Omofobia in Canada: se credi nella castità non farai l’avvocato

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di Massimo Introvigne

Vedere come funzionano le leggi sull’omofobia all’estero è di grande interesse per prepararci alla battaglia che ci attende il mese prossimo in Italia. L’onorevole filosofa Michela Marzano ha messo in ridicolo in Parlamento chi teme che dalla legge sull’omofobia derivino limitazioni per la libertà di espressione dei credenti, affermando che sarebbe in corso una «campagna terroristica» ed esprimendosi in termini davvero pittoreschi, che non possono essere riportati su un quotidiano per famiglie. Anziché rispondere sullo stesso tono, dopo avere tanto parlato della Francia, vediamo come funziona per esempio la legge sull’omofobia in Canada.

[…] È venuto alla luce in questi giorni un caso molto interessante. Un’università protestante canadese, riconosciuta, la Trinity West University, si trova alla periferia di Vancouver. Questa università fa sottoscrivere agli studenti un codice di comportamento, che vieta – tra l’altro – l’accesso a siti pornografici usando la rete WiFi dell’ateneo, il consumo di alcool all’interno del campus universitario, e nei dormitori «l’astensione da forme di intimità sessuale che violino la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna». Questo codice è analogo a molti che sono in uso da anni negli Stati Uniti. Per esempio un impegno analogo contro l’attività sessuale nei dormitori universitari – molto frequente nelle università, tanto che altrove il vero problema è decidere se certe scorribande notturne di ragazzi nelle camere delle ragazze, magari dopo abbondanti bevute, portano a rapporti consensuali o a forme più o meno mascherate di violenza carnale – si trova nel «codice d’onore» della Brigham Young University, l’ateneo di Provo (Utah) che appartiene alla Chiesa Mormone ma che è frequentato anche da non mormoni ed è molto apprezzato per la qualità dei corsi e dei professori.

La Trinity West University è ora sottoposta a procedimento da parte di un organo amministrativo, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi, il quale ha deciso d’intervenire chiedendo con una lettera – originariamente segreta, ma come tutti i documenti segreti che si rispettano, ora comparsa su Internet – in cui chiede agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University, perché – se quando erano studenti hanno sottoscritto il codice di comportamento – sono fortemente sospetti di omofobia.

Che c’entra l’omofobia, si chiederà a questo punto il lettore. C’entra, rispondono gli esimi presidi, perché impegnandosi ad astenersi da rapporti prematrimoniali nei dormitori, gli studenti di legge della Trinity West University dichiarano di voler così onorare «la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna». Dal momento che in Canada c’è il matrimonio omosessuale, la frase sarebbe omofoba perché implicherebbe che solo il matrimonio «tra un uomo e una donna» sia sacro. Forse l’università potrebbe cavarsela – ed evitare di dover chiudere la sua facoltà di Giurisprudenza, perché nessuno s’iscrive a Legge sapendo che poi non potrà fare l’avvocato – chiedendo agli studenti di astenersi dall’attività sessuale nei dormitori per non violare «la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna, o tra un uomo o un uomo, o tra una donna e una donna».
Ma anche no. Perché la decisione dei presidi implica che la castità in genere crei un clima ostile a «gay, lesbiche e bisessuali» che, almeno nella loro grande maggioranza, della castità non sono grandi fan. E che chi chiede di astenersi dai rapporti sessuali prima e fuori del matrimonio sia già almeno sospetto di omofobia. Vede dunque come va a finire, egregia onorevole Marzano? O forse è proprio lì che vuole andare a parare? Del resto, non ha forse scritto Lei su Repubblica che è bene non celebrare più la Festa del papà, anche quella sospetta di omofobia perché discrimina i bambini che non hanno un papà e una mamma ma due mamme lesbiche?

fonte e articolo completo : La Nuova Bussola Quotidiana

112 pensieri su “Omofobia in Canada: se credi nella castità non farai l’avvocato

  1. Giulio

    L’ignoranza – anzi in questo caso – la malafede dell’uomo massone cioè anti cristiano la fanno da padrone. Ormai nelle stanze dei bottoni ci sono loro ed impongono le loro leggi liberticide e contrarie all’ordine naturale delle cose! Ma alla fine non prevarranno!

    1. fortebraccio

      “L’ordine naturale” (come lo intendi tu), così come il motore a scoppio, in “natura” non esistono – cosa vogliamo fare?
      Cerchiamo argomenti più convincenti, che dici?

      Quello di Sebastiano mi sembra un buon inizio, invece.
      Partiamo da lì, dai.
      Inquieta anche me, per due ragioni.
      La prima è che trovo ridicolo il pretesto ed il contesto. Ma son fatti loro (intendo, dei canadesi), tutto sommato. Soprattutto il contesto (che immagino sia ciò che giustifica il ricorso al pretesto).
      E’ come se avessero detto: “E’ vietato sedersi a tavola con una mano sporca.” O ci si lavano tutt’e due (niente sesso nei dormitori), o liberi tutti (fate quel che volete – purché non ci sia violenza).
      Mi sembra un capriccio in risposta ad un capriccio, ecco.

      La seconda è una ragione più generale e quindi “importabile” qui.
      Tutti i discorsi sull’omofobia sono ballerini in quanto il termine “omofobia”, in se, non è contenibile in nessuna definizione “chiusa”.
      Se accettiamo la cosiddetta “teoria gender” (per come m’è dato di capirla), in effetti non esiste un confine tangibile col quale misurarsi. E quindi ci saranno più casi di grigio, casi dubbiosi, che altro. Che inevitabilmente porterebbero a sentenze contraddittorie, o peggio, mancata applicazione tout-court della legge. In ogni caso, un pasticcio.
      Questo non cancella però, che una cosa è la libertà di parola, un’altra è l’offesa.

      Nota di colore: affermare che ” la castità in genere crei un clima ostile a «gay, lesbiche e bisessuali»” è -né più, né meno- equivalente a dire che “un prete non può parlare di matrimonio/paternità” perché non è sposato/non ha figli (naturali)”.
      Non ci sono appigli, giusto?

