Appunti di viaggio

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di Cecilia Ricchi

Se dico Cambogia, a cosa pensate?

Alcuni di voi diranno, sì certo è in Asia, paese povero, tanta prostituzione, anche minorile. Oddio non ditelo così a denti stretti, no? Qualcuno un po’ più colto tra voi dirà i siti archeologici di Angkor, sì meravigliosi. Qualcuno interessato alla politica probabilmente dirà ah sì Pol Pot, un dittatore, ma non ricordo bene, era comunista?

Forse non ricordi bene perché solo da qualche anno se ne sta parlando. Incredibilmente nessuno ne ha mai voluto parlare.

Beh io laggiù in Asia, nel sud est asiatico, in una terra incastrata tra Tailandia e Vietnam, per essere più precisi, in un paese povero, povero come molti altri, piagato dalla prostituzione anche o soprattutto minorile, e non lo dico a denti stretti, io, dove sì c’è stato un dittatore, ebbene sì comunista, chiamato Pol Pot, beh io laggiù in quel posto ci sono stata.

E’ un posto con più ONG che abbia mai visto, un posto ormai colonizzato da stranieri francesi e inglesi soprattutto, che sì faranno del bene, e non lo metto in dubbio, ma che la sera si ritrovano in locali per occidentali o negli alberghi extra lusso per brindare alla loro vita libera, goliardica e molto, molto economica.

Anche io qualche volta in quegli alberghi ci sono stata e ho brindato con vino cileno o sud africano, mi sono anche divertita, ma se si esce dalla parentesi internazionale, viene davvero poco da ridere.

Un paese che come nei classici casi di rimozione psicologica evita di rielaborare la questione di Pol Pol, affermando che è un tema ancora troppo recente per parlarne.

Giovani ragazzi che alla domanda che cos’è la libertà, rispondono, scusa, preferisco non rispondere a questa domanda. Un professore di letteratura khmer dell’Università di Phnom Penh che prima di accettare la mia intervista, mi dice, se mi fai domande sulla politica, non posso rispondere, sai ci tengo al mio posto di lavoro.

La mia guida a Phnom Penh che di fronte agli orrori del S21, che per chi non lo sa, era il campo di tortura dei khmer rossi, piangendo mi racconta: “io ero lì quando i soldati rossi son arrivati. Ci dicevano di lasciare la città perché gli americani a breve avrebbero bombardato. La gente riversava nelle strade e genitori e bimbi che piangevano perché nella calca non si ritrovavano e si persero per sempre”. Suo padre invece, mise i suoi figli in fila davanti, e lui dietro, per non perderli mai di vista, mangiando ciò che trovavano per strada, fino a quando raggiunsero la campagna.2

Un paese in cui se ti senti male e sei straniero vieni accudito dai medici degli ospedali internazionali, ma se per un caso, solo un fortuito caso, sei nato cambogiano le cose si complicano un po’. Se hai dei soldi da parte, e se con grande fatica ti impegni un campo di riso, puoi volare a Singapore o Hong Kong, ma se non puoi fare questo, ti accontenti degli ospedali locali, in cui a farti da infermiere sono i tuoi stessi parenti che ti sventolano per rinfrescarti e per scacciare le mosche dal tuo corpo.

Ho visto morire un uomo per strada, come a tanti succede, mentre una macchina lo prendeva in pieno in sella al suo scooter, lontano dalla città e soccorso per quel che è servito, dal piccolo villaggio accorso per il fragore.

Ho visto due fratellini piccoli, insieme non facevano 7 anni. Poveri, sporchi. Lui in piedi e lei tenuta dritta per le braccia da lui, e a me di spalle. Lui mi guarda, io mi avvicino per fotografarli, scatto qualche foto, mi sembrano buone. Li saluto. Mi giro e vedo che mi seguono, o meglio lui mi segue trascinando un sacchetto quasi vuoto. Non avevo capito. Mi sento in colpa per quello scatto.

7 pensieri su “Appunti di viaggio

  1. 61Angeloextralarge

    Grazie per questo post. Non aggiungo altro… parla molto bene da solo. Grazie, Cecilia.

  2. Alèudin

    a tal propostio consiglio caldamente la lettura de: “TORNATA DALL’INFERNO” di Claire Ly – La vicenda sconvolgente di una donna sopravvissuta all’orrore dei Khmer Rossi.
    In quel frangente avviene anche la sua conversione dal buddhismo al cattolicesimo.
    Un libro per me illuminante.
    Qui un suo bellissimo brano sulla resurrezione:
    http://www.saverianibrescia.com/missione_oggi.php?centro_missionario=archivio_rivista&rivista=2008-02&id_r=22&sezione=dossier&articolo=resurrezione_liberazione_dal_karma&id_a=613

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