Fratel Ettore, il mio maestro punk

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Costanza Miriano intervista Emanuele Fant  – Credere

Quando ho letto il pezzo che un tal Emanuele, continuavo a dimenticarne il cognome, aveva mandato per il mio blog ne sono rimasta folgorata. Una scrittura intelligentissima, brillante e venata di ironia, e mi era anche venuta voglia di conoscerlo, ma il proposito è scivolato rapidamente al numero 423 delle cose da fare, essendo io una quadrimamma multilavoratrice.  Dopo un po’ ho scoperto che avevamo un’amicizia importante in comune, un sacerdote cappuccino, un biblista profondo e innamorato, e la cosa è salita in graduatoria. Diciamo al numero 200. Continua a leggere “Fratel Ettore, il mio maestro punk”

Un Nobel per Fant

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di Costanza Miriano

Chiedo con voce ferma e decisa l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura a Emanuele Fant. Il suo libro mi ha folgorata, come non mi succedeva da non ricordo più quanto (con Houellebecq, direi). Poiché però vedo piuttosto improbabile e comunque non prossima l’assegnazione del Nobel a un libro profondamente evangelico, non convenzionale e per niente ammiccante, proporrei l’istituzione del premio Quaglia ghiacciata*, e ne sancirei l’assegnazione insindacabile a La mia prima fine del mondo, editore Monti. Continua a leggere “Un Nobel per Fant”

L’ultimo dei testimoni

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di Emanuele Fant

Quando, dalla casa editrice Monti, mi hanno chiesto di scrivere un libro su fratel Ettore mi è preso un colpo. Sapevo che un bravo giornalista, e addirittura suor Teresa (l’erede del frate) stavano già facendo lo stesso. Il primo si spostava per l’Italia nei luoghi-chiave della biografia, si immergeva per ore nell’archivio della comunità di Seveso, intervistava i testimoni con lo zelo dell’investigatore. La seconda aveva vissuto dieci anni a fianco del famoso camilliano dei poveri.

“E io chi sono?” Continua a leggere “L’ultimo dei testimoni”

I punk, il santo e i santi punk

LA MIA PRIMA FINE DEL MONDO Inseguendo fratel Ettore dei barboni – di Emanuele Fant esce a metà aprile (Editrice Monti). Quella che segue è la prefazione al libro.

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di Alessandro Zaccuri

 I santi, di solito, sono gente allegra. Ma i libri che raccontano le loro vite hanno spesso un tono severo e serioso, che infonde soggezione anziché entusiasmo e che, nei casi peggiori, evoca un non remoto sentimento di tristezza. Sono le conseguenze dell’equivoco per cui ciò che è serio non può essere anche allegro, mentre per il cristiano vale semmai il principio contrario: proprio perché è seria, e dunque vera, la Buona Notizia fa venir voglia di ridere e sorridere, di battere le mani a tempo e di saltare, ballare, spassarsela come fece Davide davanti all’Arca del Signore. Continua a leggere “I punk, il santo e i santi punk”