Pubblichiamo qui la traduzione (da La nuova Bussola Quotidiana) in italiano del testo integrale della lettera dell’episcopato polacco sui pericoli causati dalla diffusione dell’ideologia gender, capace di accelerare la disgregazione della famiglia. Il documento è stato letto in tutte le chiese della Polonia domenica 29 dicembre, festa della Sacra Famiglia.
Carissimi in Cristo Signore! Sorelle e Fratelli!
Ogni anno nell’ottava della Natività viviamo la domenica della Santa Famiglia. Rivolgiamo i nostri pensieri alle famiglie e facciamo una riflessione sulla situazione della famiglia moderna. Il Vangelo di oggi mostra come la famiglia di Nazareth abbia cercato di leggere e di adempiere la volontà di Dio in situazioni difficili. Questo atteggiamento è diventato per lei fonte di nuova forza. È per noi un indizio importante che ancora oggi l’obbedienza a Dio e alla sua volontà è una garanzia di felicità in famiglia.
Il beato Giovanni Paolo II, del quale si prepara la canonizzazione, ricorda che la verità sul
matrimonio “trascende la volontà degli individui, i progetti spontanei delle coppie, le decisioni degli
organismi sociali e governativi” [1]. La verità va cercata in Dio, perché “Dio stesso è l’autore del
matrimonio” (Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 48; Paolo VI, Humanae vitae, 8). Dio ha creato
l’uomo maschio e femmina, rendendoli un dono reciproco imprescindibile. Ha poggiato la famiglia
sul fondamento del matrimonio indivisibile ed esclusivo. Ha deciso che proprio una tale famiglia
sarà l’ambiente giusto per lo sviluppo dei bambini, fornirà loro la vita e garantirà lo sviluppo
materiale e spirituale.
La visione cristiana rivela il più profondo ed interiore significato del matrimonio e della famiglia.
Rifiutare questa visione porta inevitabilmente alla distribuzione delle famiglie e al disastro umano [2].
Come mostrato nella storia dell’umanità, il disprezzo del Creatore è sempre pericoloso e minaccia il
futuro felice dell’uomo e del mondo. Il disprezzo della volontà di Dio nella famiglia porta ad un
indebolimento dei legami tra i suoi membri, alla formazione di varie patologie nelle case, dalla piaga
del divorzio fino al cosiddetto “libero” scambio praticato fin dalla giovinezza, spesso con il tacito
consenso o l’approvazione dei genitori. Ciò si traduce in una mancanza di apertura della coppia al
dono della vita, il cui frutto sono effetti demografici negativi. Con preoccupazione osserviamo la
crescente accettazione sociale di questi fenomeni.
È comprensibile, quindi, che deve risvegliare la nostra massima preoccupazione anche il tentativo di
cambiare il concetto di matrimonio e di famiglia, imposto oggi soprattutto dai sostenitori
dell’ideologia di genere e pubblicizzato dai media. In considerazione dei crescenti attacchi contro i
diversi settori della vita familiare e sociale, ci sentiamo in dovere da una parte di difendere
fermamente e inequivocabilmente il matrimonio e la famiglia, e i valori fondamentali che la tutelano;
dall’altra di mettere in guardia contro i pericoli del promuovere questa nuova visione.
Incontriamo atteggiamenti diversi nei confronti delle attività svolte dai seguaci dell’ideologia di
genere. La stragrande maggioranza non sa cosa questa ideologia, quindi non percepisce alcun
pericolo. Un piccolo gruppo di persone – in particolare insegnanti, genitori ed educatori, compresi i
catechisti e gli operatori pastorali – tentano di cercare modi costruttivi di prevenzione. Infine ci sono
quelli che, vedendo l’assurdità di questa ideologia, ritengono che i polacchi debbano rifiutare
un’offerta di visioni utopiche. Nel frattempo, l’ideologia di genere, all’oscuro e senza il consenso della
società polacca, da diversi mesi è entrata nelle varie strutture della vita sociale: educazione, salute,
attività di istituzioni culturali ed educative e ONG. I contenuti dei media si concentrano
principalmente sulla promozione della parità e la prevenzione della violenza, ignorando gli effetti di
vasta portata di questa ideologia pericolosa.
1. Cos’è l’ideologia del genere e perché è così pericolosa?
L’ideologia di genere è il risultato di decenni di trasformazione ideologica e culturale, saldamente
radicata nel marxismo e nel neo-marxismo, promossa dal movimento femminista sempre più radicale
e dalla rivoluzione sessuale iniziata nel 1968. Essa promuove principi totalmente contrari alla realtà e
alla tradizionale comprensione della natura umana. Egli dice che il sesso biologico è puramente
culturale, che nel tempo si può scegliere, e che la famiglia tradizionale è fardello sociale obsoleto.
Secondo l’ideologia di genere l’omosessualità è innata, e i gay e le lesbiche hanno il diritto creare
coppie che saranno il fondamento di un nuovo tipo di famiglia, e anche di adottare e crescere figli. I
promotori di questa ideologia sostengono che ogni persona ha diritti riproduttivi, compreso il diritto
di modificare il sesso, la fecondazione in vitro, la contraccezione e persino l’aborto.
L’ideologia di genere, nella sua forma più radicale, considera il sesso biologico come una sorta di
violenza contro la natura umana. Secondo questa ideologia, “l’uomo è imprigionato nel sesso” e
dovrebbe liberarsi. Negando il sesso biologico, l’uomo guadagna “la vera libertà senza restrizioni”, e
può scegliere il sesso culturale, che si rivela solo nel comportamento esterno. L’uomo ha inoltre il
diritto naturale di cambiare le scelte entro i cinque sessi, quali quello gay, lesbico, bisessuale,
transessuale ed eterosessuale.
Il rischio di ideologia di genere deriva essenzialmente dalla natura profondamente distruttiva sia
contro la persona che contro le relazioni interpersonali, e quindi tutta la vita sociale. Un uomo privo
di identità di genere perde il senso della sua esistenza, non è in grado di scoprire e svolgere i compiti
che incontra nel suo sviluppo personale, familiare e sociale, nonché i compiti relativi alla
procreazione.
2. In quali settori è stata introdotta l’ideologia di genere?
L’ideologia di genere viene introdotto in Polonia in vari settori della vita sociale. In primo luogo
attraverso la legislazione. Vengono creati documenti che apparentemente servono per proteggere la
sicurezza e il benessere dei cittadini, ma che hanno un contenuto fortemente distruttivo. Ad esempio,
la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la Violenza nei confronti delle Donne che, pur
essendo dedicata all’importante questione della violenza contro le donne, promuove invece i
cosiddetti “ruoli sessuali non stereotipati” e interferisce profondamente con il sistema educativo
richiedendo il dovere di promuovere l’omosessualità e la transessualità. Nell’ultima parte dell’anno è
stato creato un nuovo progetto sull’uguaglianza che amplia il catalogo della non discriminazione
comprendendo la “identità ed espressione sessuale”. L’approvazione di questo progetto riduce la
libertà di parola e la capacità di esprimere opinioni religiose. Chiunque in futuro oserà criticare
propaganda omosessualista sarà esposto a conseguenze penali. Questa è anche una minaccia per i
funzionamento dei media cattolici, e comporta la necessità di auto-censurarsi.
Nell’aprile 2013 sono state pubblicate le norme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in
materia di educazione sessuale, che conducono ad una profonda depravazione di bambini e
adolescenti. Essi promuovono, tra l’altro, la masturbazione per bambini in età prescolare e la scoperta
della gioia e del piacere che provengono dal toccare sia il proprio corpo che il corpo dei loro
coetanei. Gli elementi di questi standard sono sono attualmente in fase di attuazione – lo ripetiamo:
per lo più senza la consapevolezza ed il consenso dei genitori – come progetto sull’uguaglianza nella
scuola materna, co-finanziato dall’Unione Europea. Le autrici di “Uguaglianza nella scuola materna”
propongono, tra le altre cose, che i ragazzi giochino vestendosi come ragazze e viceversa, e che il resto
dei bambini debba indovinare chi sono e spiegare perché. Questo progetto comprende molte altre
controverse proposte simile.
Tali norme sono promosse in laboratori per insegnanti ed educatori, progetti nelle scuole, istituti
scolastici e università. In molte università in Polonia, quasi all’improvviso, sono nati corsi di studio
sul genere (gender studies). Si addestrato loro nuovi propagandisti di questa ideologia e si proclama
che la famiglia è già obsoleta, e non importa se il bambino viene cresciuto da gay e lesbiche, perché
anche in tali strutture è ugualmente felice, si sviluppa altrettanto bene che un bambino cresciuto in
una famiglia tradizionale. Si tace, tuttavia, sulle ricerche i cui risultati indicano conseguenze negative
o addirittura tragiche per le vite delle persone che crescono in questo tipo di ambienti: tendenze
suicidarie, problemi di identità, depressione, abusi o molestie sessuali.
L’ideologia di genere raggiunge anche il settore della cultura. Secondo le indicazioni dei suoi ideologi,
nel contenuto di film, serie TV, giochi, spettacoli televisivi e mostre sono usati – con l’aiuto di nuove
tecniche di manipolazione – personaggi e immagini che servono a modificare la consapevolezza
sociale e la indirizzano verso l’adozione dell’ideologia di genere.
Nel campo della medicina, invece, sono presenti attività che promuovono il diritto all’aborto, alla
contraccezione, alla fecondazione in vitro, alla riassegnazione di sesso mediante la chirurgia e la
terapia ormonale, così come la graduale introduzione di un “diritto” all’eutanasia e dell’eugenetica,
cioè la possibilità di eliminare i malati, i deboli, i portatori di handicap che – secondo ideologi di
genere – sono “difettosi”. Ne consegue che l’uomo non conta più nulla, e il movente occulto è, in
ultima analisi, il vantaggio economico.
Molto abilmente si tace il fatto che lo scopo dell’educazione di genere è l’erotizzazione dei bambini e
degli adolescenti. Suscitare la sessualità fin dalla tenera età porta, in verità, alla dipendenza nella sfera
sessuale, e nell’età matura alla schiavitù umana. La culture dell’uso dell’altra persona per soddisfare le
proprie esigenze conduce alla degradazione dell’uomo, del matrimonio, della famiglia e, di
conseguenza, di tutta la vita sociale. A seguito di tale formazione condotta dagli educatori sessuali dei
giovani, il giovane diventa un cliente abituale di aziende farmaceutiche, erotiche, pornografiche,
pedofile e abortiste. Inoltre la schiavitù sessuale spesso è associata ad altre dipendenze (alcolismo,
tossicodipendenza, gioco d’azzardo) e al danno fatto a se stesso e gli altri (pedofilia, stupro, violenza
sessuale). Tale educazione è niente di meno che lo smantellamento della famiglia. Questa depravata
opera di sessuali, fondata sulla manipolazione, è possibile perché la maggioranza dei genitori,
educatori e insegnanti non ha mai sentito nulla in merito alle attività di questi gruppi, né ha mai
visto il materiale didattico da essi usato.
3. Cosa fare contro l’ideologia del genere?
Di fronte all’ideologia di genere è estremamente importante aumentare la consapevolezza delle
minacce che da esso scaturiscono, e ricordare i diritti fondamentali e inalienabili della famiglia,
adottate, tra l’altro, 30 anni fa dalla Santa Sede nella Carta dei Diritti della Famiglia. È necessario
intervenire per ricollocare il matrimonio e la famiglia nella giusta collocazione, consentire ai genitori
di esercitare il loro diritto di educare i figli in conformità con le proprie convinzioni e valori, fornire
ai bambini l’opportunità di uno sviluppo integrale a casa e a scuola, e consentire ai rappresentanti
della scienza la ricerca e la diffusione dei dati scientifici senza pressioni ideologiche.
La chiesa, che vigila permanentemente su ogni essere umano, non solo ha il diritto ma anche il
dovere di difendere i diritti naturali di Dio nella società. Quindi non può tacere contro i tentativi di
propagare una ideologia che distrugge l’antropologia cristiana e la sostituisce con le sue utopie
profondamente distruttive, che distruggono non solo l’individuo, ma anche tutta la società. Né
possono restare inattivi i cristiani impegnati in politica.
