Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato senso alla nostra sofferenza, un senso che molti uomini e donne di ogni epoca hanno capito e fatto proprio, sperimentando serenità profonda anche nell’amarezza di dure prove fisiche e morali. E proprio “la forza della vita nella sofferenza” è il tema che i Vescovi italiani hanno scelto per il consueto Messaggio in occasione dell’odierna Giornata per la Vita.
Mi unisco di cuore alle loro parole, nelle quali si avverte l’amore dei Pastori per la gente, e il coraggio di annunciare la verità, il coraggio di dire con chiarezza, ad esempio, che l’eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell’uomo. La vera risposta non può essere infatti dare la morte, per quanto “dolce”, ma testimoniare l’amore che aiuta ad affrontare il dolore e l’agonia in modo umano. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio.
Triste che per sentire parole cattoliche sull’eutanasia bisogna ripescare vecchi angelus di altri papi o sacerdoti che stanno in Paraguay.
(con l’eccezione di Crepaldi)
Dichiarazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi
Giovedì scorso14 dicembre il Parlamento italiano ha approvato la legge cosiddetta sulle DAT che apre all’eutanasia, persino in forme più accentuate che in altri Paesi. Durante la fase della discussione in Parlamento e nel Paese anche io, come vescovo e come presidente dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân, ero intervenuto, insieme ad altri, come per esempio il Centro Studi Rosario Livatino, per mettere in evidenza la gravità del contenuto di questo testo di legge. Purtroppo ha prevalso un’ideologia libertaria e, in definitiva, nichilista, espressa in coscienza da tanti parlamentari. Così l’Italia va incontro ad un futuro buio fondato su una libertà estenuata e priva di speranza. Questa legge si aggiunge ad altre approvate in questa triste legislatura che hanno allontanato la nostra legislazione sulla vita e sulla famiglia dalla norma oggettiva della legge morale naturale che è inscritta nei nostri cuori, ma che spesso i piccoli o grandi interessi di parte e le deformazioni dell’intelligenza nascondono agli uomini. Coloro che con grande impegno stanno smantellando per via legislativa i principi della legge morale naturale, che per il credente è il linguaggio del Creatore, non sono però in grado di dirci con cosa intendano sostituirne gli effetti di coesione sociale in vista di fini comuni. La libertà intesa come autodeterminazione, che questa legge afferma ed assolutizza, non è in grado di tenere insieme niente e nessuno, nemmeno l’individuo con se stesso.
Preoccupa molto che in questa legislatura leggi così negative siano state approvate in un contesto di notevole indifferenza. Esprimo il mio compiacimento e sostegno per tutti coloro che si sono mobilitati, con la parola, gli scritti ed anche con le manifestazioni esterne, per condurre questa lotta per il bene dell’uomo. Devo però anche constatare che molti altri avrebbero dovuto e potuto farlo. Questa mia osservazione vale anche per il mondo cattolico. Ampie sue componenti si sono sottratte all’impegno a difesa di valori così fondamentali per la dignità della persona, timorose, forse, di creare in questo modo muri piuttosto che ponti. Ma i ponti non fondati sulla verità non reggono.
In momenti come questo può prevalere un sentimento di scoraggiamento. E’ comprensibile. Tutto si paga in questa vita e le pessime leggi approvate produrranno sofferenza e ingiustizia sulla carne delle persone. Si ha l’impressione di doversi ormai impegnare per ricostruire dalle basi un alfabeto che è stato disarticolato. Nel contempo, occorre anche ricordare che la storia rimane sempre aperta a nuovi percorsi e soluzioni e che nella storia ci si offrono sempre nuove possibilità di recupero e di riscatto. Recupero e riscatto che non ripagheranno, umanamente parlando, le ingiustizie provocate e subite, ma che permetteranno di non consentirne di nuove. Non dimentichiamo che c’è la storia, ma anche il Signore della storia. In Lui confidiamo per essere pronti alle nuove occasioni che Egli ci metterà davanti.
+ Giampaolo Crepaldi
Caro Paul, la seconda tristezza (consequenziale) è trovare cattolici (di quelli veri, dico, che ci credono e sono personalmente coerenti) che in questi giorni si impegnano più a nascondere e contraddire quello che hai riportato (ovvero l’assenza delle gerarchie, quando non la loro complicità) con più energia di quanta ne stiano mettendo a stigmatizzare l’accaduto.
Scusate, al commento precedente ho dimenticato di aggiungere il riferimento:
http://www.campariedemaistre.com/2017/12/biotestamento-i-cattolici-che-si.html
Grazie …concordo che è una legge brutta, molto brutta….Ho lavorato anni fa nella struttura palliative, ancora oggi mi ricordo ogni persona terminale, sono loro che mi hanno aiutato nella loro sofferenza…,dialogavo molto con loro ….mi ricordo una persona…chiese io,.. non hai paura di morire ?? mi disse no perché c’è qualcuno che è più grande di me, ( bellissimo ).. ho dei forti ricordi di loro, non finivo un turno senza salutare tutti, sapendo che la morte era vicina. Ho visto persone meravigliosi nella loro sofferenza, pieno di pace, anche con il sorriso quando mi avvicinavo a loro e si parlava di Dio della speranza che nulla a fine, ma un inizio senza fine-
Questa brutta legge è stata approvata….che tristezza …ma in questo mondo esiste una legge buona per un fin di bene ?? non mi sembra…
Grazie e confidiamo in Dio con noi……buona notte…pace e bene…
Cosa aveva quell’uomo inchiodato
come te sul legno della croce
che l’aspro tuo compagno non ha visto?
Per quale varco il Mistero ti ha ferito?
Cos’è che t’ha squarciato il cuore
prima del duro colpo della lancia?
Avremo anche noi la tua ventura
d’incontrare quell’Uomo mentre passa
vicino al nostro letto d’ospedale?
O finiremo spenti per la cieca pietà
che dolcemente s’infila nella vena?
Franco
O finiremo spenti per la cieca pietà
che dolcemente s’infila nella vena?….
Non la pietà…ma comprendere che questo mondo passa, e velocemente, ed è una preparazione sincero, cosi come siamo, riconoscere la Potenza di Dio, che vuole la nostra salvezza.per Grazia…Io ho capito questo…………Ciao Franco.