99 pensieri su “Storia e Chiesa

  1. Fabrizio Giudici

    Riporto un passaggio di quelli scansionati da un post del sito su Sant Agostino:

    O santo vescovo, siete esagerato, la mia piccola amica, una prostituta! Io non vado a cercare donne pubbliche. Quella che mi tengo è la serva che mi appartiene. Non sono forse padrone in casa mia?
    – Perché te la prendi? Sei sposato o no?
    – Sì.
    – Che tu lo voglia o no, la donna con cui vai a letto, se non è tua moglie, è una prostituta. E ora puoi andarle a dire che il tuo vescovo l’ha insultata.

    O Sant’Agostino! Ma che modi sono? Parole come pietre… sarai mica un fariseo? Accompagnare, dovresti piuttosto accompagnare le situazioni “irregolari”… Meno male che il Concilio e tutto quello che ne è venuto fuori ha cambiato tutto, e ci ha detto che bisogna tornare alla Chiesa delle origini.

    Anche se c’è qualcosa che non mi torna: Sant’Agostino non è proprio Chiesa delle origini?

    1. Semplicemente non mi pare rientrare nella casistica delle cosiddette “situazioni irregolari”…
      Ma é molto facile buttarla in burla, nevvero Fabrizio?

      Con ben poca carità per chi ci si trova realmente in tali situazioni e concretamente e con spirito sincero sta cercando una via d’uscita.

      1. Giuseppe

        Seguo questo blog da molto tempo, ringrazio tutti per i contenuti e anche per quelli che non mi trovano d’accordo. Servono a crescere.

        La mia situazione irregolare è la seguente:
        Quando la mia ormai ex moglie – premesso che non ho nulla contro di lei come persona e non la giudico – scoprì che nostro figlio sarebbe nato con un grave handicap, decidemmo insieme di portare avanti la gravidanza. Decisione molto difficile ma portata avanti perché ci fidavamo di Dio. I mesi precedenti al parto furono veramente duri, tra ricoveri continui e pesi da portare avanti insopportabili soprattutto per lei che li viveva anche fisicamente. Inoltre c’era la consapevolezza che nostro figlio, una volta venuto al mondo, non avrebbe avuto una vita “normale” ma al contrario soprattutto nei primi anni avrebbe portato una croce che nessuno merita…
        Una settimana dopo la nascita di Francesco, chiamato così in onore del Santo di Assisi e perché nato appena un mese dopo l’elezione del nostro attuale papa, lei è andata via di casa. Il bambino era in terapia intensiva e ci è rimasto per sei mesi. Non l’ha mai visto fisicamente perché dopo il parto cesareo lo portarono subito in terapia intensiva neonatale. Vide le foto che le portavo io durante i suoi giorni di recupero post parto.
        Lei aveva deciso da tempo di fare quel passo e io non sono riuscito a comprenderlo
        Successivamente, lei è andata a vivere nella sua città di origine, e dopo un mese dalla sua uscita di casa mi arrivò una lettera del suo avvocato riguardante il divorzio: la motivazione era che io avevo tenuto nascosto che nella mia famiglia di origine si trovava una situazione di handicap grave e che quindi per il nostro Francesco era, in qualche modo, prevedibile a livello genetico che potesse nascere così.
        In effetti ho una sorellina con la sindrome di Prader Willis ma non è la stessa che ha il nostro Francesco. Ma ovviamente mia moglie conosceva bene la mia sorella e sapeva della sua situazione, portò mia sorella le fedi all’altare durante il nostro matrimonio. Fatto sta che, allegata alla lettera dell’avvocato, ce n’era una molto breve scritta da lei che diceva senza mezzi termini che faceva tutto questo perché per lei si trattava di un peso molto grave e insopportabile e che era sicura che sarei stato un buon papà per Francesco; aggiungeva che avrei fatto bene a non mettere i bastoni tra le ruote per il divorzio e che da quel momento avrei dovuto considerarla come morta.
        Ho deciso, per l’ultima volta, di darle ascolto. Ho accettato il divorzio legale, lei non ha riconosciuto il figlio. Su Francesco ho esclusivamente io la patria potestà. Oggi è un bimbo di tre anni magnifico, ha imparato a camminare nonostante avesse scarse possibilità, mangia da solo, sta imparando a parlare, è affascinato dal mondo e pieno di gioia di vita nonostante le terapie difficili a cui viene sottoposto. E’ un continuo miracolo anche se le difficoltà naturalmente non mancano. A volte mi chiedo: se la mia ex moglie potesse vederlo, cambierebbe idea? Non so, so soltanto che lei si è rifatta una vita sua e poco altro. Ho accettato la sua condizione scritta nella lettera.
        Ora, per quanto mi riguarda, ho maturato la convinzione che il nostro Sacramento non c’è più. Molti dei miei amici con cui condivido la fede – anche religiosi/e e sacerdoti non sono d’accordo con me e me lo dicono, altri rimangono in silenzio, ma io ritengo che sia così.
        Una volta, un sacerdote a Loreto, durante una confessione, saputa la mia storia mi disse: trova una mamma per Francesco. Gli farà bene, ne ha diritto.
        In effetti una persona che frequento da un anno a questa parte, adora mio figlio e lui adora lei. Inutile aggiungere che vorremmo costruire qualcosa insieme ma lei è molto delicata e non insiste perché, mi ha detto, mi comprende e vuole che decida io perché per quanto la riguarda, lei ha già deciso. Vorrebbe fare da mamma a Francesco e da moglie per me.
        Scusate la lunghezza del post ma mi piaceva condividere con voi quanto vivo e aggiungo che la Chiesa, a mio modesto parere, fa benissimo quando sceglie di rendersi concretamente madre e maestra.
        Saluti

        1. Giusi

          Ma scusa hai provato a rivolgerti a chi di dovere per l’annullamento del matrimonio? Non sta certo a me decidere ma non mi pare che tua moglie abbia agito con intendimenti cristiani.

          1. @Giusi, hai ragione, ma il problema non sono gli intendimenti cristiani o meno avuto dopo il Matrimonio (per una particolare situazione).

            Ci sono semmai da indagare (e comprovare) gli intendimenti (e no solo), prima del Matrimonio…

              1. Giuseppe

                Grazie delle risposte.
                Il “problema” sta proprio lì e lo avete ben centrato.
                La difficoltà a rivolgersi a chi di dovere per l’annullamento risiede proprio nel fatto che è difficilmente comprovabile questi intendimenti: se l’assenso è stato volontario ( e sicuramente lo è stato) si dovrebbero aprire pagine che mi porterebbero via energie fisiche e spirituali. Ora, la mia priorità è mio figlio.
                Forse coi nuovi canoni emanati dal papa potrei velocizzare le cose. Ma ci vuole tempo e molte diocesi (tra cui la mia) si stanno ancora attrezzando in merito.

                Ma il punto è un altro. La mia ex moglie ha messo in moto, a suo tempo, tutte le pratiche per il divorzio civilistico, non ha mai parlato di annullamento del matrimonio sacramentale; io credo che abbia compreso a suo tempo che fosse difficile per i motivi di cui si accennava poc’anzi. Anche perché, come ho saputo più tardi, la stessa motivazione usata per il divorzio civilistico – e cioè che le avrei nascosto un probabile rischio genetico visto che ho una sorella con handicap grave – ha provato ad usarla per imbastire l’annullamento sacramentale ma le hanno gentilmente fatto sapere che non avrebbe retto davanti la Sacra Rota e quindi vi ha rinunciato.
                Fermo restando che ha mentito sapendo di mentire. Ma in questo credo sia stata molto influenzata dal suo legale.

                Per questo Bariom trovo difficile comprendere le responsabilità che avrei nei suoi riguardi. Non perché non ci siano, ma per come questa storia incide ancora sulla possibilità di rifarmi una vita liberamente e sempre tenendo come orizzonte il benessere di mio figlio. La prima cosa che farebbe la mia compagna, nel caso potessimo sposarci, ad esempio, sarebbe chiedere l’adozione di Francesco. Se domani io morissi, mio figlio non potrebbe stare con lei, e la chiama già mamma…
                Ed è anche per questo che sono arrivato alla conclusione pesante e difficilmente comprensibile che il sacramento non c’è più…
                Saluti

                1. Purtroppo Giuseppe, non siamo noi che possiamo strabilire se il Sacramento c’è o non c’è più (o meglio non c’è mai stato…).

                  Su ciò che intendo con responsabilità verso tua moglie (che rimane tale se tale rimane il Sacramento), tornerò magari più tardi se mi sarà possibile…

                2. Roberto

                  Perdonami Giuseppe (d’altra parte tu hai scelto di condividere questo tuo dolore con noi, perciò un commento può non essere fuori luogo… ) ma a me pare proprio che non ci siano i requisiti per dichiarare la nullità del tuo matrimonio, per le ragioni che tu stesso ci esponi: tua moglie ha mentito sapendo di mentire, accampando scuse. Se vostro figlio fosse nato in piena salute, è facile supporre che sareste ancora assieme. Di conseguenza è chiaro che la volontà di entrambi fosse di istituire un matrimonio nel momenti in cui vi siete impegnati davanti a Dio.
                  Certo, se la si vuole a tutti i costi, una nullità “la si porta a casa” e, poco ma sicuro, dandosi da fare, ma senza neanche fare troppa fatica, un prete che ti darà il suo benestare lo troverai…

                  Ma se tua moglie avesse perso la ragione, facciamo finta per complicazioni seguite al parto, ti troveresti forse in una situazione diversa da quella in cui sei? Eppure il tuo matrimonio continuerebbe a vincolarti “finché morte non vi separi”. Poi tu puoi decidere quel che vuoi ma anche solo dire “il sacramento non c’è più” non sta in piedi. O non c’è mai stato, ma non sembra questo il caso e poi non potresti essere tu, autonomamente, a deciderlo, oppure non può sparire solo perché non lo si vuole. Un Sacramento non cessa. Una tragedia terribile, la tua, ma che nessuna umana volontà, né la tua né quella di nessun altro, può cambiare.

