
di Costanza Miriano
Fermare il frullatore in cui vivo e mettere ogni giorno in fila le cose, dare lo spazio e il tempo a Dio, a mio marito, ai nostri figli, smettere di rincorrere le urgenze e prendermi la parte migliore, dare le energie e le risorse – affettive, economiche e via dicendo – a ciò che conta davvero. Credo che la mia emergenza spirituale sia il discernimento: giudicare le cose che mi succedono, le mie emozioni e i sentimenti, giudicare a cosa accordare il mio tempo e le forze, a cosa togliere risorse. Ognuno ha la sua fatica ed emergenza spirituale se vive seriamente, cioè facendo un lavoro su di sé, stando presente a quello che vive, con gli occhi interiori bene aperti, senza cedere troppo spesso all’addormentamento (tanto lavoro per l’industria dell’intrattenimento). Però è un combattimento spirituale, e servono le armi (cioè, voglio dire, anche con le armi non è affatto detta che si vinca, ma disarmati si perde proprio facile facile).
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