Amare Dio più della moglie

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di Costanza Miriano

Sebbene, si sa, una mamma non vada mai in ferie, e anzi, di solito abbia bisogno di una vacanza, dopo, per riprendersi dalla vacanza, può anche capitare di trovare qualche minuto per leggere. Se poi il libro è la storia di Chiara Corbella Petrillo, Siamo nati e non moriremo più, i minuti volano uno dopo l’altro, e può capitare di passare la notte in bianco (di giorno non si può, i castelli di sabbia hanno le loro urgenze), avvinti dalla storia di questa donna meravigliosa, e del suo coraggioso marito. I loro amici, Simone Troisi e Cristiana Paccini raccontano la storia di Chiara – Credere ne ha già parlato – semplicemente raccogliendo, proprio come fecero i primi testimoni di Gesù, quello che hanno visto e vissuto e toccato con mano.

C’è qualcosa che mi ha colpita più ancora dell’incredibile avventura di due genitori che accolgono due figli malati, uno dopo l’altro, e li accompagnano con amore nelle loro poche ore di vita. Più ancora della ferma decisione di non danneggiare il terzo bambino, sano, che Chiara si trova in pancia quando scopre di avere un tumore.

chiara-corbella-petrillo-siamo-nati-e-non-moriremo-mai-piuPiù ancora della tenacia con cui la mamma si è curata ed ha affrontato il dolore, nel primo anno del bambino. Più del racconto della morte accolta col sorriso, e della forza con cui il marito va avanti da solo, amando il loro bambino senza perdere la fede.

Più di tutto, in questo libro prezioso, mi ha colpito il racconto del tormentato fidanzamento, quando i due ragazzi superano le difficoltà che fino ad allora li hanno fatti litigare e prendersi e lasciarsi, e le superano comprendendo la cosa più importante di tutte: “Se riconosci – dice Enrico – che solo in Dio puoi amare, devi amare Dio più di tua moglie, più di tuo marito. Se cerchi la consolazione nell’amore di una persona che ti sta vicino, stai prendendo una strada sbagliata. Perché la consolazione te la deve dare solo il Signore.” Arrivare a capire una cosa così grande, e prima ancora di sposarsi! Che meraviglia! Non mi stupisce allora che il Signore li abbia scelti, Chiara ed Enrico, per essere un segno profetico del vero matrimonio cristiano. Qualcosa che fa impallidire l’amore romantico e tutto emotivo, spontaneo e impalpabile che va per la maggiore oggi.

fonte: Credere

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Domenica 15 settembre ad Assisi ci sarà una giornata dedicata a Chiara Corbella Petrillo con le testimonianze di tutte le persone che hanno avuto la Grazia di conoscerla.
Ci saranno anche dei bellissimi e toccanti filmati inediti della sua vita.
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33 pensieri su “Amare Dio più della moglie

  1. bariom

    “Se cerchi la consolazione nell’amore di una persona che ti sta vicino, stai prendendo una strada sbagliata…”

    Questo é un gran “segreto”, una grande verità e anche il profondo motivo del naufragio di tanti matrimoni.

    1. “Ogni persona umana è inevitabilmente limitata: anche nel matrimonio più riuscito, non si può non mettere in conto una certa misura di delusione. Ebbene, cari amici: non c’è in questo la conferma di quanto abbiamo ascoltato dall’apostolo Pietro? Ogni essere umano, prima o poi, si ritrova ad esclamare con lui: “Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Solo Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio e di Maria, il Verbo eterno del Padre nato duemila anni or sono a Betlemme di Giudea, è in grado di soddisfare le aspirazioni più profonde del cuore umano.”

      (SANTA MESSA DI CHIUSURA DELLA XV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ, OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II, Tor Vergata, domenica 20 agosto 2000)

      Pensa Bariom, pure Giovanni Paolo II nel 2000 era d’accordo con te! 😉

      1. Che vuoi farci caro Stefano “noblesse oblige” 😉

        Scherzi a parte… è proprio come ci ricorda GPII e aggiungerei agganciandomi alla Parola del vangelo di ieri “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.”
        Se il “primato” non è di Cristo nel nostro cuore, ogni altro rapporto è a rischio, infatti il Vangelo prosegue:

        “Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.”

        E nel matrimonio quanto spesso sperimentiamo questo: ” infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio…” “…Chi mi libererà?”

        Sappiamo CHI 🙂

  2. Anche io ho passato la notte quasi in bianco per leggere tutto d’un fiato questo bellissimo libro! Pur conoscendo la storia di Chiara mi sono commossa….Anche noi che abbiamo conosciuto, seppur indirettamente, questa santa dei nostri giorni, dobbiamo testimoniare e diffondere la sua storia!

