Il momento opportuno per la nostra conversione

di Costanza Miriano

Per la mia ben nota (a me stessa) incapacità a dire di no a quasi qualsiasi richiesta, mi sono ritrovata nell’èquipe pastorale di una parrocchia che poi tecnicamente non sarebbe neppure la mia, ma è quella che frequento di più (a parte la domenica, che andiamo a Chiesa Nuova). Qualche giorno fa abbiamo dato una mano a cercare di compilare un questionario che facesse un po’ un ritratto dei punti deboli e di quelli di forza del quartiere, e di come la parrocchia si rapporta ai bisogni. Cioè, mi spiego? Per una volta sono stata chiamata a dare un consiglio, che per una volta non era non richiesto (i consigli non richiesti sono notoriamente la mia specialità)!

Al di là delle riflessioni sul mio quartiere, e sulla realtà di Roma, ecco cosa volevo dire (non so se poi ai piani alti stamperanno la mia mail e la useranno per nettare gli interstizi tra le piastrelle, ma io ci ho provato). Questo momento particolare per la Chiesa doveva essere uno straordinario momento di marketing. Si è dovuto per necessità togliere il tema morte dalla rimozione nel quale è abitualmente relegato da qualche decennio abbondante, da quando sono stati abbattuti i tetti delle cattedrali, da quando Dio è stato cancellato dal discorso pubblico, da quando ci siamo illusi di poter vivere a rischio zero, di poter controllare tutto.

Sinceramente, non so se l’occasione sia stata colta (nella parrocchia che frequento io sì, e infatti per quello ci vado), se siano stati molti i sacerdoti che non hanno avuto paura, come si conviene a chi dovrebbe dire “per me vivere è Cristo, morire un guadagno”, se siano stati molti quelli che invece che dare consigli sanitari – di cui siamo stati inondati da ogni dove – abbiano detto che, pur avendo il dovere di rispettare le regole, la nostra preoccupazione doveva e deve tuttora essere quella di capire cosa il Signore ci sta chiedendo con questa situazione che di certo Lui permette.

Come vivere al meglio questa contingenza che, come ha detto anche il Papa, è il momento opportuno per la nostra conversione. Non so se siano molti i sacerdoti che ci aiutano a guardare tutto sub specie aeternitatis, perché le condizioni esterne sono il luogo dell’incontro con Dio, proprio queste, proprio questo momento preciso della storia e questo punto geografico, come ho provato a raccontare in Niente di ciò che soffri andrà perduto, attraverso le storie di persone che, chiamate a delle prove assurde, invece che ribellarsi a Dio hanno raggiunto con lui un’intimità che io mi sogno.

I sacerdoti sono qui per aiutarci a stare senza paura davanti alla possibilità di morire, perché Gesù ha vinto la morte, e ha dato anche a noi la possibilità di farlo, e allora questo è un tempo di grazia, di purificazione, un tempo incredibilmente fecondo che ci ricorda che ogni giorno possiamo essere chiamati all’incontro con Dio, che ogni parola, gesto, scelta che facciamo risuona nell’eternità, e che Dio che ci ama di un amore geloso ci aiuterà a trovare la strada per rendere questo strano tempo un tempo per fare l’incontro cuore a cuore con lui.

E anche se pensiamo che siano stati commessi tanti errori nella gestione del virus, tante ingiustizie, e fatte anche tante cretinate, che tante limitazioni non siano state motivate (tra le perle: correre solo nei 200 metri sotto casa, e andare a messa solo se vicino a un tabaccaio), questo non toglie valore al dolore o alla fatica che tanti di noi provano. Come mi ha fatto notare il caro don Antonello Iapicca, neanche il processo di Gesù è stato giusto, la sua condanna a morte è la più grande ingiustizia della storia, eppure il suo esserci stato volontariamente ha salvato la nostra vita.

Se non sente parlare di vita eterna, ma solo di precauzioni, la gente obbedisce, prende precauzioni e smette di andare a messa, come infatti è successo a moltissimi.

La seconda cosa che spero dalla Chiesa è che si faccia più prossima alla gente, non di meno, come è successo in molte parrocchie in questi mesi. Il catechismo per esempio secondo me si deve assolutamente fare, nel rispetto delle regole, la Chiesa nel suo territorio dovrebbe essere libera di gestirsi secondo coscienza, non per sfidare le leggi dello Stato, ma per farsi prossima ai ragazzi che stanno vivendo un disagio pari a quello di una guerra. Dobbiamo essere segno di contraddizione, e non di omologazione, anzi di intepretazione delle regole in chiave addirittura restrittiva, come avviene adesso. Con un po’ di coraggio e tanta attenzione si può andare incontro alle persone sole, ai ragazzi chiusi in casa, ai vecchietti terrorizzati, alle famiglie, non solo a quelle ai margini, perché credo che quasi tutte le famiglie, anche quelle non disfunzionali, hanno sofferto un po’ la solitudine. Adesso è davvero il momento della Chiesa in uscita, tanto auspicata dal Papa, non della Chiesa spaventata e ritirata.

