Patria e identità secondo Wojtyla

Papa Giovanni Paolo II – Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni

«L’espressione “patria” si collega con il concetto e con la realtà di “padre” (pater). La patria in un certo senso si identifica con il patrimonio, cioè con l’insieme di beni che abbiamo ricevuto in retaggio dai nostri padri. Significativamente molte volte si usa, in questo contesto, l’espressione “madrepatria”. Per esperienza personale tutti sappiamo in quale misura la trasmissione del patrimonio spirituale si compia per mezzo delle madri. La patria dunque è l’eredità e, nello stesso tempo, è la situazione patrimoniale derivante da tale eredità; ciò riguarda anche la terra, il territorio. Ma più ancora il concetto di patria coinvolge i valori e i contenuti spirituali che compongono la cultura di una data nazione». Continua a leggere “Patria e identità secondo Wojtyla”

Una grande sfida per la famiglia, come Davide contro Golia

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PAPA FRANCESCO  – UDIENZA GENERALE, Aula Paolo VI – Mercoledì, 19 agosto 2015

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Dopo aver riflettuto sul valore della festa nella vita della famiglia, oggi ci soffermiamo sull’elemento complementare, che è quello del lavoro. Entrambi fanno parte del disegno creatore di Dio, la festa e il lavoro.

Il lavoro, si dice comunemente, è necessario per mantenere la famiglia, per crescere i figli, per assicurare ai propri cari una vita dignitosa. Di una persona seria, onesta, la cosa più bella che si possa dire è: “E’ un lavoratore”, è proprio uno che lavora, è uno che nella comunità non vive alle spalle degli altri. Ci sono tanti argentini oggi, ho visto, e dirò come diciamo noi: «No vive de arriba». Continua a leggere “Una grande sfida per la famiglia, come Davide contro Golia”

Consapevoli della nostra identità

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Discorso di Sua Santità Francesco all’incontro con i Vescovi dell’Asia nel Santuario di Haemi, 17 agosto 2014

Desidero rivolgervi un fraterno e cordiale saluto nel Signore, mentre siamo radunati in questo luogo santo, nel quale numerosi cristiani hanno donato la loro vita per la fedeltà a Cristo. Mi dicevano che ci sono i martiri senza nome, perché noi non ne conosciamo i nomi: sono santi senza nome. Ma questo mi fa pensare a tanti, tanti cristiani santi, nelle nostre chiese: bambini, ragazzi, uomini, donne, vecchietti… tanti! Non conosciamo i nomi, ma sono santi. Ci fa bene pensare a questa gente semplice che porta avanti la sua vita cristiana, e soltanto il Signore conosce la sua santità. La loro testimonianza di carità ha portato grazie e benedizioni alla Chiesa in Corea ed anche al di là dei suoi confini: le loro preghiere ci aiutino ad essere pastori fedeli delle anime affidate alla nostra cura. Ringrazio il cardinale Gracias per le gentili parole di benvenuto e per il lavoro svolto dalla Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia nel dare impulso alla solidarietà e promuovere l’azione pastorale nelle vostre Chiese locali.

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Che male c’è?

di Costanza Miriano

Quando sono arrivata a scuola di giornalismo il mio ideale di cronista era Erodoto, mentre l’ultimo evento politico di cui avevo avuto notizia era il crollo dell’impero romano. Il mondo dei giornali era per me del tutto nuovo, per cui quando mi hanno insegnato che i giornalisti raccontano la realtà me la sono bevuta. Continua a leggere “Che male c’è?”

Figli di nessuno

di Paolo Pugni 

Abbiamo strappato via il nostro cognome dalla faccia e lo abbiamo gettato al vento, perché lo sentivamo come una gabbia.

Mi chiedo se non ci sia la medesima ribellione nella proliferazione dei nickname, e mentre lo scrivo vedo già la vostra faccia che s’impenna e ostenta sofferenza. Continua a leggere “Figli di nessuno”