“Non mi puoi giudicare…”, “Chi l’ha detto che questa cosa è male?”, “ Che male c’è?”… Queste frasi si appoggiano più o meno consapevolmente a una convinzione oggi molto diffusa: la libertà del singolo è assoluta nello stabilire che cosa sia Bene e che cosa sia Male. Ma altri uomini in Occidente e in tutto il mondo credono fermamente esserci leggi morali eterne valide per ogni uomo. Che dire? Cosa si intende per coscienza? Cos’è la libertà di coscienza? Anche tra i credenti un Gesù in realtà poco conosciuto rischia di diventare il pupazzo che giustifica ogni decisione. Ecco qui presentati solo alcuni degli spunti e delle domande a cui si apre il primo dei Cinque Passi* 2013-2014.
* I Cinque Passi sono catechesi della durata di 30 minuti precisi misurate con clessidra. Al termine della catechesi, i partecipanti che lo desiderano possono scrivere le loro domande sul tema proposto in modo anonimo su biglietti che verranno poi estratti a caso. Questa fase dura un’ulteriore mezz’ora, alla quale segue, ma solo per chi vuole, un’ulteriore ciclo di risposte per altri 30 minuti. Queste catechesi sono aperte a tutti, ma sono rivolte particolarmente ai “lontani” e ai giovani.
Le catechesi e le risposte alle domande sono affidate a Padre Maurizio Botta della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Roma.
15 novembre 2013 alle 21.00 – Chiesa Nuova (Santa Maria in Vallicella) lungo Corso Vittorio Emanuele.
Bellissimo il poster 😀
Solo, un occhio sembra “cecato”… se l’idea era che facesse “l’occhiolino” bisognava lavorare anche sul sopracciglio. 😉
E’ una statua, Bariom. Leggermente trash?
http://media-cache-ec0.pinimg.com/originals/67/3e/32/673e327587d8be387372fa8bd0e740b5.jpg
Si… leggermente. Comunque è “cecata” pure la statua 😉
Si tratta di Buddy Christ, la statua-parodia di una statua del film “Dogma.” Nel film, Buddy Christ viene sostituito al “deprimente” Crocifisso per svecchiare e rendere più attraente l’immagine del cattolicesimo. Insomma, il riferimento ci sta benissimo su quella locandina.
Se ne impara sempre una nuova… 😉
Ripeto il poster-locandina rende molto bene (colore testo immagine ecc), per appare trattata graficamente l’immagine – della statua a questo punto – sembrava una immagine digitale creata ad hoc.
Come locandina ha un effetto, come statua in sé tutto un altro… ma non è certo il cuore del discorso, che sono invece queste catechesi, come sono proposte e strutturate. Direi ottimamente, Padre Maurizio poi (lodiamo Dio) è una garanzia 😉
Locandina super!
Anche l’argomento, ben scelto e ben presentato, è un discorso molto urgente.
Libertà di coscienza è la libertà di attenersi fedelemente a tutti gli articoli della Dottrina Cattolica senza essere perseguitati?
E se invece di «Che male c’è?» cominciassimo a chiederci «Che Bene c’è?».
La tua senm è una giusta osservazione, ma personalmente considero che l’approccio del “che male c’è” non sia affatto sbagliato, anzi…
Mi spiego, spesso il “che male c’è” non nasconde un’ipocrisia o un rifiuto a voler conoscere “il bene”. C’è la reale e sincera convinzione che “non c’è nulla di male” appunto.
Sappiamo che questo avviene (soprattutto nei giovani) per mille e più motivi (non starò certo qui a farne un’analisi o un elenco) e sappiamo anche da che tipo di messaggio siano “bombardati” ogni giorno…
Mostrare a chiunque (giovani o no) che realmente c’è un male nascosto (a volte neppure tanto) ad un determinato “pseudo-bene” e che da questo “male” sempre e solo male ricaviamo è importante, come lo è proporre e “illustrare” (mi si passi il termine) il vero bene che questo pseudo-bene può e deve sostituire.
