I limiti della moderna concezione della realtà – parte prima

ratzinger-giovane

di Joseph Ratzinger

Primo stadio: la nascita dello storicismo.

Per la concezione antica e medievale ogni essere è un essere pensato, un pensiero dello Spirito assoluto,[…] mentre l’opera dell’uomo appare come un mero accessorio effimero. […] Vico (invece) enuncia la tesi diametralmente opposta: se nella vera scienza rientra la conoscenza delle cause, allora noi siamo in grado di conoscere soltanto ciò che noi stessi abbiamo fatto, perché noi conosciamo unicamente noi stessi. […] In mezzo all’oceano del dubbio che, dopo il crollo dell’antica metafisica, incombe minaccioso sull’umanità sin dagli inizi dell’era moderna, si riscopre però nel factum la terraferma su cui l’uomo può tentare di ricostruirsi un’esistenza. Incomincia il dominio del factum, cioè la radicale polarizzazione dell’uomo sulla sua stessa opera, l’unica che può conoscere.

A tale processo risulta collegato quel sovvertimento di tutti i valori che trasforma la storia susseguente in un’era realmente ‘nuova’ rispetto a quella precedente. Ciò che prima era stato disprezzato e considerato non-scientifico, vale a dire la storia, sopravvive ora come unica scienza accanto alla matematica. Ciò che prima sembrava l’unica cosa degna dello spirito libero, ossia la riflessione sul senso dell’essere, appare invece adesso una fatica oziosa e senza sbocco, cui non corrisponde nessuna autentica contropartita scientifica. Così matematica e storia divengono ora le discipline predominanti; anzi, la storia ingoia quasi l’intero cosmo delle scienze, trasformandole tutte sin dalle radici. Per opera di Hegel, e in maniera diversa per opera di Comte, la filosofia si tramuta in un problema di storia, in cui lo stesso essere va concepito come processo storico. Nel pensiero di F.Chr. Baur pure la teologia diviene storia, e il suo percorso la ricerca strettamente storica che indaga sugli eventi accaduti un tempo, sperando così di giungere al fondamento delle cose. Per opera di Marx l’economia nazionale viene ripensata storicamente e persino le scienze naturali vengono coinvolte in questa generale tendenza verso la storia: in Darwin il sistema degli organismi viventi viene concepito come una storia della vita; al posto della costante rappresentata da ciò che permane stabilmente così com’è stato creato, subentra una catena di derivazione, in cui tutte le cose provengono una dall’altra e sono riconducibili una all’altra.

In tal modo, però, il mondo finisce per non apparire più come la stabile sede dell’essere, bensì come un processo la cui incessante espansione costituisce il moto dell’essere stesso. Ed eccone la conseguenza: il mondo risulta ancora conoscibile solo in quanto fabbricato dall’uomo. In definitiva l’uomo non è più in grado di guardare al di sopra di se stesso … e deve riconoscersi mero prodotto casuale di primordiali evoluzioni. Si viene così a creare una situazione davvero caratteristica. Nello stesso momento in cui afferma un radicale antropocentrismo, l’uomo si deve limitare a riconoscere soltanto la sua propria opera, costretto al contempo a considerarsi un prodotto dell’evoluzione meramente casuale, un factum qualsiasi. Anche qui è come se gli venisse strappato il cielo da cui sembrava provenire, e gli venisse lasciata in mano soltanto la terra dei fatti: quella terra in cui egli cerca ora, con la sua vanga, di decifrare la faticosa vicenda del suo divenire.

(la seconda parte QUI )

da Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Queriniana (1969), pp.52-56

33 pensieri su “I limiti della moderna concezione della realtà – parte prima

      1. …ma forse questo è dovuto al fatto che lo scritto si rivolge a una massa di gente semi-ignorante come siamo noi e tutti quanti. Le inesattezze e le stiracchiature? Un esempio:”Per la concezione antica e medievale ogni essere è un essere pensato, un pensiero dello Spirito assoluto, …” Ma è così per Omero?per i Tragici?per Talete? per Anassimando? Parmenide? Democrito? i Sofisti? Platone? Aristotele? Epicuro?
        Lucrezio? Cicerone etc.? o bisogna arrivare, stiracchiando l’antichità, fino al pensiero cristiano, che è quello che sta a cuore al prof. Ratzinger?

