Senza nessuna preclusione o discriminazione verso persona alcuna; considerando ogni creatura umana, quale che sia la sua storia e il suo credo, di pari dignità e valore, noi crediamo che:
1) Uomo e donna, uguali in dignità, hanno caratteristiche, valori peculiari diversi. Lo vediamo in ogni ambito della vita. Tale specificità è ben evidente anzitutto a livello fisico: l’uomo è tale per fisiologia, caratteristiche ormonali, genitali ecc.
La donna, a sua volta, ha caratteristiche diverse, ma complementari. Si pensi all’apparato riproduttivo: quello della donna è complementare a quello dell’uomo. Questo è un dato di natura, non, come sostengono i teorici del movimento gay, un dato culturale (cioè imposto dall’esterno). Ognuno di noi è nato da questa complementarietà: l’unione di un uomo e di una donna, di uno spermatozoo maschile e di un ovulo femminile ( matrimoni gay tra ovuli ed ovuli, spermatozoi e spermatozoi, non sono realizzabili neppure in laboratorio).
2) Psicologia e psichiatria, ma anche letteratura, sociologia ecc… dimostrano che la complementarietà è molto più che solo fisica, corporale: è psicologica. Ciò significa che uomo e donna vedono la realtà sotto luci differenti, con lenti differenti, e, anche qui, non vi è uno che veda meglio o uno che veda peggio: si vede in modo complementare.
Ciò significa che un figlio ha bisogno dell’apporto materno e di quello paterno. Nessuno dei due genitori è inutile. Ognuno è fondamentale per una corretta, equilibrata crescita dell’individuo. Ogni figlio ha diritto non solo ad essere concepito da un padre e da una madre, ma anche ad essere educato da un padre e da una madre. Come ha scritto un laico come Ernesto Galli della Loggia sul Corriere: «Tutto l’affetto del mondo non basta a produrre le strutture psichiche basilari che rispondono al bisogno del bambino di sapere da dove egli viene. Il bambino non si costituisce che differenziandosi, e ciò suppone innanzi tutto che sappia a chi rassomiglia. Egli ha bisogno di sapere di essere il frutto dell’amore e dell’unione di un uomo, suo padre, e di una donna, sua madre, in virtù della differenza sessuale dei suoi genitori».
3) Il matrimonio omosessuale vuole negare tutto questo: oggi, in Spagna, in Inghilterra, in vari paesi del mondo questa istituzione comporta, coerentemente, la possibilità di adottare dei figli. Ciò significa che due uomini gay, se “sposati” possono: a) accedere alle banche degli ovuli (con tutto ciò che ciò comporta, di negativo, sul piano fisico e psicologico, per le donne che li vendono); b) affittare un utero (come spesso accade di donne povere e disperate, con la relativa nascita di nuove schiave, le “venditrici d’utero”); c) allevare un bambino che non conoscerà mai la madre biologica, verrà separato forzatamente dalla madre gestazionale e non avrà mai una madre affettiva. Se invece si tratta di donne lesbiche, costoro, come in vari paesi del Nord Europa, acquisteranno del seme maschile e si auto-insemineranno, negando al loro figlio il diritto al padre.
A ciò si aggiunga la fragilità dei rapporti omosessuali. D. McWirther e A. Mattison, che sono ricercatori gay (quindi non sospettabili di parzialità), hanno esaminato 156 coppie omosessuali: solo 7 di queste avevano avuto una relazione esclusiva, ma comunque nessuna era durata più di 5 anni. Le relazioni omosessuali durano in media un anno e mezzo i maschi gay hanno mediamente 8 partner in un anno fuori dal rapporto principale (Xiridou, 2003)
“Matrimonio gay” significa violare il diritto fondamentale di ogni bambino a nascere con un padre e una madre. Non sono coloro che la pensano in questo modo, a discriminare. Al contrario discrimina l’adulto che, facendo leva sulla legge del più forte, decide di privare una creatura innocente e debole dei suoi diritti naturali.
L.V.
fonte: Libertà e Persona
***
Nota Bene: oggi pomeriggio dalle 15 alle 16,30 saremo a Piazza Farnese per manifestare davanti all’Ambasciata di Francia, per dire che la famiglia è fatta da un uomo e una donna, e soprattutto che i bambini hanno bisogno di un padre, maschio, e di una mamma, femmina. Per dire quanto è bello che sia così. Speriamo di essere in tanti. Sul palco nessuna sigla politica, solo persone che amano la famiglia. Anche a me è stato chiesto di dire poche parole, e lo farò molto volentieri (credo intorno alle 15,45). Costanza Miriano
Complimenti per l’iniziativa! Siano lodati Gesù e Maria!
Dio scelse non solo la Vergine come Madre, ma scelse ancheSan Giuseppe come Sposo della Madonna.
Il matrimonio cristiano non è una semplice istituzione sociale, né tanto meno un rimedio alle debolezze umane: e un’autentica vocazione soprannaturale. Sacramento grande in Cristo nella Chiesa, dice san Paolo e, al tempo stesso, contratto che un uomo e una donna stipulano per sempre, perché — lo si voglia o no — il matrimonio istituito da Cristo è indissolubile: segno sacro che santifica, azione di Gesù che pervade l’anima di coloro che si sposano e li invita a seguirlo, perché in Lui tutta la vita matrimoniale si trasforma in un cammino divino sulla terra.(E’ Gesù che passa, nn. 22-23)
In contemporanea, a quella di Piazza Farnese, si tiene a Parigi una grande manifestazione trasversale (a cui aderiscono anche esponenti del movimento gay).
Uno dei suoi organizzatori, la cattolica Frigide Barjot, è continuo oggetto di dileggi e minacce di ogni tipo.
Colpisce l’emergere di una crescente consapevolezza, da parte dei manifestanti, della strumentalizzazione della persona omosessuale da parte di quei poteri che intendono sempre più affermare il controllo delle coscienze attraverso quel piano inquietante che prevede il “cambio di civiltà” attraverso una graduale trasformazione antropologica.
Da Cagliari saremo presenti almeno col cuore.
Donatella
Sarò alla manifestazione a Parigi, vi farò sapere. Ce ne sono state altre simili recentemente, ed era commovente vedere partecipare famiglie con i loro i figli, unite, serene e felici. Se il fondamento della società è il matrimonio, Il futuro è di persone come queste.
In quale abisso culturale siamo caduti in pochi anni vedendo quali ovvietà siamo costretti ad affermare.
Non so se il mio post precedente si è perso, sarò alla manifestazione e vi faccio sapere
Pingback: Siamo tutti nati da un uomo e da una donna « Una casa sulla roccia
Segnalo il bellissimo articolo di Antonio Socci su Libero di oggi.
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=310794015708149&id=197268327060719
Chiedo preghiere urgenti per una giovane mamma ricoverata in rianimazione. Grazie di cuore!
Dimmi il nome di battesimo mi risulta più facile. Ciao
Si chiama Marzia. Grazie, Giusi.
non so se dopo la recentissima sentenza italiana che affida un bambino ad una coppia omosessuale possa servire a qlcosa,ma auguro che le manifestazioni spingano a ripensare il delirio “di genere”che sta ammorbando la cultura, le magistrature ed i corpi legislativi di entrambi i paesi.e non solo di questi due paesi.
dopo ci sarà solo il nulla. o tutto. che è la stessa cosa.
@vale credo bisogna approfondire il contesto del caso in oggetto (e la seguente sentenza). Io ne ho fatto un breve (e il più possibile “asettico”) sunto nei commenti a “Dall’argilla di Dio”, anche per avere gli argomenti verso chi senz’altro liquiderà il discorso (aiutato da tanti organi d’informazione), dicendo: “… ah, ma adesso la Corte di Cassazione che ha detto, ecc, ecc.”
vale:
…basterebbe solo, invece, non solo ci affidassimo fiduciosi alla Chiesa, che male non sarebbe di certo, ma anche cominciassimo tutti a nutrirci della cultura dell’amore e del bene, nonchè accostarci ai Sacramenti, umilmente, per trarne luce!!!
Non so bene Alvise da dove ti è uscita questa frase e se (come spesso capita) fai dell’ironia, ma prendendola per quel che c’è scritto non posso che sottoscrivere 😉
Bariom:
…non è quello che pensate voi? che sarebbe come dire “se tutti si fosse buoni non si sarebbe cattivi” o “se non ci fosse il decadimento dei valori (cosa che viene ripetuta a ogni generazione) ci sarebbe ancora i valori”.
Non è esattamente la stessa cosa, ma fa lo stesso…
Copio la dichiarazione di un omosessuale ateo dall’articolo di Socci cui si riferiva Giusy:
“La verità è che c’è una volontà di far tacere gli omosessuali. La maggioranza della comunità omosessuale s’infischia totalmente del progetto di legge”.
Ecco, questo mi sembra il discorso più giusto!!!
Allora li apri i link!
Li apre (e li usa) quando gli fa comodo… 😉
Giusy.
…mica detto!!!
Unisco un rosario con Lourdes per Marzia.
Franca 35: grazie… a te e a tutti.
Vengo ora dalla manifestazione, di cui ho scattato belle foto che se volete vi posso inviare.
È stato un evento significativo: innanzitutto per la partecipazione imponente, pacifica e gioiosa da tutta la Francia e persino qualcuno dall’Italia (c’era una comitiva con una bandiera italiana). La questura ha dichiarato 120000 persone, gli organizzatori 8-900000.
Inoltre per il fatto di aver coinvolto la società nel suo insieme, segno che l’importanza della famiglia è sentita da tutti.
Credo che quello che conti non sia solo (e tanto) di cambiare semplicemente delle leggi, ma che la gente stia a poco a poco riscoprendo il valore e la bellezza della vita familiare.
Le vie di Parigi erano piene, a perdita d’occhio. Si parla tanto di crisi della famiglia, ma questa è stata una testimonianza che famiglie unite, serene esistono e questo non dipende solo da fattori economici o sociali, ma dalle nostre libere scelte e dalla grazia che Dio non ci fa mancare.
Ma a me non mi riesce di capire in che cosa una famiglia tranquilla e serena e gioiosa (con o senza l’aiuto di Dio) si senta offesa dal fatto (anche fosse sbagliato) che si voglia permettere a altri che non siano marito e moglie di essere anche loro riconosciuti come famiglie o quant’altro. Che continuassero le famiglie tranquille e serene a esserlo e non rompessero a quegl’atri!!! (o si preoccupano dei soldi e dei diritti che potrebbero andare a altri invece che ESCLUSIVAMENTE a loro?)
Secondo me non pensi quello che dici. Lo dici apposta. Non so se per provocare, per un astio atavico nei confronti del mondo, perchè ti diverte fare il cinico o per vedere di nascosto l’effetto che fa. Mi rifiuto di pensare che, a prescindere dalla condivisione, tu non abbia capito i motivi che hanno portato in piazza i francesi.
grazie per la testimonianza Vicus!
Certo, posso “capirlo”, ma mi ripugna pensare che esista questo tipo di famiglie serene e felici.
Meglio allora definirle famiglie bacchettone e bigotte.
E non fate i furbi (SOCCI INCLUSO) dicendo che c’erano anche omosessuali di diverse tendenze.
Gli omosessuli che c’erano manifestavano per motivi che nulla hanno a che vedere coi vostri perturbamenti.
Davvero?
http://www.tempi.it/sono-gay-francese-e-contro-le-lobby-non-voglio-ne-matrimonio-ne-ladozione-e-ora-provate-a-dire-che-sono-omofobo
Dal Vangelo secondo Alvise: “Le famiglie cattoliche non possono essere serene e felici. Tale concetto è ripugnante. Esse sono per definizione bacchettone e bigotte”. Ti hanno dato per caso il premio Nobel per la logica stringente e non me ne sono accorta?
