Mai a Cesare ciò che è di Dio

La Manhattan Declaration   del 20 novembre 2009 è una dichiarazione firmata da più di 150 leaders religiosi cattolici, ortodossi ed evangelici degli Stati Uniti per riaffermare e difendere la sacralità della vita, il matrimonio tra uomo e donna e la libertà religiosa.

aureotiberio
I cristiani, quando hanno dato vita ai più alti ideali della loro fede, hanno difeso il debole e il vulnerabile e hanno lavorato instancabilmente per proteggere e rafforzare le istituzioni vitali della società civile, a cominciare dalla famiglia.
Noi siamo cristiani ortodossi, cattolici ed evangelici che si sono uniti nell’ora presente per riaffermare le verità fondamentali della giustizia e del bene comune, e per lanciare un appello ai nostri concittadini, credenti e non credenti, affinché si uniscano a noi nel difenderli.  Queste verità sono:

1) la sacralità della vita umana,

2) la dignità del matrimonio come unione coniugale tra marito e moglie,

3) i diritti di coscienza e di libertà religiosa.

In quanto queste verità sono fondative della dignità umana e del benessere della società, esse sono inviolabili e innegoziabili. Poiché esse sono sempre più sotto attacco da parte di forze potenti nella nostra cultura, noi ci sentiamo in dovere oggi di parlare a voce alta in loro difesa e di impegnare noi stessi a onorarle pienamente, non importa quali pressioni siano esercitate su di noi e sulle nostre istituzioni affinché le abbandoniano o le pieghiamo a compromessi. Noi prendiamo questo impegno non come partigiani di un gruppo politico ma come seguaci di Gesù Cristo, il Signore crocifisso e risorto, che è la Via, la Verità e la Vita.

Vita umana

Le vite dei nascituri, dei disabili e dei vecchi sono sempre più minacciate. Mentre l’opinione pubblica si muove in direzione pro-life, forze potenti e determinate lavorano per promuovere l’aborto, la ricerca distruttiva degli embrioni, il suicidio assistito e l’eutanasia. Nonostante la protezione del debole e del vulnerabile sia il dovere primo di un governo, il potere di governo è oggi spesso guadagnato alla causa della promozione di quella che Giovanni Paolo II ha chiamato “la cultura della morte”. Noi ci impegniamo a lavorare incessantemente per l’eguale protezione di ogni essere umano innocente ad ogni stadio del suo sviluppo e in qualsiasi condizione. Noi rifiuteremo di consentire a noi stessi e alle nostre istituzioni di essere implicati nel cancellare una vita umana e sosterremo in tutti i modi possibili coloro che, in coscienza, faranno la stessa cosa.

Matrimonio

L’istituto del matrimonio, già ferito da promiscuità, infedeltà e divorzio, corre il rischio di essere ridefinito e quindi sovvertito. Il matrimonio è l’istituto originario e più importante per sostenere la salute, l’educazione e il benessere di tutti. Dove il matrimonio è eroso, le patologie sociali aumentano. La spinta a ridefinire il matrimonio è un sintomo, piuttosto che la causa, di un’erosione della cultura del matrimonio. Essa riflette una perdita di comprensione del significato del matrimonio così come è incorporato sia nella nostra legge civile, sia nelle nostre tradizioni religiose. È decisivo che tale spinta trovi resistenza, poiché cedere ad essa vorrebbe dire abbandonare la possibilità di ridar vita a una giusta concezione del matrimonio e, con essa, alla speranza di ricostruire una corretta cultura del matrimonio. Questo bloccherebbe la strada alla credenza falsa e distruttiva che il matrimonio coincida con un’avventura sentimentale e altre soddisfazioni per persone adulte, e non, per sua natura intrinseca, con quell’unico carattere e valore di atti e relazione il cui significato è dato dalla sua capacità di generare, promuovere e proteggere la vita. Il matrimonio non è una “costruzione sociale” ma è piuttosto una realtà oggettiva – l’unione pattizia tra un marito e una moglie – che è dovere della legge riconoscere, onorare e proteggere.

Libertà religiosa

Libertà di religione e diritti della coscienza sono gravemente in pericolo. La minaccia a questi principi fondamentali di giustizia è evidente negli sforzi di indebolire o eliminare l’obiezione di coscienza per gli operatori e gli istituti sanitari, e nelle disposizioni antidiscriminazione che sono usate come armi per forzare le istituzioni religiose, gli enti di assistenza, le imprese economiche e i fornitori di servizi sia ad accettare (e anche a facilitare) attività e rapporti da essi giudicati immorali, oppure di essere messi fuori. Gli attacchi alla libertà religiosa sono pesanti minacce non solo a persone singole, ma anche a istituzioni della società civile che comprendono famiglie, enti di assistenza e comunità religiose. La salvaguardia di queste istituzioni provvede un indispensabile riparo da prepotenti poteri di governo ed è essenziale affinché fiorisca ogni altra istituzione su cui la società si appoggia, incluso lo stesso governo.

Leggi ingiuste

Come cristiani, crediamo nella legge e rispettiamo l’autorità dei governanti terreni. Riteniamo che sia uno speciale privilegio vivere in una società democratica dove le esigenze morali della legge su di noi sono anche più forti in virtù dei diritti di tutti i cittadini di partecipare al processo politico. Ma anche in un regime democratico le leggi possono essere ingiuste. E fin dalle origini la nostra fede ha insegnato che la disobbedienza civile è richiesta di fronte a leggi gravemente ingiuste o a leggi che pretendano che noi facciamo ciò che è ingiusto oppure immorale. Simili leggi mancano del potere di obbligare in coscienza poiché esse non possono rivendicare nessuna autorità oltre a quella della mera volontà umana.

Pertanto, si sappia che non acconsentiremo a nessun editto che obblighi noi o le istituzioni che guidiamo a compiere o a consentire aborti, ricerche distruttive dell’embrione, suicidi assistiti, eutanasie o qualsiasi altro atto che violi i principi della profonda, intrinseca ed eguale dignità di ogni membro della famiglia umana.

Inoltre, si sappia che non ci faremo ridurre al silenzio o all’acquiescenza o alla violazione delle nostre coscienze da qualsiasi potere sulla terra, sia esso culturale o politico, indipendentemente dalle conseguenze su noi stessi.

Noi daremo a Cesare ciò che è di Cesare, in tutto e con generosità. Ma in nessuna circostanza noi daremo a Cesare ciò che è di Dio.

 

 

 

90 pensieri su “Mai a Cesare ciò che è di Dio

  1. Lucia

    Bellissimo: grazie per questo articolo!
    Oggi 29 gennaio si ricorda santo Costanzo da Perugia: auguri di buon onomastico a Costanza!