                  1. @Giuseppe. Roberto qui sopra ha perfettamente centrato la questione e ha usato un paragone che grosso modo avrei usato anch’io…

                    Tua moglie è scappata, per enne motivi… da come l’hai raccontata poi secondo me è fuggita per fragilità, ad ogni modo, è venuta meno ai suoi doveri, alle sue promesse, per debolezza… Cosa è chiamto a fare il Coniuge quando l’altro, è in debolezza?
                    Diciamo pura che ha gravemente peccato e il peccato non è forse la peggiore delle malattie? Abbandoneremmo nostra moglie perché malata? Forse si nella nostra debolezza… ma di nuovo, quale deve essere l’atteggiamento spirituale e poi concreto del Coniuge Cristiano? Il Marito non deve forse amare la moglie dando la sua vita per lei, come Cristo l’ha data per la Sua Chiesa?
                    E Cristo non l’ha donata per la Sua Chiesa “solo a patto che”… e perché Ella era perfetta e immacolata, ma proprio perché lo diventi e lo rimanga.

                    In questo tutti noi mariti abbiamo un serissima responsabilità verso le nostre Mogli (e viceversa).
                    E dobbiamo lottare per loro, sino a dere il sangue e MAI abbandonarla in mano a predatori di ogni tipo (avvocati, amanti o demoni che siano).

                    Questo io penso.

                    E’ opera troppo gravosa per noi? Certo! Ma non se Cristo è con noi, se a Lui chiediamo la Forza e da Dio imploriamo l’aiuto e l’assistenza dello Spirito Santo.

                    Ti assicuro di ricordati oggi nella mia preghiera.

                    1. .Giuseppe (mi intrometto nel discorso) dovrebbe, prima cosa, riuscire a disfarsi della superstizione per cui: “il sacramento non cessa”(SIC!!!)
                      e poi cercare di vivere il meglio che sia possibile per sé e per suo figlio (come si cerca di fare tutti persone semplici)

                    2. Giusi

                      Alvise non lo ordina il dottore di sposarsi in Chiesa. Se lo si fa si crede nel Sacramento.

                    3. Giuseppe

                      Grazie per la preghiera Bariom, ricambio.

                      “Ma se tua moglie avesse perso la ragione, facciamo finta per complicazioni seguite al parto, ti troveresti forse in una situazione diversa da quella in cui sei?”

                      Secondo me la differenza c’è eccome. Nel caso della “perdita della ragione” lei sarebbe appunto incapace di intendere e di volere. Ma non è questo il caso. Il mio caso è di una persona che volontariamente e consapevolmente ha deciso di andarsene. Non è sicuramente malata. Se consideriamo il peccato, come è giusto fare, tutti siamo malti e bisognosi di guarigione, non sono tanto diverso da lei. Il problema è che concretamente lei ha fatto una scelta, che in questi tre anni ha portato avanti consapevolmente questa scelta. Potrei raccontare episodi a volontà ma non sarebbe giusto nei suoi confronti, dico solo che non abbiamo mai potuto parlare di questa situazione.

                      Che poi sia stata influenzata (la sua famiglia di origine non è stata d’accordo con la sua scelta), che sia colpa dei soliti avvocati, ha avuto n volte la possibilità di tornare indietro e devo dire che, anche dopo la sua lettera in cui mi scriveva di considerarla morta, l’avrei accolta e avremmo continuato a camminare insieme.
                      Il fatto rimane. Io per la Chiesa sono un divorziato, che non può accedere a determinati sacramenti (norma che rispetto, accetto e pratico) e questo è quanto.

                      Ma, in punta di piedi: se è vero come è vero che gli sposi sono i celebranti del sacramento del matrimonio, un diritto seppur minimo di dire come la penso penso di averlo.
                      Questo non prescinde dalla necessità che sia la Chiesa ad esprimersi in maniera ufficiale. E questo lo rispetto tanto è vero che non escludo che percorrerò questa strada non appena avrò le forze materiali e spirituali.
                      Non credo sia così semplice portare a casa nullità, lo ritengo un luogo comune.
                      Ora, in cuor mio ho maturato la convinzione che il sacramento non ci sia più, non che non ci sia mai stato perché c’è stato e ricordo ancora i momenti più felici di quel tempo.

                      Ma sbaglio se dico che devo accettare anche la libertà di lei? Seppur dolorosa, non devo accettare il rischio che lei decida di andarsene e accettare questa sua libertà?
                      Questo non mi esime dal provare con anima e sangue a lottare per lei. Cosa che ritengo di aver fatto. Solo che se dall’altra parte trovi un muro, una ferma volontà a dire no, che fare?

                      “Il Marito non deve forse amare la moglie dando la sua vita per lei, come Cristo l’ha data per la Sua Chiesa?”
                      Certo che deve, ritengo che la mia modalità concreta sia il dare la vita per una creatura che è frutto anche del sangue di lei e che se non fosse stato per lei non sarebbe nata. E’ una eredità che mi ha lasciato, l’ho accettata e il fatto di fare di tutto per quello che – seppur lei lo abbia rifiutato – continua ad essere il suo bambino mi fa ritenere che questo compito lo stia portando avanti.
                      Oggi ho altre priorità anche se questa frase può sembrare cruda. Ma, come dice Alvise, devo e voglio cercare di badare a mio figlio e a tutelarlo perché il suo handicap se lo porterà per tutta la vita.

                      Saluti.

                    4. Giusi

                      Si può perdere la fede certo, pensare che tutto sia lecito che non ci sia il peccato…. Ma allora il problema non si pone..

                    5. Giusi

                      Ma tu non sei escluso da nessun sacramento per il solo fatto di essere divorziato per giunta senza tua colpa. Capisco il tuo dolore ma un sacramento se valido non può finire…. Però il comportamento di tua moglie è talmente eclatante (abbandono di un figlio) che induce ad indagare se magari non l’abbia sempre pensata così…

                    6. Roberto

                      Giuseppe, solo alcune cose:
                      – una metafora è sempre imperfetta. Per quanto rigurda la tua situazione, di fatto “è come se” tua moglie avesse perso la ragione. Infatti “non vuole sentire ragione”, come si suol dire. E’ ovvio che si tratta di due cose diverse ma all’atto pratico la situazione è quella. La domanda di chi si occuperebbe di tuo figlio se tu morissi sarebbe invariata. Anzi, anche peggio.
                      – va benissimo di certo chiedere discernimento alla Chiesa. Io mi baso su alcune testimonianze di chi si è occupato di cause di nullità e mi confidava che se c’è la volontà pervicace di giurare il falso su alcune delle condizioni inziali del matrimonio, alla lunga si riesce a portare a casa la nullità, e l’atteggiamento di tua moglie, per come l’hai descritto, mi ha portato alla memoria alcune delle cose che ho udito. Di più non aggiungo salvo una cosa che, invece, è certa: il Sacramento non può, nella maniera più assoluta “non esserci più”: infatti mai si dovrebbe dire che si ottiene l’annullamento, ma solo e soltanto che si ha ricevuto una “dichiarazione di nullità”. La nullità può esser solo constatata, dichiarata, e deve essere tale da sempre.
                      Non si annulla, si dichiara nullo: qualcosa che non è mai stato.

                      Se tale nullità non vi fosse, mi pare che Bariom alludesse dunque al fatto che la priorità è la salute eterna: la propria, quella del coniuge traditore che abbandonando il tetto coniugale si mette a rischio di dannazione e a maggior ragione verrebbe confermato nella propria scelta da una scelta analoga da parte di chi l’abbandono lo subisce; della persona che va a sostituire indebitamente il ruolo di moglie (e siamo già a tre). In un certo modo anche tu a quel punto “scenderesti dalla croce” come fece colei che vi ha abbandonato. Umanamente comprensibilissimo, inchiodato come sei in una condizione che non augurerei al mio peggior nemico, però…

                      Come già detto da Giusi, infine, mi sorprende che tu scriva che sei escluso da determinati Sacramenti (cioè, a parte il matrimonio, ovviamente): il coniuge abbandonato non subisce certo tale pena, per sé (e ci mancherebbe).

                    7. “Se tale nullità non vi fosse, mi pare che Bariom alludesse dunque al fatto che la priorità è la salute eterna:…”

                      Infatti e concordo in toto sul tuo prosiego Roberto.

        2. Caro Giuseppe, grazie della condivisione.

          Io non azzardo valutazioni o idee (anche se ne avrei), non mi pare il caso non conoscendoti, né la sede.
          Certo tua moglie è stata schiacciata dal peso di una croce che da sola pensava, temeva e realisticamente non poteva sopportare e semplicemente (e tragicamente) ha preso la decisione di “uscire dalla sua storia” o metaforicamente “scendere dalla croce”…

          Purtroppo non si riesce poi ad andare lontano e spesso si sommano errori ad errori, fughe a fughe.

          Chiedi intensamente aiuto allo Spirito Santo nella preghiera che ti illumini e che ti faccia incontrare nella Chiesa persone illuminate, che abbiano per te una Parola di Verità, perché in casi come questi è necessario fare un profondo discernimento al di là di ciò che “sentiamo” e comprendere quale è la Volontà di Dio per la nostra vita.

          Anche perché se tua moglie è ancora tale (e non è che oggi non lo è più, solo dovrebbe non esserlo mai stata), tu hai verso di lei una precisa responsabilità, al di là di come li si sia o si stia comportando.

          Beh perdonami, qualcosa poi l’ho detta…

          1. Giuseppe

            Purtroppo non riesco ad inserire il commento dove vorrei. Comunque provo a rispondere, ringraziando sempre tutti per il tempo che occupano a rispondermi.

            @Roberto:
            La cosa che fatico a farmi mandare giù è la metafora che hai utilizzato. Secondo me c’è una sostanziale differenza tra perdere la ragione e non voler sentire ragione, la seconda andrebbe meglio tradotta con “non vuole sentire alcune ragioni”. E cambia tutto. Se lei avesse perso la ragione sarebbe giuridicamente la madre del bambino e se mi accadesse qualcosa, per la legge ci sarebbero anche i suoi parenti e la sua famiglia di origine che, ripeto, non ha condiviso la sua scelta. Quindi Francesco sarebbe più tutelato. Io non ho nessuno, mia sorella con la sua sindrome è già a carico mio, non ho più i genitori né altri fratelli. La domanda, come dici tu, regge lo stesso, ma la risposta ahimé no… So che possono sembrare discorsi troppo materiali ma sono stato bruscamente riportato coi piedi per terra e devo badare anche e soprattutto alle situazioni materiali. Poteva riconoscere Francesco come figlio suo e avremmo un problema in meno. Ovviamente gliel’ho proposto in sede giudiziaria ma ha rifiutato.

