Gli afortweet di Mariolina

ceriotti migliarese

di Paolo Pugni

Mariolina Migliarese ha molto in comune con Costanza Miriano. Innanzitutto la chiarezza sulla realtà. Quello sguardo secco che spesso le donne, sagge, sanno avere, che supera la superficie, che intuisce –quella caratteristica così femminile di cogliere senza la mediazione razionale: intus ire cioè andare al cuore nell’intimità- che svela.

Ma c’è di più: c’è quel tratto lieve, sorridente, che consente loro di fare affermazioni di una gravità assoluta, se misurate con il metro della politically correctness, che se pronunciate da altri scatenerebbero reazioni violente e immediate. Con quella bocca può dire ciò che vuole, recitava un preistorico carosello della Pasta del Capitano con Virna Lisi, che aveva la medesima grazia di Mariolina e Costanza non sappiamo nulla sulla di lei saggezza.

Mariolina porge la sua competenza professionale, di neuropsichiatra infantile, per spiegarci non solo l’educazione, ma la vita. E, come capita quando ascolti Costanza, non si vorrebbe mai che smettesse di parlare.

Di recente a Milano, intervenendo per presso il nuovo centro della scuola dell’infanzia Aurora, che fa parte del circuito Faes Milano, partendo dall’impegno di spiegare che cosa vuol dire diventare genitori, ha finito per spiegarci che cosa significa impegnarsi nel matrimonio e nella vita.

Il suo  intervento è così ricco che il primo consiglio è quello di ascoltarlo: lo trovate in rete a questo indirizzo https://soundcloud.com/paolo-pugni/mariolina-ceriotti-migliarese e potrete ascoltarlo direttamente o scaricarlo magari anche per condividerlo. È un’ora ben spesa. Per sintetizzare e spremere fuori dalla sua chiacchierata almeno qualche pillola utile ad una riflessione utile, così comune ai lettori di questi blog, ho pensato di proporvi una serie di.. tweet, brevi aforismi che riassumono il pensiero di Mariolina e ci invitano ad elaborare per crescere nel nostro ruolo di genitori. Pochi, forse i migliori, decisamente i più acuti. La riduzione a tweet del suo pensiero, la riorganizzazione su centri logici, la traduzione in frasi compatte è da addebitarsi a me, se ci sono errori ovviamente  ne rispondo io.

Esiste una differenza tra padre e madre? Esiste una differenza sessuale? È un valore? Dalla risposta a queste domande dipende il nostro modo di affrontare la genitorialità e l’educazione.

 Disuguaglianza è diverso da differenza: disuguaglianza è disvalore, è offesa della pari dignitià di ogni essere umano, è discriminazione. Differenza è ricchezza, è valorizzazione, e specificità, è dono.

 La differenza, come la scelta, comporta limiti ma soprattutto ricchezze.

 La differenza di sesso è sancita dalla genetica: ogni nostra cellula è marcata XX o XY e in nessun altro modo.  Una differenza genetica così marcata (ogni singola cellula della mia persona è marcata in modo inequivocabile) non può non avere una influenza nel mio stare al mondo.

 L’implicazione innegabile della marcatura XX e XY è che la scelta del gender non è e non può genetica, ma una decisione culturale. Il che può voler dire indotta.

 Si nasce maschio o femmine, si diventa uomini o donne.

 È il primo figlio che ci “nasce” genitori: prima siamo solo coniugi.

 Diventare genitori non è un diritto, è un dono: la differenza è sostanziale. Se fosse un diritto io sarei portatore di un privilegio e avrei giuste pretese da far rispettare; se è un dono allora sono responsabile della sua conservazione e crescita, ho doveri e devo badare al suo bene.

 Il bambino non ha bisogno del genitore, ma dei genitori. Insieme.

 La stabilità della coppia, la fedeltà, è un bene per tutta la famiglia e specialmente per i figli.

 Quello che i figli temono della separazione dei genitori non è affatto quello che invece teme il genitore (perdere l’amore). Il bambino non ha paura che il genitore non lo ami più, ha paura di perdere il suo mondo di riferimento, che è fatto dai due genitori insieme in quello specifico “ambiente” fatto sì di luoghi, ma soprattutto di relazioni, tradizioni, abitudini, certezze.

