Ansie e papiri

di Costanza Miriano

Vi do una notizia che farà tremare le vene al grande capo indiano Estiqatsi. Ho finito di scrivere il libro. Quello che doveva essere per gli uomini ma forse non lo è più tanto. Soprattutto quello che segnerà il mio definitivo declino, la scomparsa dalla scena pseudoletteraria, l’ostracismo da tutti i luoghi che contano qualcosa, l’esclusione dalla società. Quello che indurrà tante persone a dire: “però, poverina, aveva cominciato abbastanza bene… pazienza!”

Credo di essere stata colta da un attacco di insicurezza acuta, ma d’altra parte soffro da sempre del ben noto morbo di Cokkinson (Coky era il mio soprannome da piccola) che mi fa immancabilmente avere il desiderio di sprofondare nel nulla ogni volta che consegno un compito, un servizio, un lavoro (anche con il primo libro è stato così).

Alla produzione di un simile disastro ho dedicato tutte le – pochissime – energie lasciate da figli e lavoro, e ho saltato un numero incredibile di ore di sonno. Per mesi sono andata a dormire alle prime luci dell’alba, e mi sono trovata la mattina alle conferenze stampa ad alzare la mano e chiedere “chi va a prendere le mie bambine all’asilo?”, perché ho trovato davvero impegnativo rispondere alle sfide del quotidiano, tipo radunare i figli a casa e dare loro, saltuariamente, qualcosa di commestibile. Ammetto che anche la qualità della mia preghiera ne ha leggermente risentito, ma ho brevettato un nuovo tipo di rosario, quello detto camminando velocemente di notte nella sala da pranzo adibita a studio, in casi di sonno estremo procedendo a zoppa gallina per evitare di chiudere gli occhi.

A questo punto mi trovo con delle energie in eccesso (ieri ho messo a soqquadro la stanza delle bambine per riordinarla) e ho già invitato una cinquantina di persone a pranzo per domenica (comunione di un figlio), mentre srotolavo il lungo papiro della to-do-list che si era accumulata negli ultimi mesi, dalla a di amica Marina alla z di zanzare (comprare candele alla citronella), passando per la m di mammografia.

Tutto questo, lo so, attende un commento del grande capo indiano di cui sopra, ma ve ne metto a parte perché proprio ieri, srotolando il papiro riflettevo su quanto sia importante, e per me difficile e doloroso, scegliere bene a cosa dedicare le nostre energie. Paradossalmente quando abbiamo meno da fare è ancora più difficile.

Con i bambini piccoli, per esempio, o con una scadenza da rispettare è quasi più facile, basta dire di no a tutto quello che non è necessario. Quando avanza qualche ora intanto si diventa un po’ più egoisti, ci si attacca come cozze a difendere quel piccolo fazzoletto di tempo per sé. Inoltre a me capita di distrarmi terribilmente, di perdere tempo in cose inutili quando non dannose. Mi sembra di riflettere troppo poco su questo. Dovremo rendere conto di come avremo speso il nostro tempo, soprattutto noi laici che abbiamo maggiore libertà nel mondo, e che dobbiamo dare tempo a Dio, nello stesso momento in cui lo diamo alla nostra vocazione specifica, e anche a noi stessi (ogni tanto è necessario), imparando a impastare di Dio il quotidiano, anche quello apparentemente più estraneo.

Credo che il nemico esulti moltissimo quando ci distraiamo, eppure distrarsi è l’imperativo del mondo. L’industria occidentale più fiorente è appunto quella dell’entertainment, come se avessimo bisogno di essere intrattenuti, mentre invece dovremmo vivere. Credo anche che il nemico lavori spesso più sulla distrazione che sulla tentazione, sapendo che è difficile mantenere il cuore in Dio quando si è trascinati da mille stimoli. Io personalmente trovo difficilissimo gestire il flusso continuo di informazioni alle quali abbiamo accesso, per esempio anche da qui, dalla rete, anche quando sono cose buone, stimoli positivi. Se non sbaglio anche san Filippo Neri, per dire, invitava ad essere cauti nello scegliere per noi delle devozioni, per non finire poi per abbandonarle (io a volte faccio anche shopping di devozioni).