Inventiamoci nuovi modi per farci prossimi, che so, passeggiate nei parchi con rosari ambulanti, Via Crucis all’aperto, magari in piccoli gruppi, in cui una famiglia ne adotta un’altra, un ragazzo porta fuori un anziano solo, conferenze nei parchi, seduti in cerchio sull’erba. Creativi e coraggiosi.

Tanta gente si vergogna di chiedere aiuto, andiamoli a stanare…

Infine, so che non ne potete più di Zoom e cose online, però davvero andare a vedere la Sindone è impossibile adesso, per cui vi segnalo che L’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum propone, in esclusiva, la Mostra della Sindone on line, durante il periodo di Quaresima. Dal 22 al 28 marzo sarà possibile visitare la Mostra gratuitamente on line per scoprire, anche a distanza, chi è l’Uomo della Sindone.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Sarà possibile registrarsi al link: https://www.upra.org/landing/sindone-2021/ fino al 27 marzo.

Dopo la registrazione verrà inviato il LINK per poter visitare la Mostra online dal 22 al 28 marzo 2021 nella lingua richiesta al momento della registrazione.

La registrazione e la visita sono gratuite.

Invece don Alessio Geretti (che avete conosciuto nella quinta e sesta stazione della Via Crucis) organizza degli esercizi spirituali DAL VIVO per chi è a Tolmezzo. Sono cominciati domenica 21 (scusate il ritardo) alle 16.45, e da oggi, lunedì, saranno invece alle 18.30. Chi non potrà seguirli dal vivo, li troverà caricati ogni giorno su Youtube dal 22 al 26 fin dal mattino prestissimo, sul suo canale (lo trovate facilmente, basta andare su YouTube.com e digitare Alessio Geretti); a qualsiasi ora potrete ascoltare la meditazione, anche nei giorni seguenti se vorrete. Proporrà il cammino tracciato dalle pagine grandiose (ma quasi mai commentate) della Veglia Pasquale: la creazione; il sacrificio di Isacco; il passaggio del Mar Rosso; un profeta; il vangelo del sepolcro trovato vuoto al mattino. Il Signore possa servirsi di questo piccolo cammino per toccarci il cuore.

18 pensieri su “Il momento opportuno per la nostra conversione

  1. Silvia

    Ho la fortuna di essere parte di una parrocchia così, rientra pienamente nella descrizione 😉
    In effetti, guardandomi indietro fino a marzo dello scorso anno, la serenità con cui la mia famiglia ha vissuto questi mesi certamente non è frutto delle mie forze e capacità

  2. Carla

    Sono d’accordo. La paura del virus è più letale del virus stesso. Anche io ho paura, ma cerco di vincerla con la preghiera e chiedendo al Signore di aumentare la mia fede. “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima? “. E l’anima del Cristianesimo è l’Eucarestia! Nella mia parrocchia, che ospita tante realtà diverse, alcuni gruppi hanno continuato a pregare insieme in presenza (dal 15 marzo solo nella liturgia eucaristica). Alcuni sono stati invitati, da catechisti e sacerdoti, a partecipare all’eucarestia avendo fede, nel rispetto delle regole anti Covid. È vero, questo è il momento favorevole per la nostra conversione!

  3. Io ce l’ho un suggerimento non richiesto.
    Perché non tornare a dare la comunione in ginocchio (ovviamente sulla lingua, dato che le mani sono il principale veicolo di contagio)?
    Se il fedele sta in ginocchio, il suo viso rimane a debita distanza da quello del sacerdote, ed il rischio di contagio è chiaramente minore.

    1. mentelibera065

      Come aiuto per tutti sulla ricezione della eucarestia sulle mani o in bocca consiglio di leggere questo articolo molto dettagliato e molto completo pubblicato già qualche mese fa sulla Stampa, che spiega benissimo l’intera vicenda e ne trae, perchè no, anche qualche insegnamento morale che va ben oltre l’eucarestia.

      https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2020/09/21/news/comunione-sulla-lingua-e-nella-mano-precisazioni-per-i-tempi-del-coronavirus-1.39332815

      1. vale

        non mi ero mai accorto che la comunione in mano fosse proibita. se non ricordo male era già usata in età patristica.

