56 pensieri su “Cari contestatori

  1. Carissima Costanza,
    grazie per l’ennesima volta.
    Questo è per avermi insegnato che si può replicare ad attacchi gratuiti e totalmente in malafede (ma qualcuno ha letto qualcosa?) con precisione e direi misericordia per quei poveretti, mentre io avrei d’istinto sfoderato il mitra, specialmente se avessero anche solo un pochino spaventato mia figlia.
    Grazie, perché questo è il modo. Magari imparerò.
    Buon lavoro.
    Paola

  2. Antonella

    Bellissimo…. Ho difficoltà ad elaborare frasi più corpose ma… Un articolo bellissimo, che emana attenzione, cura e stima. Uno sguardo di mamma, ecco… Grazie!

  3. mi spiego meglio: volevo dire che sei tanto magra, quanto pieni di ottima ciccia i tuoi argomenti di donna vera ieri-oggi-domani; dev’esserci un segreto dell’altro mondo nel tuo equilibrio metabolico

  4. L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
    Un belissimo post di Costanza Miriano, dedicato ai suoi contestatori. Vi anticipo uno dei brani più belli.

    “Quanto al cartello su Eva, che “ha fatto bene a sperimentare, e a conoscere ed è stata punita per questo” (non si legge bene dalla foto, spero di interpretare il vostro pensiero correttamente, qui siamo su un piano teologico sul quale non vorrei dire stupidaggini. Comunque, innanzitutto se ne volete fare una questione di genere sappiate che la creatura per la quale la salvezza è entrata nel mondo è sempre una femmina, Maria, e spero che non crediate che la Chiesa ce la porti a esempio perché vergine. La grandezza di Maria è la sua umiltà, la sua obbedienza, il suo saper mettere Dio al primo posto nel cuore, e questa è la grandezza che viene indicata a ogni uomo e a ogni donna. Riconoscere di essere creatura, amatissima, ma creatura, e quindi bisognosa di una voce da ascoltare, obbediente, capace di umiliarsi come ha fatto Gesù.”

  5. Serena

    Semplicemente un articolo da incorniciare, grazie! Proprio uno sguardo da mamma!
    Mi spiace per la piccola, questo è il rispetto che certa gente vorrebbe solo pretendere e non dare…

  6. “Mi piace aggiustare le persone”.
    Bellissimo, sa di coperte rimboccate, di bretelle agganciate, di ciuffi di capelli domati con una carezza.

  7. grazie. Ti leggo sempre con stupore e ammirazione per la dolcezza dello sguardo e la chiarezza del giudizio. Sono incantata dalle tue parole ma soprattutto affascinata dalla fede forte e semplice che traspare: è evidente che Gesù Cristo per te è una presenza viva

  8. …i soliti luoghi comuni ( da tutte le parti in causa) mentre intanto tutto procede più o meno faticosamente come è sempre proceduto da sempre (che sia bene o che sia male) e poi procedrà in un altro o nello stesso modo, chissà?
    (vanità delle vanità tutto è vanità eccetra…)
    “Mi detti allora a esaminare la sapienza e la scienza, la stoltezza e la follia e compresi che anche questo è un affaticarsi invano…”
    Non rimane, è vero, che pulire (chi meglio chi peggio) i vomiti dei bambini e poi dei vecchi e poi tutto sarà finito (speriamo).

    1. Grazie Costanza!

      Chissà se Alvise trova giovamento dal passo di Qohelet che cita e ricita… Se la Chiesa ci ricorda che è anch’esso ispirato dallo Spirito Santo è perché il dubbio fa parte delle esperienze di Dio. Basta però non fermarsi al solo dubbio.

      E comunque, Alvise, nulla sarà finito dopo il tuo vomito, non temere.

  9. Giancarlo

    Carissima Costanza: ottimo!

    Solo una cosa vorrei riprendere, tra quelle che hai detto. La questione su Eva che “ha fatto bene a sperimentare, e a conoscere ed è stata punita per questo”.