E ora scusatemi, vado a tagliare i tre quarti del mio papiro.

83 pensieri su “Ansie e papiri

  1. Sebastiano

    Cara Costanza, Su, dai, non abbatterti.
    Come promesso su facebook (ricordi, complimentandomi del tuo primo libro ho praticamente indovinato l’argomento del secondo), lo comprerò sicuramente, hai già un acquirente, se non te lo pubblicassero (ma dubito siano così fessi), ti compro una fotocopia del manoscritto 🙂

    Hai ragionassimo sul tempo libero, e, a proposito di preghiera,
    quando avanza un po’ di tempo, per esempio un’ora, e uno non è abituato a pregare un’ora di fila, che fa?
    a me piacque il metodo della “Miracle Hour” di Linda Schubert
    dividere il tutto in micro-intervalli di 5 minuti l’uno, ognuno con un modo ed uno scopo diverso.

    Attendo fiducioso il libro,
    mi raccomando, non montarti la testa con gli immancabili complimenti (io li prenoto già),
    o almeno, se lo fai, leggi bene le istruzioni (qualcosa come “imposta un filtro in ingresso sui complimenti, con trasferimento di chiamata sul Capo”).

  2. Complimentoni! Oh come ti capisco… il giorno dopo aver spedito il manoscritto all’editore avrei voluto emigrare in Madagascar

  3. Claudia

    Non vedo l’ora di leggerlo. Già ho letto due volte “Sposati e sii sottomessa” (e ne ho ordinato uno come regalo di compleanno per un’amica che sta per sposarsi). Attendo di sapere cosa hai detto agli uomini. O, ancora una volta, da quello che si intuisce dal tuo post, a noi donne.

  4. nonpuoiessereserio

    Costanza, tu sei in missione per conto di Dio, quindi vai tranquilla. Da te escono solo cose buone e belle.

    1. sweety

      magari l’essere in missione per conto di Dio è un po’ esagerato…povera Costanza, se poi fa qualcosa di male (come è naturale) le verranno i sensi di colpa enormi…diciamo che segue Gesù come una brava cristiana, e che i suoi libri (pur con tutti i difetti e le magagne di tutti, che è normale) aiutano moltissimo e sicuramente aiutano l’opera di Dio di salvezza. Io le missioni, come i gridi di “Dio lo vuole!”, le lascerei nel passato e nelle agiografie. Che ne dici? Diciamo insieme che Costanza è una grande persona, e che i suoi libri faranno tanto bene, ma senza missioni? 🙂

      1. Costanza Miriano

        Credo che Dio mi stia preservando con la grazia particolare di mostrarmi con estrema chiarezza tutti i miei limiti in modo molto più chiaro che in passato. Più mi lodano più vedo con estrema lucidità la discrepanza tra quello che sono (una persona normale) e quello che gli altri pensano (una persona particolarmente in gamba). Come dice il mio padre Emidio se qualcuno sembra meglio degli altri è solo perché fa finta bene…

  5. Che bello, Costanza! Finalmente dopo mesi di fatiche il libro è giunto a termine! Dire che sono curioso di leggerlo è poco… 🙂
    Comunque è vero. Mi pare che anche nelle Lettere di Berlicche si dica la stessa cosa: il Nemico fa assai più largo uso di armi di distrazione di massa…

    1. Stella Polare

      Ah ecco dove l’avevo già sentita… forse… mah, sarà il caso che vada a rileggermi anche quelle, va’ là! 😉 Grazie per il suggerimento, Andreas!