  2. ….in molti, dice, si legge (sulla stampa non in malafede massonica) in giro, perfino, paventano il divieto di mettere le scritte “uomini” “donne” sulle porte dei gabinetti!!!

    1. Cacciatrice di stelle

      Il 13 maggio, in California, è stato approvato un decreto, CA Bill 1266, in America soprannominato “bathroom bill”, che consente agli alunni delle scuole, tra le altre cose, di accedere ai servizi igienici destinati al sesso in cui si identificano, e non quello cui appartengono (da qui a eliminare direttamente i bagni separati non credo manchi molto).

      http://abclocal.go.com/kgo/story?section=news/state&id=9203724

      Chissà se i ragazzini in preda alla tempesta ormonale potranno finalmente accedere liberamente al bagno delle ragazze dichiarandosi “femmine” 🙂

      1. fortebraccio

        beh, se non altro le nuove generazioni californiane non vivranno nell’atroce dubbio del “ma che ci fanno le ragazze in bagno a coppie?” che ancora, dopo decenni, mi tormenta.
        🙂

        1. Come che ci fanno? Fumano, fumano e fumano… mai vista aleggiare quella nebbia che io non ritrovavo nei “nostri” (discriminanti) cessi? 😉

  3. L’articolo del dott.Introvigne travisa, volutamente, il senso dei fatti canadesi. Il fatto si è che è stata messa in dubbio la validità (giuridica) (all’interno di una scuola di legge) della richiesta e della accettazione di un contratto privato che impegna chi volesse fare parte della scuola alla castità prematrimoniale. In sostanza se uno volesse essere casto e puro lo facesse per conto suo senza dover firmare nessun contratto. Chi firmasse non sarebbe ritenuto idoneo a una scuola di legge. Non possono esistere, infatti, contratti di legge che impegnino alla castità e alla purezza.

  4. vale

    come al solito l’unico che travisa -e volutamente-sei te. evidentemente sei un esperto di diritto canadese per affermare che tali contratti non possano esistere. ci piacerebbe sentire le fonti di quel che affermi…..
    inoltre che la questione attenga all’omofobia lo dicono gli stessi estensori della lettera.
    che sei pure così paragnosta da spiegare persino agli altri quello che loro stessi pensano?

    1. Anche nel qual caso la questione fosse come il buon Alvise riporta, sarebbe l’Istituto in fallo proponendo un contratto “fuori legge” (e ancora nel qual caso sarebbe semplicemente da ritenersi nullo – quindi non vincolante).
      Non si vede perché la cosa dovrebbe ridarere sui futuri laureati di detto Istituto tanto da ritenere non valida la loro laurea (?!)

      Anche il caro Alvise non è scevro (come possiamo essere tutti… gli rubo la battuta) di un ottica preconcetta che annebbia la pura e semplice logica. Quella semplicemente umana, che tanto spesso egli invoca. 😉

  5. Così introvigne:
    “Che c’entra l’omofobia, si chiederà a questo punto il lettore. C’entra, rispondono gli esimi presidi, perché impegnandosi

    ad astenersi da rapporti prematrimoniali nei dormitori, gli studenti di legge della Trinity West University dichiarano di
    voler così onorare «la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna». Dal momento che in Canada c’è il matrimonio omosessuale, la frase sarebbe omofoba perché implicherebbe che solo il matrimonio «tra un uomo e una donna» sia sacro.”
    Così Introvigne:
    Così invece la lettera ai presidi delle scuole di legge:

    “L’intesa sottoscritta dagli studenti contempla anche [esplicitamente] la possibilità che gay lesbiche e bisessuali possano incorrere in misure disciplinari fino all’espulsione. La discriminazione omosessuale è fuori legge in Canada e non si accorda con lo spirito di una scuola di legge canadese”

    Ecco, nessun sottinteso, nessun “vi domanderete voi perché”, eccetra, è tutto in chiaro.
    Si potrà essere d’accordo o meno sul fatto che sia legale sottoscrivere un impegno alla castità premeatrimoniale e

    contro lesbiche e gay. Ma questo è quanto è scritto IN CHIARO nella lettera succitata.

    1. Cacciatrice di stelle

      Alvise ha ragione per quanto riguarda il testo della lettera. Infatti è la lettera a essere in errore. Non esiste alcuna indicazione “esplicita” contro i rapporti omosessuali nel Community Covenant della Trinity Western University, del quale riporto il link. Tutto ciò che è scritto si riferisce genericamente a qualsiasi tipo di unione sessuale al di fuori del “santo matrimonio” (ricordo che si tratta di un istituto di matrice cristiana protestante, che quindi non riconosce le unioni esclusivamente civili, etero o omo che siano). L’accusa di omofobia è pertanto infondata, dato che il “divieto” vige indiscriminatamente per omosessuali ed eterosessuali.

      http://twu.ca/studenthandbook/twu-community-covenant-agreement.pdf

      1. Grazie “cacciatrice” per il contributo che dimostra però una sola cosa (non la “ragione” di Alvise – che seguendo logica non ritrovo…): l’accordo NON fa discrimine su chi siano i “praticanti” dei rapporti sessuali fuori del matrimonio.

        Ergo:

        Così invece la lettera ai presidi delle scuole di legge:

        “L’intesa sottoscritta dagli studenti contempla anche [esplicitamente] la possibilità che gay lesbiche e bisessuali possano incorrere in misure disciplinari fino all’espulsione. La discriminazione omosessuale è fuori legge in Canada e non si accorda con lo spirito di una scuola di legge canadese”

        Solleva un “fatto che non sussite” ed è quindi strumentale, pretestuosa e tendenziosa.
        Si dovrebbe quindi dare credito alla tesi riportata da Introvigne.