    Riflettere sul peccato originale è sempre interessante e stimolante. Certo, è vero: è stata Eva che “ha colto la prima mela” e che l’ha offerta ad Adamo. Questo però è solo la fine del peccato originale. Partiamo dall’inizio. Partiamo dall’uomo “maschio e femmina”, partiamo dai ruoli, dai compiti di ciascuno, dal giardino in cui si trovavano e dal serpente. Il serpente sa fare il suo mestiere. Sa bene che la femmina ama essere lusingata, è nella sua natura. La donna è la creatura più perfetta della terra ed è al vertice della creazione. Non a caso è stata creata per ultima. E’ giusto, è naturale, è secondo la volontà di Dio che la donna ami essere desiderata, ammirata, lusingata. Il serpente non ha fatto altro che sfruttare la sua natura: si è avvicinato a lei e l’ha sedotta. In tutto questo, però, manca un protagonista, manca l’uomo, il maschio. Cosa faceva Adamo mentre il serpente insidiava la sua donna? Dormiva… non si sa. Quello che è certo è che Adamo ha gravemente mancato al suo dovere di proteggere e difendere la sua donna. Lui era il giardiniere, colui che aveva la responsabilità del buon andamento delle cose: non ha vigilato! Infatti Dio domanda conto a lui per primo di quanto è successo, solo in seconda battuta alla donna.

    Adamo ha tradito profondamente la sua propria natura maschile, il suo essere conquistatore, il suo essere dominatore, forte, geloso, fedele, il suo essere simile a Dio. Ha lasciato che la gioia della sua vita, la donna, fosse sedotta e conquistata dal serpente. Ha permesso al nemico di avvicinarsi alla sua donna e di ingannarla. Adamo, ben più di Eva, ha davvero conosciuto il male, cioè il non essere secondo la propria natura originaria. E ovviamente si è sentito nudo, cioè sottomesso, impotente, lui che era così potente.

    Aver tradito la propria natura originaria è l’essenza del peccato originale, che grava sulla coscienza di Adamo ben più che su quella di Eva.

    C’è un bellissimo post, che vi segnalo, dove si parla di queste cose:

    http://pellegrininellaverita.com/2015/02/06/for-men-only-finalmente-svelato-il-peccato-originale/

    1. A.

      Esiste una base teologica per questa riflessione? E’ la prima volta che sento interpretata la storia di Adamo ed Eva in questi termini e mi interessa sapere se è un’interpretazione del tutto personale oppure si rifà a una già esistente… e poi è anche un po’ gratificante, parlando da donna : ), pensavo che nella teologia cristiana la colpa principale fosse quella di Eva.

      1. @ Giancarlo et A.: Io ci vedo lo zampino del Divisore, per etimo oltre che per scelta, anche in questo voler trovare “il maggior responsabile” 🙂

        1. Giusi

          Io non ho mai ravvisato gradazioni di colpa. Mi pare evidente che sia di entrambi. Se mai è una certa misoginia non certo promanante da Dio che ha portato a pensare che fosse tutta colpa di Eva. Trovo bello il discorso di Giancarlo su quello che dovrebbe essere il ruolo dell’uomo.

      2. Luigi

        “e poi è anche un po’ gratificante, parlando da donna : )”

        Ecco spiegato perchè il serpente si è rivolto a Eva: conosceva il potere che su di lei avrebbe avuto la lusinga 🙂
        Se fosse andato da Adamo… e chi lo schiodava quello?
        Sarebbero lì, ancora a rivedersi Italia-Germania (4-3, 3-1, 2-0… una a caso).

        Ironie a parte, io penso non si debbano inclinare le colpe su uno piuttosto che sull’altra.
        Nel Giardino dell’Eden tanto Adamo quanto Eva vennero meno alla loro natura, che è prima di tutto quella di essere stati creati a Sua immagine e somiglianza.
        Poi l’osservazione di Giancarlo è certamente interessante, e si può dire che in filigrana fosse già echeggiata, in quelle vicende, la vita terrena degli esseri umani dopo la cacciata.

