Non so voi ma la noia credo sia per me l’ultimo dei problemi dell’universo, forse solo leggermente prima della classificazione degli idrocarburi saturi o dei francobolli dei primi del ‘900. Ho sempre otto miliardi di arretrati, e quindici cose che vorrei fare contemporaneamente, e una lunga lista di desideri e interessi e libri accumulati. Eppure mi interessa quello che padre Maurizio dirà sulla noia, perché temo che potrebbe riguardarmi. Non è forse una sorta di horror vacui quello che mi coglie? Ho paura della noia? Non sto perdendo qualcosa, non permettendomi mai di annoiarmi? Questa poi è una diatriba millenaria tra me e mio marito: io riempio tutti gli spazi, e i tempi e anche i tragitti tra una cosa e l’altra (ho sempre almeno due libri in borsa, che regolarmente non riuscirò ad aprire), lui invece dice che le idee più belle vengono nel vuoto, quando si dà loro spazio per emergere. E come si fa a conoscersi senza quello spazio? La preghiera, poi, non ha momenti di noia? L’apprendimento? E’ giusto far annoiare i figli? E’ normale vedere bambini coi cellulari sul passeggino o i minischermi nei sedili posteriori delle auto?
Insomma, sabato ai cinque passi, qui in streaming, non ci sarà da annoiarsi.
CM
Vi aspettiamo sabato 30 gennaio alle 16:00 in diretta streaming su YouTube.
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Per uno come me che non sa cos’è la noia sabato alle 16 è assolutamente impraticabile
Grazie Costanza, come sempre parole azzeccate..a parti rovesciate succede la stessa cosa per me e mia moglie
non so se sia voluto.
a me “non ho detto gioia, ma noia” ricorda il califfo…
sì è una citazione
Buon onomastico, Costanza!
https://lanuovabq.it/it/san-costanzo-di-perugia-1-1-1
Penso che in parte dipenda anche da questo: se ci limitiamo ad un affaccendarci superficiale (ed allora ci sentiamo in colpa se non “facciamo” cose) o se tentiamo di guardare le nostre occupazioni ed il nostro tempo in modo più sapiente, cercandone un significato più profondo. Ecco che allora c’è bisogno di “fare” e anche di “stare”, e la giornata diventa un armonico alternarsi di suoni e di pause, come nel rigo musicale. Non c’è l’uno senza l’altro.