di Emanuele Fant
Una volta il bello era buono; il deforme, il rovinato, l’oscuro significavano “cattivo”. A quei tempi i confini dell’arte erano piuttosto chiari, e nessuno si smarriva nei corridoi ricurvi dei musei. Quando ho mostrato ad Abdul, marocchino ex abitante della stazione di Lambrate, il nostro sipario ricavato dal telo che copriva la legna (con decorazioni di sporco originale), lui mi ha detto, costernato: “Possibile che non ne riesci a trovare uno nuovo?” Continua a leggere “Il bello , il brutto e Abdul”