di Costanza Miriano
E dire che non era certo una roba da cattolici, anzi. Tra i relatori chiamati per le quattro tavole rotonde che giovedì hanno fatto parlare di fertilità tutta Italia, in prima fila i grandi esperti di procreazione medicalmente assistita, cioè conservazione in congelatore di piccole vite, e pezzi di vita, che non è esattamente quello che raccomanda Santa Madre Chiesa (e per come la vedo io, neanche la coscienza di un essere umano, e basta: non ci vuole il catechismo per sentirsi stringere il cuore a pensare a tutte le vite manipolate ed eliminate pur di produrne una).
Si è parlato di contraccezione, non è mancata la solita foto coi preservativi colorati, un revival anni ’80. Insomma, ci sarebbe tantissimo da dire, sulla campagna del fertility day, sulla comunicazione brutta e piatta, e non serve inventare una pretestuosa accusa di razzismo. Per esempio, non ho visto nel programma relatori esperti di metodi naturali, che invece insegnano alla donna a conoscere il proprio corpo e a trovare indizi della propria fertilità, individuando i giorni, le ore addirittura, in cui c’è più possibilità di concepimento. Sono metodi naturali, ecologici, biologici al massimo, dovrebbero andare di gran moda anche fra i vegani estremi, invece non ne parla nessuno, per una serie di motivi, non ultimo quello che essendo naturali non costano niente e non fanno guadagnare nessuno, a differenza della costosissima Fivet. Ci sarebbe tanto da dire, per esempio che la via tracciata dall’Organizzazione Mondiale della sanità le cui direttive ci stiamo affrettando a osservare invita i bambini a esplorare il proprio corpo e la propria sessualità – leggi masturbazione et similia – mentre nelle scuole non si va mai a parlare di metodi naturali (scoppierebbe un putiferio), di castità (quella sì che previene le malattie sessualmente trasmissibili e aiuta la fertilità, perché se fai sesso solo dentro al matrimonio ti sposi giovane, quando la fertilità è al massimo).
Comunque. Ci sarebbe molto da obiettare, ma anche così è un bene che il tema fertilità sia stato almeno sollevato. Perché ha provato a ricordare un semplice, incontrovertibile, disarmante dato di natura. Il corpo della donna è fertile per un periodo di tempo limitato. Quando quel tempo è passato, non si può fare più niente. O meglio, per qualche anno ancora si può cercare di aggirare il problema con tecniche, sempre più sofisticate, ma costosissime in termini di soldi e di vite umane sacrificate nel tentativo. Dopo, neanche quello. C’era bisogno di ricordarlo? Sì, c’era bisogno, perché invece noi donne post ’68 siamo cresciute con l’idea che avremmo deciso noi quando avere dei figli, che ci saremmo liberate di questa schiavitù, che nessuno ci avrebbe messo limiti. Abbiamo pianificato le nostre vite pensando che prima avremmo costruito la vita professionale, poi avremmo pensato come incastrarci quella personale, credendo che tutto sarebbe andato magicamente a posto. Risultato: sono sempre più numerose quelle di noi che si trovano dolorosamente a fare i conti col fatto che il tempo è passato, e adesso è troppo tardi (dal punto di vista medico l’età migliore per avere bambini è tra i 20 e i 25 anni).
Per quelle che sono ancora in tempo, per quelle che stanno ancora programmando chi vogliono essere domani, è prezioso ricordare che ogni scelta ha dei costi. Non state solo rimandando, state dicendo di no alla vita. Buttatevi, un master è niente in confronto a un figlio, niente. Buttatevi, se il posto fisso non c’è fatevi aiutare, dai genitori, dai parenti, dagli amici; vedrete che rete incredibile di solidarietà si crea intorno a una giovane coppia con bambini. Buttatevi perché le energie che si riescono a trovare quando si devono far crescere dei figli sono inimmaginabili. Per chi sceglie diversamente, nessun giudizio, davvero. È così complicato capire qualcosa della nostra vita, figuriamoci di quella delle altre. Solo, sarebbe bene che fosse una scelta, che non si credesse alle balle dell’autodeterminazione. La natura ci mette dei limiti, e se ne frega altamente dei nostri desideri. È un dato di realtà, e con la realtà è bene fare i conti, se non si vuole soffrire troppo.
