Venerdì 16 febbraio ore 19, al Centro Internazionale, via Malpighi 2 a Roma serata in favore della Fondazione San Rafael di padre Aldo Trento. Saranno presenti don Paolo Buscaroli, missionario in Paraguay, Franca Giansoldati vaticanista de Il Messaggero e Guido Tombari che presenterà lo speciale di RAI3 “La lunga strada di padre Aldo” .
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La verità più concreta e più censurata: la morte
Cari amici,
il Santo Padre il primo di febbraio, durante l’omelia in Santa Marta, ha ricordato a ciascuno la verità più concreta e più censurata: la morte. Mi ha molto confortato, perché quasi più nessuno ne parla né della drammaticità del cammino che percorriamo, volenti o nolenti, ogni giorno fino a raggiungere la meta dove lei ci aspetta.
È un cammino ben presentato nel film di Bergman “Il settimo sigillo” e, per quanto mi riguarda, lo compio tutti i giorni con i miei figli e fratelli ricoverati nel mio ospedale. 

È dura morire, così come lo è per chi assiste all’ultimo duello fra la vita e la morte, accompagnando una persona a lasciare questo mondo. Parlo di duello perché è una vera lotta e la si vede nel progressivo crescere dell’affannoso respiro fino al lento spegnersi. È il duello dell’agonia. Ogni volta che assisto a questo, mi vengono i brividi. È un’impresa difficile morire! Spesso scendo nella camera mortuaria dove a volte ci sono anche tre cadaveri. Scendo prima di andare a dormire, nel silenzio più completo. Appoggio i gomiti alla sponda di una bara, tenendomi la testa fra le mani e guardando con la coda dell’occhio il capo del defunto, e penso al momento in cui al posto suo ci sarò io… domani, fra un mese, fra un anno…! Non lo so, però sono sicuro che verrà anche il mio turno.
Mi fa tanto bene passare del tempo così e per di più di notte. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, scriveva il genio di Pavese. E nei tempi remoti i frati nei monasteri si salutavano con un sano “memento mori”, e l’altro rispondeva “memento”. Era il modo più vero, più umano per vivere intensamente il presente, da uomini liberi. Senza questa prospettiva, il presente diventa una schiavitù, una trappola e uno si attacca a qualunque cosa che, senza che se ne possa accorgere, gli dice “addio”. Tu pensi alla morte, alla tua morte? Tutti i giorni mi vedo nella bara, che poi scenderà un metro e mezzo sotto terra o dentro la prigione di un loculo… e vi confesso che mi fa ancora paura, dopo tanti anni. Sì, mi fa paura immaginarmi sotto terra, ridotto a un cadavere. L’altra sera, guardando l’ultimo morto, pensavo: “Ma che cos’è un cadavere?”. Si direbbe un corpo in cui non vibra più la coscienza dell’io, per cui tutto si dissolve apparentemente nel nulla. Ma non è così, perché l’”io” è già fra le braccia del Padre… e non solo. Perché, come recitiamo nella Professione di Fede, “Credo la resurrezione della carne (quel mio, o tuo, corpo freddo, putrefatto) e la vita eterna”. È tutto così misterioso, difficile da capire, eppure è il cuore, è la ragione a esigerlo; ma soprattutto, per noi cristiani, è Gesù risorto. Nella certezza che la morte ci aspetta dietro l’angolo e con gli occhi fissi su Gesù risorto, viviamo ogni istante.
E non dimentichiamo di recitare l’atto di dolore prima di dormire, perché non sappiamo se apriremo gli occhi, ed educhiamoci a confessarci frequentemente e, se siamo in peccato grave, subito, sempre che si trovi un prete disponibile; altrimenti dite l’atto di dolore, nella certezza che la Misericordia Divina, a differenza di noi preti, è sempre disponibile. E quando vi ammalate seriamente, chiedete l’Unzione degli Infermi. Scusate se ve lo ricordo, ma oggi, presi da tanti incontri, ritiri, cose da fare, corriamo il rischio di perdere di vista l’essenza della Fede.
P. Aldo
Non ci sarò…ma se mi date un IBAN un ccp cercherò di esserci di straforo.
Grazie Rosa, qui troverai tutte le informazioni con l’ IBAN di un conto italiano
http://sanrafael.org.py/ayuda-2/
Fatto!
Grazie per la dritta
Colgo l’occasione per ringraziarti, carissimo Guido, per il filmato su Padre Aldo. Mi sono ritrovata a piangere come una bambina. Hai colto il bene che il Padre sta compiendo.
Un abbraccio a te, alla tua splendida famiglia e a Padre Aldo. Smack! 😀
Chiedo sempre a San Giuseppe il dono della “buona morte” per me e per tantissimi. Egoisticamente chiedo di non svegliarmi la mattina, di morire dormendo. Oppure vorrei, sempre egoisticamente essere aiutata da qualche anima buona e sensibile. Padre Aldo, Madre Teresa, quanti altri strumenti dell’Amore di Dio?
Grazie Angela!
SMACK!
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Grazie non posso esserci…
Alla morte ci penso spesso, e rivedo la mia vita, cosi com’è, certo che come dice la Sacra scrittura in un passo….quello che saremo non ci è rivelato lo Sa solo Il Padre Eterno…
Mi affido a LUI in Cristo Gesù, e Maria Ss……grazie.
Ora vado a letto, prima di dormire dirò l’atto di dolore… è vero, me ne scordo, non lo dico… ma l’esortazione così buona di padre Aldo è preziosa, come è stata prezioso ricevere ieri le Ceneri. Non so, difficilmente penso a come sarà difficile morire, lasciare un mondo in cui ci sono tanti affanni, ma anche tante persone da amare, cose belle da vedere: Da 25 anni ogni mattina contemplo la corona di montagne che circonda la Valle dove abito, e ringrazio Dio per questa meraviglia. Non è difficile alzare le Lodi al Signore mentre il cielo rischiara, ma prego che possa alzarle anche quando la vita mi lascerà, per andare con la Madre santa e il mio Angelo custode verso il Signore. Che il Signore vi benedica e vi guardi.
“E non dimentichiamo di recitare l’atto di dolore prima di dormire, perché non sappiamo se apriremo gli occhi”
Grazie, Padre Aldo, da quanto tempo non sentivo dare questo prezioso consiglio.
Concordo…perché il domani non lo sai……ne anche durante il sonno….questo l’ho vissuto nella mia famiglia…dai il bacio di una buona notte e l’indomani trovi la persona già freddo, non fa più parte di questa terra…buona domenica ….