        è quella in bocca che, sempre utilizzata, adesso adesso pare sia quasi anatema ( bellina la considerazione di chesterton63 ).

        poi, per un po’ di storia:
        https://www.lanuovabq.it/it/comunione-in-mano-attacco-dei-protestanti-al-sacerdozio

        a proposito:” la stampa” è stata da tempo immemore sia presso i lettori che presso gli addetti ai lavori (o “livori” che dir si voglia) soprannominata “la bugiarda. quando non “la velina”

        ogni riferimento è puramente voluto

        1. mentelibera065

          Basta dare ad ogni cosa il giusto valore. In tempi normali è consentito prendere la comunione sia in mano che in bocca. In questo tempo straordinario è consentito farlo solo in mano perchè coloro che hanno la responsabilità di prendere queste decisioni, nella Chiesa, così hanno deciso sulla base di considerazioni legate alla trasmissione del virus che possono essere discusse all’infinito ma che non sta a noi sindacare più di tanto. Si tratta di un tempo che avrà un termine e si tornerà alla normalità.
          L’essenziale è essere coscienti , e questo ce lo garantisce la Chiesa (per chi è vero cattolico ovviamente) , che in mano o in bocca l’eucarestia ha la stessa efficacia, e chi si ostina a fare la classifica dell’efficacia in base alla “posizione” evidentemente non riesce a comprendere l’immenso privilegio che è poter ingerire e portare nel nostro corpo il corpo di nostro Signore, che se ascoltasse queste discussioni scapperebbe inorridito dalla vacuità delle stesse e dalla facilità con la quale i fedeli preferiscono criticare la Chiesa della successione apostolica che obbedire in silenzio anche di fronte alle piccole cose o ai piccoli personali disagi, nulla a confronto di quello che nel mondo tanti cristiani sono costretti a subire.

          1. vale

            @ mente libera

            non ho ancora capito se lei fa parte dei bergoglianti o dei bergoglioni.

            sicuramente,purtroppo,non apota.

            se vuole qualcuno che sia uso a obbedir tacendo e tacendo morir ,si rivolga ai carabinieri.

            le differenze di vedute e le conseguenti polemiche ci sono dall’inizio della chiesa ( …mostrare la fede con le opere o la fede prima di tutto che conseguentemente porta le opere )

            se preferisci: prima la prassi o prima la teoria, giacomo o giovanni?

          2. mentelibera065

            @Vale : faccio parte di quelli che quando dicono il Credo (“Credo la Chiesa”) danno importanza alle parole che dicono. L’obbedienza alla Chiesa non è una virtù da applicare un pò quando ci fa comodo, perchè così ci piace.
            Essere apoti nella Chiesa non è una virtù, soprattutto su temi che nulla hanno a che vedere con i dogmi di fede ma semplicemente con le liturgie e la pastorale. E’ anzi una virtù speciale perchè ci abitua alla mansuetudine e ad affidarci. Una palestra privilegiata per saggiare se noi siamo con “Dio” o con “Io”.
            Quello che tu applichi invece è semplicemente il relativismo tipico di chi obbedisce solo alle cose che gli piacciono, ed è pronto ad offendere chi invece si rimette con umiltà alla sapienza della Chiesa, pur non essendo magari d’accordo.
            Il termine Bergoglione poi (che è una offesa gratuita ovviamente) ti qualifica oltremodo.
            Ti invito a leggere e meditare Matteo 15 : “Non è quel che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma quel che esce dalla bocca, ecco quel che contamina l’uomo”.- “Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gettato fuori nella latrina? Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l’uomo. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste son le cose che contaminano l’uomo”. Attento a non contaminarti con le offese che pronunci.

            1. vale

              ,òmenteliberasifaperdire

              bergoglione non è un’offesa. è semplicemente chi si sente persino più Papa di Bergoglio..( e mi pare questo ila caso, visto il tenore della risposta) e che, naturaliter, non è giudizio su di lei.visto che non la conosco. ma su quel che ha scritto.

              come Newan brindo alla mia coscienza

              visto le molteplici interpretazioni sulla trasmissione del virus, vi è, eccome, da sindacare.

              se andiamo di citazioni vi è anche : dai frutti riconoscerete l’albero.

              aridaje con le offese. piuttosto ironia. poi, se le la prende come offesa non so che farci.

              poi ,quando sarà il momento, sarò giudicato. ma non da lei

              buona pasqua

    2. cinzia

      @chesterton63
      Pienamente d’accordo!
      Al di là di quello che alcuni dicono, la comunione in mano è stata concessa con un indulto.
      Solo le mani consacrate possono toccare l’ostia consacrata…. E’ stato concesso ai fedeli di prendere la comunione in piedi e in mano, e si è persa la fede in Gesù eucarestia, e ci sono stati sacrilegi (seppur talora involontari)….
      Comunque che sia vietato prendere la comunione in bocca e in ginocchio se lo sono inventati i nostri vescovi…. E tanti sacerdoti loro malgrado sono stati costretti a smettere di darla in bocca, anche se inizialmente lo facevano…
      A questo proposito vi consiglio questa conferenza di Don Federico Bortoli https://www.youtube.com/watch?v=Y_C88nnmF4s

      1. ola

        E’una questione non tanto semplice e’probabilmente potra’essere chiarita definitivamente solo a bocce ferme. Il divieto sarebbe chiaramente un abuso in tempi ordinari, mentre non lo e’automaticamente in tempi straordinari.
        Di certo e’un abuso fare pressioni su un fedele perche’riceva la comunione in mano contro la sua coscienza.