  2. paolopancio

    Il tono, da martiri, della dichiarazione è sconveniente in assenza di sangue realmente versato per la Causa: Gli USA non sono la Nigeria e New York magari è piena di LGBT e di difensori della scuola pubblica o dell’eutanasia ma è tutto tranne che un anfiteatro romano risonante dei lamenti dei dannati al supplizio; comunque da ateo-laicista-comunista con evidente tendenza al relativismo nullista m’associo a voi cristiani, come agli sciiti, agli indù, agli scintoisti o agli interisti che fanno e faranno tutti i giorni le loro scelte e che pagheranno in proprio per le medesime; non siete e non siete stati e non sarete soli: molti miliardi di non cristiani su questo pianeta tentano – fallendo spesso, come nel mio caso – di difendere i proprii principi.

  3. Alvise Scopel

    …non e esistono verita’ fondamentali, ma soli accordi umani su “verita’” umane, come appunto riportato dal post!

  4. M.Cristina

    Mio caro Alvise, esistono verità non dimostrabili e non negoziabili oggettive inscritte nella realtà, che le leggi semplicemente hanno il dovere di riconoscere, difendere e sostenere; “leggi naturali” che, guarda un pò, sono alla base delle leggi morali del cristianesimo!
    Leggi Chesterton, che dice che verrà il tempo in cui ” bisognerà sguainare spade x difendere l’evidenza che le foglie d’estate sono verdi”, leggi “Il padrone del mondo” di Benson…e ora ci siamo, e questo fa venire i brividi….

    1. anonimo69

      @ M. Cristina

      le verità non dimostrabili e non negoziabili esistono nelle leggi divine quali è dato evincere dalle Scritture, ma NON nella realtà fisica dove, sempre nuove scoperte, contraddicono le precedenti. Si può veramente dire che siamo immersi in un mondo come quello eracliteo dove tutto è in continuo mutamento. Che le foglie in estate siano verdi dipende dal nostri organi visivi, certi animali non le vedono verdi, i daltonici idem.
      Non ho letto il Padrone del Mondo del padre Benson, ma ne ho letto una recensione e la trama. E’ poco, lo so, ma è meglio che niente. Mi pare discutibile, comunque, quell’ostinazione nel vedere la massoneria come principio di ogni male. Nella mia esperienza di vita ho conosciuto molti massoni (anche un paio di grado elevato), e vi posso assicurare che non ce l’hanno affatto con il cristianesimo in sè e col suo diritto di evangelizzare e di proporre la sua morale (col potere politico della chiesa è un’altra cosa). Vi posso assicurare, altresì, che ci sono anche dei cristiani fra di loro e persino dei cattolici. Non mi sembra proprio, sulla base delle numerose conversazioni che ho avuto con loro e della lettura di vari documenti del “grande oriente” (la principale organizzazione massonica italiana) che la massoneria persegua lo scopo di annientare la chiesa cattolica. A69

        1. anonimo69

          @ senm_webmrs

          il mastino è un ignorante, un cattolico nostalgico del papa-re e fa solo gossip credendo di fare cultura. Per lui il potere politico della chiesa ed il cristianesimo sono la stessa cosa. Sarà anche cattolico, ma non è certo cristiano.
          Non sà nemmeno che l’appartenenza alla Massoneria, sulla base del nuovo codice di diritto canonico del 1983 è “uno stato di peccato grave” NON più “uno stato che comporta una scomunica latae sententiae” (le conseguenze sono diverse).
          In quanto ai massoni, uomini di cultura (anche fior di docenti universitari) io ne ho incontrati, e, ne conosco, storicamente, molti. Gente che ha cultura, non una banale erudizione come il mastino. A69

          1. Thelonious

            il Mastino (che ho conosciuto anche personalmente) è tutto fuorché un ignorante, te lo posso garantire.
            Può non piacere, o può risultare antipatico, questo senz’altro. Ma sa quello che dice. Ed è cristiano, eccome.

            1. anonimo69

              @ Thelonius

              a giudicare dai suoi scritti non sembra proprio un uomo di alta e raffinata cultura. Ha erudizione, informazione, gossip, ma la cultura profonda è un’altra cosa! . E io credo di interdermene.Che sappia quello che dice, non lo metto in dubbio, come mons. Lefebvre del resto.
              NOn basta proclamarsi cattolicissimi per essere cristiani. A69

              1. admin

                Scusate la smettiamo di parlare in questi termini di Antonio Margheriti Mastino?
                Non mi sembra corretto visto che non interviene su questo blog e quindi non può rispondere.

                1. anonimo69

                  @ Admin

                  hai ragione forse ho esagerato (e me ne scuso), però un pubblicista che scrive su questo e su quello, in termini piuttosto sanguigni, non può non essere oggetto di critica e di contestazioni. Non potrebbe essere altrimenti.
                  Ignorante, in fin dei conti, vuol dire che “ignora” le cose……………..

                2. antoniomargheritimastino

                  Mio caro, figuriamoci se non sono venuti in fitta schiera a riportarmi la discussione. Sottovalutate i miei Servizi Segreti Volontari 🙂

          2. Ha già risposto Thelonious, molto più urbanamente di quanto non avrei fatto io on the spur of the moment (cultura poca, erudizione meno, carattere piccoso parecchio).

          3. admin

            Leone XIII – Humanum Genus –

            Il genere umano, dopo che “per l’invidia di Lucifero” si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore de’ doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all’Unigenito Figlio di Lui.

            Il secondo è il regno di Satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all’eterna e divina legge, e molte cose imprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio. Questi due regni, simili a due città che con leggi opposte vanno ad opposti fini, con grande acume di mente vide e descrisse Agostino, e risali al principio generatore di entrambi con queste brevi e profonde parole: “Due città nacquero da due amori; la terrena dall’amore di sé fino al disprezzo di Dio, la celeste dall’amore di Dio fino al disprezzo di sé (De Civit. Dei, lib. XIV, c. 17).

            In tutta la lunga serie dei secoli queste due città pugnarono l’una contro l’altra con armi e combattimenti vari, benché non sempre con l’ardore e l’impeto stesso. Ma ai tempi nostri i partigiani della città malvagia, ispirati e aiutati da quella società, che larga mente diffusa e fortemente congegnata prende il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove. Imperocché senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente e a viso aperto a rovina della Santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore.

