Villa Nazareth, una realtà unica

di Giuseppe Melcore

Scoprire e favorire lo sviluppo dei talenti in studenti dotati di intelligenza e con scarsità di mezzi economici.

Credere alla gratuità oggi è pressoché impossibile, siamo tutti disillusi rispetto all’amore, rispetto alla grazia, al donarsi e al ricevere. “Ad ogni azione corrisponde un interesse uguale e contrario”, si potrebbe riformulare così uno dei principi della fisica, per applicarlo alla nostra società. Credere che esista una realtà come quella di Villa Nazareth è difficile.

Nasce dal cuore sacerdotale di Mons. Tardini dopo la seconda guerra mondiale, per prendersi cura di bambini ed orfani e regalare loro un futuro che sarebbe stato irraggiungibile, è divenuta ora una casa per studenti con la voglia di impegnarsi nella nostra società, che li accoglie gratuitamente nella Capitale e li sostiene nel loro percorso universitario, puntando a favorire lo sviluppo dei loro talenti, stimolando una formazione completa a 360° indipendentemente dal proprio campo di studi, cercando di insegnare valori come la diaconia della cultura, l’importanza della dimensione del servizio e il rispetto della libertà di ciascuno senza nessun tornaconto, senza nessuna retta da pagare. Continua a leggere “Villa Nazareth, una realtà unica”

La lezione del sabato sera

illustrazione di Emanuele Fucecchi

di Emanuele Fant per Credere

Guido io perché sono l’unico con la patente. Stasera alcuni studenti mi hanno invitato a un concerto, dicono che suonerà a Milano un rapper che fa vera letteratura, meglio di quell’Ariosto che li costringo a studiare.

Sbadigliando, parcheggio all’ora in cui sono solito andare a dormire. Entriamo nel centro sociale stracolmo. I miei accompagnatori riconoscono degli amici, io mi faccio da parte perché possano parlarsi senza un vecchio professore che li fissa. Faccio fatica a orientarmi per il fumo, mi comporto da falena con la luce di un proiettore: mi piazzo davanti a un crudo film in bianco e nero senza audio. Mi diverto ad osservare le persone: un ragazzino con la cresta sprofondato nella poltrona accanto a me, un trio di biondine con i pantaloni turchi che si rubano la parola, aspiranti contestatori che disquisiscono sui contenuti di un volantino. Nessuno guarda il cellulare, tutti sono comunque intenti a comunicare. Continua a leggere “La lezione del sabato sera”