Se Cristo è l’unico che può riempire il nostro cuore

di Costanza Miriano

“Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. … Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica”.

Così scriveva Ratzinger 50 anni fa, e a me sembra di vedere tanti segni di questa Chiesa: sono circondata da santi. Da gente che nessuno conosce, e che prega ed è fedele alla propria vocazione con amore, con fatica magari (togliamolo pure, il magari), con tenacia. Gente che da quando si sveglia al mattino a quando va a dormire semina bene intorno a sé: non perché sia buona, è ovvio, ma perché sta attaccata al Signore, l’unico buono, e diventa così capace di bene.

Per dire, ieri durante un viaggio su un regionale con tre figli e la gente ammassata oltre la decenza dentro il treno – Trenitalia, perché vendi più biglietti dei posti a disposizione? – e sulle banchine, prendendo spintoni da madri nervose col passeggino e calci da adolescenti iperattivi, ho pensato che chi dubita dell’esistenza del peccato originale ogni tanto dovrebbe fare un bagno di realtà. Eppure, l’uomo è anche capace di bene, ed è questa la gloria di Dio. Che l’uomo sia persino capace di amare. L’Internazionale è in edicola questa settimana con la copertina Perché odiamo?, segue un corposo susseguirsi di pezzi, di analisi. Ma noi cattolici lo possiamo dire gratis: odiamo perché c’è il peccato originale. E’ quando amiamo che è un miracolo. Solo che, purtroppo, il miracolo non avviene cantando Imagine, inneggiando all’assenza di religione e di appartenenza, e sventolando bandierine arcobaleno.

Ho scritto Si salvi chi vuole perché volevo dire anche agli altri di tutta la bellezza che ho visto nelle persone consegnate a Dio e perciò capaci anche di bene. Perché si può ogni tanto essere tentati, pensare di poter giudicare questo momento particolare della vita della Chiesa, e invece quello che ci è chiesto è solo stare nel nostro pezzo di trincea, tenere la postazione, non abbassare mai la guardia contro il nemico, che è, prima di tutto, quello interiore, cioè il nostro peccato. E siccome è un combattimento, bisogna organizzarsi. Avere una strategia e anche una tattica (ho studiato e ho capito la differenza: dobbiamo avere un piano ad ampio spettro e poi delle tecniche per raggiungere obiettivi progressivi), avere un piano, un progetto. Non procedere a caso, non improvvisare. Pensare che è qui che si gioca la parte più importante della nostra vita, e non nella soddisfazione professionale o economica, e nemmeno in quella affettiva. Se Cristo è l’unico che può riempire il nostro cuore e rispondere alle attese, dobbiamo fare di tutto per incontrarlo e stare con lui, quindi recintare uno spazio per il nostro desiderio di lui, e, cosa che mi sconvolge ogni volta che ci penso, per il suo desiderio di me, di te.

Si salvi chi vuole racconta i miei ondivaghi, maldestri, insufficienti tentativi per organizzare l’incontro con lui, passando per le vie che la Chiesa ci suggerisce (e che, per chi ci crede, la Madonna a Medjugorje ripropone con forza, ma per chi non ci crede è lo stesso, bastano duemila anni di Chiesa, direi): preghiera, parola di Dio, confessione, eucaristia, digiuno. E racconta di quel monastero in cui mi sento unita in comunione spirituale con tante amiche e amici, fratelli e sorelle di cordata, molti, moltissimi neppure li conosco ma so per certo che ci sono. Sono quelli con cui si procede verso la stessa meta e, incredibilmente, si tifa gli uni per gli altri (anche per quelle più toniche, e questo è il miracolo della comunione dei santi). La Chiesa infatti mi ha regalato una sorellanza di cui non mi credevo capace, un affetto vero per l’altro, per il suo destino (una delle cose che ho capito, infatti, è che Cristo è morto per quella creatura, e che se io mi metto contro di lui, o lei, sto odiando Cristo). La Chiesa mi ha regalato la certezza che se tieni gli occhi tesi verso il Mistero, forse ce la puoi fare ad agganciarlo, a entrarci in relazione. E quando varchi la soglia, hai svoltato: sei intimo di Dio, tutto il resto sono particolari.