            Gemendo su questi mali, spesso, incalzati dalla carità, Noi siam costretti a gridare a Dio: “Ecco, i nemici tuoi menano gran rumore e quei che t’odiano hanno alzato la testa. Hanno formato malvagi disegni contro i tuoi santi. Hanno detto: venite, e cancelliamoli dai numero delle nazioni”

            1. Giusi

              Il Mastino non lo conosco a fondo ma un po’ lo conosco. Non è assolutamente un ignorante. Anzi credo che mostri solo una parte della sua cultura perchè gli va così, è un po’ pigro ed è molto intelligente. Non è fatto con lo stampino è una mente libera che fa e dice quello che vuole è autenticamente cristiano cattolico ma non bigotto, ama anche scherzare ma non è mai volgare, quando usa dei termini poco ortodossi lo fa in un contesto magari dialettale, magari perchè sta raccontando un aneddoto o perchè qualcuno gliele fa girare. Scrive dei bellissimi racconti di vita vissuta sulla Croce. Accattatavillo!

          4. Vanni

            Questo vezzo di opporre “cristiano” a “cattolico” con tanta sicumera mi sembra solo una grande bischerata.

            1. anonimo69

              @ Giusi e Vanni

              io giudico il mastino sulla base dei suoi scritti. E dai suoi scritti non mi appare cultura ma solo erudizione. Gli manca la multilateralità delle problematiche che affronta; la capacità di capire quella che Pirandello chiama: “la ragione degli altri”. Che ami anche scherzare sono fatti suoi. Non sarà bigotto, ma cattolico integralista si. La storia della chiesa con le sue profonde divisioni e ed aspre lotte, è la prova che fra i concetti di cattolico e e di cristiano vi è qualche differenza. Non giudico l’intelligenza di chi non conosco (e anche di chi conosco). A69

              1. Giusi

                Che significa poi cattolico integralista? La Parola di Dio non è sezionabile, per forza la devi accogliere integralmente.

              2. Vanni

                I protestanti e gli ortodossi si definiscono, legittimamente, cristiani. Solo i cattolici non possono?

                1. anonimo69

                  @ Giusi e Vanni

                  avete ragione: il cattolico è di per sè “integralista.

                  Ma purtroppo il termine integralista è stato usato per indicare gli ultrà, gli oltranzisti, di una qualsiasi fede.
                  Scusatemi se ho adoperato quell’aggettivo. Non avrei dovuto. A69

          5. antoniomargheritimastino

            “Sà” (voce del verbo sapere, come so chi è l’anonimo69) si scrive senza accento. Visto che io sarei l’ignorante.

            1. anonimo69

              @ Antonio Margheriti Mastino

              ah, se ci attacchiamo anche ai refusi dattilografici, da parte mia ne troverà molti. Sono una persona eminentemente distratta e smemorata. D’altronde è importante tener presente che (come ha detto, mi pare, il comico Pino Caruso): “l’ignoranza è un diritto, ma molti se ne fanno un dovere”. A69

      1. Thelonious

        @A69 il fatto che ci siano alcuni cattolici tra le file dei massoni significa solo che ci sono alcuni pesci poco avveduti (per non usare parolacce) che si gettano nelle fauci dello squalo, che però resta squalo e se li mangia.

        1. anonimo69

          @ Thelonoius

          hai ragione: esiste una contraddizione insanabile fra l’essere cattolici e l’essere massoni (io ne ho conosciuto uno che, addirittura, faceva parte del “gruppo di preghiera del padre Pio”: come facesse, non me lo chiedete, perchè è al di sopra delle mie facoltà cognitive!).
          Comunque, in epoche passate ci sono stati anche dei prelati, e, per quel mastino, ci saranno sicuramente anche oggi (ma d’altronde la gente che, dopo il 45, ciancia ancora di complotti demo-pluto-giudo-massonici, può dire di tutto).
          E’ però certo che la massoneria non è conciliabile col cattolicesimo, col cristianesimo si può discutere ma col cattolicesimo senz’altro no.
          L’inconciliabilità fa massoneria e cattolicesimo, a mio modestissimo avviso, ha solo parzialmente natura dottrinale in quanto la muratoria ammette la libera espressione di TUTTE le dottrine religiose e filosofiche (quindi almeno in teoria la contraddizione sarebbe sanabile o perlomeno accantonabile), ma ha sopratutto natura POLITICA. Ciò perchè la chiesa è ormai, intrinsecamente, un’entità politica, e non può non vedere nei suoi nemici politici dei nemici “tout court”. A69

          1. Thelonious

            A69: l’Anticristo non necessariamente avrà le zanne esplicitamente contro la Chiesa o contro qualche fede.
            E’ possibile anche che abbia il volto serafico e dialogante con tutte le fedi, e che promuova una piattaforma interreligiosa pseudomessianica di pacificazione. Quello che l’anticristo non può tollerare è che Dio si sia fatto uomo, che pretenda di giudicare tutta la realtà e che, soprattutto, sia VIVO.

            1. anonimo69

              @ Thelonius

              hai ragione, l’Anticristo può avere una faccia dialogante (non è scritto forse che il demonio si traveste da “angelo di luce”?). Però non credo proprio che ai massoni dia noia la fede, professata da tutti i cristiani, che il Verbo si è fatto uomo. Posso garantirti che il Vangelo di Giovanni è quello da loro più citato e che il passo 1, 1 di quel Vangelo non gli dà alcun fastidio. Mai ho sentito dalle loro labbra o nei loro scritti ufficiali una parola contro Cristo o contro la sua divinità. Magari, molti di loro dubitano filosoficamente di quella divinità, ma ritengono assolutamente che la fede in Cristo vero uomo e vero Dio, sia degna di rispetto e non da contrastare.
              No, ottimi amici, il contrasto è nato ed è politico; quello dottrinario esiste ma è un contrasto aggiuntivo che, di per sè, non renderebbe impossibile la convivenza. A69

        2. vale

          a mio modestissimo avviso, invece:

          http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&new_topic=70

          I cattolici & la Massoneria
          di Rino Cammilleri

          La nascita, la storia e le mitologie artefatte di una setta anticattolica (vera e propria religione gnostica), i suoi rapporti con la Chiesa. Confermata la condanna dell’ideologia naturalistica e del relativismo religioso propugnati dalla Massoneria, incompatibili con la fede cattolica, nonché il divieto della «doppia appartenenza». (Leggi Tutto)

          Massoneria, attacco alla famiglia
          di Angela Pellicciari

          Fiera avversaria della Chiesa, la Massoneria ha operato per separare l’uomo da Gesù Cristo e dalla Chiesa. E ha capito che distruggendo la famiglia il traguardo sarebbe stato a portata di mano. (Leggi Tutto)

          Chiesa e massoneria: l’uomo tra verità e potere
          di S. E. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro

