ll ritorno della cicogna

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L’idea circolava da tempo: celebrare il decennale con alcuni segni che potessero rimanere. È così, che, in un paio di mesi, è stato partorito «Il ritorno della cicogna, in volo con le famiglie numerose», il nuovo libro targato Anfn che racconta la vita, le avventure, i sogni e le difficoltà dei nuclei extra-large.
A sette anni di distanza da «Tutti Vostri?», le famiglie numerose tornano, dunque, a raccontarsi scegliendo questa volta l’immediatezza del disegno e della penna di Francesco Rizzato, che da sempre firma su Test Positivo la striscia di «storie avventurose di famiglie numerose». Ogni vignetta diventa lo spunto per una riflessione o una testimonianza che va a comporre una serie di interventi scritti da «amici di penna»: da Andrea Bernardini a Barbara Mondelli, da Pierluigi Bartolomei a Alberto e Barbara Pellai, da Marina Ruggiero a Alfredo Caltabiano, e poi Regina Florio, Alessandro Soprana, Carlo Dionedi. Con loro, le autorevoli voci di Francesco Belletti, Roberto Bolzonaro, Dalla Zuanna, padre Christian, Giuseppe Butturini e Mario Adinolfi contribuiscono a dare spessore ad un libro che vuole informare, con leggerezza, quasi senza sembrare, su un mondo che in troppi hanno dato già per finito e che invece resta ricco e vitale. Le mamme numerose si potranno rivedere negli spassosi deliri di onnipotenza (frustrati) descritti da Costanza Miriano, nel frenetico impegno di una normale giornata raccontata da Valentina Ranalli, negli slanci di Egle e Claudia che hanno aperto la loro casa e i loro cuori anche a figli non loro.
I ragazzi delle famiglie xxl sapranno riconoscersi nei ritratti di due di loro, Laura e Daniele, figli «numerosi» che non rinuncerebbero mai all’esperienza di una vita piena di relazioni.
Tutti potranno rispecchiarsi nella difficoltà di gestire un conflitto (ne parla Raffaella Mascherin, la presidente dell’associazione) e nel divertente ritratto della vicina di casa (Cheddonna, al secolo Chiara Pesenti), stupita e stranita da quel mondo sovraffollato della porta accanto…
«Abbiamo voluto raccontare come sta la famiglia numerosa oggi con le sue frenesie, le sue difficoltà e il suo orgoglio» afferma Regina Florio, con Mario Sberna curatrice del libro che si apre con l’illuminata prefazione di monsignor Vincenzo Paglia, presidente del dicastero vaticano sulla famiglia «le nostre famiglie oggi hanno preso coscienza di valere e di avere un ruolo importante in questa società che cerca in tutti i modi di dimenticarsene. E rivendicano alla società il diritto e la libertà di esistere e di ricevere quel sostegno che non solo ci spetta per diritto costituzionale, ma rappresenta un investimento di benessere per tutto il paese». In Italia – continua Regina Florio «le donne devono scegliere tra lavoro e famiglia oppure sanno che dovranno fare letteralmente i salti mortali. Noi sogniamo e lavoriamo per una società dove si abbia la possibilità di scegliere, nella serena convinzione di fare il bene di tutti anche mettendo al mondo un figlio. I nostri statistici ce lo spiegano bene in queste pagine: con delle politiche serie, organiche, strutturali, le famiglie possono trovare l’ambiente opportuno per aprirsi al vita. D’altra parte, anche le cicogne sono tornate a volare nei nostri cieli, si vede che l’aria non è più inquinata come una volta, quando sembravano estinte. E allora, non potrebbero tornare a volare anche per noi e ricominciare a portarci quel dono che viene dal Cielo che è il nostro bene più prezioso, i nostri figli?»

fonte: famiglienumerose.org

26 pensieri su “ll ritorno della cicogna

  1. ….senza entrare nel “merito”, ma il solo il fatto di designare le famiglie numerose con la sigla XL e XXL questo tipo di famiglie ipertrofiche, non fa altro che banalizzare e marmetallizzare nello sciocco linguaggio che oggi e d’uso, rendendo tutto egualmente spalmabile e pasticciabile (come la nutella della Miriano), questo tipo di fenomeno di queste famiglie che non sono altro che famiglie come le altre o anche meglio o anche peggio (a parte le difficoltà economiche, che, con laiuto di Cristo…).