 

37 pensieri su “Se Cristo è l’unico che può riempire il nostro cuore

  1. chi dubita dell’esistenza del peccato originale ogni tanto dovrebbe fare un bagno di realtà. Eppure, l’uomo è anche capace di bene, ed è questa la gloria di Dio. Che l’uomo sia persino capace di amare…….La chiesa e la grazia di Dio mi ha aperto gli occhi, mi ha fatto conoscere la Sua Parola che cresce nella mia vita, anche con l’esperienza chi sia positiva o negativa delle caduti, per conoscere la Sua bontà di perdono, che è un dono.
    In questa confusione della chiesa di oggi, rimango ferma per quante grazie ricevuto per la mia conversione. Nulla viene da me…..ma da Dio Padre.
    Grazie Costanza. Buon Avvento.

  2. Paul Candiago

    Signora/ina Marierose, l’interpretazione e il potere del “se” nel contesto della frase se fatto per ignoranza nulla di male,diciamo, se fatto dal punto di vista catechetico della Chiesa Cattolica Romana quel “se” diventa dottrina eretica. In breve, ostacola : …perche’ nulla e’ impossibile a Dio….e la Vergine Maria concepi’ Gesu’. Vigiliamo e stiamo attenti, specialmente ai nostri giorni, a quanti si atteggiano a Dottori del Tempio di Gerusalemme, Diventati di moda errori ed apostasia religiosa nella forma di aggiungere e togliere una Jota qua e’ la’ per creare confusione, divisione e aggiornamenti falsi nel Deposito della Fede del Gregge di Cristo. Cordiali saluti e Santo Natale, Paul

    1. Non vedo cosa ho scritto per ignoranza, e credo fermamente il Credo in Dio Padre e in Gesù Cristo, fu concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergini Maria ec……Non ti nascondo che sto vigilante per quanto riguarda la chiesa di oggi.( Non sono brava a scrivere l’italiano) una tremenda confusione ed eresie….Ti ringrazio per quanto mi hai risposto.
      Buon Avvento e Santo Natale.

  3. Francesco Paolo Vatti

    Grazie mille per questo pensiero! In questo momento di difficoltà è bene richiamarci a uello che dobbiamo fare, ricordandoci del non prevalebunt!

  4. Yennas

    E’ incredibile…abbiamo un pontefice che quando morira’verra’ proclamato santo a tempo di record ma per lei, signora Miriano, l’unico riferimento sembra essere l’unico papa degli ultimi cinquant’anni destinato a non diventare santo! Che fiuto eh?

    1. PaulBratter

      beh Yennas, deve avere delle conoscenze molto, molto, molto in alto per avere queste certezze. In ogni caso le ricordo che le canonizzazioni non le fa Repubblica.

  5. Klaus B

    Quello che ha dubitato del peccato originale è stato Rousseau e sappiamo com’è andata. Decine (centinaia?) di milioni di morti ammazzati per creare l’umanità perfetta, da Robespierre a Stalin a Mao a Pol Pot …

  6. exdemocristianononpentito

    Mi fanno molto piacere le parole di Ratzinger (che, per inciso, io non credo si sia dimesso in seguito ad un complotto: sono tutte fantasie), perchè riflettono un’idea che io ho sempre avuto. L’idea che, dal 700 in poi, la scoietà occidentale si è andata sempre più scristianizzando (e particolarmente “scattolicizzando”) e non c’erano regimi franchisti e democrazie cristiane che potevano arrestare questo profondo processo epocale.
    I partiti come la DC potevano soltanto ritardare e moderare tale mutamento, ma impedirlo NO!
    E noi lo facemmo senza violenza, a differenza di Franco (al quale non sono seguit risultati diversi).
    Il rapporto empatico fra stato e Chiesa, ossia il “gomitolo” che comincio a frmarsi in poi, da costantino in poi, ha cominciato a “sgomitolarsi” (dal 700 in seguito) ed oggi non c’è più.
    Ecco perchè l’aborto, il divorzio, l’emancipazione dei gay non si sono potuti fermare: per la semplice ragione che l’occidente cristiano NON c’era e non c’è più.
    Ma forse in tutto ciò c’è un aspetto positivo, che il futuro papa emerito mette in evidenza: la chiamata dei cristiani, e specialmente dei cattolici ad una nuova evangelizzazione, alla riscoperta di una Fede più autentica e rinnovata. Una nuova evangelizzazione ad opera di una minoranza che metterà “la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino”.
    E non si risponda: “SE la gente fosse stato più saggia” “SE si fosse fatto…”, perchè l’esperienza ha costantemetne dimostrato:
    – prima di tutto che è sempre vero l’antico detto “coi se e coi ma, la storia non si fa”
    – e poi che è vero quello che diceva un abile politico del 900: “i governi e la gente agiscono saggiamente solo dopo aver esaurito ogni altra possibilità”: è sempre l’extrema ratio”.
    Il problema ora è un altro: saranno capaci i cattolici attuali di portare il Vangelo ad un mondo occidentale ormai pagano? Ce l’hanno la tempra ed il coraggio che ebbero i cristiani dei primi secoli?
    A meno che non sia vero quello che dice Fabrizio e cioè che siamo negli ultimi tempi…..anche se tutti i millenarismi, da quelli.dei tempi apostolici ai TdG, finora son falliti, l’ultima parola non è detta.