In fondo si tratta come sempre, di svelare la menzogna che viene da Colui che della menzogna è sovrano, che non a caso chiamasi Lucifero – portatore di luce – che non ti mostra la scelta tra un bene ed un male (solo chi si fosse a lui pervertito sceglierebbe per il male), ma ti propone la scelta tra un bene ed un altro (apparente – logico – desiderabile – semplice) bene, che bene non è.
Insomma, a volte, per iniziare a costruire, non si può fare a meno di “demolire” (non le persone ovviamente!) o, se vogliamo mettere le giuste fondamenta, scavare in profondità.
I giovani portano sempre in sé, questa carica di voglia di novità, di senso della giustizia, di ideali alti, di Verità e sappiano che tutto questo in pienezza sta solo in Cristo, ma sempre di più oggi, arriviamo “lunghi” e troviamo campi già seminati, terreni già parzialmente edificati, ma non dalla Parola di Dio e dallo Spirito Santo… c’è un po’ più da lavorare, ma non ci si può certo sottrarre 😉
Eh, già! Brava, Viviana!
“Non c’ è dubbio che il nostro tempo ha acquisito una percezione particolarmente viva della libertà. «In questa nostra età gli uomini diventano sempre più consapevoli della dignità della persona umana», come costatava già la dichiarazione conciliare Dignitatis humanae sulla libertà religiosa. Da qui l’esigenza che «gli uomini nell’agire seguano la loro iniziativa e godano di una libertà responsabile, non mossi da coercizione bensì guidati dalla coscienza del dovere»…
Così, il senso più acuto della dignità della persona umana e della sua unicità, come anche del rispetto dovuto al cammino della coscienza, costituisce certamente un’acquisizione positiva della cultura moderna. Questa percezione, in sé stessa autentica, ha trovato molteplici espressioni, più o meno adeguate, di cui alcune però si discostano dalla verità sull’uomo come creatura e immagine di Dio ed esigono pertanto di essere corrette o purificate alla luce della fede.
In alcune correnti del pensiero moderno si è giunti ad esaltare la libertà al punto da farne un assoluto, che sarebbe la sorgente dei valori… Si sono attribuite alla coscienza individuale le prerogative di un’istanza suprema del giudizio morale, che decide categoricamente e infallibilmente del bene e del male. All’affermazione del dovere di seguire la propria coscienza si è indebitamente aggiunta l’affermazione che il giudizio morale è vero per il fatto stesso che proviene dalla coscienza. Ma, in tal modo, l’imprescindibile esigenza di verità è scomparsa, in favore di un criterio di sincerità, di autenticità, di «accordo con se stessi», tanto che si è giunti ad una concezione radicalmente soggettivista del giudizio morale…”
(Giovanni Paolo II, Veritatis Splendor, n 31s)
“Non mi puoi giudicare…”, “Chi l’ha detto che questa cosa è male?”, “ Che male c’è?”
chi sono io per giudicare? quest frase mal interpretata del pontefice un risultato-piaccia o meno .ma il richiamo esplicito l’ha fatto una rappresentante della camera dell’illinois che si definisce cattolica- l’ha già prodotto:
http://www.corrispondenzaromana.it/papa-francesco-e-la-legalizzazione-del-matrimonio-gay-in-illinois/
che fa il paio con la dignità umana-ma interpretata dalla corte europea dei diritti dell’uomo- ricordata da alessandro appena sopra:
http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/la-corte-europea-dei-diritti-delluomo-impone-alla-grecia-il-proprio-diktat-ideologico/
Però vale, sinceramente nel caso della deputata dell’Illinois, mi pare che ci troviamo davanti a una sfacciata volontà di male interpretare, fraintendere, così da giustificare quel che nel proprio cuore si era già deciso di intraprendere, usando il Papa come una mera foglia di fico. Tradimento & Ipocrisia … in una sola passata.
