Alberi e bambini, et et

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di Costanza Miriano

Non credo nella raccolta differenziata non perché non ne apprezzi la validità. Non ci vuole una laurea in biochimica per intuire che certe cose si possono riutilizzare, che in natura nulla si distrugge eccetera, e che i rifiuti se li bruci puzzano e inquinano, se li riusi è meglio per tutti (avevo ottimo a educazione tecnica). La trovo una cosa ammirevole e infatti la faccio. La faccio fare ai miei figli, e per dare loro il buon esempio un paio di volte ho anche rischiato di essere investita per andare a recuperare una cartaccia che era sfuggita a qualcuno di loro in mezzo alla strada, per non parlare delle mie borse sempre piene dei loro rifiuti, perché trovare un cestino non strabordante nella nostra bellissima Roma è un evento epocale, che si presenta però solo quando non hai niente da buttarci dentro. (Quando i miei figli mi consegnano lattine vuote e carte unte di pizza la mia risposta standard è “ti sembro tonda con un buco sopra? Sono forse un cestino?”, ma loro da anni non fingono neanche più di ridere).

Faccio la raccolta differenziata anche perché altrimenti rischio la multa, che non è un motivo nobilissimo, ma quando sto per perdere un treno o l’uscita da scuola delle figlie è la spinta determinante ad arrivare fino al balcone dove tengo i bidoni appositi invece che lanciare tutto nel secchio più vicino, in cucina.

Eppure non credo nella differenziata perché nei cassonetti della plastica vedo gettare di tutto, anche quello che non ci andrebbe, e perché ho visto con i miei occhi i camion mischiare tutti i rifiuti: magari non avviene sempre, o magari avviene proprio perché i cittadini sbagliano, non so di chi sia la colpa ma insomma non credo che nel mio quartiere funzioni. Forse c’è troppa densità perché si possano fare controlli o svuotare regolarmente i cassonetti (vogliamo parlare di quando arrivi con due sacconi di buste schiacciate e religiosamente private dell’etichetta in carta, e poi non trovi posto nei tre punti di raccolta più vicini, e sei in ritardo e coi tacchi?), non sto facendo un discorso di colpe. Dico solo che non funziona, ma io la faccio lo stesso, per evitare che la mia coscienza mi sputi in un occhio quando mi guardo allo specchio.

Dico questo perché qualcuno ha scritto di me che “essendo “schierata” per le questioni familiari, devo squalificare la questione ambientale e svalutare pratiche che tentano di correggere appena l’insostenibile regime di spreco di risorse e materie prime”.  Non vedo perché le due cose – famiglia e ambiente – debbano essere in contrapposizione. “E quanti siti di polemisti cattolici – prosegue questo amico di un amico – che non perdono un colpo a polemizzare anche dove non serve e con toni spesso controproducenti sulla pur gravissima situazione dell’erosione generale del diritto familiare in Europa, eccessivi in tutto come sono, si improvvisano al tempo stesso, e con acida caparbietà, campioni di negazionismo ambientale. Per loro la nuova enciclica sarà un pretesto in più per confermarsi l’immagine che si son fatti di Papa Francesco. Il che fa pensare che quelle battaglie – anche quelle giuste – non le conducano per ragioni solidamente fondate (che pur ci sono), ma perché semplicemente schierati”.

Io pensavo di essere nella Chiesa di Francesco, lo stesso che si preoccupa sia della famiglia che dell’ambiente, e davvero non percepisco le due cose in contrapposizione. Certo, rispetto agli ambientalisti e agli animalisti che non partono dall’incontro con Cristo credo che noi cristiani abbiamo un’altra scala di priorità. L’ambiente è per l’uomo, il creato è per noi, che dobbiamo “essere fecondi e moltiplicarci, riempire la terra e soggiogarla, dominare sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e  su ogni essere vivente che striscia sulla terra”. Dobbiamo usare bene, con amore e rispetto, di questo ambiente perché dono di Dio, e perché permetta a tutti gli uomini di vivere, perché non si può incontrare e amare Dio se non si vive. Non sono affatto contro l’enciclica di Francesco,ci mancherebbe. Enciclica che, confesso, non ho ancora studiato a fondo, ma di cui ho letto molti passaggi meravigliosi. Sono parole che mettono in fila le priorità, e che mettono la questione ambientale nella giusta cornice.

Trovo proprio sbagliato questo desiderio di vedere o alimentare divisioni ovunque. Chi mi conosce sa quanto questo sia lontano dalla mia sensibilità, qualche amico mi prende anche un po’ in giro per il mio desiderio di andare d’accordo e di far andare d’accordo tutti a volte contro ogni evidenza. A volte effettivamente non è possibile, ma almeno dentro la Chiesa secondo me dovrebbe essere facile. C’è un enorme solidissimo patrimonio, il depositum fidei, nel quale ognuno di noi che desideriamo incontrare Cristo possiamo trovare rispecchiata la nostra sensibilità. Le più diverse. Et et. Ogni uomo è membro vivo.