            Io non so se ci siano i presupposti per la nullità, ho sentito voci di segno opposto e l’unica cosa che ribadisco è che al momento non ho la forza di aprire questa strada. Toglierei tempo ed energie ad altro che ritengo più importante.

            E’ sicuramente una strada che percorrerò ma non so quando…
            Il Sacramento a cui devo rinunciare è quello del matrimonio posto che il mio non lo vedo da nessuna parte. E per me e per la mia compagna – a cui non piace questo termine – non è cosa da poco. Dovremmo sposarci civilmente e poi intraprendere questa strada della dichiarazione di nullità? Forse, e la conseguenza immediata sarebbe che lei potrebbe riconoscere e adottare Francesco.
            Tutte le scelte che in questo momento compio le faccio per lui. Anche la persona che mi sta a fianco merita ogni felicità.

            “Se tale nullità non vi fosse, mi pare che Bariom alludesse dunque al fatto che la priorità è la salute eterna:…”
            Se ho ben capito secondo voi quindi, qualora il matrimonio non fosse effettivamente nullo, ed io facessi il passo del matrimonio civile (perché di questo si tratta) io farei come colei che mi ha lasciato e che non ha riconosciuto suo figlio?
            La domanda non è polemica, ma non riesco a comprendere questo passo. Scusatemi…

            Ho riflettuto su quello che avete scritto, leggerò sicuramente il link di Vanni che va ben studiato. Grazie ancora.

            1. @Giuseppe,

              tu fai un distinguo comprensibile tra il “perdere la ragione” e il “non voler sentir ragioni”, ma potremmo anche metterci “addurre false ragioni”, mentire anche, ma questo è un logico “ragionare umano”…

              Qui bisogna entrare in un altro ragionare (che non è s-ragionare), è il ragionare tenendo ben presente ciò che conosciamo riguardo lo spirito, la Grazia e il peccato.

              Partiamo anzitutto dal presupposto che nessuno è senza peccato e oserei dire, nessuno può dirsi esente o immune da un qual si voglia peccato (cioè per parlare chiaro, chi dice dice chi io non potrei essere omicida – e non mi rifaccio all’insegnamento: chiunque dice pazzo ad un fratello – come piuttosto fedigrafo e adultero?).

              Ora, non voglio lanciarmi in una esegesi di cosa sia il peccato, cosa si intenda, ecc. ecc., dando poi per scontato che tu ne sappia quanto e più di me, ma vorrei ricordare che il peccato prima di tutto fa del male a chi lo compie e in secondo luogo causa dirette conseguenze in chi sta in torno o è oggetto di una azione “di male”, prima ancora che malvagia.
              Il peccato ha azioni nefaste anche sulla nostra razionalità oltre che sul nostro spirito (e spesso anche sul nostro stesso corpo). Il peccato è una nostra decisione, non sempre del tutto completamente libera invero, ad uscire dal piano di Dio (potremmo anche dire dalle Sue Regole, ma non ne voglio fare un discorso legalista) e di prestare l’orecchio alle subdole insinuazioni e tentazioni del Menzognero… dell’ “Avversario”.

              Come si esce dal piano di Dio? Stiamo ai pochi fatti che hai raccontato:
              Tu e tua moglie, scoprite di aspettare un figlio con un grave handicap, coraggiosamente e cristianamente decidete di portare avanti la gravidanza e “fidarvi di Dio”, come hai scritto.

              Poi “I mesi precedenti al parto furono veramente duri, tra ricoveri continui e pesi da portare avanti insopportabili soprattutto per lei che li viveva anche fisicamente. Inoltre c’era la consapevolezza che nostro figlio, una volta venuto al mondo, non avrebbe avuto una vita “normale” ma al contrario soprattutto nei primi anni avrebbe portato una croce che nessuno merita…” (tue parole).
              Chissà in quei duri lunghi mesi cosa è passato per la testa di tua moglie, la sofferenza fiacca l’animo e la paura spesso lo annienta!
              Già la paura… la paura del futuro, della situazione, di tutto quello che si può immaginare… certamente anche tu hai avuto le tue e ne sai qualcosa.
              E c’è quell’assunto: “ci fidavamo di Dio”…

              Ed è certo li che il Demonio ha “lavorato ai fianchi” duramente tua moglie: “Ah brava! Hai fatto bene a fidarti di Dio, guarda come ripaga la tua fiducia! Cosa pensavi, che ti avrebbe fatto un miracolo? Chiama Lui adesso ad accudire ‘sto figlio… ci perderai la vita vedrai!”

              E così per giorni e giorni, notti e notti…

              Poi dopo aver incrinato la fiducia in Dio (tanta poca, quella che era non importa) e aver “tagliato i ponti” tra tua Moglie e Dio perché la avrà sottratto la preghiera: “Prega, prega … cosa preghi che non ti ascolta! Ti sembra ti stia ascoltando??”, è passato a crearle un “nemico” più tangibile… anzi due.

              Uno sei tu. “Hai fatto proprio bene dar retta a tuo marito, mica lo deve partorire lui ‘sto figlio! E credi lo accudirà lui (menzogna perché lo stai facendo, ma il Maligno è re della menzogna…). Ti sei fidata quando lui ti ingannava… lui lo sapeva che c’erano certi rischi (in famiglia come ci hai raccontato), ma lui se n’è fregato! Ti ha incastrato… lui che faceva tanto il santo e di diceva di aver fiducia…!”
              Il secondo è vostro figlio Francesco (nome anche del mio secondo…). Lui è di più dei un nemico… ai suoi occhi è l’orrore, la bestemmia, la prova vivente che Dio non la ama!
              E’ anche il segno del suo fallimento, perché il solo guardalo (non l’ha mai visto fisicamente giusto?) è per lei una doppia ferita, il rifiuto, ma anche il prendere coscienza che è incapace d’amare, che ciò che le sue stesse viscere gli dicono “questo è tuo Figlio”, lei sta rinnegando… E come se l’avesse voluto uccidere, ma dentro di sé, la coscienza che certamente possiede anche se tramortita, prova tutto ciò che molte delle donne che hanno fisicamente abortito, provano… e non si perdonano!

              Poi ci sono le altre “pedine”, spesso inconsapevoli, gli amici, le famiglie, gli avvocati, tutti i solerti consiglieri con i ragionamenti del mondo, per cui la Croce è solo una cosa: SCANDALO! (Nel primo mio commento ho parlato della Croce ricordi?).

              Ora, questa è una persona, che ha perduto la ragione, che è profondamente ingannata, avvelenata da un sottile terribile veleno che la porta alla paralisi di ogni buon sentimento sino alla morte dell’anima, o semplicemente una persona che “non vuol sentir ragioni”?

              E se questa è tua Moglie, perché fratello mio checché tu ne dica o credi di sentire, Dio te l’ha affidata e ancora è tua Moglie, quale è il tuo compito, quale il tuo posto?
              In situazioni inverse (e non cadere nell’inganno che non potrebbero esserlo) cosa vorresti si facesse per te? Cosa vorresti tua Moglie, carne della tua carne, una cosa sola con te, che Dio nel Sacramento dei due ha fatto una cosa sola fin che morte non vi separi facesse per te?

              Piuttosto che domandarti se per te il tuo Matrimonio ancora esiste (che non hai detto “mi sono convinto non sia mai esistito”), perché esiste, domandati cosa Dio vuole da te (a parte occuparti di Francesco ovviamente, ma non è di questo che stiamo parlando…) in questa situazione e perché ha permesso accadesse… che senso ha questo nella tua vita?

              Perché vedi, Roberto già ha fatto un appunto molto acuto, tu ora e già prima di ora, in questa vicenda, ti sei trovato davanti alla tu Croce, che non è quella di tua Moglie, è la tua… e cosa scegli? Scendi dalla Croce o le rimani aggrappato perché senza Croce non c’è Salvezza e nella croce si sperimenta l’Amore e la Potenza di Dio… solo attraverso la Croce si sperimenta la Resurrezione. Altrimenti son sempre solo fughe, di croce in croce.
              Tu hai già abbozzato, non porti rancore dici, ma hai accettato senza combattere la scelta di tua moglie di separarsi… forse il tuo lottare poteva essere per lei un aiuto, chissà?

              Tu come tua Moglie, hai fatto una Promessa, davanti a tua Moglie, alla Comunità tutta e a Dio.. che confidando in Dio, non avresti mollato… nella buona e nella cattiva sorte.
              E quale peggior sorte della tua amata (un tempo ma c’è ancora speranza) moglie, che perde il senno, si, perde il senno, la ragione e la Luce, smarrisce la Via, la Verità, la Vita.
              Tutti rispondiamo in primis delle nostre azioni e tua moglie risponderà delle sue, ma tra le nostre di Mariti, potrebbe anche esserci quella per cui ci verrà chiesto: “che ne hai fatto di tua Moglie? La donna che ti avevo affidato?

              Coraggio Giuseppe… ho scritto quello che avevo nel cuore, forse troppo, forse male. Spero non averti urtato o ferito, ma ho scritto di ciò che conosco e ho sperimentato nella mia vita e una cosa so: Dio è fedele!
              Lui non ci abbandona, solo noi possiamo (ahinoi) abbandonare Lui.

              1. Giuseppe

                @Bariom
                Hai usato una delicatezza che non trovavo da tempo, non hai urtato o ferito il mio animo, del resto ho deciso di scrivere qui non pretendendo di ricevere pacche sulle spalle, altrove ne ho ricevute parecchie e adesso mi fanno diventare molto nervoso. Ho scritto e ho corso un rischio: quello di sentirmi dire cose che non comprendo. Forse un giorno mi convertirò sul serio e comprenderò alcune cose – ricevute su questo blog – che al momento trovo difficili da digerire.
                Ed ecco quali:

                1) La disamina interiore che hai fatto su colei che ho sposato è giusta. In quei mesi parlavamo di cosa sarebbe stata la nostra vita dopo la nascita di Francesco, il sostegno era reciproco, i momenti mi sconforto frequenti soprattutto quando ci prospettavano la possibilità dell’aborto. Ma in ogni circostanza abbiamo deciso di andare avanti e quando guardo oggi nostro figlio ringrazio il Dio per averci fatto scegliere – nella massima libertà – di andare avanti.