        Intendo che, in un certo senso, Adamo venne davvero meno alla necessità quasi viscerale di proteggere coloro che gli sono affidati, che è caratteristica precipua del vir.
        In un testo apparentemente piuttosto lontano da simili temi, come è “War” di Sebastian Junger, si trovano passi stupendi su questo bisogno; a tal punto profondo che gli uomini arrivano a sopportare la linea del fuoco, pur di realizzare questa loro natura.
        Del resto non è stato detto che “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”?

        Similmente Eva fallì nel suo compito di innalzare, in senso qualitativo, che è fondamentale nelle donne.
        La stessa “sottomissione” non ha forse, come conseguenza, il sollevare ciò a cui ci si sottomette? Non è stata l’umiltà, così negletta dal mondo, del chinare il capo della Santa Vergine che ha contribuito a darci il Figlio?
        Ad un livello più terra-terra, pensiamo a quali livelli di abbruttimento si riducono spesso gli uomini senza l’azione “cortese” delle donne. Ne abbiamo fiotti di esempi, nella nostra società.

        Purtroppo Adamo abbandonò invece di proteggere ed Eva spinse verso il basso invece che verso l’alto.
        Impossibile non cadere in un senso profondo di déjà vu

        Ciao.
        Luigi

        1. A.

          Grazie, Luigi, è molto interessante così come lo metti.

          Mi avete fatto rileggere la Genesi un po’, cosa che non faccio quasi mai (non sono cristiana e infatti non so perché mi piaccia leggere questo blog; se mai leggo la Bibbia, leggo libri tipo Quoheleth, più consono al mio pessimismo ormai temo troppo avanzato per poterne guarire).

          Spero di non offendere dicendo questo, ma per quasi tutta la mia vita ero straconvinta che la Chiesa cattolica tenesse le donne in disprezzo (se non addirittura in odio) per quel peccato. Impressione forse alimentata da certi pregiudizi o dall’aver conosciuto persone sbagliate.
          Poi a un certo punto ho capito che non era esattamente così : ), ma finora non ho mai incontrato l’idea “radicale” che la colpa di Adamo non fosse minore all’interno del quadro interpretativo cristiano (parlo dell’impressione che ne ho avuto io), perché quello ebraico è molto diverso e non opera con concetti esattamente analoghi.

          Ho notato un’altra cosa, probabilmente ovvia per voi ma “nuova” per me che la Genesi non la rileggo da anni: l’inimicizia introdotta è quella tra il serpente ed Eva, non Eva e Adamo. Me ne ero scordata, o non ci ho mai fatto caso veramente.

          Libro interessante la Bibbia. Personalmente conosco solo quella ebraica e anche quella solo a tratti, con molte lacune, dubbi linguistici e anche “false memorie” di alcune storie (come qui, Eva-serpente). Il quadro interpretativo da cui l’ho conosciuta vuole anche che non capisca certe vostre nozioni, come ho già detto quella del peccato, ma soprattutto l’amore/perdono che sembrano essere punti chiave nella vostra visione del mondo. Io non ho mai capito cosa volessero dire questi termini, teologicamente, non credo esista l’equivalente netto ebraico. Parlo non a livello lessicale, ma proprio strutturale-teologico, mai capito di cosa parlaste parlando dell’amore o del perdono, soprattutto in connessione a – pare – quello che considerate una rottura “ontologica” per il peccato.

          Per questo mi stupisco qualche volta se leggo un’interpretazione che non mi sarei aspettata, ma questa volta l’interpretazione era pure gratificante : )

          Comunque mi fermo qui, scusate la lunghezza.
          Grazie per un bello spunto di riflessione.

    2. Giusi

      Pure nel Paradiso Terrestre era difficile trovare un uomo vero, figuriamoci fuori! 😀

    3. Giancarlo è interesante la tua chiave di lettura, ma concretamente e perché abbia risvolto concreto nella vita di ognuno, dovremmo porre la “vigilanza” di Adamo, il suo proteggere Eva anche ed eventualmente in un secondo tempo…

      Mi spiego, posso pensare io di essere continuamente vigile e soprattutto presente ad ogni possibile “tentazione” o “inganno” in cui possa cadere mia moglie (ovviamente possiamo nella vita concreta invertire le parti, sia chiaro…)?