  3. emma

    Se ami non hai bisogno dell’ingerenza di personaggi immaginari che ti condizionano la vita. Follie anacronistiche. Roba da medioevo. Credete in voi.

    1. «Credete in voi» è un po’ come dire: «siate gli avvocati di voi stessi», no? E sa cosa dicono gli inglesi di chi fa l’avvocato di se stesso? 🙂

    2. Sara

      “…il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio. […] poiché la follia di Dio è più savia degli uomini e la debolezza di Dio più forte degli uomini”. (1 Cor. 1,18. 25)

    3. “Credete in voi”

      Ecco la massima perfetta per credersi “dio della propria vita” e se proprio in te ci credi fortissimamente “dio in terra”.

      Salvo poi restare amaramente delusi (se non andare proprio “fuori di melone”) quando la “banalissima vita” (per inciso ritrovarsi con un bel tumore come compagno di viaggio non è esattamente “banalissimo”), ti mette con il culo per terra e il “credete in voi”, va a farsi benedire 😉

      Roba da new-age.

      1. Verissimo Barion
        Il “credete in voi” è quella “volontà dell’uomo di farsi dio” che abbiamo dentro da sempre… E se lo lasci venir fuori e spiegare le vele al vento… Rischi poi di non fermarti più!

        1. @Meditando, ti fermi, eh se ti fermi (e lo dico per esperienza) il problema è dove, quanto e quanto male ti sei fatto – a te e agli altri – che sono poi sempre quelli che la cara Emma ipotizza nel suo “se ami”…

    4. Alessandro

      “Credete in voi” lo dice solo chi, tapino, ignora che la fiducia è mal riposta. Poi arriva la disillusione, e son dolori…

    5. SilviaB

      “Credete in voi”.
      Mettiamoci anche “va dove ti porta il cuore”… “basta a te stesso” ecc.

      Roba da Scientology.

  4. admin

    Domenica 15 settembre ad Assisi ci sarà una giornata dedicata a Chiara Corbella Petrillo con le testimonianze di tutte le persone che hanno avuto la Grazia di conoscerla.
    Ci saranno anche dei bellissimi e toccanti filmati inediti della sua vita.

  5. Non vorrei sviare troppo l’argomento che è degno di ben più di una riflessione…
    ma questa la voglio condividere fresca di oggi:

    iDivorzio – Scarica APP Gratis

    Descrizione

    iDivorzio è un’applicazione divertente che si propone di ironizzare sul delicato tema del divorzio.
    Scaricala gratis e ravviva le tue serate con gli amici, le tue giornate in spiaggia o semplicemente usala come spunto di riflessione se stai valutando di intraprendere il lungo cammino che ti porterà al “sospirato” divorzio.

    Viene presentata come “ironica e divertente” quindi non sono qui a fare lo scandalizzato (non lo sono affatto) certo rientra nel “segno dei tempi” – anzi direi è decisamente in ritardo 😐

    (Vi risparmio il link diretto…)

  6. nadia

    ecco un altro mio GRAZIE Costanza! leggendo il tuo blog sono venuta a conoscenza della storia di Chiara! mi è entrata dentro al cuore e spero non mi lasci più.

  7. Sergio Indrio

    A parte la particolare coincidenza (?) col Vangelo di Luca, appena ascoltato, credo sia importante il tuo lavoro per non lasciare soli quelli che pur cristiani convinti, si sentono schiacciati dalla mentalità dominante della quale dicevi. E poi occorre far sentire la nostra voce, oggi più che mai: non siamo sconfitti! Tu hai i talenti da poter impiegare nella giusta direzione: ti prego, continua! 🙂

  8. “OTTO VITTIME – Jesùs Carrizo Medina non è riuscito a conoscere la scuola, né a mangiare almeno una volta al giorno. Aveva sei mesi e la morte è arrivata mentre dormiva nella sua culla vicino a Franco, il fratello gemello. Era da due giorni che sua madre Beatrice non gli dava il latte. Non aveva da mangiare per i suoi figli. E, come tutti i giorni, neanche per sé.
    Questo genere di storie sono ormai frequenti a Tucumàn, la provincia che in questi giorni occupa la prima pagina di tutti i giornali argentini; le morti di bambini per fame qui sono già arrivate a sei. E il dramma della denutrizione ha colpito ora anche la provincia di Misiones (Argentina nord-orientale), dove nelle ultime ore sono morti altri due bambini di 18 mesi e due anni. Il ministro provinciale della salute, Telmo Albrecht, ha dichiarato che dall’inizio dell’anno sono 49 i bambini morti per denutrizione nella provincia di Misiones.”