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44 pensieri su “Gli afortweet di Mariolina

  1. 61Angeloextralarge

    Ammappate che donna!
    Grazie Paolo per avermela fatta “conoscere”. Smack! 😀

  2. “L’implicazione innegabile della marcatura XX e XY è che la scelta del gender non è e non può genetica, ma una decisione culturale. Il che può voler dire indotta.”

    Come anche indotta è la religione.

    1. Errato. La “religione”, quanto meno intesa come “religiosità naturale” è presente nell’Uomo sin dagli albori della sua comparsa su questa terra.
      Seppure agli inizi si sia strutturata più in riti e credenze di tipo scaramantico o superstizioso, anche l’ “Uomo primitivo” aveva ben presente l’idea di una “entità” che lo sovrastava e che gli era superiore. Gli veniva anche semplicemente, dall’osservazione dei fenomeni naturali.
      Oggi abbiamo perso la capacità di questa semplice constatazione (di cui scrive anche Sant’Agostino) credendo di aver “compreso tutto”…

  3. Allora ne approffito per ringraziarti caro Paolo, di avermi fatto conoscere i suoi libri. Ho letto già “La coppia imperfetta” e devo dire che il suo scrivere è piano ed efficace, tanto che l’ho già regalato a due persone. Ora mi appresto a leggere l’altro “La famiglia imperfetta” e mi attendo lo stessa capacità di analisi e realismo.

    Grazie ancora Paolo, grazie alla Dott.ssa Migliarese e a Costanza che ne ha dato visibilità e diffusione.

    Buone vacanze a tutti!

    Mario G.

  4. Carla Lombardi

    Mariolina con i suoi libri e la sua amicizia è per me e per la mia famiglia di grandissimo aiuti è veramente una donna speciale

  5. “Il bambino non ha paura che il genitore non lo ami più, ha paura di perdere il suo mondo di riferimento, che è fatto dai due genitori insieme in quello specifico “ambiente” fatto sì di luoghi, ma soprattutto di relazioni, tradizioni, abitudini, certezze.”

    Giustissimo, il che non toglie che il bambino si dovrà anche, eventualmente, abituare, all’instabilità, al cambiamento, al “nomadismo” terreno.

    1. Il “nomadismo terreno” ha aspetti in realtà molto positivi, ma non implica necessariamente la modifica di “relazioni, tradizioni, abitudini, certezze” in ambito familiare, anzi maggiore è questo “nomadismo”, maggiore è il rinsaldarsi dei rapporti positivi (quando esistono) all’interno del nucleo famigliare
      Seppure anche questi rapporti, possano essere modificati a volte, da tragici avvenimenti, è però cosa diversa da personali scelte di separazioni o rotture dei rapporti stessi.

  6. Parlavo di “nomadismo” in senso lato e per intendersi. Diciamo le eventualità della vita. Tante volte la vita non è lineare come nella famiglia della dottorressa o di Paolo Pugni.
    Pe quanto riguarda la nascita di un bambino, ma in che pianeta vivete voi?
    Io, a parte i casi che si leggono (io non ne conosco personalmente) dei cosiddetti, da voi uteri, in affitto o figli in provetta (che poi non è detto che quando siano nati non siano anche loro un “dono” )conosco solo persone che quando hanno un figlio ne sono felici, babbi e mamme, che li crescono con amore e con tutta la cura di cui sono capaci. Certamente, i casi della vita potranno cambiare le cose, le relazioni, le sicurezze, ma quello che mi risultà a me è in generalke, gioia e affetto dei babbi e delle mamme e dei bambini.
    (gli uomini, e le donne, nascono crescono si ri-producono (non è una brutta parola) e muoiono)

    1. Sono contento per te che conosci “…solo persone che quando hanno un figlio ne sono felici, babbi e mamme, che li crescono con amore e con tutta la cura di cui sono capaci.”

      E mi piacerebbe tanto fosse così per tutti, compresi i figli che nascono da “uteri” in affitto”… ma purtroppo direi a te : “ma in che pianeta vivi tu? (!)”

      1. E io parlavo proprio di “nomadismo fisico”, non necessariamente appartenente ad una comunità Rom, ma un “nomadismo” che ti porta, ad esempio a cambiare otto città in 20 anni (ma basta meno), che se porta con sé distacchi anche sofferti (amici, ambienti, abitudini), ti apre al senso di novità, agli altri e ti da il senso (anche cristiano) di essere “in cammino e straniero” su questa terra.