                “Ora, questa è una persona, che ha perduto la ragione, che è profondamente ingannata, avvelenata da un sottile terribile veleno che la porta alla paralisi di ogni buon sentimento sino alla morte dell’anima, o semplicemente una persona che “non vuol sentir ragioni”?”
                Continuo a dire la seconda. Non perché sia più facile per me. Lo vedo dai frutti. Quando dicevo che si è rifatta una vita, intendo che si è rifatta una vita! Non entro nel particolare ma si può immaginare, siamo tutti adulti qua. E quindi ha scelto – liberamente e razionalmente – di chiudere una porta e aprirne un’altra. L’ultima volta che la vidi, in udienza, le dissi – non le domandai attenzione – “Vieni a vedere tuo figlio” e lei mi rispose che era “solo mio figlio” e che la sua presenza non avrebbe fatto bene a nessuno. Non dico altro.

                2)”Tu hai già abbozzato, non porti rancore dici, ma hai accettato senza combattere la scelta di tua moglie di separarsi… forse il tuo lottare poteva essere per lei un aiuto, chissà?”
                Chissà. E’ vero, non ritengo di aver fatto tutto quello che andava fatto. L’ho persa, ad un certo punto ho dovuto decidere se continuare a lottare per lei e con lei o prendere in mano la situazione di nostro figlio. E’ stato necessario scegliere perché rischiavo l’esaurimento nervoso. Ho scelto di concentrare tutte le energie verso Francesco. Non so se me ne sarà chiesto conto. Ma non potevo continuare a lottare a tempo indeterminato se dall’altra parte c’era un muro. Rischiavo di perdere entrambi e Francesco non poteva farcela da solo e non può permettersi di non avere qualcuno accanto.

                3)”E se questa è tua Moglie, perché fratello mio checché tu ne dica o credi di sentire, Dio te l’ha affidata e ancora è tua Moglie, quale è il tuo compito, quale il tuo posto?”
                Il mio posto? Il mio posto è dove, in coscienza scelgo di essere, di restare nel momento contingente. Ogni mattina mi alzo e, dopo aver detto grazie a Dio di essere vivo, scelgo di stare accanto a Francesco perché lo stare accanto a lui è fonte di meraviglia per i progressi che fa ogni giorno.

                4)”In situazioni inverse (e non cadere nell’inganno che non potrebbero esserlo) cosa vorresti si facesse per te? Cosa vorresti tua Moglie, carne della tua carne, una cosa sola con te, che Dio nel Sacramento dei due ha fatto una cosa sola fin che morte non vi separi facesse per te?”
                Non riesco a rispondere a questa domanda. Non riesco a calarmi dentro la situazione inversa, rischio di impazzire.

                5)Piuttosto che domandarti se per te il tuo Matrimonio ancora esiste (che non hai detto “mi sono convinto non sia mai esistito”), perché esiste, domandati cosa Dio vuole da te.
                A parte Francesco, credo che Dio voglia che io viva, e che viva bene. Non vuole che la mia vita venga avvelenata dal rancore. Lei se n’è andata? Non potendo costringerla con le forze a rimanere, ho dovuto lasciarla andare. Amore, voce del verbo morire, diceva don Tonino Bello. Sono dovuto passare da questa morte e la resurrezione ha il volto di mio figlio, che ogni giorno che passa compie miracoli, lasciando sconcertati i medici che arrivano a dire sottovoce: ci sono buone possibilità che arrivi ad una vita di buona qualità, in termini clinici ovviamente.

                6)“che ne hai fatto di tua Moglie? La donna che ti avevo affidato?”
                Se un giorno mi venisse chiesto conto di questo, risponderò che ho accettato che mi trafiggesse il cuore e ho rispettato il suo libero arbitrio.

                Detto questo,caro Bariom – ma cari tutti – io in cuor mio spero che lei un giorno possa trovare il coraggio di ritrovare Francesco. Ma, se è vero come è vero che non di solo pane vive l’uomo, è altrettanto vero che senza pane si muore. E le scelte che compirò in futuro, che lo Spirito mi illumini, saranno orientate al benessere del bambino.

                Un caro saluto.

                1. Giusi

                  Scusa se mi permetto magari sbaglio. E se tu sposassi civilmente la tua compagna per l’interesse superiore del bambino che in caso di tua non auspicabile dipartita si ritroverebbe anche di fronte alla legge ad avere una madre (non sto qua a spiegare i comprensibili vantaggi) però facessi la scelta ovviamente condivisa (non difficile se la tua compagna come penso è cattolica) di vivere in castità? Contestualmente potresti intraprendere la via dell’accertamento di un’eventuale nullità.

                  1. Giuseppe

                    @ E’ proprio quello che stiamo pensando di fare.
                    Resta l’incertezza riguardo l’accertamento della nullità. Ma è un rischio che vale la pena correre…

                    1. Giusi

                      Il Signore ti aiuterà per intercessione del grande patriarca San Giuseppe di cui porti il nome (come me). Ti assicuro le mie preghiere.

                    2. @Giuseppe mi unisco a Giusi (anche al suo consiglio che è più che sensato…).

                      Ai dato risposte che meriterebbero ulteriore approfondimento, comunque sento il tuo cuore sincero e aperto (non che debba giudicarlo io…), il Signore certo ti illuminerà.
                      Io sono un “signor nessuno” ma ho un po’ di esperienza per vita vissuta (come tanti) e di diciamo “esperienza pastorale”. Se ti fosse d’aiuto non è difficile arrivare alla mia mail…

                      Un abbraccio

                    3. @Giuseppe
                      Grazie per la generosità di un contributo a un dialogo davvero “bello” tra i molti che han partecipato (grazie anche a voi)

                      Non so se son fuori luogo, in caso basta ignorare la mia curiosità, ma volevo chiederti, qualora ti sia capitato di leggere l’esortazione Amoris Laetitia, cosa hai pensato.

                      Di nuovo, grazie

                    4. Giusi

                      Mi pare che, ringraziando Iddio, non la stia seguendo altrimenti non avrebbe motivo di porsi questi giusti problemi.

                    5. Giuseppe

                      @Bri

                      Sto leggendo e meditando AL e ho cominciato dal capitolo 8 (quello che più mi riguarda). Gli altri capitoli non li sto leggendo in quanto mi sale un magone quando sento parlare della bellezza del matrimonio cristiano e io che non posso viverlo attualmente.
                      Leggerò anche il capitolo dedicato all’educazione dei figli.

                      Alla fine non ci si discosta da quelle che sono state le conclusioni dei due sinodi, quindi era – ritengo – abbastanza prevedibile quello che sarebbe entrato nell’esortazione; anche se il papa ci ha sempre abituato a sorprese e ad improvvise rotture degli schemi.

                      Applicandolo alla mia situazione, ritengo che il pensiero che stiamo maturando io e la mia compagna su come agire (e quindi matrimonio civile in attesa di una parola definitiva della Chiesa riguardo il matrimonio con la madre di Francesco) non sia distante da quanto raccomandato nell’esortazione. Certo, non è un testo giuridico, quindi va ben meditato e trovo grande comprensione per chi si trova in situazioni difficili senza però scadere in sconti e scorciatoie.
                      Ma questo, naturalmente, è soltanto il mio parere.

                      Saluti

    2. bri

      @fabriziogiudici
      Esempio inappropriato
      Un conto è chi non conosce pentimento nè riconosce il peccato come il personaggio che dialoga con S.Agostino
      Un conto è chi, ad esempio, si è ficcato o si trova in situazioni complicate da risolvere e desiderebbe cambiare il passato per poter vivere oggi da cristiano

      1. Fabrizio Giudici

        Certo, Bri, perché nel 2016 uno che si sposa in Chiesa e poi divorzia non capisce che è peccato. Effettivamente nessuno glielo ha mai spiegato.

        1. bri

          @fabriziogiudici
          Questa tua ultima non c’entra nulla con il tuo paragone iniziale

          Quello era una analogia fuorviante
          Questo apre altre e diverse considerazioni in linea con la possibilità che molti matrimoni siano in realtà nulli
          Vuoi parlare di questo?

  2. Fabrizio Giudici

    Dunque, Bariom, ora veniamo a sapere che uno che tradisce la moglie, senza però abbandonarla (caso citato) ha una situazione più irregolare di uno che divorzia e si risposa con un altra. Interessanti gli effetti della pastorale bergogliana. Per la poca carità poi mi spieghi il senso della tua osservazione, visto che si riferiva la predicazione di un santo? Ne deduciamo che Sant’Agostino fu poco caritatevole?

    Per quanto riguarda la burla… ieri mi sembra che in molti avete buttato in burla i commenti su certe incredibili esternazioni di Bergoglio. Ah, magari era l’italiano che non si capiva, anzi, il francese. Poi ho riportato il francese; e il gatto vi ha mangiato la lingua. Che dici, eh? Vuoi che te ne racconto altre due? L’invito all’evangelizzazione alla fine del Vangelo contiene la stessa violenza del proselitismo islamico; e l’evangelizzazione dell’Occidente è stata una specie di colonizzazione.

    1. La burla sta nel come l’hai messa giù tu la cosa e nel paragone (cosa peraltro sottolineata anche da Bri) non certo nelle parole di Sant’Agostino che fu ben preciso ed appropriato bello specifico caso.

      Per cui dato che ti considero persona piuttosto intelligente, o hai semplicemente frainteso il senso del mio commento o volutamente sposti l’attenzione e il soggetto, riportando poi il tutto alla “pastorale bergogliana”…

      Quindi che vuoi che ti risponda?
      Di nuovo la monotematica per alcuni imperante, in me fiacca qualunque stimolo ad approfondire un qualsiasi tema che potrebbe invece essere interessante.

      Buona giornata.

  3. Fabrizio Giudici

    Né tu né Bri avete risposto nel merito: perché è talmente ovvio che “un conto è uno che non riconosce di essere in peccato” e altro è “chi tenta di uscire da una situazione difficile” che non c’è niente da rispondere. Infatti qui non ho commentato il contenuto dell’Amoris Laetitia – ci sono altri posti dove l’abbiamo fatto – ma ho approfittato di un post di contenuto storico/apologetico per mostrare il netto contrasto tra il modo di parlare della Chiesa tradizionale e quella moderna. Certamente, prendendo come esempio l’attualità.