Vero, la natura insegna che ogni frutto è buono alla sua stagione….non c’è niente che è buono sempre….lo puoi trovare sempre, ma solo nel suo momento è il massimo….Negli altri periodi non sa di niente
Le mamme albanesi o marocchine dei miei piccoli pazienti sono tutte nella fascia 20-25. Hanno 2 o più figli. Vivono in case modeste, spesso hanno una vecchia Fiat Punto o Renault Clio ed il marito lavora come operaio tessile, vivaista o muratore. Magari per arrotondare vanno a ore nelle case. Sono tutte sorridenti, ed hanno messo al primo posto la famiglia come obiettivo di vita.
Io e mia moglie, medici, pediatri, 35 anni fa abbiamo fatto lo stesso, incarichi di guardia medica, prelievi sostituzioni, e con ancora l’incertezza del futuro ci siamo subito sposati ed abbiamo iniziato ad avere figli. La professione, sia io che lei ce lla siamo consolidata a 10 anni dalla laurea, con figli già in età scolare.
La crisi economica è solo una scusa, perché 10 anni fa non c’era ancora, ed io avevo mamme benestanti, professioniste, primipare a 40 anni.
È una questione di priorità, è l’eterna domanda “avere o essere”
E pensare che nel giorno del fertility day alla mia collega mamma di tre figli è stato negato il part time …
Grazie Costanza ….qualcuno avesse avvisato me in tempo.!…ho messo al primo posto il mio lavoro,la mia carriera e intanto iil tempo passava ….passava inesorabilmente ….desideravo una vita migliore per i miei figli..erroneamente pensavo che potersi permettere tutto ciò che si desidera materialmente fosse felicità ..invece la felicità è avere una famiglia unita, trarre gioia da una passeggiata all’aperto,guardare il cielo azzurro e pensare che non c’è gioiello più bello ..gioire dell’abbraccio di un amico…del sorriso di un bambino ….l’orologio biologico non aspetta ….avere un involucro accattivante non vuol dire contenere un bel regalo ……..oggi siamo attenti alla confezione ma ciò che conta è il contenuto,ci rifiutiamo di invecchiare ma questo accade più velocemente di quanto pensiamo ……
La natura ha “inventato” il desiderio/atto sessuale per gli animali perché l’animale non può decidere se fare o non fare figli. L’Uomo (animale “evoluto” dice la scienza… ma sempre animale per la scienza) si é dimenticato presto questa ovvietà e fatalmente, nella società del pensiero unico dominante, si é dimenticato anche dei “tempi” e delle “procedure” incanalando ineluttabilmente il desiderio/atto (ereditato dalla natura) verso dinamiche formattate esclusivamente su posizioni ludiche e culturali. Chissà cosa ci proporrà il futuro quando di “necessità” (“pare” sia sempre meno il tempo destinato alla famiglia generazionale…) sarà la scienza stessa che dovrà proporre metodi e sistemi “artificiali” per far nascere e svezzare fino alla piena “operatività” e “coscienza” i cittadini del futuro. Belli, sani, senza malattie perché accuratamente selezionati e, non si sà perché o come, ma “necessariamente” drogati di felicità (anche se artificiale…) durante una propria vita che racchiuderà l’effimero “tutto” in quantità appena sufficiente a darne giustificazione ma allo stesso modo refrattaria a cercare di capire ciò che realmente é il “tutto”.
Io sono un uomo e questo messaggio finale dell’articolo è, chiaramente, indirizzato più alle donne ma sottoscrivo in pieno questo passaggio: “Buttatevi, un master è niente in confronto a un figlio, niente. Buttatevi, se il posto fisso non c’è fatevi aiutare, dai genitori, dai parenti, dagli amici; vedrete che rete incredibile di solidarietà si crea intorno a una giovane coppia con bambini. Buttatevi perché le energie che si riescono a trovare quando si devono far crescere dei figli sono inimmaginabili” infatti finchè non ero sposato studiavo ma ogni esame all’università lo dovevo fare almeno due volte ma quando mi sono sposato ho iniziato a fare esami a quintali mentre lavoravo in un supermercato a tempo pieno e quando mi sono Laureato avevo già due figli. Ho avviato lo studio professionale e oggi, che di figli ne ho 4, lavoro con lo studio dentro casa tra figli che mi portano i quadernoni dei compiti e mi leggono libri mentre sto al computer. Buttarmi è stata la cosa più bella…….anche per mia moglie che, incinta, mi aspettava, fuori dell’aula dove stavo facendo l’esame di diritto penale, seduta su una sedia di scuola.