  2. Marianna

    Ragazzi, buongiorno e buona domenica. Voglio solo condividere con voi un pensiero… La nostra e’ una famiglia di quelle che comunemente vengono definite con l’aggettivo: “numerose”. Non mi piace rientrare in una categoria, non mi piace che si sia creata questa differenza, non mi piace essere considerata una superfamiglia. La famiglia e’ famiglia e basta!!!! Con uno, due, tre, etc… figli! E credo oggi più che mai bisogna finire di creare ulteriori distinzioni. La famiglia va difesa con le unghie e coi denti qualunque sia il numero dei suoi componenti. Non credo nelle “associazioni di categoria”, perché penso che creino fratture e divisioni in un momento in cui questo non ci è assolutamente permesso.

  3. Daniela

    La nostra famiglia si è iscritta da pochissimo all anfn e sinceramente ne siamo felici.. leggere questo articolo mi ha fatto piacere.. Mi è venuta voglia di leggere il libro!
    Grazie

  4. Johnny

    @marianna
    La famiglia è famiglia e basta! Sono perfettamente d’accordo Ogni nucleo formato da marito, moglie ed eventualmente figli, qualunque ne sia il numero è famiglia.
    Ogni famiglia ha la stessa dignità di ogni famiglia, ma per questo non si possono misconoscere le differenze.Oltre alle ovvie differenze, le famiglie con un numero di figli superiore alla media hanno maggiori difficoltà nell’affrontare la crisi e la fame di soldi dello stato italiano. Ed è per questo che alcune di esse si riuniscono in un’associazione: per avere più possibilità di far sentire la propria voce.
    In questo senso le associazioni di categoria sono utili. Anche perché una vittoria di AFN sarebbe una vittoria per tutte le famiglie.
    Se l’Associazione Famiglie Numerose riuscisse, ad esempio, a far introdurre il quoziente familiare (fantascienza…), sarebbe un vantaggio per tutti.

    1. Marianna

      Carissimo jhonny,
      Non misconosco le differenze, anche perché io di figli ne ho sette!!!! Voglio solo mettere in evidenza come spesso le associazioni diventino un modo per portare avanti i propri interessi personali, senza mai guardare ad una dimensione più estesa. Lo dico perché così è accaduto con l’anfn nella nostra città, dove si è portata avanti una battaglia per la TARI che ha visto prevalere gli interessi di una sola, determinata categoria. Questo mi dispiace e mi rattrista… Se un associazione ci deve essere, sia quella delle famiglie e basta…ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE

      1. Fabio

        Buongiorno a tutti…io penso che avere tanti figli e poi dire” adesso voglio i diritti per i figli che ho fatto”,presta il fianco alla mentalità comune e corrente che dice:”ma a te che te l’ha fatto fa’ dave’ tutti sti figli”?
        Nel nostro paese il vero problema e’ che la famiglia esiste…c’è un movimento nascosto che poi si concretizza in leggi il cui unico obiettivo è’ distruggere la famiglia.
        Io sono sposato e ho sette figli…e anch’io penso che la cosa più importante dia difendere la FANIGLIA!Poi in questo ci può rientrare chi ha un solo figlio perché non ne ha più potuti avere, chi ne ha due perché ha paura ad averne altri perché non Sa Come mantenerli…e poi che ne ha sei,sette,otto…non perché è più bravo ma forse perché semplicemente GESÙ ha messo nel loro cuore il desiderio di fidarsi di lui perché la vita è’ un’esperienza FANTASTICA e decidere se darla o non darla e’ solo demandata a DIO.
        Quindi anche secondo me,LA FAMIGLIA E’ FAMIGLIA E BASTA!!!