  1. 61Angeloextralarge

    Alvise: non cominciare per favore! Definire “abborracciato polpettone” mi sembra proprio fuori luogo.

    Grazie di cuore per questo post! Me lo stampo e me lo leggo con mooolta calma.
    Già solo la foto è emblematica: Benedetto XVI guarda lontano e vede più in là del suo naso, al contrario della maggioranza e di “qualcuno” in particolare (Alvise è per te).

  2. Tocca togliere la polvere (letteralmente) a qualche libro…

    “La natura o essenza è quel principio che fa sì che l’individuo sia ciò che è. Lo storicismo giunge ad affermare che l’uomo non è determinato nel suo essere da nessuna natura immutabile, ma è infinitamente plastico e crea la sua propria essenza per mezzo dello sviluppo culturale e storico e infine che l’uomo non è un essere ‘naturale’, ma un essere ‘storico’ […] Le teorie storiciste tendono per la loro stessa natura al relativismo. Se ogni ambiente culturale e ogni epoca storica determina l’uomo nella sua totalità, comprese le verità fondamentali che reggono la sua vita e i valori che le danno senso, le verità e i valori cessano ipso facto di essere universalmente validi” (Albert Gutberlet, “Microcosmo ed Enigma. Manuale di Antropologia filosofica” Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, pp. 83-84)

    Non me ne voglia l’autore se oso dare il mio umilissimo contributo, per altro palesemente scopiazzato… ma mi sembrava che ci azzeccasse con la riflessione odierna.

  3. vale

    …e cancellando lo spirito e facendo diventare l’uomo solo un ammasso di cellule ,ancorché pensanti-ma per certi ecologismi anche le piante pensano-si arriverà a ( due spunti in merito):

    Veiled Threats By Prominent Neo-Malthusians: Cull Human Population Or Expect “Vast Die-Off”
    report published last April by the Royal Society
    http://explosivereports.com/

    oppure il nuovo film Prometheus di ridley scott

  4. Sì, certo, Alvise. per tutti gli autori sopra citati, per tutti i classici, compresi i sofisti, l’essere è un pensiero dello Spirito assoluto, al di là degli artifici retorici. E’ ovvio che Ratzinger, in un libro che è un’illustrazione del Credo, non poteva che fare dei veloci excursus sulla storia della cultura, semplificando anche, ma io non vi vedo alcuna inesattezza.

  5. Cristina D.

    UMILMENTE, penso solo che il Papa indichi come “antico” il pensiero cristiano-antico, non secondo la classificazione della storia o della storia della filosofia, ma secondo la storia del cristianesimo.
    Agostino, di cui oggi ricorre la memoria, come lo collocheremmo? Dove dovremmo farlo iniziare allora il medioevo?
    Beh, “abborracciato polpettone”, mi sembra troppo, ma si sa… “l’Alvise”, … si diverte a provocare/stuzzicare, e devo dire anche che trova sempre chi accoglie la provocazione ;), ma comunque è una sintesi di tale brevità che, facendo salti di millenni, rischia di lasciare un po’ perplessi. La citazione viene comunque da una pagina 52-56, forse nelle pagine precedenti c’era stata la cosiddetta “explicatio terminorum”.
    Dai ricordi del liceo mi è rimasto un “demiurgo”, un architetto del mondo, cioè un progettista, e il progetto richiede il pensiero.

