Cari amici di CL

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di Costanza Miriano

Cari amici di CL, sono rimasta molto colpita dalla sofferenza profonda e vera, e non esibita, con cui alcuni di voi hanno letto la nota in merito alla manifestazione del 20 giugno, almeno a giudicare dalle lettere, dai messaggi, dalle telefonate ricevute. Non so neanche quantificare quanti di voi siate in questa fatica, e quanti invece siano sereni nel ricevere l’invito a non scendere in piazza insieme al popolo di Difendiamo i nostri figli.

Effettivamente la capisco, questa sofferenza. Anche se non ho mai fatto parte di un movimento, di una spiritualità, di una comunione che non fosse la parrocchia – sono una cattolica modello base – anche io soffro se non mi sento confermata dai miei padri, da quelli che mi hanno dato la vita. Per esempio, nei giorni del Sinodo se leggevo le ricostruzioni giornalistiche, se stavo solo alle indiscrezioni avevo veri attacchi di mal di pancia, un dolore fisico, una tristezza che aveva bisogno di conforto e lo cercava negli amici di fede, nei fratelli maggiori, nelle sorelle che hanno saputo rassicurarmi. Tutti abbiamo bisogno di avere dei padri anche terreni, appartenerci da fratelli, essere confortati in quello che pensiamo, di sapere che quello in cui crediamo non è un parto delle nostre elucubrazioni solitarie, ma è un patrimonio comune, condiviso.

Ecco, non posso entrare nel merito della nota, perché non sono di Cl e non ne ho diritto, in più non ho la sensibilità per decrittarla (che poi adesso mi pento di non avere accettato le lezioni di ciellinologia generosamente offertami dalla mia amica Raffaella). È ovvio che la penso in un altro modo, essendo io nel comitato organizzatore della manifestazione, ma come potrei permettermi di rispondere a una lettera che non è indirizzata a me? Vorrei però rispondere a quello che è indirizzato a me, cioè alle voci dei miei amici dispiaciuti.

Prima che scrivessi i libri e cominciassi a girare l’Italia conoscendo fratelli nella fede, non sapevo praticamente neanche cosa fosse Cl, se non per la parodia di Antonio Albanese. Che poi, ho scoperto dopo, tra tutte le anime cattoliche quella di Cl secondo me era in assoluto la meno somigliante a Epifanio, col suo cappottino e l’occhialone improponibile (i tacchi più alti li portano senza dubbio le cielline). Ho cominciato solo dopo a conoscervi, grazie a molti amici nuovi: Paola, Giuliana, Simone e Maria, Elisabetta e Nanni, Franco, Lucia, Cristina, Anjeza e tantissimissimi altri, per non parlare di padre Aldo. Tanto che mi sono progressivamente convinta di essere un po’ ciellinainside, visto che mi sono scelta tanti amici cresciuti a pane e Gius. Deve esserci una affinità profonda, sostanziale, vera, e anche se non conosco bene tante cose della vostra spiritualità, tutto quello che in questi anni mi avete dato da leggere, detto, proposto, mi ha fatto fare un sacco di passi in avanti. Mi ha spesso scrocchiato il cervello, oltre a tenermi allenata con le lingue straniere (tradurre dal ciellese all’italiano in simultanea non è mica facile).

Quindi, pur essendo un’abusiva vorrei dire due cose. Ma prima di tutto grazie per quello che avete condiviso con me, per la passione per la cultura e la bellezza. Grazie per tutte le volte che vi siete fatti prossimi a me, che avete portato i miei pesi o semplicemente mi avete tenuto compagnia.

Detto questo, la prima cosa da dire è che quello che davvero ho imparato da voi è accogliere la realtà, tutta, senza rifiutare niente, nella certezza che quello che succede è comunque per me – i miei sentimenti, le vicende personali e quelle del mondo – ed esercitare un giudizio su di essa. Credo che voi sappiate farlo, vi siete a lungo formati in questo esercizio, e sono certa che anche rispetto alla nota eserciterete il giudizio e l’intelligenza che forse sono la più grande eredità che vi ha lasciato don Giussani (insieme a Cristo, ma quello è di tutti noi). I tantissimi di voi che verranno a Roma lo stesso hanno fatto questo esercizio di libertà, e sono certa che lo abbiano fatto anche molti di quelli che hanno deciso di non venire, con lo stesso esercizio di libertà e di intelligenza.

La seconda cosa che vorrei dirvi, è che da molti di voi sto imparando una nuova carità, proprio per come alcuni di voi guardate alla vostra storia, e giudicate il movimento, con riconoscenza e perdono dei limiti, con la certezza che alcuni errori di valutazione, per esempio rispetto all’impegno pubblico, sono forse dovuti al bisogno di compensare gli sbagli di alcuni, pochi ma pesanti. Vi ho sentiti parlare con tenerezza dei vostri padri e questo mi ha dato la certezza che nonostante tutto continuerete a tenere tutto il buono che avete ricevuto e continuate a ricevere, esercitando un giudizio libero sul resto.

133 pensieri su “Cari amici di CL

  1. alberto, Genova

    Carissima Costanza, essendo adesso un’ora impossibile, e avendo perso due ore perchè un attacco hacker al mio gestore di password mi ha fatto cambiare la masterpassword alle 20 e 30, e ovviamente me la ero scritta, e poi sono andato alla riunione di condominio che è finita alle 24, e poi ovviamente la masterpassword non funzionava, anche perchè l’avevo trascritta male, e mi si era bloccato tutto, e solo ora ne esco, ma devo ancora lavare i piatti perchè si è rotta la lavastoviglie, e mia moglie si è portata a letto la piccola di 5 anni, mentre i due grandi (che almeno caricano la lavastoviglie) figurati se lavano i piatti, e domattina alle 8 a scuola…
    carissima Costanza, ebbene sì, sono un padre di 5 figli di 24 21 16 12 5 anni, e faccio l’insegnante, e sono ciellino dai tempi del referendum sul divorzio, e vorrei raccontarti con gratitudine il bell’effetto che i tuoi libri hanno avuto su mia moglie, ma è davvero tardi, e allora ti abbraccio e basta per le dolcissime parole di conforto verso il mio cuore ciellino, che in realtà soffre soprattutto del disaccordo che circola, e che essendo un po’ di pietra tende a leggere come difetto di comunione. Ti posso assicurare che qui ti si considera come ciellina adottiva, come tutte le belle persone che la realtà ti fa incontrare. Quando ero piccolo, entusiasta e un po’ talebano, pensavo “che peccato che non sia ciellina”, poi sono passato a “però, ci sono dei bei tipi anche fuori da CL”, e adesso sto imparando la carità di guardare quelli che il mio Gesù mi mette vicino appunto come le persone più importanti, quelle più necessarie a schiodarmi dal mio quieto egoismo sazietto. Ora vado a lavare i piatti come se domani Gesù fosse tra gli invitati a tavola, perchè se no mi deprimerebbe, e anche se non verrò a Roma (per carichi domestici, soprattutto), sarò lì col mio desiderio che i miei figli non facciano più fatica di me a vedere la bellezza che io, pur tradendola mille volte, ho visto amato e seguito. un abbraccio e un grazie.
    P.S. CL è mio padre e mia madre, e ho imparato che la comunione abbraccia anche il disaccordo. facendolo diventare ricchezza. cento domande non fannno una obiezione, cento obiezioni non fanno un dubbio.
    P.P.S. è davvero ora che io la smetta di essere tiepido, grazie di avermi aiutato in questo

    1. Sara

      Alberto, grazie per il tuo intervento che trovo davvero autentico.
      Una perla poi questa: “Ora vado a lavare i piatti come se domani Gesù fosse tra gli invitati a tavola”. Splendido!

