Dal momento che per oggi non avevamo post da proporre, dal momento che invece di vedere il festival di SanRemo sono andato al cinema, dal momento che il film mi è piaciuto molto e dal momento che ho scoperto che il film è stato recensito dalla Bussola Quotidiana…non mi resta che svelare il titolo del film e linkare l’articolo.
Buona domenica.
Per andare alla recensione clicca QUI
Anche io allora mi prendo la libertà di discutere a proposito dell’affermazione di ieri di quel briccone di Joe Turner,
che diceva che lui dopo questo governo “anale” non avrà mai più il coraggio di guardare la sua propria faccia. Come, dire, per esempio, si sente, in giro, che dicono, tanti, mi vergogno (con la classe politica che si ha, con la mafia, la corruzione, la incapacità, incuria, cialtroneria eccetra) di essere italiano.
Non sarà difficile vedere che tutte e due le affermazioni non hanno alcun senso.
Il che vuol dire che ognuno può tenersi responsabile solo nello spazio pratico che occupa e che può occupare e non oltre. Ma allora qualcuno potrebbe dire, no, io dovevo scendere in piazza, bruciarmi vivo davanti al Parlamento (cosiddetto) (io lo chiamerei parlatorio) dovevo entrare in qualche partito, dovevo fondare qualche giornale, dovevo, magari, licenziarmi dal lavoro a scopo dimostrativo e invitare tutti a farlo e a restare chiusi in casa per sempre e altre possibilità estreme di questo genere, o se avessi fede, no, non ho pregato abbastanza, non ho aiutato abbastanza, mi sono chiuso nel mio, o, anche, ho creduto di poter risolvere con l’umanismo cose che invece andavano affrontate con la diffusione dei valori cristiani (non negoziabili!)con la catechesi e i catecumeni, con l’andare di più in chiesa, con la scuola che sia una vera scuola e così cambiare la società, (Paolo Pugni alla guida)..
Le cose, per ognuno, nonostante ci venga inculcato che siamo parte di un tutto complesso finanziario-politico-massonico-neo-fascista eccetra, sono meno, forse, complicate, per cercare di guardarsi in faccia (allospecchio).
Agire, ognuno (ognunismo?) il meglio che sia possibile, non rubare, non usare la propria piccola parte di potere, se ce l’abbiamo, per storpiare gli altri, nel lavoro, nella strada, nell’autobus, mens sana in corpore sano, che non vuol dire che se il corpo è sano la mente anche e sana, ma stare sani di corpo e di mente, agili, vispi, essere frugali, essere parsimoniosi, essere sobri anche nel pensiero, non allargare il pensiero a ambiti troppo vasti che non siano più controllabili dalla nostra povera testina di cazzo, aiutare e ascoltare chi ci è vicino, non incolpare sempre gli altri, ma cercare di fare da sé, non sempre pretendere, ma arrivare a ottenere qualcosa, anche minima, tenersi lontani dalle università, dai giornali, dalla tel,e dal gossip politico, pensare da sé, leggere da sé, vivere, se possibile con la sola sua iniziativa, dare a Cesare, ma tenere per sé la nostra propria personalità, dare a Cesare quasi come dire, ecco, tieni, io ho pagato, fanculo, ora mi occupo delle mie cose, la politica grande che stia con la politica grande, pensiamo alla nostra micropolitica e speriamo un giorno di poter avere il coraggio di guardarsi allo specchio (se non fosse imbrattato di nutella)
“essere sobri anche nel pensiero, non allargare il pensiero a ambiti troppo vasti che non siano più controllabili dalla nostra povera testina”
E’ qui che ti sbagli. Bisogna spingersi, inoltrarsi fino a scrutare i massimi sistemi, a penetrare il nesso tra crisi finanziaria capitalismo democrazia cristianità islam (etc.). Certo per osare tanto non ci vuole una testina, ci vuole ‘na capoccia tanta, come quella dell’Emanuele (Severino). Ecco le sue più recenti parole, raccolte dal Corriere della Sera:
http://archiviostorico.corriere.it/2012/febbraio/18/decadenza_del_capitalismo_ridotto_come_co_9_120218045.shtml
Per le tue ripetute sconclusionate attribuzioni di incarichi e meriti, da attribuire alla mia persona, non so se esigere il premio Gongolo o avvertirti che alla prossima scatta una querela per derisione e diffamazione.