Rivolgiamo, quindi, un appello urgente ai rappresentanti dei movimenti religiosi e delle associazioni
ecclesiali di intraprendere con coraggio azioni che serviranno a diffondere la verità sul matrimonio e
sulla famiglia. Oggi più che mai c’è bisogno di educare gli ambienti che si occupano di educazione. È
necessario educare i genitori, gli insegnanti, i responsabili della scuola polacca sul grande pericolo che
va di pari passo con l’ideologia di genere. Bisogna fare queste cose soprattutto perché non si dice
direttamente ai genitori che questa ideologia è già inserita nella scuola che il suo contenuto è rivestito
di forme divertenti, apparentemente innocue e interessanti.
Ci appelliamo anche alle istituzioni responsabili della formazione polacca di non cedere alle pressioni
di pochi, ma molto rumorosi, ambienti che dispongono di risorse finanziarie non indifferenti e che,
in nome dell’educazione moderna, effettuano esperimenti su bambini e giovani. Invitiamo le
istituzioni educative ad impegnarsi nella promozione di una visione integrale dell’uomo.
A tutti i credenti chiediamo fervente preghiera per i matrimoni, le famiglie e per i bambini che in
esse crescono. Chiediamo allo Spirito Santo che ci dia continuamente luce per capire e riconoscere i
pericoli e le minacce che pesano sulla famiglia oggi. Preghiamo anche per il coraggio di essere persone
di fede e valorosi difensori della verità. In questo lavoro ci aiuti spiritualmente la Sacra Famiglia di
Nazareth, dove è cresciuto il Figlio di Dio – Gesù Cristo.
In questo spirito vi benediciamo.
Firmato dai pastori della Chiesa cattolica in Polonia
Testo per l’uso pastorale, in conformità con la decisione del vescovo diocesano, Festa della Santa
Famiglia, Domenica 29 Dicembre 2013.
Per la conformità:
+ Wojciech Polak
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Polacca
*******
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energie rinnovate e rinnovabilie ha commentato:
A tutti i credenti chiediamo fervente preghiera per i matrimoni, le famiglie e per i bambini che in
esse crescono. Chiediamo allo Spirito Santo che ci dia continuamente luce per capire e riconoscere i
pericoli e le minacce che pesano sulla famiglia oggi. Preghiamo anche per il coraggio di essere persone
di fede e valorosi difensori della verità. In questo lavoro ci aiuti spiritualmente la Sacra Famiglia di
Nazareth, dove è cresciuto il Figlio di Dio – Gesù Cristo.
Mi sembra, a me, che come sia una fanfeluca la ideologia (cosidetta) gender, così sia strumentale (da parte vostra) la sopravvalutazione di detta fanfeluca ideologica.
P.s. Non mi sembra sia il caso di chiedere l’intervento dello Spirito Santo o chi per lui…
A parte che fagiuolo si può dire ma fanfeluca no (è fanfaluca), quella che tu chiami fanfeluca sta facendo danni irreparabili che vanno dal traviamento dei bambini all’instaurazione di un regime liberticida. Ci vorrebbe una colata lavica di Spirito Santo!
Hai ragione: fanfaluca!
Colate laviche? No grazie, di nessun genere!
Anche quelle non sono nè nella mia, nè nella tua disposizione. Ma quanto altro potrà sopportare il Signore prima che ci incenerisca tutti?
Basta avere pazienza, polvere siamo e polvere torneremo, ma la sorpresa finale sarà che la “luce” non incenerirà, ma aprirà alla vera Vita, all’incontro che è il Cristo Gesù (giusto per non confonderci con altri “poveri” cristi cosmici).
Che dire? Forse la parola fanfeluca, sarà per dare un tocco di italianità (es dialetto barese)? Un po’ come dire siamo Rumeni, cioè Baresi che vivono a Roma.
Mah! lasciamo perdere, altrimenti alziamo un polverone….
Per te LIRReverendo
Grazie, aggiungo la battuta barese all’imperituro «Semo Romani noi, mica Arbanesi» [i.e. “d’Arbano Laziale”]
Dai Giusi, lo sai che non ci incenerirà, né manderà un altro Diluvio….
Lo ha promesso e ha posto l’arcobaleno in cielo proprio a testimonianza e memorandum e il Signore ha una sola parola.
Che poi, diciamo la verità, quando si dice “ci incenerirà tutti…” si pensa “incenerirà tutti gli altri …i cattivi” 😉
Bariom siamo tutti anche cattivi. Non so e non pretendo di azzeccarci ma dalla situazione in cui siamo mi pare impossibile uscirne con forze umane, io penso che verrà una grande purificazione, poi magari mi sbaglio…
E si sbaglia: sempre meglio una colata lavica (lento pede, stile etneo) di un’eruzione esplosiva alla Plinio il Vecchia. Dalla prima ci si salva abbastanza facilmente, dalla seconda non tanto.
Il commento qui sopra non era per te, Bariom, era per Tu Sai Chi.
Voldemort?
…padre Amorth!
E chi sennò? 😉
Si denota un lieve timore. Io indagherei.
LIRReverendo
Costanza con entrambi i libri nella top ten dei più venduti nelle librerie religiose nell’ultima settimana!!!!!
La classifica, elaborata da ‘Rebeccalibri’ (rilevando i dati da Ancora, Dehoniane, Elledici, In Dialogo, Messaggero, Paoline, San Paolo) e resa nota su Avvenire di oggi a p. 13, vede
all’ OTTAVO posto “Sposala e muori per lei”
e al QUARTO “Sposati e sii sottomessa”, davanti a Papa Francesco, che si piazza al quinto posto.
Olè! Me gusta! 😀
Senza nulla togliere a Papa Francesco, ovviamente… 😉
😉
Sembra scritto apposta per questo post:
“Sono un piccolissimo gregge, saranno in quattro o in quarantaquattro i manifestanti oggi a Roma in difesa della famiglia naturale e della libertà di espressione. Un piccolissimo gregge senza pastori perché le gerarchie ecclesiastiche si sono defilate, vuoi per ateismo, vuoi per machiavellismo, vuoi per semplice coniglismo. In compenso sono circondati dai lupi. Per dire: un’amica, uno scricciolo di ragazza, un giorno ha messo la maglietta “La Manif pour tous”, quella con madre, padre e due bambini che si tengono per mano, e appena uscita di casa, nemmeno il tempo di attraversare la strada, si è ritrovata addosso due lesbiche nerborute che gridavano “Omofoba! Omofoba!”. I quattro o i quarantaquattro che si riuniranno oggi in piazza Santi Apostoli alle 15 e 30 non riusciranno certo a salvare il popolo italiano, ad aprirgli gli occhi, siccome Dio acceca chi vuole perdere. I quattro o i quarantaquattro salveranno loro stessi secondo la promessa di Ezechiele 14 (“Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie”), e credo salveranno anche me che sono troppo accidioso e troppo elegante per partecipare a manifestazioni, ma non così scemo da non manifestare un’ammirazione che in fondo non mi costa niente e che mi renderà così tanto.”
Io ci vado.
Angelina: ti invidio… invidio tutti voi che siete a Roma e dintorni.
Per i 4 o 44… 2000 anni fa erano solo 12 ma hanno fatto da matti! Ancora se ne parla e l’eco durerà nei secoli dei secoli, anche se molti fanno finta di non sentirlo, altri vorrebbero spegnerlo e ci provano anche con la violenza e la morte, altri ancora aggiungono echi svianti. Se penso che erano messi anche piuttosto male: un esattore delle tasse, uno zelota, due pescatori…tutta gente di poco conto a quei tempi…. Chissà!
Smack!
Angelina: 😀
L’ultima anteprima. Parla anche di Costanza
VOGLIO LA MAMMA – CAP. 12 LA DONNA
11 gennaio 2014 alle ore 13.36
Se non ora, quando? Mi viene in mente di prendere in prestito dalle mie amiche femministe questo loro slogan fortunato di manifestazioni recenti, per chiedere quando se non in questo momento storico le donne interessate a battersi per la propria specificità e dignità tireranno fuori gli artigli. Ora serve riflettere sull’assalto alla figura della donna, che avviene fingendo di assegnare la vittoria in materia di “parità”, trasformandola in realtà in parificazione al modello maschile dominante a in annullamento delle migliori caratteristiche femminili, che tanto utili sarebbero invece a invertire la rotta in questo momento di collasso di senso.
Così ci finiscono per proporre un modello di donna androgino, schiavizzato dalla taglia 38-40, denso della peggiore arroganza maschile, orbato della caratteristica centrale della maternità, che anzi è talmente desacralizzata che può diventare tranquillamente oggetto di mercato, come il corpo femminile nei tempi più bui è stato sempre considerato. La differenza orribile di questa contemporaneità che, anziché comprare “semplicemente” il piacere che deriva dall’utilizzo del corpo femminile, ora se ne vuole carpire l’anima: si mette in vendita l’utero, si mercifica la maternità, si rende irrilevante il rapporto con il cucciolo. Ci si commuove davanti alla nascita di un piccolo di gazzella che viene difeso a zoccolate dalla madre nella savana dalla fame istintiva del leone, ma si accetta tranquillamente che una donna indiana in difficoltà venda il suo utero e il figlio che partorirà, per uscire da una condizione di estremo bisogno.
Se non ora, quando? Mai come oggi la donna è stata profanata nella sua dimensione più intima. Il gioco burocratico di negare la centralità della figura materna, trasformando persino nei moduli le diciture “madre” e “padre” in “genitore 1” e “genitore 2”, è solo l’aspetto esteriore più terrificante che sta a metà strada tra la narrazione di Orwell e quella di Kafka. Una donna non è più una mamma. E’ un genitore 1, che può tranquillamente vendersi il figlio se ha bisogno e se ha ancora bisogno può vendersene pure cinque o sei. Non esiste la figura materna, esiste la genitorialità, poi se si è molto alla moda esiste la omogenitorialità.
Nel primo capitolo di questo libro non ho citato a caso l’Ave Maria laicissima di Fabrizio De André, omaggio di sconfinata bellezza alla figura di madre certamente più nota al mondo. Il poeta genovese immagina questa ragazza come femmina (elemento certo non ortodosso per la tradizione cattolica), ma poi spiega bene: “Femmina un giorno, poi madre per sempre, nella stagione che stagioni non sente”. La femminilità è un elemento straordinario, centrale per qualsiasi donna: la maternità però è l’elemento caratteristico.
Mi si obietterà: “Molte donne non hanno figli, sono donne menomate?”. Certamente no. Aggiungo che nella mia esperienza è stato molto raro incontrare donne anche senza figli che non fossero profondamente materne. Ma è comunque nella capacità tutta femminile del “prendersi cura” (di un luogo, di un ruolo professionale, di un’azienda, di una pianta, di una casa e ovviamente del marito e dei figli per chi è sposata e/o è madre) che si misura tutta la distanza tra la modalità dell’uomo e quella della donna di stare al mondo.
Costanza Miriano in un libro che ha strizzato le viscere a molti “Sposati e sii sottomessa”, ha provato a disegnare un modello di figura femminile che non sia stereotipato sugli orrendi modelli proposti dalla contemporaneità. Ha dovuto subire l’ostracismo mediatico della provincia italica, riuscendo invece a portare le sue idee all’attenzione di ben più rilevanti platee giornalistiche ed intellettuali mondiali. Costanza ha avuto il merito a mio avviso di tirare fuori dalla naftalina la caratteristica della “mitezza” femminile. Mi ha fatto tornare in mente lei la Maria di De André: Ave Maria adesso che sei donna, Ave alle donne come te Maria.