          Chiesa e Massoneria si contrappongono radicalmente anche per una diversa concezione dell’uomo. Per la Chiesa Cristo rivela all’uomo tutta la verità su di lui. Per la Massoneria l’uomo è concepito come alternativa a Dio. (Leggi Tutto)

          Croce e compasso: l’impossibile conciliazione
          di Alberto Azzimonti

          Divergenze abissali tra Chiesa e Massoneria. No alla doppia appartenenza. È peccato grave aderire alle associazioni massoniche. (Leggi Tutto)

          Massoneria: 586 condanne
          di Giovanni Cantoni

          La storia degli interventi del Magistero sulla Massoneria, che da sempre opera esplicitamente o implicitamente contro la Chiesa. Cattolici e massoni: vietata la doppia appartenenza. La condanna del naturalismo massonico. (Leggi Tutto)

          Massoneria e Chiesa cattolica
          di Andrea Menegotto

          [Da “il Timone” n. 10, Novembre/Dicembre 2000] (Leggi Tutto)

          Massoni o cattolici, chi sono i veri schiavi?
          di Angela Pellicciari

          La propaganda contro la Chiesa in tal senso è da sempre violentissima e piena di accuse.
          (Leggi Tutto)

          Torino capitale, covo di massoni
          di Angela Pellicciari

          La città incarna le ragioni del laicismo contro quelle della chiesa. (Leggi Tutto)

          I valdesi, mazziniani col grembiulino
          di Maurizio Blondet

          Uno studioso protestante svela i legami occulti tra massoneria e Riforma in Italia. (Leggi Tutto)

          Massoneria la festa del relativismo
          di Massimo Introvigne

          Fra gli animatori della manifestazione promossa a Roma lo scorso 20 settembre 2000 per celebrare la breccia di Porta Pia così come alla commemorazione della morte di Giordano Bruno sono accorsi numerosi, guidati dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, avvocato Gustavo Raffi. Ma chi sono i massoni o, meglio, cosa è la massoneria?

          1. anonimo69

            Cantoni, Introvigne, Rino Cammilleri, Angela Pellicciari, M.Blondet? Ci fosse uno storico fra di loro! Sono tutti apologeti. Quando mi è capitato fra le mani un loro scritto e sono andato a controllare le fonti, mi risultavano tutte cose palesemente diverse da quelle da loro affermate.
            Sarebbe come se io usassi per criticare la storia della chiesa la “Storia criminale del cristianesimo” di KH Deutschner. Giustamente mi direste che quella è un’opera pregiudizialmente anticristiana.
            Sarebbe bene ricordare che il GRANDE storico Marc Bloch (uno storico a cui molti sedicenti storici non sarebbero degni nemmeno di baciare la pantofola) diceva che la STORIA E’ SCIENZA PURA! Ci vuole l’animo composto e spassionato dello scienziato per affrontare lo studio della storia, animo che l’apologeta, da qualunque parte stia, non può avere.
            Se si leggono le opere dei sunnominati, tanto vale leggere le falsificazioni di Leo Taxil.

            Per una visione più equilibrata (e più scientifica) consiglierei:
            Ciuffoletti – Moravia: La massoneria: la storia.
            G. Giarrizzo: Massoneria e Illuinismo.
            A. A. Mola: Storia della massoneria in italia.

            Poi, io credo che ci faccia un’idea più precisa della massoneria (che è politicamente anticattolica, non lo nego), parlando con i massoni a più riprese e leggendo CRITICAMENTE i documenti del grande oriente, che leggendo libri dichiaratamente di parte avversa.
            Infine, se uno è antidogmatico, crede nel libero pensiero e ritiene che la fine del potere temporale della chiesa sia stata un bene (come riteneva Paolo VI) non può NON andare alle celebrazioni del rogo di Giordano Bruno e della breccia di Porta Pia: è perfettamente logico. A69

            1. vale

              guarda, ti rispondo per un’ultima volta poiché satis est. eppoi non sono culturalmente preparato.neppure erudizione. forse qualche nozione.

              il punto-al di là di considerare la Pellicciari e gli altri come apologeti, come se quello che scrivono sia erroneo solo perché si dicono cristiani, verteva sul fatto che i massoni non sono anticattolici.

              così non pare. e prova ad indovinare a quale opinione do più retta….

              la seconda sul fatto che l’inconciliabilità tra massoneria e cattolicesimo è solo “parzialmente” dottrinale.
              anche qui tra S.E.Luigi Negri attuale Vescovo di Ferrara-Comacchio ed abate di Pomposa e il Papa Leone XIII,citato dall’admin sopra,sembra non siano d’accordo con te.

              prova ad immaginare a chi do più retta….

              naturalmente sia il vescovo che il Pontefice sono -de facto- apologeti. dunque ,immagino,poco attendibili al tuo riguardo.
              per quanto riguarda il resto: mola già letto. ed anche il ciuffoletti. il terzo me lo risparmio.

              e non credo che mi abbiano cambiato di una virgola l’idea che ho della massoneria e di certuni che ci vengono a spiegare che un Vescovo od un Papa sono meno attendibili del Mola o del Ciuffoletti.

              specialmente in materia di incompatibilità tra la fede e la massoneria.

              1. anonimo69

                @ Vale e all’Admin

                la Pellicciari e gli altri sono apologeti, non perchè sono cristiani, ma perchè sono di parte “nella” loro stessa produzione e mancano di obiettività e scientificita.

                Fanco Cardini è cattolico ma, perbacco, se è uno storico con i fiocchi e controfiocchi.

                Preciso che i massoni, da un punto di vista politico, sono effettivamente anticattolici.

                Però è stata la Chiesa, fin dal 1738, a trasformare quello che era un contrasto prevalentemente politico (non essendoci, per i massoni, alcuna inconciliabilità filosofica con i principi del cristianesimo, data la sostanziale neutralità in materia religiosa della muratoria), in un insanabile conflitto dottrinale, filosofico, culturale, sociale, personale.

                Qundi, in un certo senso avete ragione tu e l’Admin: ORA è effettivamente un conflitto a tutto campo, ma dalla parte della massoneria non è stato voluto; ad essa bastava (e basta) raggiungere uno stato laico ed equidistante dalle religioni, ma non credo e non mi risulta che voglia distruggere la chiesa cattolica. A69

                1. @ anonimo69 29 gennaio 2015 alle 17:58

                  Siamo seri, via. La “scientificità” e l’obiettività degli storici si misurano in ragione del loro essere in sintonia con quello che pensa Anonimo69?