        1. Cacciatrice di stelle

          Mi sa che non si è capito, “ragione” è inteso come un riportare correttamente quanto scritto nella lettera denunciante la presunta discriminazione! Ovvio che, data la fallacia della lettera in questione, sostenerne la tesi significhi avere torto marcio! 😉 infatti il giornalista Introvigne ha secondo me sintetizzato molto bene l’accaduto! 🙂

          1. …anzi, potrebbe, paradossalmente, a qualcheduno, apparire, come se nella università della Trinità, leggendo la lettera d’intenti, per quello che dice e per quello che non dice, i rapporti omosessuali fossero tacitamente ammessi (solo vietati quelli tra uomini e donne non sposati)!

            p.s. la sagacia di Introvigne è fuori discussione!

            1. L’unica cosa interessante in questa vicenda speciosamente e subdolamente (qui il termine è calzante) raffigurata da Introvigne, è la questione giuridica della validità o meno di un atto privato che vada (ipoteticamente) contro i diritti
              più generali della libertà della persona, e in questo campo i casi sono infiniti.
              Altro ancora discorso interessante dal punto di vista del diritto è se sia giusto o meno che se a degli studenti di legge che abbiano sottoscritto un impegno contro i loro diritti di legge (con il nodo da sciogliere di cui sopra) possa essere negato il diritto a esercitare l’avvocatura.
              Anche se così dovesse essere inteso 1 credo certamente che questo dovrebbe avere valoro da ora in avanti (dalla data della presa di posizione di cui alla lettera) e non retroattivamente. 2 immagino che da ora in avanti non verrà più permesso di firmare accordi preventivi nel senso di cui all’articolo eccetra 3 ferma restando il dilemma giuridico di cui sopra.

              Quando la legge decide una cosa (per esempio decidesse contro un certo tipo accordo preventivo) non è che la legge avrebbe deciso la cosa giusta in assoluto. Quando la legge sentenzia la sentenza non può mai avere valore ontologico, ma solo di sentenza. Berlusconi, per esempio, quando fosse definitivamente condannato, se lo sarà mai, non vorrebbe
              dire che allora è oggettivamente colpevole, ma oggettivamente ritenuto colpevole dai nostri scassatissimi tribunali.
              L’unica legge obiettiva sarebbe solo quella divina, se dio ci fosse, altrimenti bisogna accontentarsi, o non accontentarsi,
              di quello che passa il convento

              1. subdolamente? (qui il termine è calzante)…

                (ah qui si e a te no! SIC)

                “Altro ancora discorso interessante dal punto di vista del diritto è se sia giusto o meno che se a degli studenti di legge che abbiano sottoscritto un impegno contro i loro diritti di legge (con il nodo da sciogliere di cui sopra) possa essere negato il diritto a esercitare l’avvocatura.”

                Se sia giusto o meno o se sia applicabile o meno (sono due cose diverse…)?

                “L’unica cosa interessante in questa vicenda …. raffigurata da Introvigne, è la questione giuridica della validità o meno di un atto privato che vada (ipoteticamente) contro i diritti.”

                Per nulla interessante perché già normata dal diritto vigente (almeno in Italia).

            2. Alessandro

              Introvigne non ha raffigurato speciosamente e subdolamente proprio nulla, come ha spiegato bene Cacciatrice di stelle (“L’accusa di omofobia è pertanto infondata, dato che il “divieto” vige indiscriminatamente per omosessuali ed eterosessuali… Introvigne ha secondo me sintetizzato molto bene l’accaduto!”). Risparmiati espressioni a effetto del tutto ingiustificate (cioè: non fare la solita cagnara).

              L’aspetto interessante della faccenda è semplicemente questo: è gravemente aberrante che la libera scelta dell’astinenza dai rapporti sessuali fuori del matrimonio possa essere ostativa dell’accesso all’avvocatura di chi opera tale libera scelta. A un avvocato si richiedono preparazione e competenza professionale, e non mi risulta che il rispetto della sacralità del matrimonio sia condizione sufficiente a inficiare la preparazione e la competenza giuridica di chicchessia.

              Obiezione: un avvocato che ha praticato l’astinenza prima del matrimonio e considera il matrimonio un’alleanza sacra tra un uomo e una donna non riuscirà a lavorare in modo obiettivo quando dovrà difendere i diritti di una persona dedita a rapporti omosessuali.
              A parte l’evidente fragilità di quest’obiezione (la serietà deontologica un professionista degno del nome – e perché mai chi pratica l’astinenza prematrimoniale non potrebbe esserlo? – non è certo minacciata dalla differenza di vedute rispetto all’assistito su matrimonio e rapporti sessuali), faccio notare che se essa valesse, allora come necessaria conseguenza discenderebbe che, allo stesso titolo, una persona dedita a rapporti omosessuali dovrebbe essere esclusa dall’avvocatura, giacché, se fosse vero che chi ha praticato l’astinenza prima del matrimonio e considera il matrimonio un’alleanza sacra tra un uomo e una donna non riuscirebbe a lavorare in modo obiettivo quando dovesse difendere i diritti di una persona dedita a rapporti omosessuali, allora non si vede perché non sarebbe anche vero che una persona dedita a rapporti omosessuali non riuscirebbe a lavorare in modo obiettivo quando dovesse difendere i diritti di chi deplora gli atti omosessuali e considera il matrimonio un’unione riservata a un uomo e a una donna.

    1. Vale quanto ho già scritto sopra… poi Alvise se proprio vuoi fare il paladino della correttezza devi procurarti e riproporre copia fedele di quanto riporta testualmente l’intesa sottoscritta.