    Il punto non sta nell’uso delle singole parole, come p.es. “prostituta”, perché bisognerebbe vedere il termine usato nella lingua originale ed il peso che aveva nel lessico dell’epoca. Il punto chiaro, ineludibile, su cui come al solito state girando attorno, è che lo stile della predica del Santo è usare poche parole chiare per comunicare al fedele in modo incontrovertibile che vive in una situazione di peccato. Se non lo capisce, come dice Bri, a maggior ragione il Santo glielo fa presente senza perifrasi. Invece oggi leggiamo documenti prolissi in cui il senso complessivo non si capisce, si sfuma il confine tra peccato e grazia e abbiamo commentatori incaricati, come Schoemborn, che dicono che si è superata la distinzione tra “regolare” e “irregolare”.

    Allora, sfrutto un sito “rigoroso e ben curato” per trarne considerazioni su quanto è cambiato – in peggio – il modo di parlare della Chiesa negli ultimi tempi.

    1. Bene se questo era il senso ora mi è molto più chiaro… diciamo che la vena ironica (o sarcastica?) per me lo aveva in parte nascosto (o sarò tardo io).

      Rimango però dell’idea che la situazione descritta nel colloquio del Santo le le situazioni “irregolare”, che chiedono e ricedono “accopagnamento” (pastorale) siano cose diverse e che – ribadisco – il tuo allinearle sia del tutto errato.

      Evidentemente tu fai semplicemente di tutta l’erba un fascio anche se poi affermi “perché è talmente ovvio che “un conto è uno che non riconosce di essere in peccato” e altro è “chi tenta di uscire da una situazione difficile”, diversamente, dato che è evidente nel caso di cui sopra che il peccatore “difende” il suo peccato, non si capisce perché – ironicamente – si dovrebbe accomunare qui un discorso di “accompagnamento”.

      Se il senso primo era quelo che hai espresso (per mostrare il netto contrasto tra il modo di parlare della Chiesa tradizionale e quella moderna) hai semplicemente toppato esempio.
      Questo il mio modesto parere.

      Ciao.

      1. bri

        @bariom
        Sic et simpliciter

        A me pare che Fabrizio cerchi ogni occasione per confermare una sua tesi
        E capita, quando si ha tale intento, di cadere in esempi forzati che finiscono per essere rivelatori delle intenzioni originarie: ottenere conferma ad ogni costo delle proprie tesi
        Il problema è che ormai le tesi hanno scavalcato in classifica la realtà e la filtrano ad ogni occasione

        1. @Bri, come ho già scritto da qualche parte qui (credo proprio rispondendo a Fabrizio), ma forse altrove, ultimamente c’è una sorta di miope e ossessiva monotematica, o meglio qualunque sia il tema, lì si va a parare…

          La cosa fiacca, almeno in me, qualunque spinta al confronto, perché il confronto diviene solo tra “difensori” e “detrattori” e a me – sinceramente – interessa il giusto fare il “difensore del Papa” (che credo abbia certo migliori difensori qui in terra come in Cielo) e comunque lo farei molto più volentieri con i “classici” nemici della Chiesa (dove anch’io mi sono trovato schierato molto tempo addietro…).

          Trovandomi a farlo con coloro i quali comunque ritengo e voglio ritenere dei fratelli in Cristo, è ancora più fiaccante
          A volte è più facile trovare ascolto e dialogo con un “lontano”, che alla fine qui si risolve tutto nel sentirsi definire “difensore” se va bene, sennò papolatra, modernista (chevvordì?), cieco, ottuso, coadiutore della catastrofe, ignorante delle Scritture e quant’altro, ecc, ecc.

          Che il problema non è questo, mi si dica ciò che si vuole, ma a che vale?

          D’altronde, anche di questi scontri fratricidi (esagero ma per capirci), chi ne ha colpa?
          Bergoglio di sicuro! Ah ah ah 😐 🙁

              1. Giusi

                Guarda Bariom di recente ho difeso strenuamente il Papa su facebook per la storia degli animali. Ovviamente sono d’accordissimo con quello che ha detto. Vedessi i papolatri come si sono ribellati! Toccagli il cane o il gatto e tutta la sbandierata obbedienza va a farsi benedire! Gliene stanno dicendo di tutti i colori! Un cumulo di idiozie: che allora non avrebbe dovuto chiamarsi come San Francesco, che sono meglio gli animali dei vicini etc. etc…. Io almeno lo critico se dice che Gesù è come Maometto……

                  1. Giusi

                    Sveglia! Ne abbiamo parlato ieri! Fabrizio ti ha messo pure l’originale francese! Evangelizzazione come proselitismo islamico. Do you remember?

                    1. bri

                      @giusi
                      Io ricordo che ieri avete parlato di quel che avete capito voi
                      Che è sicuramente diverso da quel che intendeva il Papa soprattutto se lo sintetizzi con un “Gesù come Maometto”

          1. bri

            @bariom
            Concordo
            Non sul fiaccante ché in me sta faccenda del “dagli all’errore” genera fastidio
            Mi spiace immensamente riscontrare un atteggiamento simile in fratelli cristiani
            E sottolineo atteggiamento
            La discussione su chi possa aver ragione é una faccenda ancora diversa. E qui forse la fiacchezza colpirà anche un vecchio giovane come me 😀

    2. bri

      @fabriziogiudici
      Quando scrivi “per mostrare il netto contrasto tra il modo di parlare della Chiesa tradizionale e quella moderna” stai sostenendo implicitamente che i sacerdoti contemporanei darebbero un messaggio diverso da quello di S.Agostino?
      Questa è minimo un’illazione

      Che poi non mi pare che S.Agostino dica al suo interlocutore che andrá all’inferno per i suoi peccati. E queste righe ultime mie vanno lette con rifetimento a tutte le volte in cui hai sottolineato qualche mancanza nelle parole di Papa Francesco
      E quindi, almeno da quanto riporti sopra, non è vero che il santo gli fa presente di essere in situazione di peccato quanto piuttosto che va con una prostituta. Che da qui discenda nel peccatore la consapevolezza del peccato piuttosto che la sconvenienza sociale di essere visto come uno che va a m….tte… non so … E anche qui uso volutamente lo stesso metro logico che applichi tu alle parole del papa ma che non applichi a questo caso

      E si. Per essere chiari è un’accusa di parzialità

  4. @admin, grazie della segnalazione.

    peccato che per ora gli articoli siano pochi (7 in tutto di cui 6 dedicati a Chiesa e Donne) rispetto un nutrito e interessante elenco di possibili:

    Chiesa e nazismo
    Chiesa e fascismo
    Chiesa e comunismo
    Chiesa e donne
    Chiesa e bambini
    Chiesa e schiavitù
    Chiesa e scienza
    Chiesa e arte
    Chiesa e missione
    Eresie
    Altro

    Speriamo in un progressivo e ricco espandersi.

    1. Giusi

      La pagina è su Chiesa e Donne e ha solo 7 articoli perché è sorta da qualche giorno.

        1. Giusi

          Volevo solo precisare che non troverai articoli su quegli altri argomenti su quella pagina: solo su Donna e Chiesa.

          1. Allora precisiamo anche che l’elenco dei possibili articoli, non è “mio” elenco, ma quello che ho preso dalle “Categorie” che appaiono proprio sul sito (che potrebbero anche espandersi).
            Dato l’interesse degli argomenti, spero appunto detto elenco si “riempia” presto di contenuti (articoli). 😉

  5. Fabrizio Giudici

    @Bri “Questa tua ultima non c’entra nulla con il tuo paragone iniziale”

    Io non ho fatto nessun paragone iniziale tra situazioni matrimoniali, né ho fatto “di tutta l’erba un fascio”. Ho paragonato il modo di predicare di un Padre della Chiesa con lo stile quadratico medio odierno. “Di tutta l’erba un fascio” fanno semmai le pastorali moderne, visto che Sant’Agostino pronunciò una chiara ammonizione, ma oggi di ammonizioni non si sente più parlare (tranne che contro i “farisei”). Ci sono solo “accompagnamenti” e troppi preti sono restii a parlare di peccato ed Inferno.

    “E quindi, almeno da quanto riporti sopra, non è vero che il santo gli fa presente di essere in situazione di peccato quanto piuttosto che va con una prostituta. ”

    E andare con una prostituta non è una situazione di peccato; e il vescovo d’Ippona mica ne parlava per rimproverare il fedele; semplicemente ognuno raccontava all’altro cosa faceva nel tempo libero. E come no.

    “A me pare che Fabrizio cerchi ogni occasione per confermare una sua tesi
    E capita, quando si ha tale intento, di cadere in esempi forzati che finiscono per essere rivelatori delle intenzioni originarie: ottenere conferma ad ogni costo delle proprie tesi
    Il problema è che ormai le tesi hanno scavalcato in classifica la realtà e la filtrano ad ogni occasione”

    Questo in teoria lo può dire chiunque in una discussione, ma ci sono alcuni criteri che permettono di capire chi veramente tiene questo atteggiamento e chi no. Ad esempio, chi è omissivo, non considera tutti i fatti, non risponde a tutte le obiezioni (che incorpora il punto precedente: perché se uno non considera di per sé tutti i fatti, un altro glieli farà presenti). Fammi presente dove non ho risposto ad un’obiezione: non penso che troverai una circostanza. Invece tu, per esempio, sei omissivo su un sacco di cose: l’hai ancora fatto ieri. Dopo la tua battutona sul francese tradotto in italiano, abbiamo riso di gusto, ma dopo che ho postato l’originale francese sei sparito. Vedo ancora oggi che Giusi ti ha riportato sul punto, ma sei sfuggito ancora, per poi arrivare a dire una cosa evidentemente falsa, che abbiamo solo esposto idee nostre. Io invece ho riportato tutto il passo incriminato e la fonte. È una tua costante: cadi dalle nuvole, non hai letto questo, non hai letto quest’altro, ti si fanno presente ma poi, sul dunque, non arriva mai una risposta. Trovi scuse curiose, e mi rimarrà sempre in mente quel “ma perché il giornalista ha vellicato” il cardinal Sarah che espresse una posizione chiaramente in contrasto con il Papa. La tua non fu una risposta, fu un modo per eludere una posizione chiara, se secondo te aveva torto l’uno o l’altro.

    Il secondo criterio per capire se uno “cerca ogni occasione per confermare una tesi” è verificare se qualcuno è stato in grado di fare previsioni. Dopo tre anni e mezzo, quasi, di pontificato, purtroppo molte previsioni nefaste si sono avverate. C’era chi diceva che la Cirinnà sarebbe passata senza sentire una parola del Papa, con l’avallo di molti prelati, e con l’ostilità di altri prelati nei confronti dell’opposizione. E tutto si è puntualmente verificato.