Smack! 😀
Il dramma è che a qualche parroco, e soprattutto a qualche responsabile di oratorio, potrebbe sfuggire completamente il significato paradossale insito in questa iniziativa. Sono sicuro che se proponessi una fantomatica replica al “mio” don, aderirebbe subito con entusiasmo, epperò in totale fraintendimento.
Mi fa molto piacere che la locandina sia piaciuta (e sicuramente farà piacere anche a padre Maurizio e a Ivan, l’autore) perché qualche giorno fa su facebook questa stessa locandina ha suscitato critiche e polemiche, segno che i frequentatori del blog hanno un certo bagaglio di ironia. 🙂
Può darsi dipenda dal fatto che quell’immagine viene usata da alcune pagine facebook blasfeme ovviamente mai cancellate.
http://www.news.va/it/news/il-papa-ingiusto-essere-benefattore-della-chiesa-e
Il Papa della misericordia e del perdono ha spiegato oggi nell’omelia a Santa Marta che Dio non perdona tutti manco per niente, ma solo il peccatore pentito.
“chi pecca e vorrebbe non peccare, ma è debole e va dal Signore e chiede perdono: a quello il Signore vuole bene! Lo accompagna, è con lui: ‘Se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: ‘Sono pentito, sono peccatore’, tu gli perdonerai”
Il corrotto, chi scandalizza, è invece chi non si pente.
“La differenza è che chi pecca e si pente, chiede perdono, si sente debole, si sente figlio di Dio, si umilia, e chiede proprio la salvezza da Gesù. Ma di quell’altro che scandalizza, che cosa scandalizza? Che non si pente. Continua a peccare, ma fa finta di essere cristiano: la doppia vita. E la doppia vita di un cristiano fa tanto male, tanto male. Cristiani corrotti, preti corrotti … Quanto male fanno alla Chiesa! Perché non vivono nello spirito del Vangelo, ma nello spirito della mondanità.
E questo merita – dice Gesù, non lo dico io – che gli mettano al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Non parla di perdono, qui”.
Altro che il Papa perdonista!
Una macina al collo, e via. “Gesù non parla di perdono, qui. MERITANO che gli mettano al collo una macina”…
Mi piace quando Papa Francesco mette i puntini sulle “i”! Misericordia e perdono senza verità – così come il contrario – non vanno bene!
Grazie, Alessandro, di aver riportato questo bel passo: da rileggere!
😉
@alessandro
senza dimenticare la riparazione-per quanto possibile- del male fatto. se no, non vale.
vale
E se – per quanto possibile . non dovesse valere, c’è sempre il Purgatorio… 😉
Sono sempre tutte corrette precisazioni, ma per chi le dovesse leggere “da fuori”, sembra a volte di essere una succursale di Equitalia 😉 😐
E per citare l’attuale campione della comicità all’italiana (poveri noi)… Suonano alla porta: “Siamo di Equitalia…” “No, mi dispiace… qui noi siamo Cattolici.”
Questo non vuol dire che non si debba… ecc, ecc, ecc.
@ bariom
così a naso-se no mi tocca andare a cercare tutte le citazioni sia del catechismo che del cdc, ecc.-che cyrano o alessandro mi soccorrano- non mi pare.
vedo di spiegarmi: uno che è veramente pentito non può non sentire l’esigenza di tentare di riparare il male fatto.
che poi le circostanze non glielo permettano, altro è. ma se non ci prova veramente e, cioè, se non sente l’urgenza di mitigare per quanto possibile il danno ed il male compiuto, non è pentito. è un ipocrita.o ,se preferisci, un sepolcro imbiancato. il purgatorio se gli va bene.ma molto bene…
non siamo a equitalia. ma non siamo neppure-direbbe Sciascia- dei quaquaraquà.
che si abbia,almeno, abbastanza “duo et bene pendentes” per farci carico, una volta riconosciuti, dei danni che abbiam fatto ad altri innocenti o incolpevoli.