  6. Trovo il coraggio di scrivere questo commento solo perchè ieri i medici di Filippo ci hanno detto che per adesso va tutto bene, quindi, anche se i problemi possono essere dietro l’angolo, abbiamo almeno un paio di giorni di tranquillità (non arrivo a dire “spensieratezza”, sarebbe una bugia).
    Concordo sulla questione della distrazione come una delle migliori armi in mano al nemico, e oggi, ma solo oggi, s’intenda, per i motivi di cui sopra, mi azzardo a ringraziare Dio per le tribolazioni che ci ha donato, per le persecuzioni che ha permesso per noi, perchè vivendo come abbiamo fatto noi l’ultimo anno e mezzo, davvero non abbiamo avuto il modo di distrarci.

    1. 61Angeloextralarge

      sorellastragenoveffa: Filippo è nei nostri cuori e nelle nostre preghiere! Dagli un bacione da parte mia! Smack! 😀

  7. Mario G.

    Su Costanza, io ci sto!
    Il tuo libro lo acquisterò, lo leggerò e lo farò conoscere (anche regalandolo) come ho fatto con il primo.
    Sono più che certo che sarà un altro successo… e non solo di vendite.

    Sulla distrazione, mi hai richiamato a stare di fronte alla realtà, in tutti i suoi particolari. Perché è nella realtà che incontriamo il Mistero. Ti ringrazio e ti abbraccio.

    A presto!

  8. Velenia

    Un abbraccio grande sorellastra,anche per me è stato così,a volte con mio marito ricordiamo i periodi trascorsi in ospedale con figlio-grande quando era piccolo( scusa il gioco di parole) e come allora tutto il tempo fosse denso e per uno scopo.Nella quotidianità spesso “tutto cospira a tacere di noi”.
    Complimenti a Costanza,anch’io corro a prenotare il libro e stavolta sono certa che non mi si attorciglierà la lingua nel pronunciare il titolo.

  9. cara Coky, il grande capo indiano Estiqatsi ha decretato l’assoluta illegittimità delle sforbiciate al papiro di cui sopra. Quindi ti prego di non rovinare il rotolo con le tue ansie da pallosità e soprattutto di giocarti fino in fondo. Anche perchè, come già ti ho detto, ho venduto la pelle dell’orso prima di averlo catturato (leggi: ci ho messo la faccia dicendo a mezzo mondo quanto sarà bello e utile il prossimo libro del generale delle truppe di Gudbrando).

    Qunato alle perdite di tempo, alle distrazioni messe in campo dal nemico, posso dire solo che ci casco aimè con tutte le scarpe, tipo: ogni qual volta mi si accumulano ceste di panni da stirare mi giro per casa e trovo subito altro da fare, come leggere l’etichetta dello sciroppo omeopatico che elenca una lista di ingredienti misteriosi e dal nome esotico. E’ solo un esempio, ma sufficiente a capire come ogni volta che devo fare qualcosa piccola o grande che sia casco nella tentazione di rimandarla a quando l’umore si sentirà un po’ più gratificato. Cerchiamo sempre la gratificazione, la soddisfazione in qualcosa che non è la realtà che abbiamo davanti (sarà mica così banale..?) e ci giriamo intorno vedendo se possiamo trovare di meglio da fare. E perdiamo un sacco di tempo in quel girarci intorno anzichè vivere il presente (che si chiama così perchè è un dono…. diceva la vecchia tartaruga di Kung Fu Panda!)

  10. Evviva!!! Io non scrivo e il mondo ringrazia, ma ho altre esperienze di quel tipo e capisco.
    Non ti preoccupare di nulla anche se mi rendo conto di ciò che ora stai vivendo. A te che piace correre, forse è la terapia ideale. Il libro lo compriamo, l’abbiamo aspettato e sarà sempre quello di Costanza che non può smentirsi, tu ci sei sempre nel libro, e ti aspettiamo in quel libro.
    Noi ci diamo da fare a distribuirlo.
    Complimenti di cuore! 😀

  11. Marion

    la mammografia non la saltare, lo stesso dico a tutte le amiche del blog. non vedo l’ora di leggere il nuovo libro, sono sicura che sarà bellissimo!