                1. Anonimo69

                  @ senm_webmrs

                  sono serissimo: l’obiettività si manifesta nel considerare le ragioni di tutti e nel dare torto o ragione alla parte x o alla parte y, a secondo delle circostanze verificate. Io, per es. ho difeso Pio XII dalle accuse relative ai suoi “silenzi”, e ho contrastato la leggenda per cui le vittime dell’inquisizione furono milioni. Ma quando un presunto storico, dà SEMPRE ragione alla parte x, allora io mi insospettisco non poco………………
                  Come diceva il mio amato La Rochefoucauld: “Le discussioni non sarebbero tanto lunghe, se il torto stesse tutto da una parte sola”.
                  Ciuffoletti avrà senz’altro commesso degli errori, ma una certa obiettività e professionalità l’ha dimostrate, tali da meritarsi l’appellativo di storico. Il peggiore dei peggiori (la mia anima nera) in quanto ad obiettività è stato il sedicente “storico” francese Jean Dumont (già il solo nominarlo desta in me una certa ritrosia e malessere). A69

            2. Non nomini Bloch invano e non parli a vanvera di “scienziati”. Quello che Bloch dice è che il mestiere (M-E-S-T-I-E-R-E) dello storico è un lavoro di precisione ma la precisione del liutaio (che lavora di occhio, orecchio, naso, polpastrelli) non quella del fresatore (che lavora con le macchine). E, per carità, lasci perdere la storia degli “scienziati” e della “scienza pura”. La parola “scienziato” andrebbe cancellata dal vocabolario, per tutti i danni che ha fatto e fa tuttora. Accetto “ricercatore” e “studioso”, parole oneste, che non millantano credito (e se le interessa, nella vita faccio il mestiere di storica in un ambito di ricerca “non umanistica”).

              1. Anonimo69

                @ senm_webmrs

                ma veramente nell’opera di Bloch “Apologia della storia – Il mestiere dello storico”, il suddetto dice proprio che la storia è una scienza “in cammino”, e relativamente giovane, come tutte le scienze sociali. Una scienza che dà verità transeunti, superabili in futuro con l’acquisizione di nuovi dati e concetti, come tutte le scienze del resto.
                Se non ho letto male, per Bloch era così. Poi, se dobbiamo cancellare la parola “scienziato” dal vocabolario, io NON farò certo le barricate per difenderla…………….. A69

            3. Giustissimo il tuo ultimo pensiero, esattamente come per conoscere il cattolicesimo bisognerebbe parlare con i cattolici (quelli non praticanti a modo loro) a più riprese e leggendo i documenti del magistero e il catechismo, piuttosto che leggendo libri dichiaratamente di parte avversa (pare invece che gli scritti di cattolici siano sempre “di parte” e non degni di autorevolezza in materia. E che sia meglio Odifreddi di Messori). Non parlo di te personalmente, A69, è uno sfogo mio estemporaneo…
              Però non capisco perchè, secondo te, un apologeta sia meno degno di fiducia di uno che non si dichiara cattolico…mi piacerebbe capire il tuo pensiero. Cioè, se voglio informarmi sullo sbarco lunare delle missioni Apollo, vado a chiedere a uno che ci ha lavorato e crede che queste missioni siano relamente accadute, non a uno che si dichiara “neutrale”…secondo me essere di parte a volte può aiutare nella ricerca della verità, mentre una idealizzata “neutralità” un requisito sciocco per prendere una decisione, vedi caso Stamina.

              1. Anonimo69

                @ Cacciatrice di stelle

                giustissima domanda la tua. Mi sembra che nel mio post di oggi delle 12,12 senm_webmrs abbia risposto anche al tuo quesito. A69

      2. ola

        “le verità non dimostrabili e non negoziabili esistono nelle leggi divine quali è dato evincere dalle Scritture, ma NON nella realtà fisica dove, sempre nuove scoperte, contraddicono le precedenti. Si può veramente dire che siamo immersi in un mondo come quello eracliteo dove tutto è in continuo mutamento. Che le foglie in estate siano verdi dipende dal nostri organi visivi, certi animali non le vedono verdi, i daltonici idem.”

        Occhio che ti stai addentrando in un labirinto senza uscita. Quello che tu chiami la realta’fisica infatti di fatto e’solo un costrutto della scienza stessa. O pensi forse che in natura esistano i metri e i litri? Che il fatto che noi vediamo le foglie come verdi dipenda dai nostri organi visivi e’esso stesso un costrutto della scienza, che getta luca con i suoi propri metodi e con le sue parole su cio’che si trova davanti. Quando la religione dice che esistono leggi inscritte nella natura, getta lo stesso sguardo su cio’che le si para davanti, ha quindi pari dignita’della scienza nel farlo. Se poi il dono della Fede ci porta a considerare questo sguardo come ispirato da Qualcuno di infinitamente superiore, non rimane piu’dubbio su quale sguardo abbia un rango superiore.

        1. anonimo69

          @ Ola

          complimenti! Hai ragione! Cogli esattamente nel segno. La realtà fisica è un costrutto della nostra scienza, è la realtà vista attraverso le nostre possiblità conoscitive. Kantianamente, potremmo dire che noi conosciamo attraverso le forme a priori ossia i quadri mentali in cui connettiamo i dati fenomenici. La realtà in sè e poi “noumeno” ed è per noi inconoscibile, perchè non siamo strutturati per conoscerla.
          Invece la parola di Dio, deducibile dalle scritture, è garanzia di verità. Per chi ci crede ovviamente……….
          Tanti anni fa, vidi alla TV un’intervista ad un intelletuale ateo (non ricordo il nome) il quale disse “L’unica speranza è Dio, per chi ci crede……………io non ci credo”. Senza il Dio delle Scritture, il relativismo è nei fatti. A69

          1. ola

            @a69 si, attenzione pero che chi crede che Gesu’Cristo e’figlio di Dio e che Dio lo ha resuscitato dai morti crede anche necessariamente che le leggi di Dio valgano anche per chi a Dio non crede. Non e’data per noi cristiani la possibilita’di un relativismo etico e questo deve essere chiaro.

            1. Anonimo69

              @ ola

              certo. Ma è data per i non credenti la possibilità di un relativismo etico. A69

  5. ola

    Straconsigliato a tutti coloro che affermano l’impossibilita’di un ecumenismo cristiano!

  6. L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
    Si sappia che non ci faremo ridurre al silenzio o all’acquiescenza o alla violazione delle nostre coscienze da qualsiasi potere sulla terra, sia esso culturale o politico, indipendentemente dalle conseguenze su noi stessi.

    Noi daremo a Cesare ciò che è di Cesare, in tutto e con generosità. Ma in nessuna circostanza noi daremo a Cesare ciò che è di Dio.

