Il Papa: “La famiglia è la cellula della società umana”

“La famiglia è la cellula fondamentale della società umana. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino” ha affermato stamattina Papa Francesco nell’Aula del Sinodo in Vaticano, con i cardinali riuniti per riflettere sul tema della Famiglia.
La riflessione di questa riunione “avrà sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire – ha detto sempre il Papa- la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali. Facciamolo con profondità e senza cadere nella ‘casistica’, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro. La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà e anche con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena d’amore”.

28 pensieri su “Il Papa: “La famiglia è la cellula della società umana”

  1. Alessandro

    Padre Lombardi ha comunicato che la relazione sulla pastorale familiare tenuta stamattina al Concistoro “non si prevede che venga pubblicata da parte del Collegio cardinalizio, non perché ci siano segreti straordinari, ma per correttezza, perché è una relazione fatta ad uso dei Padri: è fatta per loro e per il lavoro di questo Concistoro”.

    Comunque il portavoce della Santa Sede ha fatto alcuni cenni all’impianto della relazione:

    http://it.radiovaticana.va/news/2014/02/20/briefing_di_padre_lombardi_sul_concistoro/it1-774918

  2. vale

    mah. resterà, per un po’ il mistero sulle effettive parole di Kasper-fino a quando qualche manina farà uscire il documento- resta sempre da vedere come si concilierà la teoria di kasper con quella di muller
    anche perché , è solo una mia impressione. più che all’et-et, siamo all’aut-aut.

    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/muller/rc_con_cfaith_20131023_divorziati-risposati-sacramenti_it.html

    “Nell’epoca patristica i credenti separati che si erano risposati civilmente non venivano riammessi ai sacramenti nemmeno dopo un periodo di penitenza. Alcuni testi patristici lasciano intendere che gli abusi non venivano sempre rigorosamente respinti e che a volte sono state cercate soluzioni pastorali per rarissimi casi limite.

    Più tardi e in alcune zone, soprattutto a causa della crescente interdipendenza tra Chiesa e Stato, si pervenne a più grandi compromessi. In oriente questo sviluppo ha proseguito il suo corso e ha portato, soprattutto dopo la separazione dalla cattedra di Pietro, a una prassi sempre più liberale. Oggi nelle Chiese ortodosse esiste una varietà di cause per il divorzio, che sono solitamente giustificate con riferimento alla oikonomìa, la clemenza pastorale per i singoli casi difficili, e aprono la strada a un secondo o terzo matrimonio con carattere penitenziale. Questa prassi non è coerente con la volontà di Dio, chiaramente espressa dalle parole di Gesù sulla indissolubilità del matrimonio, e ciò rappresenta certamente una questione ecumenica da non sottovalutare.

    In occidente, la riforma gregoriana ha contrastato le tendenze di liberalizzazione e ha riproposto l’originaria concezione delle Scritture e dei Padri. La Chiesa cattolica ha difeso l’assoluta indissolubilità del matrimonio anche a costo di grandi sacrifici e sofferenze. Lo scisma della “Chiesa di Inghilterra”, separatasi dal successore di Pietro, è avvenuto non a causa di differenze dottrinali, ma perché il Papa, in obbedienza alla parola di Gesù, non poteva assecondare la richiesta del re Enrico VIII circa lo scioglimento del suo matrimonio.

    Il concilio di Trento ha confermato la dottrina dell’indissolubilità del matrimonio sacramentale e ha chiarito che essa corrisponde all’insegnamento del Vangelo (cfr. Denzinger-Hünermann, 1807). Talvolta si sostiene che la Chiesa abbia di fatto tollerato la pratica orientale, ma ciò non corrisponde al vero. I canonisti hanno sempre parlato di una prassi abusiva, e vi sono testimonianze circa alcuni gruppi di cristiani ortodossi che, divenuti cattolici, dovettero firmare una confessione di fede in cui si faceva esplicito riferimento alla impossibilità della celebrazione di seconde o terze nozze.

    Il Concilio Vaticano II ha riproposto una dottrina teologicamente e spiritualmente profonda del matrimonio nella costituzione pastorale Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, esponendo con chiarezza anche il principio della sua indissolubilità. Il matrimonio è inteso come una completa comunione corporale e spirituale di vita e di amore tra uomo e donna, che si donano e si accolgono l’un l’altro in quanto persone. Attraverso l’atto personale e libero del reciproco consenso viene fondata per diritto divino un’istituzione stabile, ordinata al bene dei coniugi e della prole, e non dipendente dall’arbitrio dell’uomo: «Questa intima unione, in quanto mutua donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l’indissolubile unità» (n. 48). ”

    ovvero ortoprassi contro ortodossia( come muller accennava ieri sul Foglio inserto III ,mi pare.)
    temo che a meno di un ulteriore invito ai tribunali diocesani e alla rota di allargare la manica per il riconoscimento della nullità di un matrimonio come già fatto a suo tempo da Giovanni Paolo II,
    ( che però,fu chiarissimo nella “familiaris consortio” n.84 ). idem BenedettoXVI nella esortazione postsinodale del 2007 “sacramentum caritatis”.