      No… direi proprio di no. Quindi il problema si pone quando Adamo NON richiama Eva alla verità delle cose, quando non l’allontana per renderle evidente il suo peccato. “Lungi da me Satana, perché mi sei di scandalo” (parafraso), o nche un semplice: “Donna che hai fatto… non ci aveva forse comandado il Signore…ecc?!”

      In questo Adamo mostra tutta la sua debolezza.
      Potremmo anche riandare al “…e non odia suo padre, sua madre, la moglie, ecc.” L’invito cioè a odiare (eh il termine è quello…), a diciamo “ripudiare” coloro i quali, anche fossero a lui legati da affetto, inducuno o tentano a che NON si compia la Volonta di Dio.
      Adamo si è lasciato sedurre, abbindolare, proprio perché a porgergli il frutto è stata la moglie… (e il serpente se lo aspettava o ci contava…), ha mancato di discernimento e non ha aiutato Eva a ravvedersi…
      Forse intercedendo per la moglie (come farà poi Cristo per ognuno di noi, come fece Abramo, Mosè e potremmo continuare) la Storia avrebbe avuto un diverso corso.

      Ciò detto, la mia personale e del tutto risibile interpretazione, non vuole né sminuire l’interessante taglio del tuo commento (semmai un aggiungere…), né riportare a visioni di “fu più colpa dell’uno o dell’altro”.
      😉

      1. Giusi

        E’ anche vero Bariom che Adamo non aveva molto da fare nel Paradiso Terrestre: poteva pure stare più attento! 🙂

        1. Magari stava schiacciando un paradisiaco pisolino 😉 😀

          Come ho detto, la mia aggiunta non è una “contro-tesi” o una “smonta-tesi”, è cercare di riportare al concreto della nostra vita qui oggi (a volta dormiamo, volte non siamo lì quando il serpente si presenta, ecc.. ecc.) l’ottimo spunto partito da Giancarlo aprendo anche alla possibilità che ci è data di ravvederci della caduta e non solo quella di prevenirla sempre e se poi cadi “i cocci sono tuoi…” 😉

    4. Dario

      Perdonami Giancarlo ma riflessioni e spunti a parte, non concordo su molte cose. Prima di tutto menzioni la natura di Adamo ma non prendi in considerazione che è fatto di Terra e Spirito, Eva creatura più perfetta è tratta da Adamo, è tolta da Adamo (ricordo lo stupore nello scoprire in lei la parola “uoma”) questo per spiegare quanto loro fossero simili. Poi parli di giardiniere, Adamo era il custode, cioè era chiamato a vivere li per controllare che tutto fosse apposto, in regola, ma stiamo parlando del Paradiso terrestre voluto da Dio, non del “Comune di Roma”. Poi parli di potenza, proteggere, sedurre, lusinghe, il suo essere conquistatore, dominatore, riferendoti ad Adamo ed Eva, ma credo che ti sia perso il contesto, non c’erano rivali in amore, non c’erano nottatacce in discoteca, non c’era il caffe e le sigarette, c’erano Adamo ed Eva, il serpente non era un pericolo per loro, finche non decise di agire e non è che Dio non lo sapesse. Poi vedo che si parla tanto di colpa dell’uno o dell’altro, di tradimenti ma nessuno sembra ricordarsi che stiamo parlando del “Gran Dragon”, dell’ Angelo Caduto, avrebbe mai potuto rifiutare Eva l’invito fattogli dal serpente e Adamo si sarebbe mai tirato indietro dalla sua stessa carne… ??? e la Redenzione, se è solo un problema di colpe e cadute, l’Onniscienza di Dio dov’è? Disobbedienza, non tradimento, peccato che ha generato la Salvezza, colpa che ci ha permesso di avere Gesù come avvocato, questa è la meraviglia, ecco la Pasqua “”O felice colpa, che ha meritato un tale e così grande Redentore!”. Spero di essermi spiegato. un abbraccio. D