È vero, il tema ambientale non mi è particolarmente caro, non lo conosco, non mi piace la scienza, non capisco molto di ambiente, non amo neanche viaggiare perché per me un posto vale l’altro, mentre sono affascinantissima dalle persone, le vorrei capire, avvicinare, conoscere intimamente. Nella Chiesa c’è posto per tutti, è una madre che tiene in braccio ora l’uno, ora l’altro dei suoi figli. Forse questa enciclica incontra sensibilità anche un po’ lontane dalla mia, anche se pure io la trovo ricchissima di spunti di conversione personale.

Non credo che non ci siano emergenze per il nostro pianeta, come sostiene chi mi colloca a destra (“a sinistra eco-catastrofismo e a destra spudorato negazionismo”): io vorrei essere di Cristo, per il quale, mi correggano i teologi se sbaglio, una sola anima vale più di un oceano. Allo stesso tempo credo che gli oceani vadano custoditi perché sono per l’uomo. Solo, non capisco molto di ambiente, di scienza, non mi appassiona, ma faccio coscientemente la mia parte, per quanto possibile vivendo in questa parte di mondo (ecco, non vado a coltivare le verdure da sola perché non ho tempo, preferisco ascoltare un’amica che parlare con un albero, insomma cerco di stare nella mia realtà senza abusarne…).

D’altra parte il Papa si è occupato con altrettanta fermezza e sapienza dei temi a me più cari, menando botte da orbi alla mentalità dominante, al pensiero unico, solo che magari l’informazione non gli ha dato lo stesso risalto. È vero, il Papa ecologista piace di più, ma io non posso che gioirne, perché è mio padre, e se lui piace e attrae tanti fratelli io ne sono felice. Gioco in squadra con lui, come tutta l’umanità, e la squadra avversaria è quella del Nemico, non degli altri uomini. Sono contenta del fatto che parlando una lingua che piace a molti si faccia ascoltare: le persone leali e oneste non potranno ascoltarlo scegliendo solo quello che a loro piace, e si prenderanno il pacchetto completo, compreso quando va contro la loro sensibilità, come sui temi della vita e della sessualità, sull’affettività, l’educazione e la famiglia. Esattamente allo stesso modo io mi sento sua figlia quando parla dell’inquinamento, come quando parla dell’indottrinamento gender che adotta metodi da gioventù hitleriana. Sono contenta che piaccia a tanti, che abbia le copertine del Time e di Rolling Stone, anche se non credo che sia questa la misura della riuscita dell’evangelizzazione: sarà semplicemente un mezzo per arrivare ai lontani. Insomma, non voglio essere una di quei cristiani che fa da tappo, impedendo a qualcuno di avvicinarsi alla fede, anzi, più eugeniiscalfari e emmebonino si innamorano del Papa più sono felice, perché Cristo – misura ultima di giudizio della verità – è morto per loro esattamente come per me.

38 pensieri su “Alberi e bambini, et et

  1. fra' Centanni

    Cara Costanza, vorrei essere sicuro che ad Eugenio Scalfari e ad Emma Bonino il papa piaccia per lo stesso motivo per il quale piace a me: perché è il vicario di Cristo. Purtroppo non ho questa certezza. Anzi, a dire il vero, temo che il papa piacia perché non parla sufficientemente chiaro.

    Però spero di sbagliarmi.

    1. 61angeloextralarge

      “non parla sufficientemente chiaro”: parla molto chiaro… basta ascoltarlo per saperlo e se si perde una puntata… cercare bene dove ritrovarla. Mi ricordi una certa petizione rivolta a Papa Francesco perché parli chiaro in difesa della famiglia naturale. Un sacco di firme raccolte. ma chi ha firmato lo ha ascoltato? Ma cosa deve dire di più? Che lagna chi ragiona così! E chiudo questo l’argomento.

      1. fra' Centanni

        Ho concluso dicendo: spero di sbagliarmi! Se davvero sono io a sbagliarmi, allora possiamo davvero credere che Scalfari e la Bonino, come me e te, vedano in papa Francesco il vicario di Cristo. Non mi pare però che abbiano mutato posizione, come avrebbero dovuto se davvero ammirano il vicario di Cristo, rispetto a certi argomenti come, ad esempio, la famiglia naturale.

        Resta un grande mistero, per me, come possa piacere al mondo il vicario di Cristo.

        1. 61angeloextralarge

          A me non interessa se la Bonino, Scalfari e altri vedano in Papa Francesco il Vicario d Cristo, anche se non mi dispiacerebbe affatto. A me interessa che vedano Cristo. E se il Signore ha pazienza… mi adeguo. D’altra parte ne ha avuta tantissima con me e ne ha ancora, quindi… perché con loro no? Non li giudico nemmeno, quindi non giudicandoli non posso condannarli.

