di Fjodor Dostoevskij
Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale. I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano.
La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno dì second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, (…) un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!
Fjodor Dostoevskij da Diario di uno scrittore
Molto poco “politically correct”, ma vero!
…povero, piccolo, tenero Cavour! L’ “italietta” al posto del Sacro Romano Impero!
non capisco che c’entri il sacro romano impero.casomai c’erano più o meno floridi regni ducati,ecc. e non erano meno Italia dell’italietta che ne seguì.
in quanto all’italietta,così per divertimento, leggiti “i moribondi di palazzo carignano” di petruccelli della gattina.
scaricabile GRATIS su:
http://www.liberliber.it/mediateca/libri/p/petruccelli_della_gattina/i_moribondi_del_palazzo_carignano/pdf/i_mori_p.pdf
vale:
…mi riferivo, impropriamente (ovviamente) alla prima parte del post:
“Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale. I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano.”
Di tutto questo, anche se solo idealmente, intendevo dire, impropriamente (ovviamente), che cosa è rimasto?
La nostra italietta di oggi! Che farci?
beh, di questo, alvise, mi sa che non è rimasto nulla.
forse dei monumenti ricoperti di scritte con lo spray o il pennarello….
…proprio così!
Formidabile! Leggete Risorgimento da riscrivere di Angela Pellicciari
No, no, leggete i libri degli storici “veri”, e quindi non certo “risorgimento da riscrivere” (che è un tomo privo di valore scientifico e storico).
Se uno volesse approfondire seriamente, in modo equilibrato e alieno da esaltazioni nazionalpatriotitiche da una parte e revisioniste dall’altra, legga piuttosto: A.M. Banti. “Il risorgimento italiano” e P. Amato “il risorgimento oltre i miti e i revisionismi”.
Ci vuole professionalità per fare lo storico. A69
Penso che si possa essere cattolici anche senza idealizzare l’Italia preunitaria (senza pregiudizio per chi vuole farlo, ne è padrone). A volte chi studia il passato tende a proiettarvi sopra i propri ideali e, comunque, di come stavano veramente le cose “prima”, di come realmente si viveva, possiamo avere soltanto idee vaghe. Ci dovremmo preoccupare di migliorare le cose attuali, piuttosto di rimpiangere un passato che non abbiamo modo di conoscere realmente
E comunque sto molto più con Guareschi e il suo Don Camillo che con Angela Pellicciari. Questioni di scelte personali, certamente
@ Claudio B
dici molto bene. A69
“Ci vuole professionalità per fare lo storico. A69”
Per fare lo storico ci vuole serenità di spirito, curiosità, capacità di immedesimarsi e TANTA pratica.
Una cultura generale livello scuola media degli anni Cinquanta (storia, geografia, letteratura, analisi grammaticale e logica, latino) aiuta.
Una sana diffidenza per qualsiasi preconcetto ideologico non ha prezzo.
@ senm_webmrs
“Una sana diffidenza per qualsiasi preconcetto ideologico non ha prezzo”.
Verissimo, e proprio in forza di questa verità che ho scritto il post delle 23,52 di ieri. A69