  12. cate

    Distrazioni? Ma questo post è fatto proprio per me!! Grazie! 😉

    e complimenti per il libro, non vedo l’ora di leggerlo…

  13. Stella Polare

    gli scoppi di ilarità nel silenzio della camera da letto che tanto preoccupavano mio marito (il quale, flemmatico com’è, si limitava ad alzare un sopracciglio incuriosito…) hanno rapidamente contagiato prima il coniuge perplesso e poi tutta una sfilza di amiche sparse in giro per l’Italia (io sono veneta ma sono arrivata a regalarlo ad Assisi, Pisa, Genova…). Le quali oggi ringraziano in coro e a gran voce l’autrice di un libro che, come scrivevo di recente in una mail a voi indirizzata, ha restituito un po’ d’ordine e di senso – oltre alle succitate grandi risate, senza le quali sono certa il messaggio non avrebbe avuto la stessa forza dirompente – ad un mondo per noi donne e mogli un pochino stortignaccolo e di difficile interpretazione. Adesso le cose che noi ragazze poco sottomesse sentivamo nel cuore, in una forma strana e scombinata, che ci pareva anacronistica, un po’ ridicola, che ci faceva sentire sole e stupide, ecco adesso queste cose hanno un senso compiuto anche grazie a Costanza, che le ha messe in riga e ha dato loro la voce e la coerenza che noi non sapevamo trovare, una chiave di lettura che rende conto di un anelito che c’era e non trovava facilmente posto, in mezzo ai macelli da terzo millennio. E siccome sono tutte là (siamo tutte qua) che aspettano il famigerato contraltare per i mariti, posso giurare a Costanza che il panico da compito consegnato può affidarlo al Signore e dimenticarselo bellamente, per passare ad occuparsi di tutto il resto. Quanto alla to do list e all’aforisma “Credo anche che il nemico lavori spesso più sulla distrazione che sulla tentazione” (chiaro no che è già diventato un aforisma, tutti d’accordo, vero?!) è la mia perla della giornata, facciamo della settimana, me la stampo e me la appendo da qualche parte. Vigilate gente, vigilate. E come sempre ringraziate la Miriano!

      1. A Stella P. menzione d’onore dell’Accademia dei Pel-nell’-ovo per l’uso di «stortignaccolo» 😉
        A Costanza: beata te che soffri “solo” del morbo di Cokkinson. Io soffro pure di quello di Vivinson (ti fa cominciare a menare il can per l’aia ogni volta che dovresti metterti a fare qualcosa…). Ah, dimenticavo: CONGRATULAZIONI!!!

        1. Stella Polare

          no ma è carino, strotignaccolo! Nevvero?! Non ironizzate su di lui che mi si mortifica… E per chiudere in bellezza, io ho entrambi i morbi, così, tanto per non farsi mai mancare nulla, però non mi escono libri meravigliosi come contraltare… devo essere difettosa. Un po’ stortignaccola, forse?!

          1. Stortignaccolo, come tante altre parole sepolte sotto la banalità del lessico corrente, a me sembra una pagliuzza d’oro nella sabbia. Grazie di usarlo, lustriamole con ogni tanto con l’uso, queste benedette parole :-); con affetto, da una rosicchiatrice di vocabolari.

  14. 61Angeloextralarge

    “anche con il primo libro è stato così”: quindi sarà il bestseller di quest’anno!!!! 😀
    Beh, anche se tu, carissima Costanza, avessi scritto una CIOFECA, cosa che dubito al 100%, se chi ha comprato il primo, compera il secondo o per curiosità o perché si aspetta chissà che o per altro… le vendite sono già assicurate quindi sarà comunque un bestseller. 😉

    1. 61Angeloextralarge

      Sulla distrazione: l’unica cosa che mi ricordo, attualmente, senza “promemoria” e “post it”… è mangiare! Sigh, sigh, sigh! 🙁
      Fino a qualche anno fa mi ricordavo anche le virgole: che sia già in fase di vecchiaia acuta? Mi ricordo benissimo solo le cose vecchie… quindi ci sta tutta. 😉