Dimmi tu quale delle due….
😉
Hal ? ma non era hal l’admin? Meglio così
Ho letto l’articolo di Severino (ovviamente!!!) Come il solito occupa due paginate per dire le cose che potevano essere scritte in poche righe. Il capitalismo non adopra la tecnica, ma ne è adoprato, come l’apprendista stregone che non sa più come fermare il casino che ha messo in moto. In più ormai da tempo altri paesi anche loro tecnicizzati (e ora perdipiù anch’essi, da tempo, sulla scena finanzia) cercano di incularci (noi cosiddetti occidentali)mentre la tecnica o la ricerca della superiorità tecnico-scientifica stanno in pratica inculando tutto il pianeta e questo è un dato di fatto incontrovertibile. O non ho capito nulla? Severino, comunque, a parte, che dovremmo fare noi, allora, per potere continuare a avere il corraggio di guardarci allo specchio (ammesso che ci siamo mai specchiati)?
honeste vivere, neminem laedere, suum cuique tribuere
http://www.facebook.com/video/video.php?v=200744954279
Benissimo!!!
guarda Alvise è difficile fare analisi tu dici che la crisi attuale è capitalismo fuori controllo, e potrebbe anche essere (anzi quasi lo spero), ma a guardare meglio non si può neanche escludere che ci sia un preciso progetto per espropriare i popoli da quello che rimane della propria libertà, democrazia e sovranità, e qual’è il miglior modo per mettere con le spalle al muro un uomo? affamarlo, renderlo schiavo degli usurai.
ascolta qui cosa dice nonno Monti, è INQUIETANTE:
Intanto i preti celebrano il Concistoro!!!!!
Hai fatto bene a ricordarlo… che bello vedere 22 nuovi Cardinali!
Il Papa ha ricordato all’Angelus che “questo significa il colore rosso dei loro abiti: il colore del sangue e dell’amore.
Ora fanno parte del Collegio che più strettamente coadiuva il Papa nel suo ministero di comunione e di evangelizzazione: li accogliamo con gioia, ricordando ciò che disse Gesù ai dodici Apostoli: “Chi vuol essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,44-45).”
Alessandro:
te citi;
“Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,44-45).”
Ma te che sei addentro alla misteriologia divina (Cristo era Dio, no?) che bisogno c’era di dare la vita in riscatto, specialmente pensando che era stato Lui l’autore di tutto, del mondo, della vita del libero arbitrio (cosiddetto)etc.
Per quale ragione si è resa nella sua mente necessaria tutta la Messa in scena della passione e della morte e della cancellazione, attraverso il battesimo, del peccato originale, di cui era infetta la genìa degli uomini.
Lo so è una domanda senza risposta, (forse) ( qualcheduno di certo si sarà permesso di rispondere deducendolo dalle scritture)(ma io mi chiedo quale “necessità” c’era per Dio necessitante?) (Perchè ci amava,e ci ama,ma se ci avesse davvero amato che bisogno c’era eccetra?)
Tutto questo mi fa pensare sempre al mito e agli altri miti partoriti dalla mente dell’uomo (figlio dell’uomo)
“che bisogno c’era di dare la vita in riscatto”? Onestamente, non ti so rispondere.
Qualche supposizione: per redimere il peccato di cui gli uomini sono intrisi fin nelle midolla non basta alcun uomo (che per quanto faccia continuerebbe a essere intriso fin nelle midolla di peccato), ci vuole nientemeno che un uomo-Dio senza peccato (né come uomo né come Dio). E per redimere tutto l’uomo occorre che ogni accadimento dell’umano vivere sia assunto dall’uomo Dio, incluso il morire. Se Cristo muore, allora la morte di ogni uomo è redenta, non è più solo una conseguenza del peccato originale, diventa conciliabile con la purezza con la santità con la beatitudine. Ecco perché per redimere l’uomo Cristo deve morire (e, ovviamente risorgere da morte).
Ma queste sono sono alcune considerazioni rapsodiche. Il Mistero più che compreso, afferrato intellettualmente va confessato, amato, celebrato.