          1. fra' Centanni

            Io non giudico né, tantomeno, condanno nessuno. Io giudico i fatti; e capita, a volte, che questi fatti siano incomprensibili per me. Che papa Francesco piaccia al mondo, cioè ai nemici di Cristo, questo è un fatto. Come poi debba essere interpretato questo fatto, per me resta un mistero. Sarebbe comprensibile se, dopo il primo entusiasmo suscitato da papa Francesco, seguisse la conversione. Sarebbe comprensibile anche che il primo entusiasmo fosse frutto solo dell’equivoco e poi ognuno tornasse al “suo posto”. Ma questo entusiasmo che a volte (non sempre, per fortuna!) si rinnova da parte dei nemici di Cristo, senza che nessuna delle parti abbia cambiato, almeno apparentemente, le proprie posizioni, questo io non lo capisco.

            Il Signore ha pazienza e quindi anch’io, come te, mi adeguo. Non capisco, ma mi adeguo.

      2. fra' Centanni

        A proposito della petizione rivolta a papa Francesco, essa è nata dalla preoccupazione di tanti cattolici, anche cardinali e vescovi, suscitata dai paurosi sbandamenti che si sono verificati durante il sinodo del 2014. Oppure te li sei dimenticati quegli sbandamenti? E’ ovvio che in seguito alle vere e proprie derive, emerse durante il sinodo, tanta parte del Popolo di Dio abbia sentito la necessità di incoraggiare il santo padre a confermare la retta fede e la verità tutta intera della morale cattolica.

        1. 61angeloextralarge

          “paurosi sbandamenti” di chi? Non metto in dubbio la buona fede di chi ha firmato né di chi ha avuto l’idea. Credo solo che (lo ripeto) è necessario ascoltarlo. Un Papa che dice di essere figlio della fede cristiana cattolica cosa deve aggiungere? E’ già tutto scritto nei tanti documenti della Chiesa ma soprattutto nella Parola di Dio. Manchiamo di informazione, di studio, di interesse probabilmente a crescere e essere formati nella dottrina della nostra Chiesa.
          Ultimamente ha messo i puntini sulle i riguardo la figura della mamma, del papà, dei figli, dei nonni, della famiglia. Era necessario? Secondo me no. Non è necessario che Papa Francesco venga a dirci che la figura del padre è svanita, mi pare. O vogliamo far finta di non saperlo? Per quel che dice a proposito la Chiesa sarebbe bastato informarci. Sono contentissima però che Papa Francesco abbia avuto misericordia della nostra non conoscenza a riguardo, del desiderio di sentirlo trattare questi argomenti. Ma, ripeto, non ha aggiunto nulla a quello che la Chiesa anche attraverso i Papi precedenti ha detto e continua a dire, perché quei Documenti sono ancora validissimi, quindi in teoria “siamo a posto”. Preghiamo, studiamo, preghiamo, studiamo e così via.

          1. fra' Centanni

            Paurosi sbandamenti di tanti pastori (?) italiani e non e di quasi intere conferenze episcopali del nord Europa e non solo. Che ci stanno a fare questi “pastori” nella chiesa cattolica? Perché seminano confusione e divisione, anziché ricondurre le pecore fuoriuscite nell’ovile di santa madre chiesa? Ed a chi dovrebbero rivolgersi tanti cattolici bambini (come me), che sentono minacciata la propria fede, se non al primo dei pastori cioè al santo padre? Io mi sento nella chiesa come un bambino a casa con i suoi genitori. Se una minaccia viene a turbare la mia serenità, non dovrei subito rivolgermi a mia madre e, se necessario, anche a mio padre perché intervenga per annullare la minaccia? Cosa c’è di tanto incomprensibile nel desiderio di essere confermati nella fede?

            Preghiamo e studiamo, certo! Ma senza mai lasciarsi tentare dal desiderio di emancipazione e di libertà dei “cattolici adulti”.

            1. 61angeloextralarge

              Mi sembrava che stessimo parlando di una certa petizione inerente la famiglia. Non c’entravano nulla i pastori italiani e non. Tra l’altro, alla luce della dipartita del Card. Biffi, credo più importante prendere esempi positivi che stare a puntare sempre il dito su quello che non va. Quello che non va non può e non deve diventare più importante di quello che va, che non è poco mi pare.
              Lo studiare e il pregare che intendo io è il semplice studiare necessario per avere le conoscenze su quello che la Chiesa ci dice. Quindi necessario. Se vuoi conoscere l’inglese devi studiarlo e basta oppure andare in Inghilterra e vivere un po’ là. Quindi… o studiamo i documenti della Chiesa, meditiamo la Parola di Dio, e/o andiamo a vivere un po’ in Paradiso.
              I “cattolici adulti” possono essere anche giusti, perché no? Non è l’uso ma l’abuso che fa male. E poi… Gesù ci dice: “Il mio popolo muore per mancanza di conoscenza”. E’, sì, riferito al fatto che è necessario evangelizzare e parlare di Lui a chi non lo conosce ancora, ma se non lo conosciamo bene nemmeno noi, di Chi, di cosa, di quale Chiesa parliamo?
              Adesso basta che se no facciamo notte a ripetere le stesse cose.