  9. Casciolina

    È meglio rifugiarsi nel Signore
    che confidare nell’uomo.
    È meglio rifugiarsi nel Signore
    che confidare nei potenti.
    (…)
    Non morirò, ma resterò in vita
    e annuncerò le opere del Signore.

  10. Se hai Cristo hai tutto. Il 27 agosto mia moglie è tornata alla casa del Padre serenamente pregando e ringraziando Dio per tutto ciò che ci ha donato in particolare per i nostri quattro bambini a cui ora accudisco io, certo che prima che nostri queste quattro stupende creature sono sue.
    E bello vedere che in Cristo delle persone normalissime possano essere santificate.
    Incontre l’amore di Cristo vale più di ogni cosa e di ogni creatura.

    1. @Francesco ti sono vicino nella preghiera e ti abbraccio.

      Conosco bene la tua situazione… non temere anche quando verranno i giorni dello sconforto e della fatica, il Signore sa fare meraviglie. Io ne sono testimone (non certo il solo né l’unico ,-))

    2. Sara

      Grazie, Francesco, per le tue parole e per la tua testimonianza: sono vicina a te e alla tua splendida famiglia nel dolore ma anche nella preghiera e nella gioia che la fede dona alla vostra casa. Prega per le famiglie e i matrimoni in difficoltà: il tuo cuore di sposo cristiano può intercedere e ottenere grandi grazie!

  11. Angelina

    Un segno profetico del vero matrimonio cristiano. Sì, è vero, c’è chi ci arriva dopo tanti anni…
    La vita di famiglia, la normalità, l’intimità, sono segni convincenti che amare è possibile, e che l’amore (tra gli sposi, tra genitori e figli) si attinge ad una fonte inesauribile. La vita delle persone come Chiara, e anche quella di tanti anonimi sposi cristiani, ci narra le meraviglie di un Dio fedele alla sua alleanza con noi, poveri, instabili, fallaci eppure amatissimi esseri umani. C’è una bella immagine di Francesco della ‘classe media della santità’ : predicare con la vita, senza clamori, non necessariamente con gesti eclatanti.
    “Nel grande disegno di Dio ogni dettaglio è importante, anche la tua, la mia piccola e umile testimonianza, anche quella nascosta di chi vive con semplicità la sua fede nella quotidianità dei rapporti di famiglia, di lavoro, di amicizia. Ci sono i santi di tutti i giorni, i santi “nascosti”, una sorta di “classe media della santità”, come diceva uno scrittore francese, quella “classe media della santità” di cui tutti possiamo fare parte. ” (14/04/2013)
    Chiara con la sua storia infonde fiducia in tutti noi. 🙂

  12. SonjaB.

    Sento spesso la storia di questi due giovani sposi, un po’ in giro fra amici e poi anche nel Blog, della sig.ra Costanza, che cerco di evitare perché è sconvolgente. Di coppie ne conosco poche ed ancor meno di coppie cristiane. Il mio pensiero è che sono, siamo così immersi in una mentalità eurocentrica, efficiente e di beni a portata di mano che ormai, intorpiditi da tanto benessere, ci si è allontanati dall’esperienza semplice e irrepetibile dell’Amore. L’amore è diventato un mito spostandosi dal piano del reale all’immaginario, come recepito da soggetti televisivi o altro, perdendo di spontaneità e quindi originalità. Ho sentito solo un’intervista dei due, Enrico e Chiara, dove Enrico chiamava Chiara sua sposa,amica sorella e lui diceva che lei aveva incontrato il Vero Sposo. Questa frase mi ha colpito tanto. Non era lui il marito? Poi ci ho pensato. Poi ho capito che questo “passo indietro” è di chi ha capito, come poi Enrico ha detto, che il Vero Sposo nel matrimonio è Gesù stesso, perché è Lui l’Amore. Allora che non c’è un amare di più o meno una persona per un’altra ma un lasciare,affidare nelle mani sicure di Gesù la persona vicina che amiamo profondamente per un bene più grande anche se misterioso. La sig.Costanza dice: “Se riconosci – dice Enrico – che solo in Dio puoi amare, devi amare Dio più di tua moglie, più di tuo marito. Se cerchi la consolazione nell’amore di una persona che ti sta vicino, stai prendendo una strada sbagliata. Perché la consolazione te la deve dare solo il Signore.” Arrivare a capire una cosa così grande, e prima ancora di sposarsi! Che meraviglia! Non mi stupisce allora che il Signore li abbia scelti, Chiara ed Enrico, per essere un segno profetico del vero matrimonio cristiano. Qualcosa che fa impallidire l’amore romantico e tutto emotivo, spontaneo e impalpabile che va per la maggiore oggi.” Vero, aggiungo io questi amori televisivi, emotivi, spontanei che durano una stagione (televisiva) appunto.

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