    Laddove non è possibile riscontrare una nullità del matrimonio, è possibile l’assoluzione e la comunione eucaristica se si segue l’approvata prassi ecclesiale che stabilisce di vivere insieme «come amici, come fratello e sorella». Le benedizioni di legami irregolari sono «da evitare in ogni caso (…) perché tra i fedeli non sorgano confusioni circa il valore del matrimonio». La benedizione (bene-dictio: approvazione da parte di Dio) di un rapporto che si contrappone alla volontà divina è da ritenersi una contraddizione in sé.)

    ci saranno posizioni inconciliabili….

  3. vale

    errata corrige. sul foglio del 18 febbraio Muller:I limiti del cuore
    No a una fede sentimentale. Il capo del Sant’Uffizio esprime con parole chiare un manifesto per l’alleanza di fede e ragione
    ampi stralci della lectio magistralis tenuta da mons. Gerhard Ludwig Müller, prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2013-2014 della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, a Milano
    http://www.ilfoglio.it/soloqui/21952

    1. vale

      è quel che si diceva l’altra volta. con chiacchere e firme non si risolverà nulla. un po’ alla volta, un comune dopo l’altro, una scuola dopo l’altra, con anche i nostri soldi, ci faranno sorbire tutto quel che abbiam detto in merito a onu, comunità europea, yogjakarta,ecc.ec..
      sia turner che socci han visto che è meglio fare fatti.persino marce. ma anche quelle, se non mobiliteranno masse a livello francese, serviranno a poco.
      toccherà inventarsi qualcosa tipo non mandare i figli a scuola quando ci sono lezioni sul gender? in francia già lo fanno.
      ma se la famiglia, la chiesa-ossignùr! chissà che insegnano oggi in oratorio a catechismo o in qualche conciliabolo pastoral- parrochiale-non faranno, per così dire, “controinformazione” la vedo dura…

      1. “toccherà inventarsi qualcosa tipo non mandare i figli a scuola quando ci sono lezioni sul gender?”

        Certo perché no? Quando si è fatta “educazione” sessuale i miei non li ho mai mandati.

        1. Fraser

          @Bariom
          Soluzione giusta e facile. Meno facile quando uno dei genitori non è dello stesso avviso 🙁

    1. Questo può servire.

      Eugenia Roccella

      Manuale di autodifesa per genitori preoccupati

      Ho ricevuto molte mail di genitori preoccupati per le mille iniziative che stanno arrivando nelle scuole, anche in quelle elementari, per “educare” i bambini e i ragazzi alle teorie del gender: dalla favoletta del “Qual è il segreto di Papà?” ai libretti dell’Unar, in cui per esempio si suggeriscono domande come: “i rapporti eterosessuali sono naturali?”, o si afferma ancora “vi è un modello omofobo di tipo religioso, che considera l’omosessualità un peccato”, o suggerimenti agli insegnanti del tipo: “Non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva eteronormativa (cioè che assuma che l’eterosessualità sia l’orientamento ‘normale’, invece che uno dei possibili orientamenti sessuali). Tale punto di vista, ad esempio, può tradursi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”.
      Di fronte a queste iniziative che si moltiplicano, propongo un piccolo manuale di autodifesa.

      Prima dell’iscrizione, per la scuola da scegliere:

      – chiedere informazioni sul POF (Piano dell’Offerta Formativa), cioè la “carta di identità” con cui oggi le scuole si presentano, per verificare la presenza di programmi di formazione su argomenti come genitorialità, famiglie, discriminazioni, bullismo, stereotipi di genere;
      – nel caso, chiedere informazioni specifiche sui contenuti (compresi materiali utilizzati: testi, film, documentari) e sugli obiettivi che ci si prefissa, per chiarire bene di cosa si vuole parlare e con quali finalità;
      – possibilmente insieme a altri genitori che condividono le stesse preoccupazioni, chiedere un colloquio con il preside o dirigente scolastico per presentare le proprie richieste educative, specificando che servono per scegliere la scuola;

      dopo l’iscrizione:

      – nella scelta dei rappresentanti dei genitori nei vari consessi porre la vigilanza su queste tematiche come uno dei punti caratterizzanti l’attività dei rappresentanti stessi; attivare quindi i rappresentanti dei genitori nei consessi scolastici per fare presente le proprie richieste e preoccupazioni;

      – nel caso in cui siano state offerte lezioni o corsi su argomenti come quelli di cui sopra, con contenuti che non si ritengono condivisibili, possibilmente insieme ad altri genitori, chiedere un colloquio con il preside o dirigente scolastico per esprimere le proprie richieste di chiarimenti, innanzitutto verificando che quanto proposto fosse effettivamente contenuto nel POF;
      – segnalare pubblicamente le proprie rimostranze al preside/provveditore
      – segnalare il caso alle associazioni locali che seguono la famiglia (per es. forum delle famiglie) o che possono consigliare iniziative (es. giuristi per la vita)
      – segnalare comunque alla politica: le mail dei parlamentari sono tutte on-line nei siti della Camera e del Senato

      1. Lalla

        Cara Giusi, un o.t. se mi è permesso. Tempo fa indicasti un sito dal quale una comunità monastica offre una forma di guida spirituale, rispondendo in forma pubblica e anomina ad una grande varietà di domande dei fedeli. Se non ricordo male erano raggruppate per argomenti e la maggior parte riguardavano la famiglia e la sessualità. Grazie mille.