  2. Ciao, mi piace il tuo essere critica non tanto perché ti manca la comprensione del fenomeno ma perché credo che come me, che pure quei fenomeni comprendo, tu rifiuti un certo modo di essere “conformisti” e “allineati” alle logiche dei robottini che fanno tutti la stessa cosa tutti i santi giorni in onore dei principi dettati da chi, rispetto a te e me, davvero non ha capito che sta franando tutto… Grazie del bel post. Complimenti. Ciao, Piero

  3. bruno rossi

    Io ammiro il Medioevo perché davvero seguiva il papa, e lo seguiva sapendo che non era un uomo perfetto, dunque era anche capace di criticarlo sapendo che egli era infallibile solo per quello che riguarda il depositum fidei e l’interpretazione delle scritture, infallibilità di cui egli è espressione, esprimendo appunto l’infallibilità di tutta la Chiesa. Seguire papa Francesco non può significare che tutte le sue opinioni personali e le sue azioni siano giuste ed esenti da critica, al contrario… è un po’ come per il matrimonio, anche se scoprissimo che il nostro coniuge non è il partner migliore che noi potremmo avere (e questa “scoperta” mi sembra che riguardi la maggior parte dei matrimoni… stando alle percentuali dei divorzi e delle separazioni….) non ci esime dalla fedeltà, aver confuso tutto questo ha solo fatto male ai fedeli, i quali appunto pensano di dovere abbandonare la sequela del papa(e di essere esenti dal dovere della fedeltà nel matrimonio per motivi analoghi…) quando questi fa o dice delle cose cattolicamente criticabili, come ha fatto male una certa catechesi sul matrimonio che parte dall’esaltazione incondizonata della nostra scelta d’amore. Dio ci chiama là dove ci chiama,non perché il “luogo” della nostra vocazione sia il migliore…. santa Teresina avrebbe voluto fare la missionaria, ma era chiamata da Dio nel carmelo… trovo assurdo questo difendere il papa qualsiasi cosa dica o faccia… ripeto: ammiro il Medioevo e le altre epoche cristiane perché seguivano il papa, ma sapevano anche criticare senza ipocrisie e idealismi “umani”.

  4. Stefania

    Brava Costanza, come sempre. Grazie! Sei un esempio quando dici che non ti interessa la divisione tra fazioni, ma che l’unica lotta e’ quella contro il Nemico

  5. Bruno Rossi

    Io ammiro il Medioevo perché davvero seguiva il papa, e lo seguiva sapendo che non era un uomo perfetto, dunque era anche capace di criticarlo sapendo che egli era infallibile solo per quello che riguarda il depositum fidei e l’interpretazione delle scritture, infallibilità di cui egli è espressione, esprimendo appunto l’infallibilità di tutta la Chiesa.SEGUIRE papa Francesco non può significare che tutte le sue opinioni personali e le sue azioni siano giuste ed esenti da critica, al contrario… è un po’ come per il matrimonio, anche se scoprissimo che il nostro coniuge non è il partner migliore che noi potremmo avere (e questa “scoperta” mi sembra che riguardi la maggior parte dei matrimoni… stando alle percentuali dei divorzi e delle separazioni….) non ci esime dalla fedeltà, aver confuso tutto questo ha solo fatto male ai fedeli, i quali appunto pensano di dovere abbandonare la sequela del papa(e di essere esenti dal dovere della fedeltà nel matrimonio per motivi analoghi…)QUANDO questi fa o dice delle cose cattolicamente criticabili, come ha fatto male una certa catechesi sul matrimonio che parte dall’esaltazione incondizonata della nostra scelta d’amore. Dio ci chiama là dove ci chiama,non perché il “luogo” della nostra vocazione sia il migliore…. santa Teresina avrebbe voluto fare la missionaria, ma era chiamata da Dio nel carmelo… trovo assurdo questo difendere il papa qualsiasi cosa dica o faccia… ripeto: ammiro il Medioevo e le altre epoche cristiane perché seguivano il papa, ma sapevano anche criticare senza ipocrisie e idealizzazioni “umane”.

  6. “Gioco in squadra con lui, come tutta l’umanità, e la squadra avversaria è quella del Nemico, non degli altri uomini.”

    Se Lei permette, Miriano, io non sono della squadra. Io partecipo a questo blog per testimoniare che si può stare al mondo in tanti modi non di minor grado che altri modi, anche senza appartenere a nessuna squadra, né tantomeno
    credere in Satanasso. Satanasso è la falsità che noi, appicicosa, spandiamo intorno, noi tutti, tutte le volte che pretendiamo di ammaestrare le genti (con tanto di tabulati statistici e di ritagli di giornale o citazioni di citazioni o attacchi e contrattacchi, presentazioni di quadretti familiari coi bambini piccini che gli crescono i dentini eccetra)!
    Non solo, ma ho la pretesa di conoscer più persone (con cuore nel petto) io che Lei con tutto il Suo minuzioso aggirarsi evangelizzante per le vie d’Italia (se non del mondo). La ragione è che io ci ho sempre parlato con le persone di ogni genere che ho conosciuto lungo il corso del tempo e le ho ascoltate con curiosità senza altro fine che ascoltarle, e mai ho preteso di parlargli io e tantomeno di convincerle di qualche cosa che che io avessi miracolosamente (come Lei) in dono!