  2. Paolo Rivera

    Grazie Costanza: tu dici che hai “imparato” da noi e oggi sei tu indubbiamente che mi sei maestra

        1. Simone

          L’unico modo è frequentare qualcuno di CL solo così potrai soddisfare la tua curiosità. In aggiunta leggere qualcosa di Giussani, se posso consigliarti potresti cominciare con “Il Senso Religioso”. Buon lavoro

        2. marco

          Cerca su google scrittiluigigiussani.org…ti iscrivi e hai una buona biblioteca per conoscere il Giuss. Altrimenti ti consiglio di leggere Vita di Don Giussani di Alberto Savoro

  3. La nota riporta invece il rispetto della libertà di ciascuna persona e quindi anche di coloro di CL che intendano personalmente aderire con l’invito a verificare questa esperienza , come gesto di testimonianza. Io come ciellina mi fido di Carrón come grande testimone e

    1. saras

      La nota invece riporta ANCHE il rispetto della libertà di ciascuna persona (e ci mancherebbe!), ma dà un giudizio chiaro sulla non utilità della manifestazione. Quindi siamo liberi di andarci, ma facendo una cosa inutile. il senso che ha questa cosa, rimane per me un mistero.
      POi: anch’io mi fido di Carròn, ma questa fiducia non è mai dire: boh, chissà… vabbeh, tanto mi fido. mettiamo una bella pietra sui miei chissà, schiacciamoli bene e non pensiamoci più. Anzi.
      Costanza coglie alla perfezione- e la ringrazio tanto per questo suo profondo sentire e cum-patire- la sofferenza o la perplessità che attanaglia alcuni di noi. Perchè è proprio il fidarsi che rende la vita drammatica; mentre i problemi si risolvono in fretta e senza patemi o facendo a priori di testa propria senza confrontarsi seriamente col giudizio del padre; oppure prendendo il giudizio del padre come una veste comoda che va bene per tutte le stagioni e mettersi l’animo in pace. Entrambe le opzioni sono comode, da gente morta o moribonda, ma tradiscono la nostra natura, nonchè il grande insegnamento di Giussani: usare il cervello e la libertà.

      1. Io penso che invece siamo invitati ad una sfida più profonda, proprio quella della ragione e della libertà, che si gioca nella testimonianza nel quotidiano delle risposte alle provocazioni che ciascuno di noi vive. Io penso al mio lavoro in pronto soccorso e quindi a quante sfide mi capitano per cui io vengo fuori con la mia vita, con quello che io testimonio con la mia umanità, intelligenza, e capacità nel rapporto con le scelte di vita. Perchè è solo una attrattiva che convince una donna a non abortire , o che la convince a lottare per una famiglia in crisi. Ciao Annamaria Pepe

        1. saras

          scusa ma tu credi che costanza e gli altri che vanno in piazza, passino le loro giornate a organizzare discorsi e manifestazioni oppure che cerchino come fai te di testimoniare nel quotidiano e di affrontare “la sfida più profonda”? dove sta scritto che o una cosa o l’altra? Anzi io credo che, proprio in virtù del tuo impegno nella tua vita quotidiana, scaturisca spontaneo aderire anche a occasioni di testimonianza pubblica. Questo in generale. Poi si può entrare nel merito di questa manifestazione. .. ciao

          1. Infatti, se io ci voglio andare, ci vado, come stanno facendo alcuni amici del movimento. Ma il punto non è questo, evidentemente. Che CL non aderisca a questa iniziativa non è un punto di rottura,ma un punto di riflessione. Ciao

            1. Giorgia

              Credo anche io che sia vero che “siamo invitati a una sfida più profonda” che si gioca nella testimonianza nel quotidiano. Ma appunto: nel quotidiano. La nostra ragione e libertà non sono qualcosa di astratto, e la nostra vita non si svolge nell’iperuranio.
              Ci sono tempi in cui, volenti o nolenti, il non prendere posizione è già un prenderla e diventare complici. Le peggiori aberrazioni nella storia dell’umanità hanno potuto compiersi non tanto per l’entusiasmo zelante dei pochi fanatici convinti,ma per il silenzio (motivato e comprensibile finché si vuole) dei tanti. Penso alla storia dei totalitarismi e alle tante figure luminose che hanno resistito… i ragazzi della Rosa Bianca o l’ortolano di Vaclav Havel, per dire i primi che mi vengono in mente.
              Anche io penso al mio lavoro quotidiano di insegnante e a quanto sia fondamentale “esserci”, ed essere presenza e testimonianza. Ma non capisco in che modo ciò si possa contrapporre a un gesto pubblico e, per giunta, di popolo: dove semplicemente si mette la faccia per dire che l’uomo è qualcosa di molto di più che la sua pulsione sessuale o merce da fabbricare, comprare e scartare. In aggiunta, se passassero leggi come il ddl Scalfarotto o il ddl Fedeli, la mia libertà di testimoniare e prima ancora di educare sarebbe gravemente compromessa. Se accadrà si farà di necessità virtù, ovvio, come tanti nella storia l’hanno fatta prima di noi. Ma devo stare fatalisticamente ad aspettare o è ragionevole provare a metterci la faccia, in modo pacifico e civile tra l’altro, per far sì che ciò non accada?
              E sinceramente dire che “invece” siamo invitati a una sfida più profonda rispetto alla piazza mi sembra poco leale nei confronti di chi appunto andrà a Roma a metterci la faccia: come se là ci fossero solo i superficiali, e a casa solo le anime profonde… una posizione, perdonatemi, che trovo semplicistica. Bianco e nero non stanno mai da una parte sola.
              Credo anche io che la scelta di CL offra spunti di riflessione. Ma non mi sento di scandalizzarmi per una delusione diffusa, che io per prima provo.

              1. Neanche io mi scandalizzo di questo, è successo anche nell’incontro con il Papa che siamo stati richiamati ad una riflessione profonda , perché il centro sia sempre Cristo .Inoltre Cristo anche con i suoi è stato sempre un punto di contraddizione, quindi io non ho paura di andare a fondo di quello a cui siamo chiamati e di risultare difforme dalle aspettative comuni.

                1. Thelonious

                  “io non ho paura di andare a fondo di quello a cui siamo chiamati e di risultare difforme dalle aspettative comuni”.. e cioè? che vuol dire in pratica?

                  1. Significa in pratica rendersi conto che non è sulla battaglia dei valori che possiamo difendere l’uomo e la famiglia, perché se la libertà umana vuole seguire un percorso estremo , questo, non si può impedire con le crociate. E’ solo la testimonianza di persone umanamente attraenti che fa aderire ai valori.

                    1. L’esempio che mi viene in mente è proprio la nascita del carisma di CL. In piena rivoluzione del ’68, che affermava la libertà sessuale e quindi il crollo dei valori cristiani, Don Giussani insegnando religione in un liceo , avvertiva nell’incontro con alcuni studenti, che il cuore dei giovani era sempre mosso da desideri profondi di bellezza, di felicità, di amore , di verità, di libertà, di eternità e che l’unica risposta capace umanamente di reggere questa aspettativa era Cristo, attraverso un’amicizia tra le persone che ha fatto nascere un’opera grandissima diffusa in 90 paesi del mondo.

  4. Elena Bentini

    Grazie grazie grazie Costanza cara! Come sempre le tue parole coincidono con i miei pensieri inespressi. Anch’io sono partita alla conoscenza del mondo CL da Antonio Albanese (!) per giungere, grazie a Dio, a conoscere cari amici del movimento (in primis il mio parroco) con i quali mi confronto e dai quali imparo continuamente. Come cattolica base mi fido e mi affido, e pur non potendo essere a Roma il 20 (festeggiamo 25 anni di matrimonio!), vi accompagnerò con la preghiera, continuando a impegnarmi nel mio piccolo, cercando il confronto e non la divisione. Un grande abbraccio e a presto!

  5. Andreas Hofer (2°)

    Da giessino della prima ora, almeno nella mia città, sono stato deluso dalla lettera di Carron.
    Non potrò andare a Roma, come invece ero andato nel 2007, perché l’anagrafe si fa sentire.
    Sono anche perplesso su altre scelte: DVD di Don Giussani allegato a uno dei due giornali campioni di “anti cristianesimo” (ma loro lo chiamano “laicità”) su tutti i temi cruciali di questi tempi, obbligando a dare loro soldi, e la scelta di Carron di comunicare attraverso l’altro (ma almeno poi le interviste sono sul sito e si leggono gratis)

  6. Cara Costanza, io non vengo a Roma. CL o non CL non c’entra proprio niente. In fondo, ognuno di noi può usare autonomamente la propria ragione. Nel mio caso le dinamiche messe in moto dalla fede sono altre.
    Conosci la storia di Marinetti, il fondatore del movimento futurista? Egli fu animato da una radicale avversione all’istituto della famiglia, definita sprezzantemente “una tenda di beduini”, ritenuta un’inutile realtà da distruggere; «bisogna farla fuori, subito» diceva. Marinetti teorizzava perfino il disprezzo della donna che nel cuore di un uomo avrebbe dovuto cedere il posto alle macchine.
    Tutto questo, però, durò finché Marinetti non incontrò una donna di straordinaria bellezza, della quale si innamorò perdutamente. Quando, poi, la donna gli chiese di sposarla e di mettere su famiglia, il teorico della distruzione della famiglia non esitò un attimo a pronunciare il suo “sì”. E quando la moglie gli chiese di darle dei figli, Marinetti pronunciò con altrettanta decisione un altro “sì”. Di fronte, infine, alla mamma dei sui figli che gli chiedeva di provvedere a un’idonea educazione della prole e se per questo non era il caso di iscriverli a scuola dalle suore, anche in questo caso – alla faccia del Futurismo! – rispose “sì”. «Era un padre affettuosissimo» dicevano di Marinetti le figlie.
    Ciò dimostra, se mi permetti, che le dinamiche della fede non sono mosse dai grandi numeri ma dal nostro personale e piccolo “si” di uomini liberi. Tu mi dirai che la questione è un’altra e che le tue ragioni sono altre. Va bene così. Ognuno di noi deve poter percorrere la strada che gli sembra più vera. Perciò, mentre voi andate a Roma, io sarò alla ricerca dei tanti sconosciuti Marinetti. La fede mi piace viverla così. La trovo affascinante.