      Poi se ne può discutere…

        1. Abbi pazienza, sei tu che sei partito a “far le pulci” e a confutare.
          A che serve se anche tu lo fai su supposte interpretazioni? A “far caciara” come spesso fai…

          O a difendere i poveri imbelli che tutto si bevono in quanto scritto da questo o quello (fosse anche Introvigne…)

    2. vale

      ecco ,proprio per la buona e mala fede, il contratto prevede che non vi siano rapporti prematrimoniali. inclusi quelli fra gay e lesbiche.
      nelle misure disciplinari incorrono anche gli eterosessuali. a questo punto visto che:
      -chi vuole andare in quella università sa che deve astenersi se non sposato.
      -l’omofobia, guarda caso, è relativa alla frase sacralità del matrimonio fra uomo e donna.
      infatti, aggiunge che forse basterebbe levare quel riferimento .
      ma , sempre per la buona e mala fede, il vero problema è altro: chi si ostina a ritenere che il matrimonio sia “solo”tra uomo e donna. non il fatto che due nerds “ma vada via i ciap …” come avrebbero cantato cochi e renato ne “l’inquilino”
      esattamente quel che è accaduto negli stati uniti con la riforma sanitaria che obbliga gli istituti religiosi a fornire prestazioni contro la loro fede( contraccezione, aborti,ecc).e contro cui la chiesa ha ricorso.
      quindi, prima didire che han fatto qualcosa di illegale o illecito per le leggi canadesi, sarebbe meglio aspettare come si conclude la questione.
      tanto per la buona fede….

      1. teogarno

        @ vale 23 agosto 2013 alle 11:25 Qui si va decisamente off-topic, ma credo che tu non abbia capito i termini della questione. Il problema risiede se un datore di lavoro, che in USA pagano parte dell’assicurazione sanitaria, può in effetti impedire che un proprio dipendente acceda a determinate procedure. Per esempio, io sono d’accordo che il datore di lavoro non possa sostituirsi al proprio dipendente in decisioni che riguardano la sua sfera personale.

        1. E se, per assurdo, il dipendente volesse suicidarsi essendo depresso e pretendesse dal datore di lavoro che gli pagasse la “dolce morte” in una clinica svizzera? Dirgli di no (e magari cercare di convincerlo che la vita vale la pena di essere vissuta) sarebbe una violazione dei suoi diritti?

  6. vale

    ecco , ti ha risposto cacciatrice di stelle. vale per tutti….
    come volevasi dimostrare….che il bersagli, vero, è ben altro.

  7. vale

    apperò,una risposta di alta scuola retorica.
    ben altro….anch’io avrei voluto ben altro.
    ma abbi pazienza.

    1. Si parla spesso dell’alto tasso di suicidi in Svezia. Pare che oggi questo sia, in assoluto, un luogo comune. Gli svedesi negli ultimi anni si ammazzano di meno. Purtroppo però è in costante aumento il tasso dei suicidi tra i cittadini svedesi nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Malattie mentali (in aumento anch’esse tra i giovani svedesi), disoccupazione giovanile e ansia da prestazione scolastica sono le principali ragioni di questa tendenza suicidaria della gioventù svedese.
      http://www.scancomark.com/Scandinavia-today/Suicide-rate-among-youths-in-Sweden-hit-150-a-year-140211022013.html

      Forse la trovata dell’asilo asessuato mira a migliorare la situazione. Nel qual caso temo molto che possa trovare conferma il vecchio detto sulle buone intenzioni e ciò che esse vanno a lastricare…

      1. @senm, però diciamocelo… una ipotetica-società-perfetta da cui Dio è stato completamente estromesso e Gesù Cristo è – si e no – reperto da museo.

        Questo non ha nulla a che vedere?

        1. Domanda retorica? 😉
          Ha tutto a che vedere, là come qua e come un po’ dappertutto in questo Occidente sazio e disperato. Resta da chiedersi quanto e cosa gli ci vorrà ancora per rendersene conto…

          1. Sai senm, è certamente retorica nel tuo caso, ma oggi come oggi, anche in ambiente cattolico, può non essere così retorica 😉

        1. A chi è rivolta la domanda caro Alvise?
          Cmq in questo caso puoi certamente considerarla (la tua domanda) retorica… anzi direi superflua.

          Togli pure l’isinuare e il subdolo 😉

    2. Giusy:

      “…Da molti, troppi anni negli istituti di assistenza ai minori, soprattutto in quelli privati, si verificano episodi di gravi violenze.

      Ancora una volta ricordiamo che i fatti rilevati dall’Autorità giudiziaria nei confronti di alcuni operatori dell’istituto Maria Vergine Assunta in Cielo di Prato, noto come l’istituto dei Celestini, riguardavano: punizioni particolarmente sadiche inferte ai bambini ricoverati (bastonate, frustate, schiaffi, leccare la propria pipì o il pavimento, essere legati a crocifisso sotto il letto o ai piedi di esso, privazione del cibo, ecc.), condizioni igieniche disastrose, abiti lerci, grave ritardo nello sviluppo intellettivo della maggior parte dei fanciulli, omissione dei controlli sanitari, ecc.”

      1. Giusi

        Sono due cose diverse. E’ vero che si sono verificati episodi come quelli da te narrati. Per me sono criminali: si possono definire cattolici quanto vogliono! E’ scorretto e non vero far derivare da episodi del genere l’assioma che in tutti gli istituti cattolici accadano simili nefandezze. Insegnare ai bambini sin da piccoli che non esiste il genere femminile e quello maschile è un’altra cosa. Nell’esempio da te citato nessuno si sognerebbe di dire che non è un crimine, in quello che ho citato io pretendono di essere superiori, all’avanguardia, ritengono di insegnare ai bambini ad essere più giusti, più corretti. più rispettosi degli altri negando che esista il maschio e la femmina! Se non ti sembra aberrante, allora sei tu un’aberrazione vivente!

          1. Alessandro

            Come è scorretto tacere che l’elevato tasso suicidario giovanile evidenzia una drammatica crisi educativa in Svezia.

            1. …e quindi quando io taccio della crisi giovanile in Scandinavia sono scorretto?
              Mettete insieme due articoli e quattro cifre e pensate di avere già sviscerato i problemi, del mondo…
              Poi un bel Thibon di rinforzo, e amen….