    1. Luigi

      “E noi lo facemmo senza violenza, a differenza di Franco (al quale non sono seguit risultati diversi).”

      Giusta una precisazione.

      Francisco Franco y Bahamonde acquisì, per una serie di fatti un poco troppo lunghi da ricordare, la guida di un vasto e variegato movimento di resistenza e difesa – del tutto lecito e legittimo – sorto per naturale reazione contro le violenze della sovversione internazionalista, che duravano nelle Spagne almeno dal 1931.

      Quanto al mancato uso della forza, in Italia, ricordo che – per chi vi fosse tenuto – ciò configura il venir meno ai doveri del proprio stato… e del resto la storia non si fa con i se e con i ma, allo stesso modo per cui non si può inferire, dal fatto che sia andata in un certo modo, che per questo dovesse di necessità andare proprio così.

      Dio agisce nella Storia, oggi come un secolo fa. Non bisogna darLo per vinto troppo presto…

      Ciao.
      Luigi

      1. exdemocristianononpentito

        L’uso della forza è un dovere dellO stato ma come extrema ratio, noi fummo in grado di evitarlo. Se si voleva la prova di forza non ci si doveva rivolgere a noi.
        Si può inferire che le cose non avessero potuto andare diversamente dal fatto che non ci fossero i presupposti economici e sociali perche le cose andassero diversamente (ha ragioni profonde la secolare scristianizzazione dell’Europa). Certo è solo una valutazione probabilistica ed è chiaro che cambiando una variabile ne possono cambiare altre. Resta il fatto che i presupposti non c’erano.
        Il discorso su Franco sarebbe lungo, resta il fatto che atrocità ne commise (e di enormi) anche la sua parte. E anche per diversi anni dopo la vittoria, non più quindi come “necessaria reazione”.
        Siamo d’accordo: Dio agisce nella storia, ma i Suoi fini e le Sue modalità sono imperscrutabili: si è servito di feroci idolatri come gli assiri…….

        1. vale

          mai vista una guerra civile senza atrocità.

          quanto al Papa santo subito pare che sia quello che ha fatto inserire negli Acta Apostolicae Sedis la lettera inviata ai vescovi argentini dove dice: ” lo scritto è molto buono e spiega in modo esauriente il capitolo ottavo dell’Amoris laetitia”. Parolin conferma che è stata inserita negli Acta per espressa volontà del Papa che sarà santo subito. dopo tale atto Kasper sottolinea che la “discussione è chiusa”.
          quindi ,piaccia o meno, ora è dottrina da osservare.

          1. quindi ,piaccia o meno, ora è dottrina da osservare.

            È Magistero autentico, nel senso che è messo per iscritto, ma non è infallibile, in quanto contraddice il Magistero passato; pertanto, non è da osservare. Semmai, il fatto che una patente contraddizione del Magistero sia stata messa per iscritto da un Papa negli AAS apre molto lavoro per teologi e canonisti.

            1. vale

              @f.giudici

              appunto.però è magistero ordinario – pastorale.Papale.quindi è da osservare fino a che non viene cambiato.( se e quando lo si vorrà cambiare)

              che ,poi, nelle pieghe dell’interpretazione di quella lettera si possa- come fanno i vescovi polacchi, per esempio- evitare del tutto di dare la comunione ai divorziati risposati è altro paio di maniche.

              ma permette ,anche ,come già avviene in diverse parti del mondo, di darla.

