Sottomissione for dummies (lezione per ripetenti)

il blog di Costanza Miriano

acropoli

di Costanza Miriano   

Non pensavo che qualcuno mi si sarebbe filato ancora su questa storia della sottomissione. Insomma l’ho spiegata anche al maiale. Pensavo di essere finalmente fuori moda. Invece mi ritrovo a cercare di spiegare di nuovo cosa ho capito io della parola sottomissione usata da San Paolo, e lo faccio per la volta numero duecentosettantaquattro – includendo i tentativi in inglese e violettese (quella specie di lingua spagnola imparata sentendo le canzoni di Violetta, che mi si è resa necessaria quando la Procura generale spagnola ha aperto un fascicolo nei miei confronti su mandato del ministro della Salute e della Pari opportunità, per l’ipotesi di istigazione alla violenza sulle donne. Non mi riprenderò mai dalle risate fatte pensando al magistrato spagnolo che si è dovuto sorbire i racconti dei vomiti dei miei figli nel tentativo di ravvisare tracce di reato, poveraccio).

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12 pensieri su “Sottomissione for dummies (lezione per ripetenti)

  1. Lucia Frigerio

    Carissima Costanza, all’epoca non ti seguivo e quanto mi sono persa della tua sapienza pratica! Purtroppo o forse per fortuna, tenendo assolutamente per certe le parole di San Paolo che dice che tutto concorre al bene, non mi sono mai sposata. Ma sempre mi ha affascinato la complementarietà tra uomo e donna, perché Dio ha creato tutto in modo assolutamente perfetto, e le differenze sostanziali tra i due(e unici) sessi, sicuramente non solo necessarie e fondamentali ma ancor più benefiche per un’educazione completa e armoniosa dei figli. E se avessi avuto una vita coniugale, sarebbe stato per me non solo normale ma appagante e realizzante essere sottomessa, sempre alla maniera così chiara di San Paolo, al marito. Ti ringrazio Costanza per queste perle che ci regali, e voglio anche esprimerti la mia massima solidarietà per ciò che è appena successo col Comune di Genova. Significa che sei, siamo sulla strada giusta: restiamo uniti, nella preghiera, innamorati di Gesù Cristo, della Sacra Scrittura: che sia la nostra mappa del tesoro, che sia il nostro nutrimento quotidiano per rimanere ben saldi in questa battaglia spirituale con le forze del male. Sempre orgogliosi di fare parte del piccolo resto: che il Signore ci conceda la Grazia di perseverare, insieme, fino alla fine, per guadagnare la vera ed unica Vita che conta, quella Eterna. Lucia Frigerio

  2. Vale

    Solidarietà x quanto avvenuto a Genova.
    Mi viene in mente “allegro ma non troppo” di cipolla e le sue leggi sulla stupidità.

  3. Valeria Maria Monica

    Non mi meraviglio che ti abbiano tolto il patrocinio e la sede pubblica, mi sembra già roba da marziani che te lo avessero dato…
    (Vivo in una regione già rossa, ora arcobaleno)
    Ma dopo che il patrocinio era stato dato, che sia stato ritrattato per paura davanti alle minacce è un’altro gradino sceso dalla democrazia e libertà di pensiero in Italia.
    2023 o 1923?
    Comunque, Costanza, è un onore essere stata trattata come papa Benedetto alla Sapienza.

  4. Diciamolo: dopo dcenni di femminismo e cultura del ’68 il libro di Costanza è stato una rivoluzione. Con parole semplici ha insegnato una “polarità” fondamentale, e dimenticata, nei rapporti di coppia.
    Solidarietà per quanto avvenuto a Genova; significa che Costanza sta facendo un buon lavoro!