              1. Alessandro

                Tu invece non metti assieme neanche quattro articoli e due cifre, e così discuti sul niente…

            2. Giusi

              E non solo lì. La crisi educativa è ovunque. Prendiamo il caso della ragazza al concerto di Eminem ricoverata in ospedale sconvolta perchè sono state diffuse le immagini della perfomance. Quello che mi sconvolge è che il dibattito verta sul fatto che abbiano svergognato solo la ragazza e non il ragazzo. Nessuno che abbia detto la cosa più ovvia, più normale e cioè che non è proprio il caso, da nessun punto di vista, che dei ragazzi facciano certe cose in un modo così indiscriminato, così scisso da qualsiasi relazione autentica e per giunta in pubblico! Nessuno! A me quei ragazzi e sioprattutto la ragazza fanno tanta pena perchè non è colpa loro, sono i figli della rivoluzione sessuale, del “corpo è mio e lo gestisco io” che si traduce in un uso bieco senza amore e senza rispetto. Sicuramente quella ragazza non era in sè, sicuramente aveva almeno bevuto (nell’ipotesi migliore). Ne vedo tanti di questi ragazzi allo sbando senza una meta, senza un fine, uno straccio di valore, vivono per sballarsi, per uscire fuori di sè e non pensare. Il giorno di Ferragosto, tra gli altri, ho visitato un luogo bellissimo: il Santuario dei Piloni a Montà d’Alba.

              http://www.parrocchie.it/monta/santantonio/Html/Piloni.htm

              E’ immerso nel verde e nel silenzio e, essendo Ferragosto, c’era gente, non tanta, che faceva il picnic. Mentre percorrevo la strada alberata e osservavo i piloni (che sono stazioni della Via Crucis) ho sentito un gruppo di adolescenti che, in quel luogo sacro, bestemmiavano. Li ho apostrofati con dolcezza, senza arrabbiarmi, perchè provo davvero tanta pena per loro e gli ho spiegato sforzandomi di non sembrare quella che si metteva in cattedra il significato del luogo, la figura di Cristo e li ho invitati a non bestemmiare nè lì, nè altrove. La loro reazione mi ha sconvolta: erano imbarazzati, si sono scusati e si sono allontanati a testa bassa. Allora mi chiedo: se hanno in qualche modo ascoltato un’estranea c’è stato nella loro vita qualcuno che si è premurato di insegnargli qualcosa?

              1. Sara

                E’ proprio così, Giusi. Ragazzi del tipo che descrivi tu ne vedo tantissimi (per non dire la maggioranza) anche a scuola: sono davvero vittime della mancanza di educazione e, molto semplicemente, della cura delle loro famiglie e degli ambienti che frequentano. Sono affamati di regole e di parole profonde e desidererebbero avere figure adulte di riferimento solide, che indichino loro mète alte e che siano capaci di dire loro anche dei “no” senza paura di perdere il loro affetto: anzi, per esperienza personale, posso affermare che è proprio con l’autorevolezza e la severità (oltre che dimostrando amore e dando loro fiducia) che si ottiene la loro stima e la loro considerazione, perché, anche quando ti sfidano, in realtà ti ascoltano, e la loro sfida altro non è che richiesta di risposte. Che grave responsabilità abbiamo ogni qualvolta manchiamo alla grande occasione di educare!

              2. teogarno

                Altro che no! Queste cose succedono da che mondo è mondo (vedi Boccaccio), non sono figlie della rivoluzione sessuale.

                1. Giusi

                  La cavolata del secolo! Cosa c’entrano le Novelle del Boccaccio con la tristezza e il degrado morale che emergono da una storia del genere? Non mi risulta che la ragazza sia andata in televisione a dire: il mio sogno è diventare come Moana Pozzi. E’ stata ricoverata in ospedale in stato di shock. Non so quanti anni tu abbia ma mi chiedo: se una tua figlia di 17 anni vivesse una simile esperienza cosa le diresti: complimenti! Hai fatto come in una novella del Boccaccio? Sei un tipico esempio della crisi educativa in atto.

  8. …disonesto, a cominciare dal titolo: “Se credi nella castità non farai l’avvocato”.

    Altro titolo disonesto “Svezia:asilo genere neutro” (di cui si già parlato diverse volte)

    1. Sono titoli Alvise… ha ipresente i – T I T O L I – ?
      Spesso sono iperboli, o paradossi, o provocazioni… sei proprio un moralista.

      Preferivi: “Setiiscrivaaquestauniversitàalcorsodigiurisprudenzaefirmiunaccordodicondottamoralecorriilriscihiochaaalvisenonpiacciailtitolo!” 😉

  9. Siate onesti con voi stessi (Introvigne compreso)

    Facciamo l’ipotesi che sia in vigore il regolamento di cui alla lettera d’intenti firmata dagli studenti:

    …allora due studenti maschio e femmina (perché è specificato nella lettera d’intenti che il matrimonio è maschio-femmina) sposati che avessero rapporti sessuali non sarebbero espulsi mentre due studenti maschi sposati che avessero rapporti sessuali sarebbero espulsi pur essendo previsto in Canada anche il matrimonio omosessuale. Non è discriminazione questa? E gli studenti di legge in quell’istituto non si troverebbero ad aver sottoscritto una lettera d’intenti discriminatoria (qualunque cosa uno pensi del matrimonio omosessuale) ?

    p.s. è da imbecilli aver preteso quella lettera d’intenti e averla sottoscritta. E’ inammissibile dover sottoscrivere una lettera d’intenti consimile per entrare in una qualsiasi università. Fatto sta che il guaio è fatto: voglio immaginare che non ci saranno conseguenze per chi vuole fare l’avvocato. Che chi è casto e puro possa tranquillamente fare l’avvocato mi sembra che lo sia digià così, o occorre dare prove di scostumatezza?