…no, non per definizione, ma quando hanno un comportamento bacchettone e bigotto.
Altra generalizzazione fondata sul pregiudizio. Vuote etichette che nella sostanza non significano niente.
Soprattutto perché apre la strada all’adozione da parte di coppie dello stesso sesso, il che priverebbe volontariamente i figli (generati per lo più con il contributo di estranei) di una famiglia naturale. Si dirà che la cosa è ininfluente per una loro crescita armoniosa, ma sotto l’aspetto strettamente scientifico c’è da dubitarne…
Giusy:quando ci va ci vuole!
“Perché avete firmato l’appello della “manifestazione per tutti”?
In Francia si ascoltano sempre le lobby LGBT, parlano sempre loro nei media, ma molti omosessuali non fanno parte di questo movimento. La maggior parte degli omosessuali sono amareggiati dal fatto che questa lobby parli a loro nome, perché non abbiamo votato per loro. Noi vogliamo dare la parola alla maggioranza degli omosessuali in Francia e sosteniamo la “Manifestazione per tutti” perché noi gay non vogliamo il matrimonio.”
Ma questo è tutto un altro discorso…
Appunto. Non vogliono il matrimonio. Anche i gay pensano. Come volevasi dimostrare.
L’associazione psicologi italiani scrive: “L’Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale […]. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psicosociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano. In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano dello stesso sesso.” Lo stesso orientamento ha l’American Psychoanalytic Association: “E’ nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”. L’American Academy of Pediatrics che rappresenta il 99,9% dei professionisti statunitensi, è a sostegno delle famiglie omogenitoriali. Io credo che su un tema così delicato sarebbe il caso di aprire un serio dibattito su BASI SCIENTIFICHE e NON RELIGIOSE.
PS tanto per essere puntigliosi la sentenza italiana non ha affidato il bambino a una coppia omossessuale ma ha alla madre biologica con cui viveva già da anni dopo che il padre musulmano violento si era allontanato quando il bimbo aveva appena 10 mesi «sottraendosi anche agli incontri protetti ed assumendo, quindi, un comportamento non improntato a volontà di recupero delle funzioni genitoriali e poco coerente con la stessa richiesta di affidamento condiviso e di frequentazione libera del bambino».
Il parere dell’Associazione italiana italiana di psicologia è così ben fondato che
1) Una psicanalista non cattolica della fama di Silvia Vegetti Finzi pensa l’opposto:
http://archiviostorico.corriere.it/2013/gennaio/02/bambini_servono_entrambe_figure__co_0_20130102_6c153fc6-54a4-11e2-ad24-7a57f9bd9537.shtml
La psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi (manco lei m’ultima arrivata) è in disaccordo palese con il parere dell’Associazione:
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/intervista_parsi.aspx
Il presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) pensa anch’egli l’opposto del parere dell’Associazione:
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/adozione-ai-gay-figli-disturbati.aspx
Come scrive vale qui sotto, il miglior studio al riguardo è quello curato da Mark Regnerus e pubblicato nel 2012. Lo stuudio vanta un impianto metodologico inedito quantitativamente e qualitativamente, sia perché si basa sul più grande campione rappresentativo raccolto sul tema (12.000), sia perché per la prima volta fa parlare direttamente i “figli” (ormai cresciuti) di genitori omosessuali:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000610
Risultati dello studio son sintetizzati da Vale.
Ovviamente lo studio di Regnerus è stato fatto oggetto da attivisti gay delle accuse più svariate. In sintesi, lo studio sarebbe inficiato da pregiudizio antigay e mancherebbe dei necessari requisiti di rigore scientifico.
Ma l’accusa è stata seriamente rintuzzata da un pronunciamento dell’Università del Texas, la qule a fronte delle accuse mosse a Regnerus, la quale “ha stabilito che nessuna indagine formale può essere giustificata sulle accuse di cattiva condotta scientifica presentate contro il professore associato Mark Regnerus riguardo al suo articolo pubblicato sulla rivista “Social Science Research… Non ci sono prove sufficienti per giustificare un’inchiesta… la questione si considera chiusa dal punto di vista istituzionale”
Alessandro sei una miniera, una miniera! Come dice Angela, smack! 😀
Grazie Giusi 😉
Mica finita. Per la precisione, la Nota dell’Università del Texas è questa:
http://www.utexas.edu/news/2012/08/29/regnerus_scientific_misconduct_inquiry_completed
Evidentemente il parere dell’Associazione Psicologi ignora del tutto questo studio di Regnerus, e piglia per oro colato quegli studi secondo i quali i figli di genitori gay o lesbiche non sarebbero svantaggiati rispetto a quelli di coppie eteorsessuali. Gli stessi studi che hanno condotto alla medesima conclusione l’Associazione degli psichiatri americani (l’APA). Bisognerebbe però tener presente che Loren Marks, della Louisiana State University, ha analizzato i 59 studi citati dall’APA per sostenere la propria tesi, dimostrandone la fragilità dal punto di vista scientifico.
Lo studio di Loren Marks si trova qua:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000580
Morale della storia: il tanto citato e strombazzato parere (un comunicato stampa approvato dal Direttivo) dell’Associazione Italiana di Psicologia sembra più essere figlio del pregiudizio ideologico che del rigore scientifico.
Alessandro! Proprio oggi pensavo che da un po’ non lasciavi i tuoi mitici commenti… Avevo già pensato di lanciarti un appello. Smack! 😀
😉
@vale
Su quali ricerche si basano questi autorevoli (?) pareri? Con quali criteri sono state condotte, su quante persone e per quanto tempo?
Una professionista che intreccia o acconsente a una relazione con una tossicomane che a lei si affida che credito merita?
Intanto bisognerebbe chiedere ai bambini cosa ne pensano di non avere un padre o una madre, e verificare seriamente se si sviluppano in modo sano, a livello di carattere e rapporti sociali e lavorativi.
a vale(l’altra,s’intende.)
a vale(l’altra…)
beh,considerando che la psicologia e la psicanalisi non sono “scienze” in senso stretto( riproducibilità e costanza di risultati a parità di esperimento-cosa che per l’uomo non può essere:non ce n’è uno uguale all’altro,s’intende) vorrei capire quali sarebbero le supposte basi “scientifiche” sulle quali imbastire il discorso…..
certo che se poi la tua fonte è un articolo de -sempre che ciò che viene scritto lì sopra sia attendibile-“il Fatto” e per di più ometti la parte contro l’adozione omosessuale dello stesso articolo( del 22 settembre 2012 di barbara collevecchio) e che riporto”…questo tipo di adozione usano come argomentazione il fatto che le ricerche sugli eventuali danni psichici ai bambini adottati sono state fatte con campioni limitati e poco attendibili per quanto riguarda la generalizzazione. Da una ricerca condotta da Mark Regnerus, professore di Sociologia presso l’Università di Austin emergerebbe che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali”.
aggiungo che è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica “Social Science Research”. Ebbene, il 12% dei figli con “genitori” omosessuali pensa al suicidio (contro il 5% dei figli di coppie eterosessuali sposate), il 40% è propenso al tradimento (contro il 13%), il 28% è disoccupato (contro l’8%), il 19% è in trattamento psicoterapeutico (contro l’8%) e più frequente è il ricorso all’assistenza sociale, il 40% ha contratto una patologia trasmissibile sessualmente (contro l’8%). Inoltre, afferma il dottor Di Mauro, «sono genericamente meno sani, più inclini al fumo ed alla criminalità».
Di Mauro,per la cronaca è il Presidente della Sipps, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
dà già la misura che il “tuo” dibattito lo vuoi a senso unico.oltretutto,per quanto riguarda il bambino, si sapeva e si sa che la mamma biologica è convivente con altra donna.( convivente in quel senso, ovviamente. se no non ci sarebbe motivo di polemica…). e questa è un’ altra omissione.
ma guarda!
parlavamo giusto in un recente post(parlando del manifestoaffisso da un prete) di come si manipolano le notizie.
anche omettendo-da un articolo che è già ampiamente di parte- quel poco che potrebbe essere “a favore” della parte contestata.
chapeau….
Ah ecco! Mi si confondevano per l’appunto le Vale nel cervello. Ce ne sono due: adesso è chiaro! A proposito dell’argomento, mi viene in mente per analogia una discussione molto accesa del secolo scorso tra i fautori e i detrattori dell’elettroshock. Quel che c’è di nuovo in questa diatriba sull’omosessualità è che una parte pretende di zittire l’altra, di non riconoscerle diritto di parola e di azione, di impedire proprio l’esercizio della professione all’altra parte sulla base di una presupposta infallibilità, verità e certezza della propria teoria scientifica arrivando anche a negare l’evidenza! Se vi sono omosessuali che sono diventati etero non devono parlare, devono stare zitti! E’ stato detto chiaramente a Luca Di Tolve: “se non è più gay, stia zitto”! Io l’ho sentito all’interno di una giornata di preghiera dov’ è intervenuto clandestinamente senza che la sua presenza fosse annunciata nel manifesto perchè ha ricevuto minacce di morte! Questo è gravissimo! E’ squadrismo! Si tentò persino di impedire la partecipazione a Sanremo a un cantante che aveva scritto una canzone sull’argomento!
a giusi
però io masculo sono…
Maria!!! Sbagliai! Questi diminutivi transgender….. 😀
grazie a Alessandro per aver ricordato che anche le polemiche su quello studio di Regnerus han fatto il classico buco nell’acqua, e si aggiunga perfino-al di là delle valutazioni politiche riportate da Socci nel suo articolo di ieri su “Libero”-consultabile anche sul suo sito(http://www.antoniosocci.com/2013/01/ecco-il-socialismo-surreale-che-ci-minaccia-la-chiesa-in-difesa-di-padri-madri-e-figli-e-con-lei-tutto-un-popolo/)
che persino- in Francia- esponenti del mondo ed associazioni omosessuali sono contrarii al matrimonio e adozioni per gli omosessuali.insomma, a tutta la legge che Hollande vorrebbe introdurre in Francia come Zapatero fece a suo tempo in Spagna.( forse perché,in genere, si citano solo i pareri delle associazioni omo orientate politicamente in certa direzione…)
ma in Italia guai a parlarne….
C’è anche il fatto che la comunicazione finisce col condizionare il linguaggio corrente. Un esempio, a caso ma ce ne sono ovunque;
“Nella serata dei Golden Globe ha suscitato commozione e applausi Jodie Foster che, per la prima volta, ha parlato in un’occasione pubblica della propria omosessualità. … La diva ha poi ringraziato la sua ex compagna, Cydney Bernard, e i loro due figli, presenti in sala.”
I loro due figli…. maddechè?
….certo, è più breve “i loro due figli” piuttosto che “i due figli partoriti da una delle due con seme di donatore anonimo (e non si sa bene se con ovulo ‘terzo’) ed allevate da loro due insieme”
L’antilingua dilaga…
Non ho poi capito che c’era da commuoversi. Ha sempre fatto quel che ha voluto, non ha mai subito nessuna persecuzione, è stata sempre stata osannata come brava, bella e intelligente. Che c’azzeccava ‘sta commozione? Io mi commuoverei se da qualche palco parlasse Asia Bibi liberata e restituita ai suoi bambini!