  5. annarita

    Ciò che mi piace poco nell’associazione famiglie numerose è che mi pare, ma spero di sbagliarmi, che le lotte affrontate siano specialmente quelle dei soldi, avere più bonus, avere agevolazioni qui o li, ma spesso ci si dimentica di un fronte molto più importante, a mio riguardo, l’educazione dei figli. Leggevo anni fa delle proposte di quest’associazione di avere più asili nido e materni, invece per me bisognerebbe lottare perchè le donne possano crescere ed educare loro i propri figli invece di sbolognarli in tenera età alle strutture statali. Poi altra cosa che non noto è la presa di coscienza del problema delle scuole, ma caspita le famiglie numerose sono una piccola potenza, perchè non fare scuole parentali un po’ ovunque, per salvare i nostri figli dallo spirito del mondo? Mi pare la solita associazione di cattolici modernisti che hanno dimenticato, (almeno messo al secondo posto), che l’anima dei nostri figli e nostra è il tesoro più prezioso da difendere, per i bonus si può anche aspettare, ma per difendere le nostre anime no. Mi vien poi da ridere, per non piangere, di quel’entusiasmo dimostrato perchè il papa ha accolto benevolmente il raduno dell’ANFN, quando poi pochi giorni dopo lo stesso papa ha parlato di non essere come conigli, di fare al massimo tre figli. Ma i conisgli possono fare anime immortali che hanno la potenzialità di studiare, progredire e specialmente hanno il potere di diventare santi? Tutti a gongolare, mentre si viene pubblicamente offesi in quello che di più sacro c’è nelle famiglie: i figli, sempre una benedizione che non ha nulla a che vedere con i conigli. Che tristezza.

    1. @Annarita ti invito a leggere bene le dichiarazioni del Papa, partendo dalle trascrizioni ufficiali o rischi di pensare (oltre che pronunciare…) delle castronerie, che in bocca a qualunque non-credente/non-osservante ci possono stare, all’opposto, decisamente meno…

      Se poi non hai tempo di farlo (se non vuoi c’è poco da fare…) ti “posto” un link, ma fare un piccolo sforzo di ricerca piò essere utile e si possono trovare altre cose interessanti 😉

    2. Baldo

      @annarita

      Non si possono sempre dare giudizi così grossolani, dividendo tutto e tutti fra modernisti e tradizionalisti, soprattutto se il giudizio si basa su notizie sommarie. Per quanto mi riguarda io, come te (e come mia moglie), penso che “bisognerebbe lottare perché le donne possano crescere ed educare loro i propri figli invece di sbolognarli in tenera età alle strutture statali”. E, ti assicuro, conosco tanti genitori di famiglie numerose che rinunciano a lavorare per seguire i propri figli, senza poterli e doverli lasciare in un asilo nido. Non mi risulta che la priorità della ANFN sia quella degli asili nido, ma anzi so che l’associazione è una componente molto attiva in seno al Forum delle Associazioni Familiari nella battaglia a difesa della famiglia. Ma mi viene il dubbio che nella tua ottica anche il Forum delle Associazioni Familiari sia un covo di modernisti e via via chiosando … e chiosando.

      P.s.: la mia famiglia numerosa è iscritta alla ANFN, ma non in maniera militante.