  7. Claudio B

    Se non esistono verità fondamentali, ma solo accordi umani, allora il regime nazista, che andò al potere con i voti di una maggioranza relativa di elettori, era moralmente giustificato. Anche le leggi razziali erano una forma di accordo umano, un accordo con il quale molti erano d’accordo. In base a cosa potremmo affermare che erano un’ingiustizia, se non esistessero valori assoluti cui riferirsi?

    1. anonimo69

      @ Claudio B

      non dici cose da poco………………..poni un problema serissimo………….non saprei che dirti.
      Una cosa però fa pensare, in merito alla convenzionalità della morale e dei concetti di giusti e sbagliato: se la sconfitta del nazismo non avesse reso possibile la resa dei conti con i nazisti, per il male che avevano fatto, come avrebbero potuto le malvagità e le ingiustizie da loro commesse, essere riconosciute come tali?
      Una risposta soddisfacente allla tua formidabile domanda, caro Claudio, non è stata ancora data, e non è nelle mie capacità darla. A69

      1. stefy

        Scusa, forse ho letto velocemente, ma la tua risposta non mi torna. D’accordo che il dibattito storico sul nazismo é ancora aperto, ma per come la poni sembra che ha ragione chi vince. Io credo che sia sufficiente ascoltare o leggere delle testimonianze di ciò che è accaduto per riconoscere l’orrore, o meglio che l’orrore era riconosciuto come tale. La storia ha permesso che tutti lo sapessero e lo riconoscessero, ma per queste cose non è una questione di maggioranza o del più forte.

        1. Anonimo69

          @ stefy

          è questa, cara stefy, la drammaticità della nostra condizione: se la storia non avesse permesso, attraverso la sconfitta del nazismo, che i suoi crimini venissero riconosciuti e venisse fatta una (molto) parziale giustizia, come avremmo potuto affermare validamente i suoi orrori? Giustamente il grande Carnelutti diceva che “avere un diritto e non poter provarlo è come non averlo”. A69

        2. Thelonious

          @Stefy… ahimè la storia viene scritta dai vincitori, questo è putroppo vero e noto a tutti.
          Sappiamo degli orrori del nazismo e del comunismo, ad esempio, ma certamente tante cose non le sappiamo, e la lettura della storia che abbiamo è necessariamente parziale (esiste una storiografia oggettiva?).
          Ovviamente tutti un giorno renderemo conto a Dio delle loro azioni, e lì non si potrà fingere.
          Ma fino ad allora temo che tante cose rimarranno nascoste

          1. @Thelonious. La historia rerum gestarum viene (spesso) scritta dai vincitori. Le res gestae invece sono gestae, da chi nasce, vive e muore nel suo tempo. C’è differenza. Quanto all’oggettività, in assoluto come fa a esistere? Anche la migliore fonte storica originale sarà sempre comunque rea della “menzogna inevitabile del punto di vista” (per ricitare il bravo Bloch). Per questo se si vuole provare a fare della storiografia decente bisogna sentire più campane possibile, non fidarsi delle fonti di quarantesima mano, cercare di risalire alle origini dei discorsi, non prendersi troppo sul serio e soprattutto:
            1) non partire da un assunto da dimostrare (da un pre-giudizio) ma interrogare i testimoni e cercare di capire cosa dicono;
            2) se poi alla fine viene fuori qualcosa che non collima con i tuoi pre-giudizi, non tacere ma dirlo onestamente.
            Et voila le métier d’historien…

  8. paolopancio

    “In base a cosa potremmo affermare che erano un’ingiustizia, se non esistessero valori assoluti cui riferirsi?”
    A nulla infatti: la Legge, i Costumi, il Lecito e l’Illecito cambiano a seconda della latitudine, della longitudine e del tempo; purtroppo le norme della Legge Naturale per me, e per molti altri, non son quelle che pensi tu e, anzi, io e molti altri si pensa che non esista nemmeno la Legge Naturale; comunque la Morale o l’Etica non sono il bosone di Higgs, purtroppo, e non si possono misurare: sarebbe più comodo per tutti, compresi quelli come me, avere uno strumento rapido per misurare la bontà o la malvagità di qualcosa ma le costanti cosmiche si trovano nelle equazioni della Fisica non nei libri di Teologia o di Filosofia Morale.

    1. Vanni

      E perché lo vieni a dire in questo blog? Per scompigliare le nostre certezze? O perché non ti soddisfano le tue?

  9. paolopancio

    vanni, visto che tu hai certezze, perché non le esponi a claudioB e ad anonimo69? E magari anche a me? Perché la vostra Fede è certo forte ma la vostra filosofia non lo sembra.

    1. Vanni

      Se prendi il catechismo della Chiesa cattolica ci trovi tutte le “mie” certezze. Anche tu ne hai una, a quanto pare: che non ci sono certezze (non ti pare lievemente contraddittorio?).

    2. vale

      S. Tommaso insegna che la legge o diritto naturale è la regola che dirige l’uomo come animale razionale, ossia nella sua essenza, e consiste nel far concordare la condotta umana coi fini che Dio ha inserito nella natura umana, di cui è il Creatore. Perciò non bisogna confondere natura o legge naturale con l’istinto, che è solo la parte più bassa dell’uomo, composto di corpo e anima razionale e quindi di passioni, ma anche di intelletto e libera volontà, nelle quali è riflessa la legge eterna di Dio.

      ovviamente si parla di Dio intendendo quello professato dalla Chiesa Cattolica.

      poiché se iniziamo a parlare di qual’è il dio o se esiste,resta solo da rispondere,come l’aquinate faceva all’inizio delle sue lezioni, questa è una mela-posando sul tavolo una mela-e chi non è d’accordo su questo può andarsene.

  10. Claudio B

    Affermare che ciò che non è misurabile non esista o non possa essere oggetto di conoscenza credo sia un errore anche nell’ambito della scienza sperimentale. Non posso dirlo con certezza, non sono uno scienziato né un epistemologo, ma qualcuno che ne sa molto più di me lo sostiene. Comunque, costanti cosmiche o meno, le leggi razziali erano un’infamia e lo erano oggettivamente. Dobbiamo dire che una cultura che attua i sacrifici umani, come quella dei Cartaginesi o gli Aztechi (o anche la nostra, purtroppo, come ha affermato giustamente il Papa), sia sullo stesso piano di una che li bandisce? Libero chi vuole di mettersi su questa strada, io penso che così si stia tentando di distruggere la nostra civiltà e voglio fare quel che posso per evitarlo.