          1. vale

            cmq quel che insegnano dalle parti di Padova,oramai, l’abbiam capito:
            http://www.riscossacristiana.it/la-nuova-teologia-padovana-del-genere-di-patrizia-fermani/
            La Professoressa M. Vighesso presenta una Giornata di Studio organizzata dal Centro di Scienze Religiose della Facoltà Teologica del Triveneto. Il tema è “La differenza di genere.
            Al contrario, la teoria della differenza di genere viene predicata e benedetta dallo stesso Direttore dell’Istituto don Gaudenzio Zambon, che sente il bisogno evangelico di elargirla anche ad ignari e sprovveduti. Era necessario.
            …avverte la Vighesso, nel contesto europeo si è sviluppato ad un certo punto l’asfittico concetto di differenza sessuale “troppo legata alle differenze biologiche e corporee.
            …Forte di questa torsione del “diritto” e della sua manipolazione, anche la teoria del gender ha trovato un terreno di espansione: il tutto è diventato la formidabile macchina da guerra del movimento che patrocina l’omosessualità in campo internazionale.
            Ma ora anche una parte purtroppo cospicua della Chiesa, che è sempre ansiosa di essere al passo coi tempi e spasmodicamente tesa all’aggiornamento, vuole prendere parte alla kermesse. Essa promuove la diffusione di quella che ritiene avere la dignità di una imprescindibile dottrina filosofica. Dopo il pensionamento e l’oscuramento di S. Tommaso, soltanto John Money sembra all’altezza del cattolicesimo del terzo millennio. Per dargli ospitalità basta estrapolare a caso qualche passo evangelico da interpretare ad usum delphini, parlare di rispetto della diversità (quella che è però uno stereotipo inaccettabile se riguarda la differenza biologica tra maschi e femmine, come dice la Vighesso), condire tutto con l’amore che tutto copre, e il gioco è fatto. E’ pronto il piatto caldo da servire a quei cattolici che avrebbero ancora qualche remora a far sottoporre i propri figli alla propaganda omosessualista, o a votare in Parlamento la legge che farà di omosessuali e affini una specie protetta (e di tutti gli altri degli efferati persecutori).

            Ecco dunque che, a dare sostegno morale e teologico all’illusionismo messo in campo dalla lobbistica omosessualista internazionale, viene proprio l’illuminato centro padovano di studi religiosi.

            Infatti la professoressa Vighesso ci informa che “il tema sollecita a pensare cristianamente la nostra identità, per maturare una coscienza credente capace di dialogo trasparente e libero con il mondo contemporaneo”. Perchè il problema attuale più impellente è quello della liberazione dal “totalitarismo del sé”, che si esprime nelle varie forme di omofobia, razzismo e violenza sulle donne. Insomma, con la teoria del gender che ha dato tanti generosi frutti, potremo finalmente entrare in sintonia col pensiero antropologico contemporaneo, che trova nella promozione ecumenica della omosessualità il suo punto di forza e che è felicemente assunto dalla teologia cattolica di avanguardia come valore.

            La presentazione si conclude con la citazione illuminante dell’immancabile (per i teologi padovani) Bonhoeffer: “la libertà e la condizione di creatura sono ancorate nella creazione dell’altro essere umano: nell’amore”). La cui chiarezza e pertinenza diventano palesi soprattutto se la si legge in vista delle finalità che il Centro Sudi Teologici sembra proporsi.

  4. Alessandro

    “il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato.
    L’unione dell’uomo e della donna, il loro diventare «un’unica carne» nella carità, nell’amore fecondo e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai nostri giorni è diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda.

    E non è un caso. Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico. Il matrimonio, come unione d’amore fedele e indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in Cristo ci ha amati d’amore fedele fino alla Croce. Oggi siamo in grado di cogliere tutta la verità di questa affermazione, per contrasto con la dolorosa realtà di tanti matrimoni che purtroppo finiscono male.
    C’è un’evidente corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio. E, come la Chiesa afferma e testimonia da tempo, il matrimonio è chiamato ad essere non solo oggetto, ma soggetto della nuova evangelizzazione.”

    Benedetto XVI, 7 ottobbre 2012

  5. Alessandro

    ““Care famiglie, chiedete spesso, nella preghiera, l’aiuto della Vergine Maria e di san Giuseppe, perché vi insegnino ad accogliere l’amore di Dio come essi lo hanno accolto. La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo.

    Davanti a voi avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell’amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell’altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile. Sono tutti elementi che costruiscono la famiglia.
    Viveteli con coraggio, certi che, nella misura in cui, con il sostegno della grazia divina, vivrete l’amore reciproco e verso tutti, diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica (cfr Esort. ap. Familiaris consortio, 49).

    Una parola vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza.”

    Benedetto XVI, 3 giugno 2012

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