    5. Che bello, Giancarlo! Non l’avevo mai pensata in questo senso!
      Questo discorso oltretutto mi ricorda un po’ “Perelandra” di C.S.Lewis. L’hai mai letto?
      Diciamo che in quel libro il protagonista si assume il “compito” che tu dici non essersi preso Adamo 🙂

  10. Claudia

    Cara Costanza,
    premetto che non mi sarei mai messa fuori per tre ore solo per farti vedere un cartello, che eventualmente sarei entrata, e qualche domanda te l’avrei fatta. Quando sei venuta a Milano non ho partecipato, prevalentemente perchè era sabato pomeriggio, lavoro tutta la settimana, e il fine settimana lo trascorro con la mia famiglia. Sinceramente non avevo voglia di venire ad ascoltare ste storie sulla tutela della famiglia , nè di stare fuori con i cartelli colorati.

    Il tuo articolo qui mi trova d’accordo su un punto: che ognuno può fare quello che vuole nella vita, e trovare il proprio equilibrio familiare. Se mio marito cucina bene, e io sono brava a sturare lavandini (tutto vero), ci organizzeremo così. Entrambi partecipiamo alla vita familiare, alla cura della casa e alla cura, educazione e tutto il resto dei bambini. E siamo felici di farlo. Lui ha preso molto tempo dal lavoro nei primi mesi di vita della bambina, ed è una cosa che gli ha permesso di creare un legame molto più intenso rispetto ai padri che invece continuano a lavorare come se niente fosse. Quando la bimba è malata non chiede solo della mamma, ma anche del papà.

    Sono d’accordo che puoi girare il mondo da sola , lavorare, viaggiare, confrontarti con tutti, ma poi quando hai figli la cosa più bella è stare con loro. Quello che io contesto è che è la cosa più bella mica solo per la mamma, ma anche per il papà. Penso peroò che il bisogno di “uscire”, confrontarsi col resto del mondo, avere una propria indipendenza, sia un’esigenza sentita non solo dai papà, ma anche dalle mamme, anche dopo aver avuto figli. Sinceramente, non ho pianto nemmeno un secondo quando sono rientrata al lavoro, la bimba aveva quattro mesi. La adoro, ma ho apprezzato poter avere del tempo da sola, far girare il cervello in modo diverso dal “pappa-nanna-cambio”. Non è questione di carriera. Mi manca? certo, come manca anche a mio marito. Mi piace moltissimo il sabato pomeriggio preparare una torta insieme per merenda, riempiendo di pasta anche i lampadari. Ma non è l’unica cosa che farei, non tutti i giorni, non tutta la vita.

    E in fondo è quello che confermi anche tu: pur con 4 figli, continui giustamente a lavorare, scrivere libri, girare per l’Italia per portare avanti quello che fai.

    Questo non fa di me una mamma “anomala”, nè significa che mio marito non sia un “padre”. Detesto la parola mammo, non è perchè un padre si prende cura dei figli che allora non ha più il suo ruolo. Rimane padre, ed è forte, sicuro e tranquillo. E, sinceramente, lo sono anche io, nel mio ruolo di mamma.

    Condivido anche l’esigenza di tutelare la famiglia, di aiutarla, sostenerla. Forse nel mio caso non ho una definizione di famiglia precisa come la tua. Ma questo semplicemente perchè credo non serva una definizione, serve un supporto concreto. E quindi per me il supporto va alle persone, ai bambini. Penso che se vogliamo davvero aiutare la famiglia, incentivare l’avere figli, sia importante concentrarsi sulla famiglia di oggi, non voler imporre il modello della famiglia di ieri.

    Personalmente vorrei che per ogni figlio i genitori avessero a disposizioni detrazioni fiscali per spese di cura, trasporti, servizi di ogni genere. Vorrei che ci fossero tantissimi asili nido bellissimi, accessibili a tutti i bambini. Vorrei che anche i padri avessero il diritto al congedo paternità, per poter stare anche loro con i propri figli (oggi c’è UN giorno obbligatorio). In Francia, ad esempio, le madri hanno 16 settimane di congedo maternità totale, ma i servizi a supporto sono molti, e tutte hanno 2-3 figli (tasso di natalità del 2.14%) e lavorano! In italia abbiamo 5 mesi di congedo maternità, più fino all’anno di allattamento, più 6 mesi di facoltativa al 30%, più altri 6 di facoltativo non retribuito. Il tasso di natalità è dell’1.4% e le donne che lavorano il 46,6%.