    @Bariom “c’è una sorta di miope e ossessiva monotematica, o meglio qualunque sia il tema, lì si va a parare…”

    Sai com’è: un clero che demolisce la Chiesa per molti è l’argomento più importante di tutti.

    1. Bri

      @fabriziogiudici
      Scusa il poco tempo.
      Ritornerò per completare le risposte che mi sento di dovere
      Rispondo solo sul punto “vellicare – Sarah – eludere una posizione chiara”

      La mia posizione chiara era ed è che:
      . non sono in grado di dire chi ha ragione tra i due
      . cercare di enfatizzare differenze di pensiero (tutte da dimostare nei fatti) di due esponenti di qualunque medesimo gruppo mediante richiesta “ad uno di commenti alle dichiarazioni dell’altro” era, è e sarà sempre una schifezza

    2. @fabriziogiudici
      “E andare con una prostituta non è una situazione di peccato; e il vescovo d’Ippona mica ne parlava per rimproverare il fedele; semplicemente ognuno raccontava all’altro cosa faceva nel tempo libero.”
      Fabriziooooooo, daiiiiiiii
      Mi hai risposto sul serio? ma Non ti sei accorto che stavo giocando a fare come fai tu con il Papa?
      Che se il Papa non dice esattamente una parola, allora “eh, no, però non l’ha detto, non gli costava nulla, così qualcuno può pensare che comunque, perchè non gli ha detto esattamente “secondo il comma 22 del CCC paragrafo 4 bis” tu sei un fedifrago e andrai all’inferno, pentiti e ravvediti” mentre qui tu con S.Agostino applichi CORRETTAMENTE un metro di lettura diverso e includi anche il senso delle parole non espressamente pronunciate.
      Il mio intento quindi era quello di “denunciare” il tuo diverso atteggiamento quando si tratta di offrire una lettura di qualche “brano”.

    3. Bri

      @fabriziogiudici
      in tema di omissività
      Si tratta di pura mancanza di tempo
      Forse dovrei astenermi dal commentare, consapevole che non posso dedicare il tempo che meriterebbe rispondere a tutto quel che merita una risposta

      E mò, che sto monopolizzando i commenti delle ultime 10 ore, capita fortunatamente abbia da lavorare

      Buona giornata a tutti

  6. Fabrizio Giudici

    “di due esponenti di qualunque medesimo gruppo mediante richiesta “ad uno di commenti alle dichiarazioni dell’altro” era, è e sarà sempre una schifezza”

    Questo dunque riassume il tuo concetto di “sinodalità” e “parresia”? Tutti devono essere sempre perfettamente allineati su tutto?

    1. Bri

      @fabriziogiudici
      ????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
      Sì son 120 punti di domanda

      ENFATIZZARE DIFFERENZE = ALIMENTARE DIVISIONI

      Sei consapevole di aver omesso proprio il succo del mio discorso per attribuirmi pensieri estranei?

      1. Paul Candiago

        Signor Fabrizio Giudici, ma in pane e vino da mangiare cos’ha stritto ? Grazie . Cordiali saluti Paul

  7. Signori,
    ma a che Catechesi si arriva dai vostri cosi’ profondi commenti?

    Assumendo siano da cristiani cattolici qui veramente si pianifica per una nuova Legge.

    Il libro del Catechismo e’ nella libreria perche’ sempre piu’ vecchio per le vedute del moderno e razionale Cristiano.

    Particolari Cristiani che mostrano sempre piu’ la volonta’ di insegnare alla Chiesa, madre e maestra infallibile del suo Gregge.

    Meno male che pecorelle conoscono molto bene la Voce del Pastore nonostante le sempre piu’ numerevoli “canne sbattute dal vento” e le loro contorsioni religiose.

    Assistiamo in termini moderni la stessa posizione di discernimento della Verita’ della dottrina di Cristo che avevano i dottori del Tempio ai tempi di Cristo : e lo misero in Croce.

    Un campione statistico che fa vedere come siamo messi male e fuori strada dall’insegnamento ufficiale del Magisterio della Chiesa:e qui tralasciato o dimostrato da servirsene come termine di riferimento morale.

    Se non sbaglio c’e’ qui chi cita che esiste il Catechismo Cattolico Ufficile e che a tutti i casi personali vi sono numerose fonti di Consiglio Pastorale per ogni caso e punti di vista in materia di moralita’ Cattolica?

    Sempre piu’ l’apostasia di pensala, o quasi, come si vuole, accettata personalmente e propagata che tutto va bene, basta che non dimentichiamoci la catenina d’oro con la croce appesa al collo.

    Non so che sapore spirituale/reale abbiano ancora al giorno d’oggi i dieci comandamenti e come siano diventati democratici per Autorita’ di chi?

    Cordiali saluti, Paul

    P.S.: Nel vecchio testamento uccisero tutti i profeti; chissa’ perche’?

      1. Signor Bariom,

        non io, solo far notare a chiunque quello e’ stato sctritto, o si puo’ leggere, nella Sacra Srittura fonte di Verita’ eterna.

        Se permette aggiungo solo: letta nel verso giusto come da discernimento illuminato dalla Verita’

        Mancando tale aiuto assistiamo alla ripetizione del fenomeno dei dottori del Tempio stile moderno: “Templi”=chiese per tutti i gusti morali.e amorali.

        Cordiali saluti, Paul

        1. Paul Candiago

          Signora Giusi,

          a dir il vero nulla che non sia intelligentemente pensato e scritto.

          Anzi dal punto di vista dell’intelletto si puo’ pensare come si vuole e quanto si vuole: siamo liberi.

          Solo che per cristiani cattolici la nostra mente deve vedere sempre e solo arrivare, in modo di illuminazione/discernimento, al contesto di Parola, Tradizione e Magisterio della Chiesa Sposa e Corpo di Cristo da lui voluta ed istituita per il suo Gregge a cui con amore e gioia apparteniamo.

          Conclusione: se siamo sue percorelle del suo Gregge il nostro pensamento deve sempre e solo arrivare alla Voce del Pastore:

          IO sono la via, la verita’, la vita.

          Cordiali, fraterni saluti, Paul

          1. E quindi… in concreto?

            Mi rimoduli per cortesia, un qualunque commento a suo piacere tra i tanti, nel corretto modo da “solo arrivare, in modo di illuminazione/discernimento, al contesto di Parola,Tradizione e Magisterio della Chiesa Sposa e Corpo di Cristo da lui voluta ed istituita per il suo Gregge a cui con amore e gioia apparteniamo.”

            Giusto per imparare qualcosa…

            1. Giusi

              Devo dire che io leggo sempre Paul con attenzione ma alla fine l’unica cosa che sono sicura di aver capito è: cordiali saluti….

            2. Paul Candiago

              Signor Bariom,

              in breve:

              l’insegnameto del Vecchio e Nuovo testamento= la Bibbia Cattolica, ci sono versioni a non finire, Dio ci da la comprensione per come vivere la sua volonta’: amarlo, servirlo ed adorarlo. ( Il Padre nostro che recitiamo e’ nella sua perfezione la sintesi di tutta la pedagogia religiosa dei cattolici )

              Cristo conferma la Parola perfezionadola con la Dottrina di salvezza e abbiamo, provvidenziale per noi, il Nuovo Testamento e la sua Parola Eterna.

              ( “ Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno “ )

              Istiuisce la Chiesa,suo Corpo e Sposa Immacolata, fino alla consumazione dei Tempi, per la quale ha dato la sua vita e lo Spirito Santo ci conferma nella Verita’.

              Con il sacrificio di Cristo abbiamo ottenuto la nostra Redenzione del debito originale in valore Universale.

              Fino a qui non ho detto nulla di diverso della indottrinazione del Cristiano cattolico.

              Ora, e’ dato ad ognuno di noi trovare nella totalita’ della Parola, Tradizione e Magistero della Chiesa un posto dall’eterna Parola che fa sua, a secondo la propria unicita’ di persona, per vedersi anima e corpo felice e sicura pecorella nel Gregge di Cristo.

              Con queste risorse spirituali e reali il disegno di redenzione per ciascuno di noi, nel tempo dei tempi, e’completo e sovrabbondante di Grazia per raggiungere la Santita’: che e’ il fine di ogni Cristiano durante il trascorrere della propria vita.

              Se usciamo da questo santo Seminato sta a noi diventare nuovamente docili e mansueti e ritrovare i pascoli del Gregge e della vita eterna.

              Siamo sempre e solo noi che dobbiamo riunciare, fin che c’e’tempo, alle cause di una forma o l’altra, o per una una ragione o l’altra, a rientrare nel seno del Gregge perche’ ora e’ il tempo favorevole per essere: con Me o contro di Me.

              Se ho scritto pensieri al di fuori della catechesi cattolica ufficiale gli sbagli sono miei e mi si perdoni l’ignoranza.

              Cordiali saluti, Paul

              1. Sig. Paul,

                Lei in sintesi ha fatto la sintesi di ciò che è (o dovrebbe essere) la principale preoccupazione, strada e meta di un Cristiano, e sin qui perfettamente d’accordo.

                Ha fatto la sintesi della sintesi della sintesi del Catechismo, della Dottrina, della Scrittura e della Tradizione, ma non è questo che le ho chiesto.
                Diciamo che seppure sono concetti sempre da tenere a mente, sono al limite del totalmente ovvio per un credente degno di essere chiamato tale.

                Quello che le chiedevo era di riformulare uno qualunque dei commenti che lei qui legge e che dalle sue parole sembrano risultare come vacui, inutili se non addirittura blasfemi (e io personalmente nel trovo a fatica) e contro i quali continuamente sembra scagliarsi a mo’ appunto degli antichi Profeti…

                Perché lei affermando cose del tipo (l’ultima a caso):

                “Signori,
                ma a che Catechesi si arriva dai vostri cosi’ profondi commenti?

                Assumendo siano da cristiani cattolici qui veramente si pianifica per una nuova Legge.

                Il libro del Catechismo e’ nella libreria perché sempre più vecchio per le vedute del moderno e razionale Cristiano.

                Particolari Cristiani che mostrano sempre più la volontà di insegnare alla Chiesa, madre e maestra infallibile del suo Gregge.