    1. Quanto spreco di bites (o bytes) per cantare arie fritte. L’università ha tutto il diritto di imporre le regole che ritiene opportune. Chi le vuole sottoscrivere le sottoscrive, chi non vuole andrà in un’altra università. In ogni caso mica chiedono di tagliarsi pezzi anatomici o di flagellarsi tutti i venerdì o di non respirare/bere/mangiare, mi sembra…

    2. Alessandro

      Tutto il tuo ragionamento non tiene minimamente conto della libertà di educazione.
      Quell’università è protestante e quindi ha tutto il diritto di pretendere da studenti e docenti una condotta conforme alle convinzioni della confessione protestante (un’università protestante in cui la condotta e le convinzioni di docenti e discenti facessero a cazzotti con le convinzioni della confessione protestante che università protestante sarebbe?). L’università cattolica di Milano, ad esempio, proprio perché cattolica, non accetta nel corpo docente chi ha un pensiero incompatibile con l’ortodossia cattolica. Iniqua discriminazione? No: libertà di educazione!
      Uno studente non gradisce? Si iscriva ad altra università, che non sia cattolica protestante ecc., che lo lasci libero di amoreggiare a talento! Si chiama libertà di scelta. Quella che tu vorresti negare (come tutti gli anticlericali tuoi pari, che propugnano la libertà solo a parole e la contestano nei fatti), proibendo a un’università di esigere la sottoscrizione, per i suoi studenti, della nota lettera d’intenti.

        1. Alessandro

          non glissare, non fare finta di niente, quello non è “un altro discorso”, questo è proprio il discorso che fa al caso nostro. Ripeto: è una questione di libertà di educazione. Che si nega impedendo (come vorresti far tu) a un’università protestante di stabilire quale debba essere il codice di comportamento da osservarsi da parte dei suoi studenti.

          1. Alessandro:sulla lettera d’intenti degli studenti della Cattolica

            …non fa menzione di castità: è una lettera d’intenti formale qualsiasi. O no?

            Altro discorso quella, credo, hai detto, ne hanno parlato, che devono firmare i docenti.

            1. Alessandro

              ma se l’ammissione a un collegio di studenti della Cattolica esigesse il divieto di rapporti prematrimoniali nel collegio, quale sarebbe il problema? Non ha forse il diritto un ateneo di stabilire le condizioni di accesso ai suoi servizi? Non piacciono? Lo studente cambi università! Sana competizione tra atenei (che in Italia non c’è, ma pazienza) conduce a migliore qualità dell’istruzione…

              1. Quando la imporranno la castità, anche alla Cattolica, se ne riparlerà. In teoria solleverebbe sempre le stesse proteste
                e le stesse risposte alle proteste. In pratica occorre aspettare la pratica.

    1. Alessandro

      Te l’ho già detto: Introvigne ha ragione, e tu – come ti capita sovente – hai torto (nonostante le tue cocciute esercitazioni di arrampicamento sugli specchi, e nonostante – per dirla con senm_webmrs – il tuo “spreco di bites (o bytes) per cantare arie fritte”). Basta rileggersi i commenti per accorgersene.

            1. Sei saltato tu a questa conclusione, facendo una domanda stupida…

              Ho scritto che dici solo cazzate (a volte si come tutti – forse un po’ più di tutti – ma dovuto al tuo interventismo irrefrenato e irrefrenabile…)? (!)

              Ho scritto che Introvigne non ne dice?

              In questo preciso contesto e discussione – come fa notare Alessandro – chi ha torto e chi ragione (non chi dice cazzate e chi non le dice) balza agli occhi. Chi se ne accorgerebbe? domandi tu… (domanda del piffero direi io), ho risposto, caro il mio furbacchione… che fai adesso te la prendi? Hai la coda di paglia?

  10. …se me la prendo me la prendo con me stesso perché: o sono un imbecille o non mi riece di spiegarmi per bene o tutte e due le cose, che è anche più probabile…

    1. Considera anche la possibilità (tutt’altro che remota) che a volte, semplicemente, non ci si capisca… o non ci si voglia capire 😉

  11. “La Trinity West University è ora sottoposta a procedimento da parte di un organo amministrativo, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi, il quale ha deciso d’intervenire chiedendo con una lettera – originariamente segreta, ma come tutti i documenti segreti che si rispettano, ora comparsa su Internet – in cui chiede agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University”

    Non esiste, comunque, (nella lettera succitata) NESSUNA RICHIESTA di NON AMMISIONE agli Ordini degli avvocati.

    1. Alessandro

      Ma sei ancora qui con ‘sta storia???!!!!!

      Leggiti ‘sta benedetta Lettera.
      Nella quale la “Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi” (“Canadian Council of Law Deans”), nella persona del suo presidente Bill Flanagan, sollecita gli “Ordini degli Avvocati” (“Federation of Canadian Law Societies”), nelle persone di Mr. Hunter e Mr. Tremblay, a prendere in considerazione quella che la Conferenza dei Presidi ritiene essere l’incompatibilità di quanto contenuto nella famosa lettera di intenti/codice di comportamento con la legge “federale o provinciale”. A che scopo? Evidentemente allo scopo di valutare se, come mostra di ritenere la Conferenza dei Presidi, ricorrano le condizioni per escludere dall’avvocatura, dalla pratica forense (sull’ammissibilità alla quale vigila appunto la “Federation of Canadian Law Societies”) chi si laureasse in Legge nella suddetta famigerata Università.

      Esattamente come dice Introvigne:

      “La Trinity West University è ora sottoposta a procedimento da parte di un organo amministrativo, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi, il quale ha deciso d’intervenire chiedendo con una lettera in cui chiede agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University, perché – se quando erano studenti hanno sottoscritto il codice di comportamento – sono fortemente sospetti di omofobia.”

      Se proprio si vogliono fare le pulci all’ottimo Introvigne si può notare che l’università non si chiama Trinity West University ma Trinity Western University.

      E’ chiaro?
      Morale: Introvigne ha ragione.

      1. Introvigne (testualmente) afferma: “na lettera… in cui chiede agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University,”

        Trovami te dove c’è questa richiesta!

