SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale.

SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale

Avete letto di tutto, dalle regole giapponesi al metodo danese, avete ascoltato guru improbabili, dal Grande Cocomero ai maestri orientali. Perché non provare allora a riscoprire una tradizione che, almeno, ha duemila anni di storia e miliardi di clienti molto soddisfatti e indubbiamente rimborsati? Recintare uno spazio per l’incontro con Dio, il totalmente Altro, e cercare di difenderlo a ogni costo è decisivo per la nostra felicità, eppure molti di noi procedono improvvisando, a tratti, con le energie residue, quando si ricordano. Ma come si fa a organizzare una vita spirituale nelle nostre giornate troppo connesse, compresse, piene di urgenze che altri hanno deciso per noi? Costanza Miriano – moglie carente, madre limitata, lavoratrice in ritardo – prova a proporre una regola di vita fondata su cinque pilastri:

preghiera, parola di Dio, confessione, Eucaristia, digiuno.

Tante persone questa regola già cercano di viverla, in modo rigorosamente imperfetto, alcuni per conto proprio, altri formando una piccola compagnia, una sorta di monastero wi-fi, a cui ci si vota con dedizione – si può avere un cuore da monaco salendo in metro o cucinando, facendo la spesa o correndo – e in cui ci si fa compagnia, anche da lontano, come confratelli. Una comunità wi-fi, dunque, una fedeltà senza fili, che unisce un piccolo esercito di mendicanti, scalcagnati, fragili, incoerenti, innamorati di Dio.

A SEGUIRE UN ESTRATTO DEL LIBRO

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Monachesimo WiFi

Estratto del libro SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale 

2017-11-17_120247

di Costanza Miriano

Ho deciso, voglio farmi monaca. Ecco, mi rendo conto che, per esempio, a prima vista, la mia postura adesso potrebbe sembrare non proprio simile a quella di san Pacomio, uno dei Padri del deserto che furono gli apripista di questa forma di vita: sono le tre di notte e non sono ancora a metà della lista delle cose da fare oggi, che poi è ieri già da qualche ora, indosso dei pantaloncini fucsia da corsa – tipico capo del monachesimo occidentale –, ho alla mia destra una crema levigante (gli spiriti degli acquisti inutili tendono a materializzarsi nelle notti d’estate, e voci di farmacisti assennati vissuti secoli or sono ti bisbigliano: «Quanti trattamenti antipidocchi avresti potuto comprare invece di questa crema che non frenerà il tuo decadimento?»), alla sinistra i libri di Groucho Marx e vari cibi raccomandati dalla federazione mondiale colesterolo. Per espiare, di fronte a me, una bottiglietta con una bevanda drenante (noi aspiranti monaci teniamo in somma considerazione la lotta alla ritenzione idrica, si sa). Intorno, in ordine sparso, delle pinzette, un correttore (non del senso di un amanuense che ti controlli i testi, ma una crema rosa chiarissimo per coprire le occhiaie), tre rosari, il modulo di iscrizione a un secondo anno di classico, due multe, dei fiori agonizzanti, il breviario, una decina di libri cominciati e abbandonati, sempre per quel fastidioso problema che ogni giornata ha ventiquattr’ore e, quando meno te lo aspetti, finisce, e poi ricomincia, sempre cortissima, e bisogna ripetere tutta una serie di cose che, testarde, si ripropongono ogni giorno, tipo preparare da mangiare a pranzo e cena, perché coi figli, a differenza di quanto succede coi gatti, non puoi cavartela con una ciotola di crocchette ai gamberi.

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SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale. Il nuovo libro di Costanza Miriano

SI SALVI CHI VUOLE – Manuale di imperfezione spirituale

Avete letto di tutto, dalle regole giapponesi al metodo danese, avete ascoltato guru improbabili, dal Grande Cocomero ai maestri orientali. Perché non provare allora a riscoprire una tradizione che, almeno, ha duemila anni di storia e miliardi di clienti molto soddisfatti e indubbiamente rimborsati? Recintare uno spazio per l’incontro con Dio, il totalmente Altro, e cercare di difenderlo a ogni costo è decisivo per la nostra felicità, eppure molti di noi procedono improvvisando, a tratti, con le energie residue, quando si ricordano. Ma come si fa a organizzare una vita spirituale nelle nostre giornate troppo connesse, compresse, piene di urgenze che altri hanno deciso per noi? Costanza Miriano – moglie carente, madre limitata, lavoratrice in ritardo – prova a proporre una regola di vita fondata su cinque pilastri:

preghiera, parola di Dio, confessione, Eucaristia, digiuno.

Tante persone questa regola già cercano di viverla, in modo rigorosamente imperfetto, alcuni per conto proprio, altri formando una piccola compagnia, una sorta di monastero wi-fi, a cui ci si vota con dedizione – si può avere un cuore da monaco salendo in metro o cucinando, facendo la spesa o correndo – e in cui ci si fa compagnia, anche da lontano, come confratelli. Una comunità wi-fi, dunque, una fedeltà senza fili, che unisce un piccolo esercito di mendicanti, scalcagnati, fragili, incoerenti, innamorati di Dio.

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