Scusate l’intromissione, ma mi pare che una parte della discussione sia su basi non corrette. In particolare il famoso studio Regnerus non è così risolutivo. Infatti, Regnerus nel suo studio non giunge a una conclusione così univoca né chiara come molti di voi qui dicono…
In un articolo pubblicato su Slate, lo stesso autore afferma che i dati delle coppie omosessuali sono molto simili a quelli delle famiglie monoparentali e a famiglie eterosessuali con uno o entrambi i genitori non biologici.
“the children of women who’ve had same-sex relationships fare quite differently than those in stable, biologically-intact mom-and-pop families, displaying numbers more comparable to those from heterosexual stepfamilies and single parents.”
Per cui i problemi elencati possono essere benissimo la conseguenza dell’instabilità di coppia (che sia eterosessuale, omosessuale) o della presenza di un solo genitore, più che dell’orientamento omosessuale degli stessi.
Regnerus ammette che che “il messaggio “politico” (virgolette mie) dello studio non è chiaro” (originale: “the political take-home message of the NFSS study is unclear, however”)
Ed elenca due conclusioni possibili, tra loro contrapposte, senza però sceglierne nessuna delle due.
1- Questa instabilità potrebbe implicare l’introduzione del matrimonio omosessuale, in modo da sostenere la stabilità anche nelle coppie gay/lesbo.
2- le relazioni omosessuali sono di per sé instabili.
Quindi lo studio Regnerus può essere interpretato (e lo stesso autore fa questo) a sostegno della necessità dell’introduzione di unioni omosessuali.
http://www.slate.com/articles/double_x/doublex/2012/06/gay_parents_are_they_really_no_different_.html
In un articolo pubblicato sul Daily Mail, Regnerus dichiara che “è sicuramente corretto affermare che l’orientamento sessuale o il comportamento sessuale dei genitori non debba aver niente a che fare con la capacità di essere un buon genitore”
‘it is certainly accurate to affirm that sexual orientation or parental sexual behavior need have nothing to do with the ability to be a good, effective parent.’
In altre parole, Regnerus ammette di non poter dimostrare un rapporto causa-conseguenza tra l’essere gay e la maggiore possibilità di avere figli con problematiche. Quindi mi sembra che Regnerus non arrivi poi a una conclusione così netta come tutti (contrari e favorevoli alle unioni omosessuali) gli hanno fatto dire.
Di nuovo, chiedo scusa per l’intromissione, ma non mi sembrava giusto leggere cose non corrette. E chiedo scusa se non replicherò a eventuali risposte: avendo seguito diverse discussioni che in questo sito si sono scatenate in passato su questo e su altri argomenti, non ho né il tempo né le energie per imbarcarmi in lunghissime diatribe… Mi sembrava corretto però sottolineare alcune inesattezze.
ben tornato Adriano!
No, caro Anonimo, di scorretto c’è il tuo travisamento dello studio di Regnerus. Il quale, in sintesi, mostra un’incidenza significativamente superiore di disagi psico-fisici nei figli di coppie omosessuali rispetto ai figli di coppie eterosessuali. Su questo non ci piove, questo dice lo studio.
Tu dici: potrebbero essere problematiche causate dall’instabilità della coppia, indipendentemente dal fatto che sia omosessuale o eterosessuale. Pigliamo la tua considerazione e applichiamola allo studio di Regnerus. Se 1) come sostieni, i disagi psico-fisici nei figli sono causati dalla instabilità della coppia, e 2) poiché lo studio mostra un’incidenza significativamente superiore di disagi psico-fisici nei figli di coppie omosessuali rispetto ai figli di coppie eterosessuali, occorre concludere (in buona logica) che le coppie omosessuali sono più instabili di quelle eterosessuali.
Accettata questa conclusione che discende logicamente dalle premesse, ci si può chiedere (è quello che in sostanza fa Regnerus nell’articolo citato): se è l’instabilità della coppia omosessuale a causare ai figli i disagi mostrati, si può trovare un modo di “stabilizzare” la coppia omosessuale, in modo da rimuovere ciò che rende la coppia omosessuale causa di quei disagi? Il modo per stabilizzare le copie omo potrebbe essere l’introduzione per loro del matrimonio?
Ora, le obiezioni sono 2:
1) Laddove le relazioni omosessuali hanno ricevuto un riconoscimento matrimoniale o similmatrimoniale, l’esito non è stata una riduzione della loro instabilità, una loro stabilizzazione.
Infatti:
“sembra che il fenomeno dei “matrimoni omosessuali” in Europa abbia già cominciato a sgonfiarsi. Una ricerca pubblicata nel 2006 dall’Institute for Marriage and Public Policy di Washington, intitolato “Demand for same-sex marriage”, curata da ricercatori da anni impegnati sulle tematiche socio-familiari come Maggie Gallagher e Joshua Baker, ha evidenziato come nel Vecchio continente il fenomeno delle unioni omosessuali giuridicamente riconosciute appaia ormai in crisi, e ciò non solo perché sta calando come quantità, ma anche perché è sempre più soggetto ad un significativo numero di “separazioni” ”
http://www.vanthuanobservatory.org/_files/fonti/allegati/1258_brienza_unioni_di_fatto.doc
Insomma, le coppie omosessuali generalmente rifuggono dal matrimonio
(o da forme di legame similmatrimoniale). Quindi è perfettamente inutile cercare di “stabilizzarle” estendendo a queste coppie istituti giuridici matrimoniali o similmatrimoniali
2) ancora più radicale è l’obienzione seguente. Lo studio di Regnerus mostra un’incidenza significativamente superiore di disagi psico-fisici nei figli di coppie omosessuali rispetto ai figli di coppie eterosessuali, ma non mostra che all’origine di questi disagi ci sia SOLO la maggiore instabilità della coppia omosessuale. E’ dunque lecito
arguire che sia la composizione omosessuale della coppia stessa (e non SOLO l’instabilità della coppia omosessuale) a essere all’origine dei disagi lamentati dai fligli.
Alessandro:
…evidentemente i redattori della nuova legge francese o non hanno letto o non hanno capito regnerius come lo hai capito te! O ignoranza, o mala fede, o le due insieme…
pregiudizio ideologico, malafede, ignoranza… una farragine funesta
…ovviamente!!!
x Alessandro,
Mi perdoni se rispondo, ma ho trovato alcuni punti che reputo non corretti nella Sua replica.
Parla infatti di un mio travisamento, quando ho solo riportato quanto lo stesso Regnerus ha dichiarato; per cui, se di travisamento si parla, la colpa è dell’autore stesso dello studio (???). Il testo originale è nel link sopra, verifichi pure.
E’ l’autore che dice che l’incidenza dei problemi è legata all’instabilità (“we know that good things tend to happen—both in the short-term and over the long run—when people provide households that last”. v. sotto) e che i disagi nelle famiglie omosessuali erano a un livello simile a quello nelle famiglie monoparentali (“the children of women who’ve had same-sex relationships fare quite differently than those in stable, biologically-intact mom-and-pop families, displaying numbers more comparable to those from heterosexual stepfamilies and single parents.” v. oltre)
Certo, è evidente che le coppie omosessuali esaminate fossero più instabili, ma non viene mai suggerito un rapporto causa-conseguenza tra questi due aspetti (anzi…).
Lei afferma che “Laddove le relazioni omosessuali hanno ricevuto un riconoscimento matrimoniale o similmatrimoniale, l’esito non è stata una riduzione della loro instabilità, una loro stabilizzazione.”. Ora, il documento che cita a prova (“Demand for same-sex marriage”) non parla mai delle separazioni, ma dice che, dopo un boom iniziale (legato agli “arretrati”) c’è un calo. Niente quindi che dimostri l’instabilità delle coppie omosessuali sposate (e sarebbe molto interessante avere questi dati, comparati con il tasso di separazioni e divorzi eterosessuali). Nel documento qui sopra parla di un’incidenza di matrimoni tra il 2 e il 5% (a seconda di come si calcola il numero di omosessuali). Pochi? Certo, ma non credo che in tutto questo ci sia nulla a sostegno della Sua affermazione per cui “Quindi è perfettamente inutile cercare di “stabilizzarle” estendendo a queste coppie istituti giuridici matrimoniali o similmatrimoniali.”
Anzi: come già detto, una delle conclusioni possibili a cui giunge Regnerus è proprio il contrario; che il matrimonio può portare alla stabilità.
Per il Suo secondo punto. Il fatto che ci sia un livello simile di disagio tra famiglie omosessuali, famiglie eterosessuali con almeno un genitore non biologico e famiglie monoparentali, mi pare sia un chiaro indicatore del legame disagio-instabilità (e non necessariamente disagio-omosessualità. v. sopra).
Inoltre nella ricerca solo il 2% dei figli ha vissuto tutto il periodo della propria infanzia e adolescenza in un nucleo famigliare stabile, mentre il 18% è stato in affidamento, il 40% con i nonni e il 19% ha vissuto da solo quando era ancora minorenne. Lo stesso Regnerus, dopo aver ammesso che i dati non permettono di individuare in modo preciso le cause del fenomeno, afferma che un filo contuttore tra i figli di coppie omosessuali era l’abbondanza di instabilità. I figli di gay raramente vivevano per lungo tempo con il proprio genitore e mai con il partner di quest’ultimo per più di 3 anni.
Infine, neanche la Sua conclusione, per cui “sia la composizione omosessuale della coppia stessa (e non SOLO l’instabilità della coppia omosessuale) a essere all’origine dei disagi lamentati dai fligli”, viene condivisa da Regnerus. Al contrario. L’autore lo dice chiaramente: non vuole assolutamente sostenere che la colpa sia legata all’orientamento sessuale, (“Let me be clear: I’m not claiming that sexual orientation is at fault here”)
o che la stessa situazione esista pure al giorno d’oggi (visto che i dati, giocoforza, si riferiscono a 30-40 anni fa). Giustamente, però, sottolinea cautela ma, come già detto, non dice mai che il matrimonio omosessuale sia negativo per i bambini.
“E chiedo scusa se non replicherò a eventuali risposte…” e meno male!!!
Proprio come faceva un A-ltro
Il famoso Adriano. Di certo non può essere Celentano, mancano le pause……
😀 😀
1) “è evidente che le coppie omosessuali esaminate fossero più instabili, ma non viene mai suggerito un rapporto causa-conseguenza tra questi due aspetti”.
Orbene: “E’ evidente che le coppie omosessuali esaminate fossero più instabili” rispetto a che? Rispetto ovviamente alle coppie eterosessuali. Conclusione (in buona logica): le coppie omosessuali sono più instabili rispetto a quelle eterosessuali. E perché mai le coppie omosessuali sono più instabili rispetto a quelle eterosessuali? Ovviamente (in buona logica) non perché sono coppie (altrimenti l’instabilità delle coppie omosessuali ed eterosessuali dovrebbe essere suppergiù la medesima), ma perché sono coppie omosessuali. Ossia (in buona logica): l’omosessualità della coppia è il “perché”, cioè la causa dell’instabilità maggiore rispetto a quella delle coppie eterosessuali.
A meno che lei non sospetti che Regnerus abbia condotto uno studio così grossolano da aver esaminato solo famiglie omosessuali instabili, trascurando di prendere in considerazioni quelle stabili. Se così fosse, lo studio di Regnerus non obbedirebbe a elementari criteri di rigore scientifico. Vuole sostenere questo? Se sì, a lei l’onere di provare la fondatezza dell’accusa.
2) “Nel documento qui sopra parla di un’incidenza di matrimoni tra il 2 e il 5% (a seconda di come si calcola il numero di omosessuali). Pochi? Certo, ma non credo che in tutto questo ci sia nulla a sostegno della Sua affermazione per cui “Quindi è perfettamente inutile cercare di “stabilizzarle” estendendo a queste coppie istituti giuridici matrimoniali o similmatrimoniali.”