  15. FilippoMaria

    Quello che indurrà tante persone a dire: “però, poverina, aveva cominciato abbastanza bene… pazienza!”
    Costanza questa si chiama depressione post partum (depressione si fa per dire!) 🙂

    E comunque anche il post di oggi (esaurite le lagne, nella seconda parte) è profondamente interessante, ancora una volta a cogliere il quid del vivere quotidiano, a dargli un nome, a metterci in discussione; del resto tra i vizi capitali l’accidia regna sovrana…

  16. Aspetto con ansia io che dopo 4 anni di matrimonio mi son piazzato lo studio fuori casa e mi son limitato a chiamarli tutt’è quattro filibustieri a tavola, 3 maschietti e una femminuccia, che era la più ribelle. Secondo la mia Domitilla sono un maschilista perso, in realtà, non ho capacità (o forse voglia) di dare una mano in casa. Ormai, poi, i quattro sono fuggiti ognuno a casa loro, per cui, preferisco non sapere che cosa c’è da fare in casa. mica posso rubare il lavoro a mia moglie? Il mio Mac 20 pollici attende, il mio blog, attende, i miei gruppi attendono, posso forse deluderli? Siamo a maggio e oggi ho onorato la Vergine e San Giacomo e Filippo. Ora diamo il tempo al nostro amato Mac: 1° ieri ho avuto 90 visitatori,2° ho postato sul blog due servizi di amici (che bravi!), oggi sistemo i gruppi e alle 12,30 in cucina anche se spesso attendo fino alle 13,30, a lei piace mangiare tardi. La giornata è lunga qualcosa di nuovo mi capiterà!

  17. Erika

    Grande, Costanza, non vedo l’ora di leggere il tuo libro (e anche quello di don Fabio, che ho acquistato, ma che non ho ancora avuto il tempo di aprire…).
    Concordo con ogni sillaba del post.
    Le “distrazioni” si portano via con incredibile facilità tutto quanto di bello e buono c’è nella vita. Mi permetto di prendere spunto dal tuo post per fare un’osservazione “personale”.
    Anni fa, qunad’ero una studentessa, ho sofferto di depressione.
    Per mesi ho faticato anche a uscire di casa, attanagliata dal panico.
    Oltre alle cure di un bravo dottore, ciò che è stato decisivo per guarire è stato l’aver dato ascolto, infine, alle parole della mia cara nonna: tieniti occupata.
    Con immenso sforzo le ho dato retta, mi sono concentrata su un “compito” per volta (ora strappo le erbacce dal giardino, ora pulisco i pavimenti, ora preparo l’impasto per la pizza…), assaporando ogni cosa.
    Da allora, oltre a essere guarita, cerco (non sempre con successo, ahimé), di vivere in quel modo, assaporando ogni cosa e dedicando attenzione a ciò che sto facendo.
    Quandi ci si riesce è bellissimo, talmente soddisfacente che alla fine le occupazioni più sterili (le ore davanti alla tv, o a navigare senza scopo nei social network), perdono ogni attrattiva.
    Per cui…grazie per avermelo ricordato. Le tue parole sono, come sempre, lievi e sagge allo stesso tempo.
    Questo è il tuo dono, e mi pare che ne stai facendo buon uso!

    P.S. @sorellastragenoveffa: un grande abbraccio a te e a Filippo e grazie per le tue parole.

    1. Miriam

      Grazie Erika,
      c’è molto da imparare da quello che hai detto!
      E continua così 🙂

  18. Alessandro

    “A questo punto mi trovo con delle energie in eccesso”.

    Impossibile: hai promesso di dedicarti alla lettura nientemeno che della Bibbia tutta quanta, il malloppone 😉
    Se aggiungi i figli e il lavoro, come possono avanzarti energie? 🙂

    In bocca al lupo per il libro!