@Vale non credo si dica cose sostanzialmente diverse (non ho quindi compreso su cosa il “non mi pare”…) va da sé che un pentimento profondo, porta al desiderio di riparare e con buona misura – vedi Zaccheo – ma a questo non sempre facilmente si arriva, per consapevolezza, reale possibilità o per debolezza (es. si chiede perdono a Dio per un giudizio verso un altro, ma quanto spesso si va a chiedere concretamente perdono alla persona offesa – magari anche inconsapevole del giudizio subito?)…
Se non ricordo male (CCC ecc da verificarsi come sopra) Il Purgatorio pone rimedio in quanto a colpa perdonata, ma male non ripagato.
Sulla metafora Equitalia, penso, spero tu abbia compreso il senso 😉
beh, ma mi pareva ovvio che si dicesse cose medesime ma ponendo l’accento su caratteristiche diverse. mi riferivo solo al purgatorio. d’altronde, come insegna il pontefice : misericordia. ma com’anche puntualizza il card. il Muller misericordia ,santità e giustizia.
è che io interpreterei la parte dell’avvocato del diavolo nei processi di canonizzazione…. 🙂
Solitamente la frase “che male c’è?” finisce, quando si discute, con “non capisco!”
Alle volte è solo questione di spiegare “ai più piccoli”.
Senza il “non capisco” si cade in quella supposizione che fa coincidere l’individuo con l’assoluto (il mio bene è il Bene).
[Per fortuna le leggi (costituzionali, penali, civili, amministrative eccetera) servono proprio ad arginare l’individualismo a favore del bene pubblico, della convivenza. Così, giusto per non dimenticarlo..]
Trovo che sia una bella occasione – e non solo di catechesi.
Ci vorrebbe qualcheduno di buona volontà che rendesse disponibile l’audio sotto forma di podcast, in modo che fosse più facilmente reperibile e linkabile.
Nel segreto delle cuffie, Dio ti parla, Stalin no.
@ fortebraccio
le leggi, se non conformi alla morale della chiesa, sono solo l’espressione del più forte. e, quindi, dal punto di vista etico-morale- valgono quanto quelle di hitler o stalin( non lo dico io, ma kelsen che è il padre del moderno positivismo giuridico).
per un cristiano, ogni altra interpretazione è fuffa.o viene dal maligno.
si, va bene
volevo solo dire che non è tutto bianco o nero, dai.
che esiste un ordine, anche laico – che poi ci piaccia o meno è un’altro paio di maniche. Esistono anche altri ordinamenti che possono creare “ecosistemi compatibili” pur non essendo di ispirazione cattolica. Possono esistere.
E comunque il nostro, per non andare troppo lontano, parla di libertà in rispetto delle minoranze (che la “libertà della maggioranza”, solitamente, si dà per scontata), tant’è che esiste l’obiezione di coscienza, la libertà d’educazione, libertà religiosa eccetera.
Ma non è questo il post per continuare questa discussione.
Esistono anche altri ordinamenti che possono creare “ecosistemi compatibili” pur non essendo di ispirazione cattolica. Possono esistere
se è per quello esistono anche i virus ed i batteri…. 🙂
Mmmh, …vabbè, prendiamola come battuta.
Queste sono le però le affermazioni che (se non fossero batttute) mi “alvisizzano”…. 😐
Certo, fortebraccio, possiamo anche fingere che esista un ordine anche laico, se per laico intendi non-religioso, cioè ateo; di solito l’ordine laico, se per ordine intendi etica, si estrinseca in una parodia dell’etica religiosa. L’etica atea è una contraddizione in termini e infatti è buffa e orrida insieme. Pornografia.