    1. Fatti una bella doccia…

      Il resto temo siano come hai detto bene, tue “pretese”… anche se dici di nulla aver preteso dire agli altri, giacché pretendi di dire ad altri (vedi Miriano) cosa dire e cosa no, cosa considerare vero e cosa no, cosa miracoloso e cosa no…

      Tutti abbiamo delle “pretese” anche con le migliori intenzioni, ma questo appartiene all’umano… al Divino appartiene la totale gratuità, che alle volte l’umano sfiora e dell’umano si serve per comunicarsi.

      1. …certo, tutti abbiamo pretese, anche con le migliori intenzioni, bisognerebbe per questo cercare di contenersi!
        Quanto alla doccia. sì, io ci godo a far la doccia, fuori l’uscio di casa, con il tubo per annaffiare, tutte le volte che posso!

        1. Beato te…

          Cosi la faceva mio padre a tutti noi suoi figli e anche se non potevamo permetterci una vacanza al mare, era sempre una gran festa!!

          A Dio piacendo, prima di non averne più bisogno, mi piacerebbe tornare ad una casa anche modesta, dove potermi annaffiare con la “canna” (non i miei figli che spero a quel punto annaffieranno i loro…) 😉

      2. vale

        @bariom

        È che l’akvise si è messo nella squadra dell’avversario da solo.mi pareva di aver capito che chi gioca contro fosse l’ avversario. Non chi fa lo spettatore semplicemente stando al mondo.
        Ma tant’è…

        1. Lui la pretesa di esser super partes l’avrebbe… ma è dura.
          Io sono avvantaggiato…SONO DECISAMENTE DI PARTE! 😊

        2. Thelonious

          Già, oltretutto per avere il “piacere” di conoscere di persona Satanasso non è necessario credere alla sua esistenza. Anzi, il non crederci aiuta parecchio

  7. cinzia

    Ti ringrazio per questo articolo, e ti ammiro per questa tua sicurezza.
    Non condivido però il discorso finale. Questo papa piace tanto agli uomini lontano dalla Chiesa, ma non mi sembra che per questo le chiese siano più piene. Anzi, viene usato contro i credenti.
    E’ vero che i discorsi che fa più fedeli alla dottrina sono quelli che poi non vengono riportati, ma fa e dice troppe cose che stonano davvero con la dottrina. E soprattutto troppo spesso è poco chiaro.
    C’è chi ritiene che non sia Papa legittimamente eletto. Beh, lui stesso dice di essere il Vescovo di Roma….
    Prego per lui, ma ammetto tutti i miei dubbi. Aspetto con ansia il Sinodo, sperando di venire smentita e sperando di scoprire che i miei dubbi erano sbagliati.

    1. 61angeloextralarge

      Il Papa è il Vescovo di Roma.
      I Cardinali entrando in Concistoro per eleggere il nuovo Papa giurano di non far trapelare quello che vi avviene. Non per nascondere al mondo chissà quale porcheria, ma perché è giusto che sia così. Non mi fido di un Cardinale che prima giura silenzio e poi parla, quindi se è vero che qualche Cardinale ha parlato, ha sbagliato a farlo. Ne è prova la confusione generata da queste presunte parole, grandi rivelatrici (?) di invalidità sulla nomina di Papa Francesco.
      Parto dal presupposto che è lo Spirito Santo il vero elettore, aggiungo che se Benedetto XVI (grandissimo uomo di preghiera e grandissimo teologo) ha ritenuto valido il suo lasciare l’incarico… perché devo dubitare? Aggiungo pure che Papa Francesco, checché i mass media ne deducano e ne alterino le motivazioni e le parole, è un Papa per il quale posso nutrire solo rispetto e amore. Parliamo troppo di lui e lo ascoltiamo poco! Chiudiamoci le bocche e apriamo le orecchie, soprattutto quelle del cuore.

    2. Thelonious

      “C’è chi ritiene che non sia Papa legittimamente eletto”… di follia è pieno il mondo, e la follia c’è anche tra i cattolici, evidentemente.
      Il Papa è il Vescovo di Roma: le due cose coincidono.
      Può piacere, non piacere, essere simpatico o meno, ma non è questo il principio di autorità.

      Il Sinodo (come anche ogni altro evento prevedibile e imprevedibile) va atteso come tutti gli eventi, sapendo che:

      1) Lo Spirito Santo guida, ultimamente la Chiesa. Questo ci deve dare una certezza che supera ogni sentimento di antipatia o antipatia per questo o quel prelato, o per questo o quel papa.