  6. annarita

    Bariom non so se te ne sei reso conto , ma le dichiarazioni del papa, ovvero le smentite del giorno dopo quelle ufficiali per intenderci o ufficializzate quando ci si rende conto di aver detto sciocchezze, sono meno influenti nell’opinione pubblica delle cose dette a braccio nell’immediato stile chiacchierata al bar.Forse non lo noti, ma ciò che ormai va avanti anche in mezzo ai cattolici sono le novità che i tanti prelati modernisti mandano avanti. Certo ufficialmente si cerca sempre di non rimetterci la faccia, ma poi le novità di stile protestante passano eccome. Senti molti cattolici dire cvhe la legge 194 va abolita? ma rimanendo sul tema dei conigli e dei tre figli, sarà pure vero come dici te che capiamo sempre male le parole del Papa, che siamo tutti dei fraintenditori maligni o al massimo ignoranti, ma sta di fatto che subito dopo tali parole, si sono proposti subito ad un’intervista una bella famigla cattolica che dice che in effetti loro hanno fatto solo tre figli perchè ritenevano che fosse il numero giusto e che ora sono confortati dallo scoprire che il papa li conferma nella loro idea. Allora mi chiedo, se il papa è sempre frainteso, possibile che non capisca di dover parlare in modo più chiaro? O crede che tutte le volte un cattolico per capire cosa ha detto il papa deve andarsi a leggere la filippica di padre Lombardi o altri che ci dicono come interpretare le parole. Eppure è lo stesso papa che pochi giorni fa disse ai vescovi che il loro parlare sia: si,si, no, no. Comunque sia sta venendo avanti l’idea che l’importante è amarsi e tutto va bene, che non ci siano più doveri, al massimo diritti, che la legge 194 non va abolita e lo dicono fior fiore di cattolici, ormai il divorzio e le seconde nozze non sono poi così condannabili visto che si vuol dare la comunione a chi vive non pentito con una donna che non è sua moglie o con un uomo che nella realtà non è suo marito. Bariom, non esite più il peccato ormai, tanto Dio è buono e tutti si salvano. Mi domando per fare al massimo tre figli o si vive poi in castità, o si è poco fertili, o si vive nel peccato. Il numero non lo decidiamo noi, ma il buon Dio e bisogna arrivare al matrimonio nella consapevolezza che il primo fine del matrimonio è la procreazione e l’educazione dei figli. Perciò credimi se i cattolici dovessero ogni volta impugnare gli scritti del Papa per sapere cosa dice il Papa significa che non siamo messi bene, perchè il papa deve parlare chiaro. Non so se dire questo sia offensivo per la dignità del Papa, io credo di no. Purtroppo stiamo vedendo come fallisce l’idea che per fare buoni cattolici basta rendere piacevole la conoscenza di Gesù, ci siamo dimenticati che la Chiesa ha sempre unito l’insegnamento chiaro, alla condanna degli errori, oggi non si vuol condannare nulla per uno strano buonismo e così la gente diventa cattolica fai da te, chi rigetta un principio, chi un’altro, eliminando tutto ciò che impedisce il nostro ego, tanto l’importante e volersi bene e l’inferno se c’è è sicuramente vuoto. Queste sono le massime dei cattolici odierni.

    1. Thelonious

      @annarita: arridaje co sti modernisti ! Ma per te e per voi “tradizionalisti” (ma non so se questo è il termine giusto), tutto ciò che non assomigla a voi “puzza di modernismo”?

      Per me è così: qualcuno (in particolare don Giussani) mi ha fatto conoscere Cristo in un modo affascinante, molto più affascinante e attraente di quanto mai avessi sentito fare prima. E ho capito che era una cosa interessante per me.
      Poi, nel tempo, ho capito che questo Cristo giudica tutta la mia vita, il buono che c’è, e che deve crescere e il peccato che (purtoppo) ancora c’è e che va, per grazia di Dio e con il mio impegno, eliminato.
      Il punto di partenza per me è stato (ed è tuttora) un fascino, anche se questo fascino porta sempre con sè un giudizio.

      E questo fascino di Cristo mi fa tuttora muovere e mi fa alzare la mattina e affrontare la giornata.
      E’ questo continuo richiamo alla ragionevolezza della fede e alla sua esperienza (portata avanti, nella nostra epoca, da figure di grandi educatori come Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e don Giussani) che si può affrontare tutta la realtà e tutto il mondo a partire dalla luce della fede.
      E’ solo con le ragioni chiare, con la preghiera, con la comunità della Chiesa si affronta il mondo, e così vanno educati i nostri figli: non costruendo un impossibile “riparo dal mondo”, ma fornendogli le “armi” per affrontarlo.