“Buttatevi, se il posto fisso non c’è fatevi aiutare, dai genitori, dai parenti, dagli amici; vedrete che rete incredibile di solidarietà si crea intorno a una giovane coppia con bambini”.
Peccato che, sempre più, genitori, amici e parenti non siano in grado di “solidarizzare” concretamente, visto che, a loro volta, sono sempre in affanno (economico)..
Soprattutto poi non ci si “butta” a fare figli, questo non è un buon messaggio, occorre conoscere molto bene se stessi e comunque alla prova dei fatti tutti i genitori mi dicono che, per quanto si fossero preparati prima, gli scogli da superare e i problemi anche gravi e le proprie inadeguatezze, magari mai sospettate prima, si presentano inesorabilmente, a casa di tutti; e i danni spesso sono pesanti.
Detto questo, il motivo economico non spiega tutto, proprio per niente: da decenni si è smesso di fare figli, molto prima della crisi economica studiata a tavolino e molto prima dell’introduzione del precariato…
Questo articolo è stato pubblicato anche sul nuovo quotidiano La Verità (prima pagina).
La verità? Pessimo nome per un giornale. In russo si scrive(va) “правда”. In italiano si legge(va) “Pravda”.
@Monitor
E questo proverebbe cosa? Che il quotidiano diretto da Belpietro è l’organo ufficiale di un regime dittatoriale, cioè l’organo che sistematicamente se ne infischia della verità se essa cozza con l’interesse del regime?
Se invece non piace il nome del giornale, allora siamo al “de gustibus”.
Non mi pare comunque che il nome della testata sia motivo sufficiente per squalificarla…
“Non è stato facile scegliere La Verità come testata. Il precedente più celebre e controverso, La Pravda (Verità, in russo), sconsigliava vivamente di adottare questo nome” ma “alla fine è parso il modo migliore per rinnovare ogni mattina il contratto ideale che ci lega ai lettori, riaffermando il nostro onesto tentativo quotidiano di raccontare proprio questo, La Verità. E abbiamo concluso che le facili ironie sarebbero state il miglior propellente per farci conoscere in giro senza dispendiose campagne pubblicitarie”.
dal primo numero de La Verità, Stefano Lorenzetto condirettore.
E pure con la “V” maiuscola l’hanno scritto sulla testata!
Per un cristiano uno solo è la Verità. Colui che è anche la Via e la Vita.
Ritenersi portatori di Verità, piuttosto che umili cercatori è demoniaco.
Tutte le testate giornalistiche hanno le maiuscole: Il Fatto, Il Corriere della Sera, La Stampa etc.
Poi se ti piace tanto a polemizzare a caso puoi continuare da solo.
Saluti.
Credo non sia mai stato facile per una donna pianificare e poi gestire la propria vita.
Oggi però si è arrivati ad uno stile di vita e all’uso di un certo “progresso” tecnologico che sta complicando il decorso naturale della nostra esistenza.
Forse è anche colpa dei media, ma la sensazione di una sempre più diffusa disumanizzazione è davvero forte.
L’ha ribloggato su Matrimonio Cristianoe ha commentato:
Bellissima riflessione da leggere. Digressioni sul fertility day.
I figli sono una benedizione di Dio (forse per alcuni commentatori del blog, raffinati intellettuali, questa espressione suonerà ovvia e banale, ma è un fatto che l’arrivo di un figlio muove Dio a concedere delle grazie speciali a favore dei genitori ( ” cercate prima il regno di Dio, e il resto vi sarà dato in sovrappiù “)
Signor Pierangelo, uno scrivere cristiano il suo.
