di Paolo Pugni
La vita sta nei libri. Nel senso che quando è scritto bene un libro ti squaderna le profondità del reale, ti strattona per farti vedere oltre la superficie, ti afferra per… beh, lì, per farti uscire dalla prigione del grigiore, un po’ come l’incantesimo che Vermilinguo aveva gettato su Re Theoden.
No, non voglio riparlare dei libri di Costanza, sarebbe piaggeria. Certo, quelli sono due begli schiaffoni che fanno saltare sulla sedia tutti i Grima di questo mondo, e li costringono ad uscire allo scoperto chiedendo aiuto a Saruman e minacciando roghi purificatori e manipolazioni radiofoniche.
Ci son altri libri che meritano adeguata attenzione e ne voglio calare sul tavolo un tris oggi, dato che se li disponi accanto agli Sposati della padrona di casa, fanno un bel contorno.
Perché osano.
Cantelmi e Scicchitano, che di mestiere fanno gli psichiatri e con la mente ci campano tutti i giorni, trovano il coraggio di dire al mondo, nientepopodimeno che dalla splendida cornice di un saggio delle edizioni paoline, che sì, uomini e donne sono diversi, cellula per cellula, a tal punto che educare andrebbe declinato al maschile e al femminile (che, by the way, e mi si scusi la raccomandazione personale, è quello che le scuole Faes fanno da quarant’anni). Ma si vede che ormai questa cosa qui è sdoganata perché ne parla anche il Sole24ore riprendendo una serie di studi recentissimi. Educare al femminile e al maschile si intitola il saggio che va letto due volte al giorno prima di affrontare i figli.
Quando poi donne e uomini scoprono che sono fatti l’una per l’altro, e superano le scorie di una passione che tira a campare, per immergersi in un amore senza limiti, possono persino osare ritenere che la loro promessa è Per sempre (questo il titolo del suo libro), altra parola politically uncorrect oggi dove l’unica cosa lecita per sempre è l’articolo 18. Marco Scarmagni però non ci sta a questo gioco al massacro, dice no, invita a “resistere, resistere,resistere” fedeli l’una all’altro e nel suo pamphlet sciorina gli ingredienti per vincere la sfida di una vita insieme per i tipi di Sempre comunicazione (nomen omen) e lo fa con brio e struttura che potrebbero fare concorrenza a Costanza non fosse che lei ormai s’è guadagnata la scena internazionale e chi la prende più?
Che poi se i due si amano tanto che guardano avanti a sé e non solo reciprocamente negli occhi, capita anche che nasca un figlio, o due, o tre o chissà quanti. E allora ecco che scende in campo Sofia Mattessich che aiuta tutti con un libro così scorrevole e saggio da affascinare anche chi figli piccoli ormai non ce li ha più, ma potrebbe avere presto nipoti.Genitori che avventura! sciorina principi pratici per uscire vivi dalla giungla della genitorialità e continuare ad amare i bambini come racconta in 66 secondi questa meravigliosa pubblicità argentina da gustare. Sofia è psicologa e giornalista ma soprattutto mamma e questa sua concreta saggezza le permette di dare consigli che starebbero bene in alcune delle lettere di Costanza ai suoi amici.
Son libri che come un vento secco scacciano luoghi comuni e falsi e ridanno spazio alla luce della chiarezza. Ci metto la faccia.
Direi piuttosto che i libri stanno nella vita, e non viceversa. I libri sono solo una pallida e ridotta rappresentazione di ciò che la vita offre e insegna, una fotografia che presto ingiallisce mentre la vita scorre ininterrottamente, attimo per attimo, e la saggezza di ognuno dovrebbe essere quella di esserne protagonista e viverla intensamente secondo la propria virtù, senza sprecare troppo tempo a “imparare a vivere” attraverso i libri, accorgendosi poi che non si finisce mai di imparare ma si finisce troppo presto di vivere, e quando qualcuno pensa di aver finalmente imparato a farlo non gli rimane più il tempo per metterlo in pratica. E per quanto riguarda l’educazione è sensato parlare di educazione al femminile e al maschile, ma ancor di più lo è parlare di educazione al singolare. Ogni essere umano è differente da tutti gli altri, e l’educazione ideale dovrebbe non solo valorizzare le differenze di genere, ma più profondamente conformarsi alle caratteristiche intellettuali di ogni soggetto.
ma perché ogni volta che si tratta un argomento c’è qualcuno che dice che non si deve dimenticare che ce n’è un altro? Sono post, mica wikipedia!