  19. Costanza, la citazione del “grande capo” è un’ulteriore garanzia della tua qualità non comune! Grazie. Se ti serve un altro marito e padre per la lettura del tuo testo prima darlo alle stampe (o alle fiamme) fammi sapere.

  20. La depressione post partum si cura con un po’ di sano riposo. Le gestazioni vanno distanziate (paternità e maternità responsabili significa anche questo). Costanza devi riposare, ora è il momento di allattare e se non si dorme il latte se ne va… vale per le gestazioni vere e pure quelle figurate.
    Buon riposo e in bocca al lupo.

    (no, Langone no, vi prego…..)

    1. Miriam

      bella questa delle depressione post partum!
      Capita anche a me quando finisco qualcosa di impegnativo e mi sembra di ritrovarmi con niente (si fa per dire!) da fare 😉

    2. FilippoMaria

      Fefral: Langone a parte, mi piace! 🙂
      Sei una donna concreta e verace, non c’è che dire!

      PS: A Langone, dal momento che ha “scoperto” Costanza, possiamo perdonargli di tutto! 😉

  21. Miriam

    Grazie Costanza.
    Che Dio ti benedica per tutto quello che di vero e in cui ognuno di noi può riconoscersi, che hai detto anche oggi.
    Non vedo l’ora di leggere il tuo libro 🙂

  22. Francesca Miriano

    Estiquatsi….Cokkinson…c’è qualcosa che mi ricorda la nostra comune tribù…O mi sbaglio? Il sangue non è acqua! Opperbach! Comunque in c… alla balena per the new book.

  23. Francesca

    Ciao, ho appena finito di leggere il tuo libro e l’ho trovato, oltre che divertentissimo, assolutamente condivisibile! Pensa che l’ho avuto da mio marito il cui confessore gli aveva “ordinato” di regalarmelo come “penitenza”. Non vedo l’ora di incontrarlo per ringraziarlo!! Ho già in mente una lista di persone a cui dovrò farlo avere; per il momento l’ho passato a mia sorella, ma pure il mio secondogenito diciassettenne (anch’io ho 4 figli!) a cui ho letto qualcuno dei passi più divertenti, non vede l’ora di leggerlo!
    Regalerò il prossimo a mio marito prima che il mio confessore mi dica di farlo 🙂

  24. “Paradossalmente quando abbiamo meno da fare è ancora più difficile.”
    Prima che venisse i cristianesimo, con la sua morale di colpa e espiazione (praticamente quasi di tutto ciò che è il mondo degli uomini)avere tempo per sè (il famoso “otium” degli antichi) era considerato il bene più importante.

      1. “Quando avanza qualche ora intanto si diventa un po’ più egoisti, ci si attacca come cozze a difendere quel piccolo fazzoletto di tempo per sé.”
        …lo dice anche Costanza Miriano!!!

    1. JoeTurner

      “Prima che venisse i cristianesimo avere tempo per sé era considerato il bene più importante”

      eh quanti ricordi…..

      1. JoeTurner

        non ti facevo studioso del tempo libero dell’era pre-cristiana. Hai letto “Hobbistica ai tempi del faraone” o “Gli etruschi e il bricolage” ?

          1. Alessandro

            Il nemico esulta se il tempo è usato per peccare.
            Cristo, che è senza peccato, era uno che non lesinava forze nel predicare e risanare, che vegliava anche la notte in preghiera, ma era anche uno che – lo ricorda fefral – dormiva, mangiava in compagnia, partecipava ai banchetti di nozze (cf Cana), intrecciava legami d’amicizia…
            Insomma, “lavorava” sodo ma non era ossessionato dal “lavoro”. Una bella dormita può essere atto di fede: abbandonarsi totalmente nella braccia del Signore, fiduciosi che anche se non vigiliamo ci terrà in vita e che il mondo intorno a noi andrà avanti anche senza il nostro affaccendarci.
            Cristo non si dava preoccupazioni inutili e invitava a non infliggersene:

            “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
            Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.” (Mt 6, 25-34)

                1. Alessandro

                  “Del resto le opere della carne sono ben note: FORNICAZIONE, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, UBRIACHEZZE, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio.” (Gal 5, 19-21)

  25. anche Cristo riposava. “Perdeva” tempo con gli amici. Mangiava in compagnia. Faceva delle belle e rilassanti chiacchierate con Lazzaro, Marta e Maria. Dormiva.
    Ragà attenzione a non farci prendere dall’ansia del fare. Cercare tempo per sé stessi non è detto sia accidia. Non possiamo donare ciò che non abbiamo. Se non ci possediamo come possiamo darci agli altri?
    E poi il mondo non è stato creato perchè l’uomo ne godesse?

  26. Erika

    Il concetto di Otium nell’antichità, a dire il vero, mi e’ sempre piaciuto.
    Tempo per la filosofia, l’amicizia, il benessere intellettuale e non solo.

  27. cristina

    Condivido Fefral: “Ragà attenzione a non farci prendere dall’ansia del fare. Cercare tempo per sé stessi non è detto sia accidia” – dipende da come si impega il tempo per se stessi infatti: il cazzeggio su Facebook mi prende spesso la mano, quando magari un bel libro attende di essere letto o sarebbe proprio il momento di sentire quell’amica…

  28. Mi è venuto in mente che questa è l’occasione buona per spendere una citazione che tenevo in serbo per le grandi occasioni: «ogni parola scritta col calamo che corre veloce sulla pagina è una ferita mortale inferta al maligno».
    Sarebbe in latino ma non ho tempo di cercare l’originale (ho un negotium incombente per domani, sono in ritardo, sono in ritardo), per chi è curioso: Cassiodoro, Institutiones, I, 30, 1. Addio, spero di sopravvivere 😉

  29. Costanza Miriano

    Ragazzi, grazie a tutti! Mi sono resa conto, oggi, rileggendomi e leggendo i vostri commenti che sembrava che stessi “fishing for compliments”, cosa che in realtà avrei voluto fare, ma non così smaccatamente. Comunque grazie a tutti, Sebastiano, proverò la miracle hour (conoscevo solo Teint Miracle di Lancome); Sorellastra, in effetti ho pensato a te quando scrivevo, certa che tu no, distratta proprio no in questi ultimi anni… Marion, dopo letto il tuo commento ho subito prenotato il controllo che avevo rimandato a dopo la fine del libro; Francesca, sì, mi sa che il sangue Miriano è proprio lo stesso; Stella Polare, spero di non deluderti, adesso; Filippo Maria, sei proprio un maschio, la parte lagnosa invece è la mia preferita! Eika, il tuo consiglio è davvero saggio, e grazie a tutti, Fefral, Alessandro, Nonpuoiessereserio, Francesca, Filiaecclesiae, MaLox, Paolo, tutti gli altri e anche a filosofiazzero: il tuo sottofondo di brontolio mi fa sentire a casa, come quando vado a Perugia e se la mia mamma non mi dice che ho una macchia e le scarpe sbagliate e il golfino infeltrito non mi sento tranquilla!

  30. Questa è la traduzione di quella breve presentazione del libro in portoghese che mi avevi chiesto, te la posto in italiano oggi per due ragioni: ho del lavoro da fare e non mi va allora mi è sembrato importantissimo e urgentissimo scriverti queste righe e perché tu ti ricordi il quanto sei brava. Costanza, vai avanti così come sei! In bocca al lupo!