    1. saras

      io proprio non riesco a capire perchè mentre vai alla ricerca dei tanti sconosciuti marinetti, non puoi anche prenderti un giorno per andare a roma. proprio non capisco perchè una cosa dovrebbe escludere l’altra. dico a te per dire a tutti quelli che mettono in contrapposizione le due cose. inoltre non credo che chi va a roma non viva da cristiano nella sua umile vita quotidiana. Mah!

  7. Giorgia

    Cara Costanza,
    grazie di cuore per la chiarezza e la delicatezza che sai usare.
    La cosa che ha ferito maggiormente me (non ciellina ma amicissima di tanti ciellini, coinvolta in tante opere, sposata con un ciellino) è che si apra – nemmeno tanto nel comunicato, quanto nei commenti/chiacchierate successive – una contrapposizione tra “impegno pubblico” e “conversione del cuore”. Penso che la conversione del cuore di ciascuno, senza la quale tutto è paglia, non possa essere giudicata da altri che da Dio. Non certo da CL, da Carron e nemmeno da me, ci mancherebbe. Sono certa che ci saranno tanti cuori vibranti per Cristo a Roma come a casa, e ci saranno tanti quaquaraqua conformisti a Roma come a casa. Perché siamo uomini.. città di Dio e città dell’uomo mescolate e compresenti fino alla fine dei tempi, direbbe Agostino. Ma contrapporre per principio le due cose, impegno pubblico e conversione personale, mi sembra una forzatura ideologica.
    E sinceramente mi ha disturbata, del comunicato, anche il fatto di vederlo ispirato nella sua massima parte non tanto al Gius e nemmeno al papa, ma alle parole di mons. Galantino (non perché è lui, ma perché non è appunto né Gius né il papa e nemmeno Bagnasco… voglio dire che il criterio con cui si è scelta questa “auctoritas” esterna in stile “ipse dixit” piuttosto che un’altra mi resta oscuro: non mi sembra che il fatto che “lo ha detto lui” sia decisivo ai fini di una presa di posizione).
    E mi ha lasciata perplessa l’insistenza ripetuta sul “dialogo”.. un dialogo si può instaurare con qualcuno che, magari pensando letteralmente agli antipodi da te, accetta di lasciarti parlare e di risponderti. Mentre qui lo scopo dichiarato di certi gruppi è di tappare la bocca in ogni modo a chi la pensi diversamente dal mainstream, e di “rieducare” chi è ancora giovane. Ho sempre preso molto sul serio le parole di Giussani, che tante volte ho sentito ripetere: “fateci anche andare in giro nudi ma non toglieteci la libertà di educare”. Per questo il comunicato dell’altro giorno mi ha veramente fatto vacillare alcune certezze. E mi sono detta che, come spesso scopro prima di tutto nell’esperienza della mia debolezza e nella mia pavidità, il dialogo tante volte è forse l’alibi della paura o di timori molto umani (e quindi molto comprensibili, ovvio).
    Comunque: della mia famiglia ci sarà chi viene a Roma (ciellini compresi).

    Grazie davvero Costanza, sei nelle nostre preghiere.

    1. saras

      sottoscrivo tutto, inoltre hai svelato un’altra perplessità che covavo dentro e non riuscivo a focalizzare, quella sulla citazione di galantino… mah!
      sul dialogo… si può dire tutto di cl, tranne che non abbia nel suo dna l’affascinante carisma del dialogo e dell’incontro, con tutti. Eppure Giussani diceva: “chi si pone si oppone”.

      1. jason mac lane

        che poi questo galantino ha anche la sfortuna di essere omonimo di un tizio che tempo fa, in un’intervista nella quale parlava della lotta contro la piaga dell’aborto, diceva “Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche”…
        http://blog.quotidiano.net/panettiere/2014/05/13/i-vescovi-italiani-verso-il-nuovo-corso-il-segretario-generale-galantino-gay-e-preti-sposati-basta-tabu/
        ecco, magari si poteva prendere a riferimento qualcun altro…

    2. Sara

      Giorgia, sono d’accordo, e anche col tuo commento precedente (17 giugno 2015 alle 11:04), così come con quelli di sara s.
      Io non appartengo a nessun movimento, ma sono figlia d’adozione di CL, perché era di CL il parroco con cui sono cresciuta nella fede e alla cui scuola di fede sono stata durante gli anni di comunità parrocchiale giovanile. Inoltre lo stile e la spiritualità di CL mi hanno sempre convinta. Perciò devo dire che la nota in questione mi rattrista molto e fatico davvero a comprendere come mai un movimento tanto attento alla realtà e dallo sguardo tanto limpido e sempre in cerca di strade e parole che promuovano un’umanità autentica si ponga in questo modo nei confronti della manifestazione del 20 giugno.
      Io non potrò essere a Roma, ma ovviamente la nostra preghiera si unirà alla marcia di tutti quelli che potranno parteciparvi, nella convinzione che proprio questi siano tempi in cui, invece, dati i continui tentativi di ridurre la Verità al silenzio, dare testimonianza pubblica abbia un grande valore.

  8. vale

    p.s.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-auguro-grande-successo-per-la-manifestazioneanche-i-vescovi-si-mobilitano-per-il-20-giugno-12980.htm

    «Auguro alla vostra Manifestazione un pieno successo, con la certezza che porterà un contributo prezioso alla vita della Chiesa e di tutte le persone che hanno a cuore il bene dell’intera umanità». Termina così il messaggio che monsignor Vincenzo Paglia, in qualità di Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha voluto indirizzare al Comitato “Difendiamo i nostri figli” in occasione della manifestazione in difesa della famiglia e dei figli, prevista per il prossimo 20 giugno, ore 15:30 in piazza san Giovanni in Laterano a Roma.

    monsignor Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, che, esprimendo la sua «profonda e grata adesione» ha sottolineato che «c’è la volontà di distruggere la radice profonda e culturale del nostro popolo. Quello che è in questione non è soltanto la difesa del grande tesoro della tradizione della famiglia cattolica – che è stata il soggetto vivo ed attivo per secoli della vita sociale – ma la possibilità di una libertà autentica della persona in tutte le fasi della sua vita, dalla nascita fino alla fine.(…) Questa manifestazione, del prossimo 20 giugno a Roma, travalica i confini stessi della tradizione cattolica, travalica i confini del nostro popolo per diventare una forte difesa del bene comune della nazione; perché dove non c’è libertà di esprimere pienamente le proprie posizioni culturali, religiose, sociali e politiche la democrazia è gravemente offesa. E coloro che si presentano come una minoranza vilipesa dalla violenza ideologica, in sostanza sono una maggioranza che si pone in termini di assoluta indiscutibilità e intolleranza. Questo ci stimola a lavorare seriamente per il bene del nostro Paese

    cardinale Camillo Ruini: anche lui non ha risparmiato di render note le ragioni che lo portano a sostenere con convinzione le famiglie in questa battaglia. In una recente intervista di Matteo Matzuzzi su Il Foglio, circa i temi della famiglia e le proposte di legge che intendono distruggerla, ha dichiarato: «Spero di cuore che le iniziative che proprio ora si stanno prendendo su questi punti abbiano un forte successo, a cominciare da quella del 20 giugno prossimo (…)». Quanto poi alle modalità più opportune per i cattolici di testimoniare le proprie convinzioni, ha aggiunto: «Non si tratta di fare le “guerre culturali”, ma di esprimere la concezione cristiana dell’uomo, con le parole ma anche con la prassi di vita e con comportamenti concreti, tenendo sempre uniti la verità e l’amore al prossimo. Come non dobbiamo aggredire nessuno, così non dobbiamo assolutamente rinunciare a dire chiaramente la verità e a testimoniarla con la vita».

    cardinale Agostino Vallini, che con il suo Vicariato di Roma è stato tra i primi a schierarsi in favore della manifestazione, dalla diocesi di Foligno che «incoraggia la manifestazione» invitando «le famiglie e le persone di buona volontà a prendervi parte», dalla diocesi di Perugia che condivide «gli obiettivi di difesa dei diritti dei minori e di tutela della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», così come da quella di Trieste, il cui arcivescovo monsignor Gianpaolo Crepaldi ha pubblicato ieri un suo articolo di sostegno proprio su La Nuova BQ (clicca qui). E poi ancora, dal vescovo di San Marino Andrea Turrazzi, alla diocesi di Livorno, dall’Arcidiocesi di Reggio Calabria, alla Diocesi di Campobasso e a tutte quelle che si stanno unendo nelle ultime ore.