Le leggi servono ad arginare l’individualismo a favore del bene pubblico? USsssiguuuur! Mi va il sangue in acqua…
Benedetto XVI, discorso di visita al parlamento tedesco 22/09/2011
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2011/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20110922_reichstag-berlin_it.html
Mi si consenta di cominciare le mie riflessioni sui fondamenti del diritto con una piccola narrazione tratta dalla Sacra Scrittura. Nel Primo Libro dei Re si racconta che al giovane re Salomone, in occasione della sua intronizzazione, Dio concesse di avanzare una richiesta. Che cosa chiederà il giovane sovrano in questo momento? Successo, ricchezza, una lunga vita, l’eliminazione dei nemici? Nulla di tutto questo egli chiede. Domanda invece: “Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male” (1Re 3,9). Con questo racconto la Bibbia vuole indicarci che cosa, in definitiva, deve essere importante per un politico. Il suo criterio ultimo e la motivazione per il suo lavoro come politico non deve essere il successo e tanto meno il profitto materiale. La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace. Naturalmente un politico cercherà il successo senza il quale non potrebbe mai avere la possibilità dell’azione politica effettiva. Ma il successo è subordinato al criterio della giustizia, alla volontà di attuare il diritto e all’intelligenza del diritto. Il successo può essere anche una seduzione e così può aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia. “Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?” ha sentenziato una volta sant’Agostino.[1] Noi tedeschi sappiamo per nostra esperienza che queste parole non sono un vuoto spauracchio. Noi abbiamo sperimentato il separarsi del potere dal diritto, il porsi del potere contro il diritto, il suo calpestare il diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto – era diventato una banda di briganti molto ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull’orlo del precipizio.
Certo; ed anche il contrario, ovverosia a tutelare le minoranze (cioè l’abuso di potere della maggioranza)
La costituzione ci riconosce “liberi e degni” ma stabilisce anche che ognuno deve contribuire al bene della società secondo le proprie possibilità (lavorative, economiche, partecipative).
Altrettanto nel caso della prevaricazione della maggioranza sulla minoranza (qualsiasi regime totalitario va bene come riferimento).
La legge serve a creare l’equilibrio tra pubblico e privato secondo il sentire della società – attraverso i suoi rappresentanti (eletti).
Ma non è questo il post adatto
Avremo altre occasioni
Vi invito a immaginarvi (per esempio) come sarebbe il vivere cosiddetto civile senza il cosiddetto diritto civile e il relativo codice di diritto civile. Secondo voi cattolici (per esempio) le norme del diritto civile (che anche voi positivamente adoprate (penso a un atto di compra-vendita, di successione, di locazione, eccetra) sono giuste (o ingiuste) per natura?
Ma che domanda è? Perchè i cattolici vivono fuori dal mondo?
…no di certo!
Ho il sospetto che ed alcuni piacerebbe…
“Nella legge temporale niente è giusto e legittimo, se non quanto gli uomini hanno derivato dalla legge eterna” – S. Agostino.
…e tutto quanto hanno derivato dalla legge eterna, è giusto e legittimo!
Giuste per natura, le norme: e che cosa verrebbe a significare ‘giuste per natura’? Che si raccolgono dagli alberi quando sono mature?
Volevo spiegare il motivo della pubblicazione di un post in spagnolo:
nei giorni scorsi in Spagna si è parlato molto (giornali e TV) del libro di Costanza, pare che siano tutti arrabbiatissimi perché la casa editrice che ha tradotto “Sposati e sii sottomessa” è legata al vescovo di Granada. Ci sono state reazioni furiose e sono piovuti insulti (soprattutto su twitter) e accuse di ogni nefandezza. Costanza questa mattina ha passato ore al telefono con giornalisti spagnoli che volevano intervistarla.
Visto che, da quel che ho potuto capire e come è già successo in Italia (in maniera minore in verità), le critiche e gli insulti vengono da persone che non hanno mai aperto il libro (anzi forse non lo hanno neanche mai tenuto in mano), ho pensato di ripescare un’intervista di qualche tempo fa pubblicata dal settimanale spagnolo Mision, per dare la possibilità alle migliaia di internauti spagnoli che sono “piovuti” sul blog in questi giorni di farsi un’opinione un po’ meno superficiale.
