La creazione, nella sua infinita varietà, costituisce un insieme armonioso, le cui parti sono legate fra loro e vivono le une in funzione delle altre. Dall’atomo all’angelo, dalla coesione delle molecole alla comunione dei santi, niente esiste da solo né per se stesso.
Dio non ha creato che unendo. Il dramma dell’uomo è quello di separare. Egli si separa da Dio con l’irreligiosità, dai suoi fratelli con l’indifferenza, l’odio e la guerra, si separa infine dalla sua anima con la ricerca dei beni apparenti e caduchi. E quest’essere, separato da tutto, proietta sull’universo il riflesso della sua divisione interiore; egli separa tutto intorno a sé; porta le sue mani sacrileghe sulle più umili vestigia dell’unità divina; sbriciola tutto fin dentro le viscere della materia. L’uomo atomizzato e la bomba atomica rispondono l’uno all’altra.
La metafisica della separazione è la metafisica stessa del peccato. Ma poiché l’uomo non può vivere senza…
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Proudhon, nelle sue Confessioni di un rivoluzionario scrisse queste notevoli parole: «E’ cosa sorprendente come alla base della nostra politica troviamo sempre la teologia». In ciò non v’ha di sorprendente che la sorpresa di Proudhon, giacché la teologia, essendo propriamente la scienza di Dio, è l’oceano che comprende e contiene tutte le cose.
Tutte furono, prima che fossero create, e sono, dopo la creazione, presenti alla mente divina, poiché Dio, oltre averle tratte dal nulla, le informò sul tipo eternamente in esso lui formato, e tutte in lui coesistono precisamente con quell’intima maniera per cui gli effetti sono contenuti nelle loro cause, le conseguenze nei loro principi, le ombre nella luce, e le forme nei perpetui loro modelli.
In Lui si unificano l’ampiezza dei mari, la varietà dei campi, le armonie delle celesti sfere, le pompe fastose dei mondi, lo splendore delle stelle e la magnificenza dei cieli: in Lui è la misura, il peso e il numero di ogni cosa, poiché ogni cosa è uscita da lui con numero, peso e misura. In Lui stanno le supreme leggi inviolabili degli esseri tutti, ognuno dei quali sta sotto l’impero della sua: tutto quanto vive trova in esso Lui le leggi della vita; quanto vegeta, le leggi della vegetazione; quanto movesi, le leggi del moto; quanto ha senso, le leggi della sensazione; quanto ha intelletto, le leggi dell’intendere; quanto ha libertà, le leggi del volere; di guisa che puossi affermare, senza incorrere nel panteismo, che tutte le cose sono in Dio e che Dio è in tutte le cose.
Con ciò spiegasi eziandio come, scemandosi la fede vada scemando in egual proporzione la verità sulla terra, e per qual causa la società che si allontana da Dio veda rapidamente abbuiarsi di fitte tenebre ogni suo orizzonte. Ond’è che la religione fu mai sempre considerata in ogni tempo e da tutti gli uomini qual base indispensabile di qualunque umano consorzio.
JUAN DONOSO CORTÉS
SAGGIO SUL CATTOLICESIMO, IL LIBERALISMO E IL SOCIALISMO
libro primo
..e ciè spiega anche perché lo sritto di Marx (contro Proudhon) intitolato “La miseria della filosofia” !
(con Marx si comincia a essere già oltre la teologìa in senso stretto)
E’ proprio un “nodo”!
“Nel suo profondo vidi che s’interna
legato con amore in un volume
ciò che per l’universo si squaderna;
sustanze e accidenti e lor costume,
quasi conflati insieme, per tal modo
che ciò ch’i dico è un semplice lume”.
Grandissimo Thibon «Non c’è possibilità di salvezza che nel ritorno all’unità nella diversità». Perché non siamo tutti uguali, siamo tutti diversi, questo è il bello!
P.S. Se non ci siete stati ancora, mi raccomando: trovate il tempo di andare a San Quirico d’Orcia per vedere l’originale della foto.
Admin, appena possibile per favore, potresti correggere l’Orcio in Orcia? (accidenti al correttore simultaneo, come si fa a neutralizzarlo?)
Grazie!
Bellissimo e verissimo ti ringrazio! Sto leggendo “Milioni di Farfalle” di Eben Alexander che testimonia la stessa unità! Lo consiglio.
Diavolo: dal latino Diábolus, -i e dal greco antico Diabolos, -ou, cioè “Colui che divide”!
Guarda caso…