Perché qui c’è da scegliere: c’è da capire se c’è più libertà e potenziale progresso in una giovane madre che si smezza dalla mattina alla sera la propria famiglia e la crescita dei propri figli, riuscendo a non perdere la mitezza del suo essere femminile o se dobbiamo preferire quella femmina androgina capace di vendersi i figli per bisogno o di teorizzare che la maternità è irrilevante in un mondo in cui ormai le genitorialità si declina con i numeri.
C’è da scegliere dov’è il luogo che rende più ampia la dignità femminile e dove sono i luoghi che la restringono. Continuo ad essere convinto che dove la donna difende le proprie caratteristiche dell’essere donna, difende anche la propria dignità. Quando si omologa al modello maschile che misura tutto in competitività e denaro, perde definitivamente proprio in dignità.
L’ultima baluardo di ragionevolezza sono le donne miti. Speriamo non sia travolto.
Molto interessante l’intervento di Jean-Pier Delaume-Myard, portavoce di Homovox.
“Combatto in coscienza e con tutte le mie forze affinché ogni bambino abbia un padre e una madre.
Se io fossi eterosessuale, avrei perseguito lo stesso scopo, vale a dire quello della razionalità!”
http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/in-evidenza/intervento-di-jean-pier-delaume-myard-omosessuale-francese-contro-matrimoni-gay-11-gennaio-lmpt/
😀
Angelina: a quest’ora non lo leggo… mi perderei la bellezza e la serietà della manifestazione… ma intanto ti ringrazio. Smack! 😀
Ma Angela, è molto serio!
Giusi: infatti me lo leggo adesso che sono più fresca… 😉
Buona domenica a tutti! Che lo Spirito scenda su ognuno di noi, ci rinnovi e ci faccia sentire figli unici, irripetibili, degni di predilizione da parte del Padre, e contemporaneamente ed umilente ci faccia capire che anche gli altri sono unici, irripetibili, degni di predilizione da parte del Padre… 😉
“Sono traumatizzato dalla legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni e nel comportamento quotidiano io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente.
Mi limito a dire questo perché a proposito dell’aborto ho cose più urgenti da dire. Che la vita sia sacra è ovvio: è un principio ancor più forte di qualsiasi principio della democrazia, ed è inutile ripeterlo.
La prima cosa che invece vorrei dire è questa: a proposito dell’aborto (…) i radicali e tutti gli abortisti democratici più puri e rigorosi si appellano alla Realpolitik e quindi ricorrono alla prevaricazione cinica dei dati di fatto e del buon senso.
Se essi si sono sempre posti anzitutto (…) il problema di quali siano i principi reali da difendere, questa volta non l’hanno fatto.
Ora, come essi sanno bene, non c’è un solo caso in cui i principi reali coincidano con quelli che la maggioranza considera i propri diritti. Nel contesto democratico si lotta, certo, per la maggioranza, ossia per l’intero consorzio civile, ma si trova che la maggioranza, nella sua santità ha sempre torto: perché il suo conformismo è sempre brutalmente repressivo.
Perché io considero non reali i principi su cui i radicali e in genere i progressisti (conformisticamente) fondano la loro lotta per la legalizzazione dell’aborto?
Per una serie caotica, tumultuosa ed emozionante di ragioni. Io so intanto, come ho detto, che la maggioranza è già tutta per la legalizzazione dell’aborto (…). L’aborto legalizzato è infatti -su questo non c’è dubbio- una enorme comodità per la maggioranza. Soprattutto perché renderebbe ancora più facile il coito, a cui non ci sarebbero praticamente più ostacoli.
Ma questa libertà (…) questa meravigliosa permissività, da chi è stata tacitamente voluta, tacitamente promulgata e tacitamente fatta entrare in modo ormai irreversibile nelle abitudini? Dal potere dei consumi, dal nuovo fascismo. Esso si è impadronito delle esigenze di libertà, diciamo così liberali e progressiste, e facendole sue le ha vanificate, ha cambiato la loro natura.
Oggi la libertà sessuale della maggioranza è in realtà una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un’ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità della vita del consumatore.”
(P. Pasolini, da “saggi sulla politica e sulla società”, pp. 372-373)
Don Fabio ‘ciazzecca’ sempre! Pasolini e la Manif non sembrerebbero esattamente contigui, eppure…
http://lafontanadelvillaggio2.wordpress.com/2014/01/11/laborto-il-sesso-e-il-potere-e-la-manif-pour-tous/#more-2158
“io coi miei avi ho costruito le chiese romaniche, e poi le chiese gotiche, e poi le chiese barocche: esse sono il mio patrimonio, nel contenuto e nello stile. Sarei folle se negassi tale forza potente che è in me: se lasciassi ai preti il monopolio del Bene”. (P.P.Pasolini)
…semplicemente!
Semplicemente il monopolio del Bene non ce l’ha infatti nessuno, nemmeno i preti per cui questa tua annotazione c’azzecca, come sempre, come un cavolo a merenda!
…non sono mica io sempre a preoccuparmi di cosa dicano o non dicano Bergoglio e gli altri preti!
p.s. non fo mai merenda…
Peppone Peppone,
la merenda in Messico la fa il merendero…in Italia la fa il merendone (consiglio Treccani.it).
Chi non ha snack scagli la prima barretta. (anonimo pomeridiano).
Più che fiolosofia meno che zzero.
Sempre LIRReverendo
Ieri sera solo TV2000 ha parlato della Manifestazione di Via Santi Apostoli a Roma, e ha fatto interviste, mentre gli altri TG non ne hanno fatto menzione, almeno i tre nazionali. Oggi ho comprato Avvenire che a pag 10 dà un resoconto, breve, ma buono. C’è anche un articolo che parla delle persone miti, lo devo ancora leggere. Vi seguo anche se non intervengo spesso, e non smetto di pregare. Ciao a tutti.
Non erano 4 e neppure 40 i partecipanti alla Manif, erano QUATTROMILA! Se ci fosse una informazione più capillare e la gente sapesse a cosa stiamo andando incontro, probabilmente una prossima Manif conterebbe 400mila partecipanti e forse più, perchè la maggior parte degli Italiani ci tengono ancora alla Famiglia come Dio l’ha fatta!
Ci sarebbero i pulpiti ma non vengono usati, dice che bisogna essere laici. Ma perchè?
“Allora, nel mese di novembre 2012 in Francia, i media annunciarono che tutte le persone omosessuali erano a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso e che tutti gli omosessuali vorrebbero dei bambini.
In realtà mi stavano rubando la mia voce, stavano rubando la nostra voce, di noi omosessuali che non avevamo chiesto niente di tutto ciò” (Jean-Pier Delaume-Myard).
queste parole esprimono completamente il mio stato d’animo. Come cattolico mi sento derubato della mia voce da tutte quelle persone, in primis Costanza Miriano, che affermano che i cattolici sono contro i matrimonio omosessuali. Questo non vuol dire che io sia per forza a favore, ma di sicuro la mia posizione, come quella di moltissimi cattolici, non rispecchia in nulla quella della Miriano.
Peccato che la posizione dei “moltissimi cattolici” non sia quella della Chiesa Cattolica, e perciò potremmo chiederci seriamente se codesti “moltissimi cattolici” siano veramente tali o meno. Così a pelle, direi la seconda. E viene perciò da pensare che in primis, Costanza Miriano dia fastidio perché ricorda a “moltissimi cattolici” quelli che sono i loro doveri imprescindibili nei confronti di Madre Chiesa.
Ben detto Roberto. C’è gente che pensa che il cattolicesimo sia un’opinione. Di nessun’altra religione succede questo e non ho mai capito perchè.
Giusy.
Tutte le religioni sono “opinioni”! Chi l’ha detto che lo sia solo il cattolicesimo?
Lascia perdere Alvise. E’ verità rivelata ma capisco che tu da ateo non lo possa accettare e allora chiamiamolo opinione (per venirti incontro), dovrebbe quanto meno essere quell’opinione non una a caso.
Stai dicendo una sciocchezza, i cattolici hanno una sola voce che parla forte e chiaro: è il magistero della chiesa. Dunque nessun cattolico potrà mai dire di sentirsi derubato della propria voce, fnchè ci sarà il magistero a parlare. E ben venga la voce di Costanza in difesa del magistero.
non capisco il problema: se si è cattolici, il matrimonio omosessuale non esiste. non è un’opinione. è un insegnamento della chiesa.da sempre.dall’inizio.
Scusate, ma credo che ci sia un po’ di confusione. Per far parte della Chiesa, non bisogna assolutamente accettare tutto quello che c’è scritto nel Magistero. Diversi secoli fa, probabilmente c’era scritto che la terra era piatta e che il sole girava intorno alla terra e chi non ci credeva non era cattolico? Tanti sono poi i preti e i cattolici che non concordano e si mostrano o si sono mostrati disobbedienti ad alcuni insegnamenti del Magistero che negli anni, tra l’altro, è mutato, eppure nessuno si è mai sognato di scomunicarli o altro. Insomma, i fondamentali che potrebbero creare una distinzione sono ben altri che il matrimonio omosessuale (nel credo apostolico non c’è traccia di questi argomenti) e nella Chiesa c’è molta più libertà di pensiero di quanto possiate credere. dice bene vale: l’essere cattolici prescinde dalle proprie opinioni, comprese quelle sugli omosessuali, piuttosto, aggiungo io, è una esperienza di vita, un incontro, una relazione (come spesso ci hanno ricordato gli ultimi due Papi). Ma il punto, per me, è un altro: io non voglio tanto entrare nel merito della questione, ma nei modi. Papa Francesco in una recente intervista dice: “Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso”, “Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione” e ancora “Una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza. L’annuncio di tipo missionario si concentra sull’essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus…”.
Questo atteggiamento da parte di Francesco ha permesso che molte persone, probabilmente anche omosessuali, si accostassero di nuovo o per la prima volta alla Chiesa, che si sentissero di nuovo accolti o comunque meno esclusi da questa e che ascoltassero con più attenzione e meno pregiudizi quello che la nostra religione può dire e dare. Non pensate forse che il vostro modo un po’ ossessivo di parlare di omosessuali e affini sia troppo spesso fuori da un contesto appropriato? In questo momento, non sarebbe più coerente con il Vangelo, dare priorità alle persone piuttosto che alla supremazia dei valori e delle regole? Io mi sento derubato della mia voce quando ci si esprime in modi che io non condivido, io non voglio partecipare neanche lontanamente a questa vostra campagna di “sensibilizzazione” che, a mio avviso, sta lasciando “morti e feriti” sul campo. Semplicemente dico che non voglio che la mia opinione sia associabile con quella della Miriano: parla a nome tuo. Per questo posso essere marchiato come eretico?
signor Sim
CHI pretende di associare la sua opinone a quella della Miriano?
Le cose che scrive Costanza Miriano sono firmate con il proprio nome e cognome non con il suo, signor Sim, che neanche sappiamo chi sia.
Lei scrive di ritenere che le sue opinioni addirittura coincidono con quelle del Papa e si viene a lamentare su un misero blog che le hanno rubato la voce? Beh, o è in contraddizione o è in malafede.
PS sulla fantasiosa affermazione
“Per far parte della Chiesa, non bisogna assolutamente accettare tutto quello che c’è scritto nel Magistero.”
lascio la replica ad altri 😉 (sempre che valga la pena replicare)
Ma se non ha nemmeno capito quello che ha detto Vale come può capire quello che dice il Papa?
Mi dispiace Admin, ma ho smesso di leggere a questo punto:
“”Per far parte della Chiesa, non bisogna assolutamente accettare tutto quello che c’è scritto nel Magistero. Diversi secoli fa, probabilmente c’era scritto che la terra era piatta e che il sole girava intorno alla terra e chi non ci credeva non era cattolico?””
E anche tra un paio d’ore, quando avrò smesso di ridere, non credo che avrò maggior voglia di rispondere… 😉
ti capisco 😉
Sim
Per capire correttamente che intendesse dire Papa Francesco nei passaggi dell’intervista citati è necessario leggere i nn. 35-36 dell’esortazione apostolica di Francesco “Evangelli gaudium”:
“Una pastorale in chiave missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine che si tenta di imporre a forza di insistere. Quando si assume un obiettivo pastorale e uno stile missionario, che realmente arrivi a tutti senza eccezioni né esclusioni, l’annuncio si concentra sull’essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario. La proposta si semplifica, senza perdere per questo profondità e verità, e così diventa più convincente e radiosa.