Quindi lei riconosce che sono pochi (“Pochi. Certo”) i matrimoni tra omosessuali, laddove è legalizzato il matrimonio tra omosessuali. Cioè: anche quando possono, gli omosessuali si sposano poco. Ciò che significa? 1) ammesso che il matrimonio conduca alla stabilizzazione della coppia coniugata, cioè la renda meno instabile di quella non coniugata; 2) stante che gli omosessuali si sposano poco anche laddove è legale che lo facciano, occorre concludere che legalizzare il matrimonio tra omosessuali non può essere un modo per diminuire l’instabilità delle coppie omosessuali, giacché appunto consta (come lei riconosce) che gli omosessuali ricorrono poco alla facoltà di sposarsi anche laddove sia loro concessa. Pertanto, a dispetto del suo opposto avviso, è pienamente giustificata la mia affermazione “Quindi è perfettamente inutile cercare di “stabilizzarle” estendendo a queste coppie istituti giuridici matrimoniali o similmatrimoniali.”
3) “Regnerus… afferma che un filo conduttore tra i figli di coppie omosessuali era l’abbondanza di instabilità”. Instabilità di chi? Dei figli di coppie omosessuali o delle coppie omosessuali? Di entrambi? E qual è il nesso tra l’instabilità dei figli di coppie omosessuali e delle coppie omosessuali? Ovviamente, l’instabilità delle coppie omosessuali è causa dell’instabilità dei figli di coppie omosessuali. E qual è il nesso tra l’omosessualità della coppia è l’instabilità e il connesso disagio dei figli? Si veda il n. 1
4) “Infine, neanche la Sua conclusione, per cui “sia la composizione omosessuale della coppia stessa (e non SOLO l’instabilità della coppia omosessuale) a essere all’origine dei disagi lamentati dai figli”, viene condivisa da Regnerus.”
Il che, se permette, mi lascia indifferente, perché a me interessa cavare conclusioni logiche da uno studio, quello di Regnerus, che mi risulta essere rigoroso (fino a prova contraria). Non mi importa invece occuparmi delle dichiarazioni prudenti di Regnerus, il quale evidentemente – almeno ai miei occhi – si sta barcamenando in modo un po’ maldestro per non inimicarsi gli attivisti gay e i loro seguaci etero più di quanto abbia già fatto (senza volerlo) realizzando il suo studio.
Per fare solo un esempio: a Regnerus che “non vuole assolutamente sostenere che la colpa [del disagio dei figli] sia legata all’orientamento sessuale [della coppia]” potrei contestare che, VALENDO QUANTO ACCERTATO DAL SUO STUDIO, in buona logica vale quando asserisco in 1, e cioè che “l’omosessualità della coppia è il “perché”, cioè la causa dell’instabilità maggiore rispetto a quella delle coppie eterosessuali.” E, stante ciò, e stante che l’instabilità della coppia è causa del disagio dei figli (come anche lei riconosce), occorre (in buona logica) concludere che proprio l’omosessualità della coppia è causa del disagio dei figli.
http://m.youtube.com/results?q=strike%20bowling Alessandro. ….. 😀 😀 😀
Scusa, non mi pare che si veda; ti avevo dedicato uno strike….sei forte!
😀 😀
I rapporti omosessuali sono per loro natura instabili perchè si basano sulla trasgressione e la trasgressione, per potersi alimentare, ha bisogno di sempre nuovi stimoli. L’infedeltà tra gli omosessuali è la norma ed è accettata senza problemi. Io avevo un amico omosessuale che poi è mancato. Si era instaurato un bel rapporto basato sulla sincerità e sul rispetto reciproco. Negli anni mi ha spiegato diverse cose della condizione omosessuale delle quali ho trovato conferma nel libro di Di Tolve. “Non riesco a pensare a niente di peggio che essere allevato da due papà gay” ha dichiarato Rupert Everett, attore, gay dichiarato.
x Admin. Lo so, pensavo di non intervenire più; purtroppo continuo a vedere falle nei ragionamenti presentati e mi piacerebbe capire meglio questi punti…
Poi, se vorrà, potrà chiarire chi è questo Adriano che continuate a citare.
X Alessandro,
1- Noto che continua a non tener conto del fatto che, nello studio Regnerus, i figli delle coppie eterosessuali in cui uno dei genitori non era il genitore biologico (heterosexual stepfamilies) avevano un livello di disagio simile a quelli delle coppie omosessuali.
Andando per logica, quindi, questo prova che, a differenza di quello che Lei afferma, l’essere omosessuali non faccia la differenza (visto che, ribadisco, i livelli di disagio dei figli di omosessuali sono simili a quelli in alcuni tipi di coppie eterosessuali), mentre fa la differenza rendere stabile una coppia (e alcuen ricerche dimostrano che le coppie omosessuali sposate sono più durature; v. sotto).
2- Quanto al Suo ragionamento sul basso numero di coppie omosessuali che vogliono sposarsi, lo stesso non dimostra che le coppie omosessuali sposate siano meno stabili di quelle eterossessuali sposate.
Anzi, uno studio condotto da Lee Badgett e Jody Herman (“Patterns of Relationship Recognition by Same-Sex Couples in the United States” – University of California, school of law 2011) ha concluso, esaminando 140.000 matrimoni omosessuali, che il tasso annuo di divorzi tra coppie omosessuali negli USA sia dell’1,1%, contro il 2% delle coppie eterosessuali. Inoltre questo studio riporta che un quarto delle coppie omosessuali dichiarate negli USA si è sposato, contraddicendo quindi le statistiche di pochi anni prima che avevo citato nel post precedente; una tendenza all’aumento che, prevedono questi ricercatori, potrà portare tra una decina d’anni a un tasso di matrimoni simile a quello tra eterosessuali.
3- Regnerus ammette di non essere stato in grado di trovare abbastanza famiglie omosessuali intatte per poter fare una ricerca in proposito. Per cui il nesso tra omosessualità e disagio non è stabilito e anzi viene contraddetto, tra l’altro, da quanto descritto nel punto 1.
4- Mi sembra anche un po’ troppo semplice sostituirsi alle conclusioni “sgradite” dell’autore dello studio e liquidarle come tentativi di evitare critiche che, al momento della pubblicazione dell’articolo (11 giugno) non c’erano ancora state. E se vogliamo usare la logica, tenendo conto dei punti qui sopra, lo studio non stabilisce un nesso causa-effetto (ma solo una co-presenza) tra omosessualità dei genitori e instabilità della coppia. E’ come dire che, visto che a Carnevale al Pronto Soccorso si presentano persone vestite da pulcinella, allora questo costume è pericoloso.
Poi, chiaro, si possono ignorare gli studi che contraddicono ciò in cui si pensa, etichettandoli senza esaminarli come “di parte”, “non obiettivi”, “finanziati da un gruppo di pressione” (anche quello di Regnerus è stato finanziato da un’associazione di parte, ma non credo questo abbia influenzato i risultati…fino a prova contraria). Ma questo, probabilmente, non giova alla ricerca della verità.
Spero proprio di leggere una Sua replica argomentata. Grazie comunque.
@Adriano:
http://it.wikipedia.org/wiki/Indirizzo_IP
Anonimo, è piuttosto insistente per essere uno che ha dichiarato: “chiedo scusa se non replicherò a eventuali risposte: avendo seguito diverse discussioni che in questo sito si sono scatenate in passato su questo e su altri argomenti, non ho né il tempo né le energie per imbarcarmi in lunghissime diatribe…”. Si vede che ha trovato tempo ed energie. Meglio così.
1) “Noto che continua a non tener conto del fatto che, nello studio Regnerus, i figli delle coppie eterosessuali in cui uno dei genitori non era il genitore biologico (heterosexual stepfamilies) avevano un livello di disagio simile a quelli delle coppie omosessuali.”
No, io ne tengo conto, solo che ai fini della questione che stiamo dibattendo questo aspetto è irrilevante, e io tenderei a concentrarmi sull’essenziale. La questione che si sta dibattendo è la seguente: è vero o no che c’è un’incidenza di disagi psicofisici marcatamente superiore nei figli di coppie omosessuali rispetto ai figli di copie eterosessuali? Lo studio di Regnerus risponde positivamente alla domanda. E questo è quanto.
Che i figli delle coppie eterosessuali in cui uno dei genitori non era il genitore biologico abbiano un livello di disagio simile a quelli delle coppie omosessuali non mostra che non ci sia un’incidenza di disagi psicofisici marcatamente superiore nei figli di coppie omosessuali rispetto ai figli di copie eterosessuali, mostra soltanto che i figli delle coppie eterosessuali in cui uno dei genitori non era il genitore biologico avevano un livello di disagio simile a quelli delle coppie omosessuali.
Ovviamente, le coppie eterosessuali prese in esame da Regnerus non sono in prevalenza coppie eterosessuali con figli nelle quali uno dei genitori non è quello biologico: altrimenti, stante che i
figli delle coppie eterosessuali in cui uno dei genitori non era il genitore biologico avevano un livello di disagio simile a quelli delle coppie omosessuali, sarebbe impossibile che lo studio concluda – come fa – che i figli delle coppie omosessuali presentano disagi significativamente maggiori dei figli delle coppie eterosessuali.
Sospetta forse che Regnerus sia stato così maldestro da prendere in esame un numero troppo esiguo di coppie eterosessuali nelle quali uno dei genitori non fosse il genitore biologico? Se così fosse, lo studio di Regnerus mancherebbe palesemente di rigore scientifico. Ma a me ciò non risulta. A lei quindi l’onere della prova.
2) “Quanto al Suo ragionamento sul basso numero di coppie omosessuali che vogliono sposarsi, lo stesso non dimostra che le coppie omosessuali sposate siano meno stabili di quelle eterossessuali sposate.”
Il fatto è che io tendo a rimanere aderente al tema di cui si discute, che è il nesso tra omosessualità della coppia e disagio dei figli di coppie omosessuali, non la stabilità delle coppie omosessuali sposate. Quello che ho detto (non posso citare pezzi interi dei miei commenti precedenti) in sintesi è che, ammesso (e non concesso: cfr. n. 2 della mia prima replica) che l’instabilità della coppia omosessuale sia la SOLA causa dei disagi di figli di coppie omosessuali, non vedo come si possa rimediare a tale instabilità, stante che – ammesso (e non necessariamente concesso: ma di questo un’altra volta) che il matrimonio renderebbe stabili le coppie omosessuali – è un dato di fatto che la maggior parte delle coppie omosessuali decide di non sposarsi anche laddove sarebbe possibile farlo.
Lei riporta gli esiti di uno studio che attesterebbe la tendenza all’aumento dei matrimoni tra omosessuali “che, prevedono questi ricercatori, potrà portare tra una decina d’anni a un tasso di matrimoni simile a quello tra eterosessuali”. Permetta che annoti che “previsioni” di questo tipo non hanno nemmeno la parvenza di rigore scientifico.