        1. Alessandro

          Senti, mi hai scocciato. Ti ho già risposto alle 21.58. Chi vuol capire ha capito. Chi non vuol capire continuerà a non voler capire. Non ci posso far niente.

            1. Alessandro

              certo, io sono disonesto, Introvigne è falso subdolo e specioso. Meno male che a difendere la verità sei rimasto tu.

  12. …della lettera di intenti che dovrebbero firmare gli studenti riportata da Cacciatrice di stelle (forse a lei era sfuggita la nota) (ovviamente)!

    1. Ammazza Alvise… mi sono allontanato un paio d’ore dal PC, ma sei ancora qui che martelli!!

      Ma poi per arrivare dove? Per cambiare cosa? Per dimostrare che (a chi poi)?
      Non hai proprio di meglio da fare…

      Io questa sera si, quindi ti saluto 😉

      1. Ma non si parla, (nella la nota, scritta piccina sotto) di omosessuali? In Canada il matrimonio omosessuale è legge.
        Qundi il matrimonio omosessuale non è considerato matrimonio come gli altri. etc.
        Ma forse te vuoi riprendere il discorso del contratto privato in ambito pubblico?

        1. Cacciatrice di stelle:

          …o forse, ma allora sono io che non ho capito, si dice che chi ha contratto matrimonio omosessuale (lecito in Canada)
          è equiparato a chi ha contratto matrimonio eterosessuale, e quindi nessuna discriminazione?

  13. Gentilissimo Barion:

    …io, a parte i muriccioli, che ora ricomincerò, dopo la vampa estiva, a rimettere a posto, lavoro anche sul computer, purtroppo, e ce l’ho (quasi)sempre sotto gli occhi, purtroppo…

  14. Pikaya

    La Trinity Western University (TWU) non ha ancora una facoltà di giurisprudenza. Secondo il sito dell’istituto universitario privato, d’orientamento cristiano, piccolo in termine di studenti (3.500) ma tra i più cari in Canada (circa 16.000 euro nell’ultimo anno accademico), una proposta in tal senso è stato fatta alla Provincia della Columbia Britannica (in Canada l’istruzione pubblica di tutti i livelli è di competenza degli stati federati). Se la domanda è accettata, i primi corsi di legge saranno offerti nel 2015. Quindi il problema sollevato dall’articolo è ipotetico perché non è dato che la provincia conceda il permesso, visto che la TWU sarebbe la quarta università della Columbia Britannica a offrire un programma di giurisprudenza, in un momento di in cui ci sono già troppi avvocati (e molti disoccupati).
    All’obbligo d’“astensione da forme di intimità sessuale che violino la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna,” (anche la masturbazione?), l’università richiede anche che i membri del personale insegnante facciano un dichiarazione di fede (nella storicità e nella divinità di Gesù), escludendo di fatto ebrei, musulmani, buddisti, atei, agnostici e compagnia brutta.
    In tale contesto, il dibattito non si limita all’omofobia, ma s’incentra soprattutto sul conflitto tra il diritto di un’istituzione cristiana (o di qualsiasi altra religione) all’autonomia e il principio di libertà di pensiero che può mancare quando solo un solo punto di vista è formalmente ammesso, quello cristiano, nell’ateneo.
    Questioni sulle varie forme di sessualità e di famiglia fanno dunque parte di un dibattito molto più vasto.
    Fonti sul dibattito nella Columbia Britannica: http://oncampus.macleans.ca

    1. @Pikaya

      Perché compagnia “brutta”? Che fai, discrimini ;-)?

      Si anche la masturbazione può rientrare in ciò che viola la sacralità del matrimonio. All’interno del matrimonio certamente, al di fuori viola principalmente l’esercizio della castità che è in funzione al matrimonio o ad altra scelta (o meglio vocazione) ad altro tipo di fecondità.

      1. Pikaya

        Volevo fare un gioco di parole ma ho dimenticato le virgolette. Il senso doveva essere sarcastico.

        1. Avevo colto… 😉 anche la mia era una battuta (in questo caso ironica)… non ovviamente la seconda parte del commento.

  15. Alessandro

    Certo, la lettera indicata nel post, indirizzata dal Canadian Council of Law Deans alla Federation of Canadian Law Societies, esprime infatti 1) l’ostilità del Canadian Council all’introduzione nella TWU di una facoltà di giurisprudenza, e, 2) coinvolgendo la Federation of Canadian Law Societies (preposta a vagliare l’ammissibilità dei candidati alla pratica forense), l’ostilità del Canadian Council all’ammissione alla pratica forense xdi chi si laureasse in quella facoltà.

    Quanto agli altri rilievi di Pikaya, il fatto stesso che la TWU esista e applichi il noto codice di comportamento sta a significare che gli organi canadesi competenti hanno giudicato che un ateneo simile non viola alcun diritto umano e alcuno standard educativo basilare. Chi non vuole rendere la “dichiarazione di fede” vada in un altro ateneo. L’alternativa è la soppressione della libertà di educazione (nient’altro che restrizione della libertà di educazione sarebbe il divieto a una confessione cristiana di farsi un’università).

      1. Alessandro

        Non so se fai finta di non capire (e allora sei solo pateticamente fazioso) o se proprio non capisci (e allora sei semplicemente ottuso).

        Il Canadian Council of Law Deans scrive una lettera alla Federation of Canadian Law Societies a riguardo del codice di comportamento che gli studenti LWU devono sottoscrivere.
        Il Canadian Council afferma che questo codice “esplicitamente prevede che studenti gay, lesbiche o bisessuali possono essere soggetti a provvedimenti disciplinari, inclusa l’espulsione. Questo è un tema di grande rilievo per tutti noi (membri del Canadian Council of Law Deans). La discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è illegale in Canada ed è radicalmente in contrasto con i valori base di tutte le scuole di leggi canadesi.
        Ci permettiamo di sollecitare la Federazione ad accertare se il codice di comportamento della TWU è incompatibile con la legge federale o provinciale. Ci permettiamo inoltre di sollecitare la Federazione a prendere in considerazione questo codice di comportamento e il suo deliberato impatto discriminatorio su studenti gay, lesbiche e bisessuali nel valutare la proposta della TWU di istituire una facoltà di Legge riconosciuta”.