              2034 Il Romano Pontefice e i Vescovi « sono i dottori autentici, cioè rivestiti dell’autorità di Cristo, che predicano al popolo loro affidato la fede da credere e da applicare nella pratica della vita ».

              2050 Il Romano Pontefice e i Vescovi, quali maestri autentici, predicano al popolo di Dio la fede che deve essere creduta e applicata nei costumi. È anche di loro competenza pronunciarsi sulle questioni morali che hanno attinenza con la legge naturale e la ragione.
              (catechismo chiesa cattolica)

              ( cod. diritto canonico)
              Can. 749 –
              § 1. Il Sommo Pontefice, in forza del suo ufficio, gode dell’infallibilità nel magistero quando, come Pastore e Dottore supremo di tutti i fedeli, che ha il compito di confermare i suoi fratelli nella fede, con atto definitivo proclama da tenersi una dottrina sulla fede o sui costumi.

              §3. Nessuna dottrina si intende infallibilmente definita se ciò non consta manifestamente”.

              Can. 752 –
              Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda”.

              quindi se ne può parlare e se ne parlerà ancora a lungo. però c’è,seppure indiretta, la risposta ai “dubia”.

                1. quindi se ne può parlare e se ne parlerà ancora a lungo. però c’è,seppure indiretta, la risposta ai “dubia”.

                  Così NON è. C’è la risposta alla parte dei dubia che chiedono se è esplicitamente dare la Comunione a un divorziato risposato etc… Non c’è risposta ai dubia che chiedono esplicitamente se rimangono valide cose come: le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto soggettivamente onesto o difendibile come scelta”? o non è mai autorizzata a legittimare eccezioni alle norme morali assolute che proibiscono azioni intrinsecamente cattive per il loro oggetto?. Ovvero manca la spiegazione di come questo nuovo magistero non sia in contraddizione con quello consolidato. E se c’è contraddizione, non può essere Magistero valido.

                  1. Padrone di non attenerti a quanto ha riportato sopra vale… (per quanto a te attenga un esercizio sulla questione in oggetto, poi naturalmente c’è un esercizio dell’intelletto e quel che ne consegue…)

                  2. Alessandro

                    Contesto in radice che quanto riportato nell’AAS in ordine alla Comunione ai divorziati risposati conviventi more uxorio assurga allo status di Magistero autentico (e che quindi esiga – in quanto autentico – l’ossequio dell’intelletto e della volontà, conforme al canone 752).
                    Infatti, è senza dubbio di Magistero autentico l’insegnamento enunciato al n. 1650 del Catechismo della Chiesa Cattolica che vieta in ogni caso la ricezione della Comunione ai divorziati risposati che non recedono dalla convivenza more uxorio. Se quanto è pubblicato su AAS formasse Magistero autentico, saremmo in presenza di due contenuti di Magistero autentico in contraddizione tra di loro, il che è impossibile.

                    A ciò che ho detto si può obiettare: quanto pubblicato su AAS inpartisce un nuovo insegnamento di Magistero autentico che modifica il precedente insegnamento di Magistero autentico contenuto nel CCC, sicché non siamo in presenza simultanea di due insegnamenti di Magistero autentico reciprocamente contraddittorii.
                    Ma l’obiezione non regge, poiché

                    1) per modificare un insegnamento del Magistero autentico contenuto in un articolo del Catechismo sarebbe necessario che ciò avvenga menzionando esplicitamente l’articolo stesso e spiegando come e perché l’insegnamento ivi contenuto viene modificato: ma né Amoris laetitia, né la lettera indirizzata ai vescovi della regione Buoenos Aires assevera esplicitamente che il divieto contenuto nel Catechismo al n. 1650 cade né spiega il perché della presunta revoca del divieto.
                    Per modificare il n. 1650 del Catechismo sarebbe in altri termini necessario che il Papa intervenisse con atto idoneo a modificarlo. Mancando (con ogni evidenza) questo intervento, il n. 1650 permane in vigore e permane in vigore come insegnamento del Magistero autentico, escludendo pertanto dal rango di Magistero autentico quanto pubblicato in ASS (giacché non possono darsi a un tempo due contenuti di Magistero autentico che si contraddicono tra di loro).