  11. paolopancio

    “Affermare che ciò che non è misurabile non esista o non possa essere oggetto di conoscenza credo sia un errore anche nell’ambito della scienza sperimentale. Non posso dirlo con certezza, non sono uno scienziato né un epistemologo, ma qualcuno che ne sa molto più di me lo sostiene.”
    Secondo Karl aus Trier, in arte Marx, le cose che contano vengono misurate: il lavoro, gli oggetti, la cultura, l’arte o la fede religiosa e si fa fatica a contestarlo; anch’io ho dei nipoti e vorrei evitare loro guerre o sacrifici umani così come mai mi trasferirei negli Emirati Arabi perché penso che l’occidente sia il posto migliore dove vivere della storia ma è un fatto, per quanto spiacevole, che le società Mesoamericane, sanguinarie in modo veramente peculiare, han prosperato per millenni e sono state abbattute solo dal contatto, militare culturale e biologico, con la nostra: la Legge Naturale sembra proprio non aver contribuito; peraltro l’Europa cristiana ha convissuto per millenni con la schiavitù (Russia 1861) e la subordinazione femminile senza alcun problema (voto alle donne Italia 1946); insomma la gravità non si può violare mentre mi pare che la vostra Legge Naturale sia calpestata sin dalla notte dei tempi e che forse non esista; se proprio volete potremmo distinguere due ordini di Leggi: in quello superiore mettiamo la gravità o l’elettromagnetismo mentre nell’inferiore inseriamo d’ufficio la vostra Legge Naturale insieme a quelle di tutte le altre centinaia di religioni che si sono avvicendate sul pianeta

    1. Thelonious

      Chi crede che esista solo ciò che riesce a misurare non crede praticamente a nulla.
      E anche buona parte della scienza sarebbe da buttare via.

    2. Vanni

      Per mettere un po’ d’ordine in quel guazzabuglio: Catechismo, 1950 e seguenti. Ma anche Stark, “La vittoria dell’occidente”.

      1. Anonimo69

        Ah! Rodney Stark, quello che giustifica totalmente le crociate, per arrivare a giustificare (per analogia) l’intervento americano in Iraq e Afghanistan. Quello che, non conoscendo il modo di produzione feudale, tratta dell’economia dei secoli X e XI come se fosse quella capitalistica. Ottimo elemento! non c’è che dire! A69

        1. Sì, penso anch’io che Vanni abbia toccato un nervo scoperto. Stark non “giustifica totalmente le crociate”. Stark ha il merito di aver preso la briga di leggere i più aggiornati studi sulle crociate (tipo Riley-Smith…) e di averne fatto una sintesi divulgativa.
          Se poi lei è contento di continuare a dire che le crociate sono la colonizzazione di un oriente grondante ricchezze da parte dei pre-capitalisti feudali con un surplus di figli cadetti senzaterra da sistemare, padronissimo. Resta il fatto che se uno storico serio crea un database di documenti d’archivio dei contratti e testamenti stipulati dai partecipanti alla prima crociata PRIMA di partire per la medesima, e scopre cose come che partivano i titolari dei feudi, che le terre ce le avevano già, e magari che per partire vendevano una contea o si indebitavano col re d’Inghilterra, oppure che – lungi dall’essere una miniera d’oro – il Regno di Gerusalemme riusciva a tenersi in piedi solo grazie ai fondi provenienti dall’Europa… beh, qualcosa vorrà pur dire. O no?

          1. vale

            @senweb..

            ma come spiegare a chi non crede che ci sono stati tempi dove, per la Fede, valeva la pena rischiare tutto,vita inclusa?
            capiranno mai quel che Gilson ( ne “il nostro tempo” 24 nov.1960)diceva:

            “se non esiste Dio tutto è permesso.Nulla è più proibito,non c’è più limite,non c’è nulla che non si possa tentare,che non si debba tentare perchè se tutto ciò che è stato vero un tempo,lo è stato dall’ipotesi che Dio esisteva. Ora che Dio non esiste,nulla di ciò che era vero allora è vero adesso – ( una mela non è più una mela,o, per dirla con Eco: stat rosa pristina nomine ,nomina nuda tenemus. nota mia)- nulla di ciò che era bene è bene; dobbiamo ricreare tutto.
            Ma prima di ricreare,bisogna cominciare col distruggere…il miglior augurio che si possa fare all’uomo moderno è di rientrare nell’ordine naturale, che è quello della creazione divina.”

            (saccheggiato da scritti di Don Curzio Nitoglia)

          2. Anonimo69

            @ senm_webmrs

            i signori feudali non erano precapitalisti ma erano la classe dominante del sistema feudale, il sistema che, storicamente precede (pur con mille eccezioni ed intersecazioni) quello capitalistico. Conosco Riley Smith e Tyerman. Non credo assolutamente che abbiamo abbondanza di documenti dell’11° secolo da poter dire che siano stati solo i primogeniti a partire, (sappiamo però che molti di quelli importanti come Goffredo di Buglione e Tancredi d’Altavilla erano cadetti). Sappiamo che si misero d’accordo con Alessio I Comneno (al momento del loro passaggio a Gerusalemme) per la creazione di quanti più feudi possibili in terrasanta ed area siriaca.
            Sappiamo delle manovre di Amalfi con Urbano II (e con l’Egitto Fatimide) per riattivare i pellegrinaggi ed i commerci con la terrasanta e l’area siriaca, conquistate dai turchi selghiucidi. Riley-Smith rileva che i contratti che ci sono pervenuti documentano una vendita dei feudi (o parti di essi) maggiormente oggetto di contestazione da parte di altri feudatari (la contea di Fiandra, ad es., quella di Roberto il crociato, era oggetto di varie contestazioni da parte del Re d’Inghilterra).
            Anche il primogenito aveva il problema di cercare nuovi feudi (alla generazione successiva avrebbe avuto anche lui dei cadetti!). Il predetto Riley Smith (degno successore del grande Runciman) attesta anche che vi era stata una diminuzione del valore di molti feudi, nel periodo immediatamente precedente alla 1a crociata.
            Sono poi le aspettative di ricchezza che determinano la motivazione economica, non i risultati concreti (caso mai quelli spiegano la partecipazione via via sempre più scarsa alle crociate successive). Una motivazione economica non è necessariamente in contraddizione con una motivazione ideale. Possono benissimo coesistere, reciprocamente rafforzandosi.
            In un epoca poi come il medioevo, in cui l’aspetto morale-religioso-ideale era molto più essenziale, rispetto alla nostra, per il mantenimento della struttura sociale, una tale convergenza di motivazioni materiali e morali doveva essere la regola.
            A me risulta che R. Stark sia legato alla destra americana, la quale giustifica con motivi ideali l’intervento in Iraq e Afghanistan: e quale miglior giustificazione intellettuale e ideologica di un illustre precedente storico? Poi, le dirò che ho avuto modo di scrivere e parlare con alcuni prestigiosi storici italiani, i quali, nelle loro risposte, hanno definito molto negativamente R. Stark. I nomi e le espressioni usate, non glieli posso dire, ma le assicuro che sto dicendo la verità. A69