Chiaro che l’educazione deve essere personale, ma c’è un personale maschile e un personale femminile. Poi c’è un personale Andrea, Paolo, Franca, Costanza che deve essere tenuto in conto.
Possibile che non si possa fare un discorso senza dover risalire alla notte dei tempi?
Che i libri siano una foto che presto ingiallisce non mi trova per nulla d’accordo. Stiamo ancora traendo ispirazione da testi di 2000 anni fa, sono ottimi compagni.
Risolvono la vita? Ceto che no. Meglio di niente però.
D’accordo. Più uno. Più uno anche per Giovanni.
Enrico
——————————————
http://pulgarias.wordpress.com
Caro Paolo,
Sbaglio ho ti e’ sfuggito un titolo…?
Parlavi di un tris di libri, ma ne ho trovati appena due.
http://www.apg23.org/la-comunicazione/sempre-comunicazione/per-sempre
ecco il terzo, presente ma non evidente.
per la verità Per sempre è citato in corsivo, manca la foto grazie sebastiano
…e questi li chiami “libri”? (come se per essere un “libro” bastassero dei fogli in vendita da qualche (cosiddetta) Casa Editrice…
dovresti leccartici i baffi con libri come questi, ma forse lo spazio nel quale naviga il tuo neurone oscuro è così limitato che oltre ai tuoi autoerotismi filosofici non c’entrerebbe nulla….
…messi in vendita (correggo)
Ha parlato l’oracolo!
e tu che scoreggi parole pensi di essere sempre così simpatico?
…un atto dovuto (cosiddetto)!
Grazie Paolo. Sono onorato per l’apprezzamento e gli accostamenti, e sinceramente esaltato dall’eleganza della tua ‘tastiera’ (non so se si può dire, ma ‘penna’ mi pare antiquato) 🙂
Sono andato a vedere e ho trovato:
dott. Marco Scarmagnani, Studio di formazione mediazione e consulenza familiare…
…ma abbiate pazienza!
Secondo me un libro è proprio un “insieme di pagine pubblicate da una casa Editrice”…naturalmente poi ci possono essere quelli che vale o non vale la pena leggere! Ma per poter giudicare vanno, appunto, letti! Grazie dei consigli Paolo, cercherò di procurarmi questi libri per leggerli e dopo, magari, ne darò un giudizio!
…ma chi ha un po’ di naso di cultura e di cervello (come me? no, non come me, ma come chi ci ha un po’ di naso di cultura e di cervello) lo capisce già da prima, quasi sempre, quali sono i libri che vale la pena di leggere e quali no. Mai mai mai e poi mai leggere un libro intitolato “Matrimonio, istruzioni per l’uso” per esempio, o “Come fare la pizza e avere una famiglia felice” etc…
…ho guardato ora la pubblicità della Coca Cola che hai “linkato” (scusate il termine).
Un ORRORE!!!
ogni commento che aggiungi aggiunge pietà per il tuo vuoto pneumatico, l’incapacità di immaginare una vita che sia oltre il pozzo senza fondo nel quale ti sei rinchiuso.
Le persone amano la luce, il tuo nulla devasta solo te stesso.
Chi ha naso e cultura sta alla larga da tipi come te per non restare avviliti dal puzzo di chiuso che le tue idee emanano. E sanno riconoscere il valore dei libri.
Come questi.
Alvise: è molto che non commento sotto i tuoi… ma oggi non riesco proprio a non scrivere. Qualche volta, per favore, per pietà, o per quello che ti pare… puoi evitare di sbrodolare le tue cattiverie gratuite? Non sono le tue parole che rendono brutti i libri e/o altro trovi su questo blog. Le tue parole rendono solo te sempre più indigesto. Peccato! Puoi fare di meglio. 😉
…tutti si può fare meglio. Applicandosi!
Alvise: sto cercando di farlo, non mandandoti a quel paese!
Allora Alvise bisogna proprio che… ti applichi un po’ di più!!
Qui ci vuole un «Westu Paolo hal!» (uno «smack» più antiquato 😉 )
Viviana: mi associo. 😉
Grazie di cuore
Per averci fatto conoscere libri così interessanti
Il modo di proporli è piaciuto particolarmente ai miei figli
Grazie veramente
Paolo Pugni:
…visto oggi dal giornalaio un “libro” che si intitolava: “Come conquistare una donna in tre mosse”.
Pingback: Faes Milano » Educare al maschile e al femminile