      2. Bariom:

        …giusto, hai ragione, non ne so nulla né di Pugni né della Dottoressa, né di nessuno, Ma mi era sembrato che almeno qui dove sto io le mamme e i babbi fossero contenti dei figlioli (di averceli). Può darsi che costassù dove state voi sia diverso (saranno l’aria, il mangiare etc.)Di famiglie coi figlioli artificiali, ripeto, non ne conosco nessuna e quindi non posso dire.

        1. Ti ripeto Alvise, sono solo felice su dalle “tue parti” è così e io non faccio differenza sui “figlioli artificiali” (figlioli concepiti artificialmente), non in quanto alla morale sul concepimento, ma in quanto ad auspicio che abbiano una vita piena d’amore… ciò detto, dalle tue parti nessuno abortisce? Chi lo fa credi sia felice e in trepida amorevole attesa del nascituro?
          Siamo poi così contenti in Italia di averceli l figlioli, che le morti superano di gran lunga le nascite e la tendenza non accenna a diminuire, anzi… o tu vivi in un’isola così felice?
          (Ci sono tutti i motivi sociali che vuoi… crisi, lavoro, casa, ecc, ecc, ma la sostanza non cambia)

          Non credo sia questione di “costassù”, peraltro io sto a mezza via tra te e Paolo…

          1. ….il discorso era sulla famiglia e i figlioli, non sull’aborto, sulla diminuzione delle nascite eccetra.
            Per la mia esperienza, per le persone che conosco io coi figlioli, queste persone sono contente, non
            contente da imbecilli, ma da persone contente normali che vivono la vita con tutte le sue contrarietà.
            Conosco anche persone senza figlioli, conosco anche persone separate che vogliono bene ai figlioli e i figlioli a loro,
            conosco anche persone meno felici, ma non in assoluto come se avere un bambino non fosse in ogni caso un “dono”, Tutte queste persone che conosco io sono persone di tutti i tipi, credenti, non credenti, istruite, ignoranti, perlo più povere, ma ormai chi non lo è, (a parte i pezzi grossi consolidati statali o non statali) ebbene tutte queste persone crescono e hanno cresciuto figlioli in maniera degnissima senza bisogno che nessuno gli abbia mai porto nessuna competenza professionale in neuropsichiatria infantile.

            1. Probabilmente sono io tardo, ma se esponessi i tuoi pensieri in modo un po’ più esteso, si eviterebbero fraintendimenti e “lungaggini” senza capo né coda…

              Cmq se questo era il “punto” del tuo intervento, che ti devo dire… l’articolo qui, non mi pare proprio sostenga che per essere buoni e amorevoli genitori, sia necessario o indispensabile avere una “competenza professionale in neuropsichiatria infantile.”

              Sei tu che come sempre estremizzi, solo per arrivare a dire: “siamo tutti uguali, non serve né questo, né quello…” 😐

        2. Lidia

          che goduria leggere il toscano 🙂 Mi piacciono (quasi) tutti i dialetti italiani, ma il toscano non ha eguali.

  7. Alessandro

    Aggiornamento iter ddl Scalfatotto.

    Ieri, venerdì 2 agosto, esaminato in Commissione Affari costituzionali.

    La Commissione ha proposto un “parere favorevole” al testo, ma ad alcune condizioni, tra le quali

    – “si tenga conto che quanto stabilito dal testo potrebbe prefigurare una situazione normativamente differenziata rispetto ad altre situazioni analogamente meritevoli di tutela, in cui si commettono
    delitti contro la persona in ragione delle condizioni personali, così violando il principio di uguaglianza e la giurisprudenza delle Corti europee”;

    – “sia valutato con attenzione e ponderazione quanto stabilito dal testo in esame, tenendo conto di quanto evidenziato in premessa, con particolare riguardo al rispetto degli articoli 3, 21, 25 e
    27 della Costituzione, relativamente alla necessità di dettagliare e specificare la condotta di istigazione, quale elemento discretivo della semplice opinione”.

    In premessa al parere si notava infatti, tra l’altro, che

    – “va valutato il rispetto del principio di tassatività e determinatezza della fattispecie penale poiché gli elementi previsti dal testo sono suscettibili di ricomprendere situazioni ampie e indeterminate e si fondano su situazioni e scelte soggettive –
    anziché su posizioni oggettive – attenendo alla sfera individuale della persona e con carattere potenzialmente mutevole nel tempo e quindi di difficile verifica”

    – “va assicurato il rispetto del principio di libertà di espressione di cui all’articolo 21 della Costituzione
    evitando il rischio in particolare di scivolare sul delicato territorio dei reati di opinione e di introdurre nell’ordinamento illegittime violazioni delle libertà di manifestazione del pensiero”

    – “va gli elementi previsti dal testo, avendo per oggetto moventi interiori il cui accertamento obiettivo non è univoco possono dar luogo alla presunzione di sussistenza ogni volta che la condotta illecita interessi soggetti di cui siano note l’omosessualità o la transessualità,e così introdurre una vera e propria inversione dell’onere probatorio”.