            1. Non posso dire che mi meravigli il fatto che dei prestigiosi storici italiani vedano come il fumo negli occhi qualcuno che “nasce” in un’altra parrocchia accademica (Stark è un sociologo delle religioni) e osa non solo mettere il naso nei loro horti conclusi ma pure scriverci su dei libri, magari addirittura leggibili e vendibili.
              Lei saprà benissimo – viste le sue frequentazioni – quanti spilli siano stati piantati nelle fotografie di Umberto Eco dai suoi colleghi universitari rosi dall’invidia; ma mica lo nvidiano per il “Trattato di semiotica” o per “La struttura assente” … 😉

              1. anonimo69

                @senm_webmrs

                quella nei confronti di U. Eco è invidia pura e semplice per il suo successo, quella nei confronti di R. Stark è ANCHE DISAPPUNTO per la diffusione di tesi NON provate (ma ben confezionate e strumentali), attraverso una casa editrice notoriamente di parte come Lindau e la buona pubblicità che gli viene fatta per motivi squisitamente politici. A69

                1. Mi scusi ma… non le è mai venuto in mente, nelle recondite stanze del suo cuore, di riconoscersi un pochino tocco anche lei di quella faziosità che imputa alla Lindau e agli “apologeti” Pellicciari, Cammilleri, Stark etc.? Giusto per curiosità, poi smetto. Mi sta rimordendo la coscienza per quanto ho trattato male il signor Scopel, che in realtà è molto più possibilista di lei… 🙂

                  1. Anonimo69

                    @ senm_webmrs

                    può darsi che qualche volta abbia peccato anch’io di faziosità, ma le posso assicurare che quando mi occupo di storiografia mi sforzo di essere il più impersonale, scientifico, apartitico, spassionato possibile. Ci riesco? Boh!
                    E’, comunque, per questa ragione che vedo subito la faziosità dov’è (purtroppo quasi ovunque). A69

    3. Claudio B

      Va bene, allora la religione induista che sacrificava le vedove sul rogo è sullo stesso piano del Cattolicesimo perché in Italia le donne hanno votato solo nel 1946, come tutte le altre religioni che si dono succedute, compresa la setta degli strangolatori Thugs. E gli sporchi colonialisti inglesi hanno fatto male a sopprimere queste usanze, tanto una cultura vale l’altra.

      1. anonimo69

        @ Claudio B.

        A parte il fatto che gli inglesi non hanno colonizzato l’India per sopprimere le usanze di cui parlavi, ma per concretissimi interessi, e non è la gestione inglese dell’economia indiana non provocasse danni e morti per fame…….sulla questione delle religioni sanguinarie ce ne sarebbe da dire. Ma di polemiche, credo che ne abbiamo fatte abbastanza. A69

      2. @Claudio B
        A proposito di Thugs, se non lo hai già letto ti suggerisco la trilogia “Pax britannica” di Jan Morris. Il capitolo Thugs è nel primo volume, tradotto in italiano (Nascita di un impero, Il Saggiatore); in inglese è meglio, si sa. Un’opera unica nel suo genere, non è un romanzo ma si legge come se fosse. Non è un libro di storia “accademico” ma è pieno di flashes su angoli di storia che in Italia non frequentiamo (il Canada, il Sudafrica, l’Indonesia…); non è un libro di viaggi ma chi scrive è stato sui luoghi, ha conosciuto le genti, e li dipinge con grande efficacia.

        1. Anonimo69

          @ senm_webmrs
          no, non l’ho letto. Ma non si può leggere tutto! Non ho ancora letto tutti i libri che ho………………talvolta li compro e li leggo dopo molto tempo.
          Comunque, il libro di J. Morris nega quello che ho detto io sull’India nel post delle 00,20? A69

  12. vale

    crociate

    dal numero 2691 delle Fonti Francescane l’intero illuminante episodio (che purtroppo è riportato solo nel volume intero delle Fonti Francescane, mentre non si trova purtroppo nell’edizione tascabile di tale volume); e bisogna ricordare che questo brano è stato scritto da frati che hanno vissuto insieme a san Francesco, quindi sono più affidabili di chi oggi vorrebbe delegittimare il loro racconto, a vantaggio di una propria personale visione della vita, ma che non c’entra poi molto con il pensiero di san Francesco. Ecco dunque il brano:

    “Il sultano gli sottopose anche un’altra questione: «Il vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vi vuol togliere la tonaca, ecc. Quanto più voi cristiani non dovreste invadere le nostre terre, ecc.». Rispose il beato Francesco: «Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da te (Mt 5,25). E con questo ha voluto insegnarci che se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti a separarlo, ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tenta di allontanarci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perché voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione di lui quanti più uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi». Tutti gli astanti furono presi da ammirazione per le risposte di lui.”

    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=428

    1. Anonimo69

      Non contesto anch’io l’episodio di s. Francesco col sultano Al Malik. E’ molto, molto, probabile che sia veritiero. A69

  13. Claudio B

    “Sebbene in differente modo, ambedue riconosciamo un Dio unico e ogni giorno lo lodiamo e adoriamo come creatore”. Parole rivolte a un emiro musulmano da chi? da un modernista postconciliare? da un sincretista? no, da Papa Gregorio VII, non propriamente uno che possa essere accusato di avere un concetto riduttivo della Chiesa e della fede cattolica. Le ho trovate in un bell’articolo di Lucia Graziano sulle Crociate, sulla Croce del 24 gennaio. Tanto per dire che la realtà, ancor più di un passato remoto, è sempre più complessa di come noi possiamo immaginare.

    1. Sempre più complessa, sì. Quando c’era la guerra erano in guerra, quando c’era la pace erano in pace. E magari giocavano a scacchi…

      «In questi tempi [1266] venne in Firenze un Saracino ch’avea nome Buzzecca ed era il migliore maestro di giocare a’ scacchi, e in su il palagio del popolo dinanzi al conte Guido Novello giuoco’ a una ora a tre scacchieri co’ migliori maestri di scacchi di Firenze, con gli due a mente e coll’altro a veduta (*), e gli due giochi vinse e l’uno fece tavola (**), la qual cosa fu tenuta in grande meraviglia.»

      (*) giocava in simultanea su tre scacchiere, una guardando quel che faceva e due alla cieca.
      (**) due vittorie e un pareggio per il saracino.

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