    1. .. e “si parva licet componere magnis” http://www.tempi.it/blog/famiglia-perche-il-20-giugno-saro-a-roma

      «… quando una ditta di pannolini è obbligata a ritirare una pubblicità perché in essa si sottolinea che le bambine pisciano in modo diverso da quello dei maschi… [questo] si chiama totalitarismo, e il fatto che pochi protestino di fronte a questi atti intimidatori e ingiusti significa che il totalitarismo ha fatto breccia nelle menti così come nelle legislazioni.»

      1. Anonimo69

        Non sapevo la faccenda di Marinetti. Molto interessante comunque, e comprova quello che vado sempre dicendo e cioè che l’uomo è un essere SOLO IN PARTE logico, e quindi usando soltanto la logica non si può comprendere la condizione e le azioni umane.
        Riguardo a CL, dirò che mi ha sempre suscitato un po’ di diffidenza, perchè la vedo come una FORZA POLITICA in piena regola, che strategicamente non si è costituita in partito, onde per poter allearsi con questo o quel partito, a seconda delle opportunità.
        Insomma, si fa un gran parlare di lobby, ma un’organizzazione che ha molti politici fra le sue fila e che ha, come sponsor per i suoi meeting, una sfilza di enti da fare invidia (Enel, Intesa San Paolo, Wind, Coop, Fiat, Eni, Trenitalia, Lottomatica, Motta, Sky, Grana Padano, Finmeccanica, Repubblica di San Marino, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Autostrade per l’Italia), come può essere definita, se non una lobby?
        Mi sembra che la massoneria (che conosco bene per aver letto diverse cose su di essa e perchè ne conosco molti membri, anche di grado elevato) non sia così potente, perlomeno in Italia. A69

        1. Thelonious

          @A69: sei completamente fuori strada. Se ti interessa conoscere CL (come qualsiasi altra cosa) c’è un solo metodo: andare a vedere. Nel qual caso ti renderai conto di una realtà completamente diversa da quella che hai scritto, ripetendo solo luoghi comuni dei suoi detrattori

            1. Thelonious

              @senm_webmrs: scrivi così perché non mi conosci.. 🙂 comunque grazie per la stima (immeritata al 100%)

          1. Anonimo69

            @ Theloniuos

            e, se andrò a vedere, potrò constatare che CL non si interessa attivamente di politica? Che non invita prevalentemente ai suoi meeting, politici importanti che parlano di politica? Che non è un’organizzazione vasta e ramificata, la quale ha molteplici interessi, anche economici?
            Certamente, se andassi ai meeting dei ciellini (o ad altri loro convegni) probabilmente mi mostrebbero documenti e testimonianze, a riprova che CL agisce sempre “ad maiorem dei gloriam”, ma resterebbe sempre il fatto che quella è un’associazione politica “che conta”. A69

            1. @ A69: insomma è lecito dedurne che secondo lei:1) interessarsi di politica è disdicevole; 2) chi è affiliato alla massoneria non si occupa di politica?

              1. webmrs:

                …premesso che provo solo imbarazzo e fastidio verso una organizzazione di boy scout cresciutelli (CL) che chiamano “il Giusva” il loro mentore (che di mentore ha avuto solo che è stato il loro mentore) A69 non dice, né si “deduce” che pensi, che sia disdicevole fare politica e nemmeno che chi è affiliato alla massoneria non si occupa di politica.
                Si rilegga bene quello che A69 ha scritto e deduca meglio. Se poi lei vuole deddurre solo quello che lei vuole dedurre deduca pure!

                p.s. per quanto riguarda la vostra manifestazione del 20 Giugno, penso che se CL non ci sarà sarà tutto di guadagnato (a parte il numero). Sempre sarebbe tutto di guadagnato distinguersi dagli amici di Socci!

                1. Sara

                  “imbarazzo e fastidio verso una organizzazione di boy scout cresciutelli (CL) che chiamano “il Giusva” il loro mentore (che di mentore ha avuto solo che è stato il loro mentore)”

                  A che dobbiamo tanta acredine?
                  Stai attento, Alvise a non suscitare tu “imbarazzo e fastidio” con le tue affermazioni e i tuoi giudizi che vorrebbero forse essere tanto taglienti, arguti e beffardi quanto invece sono sterili, scortesi e sconsiderati.

                  1. Sara:
                    Stai attento a che? Come se già non vivessi nella solitudine più assoluta e più buia!
                    In quanto alla acredine che te dici sono proprio la acredine e la cattiveria di Socci che non posso sopportare.
                    A voi vi piace il suo “stile”? Per non parlare del suo “pensiero”!
                    Non potrei mai parteciapre a nessuna manifestazione in odore anche lontanamente di Socci!
                    A parte il fatto che non potrei mai partecipare a nessuna manifestazione in assoluto…
                    Ma questo è un altro discorso!

                    1. Sara

                      E allora, Alvise, a che dobbiamo anche tanta suscettibilità?
                      “Stai attento” è un modo di dire: chiedo formalmente scusa per non aver pesato le parole ed essermi espressa in maniera così volgare!

                    2. Vanni

                      Ma che ci fai, Alvise, in mezzo a tutti questi ciellini? Non son cose per te. Ci capisco poco anch’io, che sono un mezzo simpatizzante…

                2. E chi le fa pensare che mi interessi la sua opinione? O devo capire che “Anonimo69” è sempre lei sotto un altro nome? Comunque il solo “Giusva” di cui ho notizia era Giuseppe Valerio Fioravanti al tempo della televisiva “Famiglia Benvenuti”.

                  1. Anonimo69

                    @ senm_webmrs

                    non rende giustizia nè a me nè ad Alvise, sospettando che siamo la stessa persona, poichè dalla semplice lettura dei post, si evincono 2 personalità e 2 stili assai diversi!

                    Comunque ribadisco quello che ha detto Alvise, più sopra: io NON ho detto che sia disdicevole occuparsi di politica, e nemmeno che i massoni non si occupano di politica, ma semplicemente che CL è una forza politica piuttosto potente in Italia.

                    E dico pure che è assai più potente della massoneria (in Italia e non solo) e ciò per diverse ragioni:

                    – ha molti affiliati di più della libera muratoria;

                    – fra questi ci sono molte persone influenti e in parecchi campi;

                    – i massoni sono sempre stati divisi fra loro per militanza politica e opinioni filosofiche, infatti ci sono fra loro persone
                    delle più diverse opinioni politiche e filosofiche. Non parliamo poi del passato, dove nelle logge vi furono personaggi
                    che erano nemici politici (Robespierre e il conte di Provenza, i generali inglesi e prussiani e quelli napoleonici ecc. ed
                    infine persino molti prelati),

                    – CL invece è abbastanza unita sul piano politico e culturale: e mi sembra che si muova come una forza compatta.

                    Tutto ciò NON è un offesa,, perchè NON mi sembra un’offesa dire a qualcuno che è forte e potente. A69

                    1. Caro Anonimo, non so se è più fastidioso quando fai una battuta e te la prendono per l’enunciazione di una legge della fisica o quando rispondono alla tua battuta con l’enunciazione di sei o sette leggi della fisica. Ha presente quella storia che raccontava Chesterton a proposito degli angeli che riescono a volare perché non si prendono troppo sul serio?

            2. Thelonious

              @A69: evidentemente sai già quello che vedrai. Per chi crede di sapere già tutto la realtà è un optional. Contento te…

      2. vale

        @senmweb

        si prefigura un altro trattamento Barilla?