                    2) il canone 915 del Codice di diritto canonico secondo la sua unica interpretazione autentica (quella fornita nel 2000 dal preposto Pontificio Consiglio per i Testi legislativi) vieta esplicitamente in ogni caso la ricezione della Comunione sacramentale ai divorziati risposati conviventi more uxorio, ed è evidente che quanto pubblicato in AAS non modifica in alcun modo tale canone, il quale con ogni evidenza è in vigore. Chi ritiene che quanto pubblicato in AAS sia di Magistero autentico sta dunque ingannandosi, ritenendo che almeno un canone del Codice di Diritto Canonico vigente contrasti il Magistero autentico.

                    Insomma, chi afferma che quanto recentemente pubblicato su AAS formi Magistero autentico (e pertanto esiga religioso ossequio dell’intelletto e della volontà) dovrebbe, coerentemente, negare che l’articolo 1650 del Catechismo appartenga oggi al Magistero autentico, e quindi dovrebbe cessare di osservare quell’articolo del Catechsimo, cioè dovrebbe cessare di prestargli (almeno) religioso ossequio dell’intelletto e della volontà, e dovrebbe contemporaneamente infischiarsene del canone 915 del Codice di diritto canonico.

                    Invece, poiché – come ho mostrato – quanto pubblicato recentemente in AAS non forma Magistero autentico (e quindi non esige affatto quell’ossequio dell’intelletto e della volontà che il canone 752 riserva esplictamente al Magistero autentico), il fedele può e deve seguitare a osservare il n. 1650 del Catechismo, come è doveroso fare con un contenuto del Magistero autentico (chiamandolo “Magistero autentico” non intendo escludere che possa trattarsi di Magistero infallibile e quindi irreformabile e immodificabile; è una questione, questa, la cui soluzione – come ho mostrato – non è necessaria alla fondata negazione dello status di Magistero autentico a quanto pubblicato su AAS).

                    In esptrema sintesi: chi ritiene che quanto pubblicato recentemente in AAS sia Magistero autentico, tenga presente che, coerentemente, deve negare lo status di Magistero autentico all’articolo n. 1650 del vigente Catechismo della Chiesa cattolica (altrimenti, si darebbe l’impossibile simultanea coesistenza di due contenuti di Magistero autentico che si contraddicono l’un l’altro!)!

                    1. vale

                      @alessandro

                      io non ritengo nulla. mi limito ad osservare che Parolin e Kasper affermano che la vicenda è chiarita.

                      e che per la forma usata ne deriverà ulteriore confusione e conflitto.

                      da logica è evidente che se non viene esplicitamente modificato qualcosa, quel qualcosa resta. con la conseguente contraddizione.

                      il punto, mi pare, è altro: il sistematico utilizzo della praxis- questa volta corroborata da un atto ufficiale- per introdurre novità che da “pastorali” ( e,presumo io, dovevano restare confinate nell’ambito delle eccezioni del singolo caso- ma poi son tutti casi singoli-) possono diventare o essere interpretate come modifica di ciò che è sempre stato creduto. il rischio paventato da qualcuno di scisma non è così improbabile.

                      con tanti saluti alla chiarezza dell’esposizione della Fede.

                    2. Grazie mille, Alessandro, per la consueta chiarezza e dettaglio. Ovviamente quanto ho scritto io sopra, in modo inevitabilmente approssimativo per miei limiti culturali, cessa nelle parti imprecise dinnanzi alla tua spiegazione.

                    3. Alessandro

                      @vale

                      Parolin e Kasper esprimono le loro opinioni, e credo si sia d’accordo che le personali opinioni, per quanto cardinalizie, non formino Magistero autentico 😉

                      Concordo perfettamente con te sulla nefasta confusione che la pubblicazione su AAS aggiungerà a quella già gravissima in cui ci si dibatte ormai da molti mesi.