Come vediamo si fa cristianesimo alla “carta” e dipende dal “menu” del giorno servito con vino locale fatto d’ intelligente razionalismo umano per soddifare il palato della Fede Cristiana.
Non a caso viviamo i Tempi che vediamo e le profezie si stanno avverando: chi osserva i Segni e chi no.
Cordiali saluti, Paul
Preghiera da pregare ancora, spesso e con fede, oggi più che mai.
VEGLIA DI PREGHIERA PER LA VITA NASCENTE
PREGHIERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Basilica Vaticana
Sabato, 27 novembre 2010
“Signore Gesù,
che fedelmente visiti e colmi con la tua Presenza
la Chiesa e la storia degli uomini;
che nel mirabile Sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue
ci rendi partecipi della Vita divina
e ci fai pregustare la gioia della Vita eterna;
noi ti adoriamo e ti benediciamo.
Prostráti dinanzi a Te, sorgente e amante della vita
realmente presente e vivo in mezzo a noi, ti supplichiamo.
Ridesta in noi il rispetto per ogni vita umana nascente,
rendici capaci di scorgere nel frutto del grembo materno
la mirabile opera del Creatore,
disponi i nostri cuori alla generosa accoglienza di ogni bambino
che si affaccia alla vita.
Benedici le famiglie,
santifica l’unione degli sposi,
rendi fecondo il loro amore.
Accompagna con la luce del tuo Spirito
le scelte delle assemblee legislative,
perché i popoli e le nazioni riconoscano e rispettino
la sacralità della vita, di ogni vita umana.
Guida l’opera degli scienziati e dei medici,
perché il progresso contribuisca al bene integrale della persona
e nessuno patisca soppressione e ingiustizia.
Dona carità creativa agli amministratori e agli economisti,
perché sappiano intuire e promuovere condizioni sufficienti
affinché le giovani famiglie possano serenamente aprirsi
alla nascita di nuovi figli.
Consola le coppie di sposi che soffrono
a causa dell’impossibilità ad avere figli,
e nella tua bontà provvedi.
Educa tutti a prendersi cura dei bambini orfani o abbandonati,
perché possano sperimentare il calore della tua Carità,
la consolazione del tuo Cuore divino.
Con Maria tua Madre, la grande credente,
nel cui grembo hai assunto la nostra natura umana,
attendiamo da Te, unico nostro vero Bene e Salvatore,
la forza di amare e servire la vita,
in attesa di vivere sempre in Te,
nella Comunione della Trinità Beata.”
E’ una bellissima preghiera, ma è la preghiera di un altro, sia pure del grande papa Benedetto XVI. Se l’essenza della preghiera è il dialogo con Dio, ovvero di un figlio amato con un Padre immensamente buono, è importante che le parole sgorghino dal cuore di quel figlio unico e irripetibile agli occhi del Signore, cioè da ciascuno di noi.
Quando poi si entra nella esperienza dell’Adorazione è importante prostrarsi, spogli di tutto, anche delle parole , per contemplare la Maestà di Dio ( il roveto ardente di Mosè)
Leggo il suo Blog con piacere e condivido molto dei suoi scritti. A mio avviso pero’ la sua abnegazione a ricordare i tempi della fertilita’ puo’ essere scambiata per una difesa dell’iniziativa presa dall’attuale governo italiano.
Le scrivo da italiano emigrante con famiglia e devo constatare che i governi italiani non hanno alcuna remora a cacciare intere famiglie, provocando una disoccupazione che non ha precedenti nella storia della repubblica italiana.
Sia ben chiaro: da un punto di vista cristiano e’ bene ricordare la natura umana, ma il fertility day e’ una presa in giro ed uno scaricare sugli individui un problema che e’ anche comunitario e quindi del governo.
Io ho scelto come lei di avere una famiglia e come tale mi trovo ad essere sbattuto fuori dal mio paese.
Il lavoro e’ dignita’ se lo ricordi. Un padre non deve tirare avanti chiedendo la carita’.