        Riconsiglio questo articolo (che comunque e’largamente basato sul libro del Reverendo Bortoli sopra citato):
        https://donleonardomariapompei.blogspot.com/2020/06/accostarsi-alla-santa-comunione.html

  4. Bruna Lionetti

    Grazie Costanza, per il continuo flusso di stimoli, riflessioni ed eventi che promuovi! Infatti, al di lá delle giuste o ridicole scelte dei governanti, nessuno è esonerato dal pensare con la propria testa, e pur rispettando le cautele, proseguire la vita: o forse, dopotutto stiamo comodi in casa?
    La passivitá non alimenta gioia nè creativitá, e quindi non è opera dello Spirito che incessantemente dona la vita.
    Qui, ora, a ognuno. Buona settimana

  5. don Manfredi

    Grazie per le notizie belle che ci comunica cara Costanza,
    la parte finale del primo intervento agli esercizi spirituali di
    don Alessio, con la citazione di santa Teresa d’Avila, è molto
    bella, ho conosciuto questo sacerdote grazie alle meravigliose
    mostre che promuove ad Illegio. Cordiali saluti don Manfredi

  6. Ilaria

    Grazie Costanza, grazie per le tue sempre illuminanti riflessioni.
    Grazie per aver segnalato su you tube gli esercizi di Alessio Geretti: primo giorno. Oggi. Quanti, ma quanti esercizi spirituali mi sono persa. Costanza. E mi invitava il Signore,lo ricordo pure, durante il cammino e io,testardamente, dicevo di no. Che faticaccia ha fatto per incontrarmi oggi, si oggi, adesso, per dirmi che mi ama dall’inizio dei tempi… ama me: ho il cuore pieno di gioia. Ho condiviso qualcosa di troppo personale? Si, confermo sono senza pudore come gli innamorati. Ma dovevo condividere questa gioia, non potevo tenerla per me perché (chi deve capire capirà) non riguarda solo me.
    Grazie carissima❤

  7. Restifar

    Non ho mai frequentato la mia parrocchia. Non mi ha mai ispirato. Per confessarmi sono stato costretto a cercare un sacerdote in Chiese anche lontane. Qui le Chiese hanno orari molto rigidi e contenuti. Dopo le 11 di mattina non è facile trovarne una aperta e quanto ai sacerdoti è un problema incontrarne uno che abbia tempo per non se ne trovano molti in giro. Il lockdown ha solo regolarizzato la situazione. Non ho neanche idea di chi sia il parroco. Una volta c’era il rito della benedizione delle case e, quindi, ci si incontrava almeno una volta l’anno. Da ragazzo ho avuto il dono di conoscere alcun Padri missionari. Uno era nel Laos (e c’era già il conflitto in Vietnam), uno in Madagascar ed uno in Argentina. Tutti impegnati in territori caldi e molto ampi e, perciò, sempre in giro a visitare i loro fedeli. Senza problemi di traffico, ovviamente, ma con seri rischi per la loro vita. Mi hanno insegnato molto, ma mi hanno anche dato una visione della forza straordinaria della Fede, comunicandomi una sensazione che raramente ho poi colto nei sacerdoti che ho avuto modo di incontrare dopo. Penso sempre a loro e molto spesso in questi mesi di isolamento. Se fossero qui, anche se in vacanza, sicuramente verrebbero sicuramente a trovarmi, una volta che non mi è possibile muovermi come allora. Ma non ci sono e, quasi certamente, sono tutti ormai in cielo. E così mi resta solo il loro ricordo e il rammarico che parte di questo nostro povero paese è diventato terra di missione pur ospitando organi e strutture della Chiesa ben presidiate e benestanti.

  8. Lucia

    Costanza…grazie
    Nel mio paese ci sono sacerdoti che invitano espressamente le persone a non andare a messa….che tristezza
    Mi risuona sempre questa parola….”Signore dove andremo? Solo Tu hai parole di vita eterna!”
    La gente vive nel terrore….perche tanti sacerdoti non lo capiscono?
    Mi sono rifiutata di far fare il catechismo online ai miei figli…che Dio mi perdoni…ma non ce la faccio proprio.

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