ADMIN
PS pubblico qui questo commento perché “di là” non ho abilitato i commenti per ovvi motivi.
Tanta pubblicità gratis!!!
vero,admin. tale intervista l’avevo già vista su siti spagnoli. ( ed è anche un po’ datata. o ve ne sono altre.) come dire: anche in spagna, vuoi perché una buona parte della popolazione ha un retroterra culturale fortemente anticattolico e vuoi perché l’altra buona parte ha un retroterra fortemente cattolico lo scontro e la polemica è,spesso, al calor bianco. e così le interpretazioni di parte.
Sì è datata ma almeno spiega qualcosa, noi non parliamo spagnolo e non abbiamo al momento niente di meglio.
perdonami admin ma non ho resistito alla tentazione:
per i frequentatori: l’editrice nuovo inizio è presieduta dall’arcivescovo di granada.
compaiono in prima fila nella home page le copertine di entrambi i libri della sciùra Miriano.
prosit vobis
http://www.nuevoinicio.es/
Intanto in Spagna si chiede una iniziativa parlamentare per far ritirare “Cásate y sé sumisa” !!!
http://www.periodistadigital.com/religion/diocesis/2013/11/11/psoe-e-iu-contra-el-libro-casate-y-se-sumisa-editado-por-el-arzobispado-de-granada-martinez-iglesia-religion-papa.shtml
“…contro tali pubblicazioni degradanti per immagine delle donne.” si legge tra l’altro…
Siamo al paradossale!!
Con tutte le PORCATE veramente degradanti per qualunque donna di qualunque pensiero politico o religioso, che si scrivono e soprattutto vengono pubblicate, questo libro è da mettere all’indice! Pazzesco!
Ma direi anche paranoico… di fatto – e questo mi ha sempre stupito – c’è quasi un “sacro terrore” che certe “idee” vengano diffuse.
Se sono idiozie, come certo molti credono, qual è la preoccupazione? Che ci sia un mondo pieno di idioti (e soprattutto “idiote”), pronti/e a bersele e digerirsele?(!) E allora ecco, che il mondo laico-ateo-agnostico, si fa paladino di una moltitudine incapace di intendere e di volere, pronta a lasciarsi plagiare dalle torbide suggestioni e chissà quali subdole mire, di questa “periodista” di nome Costanza Miriano…
Ma ci si faccia il piacere!!!!! 😐 😐 😐
Addirittura una iniziativa parlamentare! Onore a Costanza che ha toccato il nervo scoperto! Quando il Male si sente colpito e viene ferito, si scatena!
Diamine! Sono scesi in campo una deputata del Partito socialista, un deputato del Partito popolare (alla larga!) e la presidenta della Federazione delle Associazioni delle Donne Separate e Divorziate (la Spagna sì che è un paese civile, mica come noi che al massimo abbiamo la Federcasalinghe!). Tutti col pugnal tra i denti e le bombe a manen contro questo “manual clarísimo de violencia”, inammissibile in uno stato democratico, evidente dimostrazione di come la Chiesa in generale sia incapace di evolversi. Ma la ciliegina sulla torta è senz’altro l’appello a Papa Francesco, che gliene canti quattro ai suoi degeneri rappresentanti in Ispagna, …lui che dice tutto il contrario di quella bizzoca della Miriano.
…temo un gran calar di braghe ispaniche color porpora
Forse il papa ha altro da fare!
Esilarante! Piccole Boldrini crescono.
L’Arcivescovo di Granada: “Non c’è motivo per ritirare il libro Sposati e sii sottomessa”
http://www.aciprensa.com/noticias/arzobispado-de-granada-no-hay-razon-para-retirar-libro-casate-y-se-sumisa-10451/
Mi verrebbe da dire «c’è un Arcivescovo a Granada!» e anche «speriamo che prima o poi qualcuno dei critici si degni di leggerlo, il libro…».