                Meno male che pecorelle conoscono molto bene la Voce del Pastore nonostante le sempre più numerevoli “canne sbattute dal vento” e le loro contorsioni religiose.”

                .
                tira delle belle pietre!

                Dovrebbe avere la grazia (che del Cristiano è anche il parlar chiaro), di spiegare a chi o a cosa si riferisce in concreto. Cosa trova di così disdicevole in qual si voglia commento o come lei vedrebbe correttamente impostato un commento che ritiene fuorviante…

                Diversamente, glielo dico in tutta (fraterna) franchezza, il suo mi risulta unicamente un ripetitivo e fastidioso pontificare e sentenziare generico di nessun costrutto e il famoso repetita iuvant a ben poco vale.

                1. Paul Candiago

                  Signor Bariom come le do ragione alle sue parole: Diversamente, glielo dico in tutta (fraterna) franchezza, il suo mi risulta unicamente un ripetitivo e fastidioso pontificare e sentenziare generico di nessun costrutto e il famoso repetita iuvant a ben poco vale.

                  Ieri, come oggi e domani non solo ripertere, ribadire e mettere il pratica la Parola Evangelica nel senso della sua integrita’, ma anche nella mentalita’, pratica di vita’ e testimonianza: siamo cosi’ Forti oggi noi cristiani che siamo l’orgoglio della nostra Chiesa pellegrina e sulla via trionfante o scomparsa.

                  Quanto assistiamo oggi, tanto qui come nel mondo, e’ sempre piu’ uno modello,modelli nuovi non di vitalita’ a santita’, ma di razionalita’ e a contingenze dei piu’ astrusi concetti e’ realta’, anche se quanto mai attuali, servite in modo “protestante “ e che i vari soggetti ben poco interferiscono o contribuiscono a migliorare il riflesso ad aderenza integrale alla dottrina evangelica o contribuiscono al processo di salvezza e santita: ma vendono bene come tempo telematico.

                  Il Santo Padre Francesco di recente ha fatto notare al Gregge la stessa situazione: in breve Chiesa fuori strada, molto fumo poco arrosto, parole, parole, parole, non dimentichiamo sinodi e conferenza, forse e’ meglio essere muti non parlare o scrivere e fare i fatti: preghiamo, meditiamo, sacrifichiamoci.

                  E’ appunto con questa peculiare sofisticazione e sofismi che si pentera l’unita’ ed integriita’ della Chiesa di cui penso che neppure lei od io abbiamo voce in capitolo in materia di catechesi: ma sarebbe evangelico e molto piu’ Cristiano ripetere a iosa la Parola evangelica fino ad impararla a memoria: come fanno certe sette.

                  Se il libro del Catechismo fosse letto,riletto e applicato non ci sarebbero neppure molti commenti che leggiamo: sarebbero risolti da se stessi.

                  Che vale all’Uomo conquistare anche tutto il Mondo se poi perde l’anima.

                  Che vale sapere tanto del Mondo e la sua scienza e super questioni morali e socioeconomiche che ben poco contribuiscono, o non sono nescessarie per la salvezza dell’anima, per favore senza fraintesi.

                  Abbiamo studiosi nella Chiesa che sono preposti ad esaminare i temi dei nostri giorni non portiamogli via il lavoro.

                  Il nostro inoltrarsi in certe situazioni/temi il piu’ delle volte e’ solo un desiderio curioso di chiacchiereare senza praticamente avere voce in capitolo, ma mescolare dubbi e scrupoli nella pratica della Fede cattolica.

                  E’ piu’spiritualmente d’aiuto tralasciare e aspettare, nella virtu’ della Pazienza, l’azione ufficiale del Magisterio della Chiesa Madre e Maestra.

                  Penso che questi articoli internet siano di persone che vivono molto lontano da parrocchie dove potrebbeo trovare vere fonti di sicuro aiuto Pastorale nell’ ortodossia catechetica e non il vociare di quella persona via chat o blog.

                  Come sempre concludo con cio ‘ che e’ spiegabile da se stesso: cordiali saluti; se non saremo semplici come questi fanciulli non entreremmo nel regno dei Cieli, Paul

                  P.S.: Le tiro questa pietra che non ha massa: non c’e’ peggior sordo di chi non ci vuol sentire, ma la voce del Pastore e’ inconfondibile.

                  Signor Bariom

                  1. “Se il libro del Catechismo fosse letto,riletto e applicato non ci sarebbero neppure molti commenti che leggiamo: sarebbero risolti da se stessi.”

                    Lei crede? E com’è che tanti Santi han scritto fiumi di inchiostro intrisi di santa spiritualità, che a tanti han giovato nella crescita e nella conversione anche se non hanno raggiunto la perfezione?

                    “Penso che questi articoli internet siano di persone che vivono molto lontano da parrocchie dove potrebbeo trovare vere fonti di sicuro aiuto Pastorale nella ortodossia catechetica e non il vociare di quella persona via chat o blog.”

                    Ecco questo pensa lei, ma come ogni pensiero d’Uomo può essere fallace, distorto, mendace, pretestuoso e persino presuntuoso.

                    Le parrocchie poi oggi ahinoi, non sono sempre quell’oasi di spiritualità e santità dove rinfrancare l’animo e richiamare gli erranti (troppo internet anche lì?)

                    La saluto (che come giusto, già troppo abbiamo abusato delle parole, non crede?)

      2. luigi igiul

        @Bariom
        Un commento che non c’entra niente col contesto: mi piace un sacco leggere quello che scrive e come lo scrive. A pelle mi sembra di percepire in lei una persona equilibrata che mettendo a suo agio l’interlocutore trasmette fiducia e serenità. Grazie.
        E detto questo, torno nel mio silenzio. 😜

        1. @Luigi (mi permetterai il tu), ti ringrazio, come si usa dire: “troppo buono”.

          Mi fa piacere che in qualcuno il mio scrivere produca piacevoli reazioni, sul resto… beh, bisognerebbe chiedere a mia moglie o ai mie figli, che ben mi conoscono e per amore mi sopportano ( con una per la verità sono sempre scintille… 😀 ).

          Questo per dire che lo scrivere, a differenza del parlare, induce alla riflessione, anche sulla forma se si vuol essere compresi (e non sempre si riesce) e sicuramente ne esce un’immagine molto più equilibrata di quel che non sia in realtà.
          Ma va bene, se serve, se aiuta, ne sono felice… 😉

  8. @Giusi
    commento del 18 maggio 2016 alle 18:17
    “E che hai capito tu? Sarà una sintesi ma il concetto è quello.”

    Senza pretese di essere per forza nel giusto la mia libera interpretazione è questa:
    Non penso ci sia una paura dell’islam quanto dell’isis a causa della sua storpiatura del concetto di conquista ripreso direttamente dal cuore dell’islam in “guerra di conquista”. Ecco la storpiatura sta nel fatto che la stessa idea di conquista la potremmo trovare nella parte finale del vangelo di Matteo. (e qui il senso non è che nel vangelo si dice “va, predica e ammazza chi non si converte” quanto che dove nel corano si parla di conquista, questa andrebbe intesa come tutti intendiamo il vangelo)

    1. Giusi

      E’ una cosa che non sta né in cielo né in terra. E’ chiaro il Corano ed è chiaro il Vangelo. Nessuno può confondere i due tipi di conquista.

        1. Giusi

          Allora avrebbe dovuto citare il discorso di Ratisbona. Invece quando era il Cardinale Bergoglio attaccò il Papa su questo esattamente come il suo futuro amico Scalfari. C’erano già da allora le affinità elettive……

          1. Bri

            @Giusi
            Al netto che è tutto un filtro e l’originale non è a disposizione e ci tocca fidarci di stampa inaffidabile, google mi ha aiutato a ricostruire che Bergoglio fece dire al suo portavoce in merito alla famosa citazione “Se il Papa non riconosce i valori dell’islam e tutto resta così, in venti secondi avremo distrutto ciò che è stato costruito in vent’anni” Che mi sembra quasi un grido (non soffocato) di dispiacere e di corsa ai ripari. E ricordando poi che Papa Benedetto ritenne doverosa una precisazione (*)

            Tutte cose che nel tuo commento (ovviamente) non si ritrovano: cominci calando dall’alto Ratzinger (che c’azzeccava la contrapposizione tra i due?), si coglie l’occasione per fornire l’idea di un “ammutinamento” e di ricordare una futura disdicevole amicizia a sinistra, con l’aggiunta di una stoccatina sull’elettività affine con personaggi affatto cattolici, si condisce il tutto con l’aura leggendaria del discorso di Ratisbona e vai: ecco perfettamente servita un’altra diapositiva di questo Papa amico di tutti tranne che dei cattolici. Clap clap. Mi alzo pure in piedi, va. Clap clap.

            (*)
            “Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava (3)”

            (3) Controversia VII 2c: Khoury, pp. 142-143; Förstel, vol. I, VII. Dialog 1.5, pp. 240-241. Questa citazione, nel mondo musulmano, è stata presa purtroppo come espressione della mia posizione personale, suscitando così una comprensibile indignazione. Spero che il lettore del mio testo possa capire immediatamente che questa frase non esprime la mia valutazione personale di fronte al Corano, verso il quale ho il rispetto che è dovuto al libro sacro di una grande religione. Citando il testo dell’imperatore Manuele II intendevo unicamente evidenziare il rapporto essenziale tra fede e ragione. In questo punto sono d’accordo con Manuele II, senza però far mia la sua polemica.

            tratto da https://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg.html#_ftn3

            1. Giusi

              A Papa Benedetto diedero la croce, lo costrinsero a rettificare (che non c’era proprio niente da rettificare) e il Cardinale Bergoglio fu dalla parte degli accusatori. E questo è quanto.

