Sei anni fa, anche allora un giovedì, è scomparso don Giacomo Tantardini, la cui memoria è cara a molti lettori di Piccolenote.
Nell’occasione rimandiamo al sito dell’Associazione don Giacomo Tantardini, che riporta una sua omelia e un libretto del catechismo che lui usava quando, parroco a Roma, gli è capitato di accompagnare i bambini alla prima comunione.
Con l’occasione, vorremmo invitare quanti, lettori di Piccolenote, hanno cara tale memoria, come anche altri che tale memoria non hanno ma hanno simpatia per certi contenuti del sito, ad accordare attenzione all’Associazione.
Un’Associazione che è nata anzitutto per diffondere il libretto “Chi prega si salva“, che poi è la pubblicazione che don Giacomo ebbe più cara.
Ma anche alcune meditazioni e libri di don Giacomo, che hanno ancora certa attualità e ancora indicano, come del resto il libretto, prospettive felici.
Ad oggi, dallo scorso luglio, con i pochi mezzi a disposizione (ché non è stata pubblicizzata perché ancora in fieri), l’Associazione ha diffuso 13-14mila libretti.
È un segno che “Chi prega si salva” conserva ancora certa simpatica attrattiva. Quanti vorranno aiutare, sia nella diffusione del libretto (e di altro) che nel necessario sostegno, saranno di certo benvenuti e di conforto.
Non una missione, ma un suggerimento di preghiera, che partecipa di quella preziosa povertà cui rimanda il titolo del volume. Un suggerimento come tanti. Più caro di tanti. Grazie.
Ieri sera prima di dormire ho avuto la pessima idea di andare a vedere se c’erano delle novità sulla vicenda Alfie. Ho trovato il comunicato della Conferenza Episcopale anglo irlandese e non riesco ad esprimere il profondo senso di amarezza e tristezza che me ne è venuta. Mi sono addormentata pregando, e probabilmente il pregare, sentirmi vicina a Colui che sempre ci consola, che ha così sofferto per sconfiggere la Sua morte e la nostra,mi ha permesso di addormentarmi e svegliarmi alle sei riposata. Avevo l’impressione che l’ala di Elisabetta (il mio angelo custode) mi stesse accarezzando. Mentre si faceva il caffè guardavo le montagne che emergevano dalla notte per splendere in quel bianco scintillante di neve, filtrate dagli alberi di ciliegio, e ringraziavo il Signore per la bellezza che mi dona ogni mattina. E mentre questa semplice preghiera mi saliva dal cuore ho avuto l’ispirazione (sempre Elisabetta ovviamente), di aprire il tablet e digitare Costanza Miriano, ed ho avuto un altro regalo. Un dono che mai mi sarei immaginata: la memoria e gli scritti di don Giacomo Tantardini. Ho cercato, ho letto, ne ho avuto una grande benedizione. Mi sono sentita in pace: questa è la Chiesa nella sua vita di fedeltà al Signore, vita di bellezza che si dilata dal tempo in cui è presente al Tempo di Dio, entrando nella Sua eternità. Così ho potuto pensare i pensieri di Dio, che ci fa sentire che anche nella valle dell’ombra della morte nessun male può veramente impaurire e distruggere poichè il Buon Pastore è con le Sue pecore, ed il suo vincastro riporta sulla Via sicura. Ho visto, con gli occhi del cuore, il piccolo Alfie, nel suo letto e con il suo apparato di tubi, con la sua mamma e il suo papà tra le braccia di quel Signore che li ama e che dà valore e bellezza alla loro vita, non solo ora ma per sempre. Grazie cara Costanza, nel mio cuore, nella mia mente la vita di don Giacomo si è intrecciata con la loro vita e salgono come profumo soave gradito al Signore, profumo che sale, sale a sconfiggere il fumo dello sconfitto oppositore. Che il Signore ti benedica e che continui a benedirci tutti dandoci il desiderio sempre più ardente della preghiera, a tempo e fuori tempo.
Io invece sono in preda ad un grande sconforto….. Vieni Signore Gesù
@ La Samaritana……Grazie per quello che hai scritto…..Nulla succede che Dio non vuole, solo Lui ci conosce e sa cosa è buono per noi …in LUI…..buona domenica ciao !!!