L’ideologia gender non esiste, ma accidenti a me che ho messo la tutina rosa alla mia bambina

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da TEMPI.it

Fabio Sabatini, economista e blogger di MicroMega e del Fatto quotidiano, è un uomo assolutamente impegnato per la causa cosiddetta progressista. Ha fatto sue molte delle attuali battaglie per i “nuovi diritti”, «matrimonio gay e omogenitorialità anzitutto», scrive. A maggior ragione, perciò, l’allucinante vicenda in cui si è ritrovato personalmente coinvolto, raccontata in un lunghissimo post da lui firmato perMicromega che vale la pena di leggere, è emblematica dell’estremismo raggiunto da un certo mondo militante. Sabatini stesso ci tiene a precisare che in questa storia «si parla di gender, ma se ne parla solo incidentalmente». Continua a leggere “L’ideologia gender non esiste, ma accidenti a me che ho messo la tutina rosa alla mia bambina”

Pasolini, Bergoglio e la “colonizzazione ideologica”

matteo2«Urla, o porta; grida, o città; struggiti, Palestina tutta,
poiché viene un fiume da settentrione
E ognuno si cingerà di sacchi per le sue strade
e tutti quanti urleranno sopra i suoi tetti e nelle sue piazze,
struggendosi di pianto»
(P. P. Pasolini, “Il Vangelo secondo Matteo”, 1:11:29-50)

di Roberto Lucioli

Quello qui sopra riportato è l’unico frammento di testo, che non fosse già presente nell’opera originale dell’evangelista, introdotto ex novo da Pasolini nel suo film Il vangelo secondo Matteo (1964).

«La mia idea è questa: – aveva scritto il poeta – seguire punto per punto il Vangelo secondo Matteo, senza farne una sceneggiatura o riduzione. Tradurlo fedelmente in immagini, seguendone senza una omissione o un’aggiunta il racconto. Anche i dialoghi dovrebbero essere rigorosamente quelli di San Matteo, senza nemmeno una frase di spiegazione o di raccordo: perché nessuna immagine o nessuna parola inserita potrà mai essere all’altezza poetica del testo». Continua a leggere “Pasolini, Bergoglio e la “colonizzazione ideologica””

Nella patria di Bergman si va al cinema con “ l’indice gender ”

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di Leone Grotti     Tempi.it

Come si fa a sapere se un film si presta alla discriminazione di genere e non fa abbastanza attenzione alle donne rispetto all’universo maschile? Non c’entrano il numero di nudità esposte o di battute volgari contenute nella sceneggiatura, basta che venga rispettata una nuova regola aurea che molti cinema svedesi hanno deciso di considerare quando trasmettono in sala un film.

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Cosa resta dell’idea di matrimonio oggi?

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di Lucandrea Massaro   Aleteia

Attivissimo sul web con un videoblog a contenuto catechetico assieme alla giornalista e scrittrice Costanza Miriano, sacerdote biellese, oratoriano, in forza alla romanissima Chiesa Nuova, quella di San Filippo Neri, e membro dell’ufficio Catechistico della Diocesi di Roma è padre Maurizio Botta.

Lo abbiamo contattato per un commento su un tema che sempre di più invade le cronache e le bacheche dei social network vuoi per la curiosità dei singoli episodi, vuoi per lo scandalo o l’interesse che suscitano tutte le notizie circa il matrimonio – o più correttamente  le unioni – tra omosessuali o transgender. Continua a leggere “Cosa resta dell’idea di matrimonio oggi?”

Decostruzione obbligatoria

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INTERROGAZIONE SCRITTA NUMERO 638 al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa,  DOC. 13222 |4 GIUGNO 2013

Decostruzione obbligatoria degli “stereotipi di genere” e violazione dei diritti dei genitori
M. Luca VOLONTÈ, Italia, PPE/DC

Il governo francese si sta preparando ad introdurre, dall’inizio dell’anno scolastico 2013-2014, un nuovo corso obbligatorio di educazione sessuale basato sulla  “gender theory” per tutti i bambini dai 6 anni sia nelle scuole pubbliche che in quelle private (comprese quelle confessionali). Questo progetto governativo sta provocando grande preoccupazione tra genitori e insegnanti. Continua a leggere “Decostruzione obbligatoria”

La parità banale

di Costanza Miriano       Il Timone – maggio 2012

Una volta, quando avevo due gemelle di pochi mesi e altri due bambini piccoli, ho commesso un gesto di grande crudeltà. Lo ammetto. In un momento di difficoltà – forse un ginocchio sbucciato da medicare, forse una sorellina da allattare – ho appioppato in braccio a mio padre, di cui ero ospite, un fagottino di nipotina minuscola. Non sapendo come interagire con quella specie di essere di pochi chili, con il fermo obiettivo di non farle del male, mio padre è rimasto immobile, rigidissimo, le braccia pietrificate nella posizione in cui avevano accolto Lavinia. Non ricordo di averlo mai visto tanto affaticato fisicamente, sudato (era pieno agosto) e ansimante, pur immobile.

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