      E ho ben chiaro che il punto è la salvezza dell’anima, per me e per tutte le persone che il buon Dio mi ha affidato

      E per te com’è?

    2. Senti Annarita, io non credo di avere il dono della Scienza infusa, né di essere intelligente sopra la media… se io leggo le dichiarazioni del Papa sulla “questione conigli”, e RIPETO – la trasposizione fedele delle parole anche in un italiano grammaticalmente non correttissimo – non ho grandi difficoltà a leggerle e comprenderle per quello che ritengo sia il corretto senso o meglio ancora (giacché cosa sia il corretto senso che comprendo io sarebbe opinabile) un senso che non è per nulla in contrasto con il Magistero della Chiesa.

      Quindi, delle due, o chi ascolta e riporta come te – mi spiace dirlo – ha idee pre-concette e non fa il minimo sforzo per comprendere la giusta ratio (e lo si capisce perché parli di – smentite o post-smentite ufficiali o ufficiose – di cui NON mi interessa nulla perché neppure le ritengo tali) o si basa appunto sulle chiacchiere da bar o sul riporto pretestuoso ed interessato a vario titolo, dei mass-media.

      Tutto questo agitarsi per poi difendere chi o cosa? La Verità (auguri…)? Il concetto della morale e della Fede che ha il Popolo “semplice” di Dio – che essendo “semplice” non se li fa tutti ‘sti viaggi.
      Preoccupati di quello che travisa il Mondo? Come se il travisamento non sia stato fatto sempre e comunque…

      Mi pare chi alla fine della fiera, chi instilla più dubbi, sia proprio che ha sempre da ridire, sempre da criticare, sempre da vedere imminente l’Ora della Fine, il disastro, il naufragio e soprattutto sempre ad insinuare, e mica tanto a bassa voce, che se “questo è Pietro… siamo rovinati!”

      Il cattolico (quale cattolico’) ha sempre bisogno dopo il parlare del Papa, di andare a rivedersi questo o quello? OTTIMO, così forse la finisce codesto cattolico, di volere sempre la pappa pronta bella e scodellata in qualche semplice regoletta (ma poche per carità) che non gli richiedano studio e approfondimento e di non dover stare un po’ a meditare sul Magistero e sulla Tradizione – che di fatto risultati si vedono giacché alle spinte della secolarizzazione il “cattolico medio” e “borghese”, non ha saputo controbattere nulla ed anzi si e messo a braccetto con la mentalità del mondo. A chi dobbiamo – anche – la legge sul divorzio? O anche quella è colpa di Bergoglio?!)

      Da quanto rispondi è evidente non non ti poni il minimo dubbio di aver rettamente compreso, né che andrai a rivedere come ti ho invitato a fare, quanto detto dal Santo Padre (che poi anche tu lo facessi a poco servirebbe dato che è lampante, la tua idea già te la sei fatta).
      Quindi che vuoi che ti dica… aspettiamo pure la fine (che certo verrà) come profeti della Speranza o profeti di sventura.