        ( o ci manderanno ad applaudire il gay pride come han fatto due capi scout agesci-ma c’è ancora qualcosa di attinente alla morale cattolica nell’agesci?- con gli scout a loro affidati?)

  9. Monica Arcangeli

    Cara Costanza, se c’e’ una cosa che ho imparato da Giussani è la grande fiducia nella libertà.
    Ed io, non capendo i motivi dei ‘distinguo’ che nel comunicato emergono e non vedendo alcuna contraddizione fra l’impegno personale quotidiano e quello sociale, aderisco alla manifestazione di Roma.. certa che Giussani – che non era un pavido – non me ne vorrà!

  10. Ciao Costanza,

    sei passata molte volte in Romagna ma non ho mai avuto l’occasione di incontrarti.

    Sono ciellino dell’ultima ora (giusto un paio di anni dopo oltre 20 passati nei neocatecumenali (Sì, il Signore fa accadere anche queste cose!)). Una moglie, 10 figli, un’azienda da mandare avanti e 15 anni in consiglio d’istituto completano il quadro di presentazioni.

    Secondo me l’essenziale della lettera (che non è “ufficiale” non si trova sul sito di CL o di tracce) sono le ultime righe: “Questo lascia evidentemente libero di partecipare chiunque lo ritenga opportuno, con l’invito a verificare fino in fondo, nell’esperienza, le ragioni ultime della sua adesione”. Perché il problema essenziale è se A ME sta a cuore la cosa, se IO sono disposto ad andare fino in fondo. Ho visto troppa gente in questi anni di battaglie indignarsi il tempo di un click per firmare una petizione online, o anche partecipare ad incontri con l’Avv. Amato salvo poi il giorno dopo dire che era esagerato e che in fondo è ingiusto discriminare gli omosessuali, dimostrando così di non aver capito il nocciolo del discorso.

    L’altro giorno un sacerdote diceva “un giorno i vosti figli/nipoti vi chiederanno cosa stavata facendo mentre accadeva tutto questo”, è una domanda che io mi sono fatto tante volte, che ho fatto tante volte. Io potrò rispondere che ho speso tanto del mio tempo per contrastare questa deriva, preparato materiale, organizzato incontri, vigilato a scuola, aiutato altre persone a fare lo stesso.

    Non sarò a Roma sabato, non ho le risorse per farlo, sarebbe (per me) come l’indignazione di un click. Ho bisogno di fare cose che facciano crescere me. Se anche l’invito di CL fosse stato quello di aderire la mia scelta non sarebbe cambiata. Gli “ordini di scuderia” non fanno crescere, e Dio sa quanto c’è bisogno di adulti in questo tempo.

    Ecco, pregherò per voi che siete in piazza, perché a guidarvi non sia l’indignazione di un momento bensì una domanda di bene, di un bene immenso. Pregherò perché ciascuno di voi possa tornare a casa più grande. E perché io possa essere confermato dalla vostra grandezza e possa riprendere con slancio e rimotivato (altrimenti anche una buona battaglia diventa un vacuo rito).

    Ancora una cosa, scusami. La “fretta”, ho pensato che agire di corsa non significa agire bene. Non mi importa avere ragione alla fine della discussione, sarà la prossima generazione a giudicare la bontà del mio operato. Oggi meglio parlare della realtà ai bambini (qualche giorno fa è venuto fuori il discorso con i figli che dalle uova delle nostre galline non può nascere il pulcino, perché manca il gallo. Senza maschio e femmina non può nascere nessuno) che della Cirinnà agli adulti.

    A presto e con stima.

    Stefano.

  11. giuliana75

    Carissima Coky,
    Ecco la tua amica ciellina. Che di primo impatto e’ rimasta male per il comunicato ma che col passare dei giorni lo ha sedimentato digerito e forse compreso, ma forse no. In piazza ci sarò con tutta la mia famiglia. Con o senza il placet del movimento. Perché semplicemente non mi serve. Grazie a Dio sono stata educata proprio dal movimento alla libertà. E in forza di questa ho giudicato che vale la pena esserci sabato. Come vale la pena muovere le chiappe nel proprio quotidiano, senza dover aspettare la benedizione di un prete o di un gruppo che ti copra le spalle. Certo e’ immensamente confortante sapere che il gruppo ti sostiene, ti da appoggio. Ma viene un momento nella vita in cui se hai imparato a stare in piedi i passi te li devi fare da solo. Non c’è nulla e nessuno che sostituisce la tua mossa nella realtà. Nessuno viene a toglierti le castagne dal fuoco.
    E poi tutto sommato non desideravamo che la piazza fosse riempita senza insegne? E’ una battaglia di ragione, valida per tutti quelli che la riconoscono tale, non perché cattolici. Va bene per musulmani ebrei atei laici eccetera. Mi fa piacere che vari vescovi e diocesi la appoggino ma se così non fosse stato? Io sarei venuta comunque in piazza. La risposta è personale, mia, tua.
    E non mi sognerei neanche di dire a chi non se la sente di esserci che fa male. Avrà avuto le sue ragioni, spero valutate in coscienza e non solo in obbedienza ad un comunicato che ti invita invece a tutt’altro, a farti carico delle tue scelte e responsabilità.

    1. Valerio

      Sottoscrivo tutto. “Grazie a Dio sono stata educata proprio dal movimento alla libertà”. Esatto. Grazie.

  12. Mario D'Astuto

    Ti ammiro molto, Costanza, come scrittrice e sono molto d’accordo con quanto scrivi nel tuo bellissimo pezzo “Cari amici di CL”. Giovanni Paolo II, che apprezzava molto i Movimenti Ecclesiali, riteneva che la Chiesa cammini su due gambe: i carismi e la gerarchia. Premetto che i carismi non sono l’eclusiva dei Movimeti Ecclesiali e degli Ordini Religiosi di vita attiva o contemplativa. I carismi sono diffusi in tutto il popolo cristiano anche nei “cattolici modello base”. Pur nella molteplicità dei colori, se fedeli allo Spirito, componiamo uno splendido mosaico. Tu ne sei un ottimo esempio, per tutto quelo che scrivi. Faccio parte a mia volta di un Movimento Ecclesiale e mai e poi mai vorrei che il mio lessico non fosse comprensibile.

  13. mauro

    Grazie Costanza,
    perchè vedi cose che molti Ciellini,non vedono e non sono più capaci di giudicare.Io sto a casa coi miei 5 figli e mia moglie nella mia trincea quotidiana a cercare di affermare Cristo dentro la realtà ,e facendo compagnia anche a tutti quelli che sono smarriti e non capiscono la differenza tra sposarsi e non ,tra abortire e non,tra sposarsi tra gay,ecc.
    Questo per dirti che c’è un lavoro per tutti ,ognuno al suo posto e secondo la volontà Sua,soprattutto.Grazie di esistere e di testimoniare la tua fede,un abbraccio Mauro.

  14. Valerio

    E, ovviamente, grazie a Costanza Miriano per tutto il suo impegno e per la simpatia con cui guarda noi, poveri ciellini scalcagnati.

  15. Grazie Costanza, sei più realista, e di un realismo cristiano, che molti cattolici con l’etichetta si sognano. Il 20 giugno sarà un grande movimento di popolo, il popolo che fa grande un paese come l’Italia e di cui il potere ha paura. Per cui se da Cl arriva l’invito alla liberta di partecipare o no, e ci mancherebbe, dall’altra sarebbe inconcepibile il contrario, cioè una imposizione. Tra l’altro non mi aspetto nulla da Cl se non una libertà di giudizio sul reale, ciò che ci ha insegnato Giussani, e tale giudizio mi dice che qualsiasi cosa sia unità di popolo, e per noi cattolico cristiano,è Opera visibile del Redentore.Per chi non crede è desiderio e riconoscimento del valore della famiglia umana come fondamento del vivere civile. Dalla famiglia passa tutto e la famiglia è l’ultima ricchezza di un paese come l’italia, solo sulla famiglia si sostiene il vivere civile nostro e di chi verrà dopo di noi, non certo dalle elargizioni del potente di turno.
    Per questo ci sarò con il cuore, visto che fisicamente non potrò esseci, a roma sabato. E un po vi invidio.

  16. 61angeloextralarge

    Non è la prima volta e non sarà l’ultima che un Movimento non aderisce ma i “movimentati” aderiscono. Questo è il bello della libertà dei figli di Dio. D’altra parte è fondamentale agire secondo la propria coscienza, indipendentemente dalla realtà alla quale si appartiene. Vale per il “fantomatico” Voto di obbedienza… figuriamoci se deve valere per Movimenti e c.

