Vulnerabili. L’inganno dell’eutanasia.

Estratto del documentario “Vulnerabili, l’inganno dell’eutanasia”, uscito nel 2016 e prodotto dall’associazione “Coalizione per la prevenzione dell’eutanasia” con lo scopo di sfatare tre menzogne sull’eutanasia: che sia un atto di compassione, che sia espressione dell’autonomia del paziente, che la legge che la depenalizza riesca a proteggere le persone più vulnerabili. Lionel Roosemont è un cittadino belga padre di Tikvah, una ragazza nata con deficit neurologici.

Vi prego perdete tre minuti di tempo per questo video.
Mentre i media cavalcano il caso “mediaticamente perfetto” di Fabiano, ecco cosa succede VERAMENTE in un paese dove l’eutanasia è legge. Viene praticata anche di nascosto, senza dichiararla, viene “caldamente” suggerita per i disabili, i malati, di depressione, di Alzheimer, di tumore, alla prima diagnosi. Conviene togliere di mezzo, costa troppo curare. E così l’infermiera ti impedisce di dar da bere alla nonna. Vedere per credere. E’ tutto provato. E’ tutto vero. Una volta approvata la legge, nessuno li fermerà più. E i medici possono non rispettare la volontà dei malati. Perché si vuole una società di qualità, dove solo i migliori sopravvivono.

Costanza Miriano

 

Per vedere in streaming l’intero documentario o per comprare il DVD http://www.vulnerablefilm.com/ (l’intero documentario è disponibile per il momento solo in inglese con i sottotitoli in francese).

 

 

 

grazie a Antonella per la segnalazione e per aver sottotitolato il video.

14 pensieri su “Vulnerabili. L’inganno dell’eutanasia.

  1. Alessandro

    L’eutanasia è eugenetica differita. Il cosiddetto “imperfetto” va eliminato, ovviamente facendo credere all’opinione pubblica che ciò è per il bene dell’umanità e dell’eliminato stesso. Ossia smerciando l’eutanasia come un “diritto umano”.
    Satana gode come un riccio.

  2. vale

    Trovare un senso a queste storie senza lieto fine – viaggio tra gli specialisti del Maddalena Grassi, la fondazione laica che ha avuto in cura dj Fabo: ” quanti ne abbiamo visti,immobilizzati a letto,sciprire che vale ancora la pena di vivere”

    “si discute tanto di testamento biologico ma noi stiamo aspettando leggi specifiche per l’assistenza e le cure palliative pediatriche”

    “la strumentalizzazione di casi come quelli di fabiano antoniani qui è definita una ” violenza nei confronti di tanti disabili gravi che lottano per vivere”

    su “Tempi” in edicola.

    Se le dichiarazioni anticipate di trattamento diventano “disposizioni”.

    affidare ad latri la decisione del livello accettabile della qualità della nostra vita rischierà di colpire chiunque,malati e sani.

    sempre su ” Tempi”

  3. Terrificante il video… e illuminante la testimonianza dell’uomo 62enne in carrozzina (il nome è coperto dai sottotitoli) nel video 7: “la qualità della vita è un obbiettivo in movimento”.

  4. ola

    Proprio oggi leggevo dal mio medico in corridoio un poster che riproduce il giuramento antico di Ippocrate, dove si legge:
    “Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.”
    2000 anni di progresso!

  5. Signora Costanza Miriano,
    per favore non tocchiamo l’eutanasia e vedra’ che dopo un pensiero o due mi dara’ ragione. Fin che l’eutanasia rimane in “sospesa animazione” e’ una Impresa commerciale che rende molto bene. Le elenco alcuni dei vantaggi:
    avanzamento medico sanitario, vendita macchine sanitarie e medicine, impiego di occupazione medica da super specialisti, infermiere/i e tutte le infrastrutture necessarie per mantener in fin di vita il paziente e la rete mediatica e stampa che da lavoro a centinaia di milliaia di persone: incluso noi che siamo qui ad usare questi giocattoli telecomunicativi. Domani passano una delle leggi piu’ semplici e comuni per morire in santa pace e l’unica cosa avverra’ sara’ la perdita di millioni di posti di lavoro. Eccezion fatta per le pompe funebri dove la media della mortalita’ non penso si alzi e si abbassi. La prenda e la veda come la vuole, ma questa verita’ non la cambia neppure se ci prova con il meglio di ogni razionalita’ umana. Cordiali e rispettosi saluti finche’ sono ancor in vita. Paul Candiago.