    1. Nunzia

      Perché sottomessi? Io direi vicendevolmente e liberamente coinvolti alla pari nello stesso progetto di vita, ma certo non sottomessi. Felicemente sposata da 38 anni e da nonna non capisco per quale ragione sia necessario usare la parola “sottomessi” o qualche altro pessimo sinonimo comunque inteso. Fin da subito abbiamo costruito la nostra unione alla pari scambiandoci i ruoli in ogni ambito e in ogni situazione, cucina compresa. E così è e deve essere se la coppia funziona, altrimenti si parla d’altro. I figli sono stati educati su questo principio ed oggi le loro unioni funzionano benissimo.
      Beh, a dire il vero forse in famiglia siamo tutti volentieri “sottomessi” a un personaggio aristocratico che si comporta da assoluto padrone di casa: la gatta persiana Minù, che ci osserva sorniona.

  5. Luca Mancini

    Grazie anche per questo pezzo.
    Davvero triste quanto accaduto. Nulla di nuovo purtroppo, e che non dovrà sorprenderci in futuro, considerata la statura della nostra politica e società (intesa come massa).
    Ma sappiamo altrettanto bene che “le nuvole non possono annientare il Sole”.

  6. Barbara remelli

    Grazie Costanza, quello che hai detto è per me estremamente necessario adesso, prego il Signore che lo operi in me🙏

  7. Angelo

    Scusate, vorrei avere il recapito di padre Serafino Tognetti se è possibile, vorrei scrivergli.
    Grazie

  8. Ago86

    L’errore più comune che si fa quando si viene a contatto con il tema del rapporto tra sessi così come espresso nelle Sacre Scritture consiste nel ritenere che “chi comanda” non debba rendere conto a nulla, e il “potere” non sia altro che l’espressione aleatoria della volontà del singolo. Questa visione volontaristica è del tutto moderna ed è la negazione diretta del Vangelo, nel quale il potere è la realtà più concreta di tutte perché è il Logos divino espresso nel cosmo; per cui non è distinto dalla sapienza, dalla santità, dalla giustizia e da tutte le virtù (che sono degli abiti che aiutano ad esprimere al meglio le caratteristiche umane e i propri talenti, non dei tabù capricciosi imposti a caso). Ecco perché il potere stesso comporta la sottomissione ad una realtà e ad un ordine più grande; comandare è qualcosa di estremamente razionale e necessita la virtù della prudenza in sommo grado poiché consiste nel portare a piena realizzazione le capacità della natura, della famiglia e della persona.

    In quest’ottica ogni pretesa femminista, marxista e “liberazionista” si mostra per la completa vuotezza che è: la dialettica servo-padrone su cui si basano è completamente al di fuori di questo discorso e dallo stesso logos; è la negazione di ogni ordine reale e riduce tutto alla volontà del singolo e al conflitto tra volontà individuali. La loro idea di potere è la stessa che aborrono e stigmatizzano continuamente: “fai quello che vuoi, non c’è nulla e nessuno a cui devi dare retta o rendere conto”. Il dominio dispotico del più forte.

    Nel Vangelo e nel creato il potere è in sé stesso obbedire al Logos e ad ogni creatura nel quale Esso si rispecchia. Una volta tolta di mezzo l’idea moderna del potere ha senso vedere l’obbedienza come una grande virtù perché consiste nel capire ciò che si è, ciò che si può fare e come agire nella propria realtà. I vari passi biblici e paolini sulla sottomissione vanno letti con quest’idea alle spalle, dalla quale discende l’esistenza di tanti tipi di potere quante sono le persone e le creature, e ognuno di essi comporta un’obbedienza e una sottomissione a qualcosa di ordinato e concreto. La prima beatitudine, che comprende tutte le altre, proclama beato chi si trova nella condizione di dipendenza da Dio e dalle creature: la sottomissione paolina va vista in quest’ottica, e quando viene vissuta porta alla piena realizzazione della persona – la felicità.

    1. Bellissimo commento. Abbiamo dell’autorità una visione soltanto dispotica, trasmessaci dalla società contemporanea che da un lato ci sussurra che il potere è male (“vietato vietare”), dall’altro lo esercita senza scrupoli

  9. che ti devo dire ? grazie per la serenità che metti nella mia anima … leggendoti sto bene … non voglio farti insuperbire … ma qualche volta mi sembra di sentire la pace che lo Spirito mi mette dentro… poi penso …beh anche lei può essere un mezzo usato …

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