Tutte le verità rivelate procedono dalla stessa fonte divina e sono credute con la medesima fede, ma alcune di esse sono più importanti per esprimere più direttamente il cuore del Vangelo. In questo nucleo fondamentale ciò che risplende è la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto. In questo senso, il Concilio Vaticano II ha affermato che “esiste un ordine o piuttosto una ‘gerarchia’ delle verità nella dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana” (Unitatis redintegratio, 11). Questo vale tanto per i dogmi di fede quanto per l’insieme degli insegnamenti della Chiesa, ivi compreso l’insegnamento morale.”
Ecco, se vuole trovare un testo in cui le dottrine non sono esposte in maniera “disarticolata”, ma articolata, e articolata proprio obbedendo all “ordine o gerarchia delle verità” di cui parla Francesco (cioè, badando che l’esposizione sia condotta in modo tale che ovunque risplenda il “nucleo fondamentale”, ‘’ l’“essenziale”, che “è la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto”), questo è appunto il Catechismo della Chiesa Cattolica.
E in quel testo (che è “norma sicura per l’insegnamento della fede”: così Giovanni Paolo II nella Costituzione apostolica che ne accompagna la pubblicazione) il “matrimonio” gay è giudicato un’aberrazione. Chi non aderisce agli insegnamenti contenuti nella “norma sicura per l’insegnamento della fede” cattolica potrà dirsi cattolico con la stessa attendibilità con cui chi tifa Juve può dirsi romanista.
Consideri inoltre che l’esistenza di quell’ “ordine o gerarchia delle verità” di cui parla Francesco, riferendosi al Concilio Vaticano II, non comporta affatto che talune verità occupino nella gerarchia un posto tanto secondario e marginale da scadere al rango di “non verità” o di “semi-verità”, alle quali pertanto sarebbe lecito facoltativamente credere o non credere.
TUTTE le verità, quali che sia il rango che occupano in detta gerarchia, proprio in quanto verità insegnate dal Magistero vanno credute dal cattolico, vincolano il cattolico all’assenso di fede, e non sono suscettibili di essere riprovate in futuro dal Magistero, sicché l’assenso di fede che esigono è PIENO e IRREVOCABILE.
Come si capisce daltronde se si procede nella lettura dell’ “Evangelii gaudium”, al n. 39 :
“Così come l’organicità tra le virtù impedisce di escludere qualcuna di esse dall’ideale cristiano, NESSUNA verità è negata. Non bisogna mutilare l’integralità del messaggio del Vangelo. Inoltre, ogni verità si comprende meglio se la si mette in relazione con l’armoniosa totalità del messaggio cristiano, e in questo contesto tutte le verità hanno la loro importanza e si illuminano reciprocamente”
Caro Sim, oltre il più che esauriente commento/risposta di Alessandro (come nella stragrande maggioranza dei casi sono i suoi interventi) e tralasciando la discutibile affermazione: “Per far parte della Chiesa, non bisogna assolutamente accettare tutto quello che c’è scritto nel Magistero”, che farebbe esclamare al buon Giancarlo: “Ma scusi lei è cattolico?”, vorrei capire da lei, senza dubitare che lei si ritienga certamente cattolico ancor che cristiano, quando dice: “L’annuncio di tipo missionario si concentra sull’essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus…” a cosa si riferisce esattamente?
Io posso capire che lei si riferisce (presumo) alla morte e Resurrezione di Nostro Signore Crocefisso e di come questa sia avvenuta a favore nostro, per la remissione dei nostri peccati e per la nostra salvezza e che questa Salvezza ci sia offerta PER AMORE e GRATUITAMENTE, ma non crede che questo non sia che il primo passo per l’inizio di un cammino di conversione perché si abbandonino le opere delle tenebre, per camminare finalmente nella Luce (e questo non in semplice ossequio alla legge, ma per la nostra realizzazione come Figli di Dio)?
Ora certo ai feriti, feriti gravi, ai quasi moribondi, ma anche a coloro che da vivi sono come morti a causa del peccato, di cui è disseminato il campo di battaglia di questa generazione (battaglia che il Demonio muove allo stesso Dio e all’uomo Sua Creatura), si ha da annunciare la Salvezza, la Liberazione, la possibilità della Vittoria sulla Morte e sul Peccato, ma una volta che ci si è fatti, barellieri, infermieri, semplici volontari guidatori di lettighe e che si è operato per il primo pronto soccorso, strappando magari con una sola benda o tamponando un ferita aperta, il ferito alla morte, non si deve forse indicare una cura, un possibile “trapianto di cuore”, un percorso di riabilitazione, sapendo che anche di questo si incarica l’Unico e Insuperabile Medico che è Gesù Cristo?
E in queste cure, non rientra forse la conoscenza e la presa di coscienza di tutta quella “moltitudine” di sane, giuste e Sante regole e principi, che NON sono un “moltitudine disarticolata di dottrine”, ma la prassi e nel contempo la medicina – assieme ai Santissimi Sacramenti senza i quali anzi, nessuna “semplice” prassi assicurerebbe la guarigione?
Detto questo, fuor di metafora, credo che né questo blog (come altri), come neppure il libri di Costanza, possano essere considerati, strumenti di “pronto soccorso spirituale” (e torniamo nella metafora) – seppure non escludo lo possano essere a Dio piacendo per singoli particolari casi – ma sono altro e altro è lo scopo.
Certamente un blog come questo non può che apparire per certi versi “disarticolato”, ma il tema di fondo (e lo spirito) è uno e ciascuno può mettere a frutto come crede meglio ciò che è esposto da altri.
Alcuni temi ritornano un po’ “martellanti”? Forse, forse di alcuni così penso anch’io, ma forse sia io che lei siamo “martellanti” e fin ossessivi su altri “temi” che ci stanno a cuore e qui nessuno ha la Verità in tasca o la possiede tutta intera – se non quella parte di Verità che si concede Ella stessa a chi vuole concedersi.
“Fuori” di qui, ognuno conosce i suoi campi di battaglia, i suoi feriti e la sue vittime. Fuori di qui ognuno e chiamato, se vuol essere coerente, testimone credibile e piacere a Dio, a farsi “prossimo” di suo fratello, anche il fratello sconosciuto, quello malmenato e abbandonato ai lati della strada, sanguinante e moribondo. Dio non voglia che si scelga di passare oltre o cambiare strada… ma questo attiene alla coscienza, ma anche alla maturità della Fede di ognuno, perché potremmo anche esser qui più come malati che come sani.
Quindi ancora una volta: “et et”. E nessun “out-out”, se mi si concede il gioco di parole.
Bariom a te (e ad Alessandro) vi faranno santi! Con che coraggio Alvise dice che si zittiscono le persone, che non gli si risponde e che si prendono solo in giro?
Cara Giusi, Alessandro forse, per me temo ci vorrà ben altro…!!
😉
Qui apro e qui chiudo: La Parola di Dio, la Tradizione ed il Magistero sono guide fondamentali del cristiano cattolico. Se ne manca una o più, si è cristiani cattolico portatori di handicap.
…una cosa però è vera (quando invece su tutti i giornali e in tutte le radio e le televisioni [italiane] si parla tutti i giorni del Papa e di quello che ha detto il Papa eccetra) i giornali e le Radio e le televisioni non parlano (quasi) mai dei libri e delle polemiche sui libri di Costanza Miriano. E’ una forma di censura?
…come, anche, del resto, pigliarsi subito gioco di qualcuno, che come Sim, cerca semplicemente di esporre il suo pensiero.
Cioè nella prima parte ti prendi gioco (almeno credi di) e nella seconda rimproveri di prendersi gioco?
Se togli la sim il telefonino non funziona, quindi è meglio che rimanga inserita. Ma se togliamo la tua ironia non ne parla di sicuro la radio: perché è spenta. Consiglio di accenderla e cambiare canale.
Sempre LIRReverendo
O finito ora di leggere i commenti qui e non mi pare qualcuno si sia preso gioco di qualcun altro…
Peraltro Sim ha espresso si il suo pensiero, ma (sbucando dal nulla – certo come molti di noi al nostro apparire qui) lo ha fatto “attaccando”, addirittura accusando costanza – o non ho ben capito chi – di rubargli la voce o usurpando il suo pensiero in ragione di…
Poi te Alvise proprio non ti comprendo incensurato (nel tuo dire spesso fuori luogo) come sei, che ti fai difensore di tutti gli ipotetici censurati o bistrattati in questo blog… 😉
Ma non l’hai ancora capito che si diverte?
E vabbé …lasciamolo divertire.
Approfitto per chieder venia per la “O” iniziale senz’acca 😐
Alle volte non so dove ho la testa 🙂
…Bariom:
Roberto
13 gennaio 2014 alle 14:06
Mi dispiace Admin, ma ho smesso di leggere a questo punto:
“”Per far parte della Chiesa, non bisogna assolutamente accettare tutto quello che c’è scritto nel Magistero. Diversi secoli fa, probabilmente c’era scritto che la terra era piatta e che il sole girava intorno alla terra e chi non ci credeva non era cattolico?””
E anche tra un paio d’ore, quando avrò smesso di ridere, non credo che avrò maggior voglia di rispondere…
Bon e allora, tu non leggi mai nulla che ti provoca ilarità?
Caro Alessandro, hai fatto un po’ di confusione. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica non mi pare si parli mai di matrimoni tra persone delle stesso sesso o di “matrimonio gay” come dici tu. Si parla di matrimonio, certo, ma religioso! Il matrimonio civile infatti, non è neanche riconosciuto dalla Chiesa che nella “Familiaris consortio” (n. 45) dice che per i cattolici l’unico matrimonio valido che li costituisce marito e moglie davanti al Signore è quello sacramentale. Inoltre fino a quando i cattolici sposati civilmente rimangono in questa situazione di vita non possono essere “ammessi all’Assoluzione sacramentale, alla Comunione eucaristica e neanche alla Cresima, né è possibile affidare loro incarichi o servizi che richiedono una pienezza di testimonianza cristiana e d’appartenenza alla Chiesa”. Questo è come la Chiesa, con le sue ragioni, vede il matrimonio civile, ovvero lo stesso che dovrebbe essere concesso alle persone dello stesso sesso. Ora, qui non si capisce: la Chiesa e i cattolici non riconoscono il matrimonio civile, anzi, lo ritengono addirittura un ostacolo alla fede. Contemporaneamente però, dovrebbe lottare affinchè, questa istituzione non riconosciuta e deviante, non sia concessa a persone dello stesso sesso. Comunque, per puntualizzare, il Catechismo non parla agli ordinamenti giuridici, ma alle coscienze: quello è il luogo dove questo strumento acquista la sua efficacia! Che senso ha ridurlo a strumento di giudizio e condanna verso il prossimo?
1) “il Catechismo non parla agli ordinamenti giuridici, ma alle coscienze”
L’ordinamento giuridico è creato da uomini dotati di coscienza. Quindi, se il Catechismo “parla” alle coscienze, “parla” anche agli ordinamenti giuridici.
2) “la Chiesa e i cattolici non riconoscono il matrimonio civile, anzi, lo ritengono addirittura un ostacolo alla fede. Contemporaneamente però, dovrebbe lottare affinché, questa istituzione non riconosciuta e deviante, non sia concessa a persone dello stesso sesso.”
Non le è chiaro che il Magistero insegna che la legge civile è aberrante (e pertanto nemmeno merita propriamente il nome di legge, ma traligna in abuso, in iniqua disposizione) se si contrappone alla legge morale, la quale legge morale è emanata da Dio creatore e legislatore. La invito a leggere qua:
“Il compito della legge civile è certamente più limitato riguardo a quello della legge morale, ma la legge civile non può entrare in contraddizione con la retta ragione senza perdere la forza di obbligare la coscienza.