  17. giovanni

    Il movimento mi ha insegnato la libertà, la forza di esprimere un giudizio sulla realtà che ho attorno, il fare un cammino insieme ai fratelli, il seguire il carisma di Giussani, il seguire le persone che sono autorevoli per la mia vita, il mettermi in gioco, l’umiltà di fronte al mio limite(grande), il riconoscere la presenza di un’Amico grande grande , vicino. Sabato vengo a Roma….

  18. Andrea

    Carissima Costanza. Ti ringrazio per aver preso sul serio questa lettera che, seppur non sia stata inviata a te, è sicuramente uno strumento utile per tutti i cristiani.
    Ti ringrazio anche per aver sottolineato l’importanza di giudicare questo momento “non di pancia”, ma con tutto il nostro essere, la nostra storia e il nostro cuore.
    Chiedo scusa ma ho solo il tempo di scriverti poche righe.
    Noto in apertura del tuo articolo una frase che evidentemente non coglie l’essenza di quella libertà che ogni cattolico, ancor prima che ciellino, possiede in quanto tale: “ricevere l’invito a non scendere in piazza”.
    Tutt’altro! la nota del Movimento, sintetizzata nella frase di chiusura recita: “Per tutte queste ragioni il movimento in quanto tale ha deciso di non aderire”.

    In questa (non sottile) la differenza si coglie un elemento sostanziale nella proposta educativa di don Giussani.

    Grazie di tutto, un caro saluto

  19. Emilia

    Grazie Costanza per le tue (come sempre) chiare e tenere parole. Anch’io figlia di don Giuss sarò a Roma, e non mi sembra proprio che ci sia qualcosa che strida. Soprattutto non ho paura di usare la mia libertà, consapevole che la strada alla mia santità è custodita nel paragone con chi guida la Fraternità. E sono anche convinta che non si possa ripartire da più in basso di così: amicizia tra uomo e donna, amicizia adulti e bambini (nati e ancora non), amicizia tra gente che vive nello stesso (sgangherato e bellissimo) paese. Vengo a Roma per amicizia.

  20. Dotto PG

    Grazie Costanza! Vorrei replicare il gesto di mia moglie quando sei venuta a Castel del Piano qualche tempo fa: regalarti un bel mazzo di fiori come (piccolo) segno di stima e gratitudine.
    A Roma non ci sarò ma ci vediamo a PG!

  21. giancarlo

    Ciao Costanza. Ti conosco per fede e ti seguo quando posso. Sono di Cl e assolutamente d’accordo con la manifestazione. Non potrò partecipare per motivi logistico economici ma cercherò di ricordarvi nella preghiera.
    Il movimento non aderisce ufficialmente perchè secondo me è vero che il “cammellagio” non costruisce ma allontana il dialogo. Sono stato alle sentinelle in piedi e ho sentito uno scarto tra l’ideale (la libertà di dire come la si pensa) e il gesto compiuto (più un noi contro loro), Sono arrivato alla conclusione che la prossima volta mi porterò da leggere un fumetto di Manara perchè ho capito mentre ci insultavano che stavamo facendo il loro gioco. Non voglio più nella mia vita mettermi dalla parte di chi ha (giustamente) ragione ma condividere il mio cuore con tutti, perchè solo da li si riparte, dai desideri del cuore. Penso che il movimento abbia la responsabilità di trattarci da adulti e ne sono grato quando lo fa
    Un abbraccio a tuo marito sant’uomo

  22. Cari Ciellini
    è ora di prendersi un po di responsabilità e scegliere se stare dalla parte dei figli, delle famiglie, della Vita oppure nascondersi dietro le comunicazioni ufficiali del movimento. Che è chiarissima. Voi siete liberi, io me ne lavo le mani. E in questo periodo è molto comoda e “politica”: i media stanno cavalcando le idee delle lobby LGBTQ. E forse è bene non farsi troppo notare con prese di posizione contrarie al “pensiero” dominante.
    Ragione e libertà!
    Per CL la mela sul tavolo non è una mela. Vi dice di essere liberi di decidere se ritenete che sia una mela o qualcosa d’altro.
    “L’unica cosa necessaria al trionfo del male è che le brave persone non facciano nulla”. E allora tutti insieme!

    Scrive ProVIta: Papa Francesco, ormai da tempo, fa sentire puntualmente la sua voce contro queste forme di «colonizzazione ideologica». Appena il 14 giugno scorso ha detto che la migliore testimonianza contro il relativismo è fornita dagli sposi cristiani e che «essere genitori si fonda sulla diversità di essere, come ricorda la Bibbia: maschio e femmina». Pochi giorni prima, l’8 giugno, Papa Francesco aveva detto che l’ideologia del genere mette in discussione «la complementarietà tra l’uomo e la donna», complementarietà che è «il vertice della creazione divina».
    In questo momento, nel nostro Paese, si è ormai giunti al momento dell’azione. Sono molti – insegnanti, genitori, amministratori, operatori sanitari – che si oppongono nel loro ambito di vita e di lavoro a questa ricostruzione dell’umano. É ora il momento che si riuniscano per far sentire la propria voce al Paese.

    1. Abele

      Sbagli ad accusare CL di lavarsene le mani. La questione non è che la mela non sia una mela, ma quale metodo sia più adeguato per sostenere certe battaglie. L’invito del comunicato di CL non è a non partecipare, ma a evitare le posizioni ideologiche. Nel 2005 Ruini scelse la via dell’astensione al referendum sulla procreazione assistita, e questa scelta fu vincente. Quando si vogliono difendere i valori, non tutte le strade percorribili sono ugualmente efficaci. In questo senso ciascuno, pur amando e difendendo gli stessi valori, deve essere libero di scegliere quali forme espressive ritiene migliori. Nella lettera a Filemone San Paolo invita Onesimo a essere un bravo schiavo, eppure nel tempo il Cristianesimo ha sconfitto la schiavitù. la situazione magari oggi è diversa, ma anche san Paolo aveva scelto una “strategia” piuttosto che un’altra.

      1. Sara

        Abele, il discorso che fai è chiaro e concordo sul fatto che la nota verta sul metodo e sulla strategia.

        Permettimi, però, di dissentire su San Paolo, perché non mi sembra che, nella lettera a Filemone, l’Apostolo si stesse occupando di combattere la schiavitù e di quali fossero le strategie migliori per farlo.
        Infatti, scrive a Filemone perché questi accolga nuovamente Onesimo, perdonandolo della fuga e del furto di denaro, e in questo – si badi bene – ponendosi in contrasto con quanto prevedeva la dura legislazione al proposito.
        Inoltre, per quel che riguarda la schiavitù, esorta l’amico ad accogliere lo schiavo
        “non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore”.
        Mi pare che con queste parole S. Paolo superi e “sconfigga” la concezione schiavistica dell’epoca, seppur solo – è ovvio – sul piano ideologico. Del resto né lui né Onesimo avrebbero potuto sconfiggerla altrimenti, indipendentemente dalle possibili strategie impiegabili allo scopo: chiaramente, perché la schiavitù fosse abolita, doveva passare molto tempo ed era impensabile che potesse riuscirvi nel I secolo S. Paolo, che infatti non si sogna di farlo né predicando, né in altro modo (a riprova, l’esortazione è rivolta al cristiano Filemone che deve essere benevolo con il neo-cristiano Onesimo, proprio in ragione della comune fede che genera fra loro un rapporto di fratellanza abolendo per ciò stesso quello precedente di padrone-schiavo).

        1. Abele

          Appunto! La lettera a Filemone di San Paolo è un esempio perfetto del modo in cui andrebbe affrontata oggi anche la questione dei nuovi diritti. Anche perché su questioni come vita e famiglia più che al I secolo oggi siamo proprio all’anno zero! San Paolo non invita certo gli schiavi a scendere in piazza, ma rivoluziona consuetudini radicatissime, sulla base della comune fede cristiana.

          1. Sara

            Ed è giusto cercare di rivoluzionare “consuetudini radicatissime, sulla base della comune fede cristiana” anche oggi.

            Ma oggi, data l’avvenuta acquisizione del diritto alla libertà di espressione (che ancora riusciamo a esercitare), abbiamo la possibilità di fare ANCHE delle manifestazioni concrete, cosa che ai tempi di S. Paolo era impossibile. Mentre oggi possiamo star qui a discutere su quale strategia adottare, S. Paolo non aveva alternative e poteva solo agire tentando di rivoluzionare la mentalità e la cultura del tempo attraverso la predicazione di una visione dell’uomo coerente con la fede cristiana. E, ad ogni modo, in quella lettera particolare lo scopo non era comunque quello.