Cordialmente
Dopo la lettura di questo articolo mi sta prendendo la stessa commozione che mi ha “posseduta” ieri al Matrimonio della mia secondogenita alla quale non manco mai di “inviare” gli articoli che pubblica Costanza nella speranza che servano a far riflettere….
una “pentamamma” valtellinese
Che poesia nella parte finale. Brava Costanza, grazie ancora una volta per il coraggio. Là dove ciò che si vuol si crede di potere, sanno che questa bellezza sta per esplodere e che per il loro disegno è sta per essere sconfitto. Sono ancora molto colpito dall’ennesima testimonianza che ho trovato sul web a proposito di chi sta tramando che cosa. Eccola: Ad Alain Parguez che gli chiedeva conto della situazione economica della Francia, il responsabile del Ministero delle finanze Postel-Vinay così rispondeva: “Sì, l’economia francese è morta, ma non lo è abbastanza”. E ha aggiunto: “Professore, lei deve capire perché esiste il sistema europeo: che cosa vogliamo? Vogliamo distruggere per sempre la gente; vogliamo creare una nuova tipologia di europeo, una nuova popolazione europea disponibile ad accettare la sofferenza, la povertà; una popolazione disposta ad accettare salari inferiori a quelli cinesi”. Ecco quindi perchè fare figli per noi, oltretutto, è un’arma.
Ma la “natura” – per chi crede come Costanza Miriano – non sarebbe il risultato dell’ atto creativo di Dio ? E allora per quale motivo e con quali criteri Dio deciderebbe di “porre dei limiti a qualcuno e di fregarsene dei suoi desideri” ???
Ma soprattutto PER QUALE MOTIVO DOVREBBE FARLO ? Non viene sempre descritto dai credenti come tanto buono e tanto misericordioso ???
Qualsiasi natura è, per sua stessa definizione, finita; come tale comprende certi beni e ne esclude altri. Questa domanda potrebbe riformularsi così: perché Dio non mi ha dato una natura che comprende i beni che IO desidero? Questo farebbe di noi di una natura diversa da quel che siamo, e perciò non più umani. Inoltre, poiché ogni bene è in sé buono e perciò desiderabile, in quest’ottica non avrebbe senso accettare la privazione di alcuno dei beni che non appartengono alla propria natura creata, poiché il desiderio è, in potenza, illimitato. Insomma, questa domanda è solo un modo diverso di chiedersi: “Perché Dio, creandomi, non ha fatto di me stesso Dio, che possiede ogni bene desiderabile?” e fa della propria natura e dei propri desideri due sinonimi: un errore che qualsiasi cattolico sa, o dovrebbe sapere, essere l’inganno diabolico per eccellenza; ma errore diffusissimo in ogni secolo e in questo attuale in particolare.
Non è questo il problema, il problema è: perché a qualcuno vengono posti limiti ed altri no o per lo meno in modo diverso ?
Se c’ è chi può avere figli bellissimi in modo naturale, perché ad altri viene negato ?
Quali sarebbero i criteri di scelta ? Per i credenti Dio non dovrebbe trattare tutti alla stessa maniera ?
“Per i credenti Dio non dovrebbe trattare tutti alla stessa maniera ?”
Assolutamente no, salvo che questo ipotetico credente abbia subito nella sua ragione una grave contaminazione di ideologia socialista. E’ vero proprio il contrario: Dio tratta ciascuno diversamente.
Per quanto riguarda le menomazioni che vengono subite relativamente alla propria natura, a volte esse derivano da scelte, più o meno consapevoli, come nei casi descritti da Costanza e nei bei commenti qua sopra. E allora è il rifiuto di riconoscere i limiti imposti alla natura umana per-sé a comportare la perdita di un bene che in altre circostanze sarebbe stato legittimamente desiderato (e qua può valere il mio commento sopra).
Se la menomazione è in gran parte o soltanto subito, questo è il mistero del male innocente.
Il male che noi subiamo, di qualunque segno esso sia, viene comunque dal peccato originale, è mysterium iniquitatis. L’unico modo per comprenderlo, nella misura in cui questo è possibile, è prima accettarlo nella Fede con la volontà; la sua comprensione è sempre successiva. Per un non-credente, credo che spiegazioni solo razionali, che pure ci sono, susciteranno sempre o quasi sempre un moto di rivolta. Non riuscire (volere) superare questa rivolta è la ragione prima per la quale si decide ‘contro’ Dio.