Ogni legge posta dagli uomini in tanto ha ragione di legge in quanto è conforme alla legge morale naturale, riconosciuta dalla retta ragione, e in quanto rispetta in particolare i diritti inalienabili di ogni persona.
Le legislazioni favorevoli alle unioni omosessuali sono contrarie alla retta ragione perché conferiscono garanzie giuridiche, analoghe a quelle dell’istituzione matrimoniale, all’unione tra due persone dello stesso sesso. Considerando i valori in gioco, lo Stato non potrebbe legalizzare queste unioni senza venire meno al dovere di promuovere e tutelare un’istituzione essenziale per il bene comune qual è il matrimonio.”
(Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa alcuni progetti di riconoscimento legale tra persone omosessuali, n. 6)
Come vede, poiché il Magistero insegna che la legge civile è aberrante se è contraria alla legge morale, e poiché il Magistero insegna pure che le unioni omosessuali sono contrarie alla legge morale, il Magistero insegna coerentemente che sarebbe aberrante la legge civile che, col riconoscerle, favorisse queste unioni.
Il resto viene da sé: il Magistero insegna che, poiché l’equiparazione tra matrimonio e unione tra persone omosessuali è contraria alla legge morale, la legge civile che operasse questa equiparazione sarebbe aberrante.
In tema: http://www.tempi.it/il-sesso-selvaggio-e-il-gender-mirano-a-distruggere-la-famiglia-e-creare-un-nuovo-ordine-mondiale#.UtQGe3-9KSN
No, non è per divertimento che scrivo le cose che scrivo, ma per passione. Sono appassionato delle questioni della fede e delle “ideologìe, e delle filosofie. Mi sembra e mi è sempre sembrato riprovevole quando qualcuno con la scusa della fede e quindi della verità in suo possesso pretende 1 di sapere come fare a avere sempre ragione 2 di usare questo per sapere come fare per zittire gli altri, anche quelli che potrebbero avere fede nello stesso Cristo (per esempio), ma senza la stessa Vs. intransigenza dogmatica. Voi dite:”Chi non è così come noi non è come noi” . Ma questo vuole dire solo che non è come voi, non che voi avete ragione. Andare avanti a suon di paragrafi e commi della dottrina e/o a infallibili encicliche non è certo un bell’andare. Per quanto riguarda Sim, potrebbe benissimo darsi che Sim non si senta rappresentato, come cattolico, dal verbo (o dai verbi) della Miriano. O anche la Miriano fa parte della dottrina o può essere fatta risalire alla dottrina in ogni sua affermazione?
Ma che stai dicendo? Ma hai letto quello che scrive Sim? E’ d’accordo con i matrimoni gay! Ci si può definire cattolici e essere d’accordo con i matrimoni gay? Ma abbi pazienza!
Prendila con filosofia (zzero)
LIRReverendo
Non ho mai detto di essere d’accordo con i matrimoni omosessuali. semplicementi mi chiedo e vi chiedo: perchè dovremmo combattere perchè non venga concesso agli omosessuali il matrimonio civile che la Chiesa non riconosce e che addirittura ritiene un ostacolo alla fede?
Alvise, sarai appassionato, ma a volte sei “de coccio”…
Non siamo noi a stabilire chi è Cattolico e direi quasi non potremmo dirlo di noi stessi (è un’iperbole…).
La Chiesa è Cattolica e dà la Sua definizione di Cattolicità. Tu puoi riconoscerti, definirti, aderite ad Essa, ma sempre nella totalità della Sua definizione… non è: questo si, questo no, questo forse, questo se, questo ma… e via supponendo.
Per cui se uno si presenta, si proclama, si “dice” Cattolico, diviene testimone pro o contro se stesso.
Se poi altrettanto bellamente afferma di esserlo con dei se, ma, però, forse, ecc, ecc, si è già definito e posto al di fuori. Cosa che direi si possa dire senza tema di smentita di te (ne con questo lo dico come offesa nei tuoi confronti), come di me, qualora mi trovassi ad affermare dei se, ma, però, forse, ecc, ecc.
Mai come in questo caso credo sia calzante ciò che si afferma nel Vangelo:
“Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.” (Matteo 5,37)
Anche se in questo caso, anche il “no”, avrebbe dubbia provenienza 😉
Per quanto attiene a Sim, certo che può non riconoscersi nel “Miriano pensiero” (e anche qui si potrebbero fare di distinguo), ma l’appunto è stato mosso a ben altra sua affermazione che non sia questo suo dissenso… e non dire che non lo avevi capito, perché il rispetto alla tua intelligenza mi scende proprio sotto i tacchi…
L’importante, secondo me, è l’essere “davvero” cristiani, (me escluso). Lo diceva anche Pasolini ieri a merenda!
Certo se (per esempio) uno crede nel diavolo, non è né un cristiano né un cattolico, è un babbeo!
E per essere pienamente Cristiani bisogna essere Cattolici e per essere pienamente Cattolico credi anche nel Diavolo (guarda un po’…)
Che poi io non credo nel diavolo per essere Cattolico, ma perché ho imparato, grazie alla Chiesa a riconoscerne l’esistenza e la sua azione, cosa che ovviamente tu non puoi fare (e qui lo dimostri).
Quindi qui (in questo blog) è pieno di babbei! Ari-quindi che ci stai a fare tu qui che babbeo non sei?
Se perdi tempo con dei babbei, sei più babbeo tu di tutti noi babbei messi insieme 😉
…direi, piuttosto, e mi sembra più logico, che per essere cattolici bisogna prima essere cristiani!
Cristiano cattolico apostolico romano (eventualmente)…
Non mi pare di aver posto delle questioni “temporali”, perché per quanto tu dica sia “logico” ti puoi anche ritrovare “cattolico”, per educazione, per appartenenza famigliare, per aver ricevuto i Sacramenti e non propriamente “cristiano”, in quanto il tuo vivere le tue opere, non sono esattamente “immagine di Gesù Cristo”… Quindi come vedi (e come sempre) al di là delle definizioni più o meno “dogmatiche”, che anche su questo tema esistono e hanno ragione d’essere, la vita nella sua concretezza, presenta molte più sfaccettature di quanto un elenco di casistiche possa rappresentare.
…proprio così, infinite sfaccettature, no una sola!
Queste sono affermazioni di una cretinaggine senza limiti, primo perchè del diavolo parla il Vangelo ogni tre per due e Gesù spesso ha scacciato i demoni, secondo perchè sono un’offesa al dolore di tanti “babbei” che devono fare i conti giornalmente con problemi di vessazione e possessione diabolica senza trovare adeguata assistenza perchè il diavolo, che non è un babbeo, fa credere a tanti babbei (come te) che non esiste pertanto non vi è un’adeguato contrasto, vuoi per carenza di esorcisti, vuoi per incapacità di alcuni. Io purtroppo il problema lo conosco, non sono una babbea e il diavolo l’ho visto all’opera mio malgrado, non perchè abbia assistito volontariamente ad un esorcismo che non ne avrei la forza, ma perchè una volta, avendo accompagnato una mia cara amica, perseguitata da una setta satanica, da un potente esorcista per un colloquio, è bastato che lui la toccasse perchè lei volasse in aria e si attaccasse con la testa al soffitto contro ogni forza di gravità. Capii perchè il Padre avesse vicino un energumeno (la afferrò quando ridiscese altrimenti si sarebbe sfracellata al suolo). Io stavo per perdere i sensi, mi soccorse l’esorcista e mi segnò con l’olio santo. Questa mia amica è la persona più sofferente che conosca perchè è costretta a tacere il suo stato dal momento che tanti babbei come te o non ci credono o ne hanno paura. Pertanto stai zitto almeno per rispetto al dolore di chi soffre! P.S. Vorrei precisare per completezza che non bisogna avere paura perchè Satana non si infetta come un raffreddore altrimenti saremmo tutti posseduti. Bisogna aiutare queste persone perchè sono sole, non fuggirle come la peste. Io e la mia più cara amica della quale talora ho parlato (convertita non molti anni fa da Padre Pio) ci prendiamo cura anche di un’altra persona che ha questi problemi e non ci è mai successo niente.
…tutti siamo babbei, non se ne esce, l’importante è
…è?? !!
Non mi dire che ti è preso un coccolone così, senza che prima tu ti possa essere riconciliato con Dio! 😐
…l’importante è cercare tutti piano piano di bebabbeizzarsi!
Scusate se mi intrometto, sono nuovo del blog, ma non posso che sottoscrivere le parole di Giusi. Anche io ho avuto esperienza diretta del Diavolo, e vi assicuro che assolutamente reale.
…si potrebbe, forse, affermare che il pensiero umano si è andato sempre più debabbeizzando nel corso del tempo (il che non vuole dire che ora siamo meglio di prima, e che non ci siano nuove babbeaggini, ma almeno meno superstizioni e paure dei diavoli eccetra, il che non è cosa da poco)(purtroppo c’è ancora persone importanti [vedi il Papa] che non si vergognano a alimentare queste credenze).
Gesù (o chi per lui) condivideva le credenze nel demonio di duemila anni fa!
Gesù è Dio razza di babbeo! Non si fa condizionare dal tempo e dallo spazio! E non vedo perchè i Papi si debbano vergognare a dire la verità! Ma vergognati tu!
Emerita STRON…ATA!!
Così praticamente tutto quello che ha detto potrebbe essere riparametrato solo alle credenze e usanze del tempo!
Solo che Gesù, guarda caso, E’ LA VERITA’ e la Verità non è tale se legata unicamente a tempi storici o usanze geo-storiche.
Alvise è meglio che molli l’osso e ti tieni stretta la tua credenza di NON esistenza del Diavolo… tanto avrai modo di ricrederti (spero per te in questa vita) 😉
Arrivo buon secondo ma solo perché il mio comm era un po’ più lungo… 😉
signor Sim
le scrive in un commento non approvato :
“prendo atto che in questo luogo il dialogo cede sempre il passo a insulti, disprezzo, giudizi, accuse e processi. Sempre contro la persona e mai sui contenuti, mai una argomentazione valida.” Continua con frasi tipo “le persone come voi mi fanno piangere” e conclude sarcastico “per favore, illuminatemi!”
Queste sono offese rivolte a noi tutti ancor prima che palesi falsità.
Dopodiché si lamenta che non la lascio replicare? Mi dica perché ci tiene tanto a vedere pubblicati i suoi commenti su un blog che dà spazio solo al disprezzo, all’insulto etc.? Cosa le importa di persone così orribili?
Se proprio ci tiene provi a riformulare i suoi commenti in maniera più educata e rispettosa.
All’ultimo commento a nome Sim delle ore 12:26 leggo a seguire uno di Alessandro delle ore 15:00 basato direi esclusivamente sui contenuti e con più di un’argomentazione… (magari non ritenute valide da Sim), per cui viene da chiedersi cosa intenda Sim per “dialogo”.
Bariom ha ragione, il mio ultimo commento risale alle 12,26 perchè l’admin ha bloccato qualsiasi cosa io abbia postato.
Come ho avuto modo di dirti, penso abbia avuto le sue buone ragioni… bisogna anche prendere atto che non sei stato “bannato” a vita, da quanto vedo 😉
E pensare che mi eravate sembrati dei santi!
L’apparenza inganna… 😉
1. Sarò più preciso. Un esempio: al minuto 1:49 del seguente video, https://www.youtube.com/watch?v=ja-mHqE5zXk, Costanza Miriano afferma: “…potrebbe rendere fuori legge anche tante delle affermazioni in cui NOI CATTOLICI crediamo”. Lo ripeto: parlasse a suo nome, io, e molti altri, non abbiamo bisogno di portavoce.
2. Non ho mai detto che le mie opinioni coincidano con quelle del Papa e le chiedo di dimostrarmi il contrario. Il mio volevo essere uno spunto per instaurare un confronto aperto, magari anche acceso, sulle parole del Pontefice. La Chiesa ci chiede cieca obbedienza sui contenuti del Magistero? E come mai allora, non scomunica e non allontana ordinati e laici che pubblicamente hanno preso le distanze da certe posizioni (vedi Don Gallo ad esempio, che personalmente non stimo neanche)?