              1. Bri

                @Giusi
                E io son d’accordo che non c’era nulla da rettificare
                Infatti ho detto che Papa Benetto precisò
                Purtroppo, e questo succede, l’interpretazione di quel che viene detto/scritto è l’altra metà del problema
                Io posso dire B, ma se qualcuno capisce P … nasce un problema
                Un po’ è colpa mia che non ho scandito bene B, un po’ è di chi, se mi vuol bene, non ha cercato di verificare se avevo detto davvero P oppure no. E anche qualora avessi detto P, è davvero chiaro cosa intendevo in realtà? E’ in questo umanissimo meccanismo che sguazzano i media che dall’alimentare le polemiche han solo da guadagnare (e qui mi concedo un riferimento è al vellicare ricordato da Fabrizio)

                Io ritengo, che all’epoca, coloro, e se è vero quel poco reperibile in internet, il cardinal Bergoglio per interposta persona tra di essi, espressero PUBBLICAMENTE commenti in base alla loro interpretazione della citazione di Papa Benedetto SENZA averla PRIVATAMENTE accertata, non fecero bene (*).
                Dall’altro lato, a Papa Benedetto, sarebbe bastato un breve inciso durante il discorso per prevenire cattive interpretazioni (perchè quella citazione è a tutti gli effetti delicata da maneggiare). Non lo fece. Precisò in seguito. Leggerezza? Svista? Boh. Diciamo che senza volontà fornì un’occasione di polemica. Fu grave? Boh. E’ successo. Fu chiarito. Rimanga il messaggio.

                (*)
                Qui poi bisognerebbe poter conoscere, ed è impossibile, l’intenzione e la necessità dietro quei commenti. Parlo di necessità perchè situazione per situazione poteva essere anche urgente prendere posizione pubblica per impedire l’insorgere di atti violenti. Ma questo non cambia che avrebbero fatto meglio a verificare che la loro interpretazione fosse giusta.

                PS.
                Colgo l’occasione per salutare e ringraziare tutti, chè nelle prossime settimane non avrò modo di leggere/commentare. Mere questioni logistiche. Tornerò volentieri (non è una minaccia, eh). Intanto fate i bravi soprattutto tu e Fabrizio 🙂

                1. Giusi

                  Il portavoce è uno autorizzato a parlare in nome di qualcun altro, riporta il suo pensiero. Se parla Lombardi, in qualità di portavoce, è come se parlasse Papa Francesco. Idem il portavoce dell’allora Cardinale Bergoglio.

      1. Paul Candiago

        A voi due signori Bri e semm.,

        ma voi dove trovate nella dottrina cristiana di occuparci di tali e tanti problemi all’ordine del giorno, per dire, come necessario o di grande aiuto spirituale per la salvezza delle nostre anime?

        Non so se lo fate solo per aver qualcosa da pensare.

        Poveri noi se la BuonaNovella fosse cosi’ complicata come la convoluzioni di cui la Fede Cristiana sembra occupare le vostre riflessioni e meditazioni al fine di una piu’ elevata Santita’ di vita.

        Cordiali saluti , Paul

  9. Emilio

    Si legge nel blog citato: “Nelle Confessioni di sant’Agostino vi è una donna che troneggia, dall’inizio alla fine: Monica, sua madre”. Vero. Verissimo.
    Ma nella sua vita di donne ce ne furono anche altre. Una di queste gli diede un figlio, Adeodato, dopo 14 anni di convivenza. Una donna che abbandonò e rimandò in Africa all’inizio del suo cammino di conversione, mentre tenne con se il ragazzo.
    Il blog non ne parla, ma, a mio avviso, non fa un buon servizio a sant’Agostino, perché solo dalla conoscenza completa di tutto il suo cammino relazionale nei confronti dell’universo femminile si può comprendere a fondo il significato di alcune sue affermazioni. Altrimenti incomprensibili.

  10. Giusi

    LETTERA DI SANT’AGOSTINO ALL’UOMO PER AMARE UNA DONNA IN PIENEZZA E PER SEMPRE
    Giovane amico, se ami questo è il miracolo della vita.
    Entra nel sogno con occhi aperti e vivilo con amore fermo.
    Il sogno non vissuto è una stella da lasciare in cielo.
    Ama la tua donna senza chiedere altro all’infuori dell’eterna domanda che fa vivere di nostalgia i vecchi cuori.
    Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire. Guardala negli occhi affinché le dita si vincolino con il disperato desiderio di unirsi ancora; e le mani e gli occhi dicano le sicure promesse del vostro domani. Ma ricorda ancora, che se i corpi si riflettono negli occhi, le anime si vedono nelle sventure.
    Non sentirti umiliato nel riconoscere una sua qualità che non possiedi.
    Non crederti superiore poiché solo la vita dirà la vostra diversa sventura.
    Non imporre la tua volontà a parole, ma soltanto con l’esempio.
    Questa sposa, tua compagna di quell’ignoto cammino che è la vita, amala e difendila, poiché domani ti potrà essere
    di rifugio.
    E sii sincero giovane amico, se l’amore sarà forte ogni destino vi farà sorridere.
    Amala come il sole che invochi al mattino.
    Rispettala come un fiore che aspetta la luce dell’amore.
    Sii questo per lei, e poiché questo deve essere lei per te, ringraziate insieme Dio, che vi ha concesso la grazia più luminosa della vita!
    (S. Agostino)

    1. Grazie Giusi!
      Bellissima… Il miglior Augurio di Nozze che si possa fare a giovani Sposi.
      Il miglior memoriale per le coppie gia “navigate”.

      “Ma ricorda ancora, che se i corpi si riflettono negli occhi, le anime si vedono nelle sventure.”
      Verissimo.

      Ci sono poi momenti in cui anche per Uomo e Donna che hanno Fede, il Volto di Dio pare eclissarsi e il Suo Amore può passare solo attraverso il volto e gli occhi del Coniuge.

    2. luigi igiul
      1. @Luigi, è un bel “busillis”…. 😐

        Di fatto sono una marea i riferimenti sul web che danno come autore di questo scritto Sant’Agostino (alcuni degne di una certa attendibilità).

        E’ giustamente da prendere in considerazione, anche la segnalazione che fai tu…

        Ad ogni modo, anche se ad Alda Merini (poetessa di grandissimo spessore, credente, la cui intensa poetica fiorisce in una vita di intense sofferenze che l’hanno vista persino richiusa in un istituto psichiatrico), non credo dispiacerebbe avere un o scritto suo attribuito al Santo, mi pare giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare” e ho quindi scritto alla figlie della Merini, sperando vogliano fornirmi un chiarimento.

        (Piccolo contributo personale alla poesia di Alda Merini: https://immaginieparoleblog.wordpress.com/2016/03/25/venerdi-santo/)

  11. Quanta saggia anche se parziale e’ la logica ed analisi del suo scivere che mi conferma che vi sono ancora persone che intendono la Buona Novella ne senso dell’attualita’ del nostro vivere questo Tempo favorevole alla nostra salvezza: non prima e non nel futuro;

    18 maggio 2016 alle 07:46
    @fabriziogiudici
    Esempio inappropriato
    Un conto è chi non conosce pentimento nè riconosce il peccato come il personaggio che dialoga con S.Agostino
    Un conto è chi, ad esempio, si è ficcato o si trova in situazioni complicate da risolvere e desiderebbe cambiare il passato per poter vivere oggi da Cristiano.

    Intendo che il Cristiano odierno sia del suo tempo e viva la catechesi ufficiale ed intgegrale del suo Tempo e non “cavilli” di cio’ che fu della storia della Chiesa Pellegrina del tempo che fu. (Pellegriana= fatta di peccatori )

    Se il Cristiano del nostro tempo si immedesimasse nell’essere pecora umile e fedele nel Gregge di Cristo potrebbe anche arrivare all’Illuminazione spirituale che non sono fatti che ci riguardano di come vivevano la loro Fede 1000 o 2000 anni fa.

    Penso sia semplice arrivare al suo scirvere : se non sapevano di meglio, senza malizia, hanno vissuto da pellegrini di buona volonta’ la Buona Novella, cosi’ come noi da pecoroni vivamo la nostra Fede moderna nel Gregge di Cristo e la sua Chiesa Madre e Maestra di sempre.

    Per favore no razioalismo o filastrocche di catechesi a non finire:meditando comprendiamo che non e’ necessario perche’ ho sritto solo ripetendo catechismo per tutte le tasche.

    Cordiali saluti, Paul

  12. Fabrizio Giudici

    @Bri “ENFATIZZARE DIFFERENZE = ALIMENTARE DIVISIONI”

    Intendi come al Sinodo? Visto che, come al solito, ora dirai che ti sto interpretando male, spiegaci un po’ quale sarebbe il criterio per dire che al Sinodo uno può anche sostenere che ogni Chiesa locale può fare a modo suo, tesi poi di fatto vincente, incluse allusioni della AL, però poi non bisogna enfatizzare le differenze.

    Il tuo discorso è totalmente anestetizzato, in perfetto stile post-conciliare. Che Cristo disse “ma io sono venuto a portare una spada, eccetera” è fuori moda. D’altronde, come dice luigi igiul, l’importante è stare sereni. Non sereni in Cristo, che è ovvio, ma sereni mentre la Chiesa sperimenta una delle maggiori crisi della sua storia.

  13. Gentile Signora Costanza,

    non vedo un commento di Padre Livio di Radio Maria?

    Ora, se non mi sbaglio, questi doncammlli sono riusciti ad associarla.

    Questa Radio Maria di Erba, Como, Italia, sono specialisti nel commercio della religione cattolica a largo raggio e via telamatica.

    Per di piu’, segretamente sono in combutta con Family Radio International hanno un rapporto commerciale che solo loro sanno, ma aiuta far andar avanti gl’ affari?

    Si dia da fare e sia molto diligente nell’apprendere l’insegnamento professionale che le daranno di come divenire e agire da camaleonte nel seno della Chiesa Cattolica.

    Si trovera’ anche lei a rivendere Cristo e la sua Chiesa, santi e madonne, con dicasi carisma mariano, senza che nessuna autorita’ ecclesiastica apra il becco.

    Un nuovo modo di servire Dio e Mammaona nell’ accettata apostasia dottrinale di moda dei nostril tempi.

    A proposito dei 30 pezzi d’argento, vedra’ che ci sara’ margine anche per lei.

    Cordiali saluti, Paul

    ( candiago.p@bmts.com 0

      1. Signor Theolonious,

        se il mio scrivere e’ privo di fondamento le mie scuse per averlo fatto.

        Forse non ho precisato che conosco solo cio’ che leggo e vedo via internet: la mia sola carta canta.

        Le sarei grato e aiuterebbe a capire cio’ che in superficiale descrizione puo’ essere letto come pubblicita’ e commercialismo religioso.

        Non so se ha pensato che diversi punti di vista alle volte fanno notare che il vino sa d’aceto.

        Grazie del suo commento e cordiali saluti Paul

        P.S: Nella diverstista’ sta la nostra saggezza e la nostra forza.

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