L’ha ribloggato su Dialoghi con Dio.
Signor Roberto,
del Dono dell’Intelletto bisogna farne buon uso: con illuminazione e discernimento divino o si cade nel comune errore dei tentativi razionali umani di comprendere Dio, per noi impossibile Mistero, di voler “definire” chi e’ l’uomo.
A ognuno di noi sono stati dati da Dio corpo ed anima,Telenti e vita da usare per adorarlo e servirlo.
Verso le nostre necessita’ temporali e temporanee verso il tempo reale da trascorre su questa Terra il resto delle capacita’ del nostro essere.
L’Ordine e le Priorita’ , per un Cristiano, sono ben definite dall’ aver appreso la Catechesi della Chiesa Cattolica Romana sempre Madre e Maestra fino alla consumazione dei Secol.
Chiesa voluta da Cristo e che Opera costantemente sotto l’illumiazione infallibile e testimonianza dall’azione dello Spirito Santo alla tutela integrale del Deposito della Fede per mantenere il Gregge nella Verita’.
In breve: I dieci comandamenti, ed ama Dio e il prossimo tuo come te stesso, nell’azione Evangelica di Parola Eterna dalla Fonte della Verita’: Andate e predicate la Buona Novella.
Come vede siamo tutti figli/e di Dio,e sua Infinita’ Liberta’ di distribuire a sua Volonta’ il Suo Atto Creativo nel tempo umano.
Con il pensiero e’ bello fantasticare, ma cio non significa inventare Catechesi per il Cristiano Cattolico Romano il farlo sarebbe cercare di confutare la Verita’ della Rivelazione e quindi eretico.
Dalle Sacre Sritture e libro dell’Ecclesiaste (3.11…Egli fece TUTTE LE COSE BUONE a suo tempo, e lascio al mondo le sue dispute, ma in modo che l’uomo non possa SCOPRIRE dal primcipio alla fine l’opera fatta da Dio…se continua a leggere questo “libro scientifico” le spiega la posizione della nostra temporanea condizione umana e i suoi limiti gia’ nota da piu’ di 2000 anni.
Caro Signore non si scervelli troppo che la Rivelazione e la Salvezza ci e’ stata data da tempo e il suo lungo e paroloso scrivere solo futilita’ al di fronte della Sacra Srittura= Parola, Tradizione e Magistero della Chiesa.
La nostra Fede sarebbe vana ( San Paolo ) se non fosse nella Verita’ e dubitare che Dio ci ha iIluminato con favole e la ressurezione di Cristo non e’ avvenuta.
Cordiali saluti, Paul
Bisogna anche avere la fortuna di trovare qualcuno con cui buttarsi, qualcuno che non sparisca una volta appurato che sei cattolica, che non ti dica con aria delusa “ah ma io mi voglio solo divertire”, qualcuno che se esiste non si trova nella mia città oppure se ne sta molto ben nascosto.
Dove abiti?
Fuori dal mondo.
Tornando all’articolo, devo proprio spezzare una lancia in favore della mia insegnante di scienze delle superiori, che, sebbene all’epoca non fosse prevista educazione sessuale (meno male), ritagliò qualche ora di tempo e ci parlò con molta semplicità di fertilità e contraccezione, metodi naturali inclusi.
L’orologgio biologico ha la sua importanza, ma quando si vive secondo la volontà di Dio il matrimonio, un figlio può arrivare a 20 anni, ma poi ne possono arrivare altri anche dopo i 40, finchè menopausa non sopraggiunga. pertanto, certo non bisogna essere dei fanatici del figlio a tutti i costi, ma nemmeno aver paura di abbracciare un figlio, se Dio te lo manda a tarda età, naturalmente senza pasticciamenti ormonali. O vogliamo dare un limite alla Provvidenza? Santa Elisabetta mamma di S.Giovanni pare essere stata anzianotta. La scienza ha certamente la sua importanza nel definire l’età più propizia, ma Dio è il Padrone delle leggi e della scienza, dunque può permettersi pure un fuori programma.