3. Cara Giusi, forse ha ragione, sono un po’ tardo. La prego, si faccia carico delle mie lacune e con santa pazienza mi spieghi le parole del Papa e le sue reali intenzioni.
4. Caro Roberto, caro 61Angeloextralarge, cari tutti, non avete idea di quanti insulti, sbeffeggi, prese in giro devo sopportare nei diversi ambienti della mia vita ogni volta che incontro qualche anti-clericale (e sono tanti, veramente tanti) perché scambiano l’appartenenza con la militanza: quanto tempo e fatica mi costa spiegare loro che professare la fede non è aderire ad un sistema di valori, ma scegliere di entrare in una relazione nuova con la vita, con gli altri e con Dio, che i cattolici non per forza demandano la facoltà di pensare, farsi una idea sulle cose, valutare a qualcun altro. Non è questa l’obbedienza che ci viene richiesta, mai. Per carità! I valori, i contenuti sono importanti, ma sono solo l’effetto di qualcosa di ben più solido e importante.
Sim: vivo quotidianamnte circondata da anticlericali… ci sono nata e spero di non morirci, nel senso che prego perché, prima di quella mia ultima ora umana, abbiano accolto l’amore di Dio. Sai quanti “insulti, sbeffeggi, prese in giro…” mi arrivano da quando mi alzo a quando mi corico? ‘Na marea! 😉
Seguire il Magistero non è demandare a chi ha scritto i Documenti della Chiesa (Papa e Cardinali) la facoltà di pensare, ma fidarsi degli studi che in 2000 anni la Chiesa ha portato avanti, per opera dello Spirito Santo.. Noi, a livello umano senza il Magistero, dovremmo stare lì a scervellarci per cercare di capire cose che sono già state capite e trasmesse a noi, anche dai Santi. E’ un aiuto, non un impedimento alla nostra fede. L’obbedienza che ci viene richiesta è una obbedienza amorosa e fiduciosa, non da “subire” ma accogliere come un grandissimo dono del Cielo, della Sua Sapienza. Tutto qui…
ma chi ha parlato di impedimento? ho mai detto che il Magistero non ha valore ed utilità? ma certo che è un aiuto! semplicemente mi faccio e vi faccio delle domande e credo che la cosa sia più che lecita!
Ciao Sim e benvenuto,
anche se ci sei andato un po’ pesante.
Io penso che questo sia quello che succede quando ci si lascia andare a commenti un po’ troppo forti, senza conoscere almeno un po’ il contesto in cui si sta intervenendo e le persone che ci stanno dentro.
Infatti spesso ciò che viene fuori dai commenti a un determinato post è frutto anche di CENTINAIA di commenti inseriti in altri post (in qualche modo ad esso collegati), pertanto quando ci si avventura in frettolosi commenti si rischia di sbagliare i toni.
Non è un rimprovero (guarda non sono il tipo che rimprovera su un Blog che neanche è mio) ma è semplicemente la spiegazione che mi sono dato del tuo ingresso un po’ turbolento!
Ad ogni modo, admin ha riportato alle 21,06 del 13/01, del seguenti sue parole: “prendo atto che in questo luogo il dialogo cede sempre il passo a insulti, disprezzo, giudizi, accuse e processi. Sempre contro la persona e mai sui contenuti, mai una argomentazione valida.”
Ora vorrai scusarmi ma, io penso che dovresti rileggere con maggiore attenzione i commenti di Alessandro (delle 15,00 e delle 23,08) e Bariom (delle 17,41), in questi commenti io vedo SOLO ed ESCLUSIVAMENTE contenuti , che io peraltro condivido e ritengo validi, forse tu no ed è legittimo, ma rimangono sempre delle argomentazioni. Infine credimi, non riesco a comprendere dove starebbero gli “insulti, disprezzo, giudizi, accuse e processi”?
Spero che questo potrai ammetterlo, perché se no mi porti a pensare che sei intervenuto solo per disturbare la discussione e dunque sei in malafede.
Siccome però io spero sempre che non sia (ma succede spesso) così vorrei aggiungere solo un paio di argomentazioni a quelle che hanno già esposto così bene, e nei modi loro propri, Alessandro e Bariom.
1) Sono un appassionato di storia della chiesa e ho letto svariati testi in merito, ma non mi sono mai imbattuto in riferimenti al Magistero dove “probabilmente c’era scritto che la terra era piatta e che il sole girava intorno alla terra e chi non ci credeva non era cattolico?”!
Visto che hai portato questo esempio io ti invito a ricercare la fonte di tale affermazione e verificarla perché per quanto ne so, come ti ho detto, la posso tranquillamente considerare una delle 10000, cavolate che vengono fatte girare sulla Chiesa. Credimi non sono ironico se hai la fonte mi interessa, anche se non è questo il mio lavoro, cercherò di verificarla, ma fino a che non l’avrò potuto fare, ad intuito, la prendo come una baggianata.
2) L’ affermazione: “Tanti sono poi i preti e i cattolici che non concordano e si mostrano o si sono mostrati disobbedienti ad alcuni insegnamenti del Magistero che negli anni, tra l’altro, è mutato, eppure nessuno si è mai sognato di scomunicarli o altro.”
Per quanto riguarda la prima parte della tua affermazione (ahimè!) non posso darti torto, ma per quanto riguarda la seconda parte: io ti chiedo ma dove lo ha trovato scritto che il magistero è mutato? Senza ironia, mi riporti le fonti? Mi interessano.
Infine nella ultima parte, affermi che nessuno si è mai sognato di scomunicarli! Mi dispiace ma questa volta mi pare proprio che hai preso una cantonata! Giusto per dirne una recente e pure in tema che era già emersa sul Blog ti mando questo link:
http://www.ilgiornale.it/news/interni/laltra-faccia-francesco-scomunicato-prete-eretico-953457.html
Con rispetto
Davide
Buona giornata buon lavoro a te e tutti. 😉
Sim: non ho scritto che hai parlato di impedimento ho che hai detto che il Magistero non ha valore ed utilità. Ho scritto quello che penso. E comunque, mi ricordo bene, in uno dei tuoi commenti, sei andato con mano pesante nei confronti del Magistero.
Mario: ho trrovato l’acca che avevi perso tu… 😀
ho semplicemente voluto puntualizzare: se mi rispondi scrivendomi che il Magistero “E’ un aiuto, non un impedimento alla nostra fede” potrebbe sembrare che io abbia scritto il contrario. se hai la pazienza, ti chiedo di indicarmi il commento “pesante” sul Magistero.
Sim: non è perché non ho pazienza, ma sono imbranata e risalire ad un vecchio commento non è facile per me, al contrario di altri qui che hanno ‘na capa tanta nel farlo. 😳
Sim: sono imbranata ma fortunata…
Questo è quanto hai scritto tu, riportato anche da Roberto: “”Per far parte della Chiesa, non bisogna assolutamente accettare tutto quello che c’è scritto nel Magistero.”
Domanda di rito: secondo te ci sei andato con il guanto di velluto? A me pare proprio di no, anzi affermare che per far parte della Chiesa NON BISOGNA ASSOLUTAMENTE ACCETTARE… significa negare l’importanza fondamentale del Magistero, di chi l’ha scritto in questi secoli e di chi lo fa’ proprio per amore e per fede.
mi sembra chiaro che non abbia scritto che nel Magistero ci sono scritte un sacco di scemenze. il Magistero comprende tantissime cose (illuminanti, profonde ed espressione della vera Fede cristiana) alcune più importanti, altre meno, altre fondamentali. semplicemente volevo dire che per sentirsi ed essere parte della Chiesa non è per forza richiesto di accettare in tutto e per tutto, senza il beneficio di un dubbio, alcuni contenuti che non sono fondamentali.
OT – Angela, ti vorrei dare una dritta e te lo spiegherò come se dovessi farlo con una vecchietta perchè so che tu non ti offenderai! 😉
Per cercare una parola o una frase all’interno di un browser (tipo: Internet Explorer, Google Chrome, Mozilla, etc) basta:
1) premere il tasto ctrl (“control”) e, sempre tenendolo premuto, cliccare sul tasto f (lettera f).
2) in alto a destra ti apparirà una casellina rettangolare, dentro la quale potrai digitare il testo che vuoi cercare all’interno di quella pagina web.
3) Inoltre se quella parola o frase che hai digitato è presente più volte all’interno della pagina, compariranno anche delle freccette (tipo queste: ) cliccando sulle quali, potrai scorrere le corrispondenze presenti.
Prova! 🙂
Attenzione Angela… la casellina potrebbe apparire in alto a destra piuttosto che in basso a sinistra (!!) 😉 non ti destabilizzare!
Poi lo sai com’è: chi cerca trova 🙂
Caro Sim, allora forse puoi immaginare quanta fatica si faccia quando io incontro qualche anti-clericale a spiegare il perché di una appartenenza che è anche militanza, che professare la Fede è aderire alla Chiesa e ai valori che Ella ci propone a credere e vivere (non parliamo poi dei Dogmi). Del perché, seppure mi consideri un essere pensante e dotato di libero arbitrio, considerandomi cattolico, demando alla chiesa illuminarmi su temi che il più delle volte non sono – semplicemente – alla mia portata, perché non posso avere la lungimiranza, la Sapienza, la profondità e la Visione Escatologica che Ella ha. Il perché difendo i Suoi Sacerdoti e la Chiesa stessa come difenderei mia madre seppure fosse una meretrice. Perché i valori, i contenuti, sono la Sostanza, perché il Valore è lo stesso Cristo Signore, l’unico vero valore, l’Unico Tesoro che la Chiesa “possiede” e i contenuti da Egli provengono ed Egli “contengono”.
Ho scritto “quanta fatica si faccia”, ma non è così… era piuttosto una provocazione discorsiva. Non è una fatica, è per me un’esigenza, un punto d’onore, una gioia, perché so quanta fatica si fa dall’altra parte a difendere l’indifendibile, a difendere ciò che è senza speranza, ciò che è già condannato dalla sua finitudine di fronte all’Infinito…
Quanta fatica si fa spesso anche a difendere solo le proprie idee ammantate di supposte verità o di “mistiche prospettive” che sono vuoti ragionamenti o vagheggiamenti di chi cerca di contenere Dio nella sua piccola, fragile, ossea, scatola cranica.
Caro Bariom, d’accordo con te su molte cose che hai scritto, ma permettimi di precisare che la Sostanza siamo noi, il nostro rapporto con Dio, con Gesù, la vita stessa. I valori sono secondari rispetto a tutto questo, anzi sono una emanazione di tutto questo. E allora perchè avere timore a fare una riflessione su questi valori? Io amo e difendo la Chiesa proprio perchè è l’unico luogo dove so con certezza che i valori, le regole, le dottrine, le leggi, i precetti non prenderanno mai il sopravvento sull’uomo, sulla vita, sulla relazione con Dio, sull’accoglienza, sulla carità. e allora mi chiedo: ma perchè ostinarsi in queste battaglie di principio? quali effetti produrranno sulle persone queste difese ad oltranza dei valori?
Sim, come credo di avere espresso proprio a chiusura del mio commento, la risposta sta nel “et -et”.
Io posso arrivare a comprendere al tua preoccupazione o invito (che posso anche fare mio) a non fare della Fede un “questione di principio”, una sterile summa di valori-precetti-leggi-prescrizioni mettiamoci quello che vogliamo, da imporre oltre che da difendere, con il rischio di ritrovarsi poi nell’ipocrisia fariscaica di biblica memoria (Cristo si è certamente e letteralmente scagliato più contro gli ipocriti che contro gli stessi peccatori), per dare il primato alla Creatura, all’Uomo, soprattutto all’Uomo debole e ferito di cui già ho detto, ma – e mi pare di repetermi – secondo te tutti i blog, i siti, le testate, i singoli commentatori, che in qualche modo si collegano alla Chiesa alla Cattolicità, non dovrebbero fare altro che ripetere all’infinito l’Annuncio del Kerigma (che bada bene, è per me il fondamento, i cuore dell’Annuncio e NON è “secondario”) magari a quel punto sfruttando solo ed unicamente il “copia incolla”, o in questi ambiti, si propone si argomenta, si difende (anche), si propongono valori-precetti-verità-norme-regole-bellezza che del primitivo Annuncio divengono attualizzazione, forma, sostanza e contenuto.