      Alla prox

  7. annarita

    No, ha ragione, non bisogna tenere i figli sotto la campana di vetro non è questo che cerco, è che bisogna ricostruire una socetà cattolica (sempre se crediamo che Gesù è Re e deve regnare non solo nei cuori, ma anche nella società e nelle leggi che devono conformarsi alla legge di Dio per aiutare le anime a salvarsi) e non si costruisce una società se oltre ad insegnare non si condanna anche dall’altra parte il peccato (e non il peccatore naturalmente). Non credo esistano i cattolici tradizionalisti, i cattolici sono cattolici o non lo sono, il modernismo non è un’altro modo possibile di essere cattolici e semplice eresia già ampiamente condannata da S.Pio X e Pio XII. Un cattolico non può adeguarsi al mondo, perchè è nel mondo, ma non del mondo, Conoscere Cristo è il primo passo, bene che te l’abbia fatto conoscere don Giussani, ma poi bisogna anche amarlo e servirlo e come si serve Gesù? facendo appunto il nostro dovere secondo il nostro stato, come dici tu, certo cadremo 1000 volte e mille volte ci rialzeremo grazie alla confessione, ma ci deve essere la volontà di rialzarsi con la grazia di Dio. Ecco mi fanno un po’ pensare quelli che con la scusa che siamo deboli e possiamo cadere, poi restano per terra, perchè Dio è misericordioso. Dio salva con il nostro consenso, non contro la nostra volontà. Io non credo di essere tradizionalista, ma credo di essere semplicemente cattolica, il fatto è che oggi parlare da cattolici e cercare di vivere come tali (ribadisco con le nostre debolezze)fa sembrare degli alieni. Non sono io che dico che il sacramento del matrimonio è indissolubile, come non sono io che dico che l’aborto è sempre omicidio, e non dico nemmeno che lo scopo del matrimonio, quello principale, è la prole. però se lo dico sembro una tradizionalista, perchè? Lo ha sempre insegnato la Chiesa eppure ci sono cattolici che si danno un sacco da fare nella vita pubblica , ma poi vivono come i non cattolici, perchè? Certo con la comunità della Chiesa si affronta il mondo, ma se ormai gli uomini di Chiesa insegnano il contrario di quello che hanno sempre insegnato tutti i Papi fino al CVII, che devo fare io? devo pensare che per 2000 anni la Chiesa si è sbagliata?Che i dogmi non siano verità infallibili? Comunque sia se si lamenta persino il cardinal Burke delle novità uscite dal sinodo, forse qualche deviazione della dottrina di sempre c’è stata. O ciò che hanno detto e non detto i padri sinodali sulla famiglia e addirittura sulle unioni omosessuali è uguale a ciò che diceva Pio XII alle ostertiche nel suo famoso discorso alle ostetriche o Pio XI riguardo al matrimonio? Possibile che crediate ormai tutti che la Chiesa sia nata dal CVII e che prima erano tutti dei poveri esaltati e retrogradi? Invece di leggere solo Giussani leggerei anche qualche buon santo di vecchio stampo giusto per rendermi conto delle deviazioni che si sono avute in questi 50 anni. Deviazioni, non miglior comprensione dei dogmi, proprio allontanamento da certi dogmi. Ma il discorso è sempre troppo lungo ed ampio e gli occhi alla fine li apre solo il buon Dio con la sua grazia. Finisco la filippica che è comunque sempre inutile, con il dire che se non si vive come Dio comanda non ci si salva, che uno sia buono come un pezzo di pane e faccia bellissimi convegni o bellissime lotte, se non si è veramente convertito non si salva. Dio giudica singolarmente non in massa e potremmo dire cose meravigliose e costruire un mondo meraviglioso, ma se non l’avremmo fatto per Dio ed in grazia di Dio sarà tutto inutile.
    Concordo in pieno bisogna fornire le armi ai nostri figli e l’arma migliore è la preghiera, associata alla coerenza di vita, perchè si insegna di più con l’esempio che con le parole. per questo dico (ma in realtà l’ha detto sempre la Chiesa) che i peccati vanno denunciati e condannati, perchè non siamo forti come pensiamo e se gli uomini di Chiesa non condannano più certi peccati in modo chiaro, nel mondo in cui siamo, così forte, perderemo senz’altro la Fede, perchè avendo il peccato originale sulla groppa, tendiamo più al male che al bene e se qualcuno ci conferma nel male è più difficile che ci tiriamo su. Il più grande atto di carità è il riprendere chi pecca, non il dargli pacche sulle spalle. Dare la comunione ai risposati oltre che essere cosa sacrilega, perchè non si può prendere il corpo di Cristo se si è iin peccato mortale, è un atto crudele verso chi, in questo modo viene confermato nel peccato. la vita del cattolico non è facile, ma è semplice, nel senso che andare contro noi stessi è sempre una battaglia ardua, ma la soluzione è sempre semplice. Se capisco ad esempio che la mia seconda “moglie”, non è mia moglie, perchè il matrimonio è indissolubile e la mia unica moglie è la prima (naturalmente se parliamo di matrimonio sacramentale), se ci sono figli di mezzo e siamo tenuti a crescerli, dobbiamo vivere però in castità, perchè anche se siamo nel 2015 il sesto comandamento Dio non l’ha ancora abolito (Dio è tradizionalista?). oggi non esiste più il concetto di scandalo, ma Dio castiga ancora ilo scandalo, perchè se diamo scandalo deviamo anche le cosienze altrui. E’ sempre stato creduto (leggiti le serate di Pietroburgo del filosofo cattolico de Maistre) che i peccati non portano solo disgrazia sul peccatore, ma sulla società intera. E’ essere tradizionalisti pensarla come la Chiesa ha sempre insegnato? ma la domanda importante è: gli uomini di Chiesa oggi insegnano universalmente le cose che la Chiesa ha sempre insegnato? O abbiamo notato qualche deviazione?