            Mi pare, insomma, che richiamare S. Paolo per dire che la “strategia” della manifestazione è sbagliata non sia corretto.

      2. ola

        Premesso che rispetto la scelta di CL, sarebbe interessante conoscere “quale metodo sia più adeguato per sostenere certe battaglie.” in pratica secondo il movimento.

          1. Sara

            Un video bellissimo che abbiamo già avuto modo di apprezzare in questo blog!
            Ben venga questo metodo, ma anche quello di chi sarà in piazza il 20 giugno.

          2. ola

            Grazie per il video che non conoscevo e che mi mostra cosa vuol dire veramente seguire il Signore. Grazie. Perdonami pero’se non riesco a leggerci dietro, probabilmente per una mia mancanza dei giusti riferimenti, una risposta alla mia domanda su come intenderebbe affrontare praticamente CL il problema rappresentato dal ddl Scalfarotto o il ddl Fedeli. Ammesso che CL li consideri un problema, questo non lo voglio dare per scontato, e se no mi interesserebbe comprendere il perché’. Grazie in anticipo per il tuo tempo!

            1. Abele

              Ieri don Carron ci ha fatto vedere questo video, e lo ha spiegato dicendo che di fronte all’avanzare dei nuovi diritti molti si chiedono come proteggere i nostri figli. La risposta è l’educazione, e in questo i cristiani perseguitati ci sono di esempio. Dobbiamo imparare da loro! Le parole di don Carron dovrebbero essere pubblicate tra uno o due giorni in fondo alla sbobinatura della scuola di comunità, in questa sezione del sito di Tracce:

              http://it.clonline.org/la-scuola-di-comunita-di-comunione-e-liberazione/default.asp?id=752

              1. Sara

                Certamente l’educazione è fondamentale (e, per evitare fraintendimenti, sono molto sensibile all’argomento perché mi appassiona, ci credo e cerco quotidianamente di dare il mio contributo anche come insegnante che vive l’insegnamento come vocazione e come catechista). Ma questo non è incompatibile con la partecipazione alla manifestazione di sabato, tanto più che l’educazione, per quanto decisiva (e, ripeto, sono d’accordo sul fatto che lo sia), richiede tempi lunghi, ma c’è bisogno anche di prendere posizione subito per tentare di ostacolare l’approvazione dei ddl in questione. E poi educare significa anche dare l’esempio e mostrare di saper responsabilmente mettere la faccia in difesa di ciò in cui crediamo. Per quanto si possa ritenerle una più valida dell’altra (e sicuramente l’educazione dà frutti anche più duraturi perché pone le basi per il futuro, mentre una manifestazione ha un impatto esclusivamente nel presente), le due cose non sono in conflitto tra loro!

                1. Abele

                  @sara E’ un discorso complesso, io resto convinto della mia idea ma mi piace che tieni duro e che non molli. Che ne dici di continuarlo in privato per evitare di inondare questo blog? La mia email è abelezaffarano at libero punto it

                  1. Sara

                    Tengo duro, almeno finché resto convinta della mia posizione e finché la discussione resta civile e costruttiva. Ma credo che possiamo continuare qui, visto che il discorso pertiene proprio al tema del post e che al confronto stanno contribuendo anche altri, come sara s.
                    Approfitto per ringraziarti della possibilità di confrontarci fraternamente su temi così importanti!

              2. ola

                Grazie Abele, ma il tuo link non punta a nessun video quindi non so bene come arrivare al discorso di don Carron, puoi correggerlo per favore? Prendo atto comunque che la risposta e’che per CL e’preferibile puntare sull’educazione nel lungo termine piuttosto che tentare di impedire il passaggio del ddl Scalfarotto martedi’, perche’se l’educazione funziona correttamente anche il nuovo pensiero unico, conseguenza dei nuovi ddl, ci scivolera’addosso senza fare danni – almeno io la capisco così.

                1. Abele

                  No appunto, il link non porta a un video ma alla sbobinatura delle ultime scuole di comunità. Quella di ieri non c’è ancora ma sarà pubblicata tra uno o due giorni, quindi se nel weekend o al massimo lunedì ci clicchi sopra la troverai

              3. saras

                scusami abele ma posso farti notare che miriam parla a un giornalista, che l’intervista è andata in tv e poi sul web e che ha fatto il giro del mondo praticamente? non è forse questo un esempio di cosa voglia dire l’importanza di comunicare?
                non credo che una manifestazione contrasti con la doverosa educazione…quanto ai cristiani perseguitati, non sono segni efficaci le pubbliche testimonianze , le veglie di preghiera insieme che si tengono (troppo poco) per loro? ciò poi non sostituisce nulla, ma casomai aggiunge e incoraggia sia noi che loro. C’è un’efficacia che non è solo l’esito contingente, ma innanzitutto una maturazione personale e comunitaria, una presa di coscienza o addirittura un risveglio delle coscienze. a questo possono servire- nn bastare, ovvio- le manifestazioni come quella di sabato.
                però non vedo l’ora di ascoltarmi carròn perchè di sicuro ho perso qualche passaggio visto che continuo a non capire…

        1. saras

          sì hai ragione Thelonius: basta con ‘sta cosa delle posizioni ideologiche! basta perché è un arrampicarsi sui vetri davvero penoso. basta perchè allora non si capisce perchè altre volte l’appoggio era totale e incondizionato, vedi al family day, basta perchè ho passato il liceo a farmi insultare perchè i nostri adulti ci spingevano ad essere presenza e testimonianza pubblica invece che fare “solo” gli evangelizzatori “ognun per sè e Dio per tutti”.
          Basta perchè a volte va bene e a volte no. Ci saranno anche delle ragioni che non metto in dubbio, ma non sono quelle espresse dalla nota. A meno che non ci ritengano tutti scemi. Forse Costanza lo coglie bene pur dicendolo di sfuggita “…con la certezza che alcuni errori di valutazione, per esempio rispetto all’impegno pubblico, sono forse dovuti al bisogno di compensare gli sbagli di alcuni, pochi ma pesanti.”

          1. elisa

            Chiedo scusa ma ieri sera avete sentito le parole di Carron alla SdC? E’ stato chiaro ed illuminante…. Non ci tratta da scemi tutt’altro. Anzi, trovo davvero molto tristi queste tue parole Saras….

            1. ola

              Elisa, hai un link per chi non le ha potute sentire? Oppure se non e’possibile postare un link, potresti forse rispondere tu che hai potuto ascoltare il discorso integrale di Carron alla domanda di chi e’interessato a sapere quale metodo propone CL in alternativa alla piazza per combattere questa battaglia. Sarebbe interessante e aiuterebbe quelli come me che non conoscono per niente CL a farsi un idea migliore del movimento! Grazie in anticipo.

            2. saras

              mi dispiace un sacco, parlo sull’onda dell’amarezza e anche dello sgomento. Io voglio bene a Carròn e lo ringrazio del cammino che ci sta facendo fare in questi, ma qui c’è qualcosa che mi sfugge, DI ieri sera un mio amico mi ha scritto:”Carron parlando del video di Miriam che ha fatto vedere ha detto che questo è come fare la testimonianza, che non è un fatto privato anche quando fatta persona a persona anziché con una manifestazione di piazza”. ora quasi mi imbarazza far notare che quello non era un dialogo con un parente o un amico, ma un’intervista concessa a un giornalista. in quanto tale ha fatto il giro del mondo. Altro che manifestazione. Credo (e spero fortemente!) non siano stati solo questi gli argomenti o non di questo tenore. mi piacerebbe conoscerli.
              In ogni caso, mi dispiace usare un tono così, ma è una reazione sconfortata e sì, anche irritata, più nei confronti di ciò che leggo e sento in questi giorni da parte di alcuni che non di carròn o del direttivo di cl.

  23. Anche in fraternità scopro questa dicotomia che invece io non vedo: “non vado a Roma perché credo che la manifestazione di piazza sia inutile o inadeguata allo scopo, mentre per cambiare una mentalità ci vuole la testimonianza quotidiana della vita” . Ora, vi ggiuro (con due g) che non sono in contraddizione. Non so da dove venga questa convinzione ma assicuro tutto il mio tentativo (fallace al 90%) di testimoniare con la vita che Cristo è il centro di ognuno di noi, che nasciamo tutti con alcune esigenze fondamentali e che proprio Gesù è venuto a farci vedere come esaltarle e andare a fondo di ognuna, e che senso hanno.

