Genderless

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di Maurizio Crippa    Il Foglio

Il maglione colorato di lana grezza non è l’oggetto, non è la notizia. I tratti androgini della ragazza lo sono marcatamente, i tratti asiatici del ragazzo (è coreano, è una delle star del momento, si chiama Sang Woo Kim) sono marcatamente maschili e al contempo fortemente androgini. Tra le mille immagini dell’advertising, quelle che filano via al mattino sotto il dito sull’iPad o sfogliando i giornali, rese invisibili dall’assuefazione, ci deve essere un motivo se la fotografia di Richard Burbridge per la campagna autunnale di Diesel ha catturato l’occhio, fermato per un attimo l’indice a scorrimento rapido. Prima ancora che nella pagina a fianco il claim che la accompagna, “This ad is gender neutral”, confermasse l’impressione di essersi imbattuti non in una furbata pubblicitaria, ma in un messaggio riuscito.

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Attento alla baby trappola

condomadvert

di Jane

Il National Health Service, il servizio sanitario pubblico del Regno Unito, ha decisamente in grande considerazione gli uomini di oggi. Ha infatti lanciato una nuova pubblicità sull’uso del preservativo rivolto esclusivamente ad un pubblico maschile, mostrando l’immagine di un joystick di un videogame e di un ciuccio, e scrivendo a lato “Sei disposto a rinunciare a questo per questo? Attento alla baby trappola, usa un condom!”. Continua a leggere “Attento alla baby trappola”

La vita sta nei libri

grima theoden

di Paolo Pugni

La vita sta nei libri. Nel senso che quando è scritto bene un libro ti squaderna le profondità del reale, ti strattona per farti vedere oltre la superficie, ti afferra per… beh, lì, per farti uscire dalla prigione del grigiore, un po’ come l’incantesimo che Vermilinguo aveva gettato su Re Theoden. Continua a leggere “La vita sta nei libri”

La carica dei supereroi

Maria Elena di trentamenouno  ha scritto un post pensato appositamente  per noi.

di Maria Elena Rosati    

Il mondo della pubblicità è pieno di sorprese. Nel tempo di uno spot si possono concentrare mille messaggi, basta una frase ad effetto, un’immagine ben piazzata, uno slogan efficace e il gioco è fatto. Le pubblicità dei prodotti “femminili” sono fantastiche in questo senso: dalle riviste patinate, fino agli assorbenti e ai medicinali, sono capaci di smontare nel giro di 30 secondi l’immagine minimamente dignitosa una donna, anche la più normale, dipinta nella maggior parte dei casi come una che ha tra gli argomenti di conversazione ricorrenti i pruriti, gli odori, i fastidi intimi e via dicendo. continua a leggere