    1. Thelonious

      @Annarita:

      non ho letto affatto solo Giussani, ma anche ad esempio, la vita di S.Filippo Neri (che amo moltissimo), di san Giovanni Bosco, di Piergiorio Frassati, di S. Caterina da Siena, di S.Ermanno il Contratto, ecc. e non li ho trovati così distanti da noi. Certo cambia lo stile e il linguaggio, ma non i contenuti.

      Quello che non capisco è, ad esempio, perché battere sempre su alcune questioni (l’indissolublità del matrimonio, la comunione ai risposati, ecc) anche completamente off-topic. Che c’entra con l’argomento proposto (il ritorno della cicogna?).

      Inoltre va tenuto conto che è giusto e doveroso conoscere la Tradizione, ma la Tradizione è una cosa viva, che vive con la Chiesa-corpo di Cristo incontrabile oggi, qui ed ora, e non una pietra tombale da tirare in testa ad ogni piè sospinto accusando di eresia con facilità.

      E poi, guarda, te lo dico sinceramente, mi spiace assai questa (almeno apparente) mancanza di leggerezza e di ironia. Prendiamo come esempio i santi della gioia (s.Filippo Neri, s.Giovanni Bosco, ecc). Tutti loro erano ben consapevoli del peccato, dell’esistenza dell’inferno e della concreta possibilità di andarci. Però anche della grazia che viene dall’amicizia del Re dei Re.
      E, se siamo consapevoli di chi è il Re, ci importa repativamente di chi sono, di volta in volta, i vassalli, i valvassori e i valvassini (se mi passi la metafora).