        Adesso faccio una domanda facile facile, alla quale anche un bambino saprebbe rispondere esattamente (sempre che non sia in mala fede o tonto).

        Le affermazioni appena citate fanno capire
        1) che il CCLD è ostile (lo deplora) al codice di comportamento della LWU, è ostile alla possibilità che quell’università istituisca una propria facoltà di Legge, è ostile alla possibilità che chi vi si laureasse sia ammesso alla pratica forense
        2) il CCLD NON è ostile (NON lo deplora) al codice di comportamento della LWU, NON è ostile alla possibilità che quell’università istituisca una propria facoltà di Legge, NON è ostile alla possibilità che chi vi si laureasse sia ammesso alla pratica forense.

        Qual è la risposta giusta? Ovviamente la 1, come saprebbe indicare prontamente anche un bambino, sempre che – ripeto – non sia in malafede o tonto.

        Morale: è del tutto esatto affermare, come ho fatto, che “la lettera indicata nel post, indirizzata dal Canadian Council of Law Deans alla Federation of Canadian Law Societies, esprime infatti 1) l’ostilità del Canadian Council all’introduzione nella TWU di una facoltà di giurisprudenza, e, 2) coinvolgendo la Federation of Canadian Law Societies (preposta a vagliare l’ammissibilità dei candidati alla pratica forense), l’ostilità del Canadian Council all’ammissione alla pratica forense di chi si laureasse in quella facoltà.”

  16. Ripeto, così Introvigne: “…una lettera – originariamente segreta, ma come tutti i documenti segreti che si rispettano, ora comparsa su Internet – in cui si chiede (SIC!)agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University”.

  17. Ripeto di nuovo, se non hai capito

    “una lettera – originariamente segreta, ma come tutti i documenti segreti che si rispettano, ora comparsa su Internet – in cui chiede agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University”

    Invece nella lettera non c’è nessuna richiesta “di non ammettere alla pratica forense eccetra”…come anche vorrebbe insinuare ancora più e tendenziosamente e disonestamente il titolo dell’articolo di Introvigne. Del resto non è il solo giornalista, di ogni parte, che manipola le notizie. Sembra anzi che il lavoro del giornalista consista proprio in questo!.

    1. Alessandro

      Forse non hai ancora letto quello che ti scrivevo ieri, o non l’hai ancora capito. Te lo ripeto per l’ultima volta, poi vai avanti da solo con la tua aria fritta:

      “la lettera indicata nel post, indirizzata dal Canadian Council of Law Deans alla Federation of Canadian Law Societies, esprime infatti 1) l’ostilità del Canadian Council all’introduzione nella TWU di una facoltà di giurisprudenza, e, 2) coinvolgendo la Federation of Canadian Law Societies (preposta a vagliare l’ammissibilità dei candidati alla pratica forense), l’ostilità del Canadian Council all’ammissione alla pratica forense di chi si laureasse in quella facoltà.”

      Ti riesce difficile capire che sollecitare gli Ordini degli Avvocati “ad accertare se il codice di comportamento della TWU è incompatibile con la legge federale o provinciale” equivale a sollecitare gli Ordini degli avvocati a non ammettere alla pratica forense ecc., visto che gli Ordini degli avvocati sono gli organismi preposti a vagliare l’ammissibilità dei candidati alla pratica forense?

      p.s. ti sei fatto un ripasso di inglese, ti sei ricreduto, hai capito finalmente che quella lettera “esprime ostilità”, oppure non sei in grado di capire quello che capirebbe al volo un bambino?

  18. Anonimo

    Leggendo i documenti originali ho trovato che:

    1- il collegio dei presidi non chiede di non ammettere al mestiere di avvocato chi esce da questa università, ma di tenere conto di alcuni aspetti (secondo loro fuorilegge) del patto università-studente nell’autorizzare l’istituzione di una facoltà di giurisprudenza. Si tratta di due cose ben diverse e quindi, da quanto leggo, l’autore dell’articolo qui sbaglia di grosso.

    2- il patto università-studenti non parla in modo esplicito (come invece afferma la lettera dei presidi) di omosessualità, bisessualità o trans. Certo, cita diversi passi della Bibbia (e nella Bibbia non ci vanno leggeri con gli omosessuali). Ma avverte anche che non è facile interpretare la Bibbia stessa e applicarla ai nostri giorni. Inoltre sostiene l’obbligo di rispettare le leggi dello stato e che ci sono limiti nel giudicare dall’esterno il livello di cristianità di una persona.
    Infine, mentre per droghe e abuso di alcol sono tassativi (ma parlano di “accordo volontario”), per la condotta sessuale usano il verbo sforzarsi (“strive”) a seguire le indicazioni della Bibbia. Da questo punto di vista dimostrano un buon senso pratico e una conoscenza di quella che qualcuno chiama debolezza della carne.
    Mi pare che un gay che non può/vuole rimanere casto non potrà frequentare/insegnare/lavorare in questa università. Ma neanche un eterosessuale nella stessa situazione (ma se è sposato religiosamente sì).

    Se è indubbio che un’istituzione privata possa ammettere chi vuole, può esserci qualche dubbio se questa stessa istituzione svolge un ruolo pubblico, come dare titoli di studio autorizzati da un governo. Credo sia su quest’ultimo punto che si basino in apparenza le perplessità del collegio presidi di facoltà. E mi sembra che le prove di questa perplessità siano state ingigantite. Che ce l’abbiano con la castità, in un complotto segretissimo contro la religione ordito da più parti? Non so. Ma applicando un po’ di intuito (e il principio del rasoio di Occam), in mancanza di prove ritengo più probabile sia una mossa per evitare l’ingresso di un’ulteriore università concorrente.

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