    Insomma, la proposta è di parere favorevole, ma a molte e delicate condizioni. Tanto che, dopo l’illustrazione della proposta e un breve dibattito, “Francesco Paolo Sisto, presidente della Commissione, avverte che, a causa della delicatezza delle questioni implicate dalla proposta di parere della relatrice e dal provvedimento in esame, si rende necessario un rinvio dell’esame, in modo da permettere alla relatrice di disporre di altro tempo per definire una proposta di parere sulla quale i gruppi possano convergere”.

    L’approfondimento dell’esame del testo è stato dunque rinviato a oggi.

    Come si vede, la Commissione Affari costituzionali non ha potuto fare a meno di rilevare numerose criticità del testo Scalfarotto, proprio dal punto di vista della sua “tenuta” costituzionale.

    Vedremo come evolveranno le cose.

    Ho sintetizzato quello che si può trovare per intero qua:

    http://www.camera.it/leg17/210?commissione=01

    1. Alessandro

      Errata corrige

      Ieri, ovviamente, era giovedì 1 agosto. L’esame del testo prosegue in Commissione Affari costituzionali oggi, venerdì 2 agosto.

  8. Che bella quella cosa che dice a proposito del codice delle donne madri che sentono su di sé la “missione” di proteggere i figli da tutto, dai malanni e dalla morte: l’idea che questo sia dovuto al fatto che noi donne abbiamo più radicata l’idea dell’eternità…che un figlio è nato e non morirà mai, è per sempre. La trovo molto vera (anche se lei la spaccia come “invenzione”! 🙂 ) per me e mi richiama alla memoria la famosa frase di Chiara (Corbella) “Siamo nati e non moriremo mai più”.

  9. Bariom:

    “Mariolina porge la sua competenza professionale, di neuropsichiatra infantile, per spiegarci non solo l’educazione, ma la vita.”

    …ecco!

    1. ecco cosa? che non sai neanche riconoscere figure retoriche? che non ci può essere una lettura della vita grazie ad una esperienza professionale? che non capisci una provocazione in pagina? quando smetterai di vedere ogni cosa come la tua significativa icona, il buio, l’assenza, un buco nero, forse inizierai a ringraziare il parere di persone come Mariolina.

  10. Ruggero Poggianella

    Un vero piacere leggere i suoi scritti. Chiarezza, lucidità e sintesi sono oggigiorno merce sempre più rara e pregiata.

  11. Alessandro

    Aggiornamento sull’iter del ddl Scalfarotto (omofobia)

    Ieri, venerdì 2 agosto, dopo che è stato modificato e dopo discussione, la Commissione Affari costituzionali ha espresso parere favorevole, ma “con condizione e osservazioni”

    Le osservazioni sono queste:

    “si tenga conto che quanto stabilito dal testo potrebbe prefigurare una situazione normativamente differenziata rispetto ad altre situazioni analogamente meritevoli di tutela, in cui si commettono
    delitti contro la persona in ragione delle condizioni personali, così violando il principio di uguaglianza e la giurisprudenza delle Corti europee;

    in tale percorso, si tenga conto dell’applicabilità agli elementi introdotti dell’aggravante generale « motivi abietti o futili » di cui all’articolo 61, n. 1, del codice penale”

    la condizione è questa:

    “1) valutato con attenzione e ponderazione quanto stabilito dal testo in esame, tenendo conto di quanto evidenziato in premessa, con particolare riguardo al rispetto degli articoli 3, 21, 25 e 27 della
    Costituzione, relativamente alla necessità di dettagliare e specificare la condotta di istigazione, quale elemento discretivo della semplice opinione:

    a) all’articolo 1, comma 1, prima della lettera a), sia aggiunta la seguente:
    0a) al comma 1, alle lettere a) e b), le parole: « istiga a commettere o commette » sono sostituite con le seguenti: « apertamente istiga a commettere o commette »;

    b) all’articolo 1, comma 1, dopo la lettera b), sia aggiunta la seguente:
    b-bis) al comma 3, le parole: « l’incitamento » sono sostituite dalle seguenti:
    « l’aperto incitamento »”