                      Perché è fuor di dubbio che molti fedeli son convinti (e il Papa fa di tutto per alimentare questa convinzione, da ultimo pubblicando tra gli atti ufficiali le proprie lettere private) che il divieto assoluto di Conunione ai divorziati risposati sia caduto, e che ci si debba regolare di conseguenza, mentre molti altri fedeli sono altrettanto convinti che non è così, visto che sono ancora in vigore un catechismo e codice di diritto canonico che contengono chiarissimamente quel divieto, e che quel divieto vige ininterrottamente da duemila anni.
                      Inutile ogni altro commento sulla tremenda lacerazione che questa situazione produce e produrrà.

                    4. Alessandro

                      @Fabrizio

                      Grazie a te, e non preoccuparti per gli eventuali “limiti culturali”, perché il sottoscritto ne ha tantissimi… ignoranza senza lacune, direbbe Flaiano 😉

                      Ovviamente non pretendo che quanto ho scritto venga preso come oro colato, ma in una stagione stramba in cui è quasi impossibile ottenere chiarimenti dalle autorità competenti, cioè da quelle le gerarchie ecclesiastiche che pare stiano divertendosi a confondere il certo e l’incerto, l’autentico e l’inautentico, il vero e il falso, ci sta che un semplicissimo laico come me cerchi di fare chiarezza nella propria testa in una materia in cui chi dovrebbe far chiarezza sta facendo il contrario.

                      In una battuta, a me sembra molto ragionevole e giustificato starmene con il Catechismo e con il Codice di Diritto canonico, finché sono in vigore e finché la massima autorità magisteriale con un atto idoneo (non con note in calce di controverso tenore o con lettere private pubblicate in AAS), esplicito ed inequivoco non li avrà inequivocabilmente ed esplicitamente modificati, in questo o quell’articolo, questo o quel canone.

                    5. Alessandro

                      @fra’ Centanni

                      Grazie a te, benritrovato!

                      @Bariom

                      Grazie anche a te, ricambio il saluto!

  7. Marco Gesi

    Il cristianesimo è una religione sconvolgente. Per noi Dio è Padre e Figlio, vale a dire nostro Padre e perfino, scandalosamente, nostro Figlio. Cristo è veramente Figlio di Dio e veramente Figlio dell’Uomo. L’avventura dell’Avvento, il mistero dell’Incarnazione, spalancano abissi. Il nostro Dio è un neonato da prendere in braccio; il nostro Dio ci chiede di essere amato e protetto come si ama un bimbo. Il nostro Dio non è venuto a giuducarci ma a farsi giudicare. Non è necessario cercarlo nelle vastità dei Cieli, perché è Lui che ci ha cercati ed è venuto a noi. Ben venga un cristianesimo che rinasca da piccoli gruppi. Il cristianesimo, per certi versi, c’entra poco con l’occidente, ma c’entra con tutto il resto.

    1. Yennas

      Non e’ cosi’. Dio non e’ nostro “figlio”. Devi rivedere il concetto di Trinita’. Ontologicamente, non esiste nessuna distinzione tra le tre figure della Trinita’: esse sono distinte solo dal punto di vista relazionale; per cui, il Padre ha il Figlio ma non e’ il Figlio; il Figlio ha il Padre ma non e’ il Padre; lo Spirito Santo procede dal Padre al Figlio ma non e’ ne l’uno ne l’altro. “Il Figlio”, non e’ pertanto pure “figlio” tuo o nostro…
      Salut!

  8. @exdc

    Hai ragione solo parzialmente. Da un lato è vero che la società si scristianizza ed è compito dell’evangelizzazione impedire questo fenomeno (che accade naturalmente). Evidentemente in questi ultimi tempi la Chiesa ha fallito il suo compito, in vari modi. Essendo questa l’esigenza primaria, se fallisce la società muta e poi, come dici, non c’è potere che tenga, al massimo si possono ritardare certi fenomeni. Ma dimentichi che il potere non è laico (capisco che oggi questo discorso non piace, ma fa parte della dis-evangelizzazione) e in quanto autorità, e beninteso non necessariamente in modo coercitivo, ha esso stesso una sua responsabilità nell’evangelizzazione. Franco, nel momento in cui si è “seduto” sulla vittoria nella guerra civile (guerra più che legittima, come dice Luigi, perché in reazione ad una rivoluzione), ha trascurato questo compito (così come la Chiesa spagnola che si è “adagiata” sul potere politico); ma anche la nostra Democrazia Cristiana ha questa grave responsabilità.