Vanno usati questi valori-principi-ecc. CONTRO l’Uomo? Certo che no! Vanno proposti e/o difesi con vilenza ed arroganza? Certo che no! Ma proporli e ribedirli, difenderi con Carità e Misericordia e avere Carità e Misericordia per chi legge, chi ascolta, chi dialoga.
Diversamente dovremmo buttare al macero tutta la Patristica? Tutto quanto scritto da un moltitudine di Santi? Che, senza voler paragonare quanto da Loro scritto a quanto oggi si possa scrivere su un blog (ma non è detto – dipende dallo Spirito Santo) non è sempre e solo Annuncio del Kerigma, ma è anche valori-precetti-verità-norme-regole-bellezza (e che valori e che bellezza!)
O dovremmo a tutti dire: “Che state qui a scrivere su un blog, uscite, andate alle periferie del mondo ad annunciare Cristo, CRISTO RISORTO!”
E ci sta, ci potrebbe stare… certo ci starebbe se ogni singolo qui, facesse più “annuncio telematico-digitale” che concreto. Se ognuno qui proclamasse verità e difendesse valori, che la sua vita poi smentisce, se ognuno qui si cibasse più di blog che di preghiera. E il rischio c’è, c’è per tutti (me compreso), ma che sappiamo noi della reale vità di chi qui è presente? Dobbiamo sperare – come la Carità ci insegna – che ognuno faccia questo e quello (et-et) e che se dovrà scegliere tra il tempo dedicato ad un atto di Carità (o al suo colloquio con Dio) scelga per questi, piuttosto che per un commento o un post. (Come un sacerdote non rimandi una confessione per delle fotocopie o una riunione parrocchiale 😉 – scusate la digressione…).
Passando invece ad altro, quello che mi sconcerta sono invece le affermazioni (come alcune tue) dove si lascia intendere che il Magistero è opinabile… che il cristiano adulto (??) “ragiona con la propria testa” (non riporto frasi tue, faccio un sunto per ciò che ho compreso).
Al di là di là delle tante implicazioni sul piano della fede personale, queste sono proprio le affermazioni che fanno pensare al Mondo, che non esiste UNA VERITA’, che lo stesso Cristo è “interpretabile” e che la Comunione con Lui è raggiungibile attraverso le più disparate strade, secondo il proprio “ragionamento” e al di là di ogni singolo comportamento o atteggiamento (inutile direi fare esempi).
Questo E’ UN INGANNO! Che non rispetta la Creatura di cui su accennavo e di cui tu ti preoccupi (sempre se ho ben compreso) e che non essendo Varità non porterà i frutti che la Verità (che è lo stesso Cristo) porta all’Uomo che la accoglie.
Perdonate i tanti errori di battitura… solo uno correggo perché ben si comprenda:
…difenderli con Carità e Misericordia e avere Carità è Misericordia per chi legge, chi ascolta, chi dialoga.
Mah, non lo so, vedremo…… 😀
Che poi son proprio imperdonabile!! ho sbagliato persino la correzione 😐 😦 ci riprovo:
…difenderli con Carità e Misericordia è avere Carità e Misericordia per chi legge, chi ascolta, chi dialoga.
La mia era solo una battuta derivante dal fatto che hai interpretato il pensiero di Vale (antitetico al tuo) in modo a te congeniale. Non penso che tu sia tardo.
Meglio tardi che zzero
LIRReverendo
Ps chiedo a Bariom di spiegarci la debabbeizzazione di filzzero. Forse intendeva che siamo maccabei?
Oppure squasimòdei?
@LIRreverendo, mmh …non credo si essere in grado 😉
Bisognerà chiedere a lui.
Caro Davide, non capisco bene cosa intendi per “ci sei andato un po’ pesante”, “commenti un po’ troppo forti” e “ingresso un po’ turbolento”. Se leggi il mio primo intervento del 13 gennaio, semplicemente mi lamentavo del fatto che la signora Costanza Miriano va in televisione (tra i miei commenti trova un esempio da youtube) a dire che i cattolici sono contro il matrimonio omosessuale, facendo quello che hanno fatto, ingiustamente, i media francesi dicendo che tutti gli omosessuali erano favorevoli alle nozze omosessuali. Se sono stato turbolento, necessariamente lo deve essere stato anche Jean-Pier Delaume-Myard, visto che ho fatto mia la sua espressione.
Se ti riferisci ai miei successivi interventi ti prego allora di indicarmi i passaggi “un po’ troppo forti”. Dal mio punto di vista mi sono limitato ad esporre il mio pensiero.
Le mie parole riportate da Admin alle 21.06 del 13/01, erano state da me pubblicate subito dopo il commento di Admin delle 14.19. Lo stesso Admin, trovando offensivi alcuni contenuti di questa mia risposta, ne ha bloccato la pubblicazione fino alle 21.06. Se guardi bene i commenti di Alessandro e Bariom li ho letti ed ho anche risposto ritenendoli delle argomentazioni più che valide.
1. PROBABILMENTE. La mia frase inizia con questo avverbio. Comunque, se consideriamo che il Magistero è l’insieme degli insegnamenti della Chiesa, non è un mistero che nel corso di duemila anni Essa abbia rivisto tante delle sue posizione (come è normale e sacrosanto che sia: la Chiesa è fatta da uomini!): dal sistema tolemaico, al non expedit, agli ebrei colpevoli di deicidio, al limbo, ecc… In fondo, i concili servono anche a questo!
2. È vero, qualcuno verrà anche scomunicato, ma tanti sono gli ordinati e i cattolici laici che con modi meno irruenti ed esasperati chiedono una riforma, una revisione o comunque una discussione su alcuni insegnamenti del Magistero come ad esempio l’Eucarestia ai divorziati. Mi sembra che sui media se ne sente parlare spesso e non ricordo nessuno che abbia gridato alla scandalo. Insomma, non mi sembra di azzardare troppo nel pensare che nella Chiesa si cresce e si cambia proprio grazie alla discussione e al confronto, anzi è nostro dovere partecipare e contribuire a questo confronto, essere coinvolti in questa espressione di amore nei confronti della Chiesa.
Ciao Sim,
comincio dalla fine del tuo commento in cui mi hai risposto:
“Insomma, non mi sembra di azzardare troppo nel pensare che nella Chiesa si cresce e si cambia proprio grazie alla discussione e al confronto, anzi è nostro dovere partecipare e contribuire a questo confronto, essere coinvolti in questa espressione di amore nei confronti della Chiesa.”
Bene sono d’accordo con te! Solo che per confrontarsi e soprattutto capirsi profondamente (soprattutto su un Blog – lo dico per l’ennesima volta) è necessaria una non indifferente dote di pazienza, servirebbe leggere i commenti (anche dei post correlati al presente).
Ammesso che tu lo abbia fatto (ma mi pare di capire di no), se poi scrivi:
“io non voglio partecipare neanche lontanamente a questa vostra campagna di “sensibilizzazione” che, a mio avviso, sta lasciando “morti e feriti” sul campo”
SECONDO ME, tagli un po’ la possibilità di replica. Per come la percepisco io, chi non ha il tuo stesso approccio a questi temi, causa morti e feriti? Allora pare quasi che stai condannando tutti, Miriano in primis e poi tutti noi frequentatori del suo Blog?
Tra l’altro tieni presente che qui non tutti parliamo, o meglio scriviamo, allo stesso modo, e spesso nascono fraintendimenti e divisioni su certi temi! Ci vogliono decine di commenti per venirne a capo e spesso non ci si riesce comunque.
Perciò per come la vedo io, se cominci così, il dialogo da te invocato (e da me cercato, se no non ti avrei scritto – credimi sono straimpegnato!) a che cosa serve?
Spero di aver così risposto, alla domanda che facevi al’inizio del tuo commento, e cioè a cosa mi riferisco quando parlo di toni un po’ forti.
Adesso vorrei rispondere ai due punti da te citati, ma lo farò con brevità (credimi ho davvero premura 😦 ) :
1) Per quanto riguarda il sistema Tolemaico-aristotelico, per molti secoli fu accettato e insegnato da uomini di Chiesa (come del resto da quasi tutti gli altri), ma per quanto ne so io (e credetemi accetto smentite senza rancore) non è mai stato acquisito dal Magistero, intendo dire che non veniva insegnato come una VERITÀ FEDE.
Per quanto concerne il rapporto con i nostri fratelli ebrei, purtroppo sarebbe facile trovare casi in cui uomini di Chiesa (chierici e laici) abbiano commesso azioni terribili nei loro confronti, ma questo non è che fosse scritto nel Magistero, ma è frutto del peccato che sta accovacciato alla porta di ognuno di noi! Se invece fai riferimento alla espressione: Oremus et pro perfidis Judaeis (perfidi ebrei) presente nelle preghiere del Venerdì Santo fino al periodo pre-conciliare, allora ti invito a leggere (ci sono tante fonti sul web io ti do un riferimento ma ne trovi davvero molte) questo articolo di Tornielli che in poche righe spiega che la traduzione corretta è: “senza fede” e non perfidi: http://2.andreatornielli.it/?p=141.
Per quanto riguarda il Limbo, io una volta ho chiesto al mio parroco che mi ha confermato che non è mai stato un insegnamento ufficiale della chiesa, benchè in epoche passate venisse utilizzato come una sorta di spauracchio per coloro che magari non volevano battezzare i propri piccoli (che tristezza! 😦 ). Comunque ho trovato questa fonte che è più autorevole sbirciando rapidamente sul web: Nel 1984 l’allora cardinale Ratzinger, nel libro Rapporto sulla fede scritto con Vittorio Messori, affermava che «il limbo non è mai stato una verità definita di fede. Personalmente lascerei cadere quella che è sempre stata soltanto un’ipotesi teologica». Joseph Ratzinger e Mattia Guarino, Rapporto sulla fede, San Paolo Edizioni, 2005 (ristampa).
2) Relativamente al discorso delle coppie risposate ti ha risposto perfettamente Alessandro nel commento delle 13,00 di oggi.
Invece per quanto concerne l’affermazione:
“ma tanti sono gli ordinati e i cattolici laici che con modi meno irruenti ed esasperati chiedono una riforma, una revisione …”
Mi dispiace … ma ti copio e incollo la fine del commento di Bariom delle ore 10,30, che condivido al 100%, e non saprei esprimermi meglio:
“Passando invece ad altro, quello che mi sconcerta sono invece le affermazioni (come alcune tue) dove si lascia intendere che il Magistero è opinabile… che il cristiano adulto (??) “ragiona con la propria testa” (non riporto frasi tue, faccio un sunto per ciò che ho compreso).
Al di là di là delle tante implicazioni sul piano della fede personale, queste sono proprio le affermazioni che fanno pensare al Mondo, che non esiste UNA VERITA’, che lo stesso Cristo è “interpretabile” e che la Comunione con Lui è raggiungibile attraverso le più disparate strade, secondo il proprio “ragionamento” e al di là di ogni singolo comportamento o atteggiamento (inutile direi fare esempi).
Questo E’ UN INGANNO! …” [ Bariom perdonami! ]
Spero di averti offerto delle valide argomentazioni, se così non fosse me ne dispiace ma non so che altro dirti.