Inoltre, esistono numerosi rilevamenti attestanti la scarsa disponibilità degli omosessuali a contrarre matrimonio. Faccio solo una citazione:
“In Olanda ad esempio in 10 anni di legislazione 9 coppie gay su 10 non si sono sposate, così come in Spagna l’Istituto Nazionale di Statistiche nel 2009 ha fatto sapere che a 5 anni dalla legge non c’era stato il boom di 100.000 matrimoni previsto dalle associazioni ma si è fermato a 16.000, circa il 2% del totale dei matrimoni.”
http://www.documentazione.info/prima-delle-unioni-omosessuali-parliamo-del-matrimonio
3) “Regnerus ammette di non essere stato in grado di trovare abbastanza famiglie omosessuali intatte per poter fare una ricerca in proposito”
Daccapo: se lei ritiene che il fatto che Regnerus non abbia trovato abbastanza famiglia omosessuali intatte infici la validità scientifica e quindi le conclusioni dello studio (che sono queste: i figli delle coppie omosessuali hanno più disagi dei figli di coppie eterosessuali), contesti apertamente la validità dello studio davanti a Regnerus, all’Università del Texas, alla comunità scientifica.
4) “se vogliamo usare la logica, tenendo conto dei punti qui sopra, lo studio non stabilisce un nesso causa-effetto (ma solo una co-presenza) tra omosessualità dei genitori e instabilità della coppia”
no, se vogliamo usare la logica dobbiamo fare il ragionamento che ho svolto in un precedente commento:
“Orbene: “E’ evidente che le coppie omosessuali esaminate fossero più instabili” rispetto a che? Rispetto ovviamente alle coppie eterosessuali. Conclusione (in buona logica): le coppie omosessuali sono più instabili rispetto a quelle eterosessuali. E perché mai le coppie omosessuali sono più instabili rispetto a quelle eterosessuali? Ovviamente (in buona logica) non perché sono coppie (altrimenti l’instabilità delle coppie omosessuali ed eterosessuali dovrebbe essere suppergiù la medesima), ma perché sono coppie omosessuali. Ossia (in buona logica): l’omosessualità della coppia è il “perché”, cioè la causa dell’instabilità maggiore rispetto a quella delle coppie eterosessuali” ecc.
5) “Poi, chiaro, si possono ignorare gli studi che contraddicono ciò in cui si pensa, etichettandoli senza esaminarli come “di parte”, “non obiettivi”, “finanziati da un gruppo di pressione” (anche quello di Regnerus è stato finanziato da un’associazione di parte, ma non credo questo abbia influenzato i risultati…fino a prova contraria). Ma questo, probabilmente, non giova alla ricerca della verità.”
Questo pistolotto non mi riguarda, io non ignoro e non sottovaluto, immagino che lei faccia lo stesso.
Alessandro,
Grazie della replica. Oggi ho tempo solo per un appunto: l’aspetto che condidera irrilevante, in realtà è fondamentale.
Leggendo quanto è stato scritto da Regnerus, è evidente che l’analisi è stata fatta su 4 categorie diverse di familgie con figli: coppie eterosessuali con almeno un genitore non biologico, famiglie monoparentali, coppie omosessuali che nel campione esinato erano quasi esclusivamente non stabili (divise in due sottogruppi: gay e lesbiche) e coppie stabili di genitori eterosessuali .
Il divario nel disagio è stato riscontrato solo e unicamente in questi ultimi due gruppi specifici (cioè coppie omosessuali non stabili e coppie eterosessuali stabili).
Quindi, la Sua affermazione per cui “Ovviamente, le coppie eterosessuali prese in esame da Regnerus non sono in prevalenza coppie eterosessuali con figli nelle quali uno dei genitori non è quello biologico” non è per niente corretta, visto che, come già detto, nel gruppo che presenta il divario di disagio non c’è NESSUNA coppia eterosessuale con genitore non biologico.
Un confronto per dati aggregati “coppie omo vs il resto del mondo” è poi improponibile, visto che da una parte ci sono anche famiglie intatte e dall’altra praticamente no.
Il fatto poi che ci sia un livello di disagio in alcuni tipi di famiglia eterosessuale simile a quello delle famiglie omosessuali esaminate (le quali, ricordo, erano quasi tutte disgregate) indica, andando per logica, che non è l’orientamento sessuale la discriminante, mentre lo è l’instabilità (come suggerisce lo stesso autore).
Se mangio una caramella verde e lo stesso tipo di caramella (ma gialla) e sto male in entrambi i casi, so che non è il colorante a essere nocivo (o che lo sono tutti e due, ma non mi pare il nostro caso).
Solo un confronto tra famiglie stabili, omosessuali ed eterosessuali può essere determinante sulla questione, visto che così il fattore-instabilità viene eliminato (come fare la prova del nove, mangiando gelatine con gli stessi coloranti delle caramelle sopracitate).
Lo stesso Regnerus però riconosce che questo non è stato possibile nella ricerca, visto che non ha trovato abbastanza coppie omosessuali da esaminare. Forse perché non esistono? Basta guardarsi intorno e ci si accorge che oggi non è così (cosa riconosciuta anche da Regnerus). Questo grazie anche a un ambiente meno discriminatorio, frutto forse anche di un cambiamento nell’atteggiamento della Chiesa (ma questo è un altro argomento). Lo era sicuramente nel periodo a cui questa inchiesta fa riferimento (25-40 anni fa) quando tra l’altro l’omosessualità era considerata reato in molti stati. E vogliamo negare che un ambiente ostile faccia male a delle relazioni?
Insomma, a leggere bene, lo studio Regnerus non dà conclusioni così nette come quelle che Lei, Alessandro, ha tirato.
E’ molto più sfumato e complesso di quello che si pensa e lo stesso Regnerus lo riconosce.
Bravo anonimo (chiunque tu sia)!!!
…come egualmente vorrei dire bravo Alessandro, essendo, mi sembra a me, tutti e due degli abilissimi e accuratissimi analizzatori e commentatori dello studio di Regnerius. Però, siccome nessuno glielo aveva detto prima, glielo ho detto io, BRAVO ANONIMO; SMACK!!!
Il valore, poi, che possono avere gli studi e le statistiche e le categorizzazioni sociologiche, questo sarebbe un altro discorso infinito come tanti altri già anche discussi qui dentro.
1) “Solo un confronto tra famiglie stabili, omosessuali ed eterosessuali può essere determinante sulla questione, visto che così il fattore-instabilità viene eliminato. Lo stesso Regnerus però riconosce che questo non è stato possibile nella ricerca”
Non le viene il sospetto che Regnerus, pur conducendo una ricerca tanto ampia, sia riuscito a esaminare coppie omosessuali quasi esclusivamente non stabili per il semplice fatto che le coppie omosessuali tendono a essere, proprio in quanto omosessuali, non stabili, e quindi le coppie omosessuali stabili sono poche e non possono che essere poche?
2) Invece secondo lei non è così. Sulla base di quali studi lei asserisce che non è intrinseca alla composizione omosessuale della coppia la tendenza all’instabilità della coppia stessa? Nessuno. Si basa sulla sua personale percezione: “basta guardarsi intorno e ci si accorge che oggi non è così”.
Ecco, permetta che obietti che l’argomento “basta guardarsi intorno per accorgersi che…” difetta di rigore scientifico. La mia esperienza (alla quale non conferirei alcun valore universale) è di segno opposto: i non molti omosessuali che conosco intrattengono legami brevi (talora più legami contemporaneamente) e piuttosto burrascosi.
Ritengo opportuno ragionare su dati che abbiano una qualche validazione scientifica, evitando di ricorrere all’impressione personale.
Che Regnerus, pur conducendo una ricerca ampia e scientificamente avveduta, abbia trovato poche coppie omosessuali stabili non può d’altronde meravigliare chi ha presente gli studi che da tempo evidenziano la marcatissima tendenza all’instabilità delle coppie omosessuali. Faccio solo una citazione:
“D. McWirther e A. Mattison, che sono ricercatori gay (quindi non sospettabili di parzialità), hanno esaminato 156 coppie omosessuali: solo 7 di queste avevano avuto una relazione esclusiva, ma comunque nessuna era durata più di 5 anni. Le relazioni omosessuali durano in media un anno e mezzo i maschi gay hanno mediamente 8 partner in un anno fuori dal rapporto principale (Xiridou, 2003). In un’ampia ricerca di un volume di ben 506 pagine (si noti che questo volume è stato pubblicato dall’Istituto Kinsey, che non è certo ostile all’omosessualità, anzi l’ha fortemente promossa) di A.P. Bell e M.S. Weinberg (Homosexualities: A study of diversity among men and women, Simon & Schuster, New York 1978) svolta su un campione americano, si mostrava che su 574 uomini omosessuali solo l’1 % aveva avuto 3-4 partner, il 2 % 5-9, il 3 % 10-14, il 3% 15-24, l’8 % 25-49, il 9 % 50-99, il 15 % 100-249, il 17 % 250-499, il 15 % 500-999, il 28 % 1000 (mille) e più. Ed un’indagine su 150 uomini omosessuali di età tra i 30 e i 40 anni ha mostrato che già a quell’età il 65 % aveva avuto più di 100 (cento) partner sessuali (cfr. Goode – Troiden, 1980). Ci sono rare coppie omosessuali che continuano a coabitare per più anni, ma tra loro non c’è quasi mai esclusività nei rapporti.”
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/03/in-attesa-del-gay-pride-di-domani-351/
3) Tuttavia voglio prendere sul serio fino in fondo la sua obiezione (trascurando quell’infelice riferimento alla sua impressione personale, che non è certo idonea ad avvalorarla), la quale è più o meno questa: le coppie omosessuali sono generalmente instabili principalmente perché le situazioni ambientali e le legislazioni dei Paesi in cui gli omosessuali si trovano a vivere ostacolano gravemente la stabilità delle coppie omosessuali stesse.
Ribatto: e sia. Proviamo allora a vedere che cosa succede se gli omosessuali possono sposarsi, possono cioè “stabilizzare” la propria unione. Se fosse vero che sono legislazioni “avverse” a destabilizzare le unioni omosessuali, la legalizzazione del matrimonio per gli omosessuali dovrebbe rimuovere la causa di tale destabilizzazione, cioè dovrebbe rendere stabili le coppie omosessuali. E invece no: laddove è possibile sposarsi gli omosessuali si sposano molto poco, come ho documentato. Cioè, nemmeno potendolo fare “iniettano” la stabilità – proveniente dal matrimonio – nel proprio legame.
Risulta pertanto confutata la sua tesi secondo cui sarebbero situazioni ambientali e legislazioni “avverse” a congiurare contro la stabilità delle coppie omosessuali. Molta parte degli omosessuali, pur potendo sposarsi, preferiscono un legame meno stabile, cioè più instabile. Non resta che concludere che le coppie omosessuali sono tendenzialmente instabili in quanto tali: se nemmeno il matrimonio le stabilizza (perché in genere lo rifiutano), che altro potrà stabilizzarle? Non riesco proprio a immaginarmelo.
Quindi: poiché il rigoroso studio di Regnerus conclude che l’instabilità di coppia è causa dei disagi dei figli, e stante che la coppia omosessuale s’è palesata essere in quanto tale tendenzialmente instabile, perché concedere l’adozione a queste coppie?
Alessandro:
…ma anche ammesso che lo studio di Regnerius arrivi incontestabilmente-incontrovertibilmente alla conclusione che te dici, per quale ragione dovrebbe essere preso, questo studio, e questo soltanto, come decisivo nell’affidare sì o no bambini in adozione a coppie omosessuali?
(anche fosse, si è sempre detto, stessero meglio, i bambini, per ragioni x y z, con babbi e mamme, possibilmente veri, non sarebbe sempre meglio che li adottasse qualcheduno che gli può voler bene, anche omosessuali, invece che restino negli orfanotrofi o quant’altro?)
E’ così difficile da capire?
ma perché – mantenendo le debite garanzie per i minori – non si rende più facile l’adozione da parte di coppie etero?
Gli omosessuali possono “voler bene” a questi bambini?