    Chi mette queste due cose come complementari, alternative sbaglia tantissimo.
    Altro, e legittimo, è accettare il giudizio di opportunità per un movimento di aderire ufficialmente alla manifestazione.
    Questa manifestazione non è mettersi contro qualcuno: mai. Giustamente è contro qualcosa; contro un ddl aberrante, contro una intenzione maligna verso i nostri figli e verso i figli di nessuno e ancora peggio verso i figli di madri disperate (o scioccamente convinte di fare del bene).

    E , secondo me, serve al dialogo perché dà forza a quell’interlocutore che oggi è accerchiato da una mentalità contraria all’uomo.

    Paolo da Cremona

  24. Al netto della libertà personale (ma poi che senso ha precisare che uno resta libero visto che è ovvio? Boh!) e al netto del fatto che io condivido in pieno la manifestazione di Roma, giusta, bella, utile anzi addirittura necessaria…. Dopo centinaia di commenti, post, mail, sms, telefonate, dialoghi …..la vera insoluta domanda resta: perché CL non aderisce? anzi espressamente giudica negativamente il gesto del 20 giugno introducendo una dicotomia pubblico-privato che col cristianesimo non c’azzecca nulla? Qsto È il vero problema; che in quanto tale infatti ha generato evidenti fratture e ferite. Ps: sono di cl e in questa storia sono stata da sempre educata ad usare la ragione intesa come “coscienza della realtà secondo tutti i fattori in gioco”.

  25. Rosa Rita Laurita

    Cara Costanza e’ con gratitudine che ti scrivo perché nel tuo “proprio perché di CL” hai reso evidente la Passione che muove il tuo agire:Il desiderio che la Bellezza che ha visitato la tua vita si dilati all’infinito,vedendo in ciascun vicino di cammino una scheggia di quella Bellezza!!!!!
    Mi ha colpito anche la chiarezza e la Tenacia con cui Carron ci richiama ad essere PRESENTI in ciascun attimo della nostra Vita!!!!sono giorni,mesi,anni che il richiamo costante che ci viene fatto e’:
    Fate esperienza della vita e parlate solo di ciò che avete attraversato con un giudizio.

    Anche questa volta,come un compagno di cammino Carron ci ha raccontato ciò che i suoi occhi vedono e la sua intelligenza ed il suo cuore giudicano,ma dopo questo ci dice con sincerita’ “Questo lascia evidentemente libero di partecipare chiunque lo ritenga opportuno, con l’invito a verificare fino in fondo, nell’esperienza, le ragioni ultime della sua adesione.”

    Perché, ribadisco, la preghiera da anni e’ solo una:
    Siate vivi, giudicate e siate certi di essere Figli di Dio

    Per questo motivo sollecitata da questa palestra auguro alla Chiesa di avere più faccette di una palla da disco anni settanta perché possiamo essere fonte di stupore l’uno all’altro.

    Che Dio Benedica ogni tentativo sincero di scoprire il nostro vero volto e Compia l’opera iniziata in tutti noi che se siamo qui a disquisire……siamo stati visitati da Lui!

    Scusate la lungaggine!!Buona giornata ad ognuno😉

  26. MauriZio

    grazie Costanza, sono abbastanza vecchio da ricordare qualcosa di simile ai tempi del referendum sul divorzio; allora tutti i Pastori “implorarono” i “ciellini” di schierarsi e promuovere attivita’ e “presenza” contro la famosa legge imposta al popolo dopo quattro anni di propaganda mediatica (il potere, ieri come oggi, odia la Famiglia); oggi le cose sono un poco diverse, il potere (ormai globalizzato) fa i suoi sporchi giochi come sempre, ma almeno in Italia trova (una minoranza di ? ) laici cristiani non clericalizzati attivi e sensibili alla ragione e alla realta’. Dopodiche’ e’ il Signore a guidare la storia umana e sappiamo (tra mille travagli) una cosa sola, che LUI ha gia’ vinto, e’ Risorto e noi siamo da Lui abbracciati con forza e tenerezza, sempre e nonostante tutto (anche, spesso, nonostante noi stessi) — I Santi Giovanni (Battista ed Evangelista) ed il Ss. Salvatore “titolari” della Cattedrale e ArciBasilica Papale Romana, ci aspettano 😉

  27. Io non parteciperò alla manifestazione per il semplice motivo che per lavoro sono da anni all’estero e anche adesso sono dall’altra parte del mare… ciò premesso devo dire che non ci andrei comunque perchè condivido in questo momento l inopportunità di una prova muscolare. . L’unica volta che ho partecipato a una manifestazione delle sentinelle devo dire che mi sono sentito a disagio non per quattro … che ci contestavano ma per alcune come dire smagliature nell’atteggiamento di qualche sentinella. . Quindi ognuno di noi con la stessa libertà che cerchiamo di difendere deve decidere e valutare l’opportunità del gesto. Questa libertà vissuta in una appartenenza provoca una scelta responsabile. Se uno si sente male perchè non ha l’imprimatur della ciellitudine vuol dire che delega le sue scelte ad altri. Consiglio vino rosso fermo.

    1. saras

      inopportunità di una prova muscolare?!?!?
      se solo provano a toccare i miei figli, io dò fuoco alla scuola, altro che manifestazione. chi ama qualcosa o qualcuno reagisce e agisce. Ed è disposto a pagare di persona.

      1. Thelonious

        @Angelo Villa.

        Mentre tu ti preoccupi “delle smagliature nell’atteggimaneto di qualche sentinella” e di quale vino debbano bere gli altri qualcun altro le ha fisicamente aggredite.

        Facci una pensata

  28. Angela

    Grazie Costanza, nel giorno del mio compleanno mi hai fatto un bel regalo, hai scritto un articolo che mi “sembrava di leggermi”
    adoro molti ciellini, anch’io sono ” un’abusiva ”
    da una ” madre decente”

  29. E non dimentichiamoci che domenica scorsa il Papa alle famiglie romane ha detto: “I genitori e le famiglie devono reagire alle «colonizzazioni ideologiche» che avvelenano l’anima”

  30. 61angeloextralarge
  31. saras

    una proposta per chi non può andare a roma: sabato digiuno e preghiera. scusatemi forse è già stata avanzata e me la sono persa. Ma siccome me l’ha proposta una mia amica, la giro anche a voi.

  32. Angela

    ” bisogno di compensare gli sbagli di alcuni, pochi ma pesanti ” questo ti ha PUNTO perché è doloroso ammetterlo ma è reale e vero, sono PESANTI gli sbagli di quei pochi.
    Angela

  33. Donata

    Sono una nonna ultra settantenne di 11 nipoti e ciellina da quando a 16 anni, venendo da una famiglia non praticante, ho scoperto la bellezza di vivere la Chiesa. Fin dal momento della nascita dei miei nipoti la mia preghiera più costante si rivolge a Dio perché i miei nipoti possano continuare a sperimentare la bellezza della fede malgrado la ns società sia così scristianizzata. Quando avevo i figli piccoli non ero così consapevole – e forse i tempi non erano così neo-barbari – di quanto sia necessario affidarli a Dio.
    Non vado a Roma perché sono un po’ vecchia, perché non posso spendere i soldi del viaggio ( sono stata tre mesi fa all’udienza con papà Francesco).
    La cosa che mi fa veramente soffrire è che la non partecipazione ufficiale di Cielle stia diventando una lotta di religione fra cattolici e anche fra gli stessi ciellini. Basta. È una cosa assurda.
    Cerchiamo di essere più “liberi” e di dare credito anche a chi fa una scelta diversa: sono convinta che ogni cristiano sia consapevole dei tempi duri in cui viviamo e faccia nel suo piccolo tutto quello che può per testimoniare che Cristo è l’unica risposta al desiderio di felicità di ogni uomo.

    1. Angela

      Grazie nonna Donata, son contenta ti averti letto prima di andare a dormire,oggi è stata una giornata dura ma quello che dici è l’unica verità: Cristo è l’unica risposta al desiderio di felicità di ogni uomo.
      Ti adoro mio Dio, ti amo con tutto il cuore, ti ringrazio di avermi creato fatto cristiano…………..
      una madre “decente”

  34. Ho sempre apprezzato don Giussani e amato i suoi libri. Su C.L. ho le mie idee… per questo preferisco essere “un cattolico modello base” per citare le parole di Costanza scritte qui sopra. 😉
    Stefano

  35. M.Cristina

    “In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas ” (s. Agostino)
    Ci vediamo domani!

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