Che mondo deludente senza mistero!!!!
che misero il mondo senza Mistero…
Che misero il mondo!!!
Passione morte e Resurrezione: Misteri che misero il mondo sottosopra
Ho letto solo ora questo sublime commento.
Alessandro: ti abbraccio, virtualmente, fortissimoo!!
Dio ti benedica.
E Alvise: fai sempre le “domande giuste”.
Grazie mille, Lucia!
Ricambio di cuore l’abbraccio, e tante benedizioni su di te!
Return tu de post (inglese volutamente maccheronico) per en gi’ tropp a spass (fanese maccheronico):
Non leggo mai le recensioni dei film, anzi, non le leggo più da tanto. Questa l’ho letta solo perché l’ha linkata Costanza, altrimenti….
La verità è che sono rimasta male con qualche film “decantato” dalle recensioni. O i miei gusti sono barbari o boh!
Comunque, grazie Costanza, perché mi hai fatto venire voglia di andare a vederelo. Smack! 😀
“invece di vedere il festival di San Remo”: carinissima! Pensavo di essere una delle poche che non l’hanno visto ed invece sono in buona compagnia, anzi ottima! 😉
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Se qualcuno volesse inasprire le penitenze quaresimali e fosse particolarmente portato alla sofferenza riparatrice potrebbe desiderare di ascoltare l’intervento su famiglia lavoro e festa che Franca ed io abbiamo tenuto oggi a Gorla Minore. Nel caso mi faccia richiesta del link dal quale scaricare l’audio della relazione.
Ioooooo! Smack! 😀
@PP: per redimermi ci vorrebbe ben altro, pero’ mi piacerebbe ascoltare le parole tue e di tua moglie: qual e’ il link? Grazie! 🙂
eccolo qua, se ci sono problemi tecnici fatemi sapere! grazie a voi Angelo ed Erika
http://dl.dropbox.com/u/34702301/2012%2002%2019%20Gorla%20minore%20lavoro%20famiglia%20festa%20copia.mp3
Paolo, scaricato! Smack! 😀
Alvise: ‘Per quale ragione si è resa nella sua mente necessaria tutta la Messa in scena della passione e della morte e della cancellazione, attraverso il battesimo, del peccato originale, di cui era infetta la genìa degli uomini.’
Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici… I modi per salvarci li sceglie Dio, OVVIAMENTE, ma non capisco perché su questo punto i paladini della libertà a ogni costo invocano un mondo meccanicistico, una salvezza meccanica in cui Dio ci obbligasse al bene, visto che il capo è lui e fa come vuole. Non vi è mai passato in mente che nessuno vuole essere amato per forza, neppure Dio? Quel meccanicismo ci trasformerebbe in servi, non in figli. Allora, da parte di Dio, non resta che far parlare il proprio amore, venirci incontro per primo e per un tratto più lungo, sempre con la delicatezza di non soffocare la nostra libertà. Perché infine, Dio, come ognuno di noi, vuole essere amato liberamente.
Si legge tante volte nella cronaca nera di omini respinti che se la rifanno con chi non li ama.
Sarebbe così anche Iddio? Un Dui che avrebbe bisogno di essere amato sinceremnte e non per forza, come
tutti si vorrebbe che fosse con chi si ama (ammesso che Dio ci ami)(un Dio insomma che “pretenderebbe di essere amato” ma per quale ragione Dio avrebbe bisogno di questo)
Urge lettura libro biblico Sapienza…
però direi che con l’Ecclesiaste ci ha già dato dentro! 🙂
Xè vero, paròn mio colendissimo …
Amare per forza equivale a non amare.
Dio non ha ontologicamente necessità di essere amato dagli uomini (ossia, non verrebbe meno, non si annichilirebbe, non diminuirebbe la propria grandezza, non disattenderebbe la propria essenza se non fosse amato dagli uomini), invece l’uomo ha ontologicamente necessità di amare Dio, perché l’uomo è fatto per amare Dio (Dio l’ha fatto così), e quindi se non Lo ama fallisce la propria vocazione essenziale (perciò parlo di necessità ontologica di amare Dio), fallisce come uomo (e se un uomo fallisce come uomo, che gli resta ancora?): che è la dannazione se non la irreversibile mancanza di amore per Dio, e perciò il supremo fallimento umano?