      2) Pregare e lavorare per la Chiesa, e per il Papa come vincolo di unità della Chiesa stessa è assai meglio che gettare dubbi sulla legittimità del Papa

  8. La verità esiste?

    Francesco Guatieri, Dottorando in Fisica delle Particelle Università degli Studi di Trento, ha scritto una lettera all’Huffington Post per far notare che è la matematica a sfatare quell’ipotesi. In una lettera diretta al quotidiano online, scrive:
    “Ho visto che avete riportato nella home de l’HuffingtonPost.it la dichiarazione degli organizzatori del Family Day secondo cui i partecipanti sarebbero «più di un milione». Considerando il fatto che la maggior parte dei lettori non è abituata a fare stime sugli ordini di grandezza, credo che questa affermazione sarebbe meglio accompagnata da una precisazione su quanto questo numero sia implausibilmente lontano dalla realtà.
    Piazza San Giovanni ha una superficie di circa 15mila metri quadrati; per farci entrare un milione di persone è necessario stiparne 66 per metro quadrato.
    Considerando che la densità media di una folla è di circa 4 persone a metro quadro, per collocare una folla di 1 milione di individui sono necessarie 16 piazze San Giovanni. Anche ammettendo che la folla debordi nel parchetto e nelle vie adiacenti e che questo (siamo genrosi) quadruplichi la capienza complessiva della piazza, mancano ancora 12 piazze e mezza stipate di persone per raggiungere i numeri vantati dagli organizzatori.
    Oppure, per esprimerla in maniera più pittorica, considerando che il volume di un essere umano è di circa 0.1 metri cubi, il solo volume costituito da un milione di persone è sufficiente a riempire una piscina grande come Piazza San Gionvanni e profonda sei metri e mezzo, ovvero come una casa di due piani.
    Ed il tutto senza alcuno spazio vuoto tra le persone.
    E, inoltre, non stiamo nemmeno considerando la presenza del palco.
    Il movimento Pro-Life ci ha abituati ad una lunga serie di bugie a sfondo propagandistico, solo che per una volta la bufala è facilmente smontabile. A mio parere si tratta da un lato di un’occasione ghiottissima da non lasciarsi sfuggire, dall’altra una doverosa considerazione da farsi nell’ottica di offrire un servizio giornalistico di qualità”

    1. Speriamo che il dottorando in Fisica delle Particelle non butti via la lettera, così potrà rimandarla pari pari anche dopo il concertone del 1 maggio 2016.

    2. Thelonious

      interessante,

      quindi questo ragionamento di Guatieri è applicabile anche al caso Camusso

      http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2014/10/25/cgil-piazza-roma-contro-jobs-act-blitz-degli-studenti-ministero-del-lavoro_zRG6UL354OTKxiTwowGvxO.html

      e le lezioni di “giornalismo di qualità” applicabili a tutti i giornali (Corriere, Repubblica, ecc) che in quell’occasione parlarono di 1 mln di persone.
      Non c’è comunque bisogno di un fisico delle particelle per fare un conto così semplice.
      Un fisico delle particelle si occupa di fisica quantistica, non di “quanti manifestanti” ci sono in piazza S.Giovanni.

      1. Thelonius:

        .

        ..hai proprio ragione! O sono tutti bugiardi o dicono tutti la verità!
        Pe quanto riguarda il “fisico delle particelle” credo che, giustamente, la laurea, almeno in questo caso, sia irrilevante (quando non controproducente)!
        Per quanto riguarda i giornali, perfettamente d’accordo (con te)!

    3. bruno rossi

      Piazza san Giovanni ha un’area NON di 15.000 metri quadrati ma di 42.700 metri quadrati !!! a cui devono aggiungersi le vie che vanno verso i giardini di via Carlo Felice (chiaramente occupati come si vede dalle foto) e della parte di san Giovanni in Laterano adiacente, ma retrostante, inoltre molta della folla presente occupava anche lo spazio immediatamente successivo alle mura e che non fa parte della piazza… ed è uno spazio che almeno a vista d’occhio quadruplica davvero lo spazio della piazza……insomma occorre onestà anche da parte di chi critica quelle che per lui sono bugie volontarie, perché il dato sulla metratura della piazza è palesemente falso (15 000 metri quadrati contro i reali ed effettivi 42 700….. mi sembra un po’ troppo per una svista in buona fede…) come è falso non considerare tutto lo spazio limitrofo realmente occupato…anche perché bastano 3 km di lunghezza moltiplicati per 150 di larghezza per ottenere un’area di 450 000 metri quadrati, i quali moltiplicati per 2 persone ogni metro quadrato otterrebebro una cifra di 900 000 persone. Io che ho vissuto e camminato a lungo per quelle vie dove ho passato la mia infanzia e adolescenza posso dire che i 3 chilometri ci stanno tutti e la larghezza di 150 metri è sì a occhio ma non mi sembra lontana dalla realtà calcolata come media… potrei sbagliarmi, ma una valutazione davvero oggettiva dovrebbe tenere conto di tutto questo