    Per questo non penso che siano necessarie altre “tutele” per le donne/madri. Credo al contrario che ulteriori tutele sarebbero controproduttive per le donne E per la natalità (e quindi per la famiglia).

    1. Jean Paul

      Ottimo commento,concreto,umano..mi si consenta “normale” in un mare di filosofia e di,sempre mi sia consentito,supponenza.Grazie signora Claudia.

      1. @ Jean Paul

        e di, sempre mi sia consentito, supponenza

        Insultare (perché dare del supponente senza spiegare perché…) non dovrebbe essere mai consentito, per il rispetto che è dovuto a ciascuno.

        @ Claudia:

        Personalmente vorrei che per ogni figlio i genitori avessero a disposizioni detrazioni fiscali per spese di cura, trasporti, servizi di ogni genere.

        Secondo me lo vorremmo un po’ tutti…

        In Francia, ad esempio, le madri hanno 16 settimane di congedo maternità totale, ma i servizi a supporto sono molti, e tutte hanno 2-3 figli (tasso di natalità del 2.14%) e lavorano!

        Sarebbe anche interessante vedere quali di queste donne hanno 2-3 figli, che lavoro facevano/fanno… L’immigrazione, in Francia, è decisamente più imponente che in Italia.

    2. Dario

      Cara Claudia, scusami ma in cosa non sei d’accordo con Costanza, non lo capisco. Parli di madre e padre e forse non sai che esiste la volontà di cancellare queste 2 parole dal vocabolario in nome “dell’amore universale”. Parli di Ruoli di madre e ruoli di padre e forse non sai che c’è chi sta dicendo che se ci fossero 2 padri o 2 madri, sarebbe la stessa cosa. Parli di famiglia e non sai che se approvano le leggi che stiamo combattendo, domani tutto sarà “famiglia”, quella allargata, quella omo- genitoriale, quella animale, quella single, quella poligama, insomma tutte, (tranne quella naturale ovviamente perché retrograda e piena di responsabilità) che in se per se non crea grossi “discapiti” alla coppia, ma quali traumi creeremo in questi figli? Parli di “lavoro” e “figlia”, ma forse ti è sfuggito che noi come te chiediamo maggiori tutele per il primo e maggiori incentivi per il secondo, quando c’è chi vuole sostituirti la facoltativa (i famosi 6 mesi) con 1800 euro e farti pagare rate per asili, scuole elem. o materne quando spesso sono un servizio inesistente o appena sufficiente. Concludo dicendo solo di rivedere i numeri, in Italia le nascite sono allo 0,8%, ovvero c’è poco più di un figlio ogni 2 coppie, infatti siamo in “recessione demografica” e se ti giri intorno la prima causa che blocca le coppie a fare figli è “la spesa o i costi”. Quindi la prossima volta, non stare fuori, entra dentro e vieni ad ascoltare, poi se c’è qualcosa che non ti convince, scrivilo qui sul sito che magari ti risponde. Un abbraccio. D

  11. Johnny

    Preghiamo per quei ragazzi … Perché accolgano la Grazia di Dio veicolata dalle parole di Costanza …

  12. 61angeloextralarge

    Grazie per questo post. “Beati voi…”, anche se è pesante, è sempre una beatitudine. Smack! 😀

  13. Da una parte invidio un po’ le mamme come Claudia per le quali il ritorno al lavoro è un riappropriarsi dei propri spazi: per me è stata una sofferenza che ora come ora sopporto. Ho dovuto farlo perché abbiamo pochi soldi.
    Il nido, a cui il mio bimbo va solo al mattino, è un comunale con un bellissimo terrazzo con vista sulla città, affettuose maestre e ausiliarie. Ho un marito che, sebbene non abbia potuto prendersi tutto il tempo che voleva per il bambino, è sempre stato presente e in passato ha fatto anche il maestro in qualche nido (ci sono anche i maestri maschi, seppur rari). Eppure mio figlio se malato preferisce la mamma!!! Certi giorni anche quando non è malato: vuole bene a tutta la famiglia, ma la mamma è la mamma!
    Ognuno ha la sua esperienza personale