    P.S. Leggervi è sempre uno spasso

    Cristina

    1. Infatti è così. Tra “effimero” e “Vico” ci sono dei puntini di sospensione. Il “salto” è di oltre una pagina (nell’edizione che ho io, la settima (1984), si trova tra p. 29 e 30). Comunque sia, dopo “effimero” Ratinzger aggiunge: «Ciò comporta reciprocamente questo: siccome ogni essere è pure significato, “logos”, “verità”. E in nota a pié di pagina subito dopo precisa: «Questo asserto vale naturalmente in tutta la sua estensione solo per il pensiero cristiano, il quale con la sua idea della creatio ex nihilo fa risalire a Dio anche la materia; per l’antichità invece questa rimaneva sempre il fattore a-logico, la sostanza profana estranea al divino, che segnava quindi anche il limite della comprensibilità del reale».

      1. Errata corrige: «Ciò comporta reciprocamente questo: siccome ogni essere è anche pensiero, ogni essere è pure significato, “logos”, “verità”».

  6. vale

    già, il demiurgo richiede il pensiero. non l’anima…( è la tesi del film prometheus di r. scott….)ha persino un microchip per attivare le emozioni quando serve. è cmq disinseribile…)

  7. Ho cliccato “mi piace” perché nutro grande ammirazione e stima nell’autore ma in verità trovo questo stralcio filosofico teologico troppo complicato per me almeno nel momento in cui lo sto leggendo (dopo pranzo), preferisco lo stile frullino di Costanza anche se a dire il vero pure lo stile parabolico di Gesù mi semplificava la vita dal punto di vista cognitivo, un po’ meno da quello pratico.

  8. Ivano

    Il problema dell’Essere è un tormentone… lo storicismo cerca di smontare le tesi cristiane e Vico, Hegel e Darwin sono degli autorevoli sostenitori di tale filone. Prima di criticare il Santo Padre, leggere San Tommaso D’Aquino, please.

  9. “Più in generale, non è certamente un caso che la filosofia analitica, che monopolizza il mondo anglosassone, sia così diversa da quella continentale, che domina nella vecchia Europa. Lo standard di rigore adottato dalla prima è infatti contrapposto allo stile letterario della seconda, e la matematica insegna anzitutto proprio quello standard. Questo è il primo motivo per studiarla: perché chi viene forgiato da una logica ferrea, nella quale un solo segno sbagliato può provocare disastri irreparabili, non si accontenterà più dei non sequitur di Heidegger o di Ratzinger, e rimarrà felicemente sordo alle sirene della metafisica filosofica o teologica.”
    Lasciamo perdere sia Odifreddi, citato, mica dice cose insensate….

    1. a me pare una stronzata persino più grande di quelle che ci propini tu travolto dalla tua voglia di criticare a priori e pregiudizialmente quello che si pubblica e scrive qui… a livello della prosa incomprensibile di Vendola… se parliamo di logica ferrea… siamo a san Tommaso mica a Odifreddi…

        1. 61Angeloextralarge

          Alvise: a voi sei di un pesante, ma di un pesante, ma di un pesante… che superi il mio eztralarge! 🙁

    1. Alessandro

      “sordo alle sirene della metafisica filosofica o teologica”. A parte che Odifreddi capisce un accidenti di filosofia… comunque la metafisica non prescinde dalla logica ferrea, ma la onora appieno. Aristotele e Tommaso non devono certo imparare la “logica ferrea” da Odifreddi.

      1. …Odifreddi, che io non amo, contrapponeva la logica “ferrea” alle circonlocuzioni verbali di Heidegger e Ratzinger
        (vedi sopra)ma te lo sai bene…Dove eri, dentro qualche terza cinta?

        1. Alessandro

          Ma come si fa a paragonare Heidegger a Ratzinger? Scrivono in modo completamente diverso

  10. Priscilla

    Mi dispiace ma trovo anch’io che l’articolo parta con un’inesattezza piuttosto grossa. L’ontologia degli antichi non è propriamente quello che scrive Ratzinger.

  11. A qual punto può arrivare la tecnica, ricreare la verginità!
    “In commercio in India “18 Again”, un gel che promette di far “ringiovanire e restringere” la vagina”

  12. Orazio Pecci

    Con i costumi di quelle parti, immagino che “18 again” sia un errore di battitura…

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