Come dice il gran rabbino di Francia Gilles Bernheim citato da Galli della Loggia: “«Tutto l’affetto del mondo non basta a produrre le strutture psichiche basilari che rispondono al bisogno del bambino di sapere da dove egli viene. Il bambino non si costruisce che differenziandosi, e ciò suppone innanzi tutto che sappia a chi rassomiglia. Egli ha bisogno di sapere di essere il frutto dell’amore e dell’unione di un uomo, suo padre, e di una donna, sua madre, in virtù della differenza sessuale dei suoi genitori»
Insomma, non nego che una coppia omosessuale in quanto tale non possa “voler bene” a un bambino, ma un figlio ha bisogno non di un generico “affetto”, per quanto intenso, ma dell’amore genitoriale. E l’amore genitoriale è paterno e materno. Ecco perché una coppia omosessuale non può destinare al bambino un amore genitoriale, cioè non può dare al bambino quell’amore che il bambino ha bisogno di riceve dai genitori. Ecco perché, dunque, non è giusto e non è bene per un bambino essere “figlio” di omosessuali.
L’articolo di Galli della Loggia sta qua:
http://archiviostorico.corriere.it/2012/dicembre/30/Religioni_che_sfidano_Conformismo_sui_co_0_20121230_6f25a394-5248-11e2-b6fa-b83cb0fbff5f.shtml
Alessandro:
…more solito non rispondi o non finisci di rispondere, o sfarfalleggi. Prima ti basi su Regnerius. Poi sul Gran Rabbino. E poi io dicevo che in mancanza di di babbo e mamma sarebbe meglio essere adottati da due persone che possono dare affetto(anche omosessuali) invece che gli orfanotrofi.
no, non è meglio, i bambini vanno adottati da idonee coppie eterosessuali.
“Come se non fosse abbastanza, anche Lévy ha riciclato il noto “argomento orfanotrofio”, dicendo: «Non ci sono effetti perversi particolari quando si strappa un bambino da un sordido orfanotrofio e lo si trasferisce in una famiglia con un solo genitore o con genitori omosessuali amorevoli».
Non si capisce davvero questo accanimento dei difensori dell’adozione gay contro gli orfanotrofi, descritti per l’occasione con gli aggettivi più squallidi: “sordidi”, “violenti”, “squallidi”, “sporchi”, “anaffettivi” ecc.
Sottolineiamo comunque la fallacia di questo argomento facendo notare che il numero di richieste di adozioni da parte di coppie eterosessuali (il luogo senza dubbio ideale per la crescita di un bambino, come mostra tutta la letteratura medico-scientifica) è fortunatamente elevato: in Italia, nel 2010, la crescita delle adozioni è stata del +7,9% rispetto all’anno precedente… Anzi, il vero problema è il numero esiguo di minori adottabili rispetto alle domande di adozione”
http://www.uccronline.it/2013/01/12/nozze-gay-confutazione-del-pensiero-di-bernard-henri-levy/
“Il momento più commovente della grande manifestazione di Parigi è stato quando Jean-Pierre di Homovox, indosso la t-shirt dell’evento, ha preso il microfono sul palco e si è rivolto alla folla: «Sono omosessuale e ho una vita di coppia in regime di Pacs (l’unione civile che in Francia esiste dal 1999, ndr). Sono qui perché ogni bambino ha diritto ad avere un padre e una madre. Perché non voglio che le donne siano ridotte a macchine per produrre figli per coppie di uomini. Perché non voglio che i figli dell’eterologa passino la vita alla disperata ricerca delle loro radici. Non ogni amore è fatto per il matrimonio. È l’amore incarnato nella differenza dei sessi che fa il matrimonio. Grazie, a nome degli omosessuali, per essere qui a difendere il reale!».
http://www.tempi.it/grazie-a-nome-degli-omosessuali-per-essere-qui-a-difendere-il-reale
Alessandro:
“Il momento più commovente della grande manifestazione di Parigi è stato quando Jean-Pierre di Homovox, indosso la t-shirt dell’evento, ha preso il microfono sul palco e si è rivolto alla folla…”
Così scrive Rodolfo Casadei !
x Alessandro,
Degli studi che cita, mi risulta che quello di D. McWirther e A. Mattison risalga a oltre trent’anni fa (come quello di A.P. Bell e M.S. Weinberg), il periodo a cui fanno riferimento le famiglie di Regnerus. Mentre lo studio Xiridou (che oltretutto è uno studio epidemiologico) esamina solo gay (niente lesbiche) sotto i 30 anni di Amsterdam, mettendo assieme relazioni stabili monogame con quelle in cui si affiancano diversi partner a quello “principale”.
La ricerca che ho già citato (e che parla di un tasso di divorzi omo minore e di un alto livello, 20%, di matrimoni omo) è stata pubblicata nel 2011 e si basa su dati dei registri pubblici di 140.000 persone. La ricerca che ha citato a proposito dei Paesi Bassi dimostra che meno del 10% delle coppie omo sposate ha divorziato. Entrambi quindi confermano la mia impressione a proposito delle coppie omosessuali.
Ora, si può andare avanti per mesi a citare studi e contro-studi. Il punto però è uno: lo studio Regnerus non dimostra, diversamente da quanto sostenuto da Lei, che oggi sia valido l’assioma “omosessualità=disgregazione=disagio figli” ma suggerisce solo una correlazione “disgregazione famiglia=disagio”.
Magari altri studi lo fanno (e altri ancora li smentiscono), ma non Regnerus.
Per dirla con le parole di Regnerus:
“Let me be clear: I’m not claiming that sexual orientation is at fault here, or that I know about kids who are presently being raised by gay or lesbian parents. Their parents may be forging more stable relationships in an era that is more accepting and supportive of gay and lesbian couples.”
Questo era il mio punto iniziale e mi pare di averlo dimostrato.
x Filosofiazero: grazie.
.
Anch’io a volte soffro d’insonnia e non so come passare il tempo.
Anonimo
mi spiace per lei, ma ha dimostrato ben poco. Voleva dimostrare che l’instabilità di coppia, che è causa del disagio dei figli, non è una tendenza intrinseca alla composizione omosessuale della coppia.
A riprova, dice che la sua impressione è che oggi le coppie omosessuali siano molto più stabili di un tempo. A sostegno della sua impressione (che presa a sé non ha alcun valore scientifico, ovviamente) convoca uno studio da me indicato che documenta esattamente l’opposto, questo:
http://www.marriagedebate.com/pdf/iMAPP.May2011-rev.pdf
ove si attesta che in Olanda a 10 anni dall’introduzione del matrimonio-gay 9 coppie gay su 10 non si sono sposate (“After ten years of same‐sex marriage, approximately 9 out of 10 gay and lesbian people in the Netherlands have still not chosen to enter a legal marriage”).
Decidere di non sposarsi equivale a voler rimanere instabili come coppia, mi pare. Quindi i dati olandesi, lungi dal “confermare” la sua “impressione a proposito delle coppie omosessuali [cioè quella che negli ultimi anni esse vadano stabilizzandosi, siano meno instabili]”, documentano esattamente l’opposto: le coppie omosessuali tendenzialmente sono refrattarie a stabilizzarsi, tant’è che rifuggono dal matrimonio.
L’altro studio da lei citato, condotto da Lee Badgett e Jody Herman (“Patterns of Relationship Recognition by Same-Sex Couples in the United States” – University of California, school of law 2011), dice che il 20% delle coppie omosessuali dichiarate negli USA si è “sposato”.
Ma mi scusi, che una coppia su cinque scelga di “sposarsi” le sembra tanto? O non è una conferma della tendenza della coppie omosessuali a non voler stabilizzarsi?
E quindi ribadisco quanto scrivevo in un precedente commento:
“Non le viene il sospetto che Regnerus, pur conducendo una ricerca tanto ampia, sia riuscito a esaminare coppie omosessuali quasi esclusivamente non stabili per il semplice fatto che le coppie omosessuali tendono a essere, proprio in quanto omosessuali, non stabili, e quindi le coppie omosessuali stabili sono poche e non possono che essere poche?”
Quanto alla marcatissima instabilità delle coppie omosessuali, nel 2003-2004 (non nel 1970 o 1980) il “Gay/Lesbian Consumer Online Census”, valutando gli stili di vita di 7.862 omosessuali, ha rilevato che solo il 15% delle relazioni in corso durava da almeno 8 anni e solo il 5% durava da almeno venti anni; secondo questo studio la durata media di una relazione omosessuale è di un anno e mezzo (“Largest Gay Study Examines 2004 Relationships”)
Alessandro
“mi spiace per lei, ma ha dimostrato ben poco. Voleva dimostrare che l’instabilità di coppia, che è causa del disagio dei figli, non è una tendenza intrinseca alla composizione omosessuale della coppia”
Non è una tendenza intrinseca. Lo dimostra:
– un tasso di divorzi omosessuali inferiore al 7% decennali in Olanda (circa 1000 divorzi su circa 14000 matrimoni, dati dello studio che cita Lei).
– un tasso di matrimoni omosessuali del 20% in forte ascesa (altro che coppie omosessuali che “rifuggono” il matrimonio), così come dimostrato nello studio americano da me citato;
– un tasso di divorzi omosessuali inferiore alla media eterosessuale (stesso studio)
Se l’instabilità di coppia fosse intrinseca negli omosessuali, allora non potrebbero esistere coppie omosessuali stabili.
L’esistenza delle 13000 coppie omosessuali olandesi quindi sarebbe impossibile (assieme agli altri dati appena citati).
Concludendo:
” quindi ribadisco quanto scrivevo in un precedente commento:
“Non le viene il sospetto che Regnerus, pur conducendo una ricerca tanto ampia, sia riuscito a esaminare coppie omosessuali quasi esclusivamente non stabili per il semplice fatto che le coppie omosessuali tendono a essere, proprio in quanto omosessuali, non stabili, e quindi le coppie omosessuali stabili sono poche e non possono che essere poche?” ”
No. E quanto dice lo stesso Regnerus va in questa direzione (v. miei commenti precedenti) Nb: faccio notare che prima parlava di “instabilità intrinseca”; qui “tendono a essere instabili”…
Ribadisco: altri studi dicono di sì (e altri no). Regnerus non lo dice.
ps: mera curiosità. Visto che mi pare di averLa incontrata personalmente (o forse è una coincidenza…), non è che in questi giorni si trova in Piemonte, a ovest di Torino?
Angelina
Questione di ritmi circadiani…
“Se l’instabilità di coppia fosse intrinseca negli omosessuali, allora non potrebbero esistere coppie omosessuali stabili.”
Quanto ho detto è che è intrinseca alla composizione omosessuale della coppia la marcata tendenza all’instabilità (e quando avessi scritto “è intrinseca l’instabilità”, avrei inteso la stessa cosa, esprimendola più brevemente – come ogni lettore non prevenuto ha ben capito leggendomi – : non sono così sprovveduto in logica da non accorgermi che se l’instabilità fosse un carattere necessariamente inerente alla coppia omosessuale, non potrebbe esistere alcuna coppia omosessuale stabile).
Dal che non discende che sia impossibile che esistano coppie omosessuali stabili, ma discende che – stante questa intrinseca tendenza – le coppie omosessuali stabili siano state, siano e siano per essere assai meno di quelle instabili.
A me risulta evidente che i dati addotti nella discussione che è intercorsa tra di noi confermino chiaramente questa mia conclusione.