    1. Claudia

      Ciao Asuka, certo, ognuno ha la sua esperienza e fa le sue scelte, lo penso anche io. Per questo credo che non ci sia un “modello” unico per tutti di maternità o paternità, che non è perchè siamo donne e mamme che siamo uguali e vogliamo le stesse cose. Non tutte le mamme piangono tornando al lavoro, non tutti i papà vogliono fare carriera e rinunciare a vedere quotidianamente i figli.
      Rispetto ogni scelta, e penso che per dare la possibilità a ognuno e ognuna di noi di trovare il proprio equilibrio, crescere la propria famiglia, sia importante avere norme a tutela della famiglia orientate sui figli, non tarate su specifici ruoli imposti da altri.

  14. angelamaria bertoldi

    bellissimo , grazie costanza ,tu riesci a dire le cose giuste , la verità così bene!

  15. Franca 35

    A Costanza Grazie come sempre.
    A Giancarlo un altro Grazie per l’interpretazione di Adamo ed Eva, che esponi molto chiaramente. Ho sempre pensato che in quella storia c’era qualcosa che non andava riguardo al fatto che Eva porge il frutto proibito ad Adamo e lui se lo mangia senza chiedersi da dove viene. Ma Adamo dov’era quando il signor serpente dialogava con Eva? Che così, lasciata sola, s’è lasciata lusingare e….si è presa tutta la colpa di quanto è successo. Mi sembra chiaro che è stato tutto un raggiro del serpente, che da allora ha fatto sì che le donne siano state considerate esseri inferiori con tutte le conseguenze storiche… Ho persino pensato che la Bibbia è senza dubbio parola di Dio, ma chi l’ha scritta, chi l’ha raccontata nero su bianco, sono stati uomini-maschi, i quali han fatto in modo di tenere Adamo fuori da ogni responsabilità. Sarebbe stato più accettabile che i due nostri progenitori fossero stati insieme ad ascoltare il serpente e insieme avessero deciso di assaggiare il fatidico frutto, disobbedendo insieme a ciò che Dio aveva detto loro. Infatti il frutto non doveva essere mangiato non perchè fosse velenoso, anzi era bello a vedersi e buono a mangiarsi, ma perchè Dio aveva loro proibito di farlo. E’ dalla proibizione che viene la disobbedienza e quindi il peccato. Di tutti e due, non solo di Eva. Ciao a tutti.

  16. admin

    Ricevo questa mail che, con il suo permesso dell’autore, pubblico volentieri:

    Cara Costanza,
    mi chiamo Davide, ho 26 anni, sono di Cesenatico, laureato in legge e segretario del Sindaco.
    Ho letto il tuo articolo “Cari contestatori” in merito ai fatti di Cesena.
    Volevo sapessi che il giorno che sei venuta a Cesena io con quei contestatori ho battagliato.
    Quei ragazzi infatti hanno dato contro a me ed ai giovani ed adulti che seguo a Cesenatico (nella compagnia cattolica RADAR, per vedere chi siamo http://www.grupporadar.it, quella sera a sentirti eravamo almeno in 20) perché ci danno dei “cattolici retrogradi, creduloni e bigotti” e “la Miriano così come voi, Bagnasco e l’avvocato Amato ci ledete” e ancora “ascoltate cose che la psicologia smentisce”. Con la mia morosa (Alessandra 24 anni, che il giorno dopo aveva un esame a Bologna!) e 2 amici abbiamo fatto l’1.30 di notte a discutere animatamente con loro perché noi non ci stiamo a certe affermazioni.
    Non ci stiamo a scappare e passare per gente senza coraggio.
    I cattolici devono rialzare la testa.

    1. Grazie Davide, grazie Alessandra e grazie ai vostri due amici! 🙂 🙂 🙂

      «E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
      Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza
      , perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.» (1Pt 3,13-18).