  8. annarita

    Bariom la tradizione è l’insieme appunto del Magistero, della sacra scrittura e contempla ciò che gli apostoli hanno tramandato, perchè non tutto è scritto sui Vangeli certte Verità sono state trasmesse oralmente, altrimenti la carta per scrivere tutto non sarebbe bastata. A parte questo, Bariom, nessuno ha la scienza infusa, ma appunto la Chiesa è li come faro per trasmetterci il deposito della Fede. Non mi interessano i pensieri privati di papa Bergoglio, mi interessa sapere con certezza ciò che la Chiesa come maestra ci insegna in modo infallibile. Siamo in pieno relativismo, ormai tutti la pensano come gli pare, persino la messa non è più universale, ma è diventata una babilonia. Certo che se per te il magisteo o i 10 comandamenti sono semplici regolette, non c’è molto da dire di più.Purtroppo Bariom non siamo forti come credi e queste semplioci regolette ci aiutano a non perdere la Fede e a salvarci, buttale via. Mica è colpa mia se papa Francesco parla come uno al bar che dice le cose che gli passano per la mente, non sono tenuta ad ascoltare ogni novità che gli passa per la testa, mi piacerebbe ecco che fosse più chiaro nel dirci che cosa è dunque questo benedetto sacramento del matrimonio e cosa è per Lui la S.Comunione, perchè potrebbero venirmi dei dubbi quando vedo le ostie cadute a terra e calpestate, perchè passate da mano in mano durante la messa del Papa a Manila. O dici che la Fede e l’obbedienza siano servilismo e significhi mettere il cervello in pausa? Ma a te non viene mai nessun dubbio quando vedi certe cose? Non ti scandalizzi a vedere Gesù trattato così? Non è questione di aver sempre da ridire, è questione di soffrire a vedere certe cose. Non è che il Papa essendo papa può fare tutto e dire tutto, o omettere delle verità, il papa è il Vicario di Cristo e come tale deve trasmetterci la Verità e condannare l’errore, tutto il resto è vanità e viene dal maligno direbbe un vecchio santo.di nome S.Ignazio. Non è umiltà farci andare bene tutto, anche l’errore, perchè: “visto che lo dice il Papa…..”.Noi dobbiamo fare il bene e fuggire il male e se ci dicono che oggi il male è bene possiamo anche dissentire, perchè abbiamo il Magistero infallibile della Chiesa che ci dice cosa dobbiamo credere e cosa rifiutare. C’è una lieve differenza tra l’obbedienza e il servilismo, l’obbedienza è sempre legata alla verità e al bene, il servilismo obbedisce anche quando viene comandato di fare il male.nessuno è tenuto a fare il male o a credere il falso nemmeno se venisse a dircelo un angelo (come ci dice S.Paolo)

    1. Ecco adesso se delle ostie consacrate sono cadute a terra è colpa di Sua Santità…. ma Annarita, per favore!

      Poi, tu c’eri, le hai viste a terra calpestate? Guarda caso ne trovi traccia con “testimoni dicono…” solo sui soliti commenti pessimi dei solitin noti… Mai caduta a nessuno (anche sacerdoti o ministri..) un’ostia in terra? Quando accade personalmente mi viene un tutto al cuore (l’ho visto accadere e è accaduto a me…). Siamo terreni e c’è la forza di gravità e siamo fallibili… Succede bene (anzi chiaramente male), riprenderò quell’ostia da terra con tutta la devozione che posso e la assumo… e ti dirò, lo farei anche se fosse piena di fango.

      Ma come sempre qui si presume, si presume la colpa, una malafede blasfema, una sacrilega non curanza… mah!
      Come se tutti gli intervenuti a Manila (perché di questo si parla) fossero degli scalmanati che fossero lì per il divertimento di pigarsi gli uni con gli altri, quando è proprio un segno di valore opposto per il mondo che guarda ( già ma bisogna vedere COSA si guarda… 😐 ).

      Cmq ripeto, mi sfugge il nesso…

      Telegraficamente chiudo: su cosa intendevo parlando di “regolette” mi pare sia chiaro… non attribuirmi affermazioni che non mi appartengono, grazie.
      Se invece e mea culpa per no essere statoabbastanza chiaro… sarà per la prossima volta.

  9. fortebraccio

    en passant…
    ma per caso c’è qualche padre disposto a lasciare il lavoro e a d accudire i figli?
    Non si può (come donne) voler far tanti figli e voler anche lavorare, per realizzarsi (sia l’uno che l’altro, intendo)?

  10. Alessandro

    Papa Francesco all’Udienza generale di oggi (11 febbraio):

    “una società avara di generazione, che non ama circondarsi di figli, che li considera soprattutto una preoccupazione, un peso, un rischio, è una società depressa.
    Pensiamo a tante società che conosciamo qui in Europa: sono società depresse, perché non vogliono i figli, non hanno i figli, il livello di nascita non arriva all’uno percento.

    Perché? Ognuno di noi pensi e risponda. Se una famiglia generosa di figli viene guardata come se fosse un peso, c’è qualcosa che non va!
    La generazione dei figli dev’essere responsabile, come insegna anche l’Enciclica Humanae vitae del beato Papa Paolo VI, ma avere più figli non può diventare automaticamente una scelta irresponsabile.”

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2015/documents/papa-francesco_20150211_udienza-generale.html

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