    Sempre come dice Luigi, non esiste però nessuna “necessità” in questo fenomeno, nel senso che non c’è un fato cinico e baro; siccome certamente non è volontà del Signore, evidentemente avviene per volontà malvagia degli uomini.

    Quel che sta accadendo oggi è che il Signore sta nei fatti mettendo alla porta gli infedeli, senza coercizione, ma lasciando che essi incontrino le conseguenze delle loro decisioni.

    Comunque, il SIgnore suscita suoi fedeli anche dalle pietre, se necessario:

    http://www.marcotosatti.com/2017/12/12/fedeli-alla-chiesa-non-a-pastori-che-sbagliano-documento-clamoroso-delle-organizzazioni-mondiali-pro-vita/

    1. exdemocristianononpentito

      Che la DC abbia gravi responsabilità storiche siamo d’accordo, ma non quella di aver evitato, nei limiti del possibile spargimenti di sangue.
      Mah..il potere ora è laico e l’evangelizzazione non è suo compito (non ci piace ma è così) ed anche quando c’era la collaborazione fra trono e altare, non si è riusciti ad invertire stabilmente il processo di laicizzazione e scristianizzazione dell’Europa. E, se non c’è riuscito Metternich………….
      Necessità logica che le cose siano andate in un certo modo forse non c’era, ma quando, alla base, ci sono profondi rivolgimenti economici e sociali che spingono in un senso è difficile attuare una definitiva inversione di tendenza. Non ci si è mai riusciti.
      La volontà di Dio, è imperscrutabile soprattutto in ordine agli eventi “interinali” che possono sermbrare contrari alla Sua volontà, sul momento, ma che nell’economia generale degli accadimenti storici non lo sono. Chi può dire che la necessità di ri-evangelizzare ex novo l’Occidente non sia una prova voluta proprio dal Padre?

    2. vale

      @f.giudici

      certo che se la “ricristianizzazione passa da:

      gigantografie di Mao nella chiesa di S.Tommaso a roccasecca (frosinone)

      proiezione del visi di una profuga palestinese sulla facciata e nell’abside di S,Francesco a Noli (savona)

      a hildesheim (germania) per inaugurare il restauro della cattedrale, maialino cotto al barbecue in chiesa

      In una chiesa di Napoli per “ravvivare” le celebrazioni si è pensato di imbastire anche un balletto copiato da quelli che si fanno di solito allo stadio: “Chi non salta non ci crede”, è il motto perentorio che ha animato questa assurda paraliturgia.

      a San Teodoro nella Diocesi di Tempio Pausania i cresimandi 2017 hanno offerto il balletto proprio davanti al vescovo che era venuto a imprimere loro il sigillo del sacro crisma.

      a Napoli nella parrocchia di Santa Maria di Montesanto. Qui il presbiterio viene letteralmente occupato da un’equipe di danzatori improvvisati che coinvolgono i fedeli, pardon il pubblico, in un balletto costretto a fare movenze con le braccia in stile Macarena.

      per non parlare delle sfilate di moda( passerella inclusa) con la scusa di vendere tessuti equosolidali..

      (esempi tratti da “la nuova bussolaquotidiana)

      beh, direi che siamo al momento di sparecchiare… 🙂

      1. Laura

        Devo dire che ” sparecchiare” nn lo avevo ancora sentito per dire che bisogna far pulizia. Ma è fantastico

  9. vale

    a (s)proposito :

    c’è un altro caso charlie in inghilterra. il bambino-Alfie- , magari ,vorrebbe pure vivere. ma è troppo piccolo per dirlo ( 18 mesi). i genitori vorrebbero salvarlo. ma i medici- che non riescono a capire che malattia ha- hanno chiesto l’autorizzazione all’alta corte britannica di lasciarlo morire.( leggasi ammazzarlo).

    Buon Natale anche a lui.

  10. il nostro Dio ci chiede di essere amato e protetto come si ama un bimbo. Il nostro Dio non è venuto a giuducarci ma a farsi giudicare. Non è necessario cercarlo nelle vastità dei Cieli, perché è Lui che ci ha cercati ed è venuto a noi….
    Grazie.
    Buon Avvento e Santo Natale a tutti voi…..

  11. Pingback: Se Cristo è l’unico che può riempire il nostro cuore   – Parrocchia di Serravalle Scrivia (AL)

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