Gli ultimi dati da lei citati (in sintesi: il basso tasso di divorzi nelle coppie omosessuali) mostrano solo che le coppie omosessuali stabilizzate tendono a rimanere stabili, ma non toglie che le coppie omosessuali stabili siano molto poche. In Olanda dall’introduzione del matrimonio-gay 9 coppie gay su 10 non si sono sposate. Cioè appunto in Olanda le coppie stabili sono assai poche, circa il 10%. Che – come lei rileva – in Olanda si registri un tasso di divorzi tra omosessuali inferiore al 7% mostra solo che le poche coppie omosessuali stabilizzate tendono – ribadisco – a rimanere stabili, ma non toglie che le coppie omosessuali stabili siano assai poche: una su dieci.
Quanto allo studio statunitense, che una coppia omosessuale su cinque si sposi non mi pare un dato eclatante, e soprattutto non confuta quanto vado sostenendo: che le coppie omosessuali stabili sono poche, nettamente minoritarie rispetto al numero complessivo delle coppie omosessuali.
Occorrerebbe inoltre non sottovalutare gli altri studi che attestano l’instabilità della maggior parte delle coppie omosessuali (cfr. tra gli altri quello del 2004, da me citato, del “Gay/Lesbian Consumer Online Census”).
Quanto ai trend di incremento dei matrimoni omosessuali, permetta che io dei dichiarati trend mi fidi poco. Ne riparliamo tra dieci anni, è vedrà (il tempo s’incaricherà eventualmente di smentirmi) che i matrimoni omosessuali non avranno conosciuto la pronosticata crescita.
D’altronde, ciascuno è libero di leggersi il nostro scambio di vedute e di trarre le proprie valutazioni, di concordare con lei o con me o con nessuno dei due.
Vivo nel Piemonte orientale
http://www.google.it/search?um=1&hl=it&tbo=d&biw=1280&bih=752&tbm=isch&sa=1&q=someone+is+wrong+on+the+internet&oq=someone+is+wrong&gs_l=img.1.0.0i19l2j0i5i19.392594.409886.0.413685.33.29.0.1.1.3.927.6037.7j15j2j2j6-3.29.0…0.0…1ac.1j4.xNcArTHK4RU#biv=i|126;d|QMFNdV6qGH5KYM:
“avendo seguito diverse discussioni che in questo sito si sono scatenate in passato su questo e su altri argomenti”: piuttosto informato vedo… Chissà coma mai? E chissà come mai “anonimo”?…
Angeloextralarge:
…mi sembra che “anonimo”, in questo caso, sia un semplice soprannome come web_mistress, Joe Turner, filosofiazzero eccetra, poi, ovviamente, admin conosce l’indirizzo e-mail di anonimo. Mi sembra tutto normale, c.v.d.!,
Alvise Maria: mi sa che in questo caso lo pseudonimo “anonimo” è solo per coprire una identità già conosciuta in questo blog… Ma è già stato sgamato” dal mitico Admin! E mi sembra che non abbia nemmeno faticato molto a sapere chi è in realtà l’anonimo. Leggi il commento del 15 gennaio alle 10:18… E’ subito qui sopra! 😀
Angeloextralarge:
…e allora?
Niente di male: il signor anonimo ci ha tenuto a farci sapere che ha frequentato in passato il blog e così mi sono incuriosito. Gli ho solo dato il bentornato.
Admin: sei unico, irripetibile e insostituibile. Smack! 😀
…è già successo che siano cambiati i soprannomi e nessuno ha avuto da dire nulla.
comunque chiunque sia “anonimo” mi sembra che non dica cose né irragionevoli né offensive.
O volete mandarlo via anche lui?
Perchè qualcuno è stato mandato via?
Buongiorno,
A scanso di distrazioni ed equivoci:
1- seguo da tempo questo blog.
2- per scrivere ho usato come accesso un wifi gratuito che copre un intero paese.
3- ignoro se qualcun altro ha usato lo stesso accesso per scrivere su questo blog.
…e vabbè , so’ coincidenze. Non importa.
Alvise, MA SE SEI LA PROVA VIVENTE CHE QUI NON MANDANO VIA PROPRIO NESSUNO (!!) 😀 😀
Bariom lo devi capire: sta per fare la guerra alla Città del Vaticano con Vulcanotto e Poetella per risanare il debito pubblico dell’Italia. Deve caricarsi! Deve convincersi che siamo cattivi perchè potrebbe anche essere che. trovandoci su fronti opposti, sia costretto a spararci! E’ terribile!
Giusi: per quel che mi riguarda, credo che Alvise potrebbe felicemente spararmi addosso senza rimorsi… Anzi, non vorrei che sparasse alla prima 54enne extralarge che gli si para innanzi a difesa della Città del Vaticano. Non si sa mai … fossi io… meglio non rischiare. Ahahahahah! 😀
Mah.. io non me lo vedo Alvise che ci spara 😉 (anche se ne “spara” tante!! :-D) e ti dirò lo capisco pure. Io ragionavo come lui.
Quante baggianate!
Quand’anche poi la Chiesa vendesse tutti i suoi averi, sai questi quanto durerebbero a risolvere i problemi economici del mondo (o anche dell’Italia)? Un batter di ciglio!
Però nessuno di lor signori s’infervora perché si smetta di comprare armi e bombardieri o si spendano miliardi per mandare una sonda su Marte o per accelerare neutrini (per carità IL PROGRESSO DELL’UOMO!), mentre in tanti qui – sulla terra – non sanno se a sera saranno già morti per fame o per sete.. o solo per un po’ di febbre.
O perché, ogni paese oggi ricco (ma siamo tutti così poveri, così in crisi… come facciamo :-(! Che poi i veri poveri ci sono anche da noi e vai a vedere chi è loro vicino…) non condona il tremendo debito che hanno i più poveri (che sono per lo più stati in passato e ancora sono) spremuti di tutte le loro materie prima senza che i Popoli indigeni ne abbiano tratto beneficio alcuno?
Eh, ma si fa prima a riempirsi la bocca con “i tesori della Chiesa”… vero Alvì 😉
Bariom: nemmeno io ce lo vedo, anche perché credo nel detto “can che abbaia non morde” (Alvise Maria, perdonami ma il detto è così)… ma galoppando con la fantasia… succedesse quello che Giusi ha scritto, sarei la prima a cadere… martire? 😉
Dipende se sei… a tiro di schioppo! 🙂
a anonimo
non si sosteneva che il Regnerus avesse messo un punto risolutivo sulla questione. oltre agli altri numerosi pareri citati.anche di organizzazioni omo.
si voleva solo rimarcare che la bufala dei sostenitori dell’adozione omo confermata anche su basi sociologico-psicologiche, confermata non è da altrettanti e seri studi.
pertanto la sentenza della corte italiana( e di altre giurisdizioni europee ed extra ) che sostengono la indifferenza per il bambino di essere dato in adozione a coppie omo o no,dal punto di vista della salute del bambino non è motivabile né giustificabile dal punto di vista medico-scientifico.
ma è solo una decisione politica.
che con il benessere del bambino c’entra nulla.
tanto per sottolineare le inesattezze.
…ma da quando è che siete diventati “scientifici”?
…da quando non ci sono più i calcio balilla e nelle parrocchiette si studia!
…eppure tante volte ce l’avete avuta (e ce l’avete) con la scienza e la sua pretesa di essere scienza.
Quando è “pretesa” scienza, certo.
Quando è “tesi scientifica” (vedi Darwin) che viene spacciata come “certezza scientifica”, pure.
A te perché una cosa è presentata come scientifica va bene tutto?
Anche il Nazismo aveva parecchie pretese “scientifiche” 🙁
Bariom:
….tu scrivi:”A te perché una cosa è presentata come scientifica va bene tutto?”
La teoria dell’evoluzione, per esempio, che a te non va bene (ma il discorso sarebbe infinito) mi sembra realistica e in ogni caso non credo in Dio e di conseguenza nemmeno alla creazione. D’altra parte non credo nemmeno che dalla scienza 8cosiddetta)sia possibile derivare conseguenze di ordine etico (giustamente fai menzione del nazismo) e sono d’accordo con voi nel giudicare la legge che si sta per discutere in Francia un atto politico (in senso etimoilogico) Essa in effetti non cerca la sua giustificazione nella biologia o che altro scientifico o meno, ma solo nella libertà di coscienza dei cittadini francesi, che sono anche quelli che hanno votato il parlamento che c’è ora. Quando verra la/lo Le Pen la legge sarà abolita, o anche prima.
Da sempre. Copernico, Keplero, Galilei, Torricelli, Pascal, Stenone, Newton, Laura Bassi, Maria Gaetana Agnesi, Volta, Gauss, Cauchy, Mendel, Pasteur, Mercalli, Marconi, Rubbia, Moscati, Einstein, Enrico Medi, Galvani, Ruffini, Cabibbo….. Così tanto per dirne qualcuno: tutti credenti.
Come sempre Giusi, difficile batterti sul tempo… ma usa la tastiera, hai un sistema vocale… o cibernetico 😀
“usa” sta x “usi”
Un sistema di viscere: mi ribollono e scrivono da sole! 🙂
Giusy:
….praticamente tutti?
ma non era questo che volevo dire, e lo sai…
http://www.enricomedi.it/biografia.html
…web_mistress:
…un altro S.Emidio protettore dei terremoti?
I terremoti si proteggono benissimo da sé…
…pur-troppo!!!
Un grande uomo che probabilmente beatificheranno. Ce ne vorrebbero oggi come lui. E aveva una grandissima capacità di incantare i giovani che lo ascoltavano estasiati altro che ‘sti quattro guru!
…San Terremoto !!!
… margaritas ante porcos 😛
Comunque io nella mia vita ho vissuto diversi terremoti e la preghiera a Sant’Emidio l’ho sempre detta!
@ Giusi: 😀
x vale: Francamente mi era parso chiaro ed evidente che lo studio Regnerus fosse considerato risolutivo, anche ma non solo dai toni usati per descrivere la conferma della sua validità da parte dell’università texana. Personalmente non ho trovato nulla di convincente nell’articolo o negli interventi. Tra l’altro tutti questi riferimenti alla natura e al buon senso mi lasciano perpless(un pò come detto in un altro commento).
Mi chiedo solo se l’introduzione di un’unione gay senza possibilità di adozione (come suggerita dal Rabbino di Francia) può essere accettabile o no…
x admin: chi è Adriano?
Sí certo.
a anonimo
a me così non era parso. è il bello del tot capita tot sententiae.
i toni mi sembra superfluo sottolinearli. in base alla teoria ognunistica( che è il relativismo al cubo), ognuno ha-perlappunto- il suo( ed anche i suoi toni ironici,accorati,ecc.).
io ,per esempio, non mi chiedo se sia accettabile la variante( con o senza adozione) di un qualcosa del quale rigetto l’assunto principale.
e siccome si è su un blog di persone che si spera siano cattoliche, basta andarsi a rileggere-se non tutte le indicazioni fornite dalla chiesa in ogni tempo- anche solo la lettera di S.Paolo ai romani (26,32)-per sapere cosa si pensa,generalmente,qui, sul matrimonio omo ed altre amenità che , nel corso della storia, in ogni tempo, luogo e sotto qualsiasi regime( in senso tecnico) è sempre stata considerata una anormalità riguardante una minoranza quando non una perversione.
A proposito di regimi, “quando lo stato fatica a tenere i conti a posto, mette il naso nella vita privata dei sudditi” : un punto di vista interessante, C. Risè mi sembra non si possa definire un “fanatico fondamentalista”.