    Mio sommesso commento

    la Commissione Affari costituzionali, pur esprimendo parere favorevole, ha evidenziato una serie di pesanti criticità del ddl, non solo nelle osservazioni incluse nel parere favorevole, ma anche in quelle premesse del parere stesso che ho sintetizzato in un commento precedente:

    http://costanzamiriano.com/2013/08/02/gli-afortweet-di-mariolina/#comment-60799

    l’introduzione, posta come condizione dalla Commissione per esprimere parere favorevole, di “aperto” e “apertamente” (perché il testo non reciti più “incitamento” ma “aperto incitamento”, non “istiga a commettere o commette” ma “apertamente istiga a commettere o commette”) non risolve alcuna criticità (al di là della buona volontà di chi ha introdotto questa condizione per “dettagliare e specificare la condotta di istigazione”), per almeno due motivi

    a) la distinzione tra “istigazione” e “aperta istigazione” è quanto mai labile, e in definitiva il suo accertamento risulterebbe interamente rimesso alla soggettiva discrezionalità del giudice

    b) non si vede perché debba sanzionarsi un’aperta istigazione e non un’istigazione.

    Più in generale, rimangono in piedi tutte ma proprio tutte le note obiezione, su questo blog ripetutamente sollevate, connesse al fatto che il testo commina punizioni a chi “(apertamente) istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi fondati su omofobia o transfobia”.

    Il resoconto integrale di quanto ho sintetizzato si trova qua:

    http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2013/08/02/leg.17.bol0068.data20130802.com01.pdf

  12. Insomma, secondo te, la legge in discussione, finirebbe, alla fine, per essere legge contro la libertà di pensiero, (cosiddetta)? Questo, allora, verrebbe a valere (leggendo quello che scrivi qui sopra) anche per tutte le altre istigazioni ((contro la razza, la religione etc) e non solo per quelle della materia che a te sta più a cuore.
    Io, ovviamente, non credo in nessuna legge, ma considero le leggi per quello che sono, un espediente alla meglio per non essere ancora peggio.

  13. Alessandro

    l’art. 19 della Costituzione dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

    E’ chiaro che legge Mancino pone dei limiti alla libera manifestazione del pensiero: se il pensiero che manifesto è che si debba incitare la gente a malmenare i nativi di Gotham City perché nativi di Gotham City, la Mancino mi punisce.
    Si tratta di una giusta restrizione del diritto di manifestazione libera del pensiero.

    Il ddl Scalfarotto, così com’è, e com’è stato ampiamente illustrato da interventi di giuristi riportati anche in questo blog, condurrebbe alla punizione di chi incitasse apertamente a non insegnare ai propri figli che la condotta omosessuale è moralmente accettabile. Se io dicessi pubblicamente “signore e signori, non commettete l’errore di insegnare ai vostri figli che la condotta omosessuale è buona o quantomeno moralmente neutra o indifferente”, non è affatto escluso che, ove il ddl Scalfarotto diventasse legge, sarei incriminato.

    Ritengo che
    1) sarebbe una GIUSTA restrizione del diritto di manifestazione libera del pensiero quella che conducesse a punire chi incitasse la gente a malmenare i nativi di Gotham City perché nativi di Gotham City.
    2) sarebbe una INGIUSTA restrizione del diritto di manifestazione libera del pensiero quella che conducesse a punire chi incitasse a non insegnare ai propri figli che la condotta omosessuale è moralmente accettabile.

    Chi è d’accordo con me su 1 e 2, non vedo come possa sostenere il ddl Scalfarotto, auspicare che diventi legge.

    1. …fermo restando il diritto alla libertà di pensiero, un precedente all’incitamento a NON insegnare qualcosa lo si può ritrovare, ancora nei cattolici, quando erano contari alla introduzione della educazione sessuale nelle scuole.
      La libertà di pensiero dellla NON libertà di pensiero…
      (altro discorso è la differenza tra incitare a malmenare gli omosessuali ( nativi di Gotham City) e incitare a NON insegnare ai propri figli la immoralità (!)(per dirla in modo più esplicito) della condotta omosessuale,
      Credo che ognuno ai suoi figli, nei suoi tinelli, gli insegnerà quello che gli pare)

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