di Padre Aldo Trento
Cari amici,
immagino che la maggior parte di voi sia già ritornata al lavoro, dopo le vacanze estive. Chiedo perdono a quanti mi scrivono, condividendo il loro dolore, a cui non sono riuscito a rispondere… anche perché non so usare il computer e devo scrivere a mano e poi cercare qualcuno che faccia il resto. La mia salute è nelle mani di Dio, che in certi momenti mi fa vedere le stelle in pieno giorno. Eppure vivo una pace profonda e tanta serenità, frutto della mia relazione con Gesù e Maria che mi vogliono molto bene.
Tutto è cambiato nella mia vita. Non riesco più a spingere l’acceleratore come prima. All’inizio non è stato facile accettare questa passività, questa apparente non libertà, ma la Madonna, che mai come in questo periodo ho sentito Madre, mi ha regalato il dono di arrendermi a questa impotenza. Mi ha pure donato la grazia di vivere questa passività fisica come una grande esperienza di libertà, che consiste nel lasciare che Dio faccia di me ciò che vuole. Ed è bello vedere come tutto cammina, come la Fondazione in cui è impegnata gente comune sia un segno splendido dell’amore di Gesù. Cosa non si è fatto per distruggerla, a motivo dei miei peccati, causa di tanto dolore; eppure il demonio non ce l’ha fatta. Ciò che mi duole è il fatto di aver visto (ovviamente sempre per colpa mia) tanti creduti amici voltarsi dall’altra parte, seguendo il politicamente corretto, un metodo che non piace a Dio. Per cui siamo qui come un auto sgangherata ma che continua a muoversi. Quanti poveri e ammalati ci fanno compagnia.
L’8 di settembre sono 29 anni che giunsi in Paraguay. Il 7 settembre Don Giussani, mi ha accompagnato a Linate e caricato sull’aereo che, insieme a padre Alberto, mi avrebbe portato in Paraguay. Ero uno straccio di uomo, come lo sono tuttora. Eppure Giussani seguendo il metodo di Dio ha sempre avuto fiducia in questo straccio, usandolo per costruire questo piccolo villaggio della carità. Perfino il Senato della Repubblica del Paraguay alcuni giorni fa ha voluto, a nome del popolo, riconoscere solennemente, durante una sessione pubblica, ciò che Dio ha fatto, mediante questo straccio, per i poveri, gli ammalati di questo paese. Un omaggio che ho dedicato a Suor Sonia che da dieci anni mi accompagna in questa avventura e che con l`aiuto della Madonna, alla mia morte, sarà la testa e il cuore della Fondazione.
Che strano il nostro Dio: usa gli stracci per certe sue opere invece che ecclesiastici in carriera. Non dimentichiamo la canzone “Lasciati fare”. E’ lì il segreto della vita.
Mi affido alle vostre preghiere il giorno 8, Natività della Madonna, 29 anni dal mio arrivo in Paraguay, io che ero disperato e senza voglia di vivere. Ricordo che alcune settimane prima di partire dissi a Don Giussani: “Ma come fai a mandarmi in missione nelle condizioni psichiche in cui mi trovo?” Mi rispose: “Vai perché sono sicuro di te.” E per testimoniarmi questa fiducia volle lui stesso accompagnarmi all’aeroporto di Linate. Guardando a quanto mi è accaduto durante questi 29 anni, riconosco che aveva ragione.
Ricordatevi di dire una preghiera per Ruperto, il fratello che viveva con me e morto di lebbra e Aids. Era ancora giovane ma la vita condoltta prima di giungere a questo posto sicuro, lo ha distrutto…ma Gesú e Maria e il nostro amore lo hanno portato in cielo.
Infine, non dimenticatevi dell`obolo!
Con affetto,
P. Aldo
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vedi anche “La lunga strada di Padre Aldo” RAI – TG3 Agenda del Mondo
Caro Padre Aldo Trento,
La parola più giusta è come ha scritto ….lasciati fare…..si Padre Aldo è saggio lasciamoci fare, solo Dio ci dona ogni bene, anche nelle tribolazione, sia di salute, o sociale, in famiglia, dappertutto dove siamo….è questo il bello..
Le auguri ogni bene in Cristo Gesù e Maria Ss. di ogni grazia.
Uniti in preghiere anche per lei P. Aldo.
Grazie.
Grazie per questa testimonianza! È proprio vero che Dio conduce a volte per vie umanamente contorte che si rivelano poi fruttuose! Rendiamo di questo, con Lei, Gloria a Dio!
Ci uniamo e affidiamo tutti alle sue preghiere augurandoci di poter essere anche noi, nel ns piccolo, “stracci” che Dio ha sparso in giro per il mondo a seminare il Bene vero, quello gratuito. Grazie davvero.
Costanza io non sono iscritta a FB quindi li non ti commento!
Però a proposito del monaco che si è complimentato per il tuo libro (anche io ovvio, sed de minimis…) cosa che nessuno ha festeggiato in famiglia…beh fanno bene!
Secondo, me Guido e i figli temono per la tua salute spirituale: troppi complimenti rischiano di farti inorgoglire…..
Non so cosa dire…. Per me è proprio difficile lasciarlo fare… E forse manco di fiducia che Lui voglia ascoltarmi… Ho paura che abbia in mente altro… Non posso credere che non abbia in mente nulla.. Che non veda e non guardi quel che resta della mia famiglia…. Dopo che è morto mio marito… I miei figli convivono… E di matrimoni e nipoti….
Beh non vedo né sento granché i miei figli e mi vergogno molto di questa mia situazione
Che il Signore abbia misericordia di noi..
@Marina
Scusa se mi permetto… Il Signore vede tutto e sa tutto, dunque non temere: Se hai seminato la Verità…non andrà persa!
Cerca di stare serena, i ns tempi non sono quelli di Dio. E anche se attorno a te non vedi i frutti che vorresti… Continua a crederci! Un abbraccio.
Buongiorno Marina,
c’è una soluzione invincibile: esci di casa, entra nella prima chiesa che incontri e affida i pesi che ti gravano alla Madre di Dio. Di solito c’è una sua statua, anche se ormai sempre più spesso in qualche angolo buio e dimenticato; quasi ci fosse da vergognarsi della Donna che schiaccia il serpente antico.
E poi stasera chiama i tuoi figli.
Non bisogna aver paura di “lanciarsi”, quando è giusto 🙂
Ciao.
Luigi
Bravo Luigi, proprio così.