    1. Caro Paul, la realtà è esattamente il contrario: il mantenimento della vita in “sospensione”, come lei dice è costosa ed è considerata una perdita, soprattutto perché destinata a individui considerati irrimediabilmente NON produttivi.

      Quindi prima si sospendono (in modo definitivo) queste vite, meglio è (!)

      Buona Quaresima (sinchè il Signore le dona vita).

      1. Caro Bariom se un malato cronico oppure un malato terminale costituiscono un costo per il sistema sanitario, sono dall’altra parte un guadagno per chi è collegato alla sanità pubblica e per le aziende farmaceutiche ma in ogni caso non è questo il punto, il tema è complesso e sono molte le possibili interpretazioni a cui si presta, la verità è che ognuno di noi non sa davvero di che opinione sarà finché non si troverà in una situazione estrema e ineluttabile, quindi mi chiedo se non sia meglio avere davanti tutte le opzioni possibili.

        1. procopio

          Giuliana Gambino, noi stiamo vivendo in un paradigma economico culturale che sta diminuendo lo stato sociale, non lo sta aumentando. Non solo ma il fatto che allo stesso contempo si sta facendo svalutazione salariale comporta e comportera’ sempre piu’ una popolazione che non ha (avra’ accesso) alla pensione. Da qui, e’ necessario adottare degli strumenti che riequilibrino lo stato attuale, come eliminare gli improduttivi. Quello che lei afferma e’ pretestuoso e controfattuale, dato, evidente, che non siamo piu’ in un regime keynesiano, purtroppo. Purtroppo, perche’ ci stiamo tutti accorgendo che Keynes aveva ragione. Non solo, ma il guadagno piu’ importante delle case farmaceutiche avviene in quei paesi che adottano una sanita’ privata come gli Stati Uniti. Ne e’ prova evidente che l’Obama care e’ stato progettato da esponenti delle assicurazioni private.
          Quanto ai soliti luogocomunismi: “sono momenti molto personale, etc etc”: Si da il caso che noi siamo esseri relazionali dotati di razionalita’: comprendere cio’ che e’ giusto e sbagliato e cosa possa comportare in futuro certe scelte e’ parte della nostra sostanza. La nostra nascita e la nostra morte e’ questione PUBBLICA. So che alla Caviar Gauche questa parola non piace, ma la ripeto per infierire sulle sue ferite.

  6. procopio

    “In questi casi, bisogna fare un discorso concreto: dato che non avremo abbastanza soldi per pagarci lo stato sociale, e’ necessario fare un atto di carita’ per queste persone: E’ la durezza della vita, bisogna tornare a quando la salute era un dono del buon dio”. Un dio luterano ma tant’e’…

    1. Anch’io vedo dei luoghi comuni in quanto afferma oltre a una buona dose di complottismo, in ogni caso per me il tema non smetterà mai di essere una faccenda che tocca la sfera personale e che si nutre delle esperienze e delle testimonianze di chi vive condizioni estreme. Personalmente sono combattuta e non so quale sia l’opzione migliore, non so se la applicherei a me stessa o ai miei cari, certo è che l’argomento mi tocca e mi provoca sofferenza, la conoscenza della “verità” la lascio a voi.

  7. Video terribile…..non ci chiede ma lo fanno…..senza che lo sapiamo ….se siamo contrario lo fanno è una vera violenza su l’uomo di oggi…..

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