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=1QETGR
“C’erano invece persone comuni, c’erano spezzoni di corteo che agitavano il codice civile della République, c’erano gay che rivendicano la loro diversità ma non vogliono per sé matrimonio, adozione e procreazione medicalmente assistita. Perché “la coppia omosessuale è diversa da quella eterosessuale, per un semplice dettaglio: non può dare origine alla vita, per cui ha bisogno di una forma di unione specifica che non sia il matrimonio. Ha bisogno di un’altra cosa perché la realtà delle coppie omosessuali è diversa da quella delle coppie eterosessuali” (Nathalie de Williencourt, portavoce di Homovox, intervistata dal settimanale Tempi).”
http://www.ilfoglio.it/soloqui/16539
vale:
…tu rigetti(sic!) l’assunto principale (e cioè?)(che esista persone che vogliono stare con persone dello stesso sesso?)
a alvise.
no.figurati.rigetto il fatto che :
-si dia per scontato che vi possa essere un “matrimonio” fra persone dello stesso sesso nei termini con i quali tale istituto( che per i cristiani è un sacramento) è conosciuto. vi sono infinite forme giuridiche,nel campo legislativo, per tutelare o normare tali convivenze.differenziandolo dal matrimonio.
– che sia un problema che riguardi una maggioranza di persone.
-che “presunti”diritti” di una minoranza possano conculcare il diritto di una maggioranza( mi riferisco ai bambini) ad avere quel che la natura ha previsto dall’inizio dei tempi: un padre ed una madre.
– che il fatto che vi siano coppie omo che si possano occupare di bambini in modo corretto e persino amorevole non cambia il fatto che “normale”non è.
– allora normiamo o chiamiamo matrimonio anche quello tra uomini e animali( sulla zoofilia anche estrema, anche non poco tempo fa vennero fuori articoli.per es.: ( http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1963 ) ( http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2531 ). se è “normale” ed un “diritto” che lo sia anche questo. se ogni cosa è lecita solo perché normata dal diritto positivo, non vedo perché non anche questa.
– infine, siccome,ribadisco, se uno si dice cristiano ,deve ritenere che determinati comportamenti o desiderii siano illeciti,illegittimi e/o contrarii al diritto naturale, non vi è via di mezzo o compromesso.( quel che anche l’attuale Pontefice chiama “non negoziabili”). per chi cristiano non è il problema non si pone,suppongo.
….no per i non cristiani i problemi ci sono, ma non c’è la dottrina, ovvero, c’è quella da voi definita la deleteria dottrina della maggioranza democratica, con tutti i condizionamenti, limiti, aberrazioni, eccetra, ma che è l’unica al momento usufruibile tramezzo ai lupi che siamo noi,
Piuttosto Alvise ma sei sicuro che basti il Vaticano per il nostro debito pubblico? Non sarebbe meglio invadere pure la Repubblica di San Marino, il Principato di Monaco, Andorra e il Liechtenstein?
“Come prevede l’art. 7 della Costituzione, «le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale»: ciò significa che le modifiche bilaterali possono essere adottate con legge ordinaria, mentre, argomentando a contrario, quelle unilaterali richiedono il procedimento aggravato ex art. 138 Cost. Nulla vieta, peraltro, che tale legge ordinaria o costituzionale sia proposta dal corpo elettorale, in quanto l’art. 71 Cost., nel disciplinare l’iniziativa legislativa del popolo, non menziona alcuna restrizione riguardante l’una o l’altra fonte del diritto.”
Ma tu sai vero come si è addivenuti ai Patti Lateranensi? Hai mai sentito parlare di questione romana, di leggi eversive, di spoliazioni degli enti ecclesiastici?
…sì, ne ho sentito parlare, e anche dell’indenizzo che pagò l’Italia dopo i patti del 1929 !!!
…correggo: indennizzo
Ci fu una Convenzione finanziaria che regolò le questioni sorte dopo le spoliazioni degli enti ecclesiastici a seguito delle leggi eversive cioè dopo tutto quello che era stato rubato alla Chiesa fu messa una pezza.
…questione infinita, sarebbe.
Peraltro Alvise vorrei farti notare che il Vaticano è uno stato sovrano come l’Italia, esercita da sè i tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. I patti tra due stati sovrani non possono implicare che uno dei due stabilisca la sua soppressione. Per fare questo ci vorrebbe la guerra cioè l’Italia dovrebbe muovere col suo esercito contro le guardie svizzere, arrestare il Papa e i Cardinali! Ti sei bevuto il cervello? Come ti è venuto in testa?
A Roma, per la Chiesa di S. Agostino a piazza del Popolo pare ci sia ancora una causa aperta tra i religiosi e il demanio comunale, che nel 1870 requisi buona parte della struttura. Per non parlare degli ingenti patrimoni immobiliari delle antiche misericordie e conservatorii trasformati in IPAB. Non sono assolutamente tra quelli che il 20 settembre si danno alle invettive e si stracciano le vesti, anzi…..ma la requisizione c’è stata, e pure abbondante. Ah, e il Quirinale? La lista è lunga…
E le tante chiese, piene di opere d’arte? I tanti capolavori? Etc., etc., etc. Chissà com’è che i ladri sono sempre dentro la Chiesa… Mah!
ma al di là dei problemi,quel che vorrei capire della tua posizione, è perché vuoi abolire il concordato e confiscare tutti i beni della chiesa per pagare un debito che la chiesa non ha fatto.( ma poi voialtri , i beni, dal risorgimento in poi, non glieli avevate già presi tutti, alla chiesa?). ed adirittura fondate un movimento con questo scopo.
Ma Vale, lui non c’era alla Breccia di Porta Pia, neanche con Napoleone e neanche con Garibaldi, non gli è toccato niente: adesso è ora di rifarsi con Vulcanotto e Poetella! Forza Alvise! Hai visto mai che si approprino finalmente del famoso anello del Papa col quale sfamare tutta l’Africa!
…mio nonno era un generale dei Bersaglieri !!!
Alvise, mettiti d’accordo, se vuoi i matrimoni gay, non ci saranno figli e quindi neanche eredi. I vecchi tendono di solito a convertirsi tranne te e lasciare in eredità alla Chiesa i loro beni, cosa fai tu? Continui a confiscare?
e pure annettere la città del vaticano all’Italia. non sarebbe meglio il contrario?
Eh si adesso che pretese! Con tutto quello che ce n’è venuto di bene dal Risorgimento!
Ascoltate la sigla di questo cartone animato degli anni ’70 (o ’80?) e leggete il testo che vi incollo qui sotto! E’ un interessante rivisitazione “anime” dei concetti di sottomissione femminile, abnegazione maschile e loro incredibile divina unione! Ho imparato una cosa: mai criticare i mariti che, da eterni bambini, ascoltano ancora le sigle dei cartoon: anche così hanno qualcosa da insegnare a noi mogli impegnate in faccende più serie e salvamondo!
Ecco il testo:
GAKEEN ROBOT MAGNETICO
Gakeen
Gakeen
Un bel ragazzo con la sua ragazza
profonda e’ questa solidarieta’
la donna e’ piu’ dolce ma sa anche soffrire
l’uomo e’ piu’ forte ma sa anche morire
ma uniti fanno una creatura piu’ forte che mai
che mai
Gakeen
magnetico robot Gakeen
magnetico robot Gakeen
si avvitano in cielo le braccia sue
si saldano in cielo le gambe sue
in cielo si forma il suo corpo
ed ecco Gakeen
Gakeen
Ragazzo se hai trovato la ragazza
ricorda che a lei devi fedelta’
la donna e’ piu’ dolce ma sa anche punire
e l’uomo piu’ forte puo’ pure soffrire
ma in due si puo’ andare piu’ in alto
piu’ in alto che mai
che mai
Come Gakeen
magnetico robot Gakeen
magnetico robot Gakeen
si avvitano in cielo le braccia sue
si saldano in cielo le gambe sue
in cielo si forma il suo corpo
ed ecco Gakeen
Gakeen
Gakeen
magnetico robot Gakeen
magnetico robot Gakeen
si avvitano in cielo le braccia sue
si saldano in cielo le gambe sue
in cielo si forma il suo corpo
ed ecco Gakeen
Gakeen
Ed ecco il link per la sigla:
E i due divennero un solo essere! Ascoltate!
sara:
WOW!!!
Alessandro:
1) Sei sicuro che Regnerius faccia testo e che tu ne sia l’interprete (dell suo studio) unico e vero e giusto mentre invece anonimo sarebbe (in conclusione)un babbeo?
2)In quanto a disagi dei bambini di coppie fuori delle norme sociali comunemente accettate e pensate come giuste,
sono abbastanza vecchio per non ricordarmi che quando andavo a scuola, dalle manache, e anche non dalle monache, uguale, i bambini di quelli che allora erano chiamati misteriosamente “sposati in Comune”, erano guardati in un altro modo che gli altri bambini e indubbiamente ne provavano disagio e forse anche magari (ma io questo allora non lo potevo sapere) instabilità psichica.
Alvise
Lo studio di Regnerus è molto significativo, e tanti ci vedono esattamente quello che ci vedo io (cioè: una prova affidabile che i figli di coppie omosessuali sviluppano molti più disagi psico-fisici di quelli di coppie eterosessuali. Il che è nient’altro, poi, che la conclusione cui giunge lo studio). Che anonimo sia un babbeo non l’ho detto né lo penso, è una tua interpretazione (sbagliata).
Alessandro:
…come è tua abitudine, però, tralasci…
che è, Alvise, un quiz? Da qualche frammento devo indovinare la frase completa?
A proposito di lobby gay:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/chi-va-a-nozze-con-i-gay-nonostante-le-proteste-viscerali-della-comunit-cattolica-49466.htm
Alessandro:
…se allora le domande da parte di coppie eterosessuali sono di più dei bambini “disponibili” mi sembra che vada benissimo, poi le coppie faranno richiesta all’estero e tutto andrà a posto. Il fatto che anche le coppie omosessuali faranno anche loro(eventualmente)domanda all’estero mi sembra che andrà sempre a favore di questi bambini che troveranno (immagino)una casa e uno stare meglio che di dove vengono, o andranno valutati i casi. O forse esiste anche uno studio Regnerius sugli orfanotrofi?
Non è così semplice, Alvise. Ci sono in Italia circa 2300 minori dichiarati adottabili e che non sono stati ancora adottati, non per mancanza di coppie disposte ad adottarli, ma per intoppi che non conosco bene neanche io. Tanto che coppie italiane si rivolgono all’estero pur essendoci in Italia così tanti minori dichiarati adottabili. Non c’è penuria di coppie che desiderino adottare, c’è una difficoltà di accedere all’adozione, sia nazionale che internazionale.
Direi che di fronte a questa situazione la priorità è consentire alle tante coppie (eterosessuali) che desiderano adottare di farlo.
http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_26087.pdf
Alessandro:
…sono d’accordo!!!
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/adozioni-strozzate-dalla-burocrazia.aspx
…o si scive daccordo?
E alla fine non essere d’accordo col matrimonio gay diventerà reato….
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2560
Ero convinto fossero chiusi i commenti a questo post, e invece no. Così riporto qui quanto aggiunto off topic al post di oggi, indirizzato ad Alessandro.
Volevo ringraziarLa dell’interessante scambio di opinioni, schietto ma sempre rispettoso dell’altro (merce rara, purtroppo).
Avrei voluto dirglielo di persona, se fosse stato Lei la persona che ho incrociato qualche giorno fa. Pazienza.
Come ha ben scritto, chi lo ha letto (o lo leggerà) potrà concordare con uno di noi o farsi una propria idea.
E allora copio anch’io qui quello che ho risposto là
Ad Anonimo
Grazie a lei.
Se ripassa di qui avremo magari occasione di scambiare qualche considerazione.
Stia bene