  9. Lisa

    Viva Dio che ci sono persone come Costanza,e che nel loro piccolo dicono cose belle raggiungendo molti.
    Per la spinosa questione raccolta differenziata,quanto mi ci rivedo! Anche io,separando la finestrella di plastica dalla busta di carta dell’estratto conto bimestrale della posta,mi chiedo non di rado:ma chi cavolo me lo fa fà? Eppure lo continuo a fare,indomita. A testa bassa,sperando che un giorno questi sforzi vengano ripagati,augurandomi che la raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati non si riduca,una volta finito il giro mattutino della camionetta,ad una montagna eterogenea di cartacce e plastica. Ma va così,è un atto di fede dovuto.Coma quando si fa l’elemosina sperando di cuore che il beneficiario ne abbia bisogno di quei soldi,e per il suo bene. D’altronde,chi siamo noi per decidere quando non è giusto fare una cosa giusta? A ognuno la sua parte,a noi cittadini quella di separare i rifiuti,ai politici quella di amministrare correttamente i fondi per l’ambiente. Se ognuno agisse secondo coscienza,questo mondo andrebbe liscio come l’olio,ma sarebbe un paradiso terrestre,e non è così che deve essere. Dunque,che il Papa parli e venga ascoltato,seppur parzialmente,anche solo selezionando stralci qua e là,chi siamo noi per pensare che questo non sia cosa buona. Lasciamo agire Chi è sopra di noi,e opera perché le parole non cadano invano,e lasciamo che ogni uomo possa scegliere il bene o il male,come d’altronde permette sempre lo stesso di cui sopra,che tutto vede e tutto sa. A noi il compito di avere pazienza con i fratelli che la pazienza ce la vorrebbero far scappare,e di rimetterci,per ciò che è davvero difficile capire,alla bontà divina,che abbia pietà di tutti noi,e ci soccorra a tapparci la bocca quando stiamo lì sul punto di sfogare la nostra insofferenza per tutte le difficoltà che ci circondano. Vivere è una sfida,se non fosse stato così staremmo annoiati a sbadigliare già da un pezzo.

  10. Alberto Peratoner

    Gentilissima Costanza, davvero non immaginavo che il solo menzionarla meritasse la sua dedizione per un sì lungo intervento. Ne sono lusingato, ma insieme dispiaciuto perché vedo travisate alcune mie affermazioni. Vediamo:
    1) Sono felice che abbia chiarito bene il senso delle sue affermazioni circa la raccolta differenziata (che per me non è neppure la più importante delle “politiche ambientali” possibili). Se è come scrive, le sue perplessità sono anche le mie! Esattamente le stesse. Quindi, siamo d’accordo.
    2) Mi dispiace, invece, quando sembra non intendere il senso della mia riflessione, che vuole criticare proprio quella contrapposizione che lei stessa nega: “Non vedo perché le due cose – famiglia e ambiente – debbano essere in contrapposizione”. Perfetto! Sottoscrivo senza fiatare e mi rincuoro che la pensi anche lei così, nonostante qualche passaggio che qua e là, nei suoi testi, tende a irridere – con la sua consueta brillante ironia – alcuni stili e comportamenti da ecologisti un po’ naïf che rischiano però di dipingere così tutta la categoria delle persone che a vario titolo, anche seriamente e con cognizione scientifica, se ne occupano.
    3) La questione che sollevavo era proprio la strana – per me razionalmente incredibile e inaccettabile – polarizzazione su posizioni contrapposte tra cattolici “di sinistra” e “di destra”, dove pare non si riesca a realizzare una sintesi centrata sul Vangelo e sul Magistero della Chiesa. Con effetti di lacerazione molto dolorosi cui stiamo assistendo in questi ultimi anni.
    3b) Il discorso passava rapidamente da quello che avevo letto in un suo intervento a questa lacerante polarizzazione, che purtroppo esiste, e che sul piano del “principio di responsabilità” ambientale, porta a effetti disastrosi. Con il disappunto di trovare, da parte mia, negli stessi sostenitori delle sacrosante questioni emergenti – e in molti loro siti – un negazionismo ambientale – evidentemente “di posizione”, perché accanito, gratuito e non sostenuto da serie argomentazioni – che anche il card. Scola ha definito ormai insostenibile.
    3c) La mia breve riflessione prendeva spunto dalla sua affermazione, e procedeva poi a dipingere la situazione di questa assurda polarizzazione, temendo che le sue affermazioni fossero indiziarie di una sua netta collocazione in tal senso, ma intendendo, ormai, ben altri che lei: ho citato, infatti, i diversi siti. Tant’è che quando tra i commenti mi son trovato giudizi un tantino pesanti nei suoi confronti, da parte di qualcuno che affermava di non stupirsi per la sua posizione “negazionista”, ho reagito subito scrivendo: “Non ho detto che la Miriano sia negazionista (può anche darsi che lo sia, ma non ho riscontri in merito). Solo che mi ha colpito per una frecciata svalutativa delle politiche ecologiche più elementari”. E poiché la qualificavano per l’ennesima volta come reazionaria ho aggiunto: “Il cliché mediatico bolla facilmente come “reazionario” tutto ciò che non quadra con un senso ormai diffuso di libertà senza limiti né responsabilità sociale (conta tutto e soltanto il desiderio dei singoli, nulla le sue implicazioni sociali), né regole, insofferente verso la semplice realtà. A leggerla con lucidità critica (non i libri, che non ho mai avuto il tempo di prendere neppure in mano) non trovo niente di reazionario nella Miriano, che si appella soprattutto al buon senso e non a principi confessionali. Se poi “reazionario” è sinonimo di cattolico, beh, allora…” – Questo ho scritto, e mi piacerebbe che chi l’ha informata così bene sul mio breve scritto, le avesse fatto leggere anche questo!
    Con tutto il resto sono d’accordo. E se non altro ancor più per ragioni professionali, visto che mi occupo di Metafisica, di Antropologia filosofica e altre discipline attinenti, che da trent’anni lavoro su Pascal con attenzione ai grandi classici del pensiero antico, medievale e moderno, e mi ritengo legato al continuum della tradizione classico-scolastica, che ritrovo ancora nella parte migliore della modernità. Così, ho duramente criticato in alcuni contributi, insieme al negazionismo, le posizioni della deep-ecology che marginalizza l’uomo, sostenendo la necessità di una visione antropocentrica, alla quale non possiamo, come cristiani, rinunciare, in una comprensione rinnovata e bilanciata tra identità e differenza tra uomo e ambiente. Identità per via della continuità corporea, differenza per l’incommensurabilità di quanto è propriamente umano: per il logos e la struttura relazionale profonda che lo qualifica e inclina sempre verso qualcuno.
    Ecco tutto, io non trovo che l’autentico antropocentrismo debba negare la presa in carico – e sul serio! – della questione ambientale. Trovo, invece, in molti, il pregiudizio di una reciproca escludenza, in una polarizzazione che, inutile nascondercelo, si va inasprendo. Se questa non le appartiene, ne sono davvero felice.

