di Costanza Miriano
“Stanotte ti prefo”. Mando l’sms a Paola intorno alle due di notte, ho sonno, poco tempo e non aggiungo spiegazioni. Tanto so che lei è una delle due o tre persone al mondo che capiscono sempre tutto senza bisogno di traduzione. Prefo, è ovvio, è la prima persona singolare indicativo del verbo “adesso se non mi addormento ti scrivo la prefazione al tuo libro, anche se tu credi che a qualcuno verrà voglia di leggerlo perché lo consiglio io, invece questo è un libro che tutti leggeranno perché si innamoreranno di te, amica mia meravigliosa”. Tutto questo vuol dire ti prefo, e Paola lo sa, infatti risponde solo “grazie” con molti punti esclamativi perché è una femmina e sa che una parola secca verrebbe sempre interpretata male da un essere della sua stessa specie. Continua a leggere “Osservazioni di una mamma qualunque”