    2. continua a sperare, fino a quando chi ti attacca è disposto a discutere si può sempre sperare, il guaio è quando ti insultano e non hanno nemmeno la capacità di sostenere una discussione, quelli si mi fanno un po’ paura! buona Pasqua

  17. ericagazzoldi

    “…non me ne frega niente di aggiustare le cose, voglio aggiustare le persone, e anche se quasi mai ci riesco – neanche con me stessa – sono le persone l’unica cosa che mi interessa. (Ci sono migliaia di studi che spiegano che il cervello delle donne è fatto per questo).” Purtroppo no, Costanza (mi permetto di darLe del tu, come si fa spesso su Internet). Nessuno (temo) è fatto per “aggiustare” gli altri. L’illusione di poter “aggiustare” qualcuno è una trappola micidiale, soprattutto per tante donne (se dico “complesso della crocerossina”, saprai sicuramente cosa significhi). L’istinto materno e di cura è una risorsa, ma è anche qualcosa da cui difendersi, nel momento in cui ci rende emotivamente dipendenti da qualcuno che è fragile come o più di noi – o addirittura infido.

  18. Giancarlo

    Cari amici, mi fa piacere aver destato un così vivo interesse in tanti di voi. Vorrei specificare un paio di cose che sono emerse nei vostri commenti.

    Prima di tutto vorrei ribadire che questa (secondo me bellissima) interpretazione della Genesi non è farina del mio sacco, ma del sacco di “Simon de Cyrène”, autore e proprietario del sito

    http://pellegrininellaverita.com/

    Questa originale interpretazione della storia del peccato originale è inserita in una più vasta riflessione sulla natura del maschio, dove si cerca di mettere in evidenza quali siano le caratteristiche, i ruoli, i compiti, gli ambiti, i mezzi prettamente maschili. Probabilmente è per questo motivo che il comportamento di Eva non viene minimamente analizzato ed interpretato.

    Al di là della pur interessantissima riflessione sul maschio, che oggi è davvero urgente ed importante da portare avanti, quello che mi pare davvero stimolante, e con questo mi riallaccio al tema della famiglia naturale, è la imprescindibile, fondante, ineludibile differenza maschio/femmina che costituisce il dato essenziale dell’essere umano.

  19. Vorrei condividere con voi la mia impressione positiva, che parte proprio dal cartello ” … Giusto” ” Sbagliato…” esposto da una contestatrice. Non mi riferisco certo al concetto che esprimono i disegni, (gli animali allo stesso livello dell’uomo), ma proprio ai termini Giusto e Sbagliato. La ragazzina che espone il cartello quindi non si rassegna al diffuso modo di pensare per cui ogni valore è relativo, ognuno la pensa a modo suo, ecc. ecc. No, lei pensa che esistano cose GIUSTE e cose SBAGLIATE. Non è male come inizio, rimane sempre sotto sotto la domandina ” e chi decide cosa è giusto e cosa è sbagliato? ” sulla quale stiamo ancora lavorando :-). Ma almeno partiamo dal fatto che esistono idee giuste ed esistono idee sbagliate, in fondo potremmo dire che esiste una verità! Con una persona così credo che si potrà sempre dialogare, magari se la smette di impedire agli altri di esprimersi , il dialogo sarà facilitato.

  20. elisabetta

    ….e capiamo la fatica che tu e la tua famiglia state sostenendo per questa amicizia vera alle vite di tutti…ma come disse padre Popielusko: Mi sono offerto e non mi tiro indietro. Sappi che tantissimi ti/vi sostengono con le loro preghiere

  21. Chiara

    Ciao Costanza,
    mi dispiace tantissimo che Lavinia si sia spaventata e mi dispiace anche per i tuoi contestatori che si sentono attaccati e minacciati senza averne alcun motivo. Grazie per il tuo coraggio e la tua perseveranza e grazie anche a Padre Maurizio e agli altri tuoi amici perché ci state davvero mettendo la faccia. Sii prudente. Il Signore ti benedica.

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