    Nella speranza che abbia modo di leggere queste mie righe, la saluto cordialmente e le auguro di cuore buon lavoro.
    Alberto Peratoner

  11. Cara Costanza l’argomento mi interessa molto e spero che riesca a leggere il libricino che ti ho dato a Modena … tra bambini ed educazione, famiglia e alberi in una foresta nata dal deserto tra desiderio di accoglienza e di tutela ambientale, in questo esperimento ci sei anche tu. Il libro la storia è iniziata 5 anni fa … Erano solo 4 pagine poi ho iniziato a realagarla e ricevevo altro materiale, libri da leggere, fotografie riflessioni e continuava a cambiere e correggere … La storia cresceva … Io ero in cammino … Così ti ho conosciuta, ricevendo in regalo uno dei tuoi libri, e nel regalarti la storia di quel deserto ho voluto chiudere uno di quei cerchi meravigliosamente fatti di tante persone che la Provvidenza ci porta ad incontrare… La storia di quel deserto divenuto una pineta e un luogo di turismo ma come luogo protetto per uno sviluppo sostenibile tra mille difficoltà e polemiche mi ha portato a farmi tante domande… mi sono chiesta perche quella storia era invisibile e non la conosceva quasi nessuno … ho visto e so chi ha pulito la spiaggia per anni dai detriti portati dal mare e ho visto che per pulire, cambiare e prendersi cura del creato ci vuole sia la desta sia la sinistra (di mani e di politica). Allora mi sono chiesta: ma cosa è il vero lusso oggi? Se lusso luxury de luxe etc.. in tale lingue deriva dal latino lux luce, allora forse il vero lusso non è forse oggi riuscire a prendersi cura di famiglia, ambiente e lavoro con una luce diversa …da un diverso punto di vista come custodi di quanto ci e stato donato perchè tutto è collegato?! Nel leggere l’enciclica ho trovato tante risposte … Aspetto le tue impressioni Grazie

  12. Massimiliano

    Condivido in pieno il commento di Bruno Rossi …ho la sensazione che Internet,facendoci diventare tutti opinionisti,rischia di farci vivere l’appartenenza ecclesiale in modo eccessivamente umorale … è ora di ritrovare un pò di equilibrio . «La cristianità ha un esempio ammirevole del connaturale connubio tra fede e libertà in Dante Alighieri. Proprio la sua indubitabile adesione alla verità cattolica consente e illumina la sua perfetta autonomia di giudizio, svincolata da ogni timore o condizionamento umano. Dante non teme di criticare l’operato dei Papi e le loro scelte operative, fino a collocarne diversi nel profondo dell’inferno. Ma in lui non viene mai meno e mai minimamente s’attenua “la reverenza delle somme chiavi” (Inf. XIX, 101). Quando si tratta di esprimere riserve o biasimi che egli ritiene dovuti, non ci sono sconti né per i laici, né per gli ecclesiastici, né per i monarchi, né per i semplici cittadini… tenuti tutti, senza eccezioni, ad attenersi alla legge evangelica».G.Biffi .

  13. La scorsa notte il Card. Biffi è salito al Padre.

    Preghiamo perché il Signore lo accolga nella Gioia dei Santi e gli conceda di continuare ad intercedere per noi.

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