Per chiudere, un ultima cosa. Anch’io condivido alcune delle preoccupazioni che hai esposto (tuo commento delle 12,26 di ieri): “Questo atteggiamento da parte di Francesco ha permesso che molte persone, probabilmente anche omosessuali, si accostassero di nuovo o per la prima volta alla Chiesa, che si sentissero di nuovo accolti o comunque meno esclusi da questa e che ascoltassero con più attenzione e meno pregiudizi quello che la nostra religione può dire e dare. Non pensate forse che il vostro modo un po’ ossessivo di parlare di omosessuali e affini sia troppo spesso fuori da un contesto appropriato?” – ma semplicemente non trovo che questo significhi non si possa parlare più di certi temi per non offendere nessuno.
Credimi, io voglio bene a diverse persone, divorziati, conviventi e peccatori in genere, e non gli chiedo IL TESSERINO DEL BUON CRISTIANO prima di fare amicizia con loro, ne tanto meno dopo! 😉
Caro Davide, io non condanno nessuno, semplicemente prendo le distanze ed esprimo un disaccordo e non credo di aver tagliato alcun diritto di replica visto che tu come altri stai rispondendo a differenza mia che spesso e volentieri mi vedo segare i miei commenti. Non ho detto che chi non condivide certe posizioni non è cattolico, come è stato detto a me. Rispetto e rifletto sulle vostre posizioni, non le condivido, ma continuo a ritenervi parte della mia stessa comunità, della mia stessa famiglia, della mia stessa Chiesa! I “morti e i feriti” (ovviamente in senso metaforico) di cui parlo sono persone in carne ed ossa, amici, più o meno stretti che si sono sentiti turbati, feriti, umiliati e disprezzati non tanto dai contenuti, ma dai modi che alcune persone, tra queste Costanza Miriano, hanno di esprimersi su queste tematiche.
Per quanto riguarda il discorso sul Magistero, i miei erano solo esempi per dimostrare che la Chiesa, ovvero le persone che ne fanno parte, alcune volte avranno anche cambiato idea su qualcosa! A questo punto però ti pongo una domanda: i matrimoni omosessuali sono una Verità di Fede?
Per quanto riguarda il contributo di Bariom, ne approfitto anche io e chiamo qualcun altro a parlare al mio posto:
“In secondo luogo, mi chiede se il pensiero secondo il quale non esiste alcun assoluto e quindi neppure una verità assoluta, ma solo una serie di verità relative e soggettive, sia un errore o un peccato. Per cominciare, io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità “assoluta”, nel senso che assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l’amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque, la verità è una relazione! Tant’è vero che anche ciascuno di noi la coglie, la verità, e la esprime a partire da sé: dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive, ecc. Ciò non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt’altro. Ma significa che essa si dà a noi sempre e solo come un cammino e una vita. Non ha detto forse Gesù stesso: “Io sono la via, la verità, la vita”? In altri termini, la verità essendo in definitiva tutt’uno con l’amore, richiede l’umiltà e l’apertura per essere cercata, accolta ed espressa.”
Per concludere tu dici: “ma semplicemente non trovo che questo significhi non si possa parlare più di certi temi per non offendere nessuno.” Dal mio punto di vista il problema è che si parla solo di questi temi. E non lo dico solo io! Lo ha detto la stessa persona che ho sopra citato.
“Credimi, io voglio bene a diverse persone, divorziati, conviventi e peccatori in genere, e non gli chiedo IL TESSERINO DEL BUON CRISTIANO prima di fare amicizia con loro, ne tanto meno dopo!” e ci mancherebbe pure che non gli volessi bene!!!
Ok Sim,
mi sembra che ci siamo capiti almeno un pochino, quanto meno abbiamo instaurato un dialogo!
Solo una precisazione, il mio: “Credimi, io voglio bene a diverse persone,..” era un modo ironico (evidentemente mal riuscito) per dire che anch’io provo ad AMARE IL MIO PROSSIMO senza pregiudizi! Anche perchè: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
@Sim, qualcuno qui a detto, o afferma che prima di avere un qualsiasi legame con chichessia, bisogna chiedergli un qualche patentino di una qualche genere?
Non vedo proprio…
Credi di conoscerle solo tu persone che son nella “casistica” che descrivi, o che non le si abbia addirittura in famiglia? Veramente non capisco…
Qualcuno che conosci e a cui vuoi bene si è sentito ferito, offeso, umiliato dalle parole di qualcuno qui o altrove o della Miriano stessa? Dispiace, ma sai quante persone al mondo si offendono o si considerano ferite per una miriade di cose dette da altri, magari anche solo mal interpretate, magari anche dabbenaggini o cose di alcuna importanza… sai quante tra le persone “ferite” sono piuttosto ipersensibile, per non dire permalose… o semplicemente non vogliono sentirsi dire la verità (la “famosa” verità…). Se quante ne feriamo tutti i giorni – tu compreso – con il nostro parlare pieno di certezze usate come clava?
Che dovremmo fare, girare perennemente in ginocchio e con il capo cosparso di cenere?
Se qualcuno ha offeso, ferito, DIRETTAMENTE e consapevolmente qualcuno, beh credo sappia cosa deve fare, ma accusare Tizio o Caio di aver ferito, enne numero di persone non ben identificate, con parole che – oggettivamente – sono anche difficilmente identificabili come offese… beh mi sembra dare la caccia all’isola che non c’è.
La Verità è Una ed è Cristo! Certo Cristo ha diversi modi di relazionarsi a noi, perché sa come prenderci e ha misericordia, ma una volta conosciuto dall’uomo questi lo ritrova Uno e Unico, parlando con qualunque altro uomo.. si comprende che si parla della stessa Persona, la Sua Persona.. e questo crea la Comunione nella sua Chiesa. Io non ci farei tanti sofismi in torno (anche se va da sé potremo parlare di Lui all’infinito…)
Infine, che in una riunione parrocchiale siano emerse proposte e teorie su questo o quell’argomento fosse di pastorale, piuttosto che di teologia, che sono al limite se non addirittura all’opposto di quanto indicato dal Magistero, non credo stia proprio a significare nulla…
E’ la dimostrazione di come ogni testa pensante la pensi a suo modo (con tutti i rischi annessi e connessi) o di quanto spesso semplicemente si ignori quanto dice il Magistero. Da sollevare proposte a vederle applicate, magari con il benestare del parroco, in aperto contrasto con i dettami della Chiesa, grazie a Dio ce ne corre!
Se poi l’oggetto dell’affermazione era: “nessuno a gridato allo scandalo”, meglio, vuol dire che c’è stato un pacato confronto, aperto alla correzione e alla misericordia… “gridare allo scandalo”, a mio personale parere, non è che porti di per sé dei gran frutti.
Ciò detto ti auguro una serena notte. Che il Signore ci protegga e se a Lui piacerà domani destarci dal sonno, sia per una giornata di conversione in cui compiere la Sua Volontà
Ah, la frase “Credimi … ecc, ecc.” era originariamente di Davide…
Va beh, fa lo stesso… il senso si è capito credo 😉
“Mi sembra che sui media se ne sente parlare spesso e non ricordo nessuno che abbia gridato alla scandalo”. non solo sui media. di recente, in una assemblea nella mia parrocchia, abbiamo avuto modo di discutere con il parroco delle problematiche relative ai divorziati. molte sono state le proposte anche divergenti dalle indicazioni del Magistero e nessuno, compreso il parroco, ha gridato alla scandalo.
No, sull’accesso dei divorziati risposati alla comunione eucaristica non cominciamo a fare confusione che ce n’è già abbastanza in giro.
Come precisa la Congregazione della dottria della Fede (“Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica circa la recezione della comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati”, 1994).
“Fedele alla parola di Gesù Cristo, la Chiesa afferma di non poter riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il precedente matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la legge di Dio e perciò non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione…
Per i fedeli che permangono in tale situazione matrimoniale, l’accesso alla Comunione eucaristica è aperto unicamente dall’assoluzione sacramentale, che può essere data «solo a quelli che, pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, sono sinceramente disposti ad una forma di vita non più in contraddizione con l’indissolubilità del matrimonio. Ciò importa, in concreto, che quando l’uomo e la donna, per seri motivi – quali, ad esempio, l’educazione dei figli – non possono soddisfare l’obbligo della separazione, “assumano l’impegno di vivere in piena continenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi”» (Familiaris consortio, 84).
In tal caso essi possono accedere alla comunione eucaristica, fermo restando tuttavia l’obbligo di evitare lo scandalo.” (n. 4)
“L’errata convinzione di poter accedere alla Comunione eucaristica da parte di un divorziato risposato, presuppone normalmente che alla coscienza personale si attribuisca il potere di decidere in ultima analisi, sulla base della propria convinzione, dell’esistenza o meno del precedente matrimonio e del valore della nuova unione. Ma una tale attribuzione è inammissibile. Il matrimonio infatti, in quanto immagine dell’unione sponsale tra Cristo e la sua Chiesa, e nucleo di base e fattore importante nella vita della società civile, è essenzialmente una realtà pubblica…
Pertanto il giudizio della coscienza sulla propria situazione matrimoniale non riguarda solo un rapporto immediato tra l’uomo e Dio, come se si potesse fare a meno di quella mediazione ecclesiale, che include anche le leggi canoniche obbliganti in coscienza. Non riconoscere questo essenziale aspetto significherebbe negare di fatto che il matrimonio esiste come realtà della Chiesa, vale a dire, come sacramento.” (n. 7)
D’altronde, la Lettera della Congregazione era stata scritta proprio a seguito della proliferazione di estrose proposte di “modifiche” al riguardo, provenienti dai Vescovi:
“Da alcune parti è stato anche proposto che, per esaminare oggettivamente la loro situazione effettiva, i divorziati risposati dovrebbero intessere un colloquio con un sacerdote prudente ed esperto. Questo sacerdote però sarebbe tenuto a rispettare la loro eventuale decisione di coscienza ad accedere all’Eucaristia, senza che ciò implichi una autorizzazione ufficiale.
In questi e simili casi si tratterebbe di una soluzione pastorale tollerante e benevola per poter rendere giustizia alle diverse situazioni dei divorziati risposati. “Anche se è noto che soluzioni pastorali analoghe furono proposte da alcuni Padri della Chiesa ed entrarono in qualche misura anche nella prassi, tuttavia esse non ottennero mai il consenso dei Padri e in nessun modo vennero a costituire la dottrina comune della Chiesa né a determinarne la disciplina.”
La Lettera dunque è fatta apposta, dunque, per ricordare ai pastori qual è l’insegnamento della Chiesa:
“Spetta al Magistero universale della Chiesa, in fedeltà alla Sacra Scrittura e alla Tradizione, insegnare ed interpretare autenticamente il «depositum fidei».” (n. 4)
Quanto precisato dalla Congregazione è insegnato INFALLIBILMENTE dalla Chiesa, quindi NON è in potere della Chiesa modificare quanto insegnato a riguardo:
“La dottrina e la disciplina della Chiesa su questa materia sono state ampiamente esposte nel periodo postconciliare dall’Esortazione Apostolica «Familiaris consortio». L’Esortazione, tra l’altro, ricorda ai pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le diverse situazioni e li esorta a incoraggiare la partecipazione dei divorziati risposati a diversi momenti della vita della Chiesa. Nello stesso tempo ribadisce la prassi costante e universale, «fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla Comunione eucaristica i divorziati risposati», indicandone i motivi.
La struttura dell’Esortazione e il tenore delle sue parole fanno capire chiaramente che tale prassi, presentata come VINCOLANTE, NON può essere MODIFICATA in base alle differenti situazioni.” (n. 5)
Quindi, con buona pace di presidenti di conferenze episcopali e vescovi e cardinali e presbiteri e fedeli laici che si prendono la licenza di discutere modifiche a questa dottrina e alla relativa disciplina, per non ingannare i fedeli e non indurli in errore è bene precisare che la dottrina e la disciplina illustrate, concernenti la recezione della comunione eucaristica da parte dei divorziati risposati, sono IMMODIFICABILI.
E non ti dovrebbero fare santo?
😉
Scusate! non volevo dare inizio ad una discussione sui divorziati risposati, era solo un esempio.
comunque per essere più precisi, la discussione in parrocchia è scaturita dal questionario inviato dalla Santa Sede alle parrocchie.