    Abito in Italia da 14 anni e l’anno scorso ho avuto il piacere di conoscere una persona meravigliosa che si chiama Costanza Miriano, attraverso il suo libro e il suo blog, e di diventare sua amica. Il libro di Costanza fu una meravigliosa sorpresa nel panorama editoriale italiano. Insomma, che un libro intitolato “Sposati e sii sottomessa – Pratica estrema per donne senza paura” abbia venduto 20 mila copie in un anno ha dell’incredibile!
    Faccio mie alcune questioni posta dalla filosofa Laura Boccenti durante la prima presentazione del libro a Milano, il 7 ottobre 2011. Cos’ha questo libro di speciale? Cosa’ha fatto di questo un successo così grande nonostante proponga alcune delle tesi più politicamente scorrette in circolazione? Parlare di temi come la sottomissione dalla sposa al marito, di generare figli come fine obiettivo del matrimonio, parlare di autorità ed ottenere quest’enorme quantità di consensi è un successo impensabile!
    Come disse la professoressa Laura Boccenti, il libro “Sposati e sii sottomessa” è una interiorità che si apre al lettore senza narcisismo, con semplicità e, soprattutto, con verità. Costanza parla molte verità a partire dalla realtà vissuta, del quotidiano. Dall’episodio narrato emerge la verità. LA verità posta a nudo dissipa qualunque ideologia. La verità nata dalla realtà quotidiana di ogni lettore – che si riconosce negli episodi – è efficace, possiede un senso che può essere percepito da tutti, tutti quelli che condividono quella sperienza.
    E’ un libro che inizi a leggere divertendoti e finisci pensando.
    Il libro è scritto in forma di lettere che Costanza scrive alle amiche, alle due figlie e persino a due amici. Il tema centrale non è semplicemente il matrimonio, ma è una riscoperta del ruolo della donna all’interno del matrimonio. Costanza ci invita a riscoprire la capacità di custodire, di ricevere, di accogliere. Ci ricorda che questa è la vocazione più profonda della donna, è parte della costituzione dell’essere umano di sesso femminile, che si realizzerà completamente soltanto se passerà dalla sottomissione, nel senso Paolino del termine: porsi volontariamente sotto, come fondamenta che sorregge e sostiene la vita delle altre persone, nella giustizia e nell’amore. Mettersi sotto per sostenere, questa è la sottomissione Paolina e anche quella “Costanzina”.

    “Quando parliamo – sottovoce per evitare il linciaggio – di sottomissione dobbiamo uscire dal linguaggio del mondo, che legge tutto nell’ottica del dominio, del potere. Il nostro Re sta in croce, però così ha vinto contro l’unico nemico invincibile, la morte. Anche noi quindi dobbiamo uscire dalla logica del potere, capovolgerla completamente. Innanzitutto perché la sottomissione non viene dal deprezzamento, non la si sceglie perché si pensa di non valere. E poi perché è il frutto della scelta della donna è il fatto che l’uomo sarà pronto a morire per lei.
    Quando san Paolo dice alle donne di accettare di stare sotto, non pensa affatto che siano inferiori. Anzi, è al cristianesimo che dobbiamo la prima vera grande rivalutazione delle donne… La sottomissione di cui parla Paolo è un regalo, libero come ogni regalo, che sennò sarebbe una tassa. È un regalo di sé spontaneo, fatto per amore. “

  31. Mi è piaciuta molto l’affermazione “impastare di Dio il quotidiano”, è un’affermazione che rende bene l’idea; si, è importante saper occupare il nostro tempo nel modo migliore, per questo penso che quando passiamo la giornata a fare ciò che ci piace non sia mai tempo buttato.

    Un saluto

  32. basemarom

    “Troppo perde il tempo chi ben non T’ama, dolc’amor Jesu sovra ogni cosa” (Laude medievale con testo di Jacopone da Todi).

    Il tempo passato non amando Gesù sopra ogni cosa è tempo perso.

  33. Bene, allora cara Costanza ti aspettiamo…. Siamo stati pazienti in attesa che tu finissi questa fatica letteraria, che tuo marito ti concedesse una serata da passare con noi a Nova Milanese ora attendiamo con ansia che tu ci fissi la data per dare fiato alle trombe e conversare con te, di uomini, donne e vocazione al matrimonio. A presto.
    Nerella – http://www.culturacattolica.it

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