Le pagine delle nostre vite
di Costanza Miriano
Vorrei intitolare questo post “libri di amiche che mi hanno stupito”. Anzi, più precisamente “libri belli di amiche conosciute su Facebook che poi sono diventate amiche in carne ed ossa e che mi hanno confermato che, nonostante le perdite di tempo e le polemiche inutili i social sono una cosa bella”. So che il severo admin boccerà il mio titolo, ma io ci terrei a ricordare che grazie alla rete ho incontrato persone meravigliose. È vero che il tanto vituperato algoritmo ci dà l’illusione di vivere in un mondo che non esiste, dove tutti la pensano come te, ed è vero che questo mondo non esiste, però grazie all’algoritmo ho incontrato Giuliana Zimucci.
Alle 21 diretta per recitare insieme il Sacro Manto
Alle 21 reciteremo insieme l’ultimo giorno del Sacro Manto di San Giuseppe.
Collegatevi al link che vedrete qui sotto dalle 21, dal canale youtube di Don Fabio De Biase
Finiamo il Sacro Manto con un digiuno
di Costanza Miriano
Quando sullo schermo compare il nome della mia amica bionda, Monica, già lo so: non devo rispondere. Mi trascinerà in qualcosa di faticosissimo, mi proporrà un’idea pazza, o minimo qualcosa di scomodo o folle, mi sottoporrà una situazione difficilissima da risolvere, un mucchio di soldi da trovare per qualcuno, e io dovrò cominciare a chiedere a destra e a manca, che prima o poi finirà che la gente mi evita. Mi conviene dire che sono impegnatissima, che sto eseguendo un’operazione a cuore aperto, mettendo a punto un vaccino, traducendo la Summa Theologiae in cinese. Però niente, non resisto. Rispondo sempre. Anche perché di solito al massimo sto correggendo delle frasi di greco o mettendo il rosmarino dentro un pollo (che comunque un po’ somiglia a un’operazione chirurgica, dai). La sventurata rispose.
“Gesù, pensaci tu”
di Costanza Miriano
Qualche tempo fa una carissima amica mi ha chiesto quale frase avrei scelto se ne dovessi avere una sempre sotto gli occhi. Senza pensarci troppo le ho risposto “Gesù, pensaci tu”, il ritornello dell’atto di abbandono di Don Dolindo Ruotolo. Siccome è una suora e con le consorelle gestisce una scuola (una delle più belle mai viste, a Genova, quella delle figlie di San Giuseppe) ho pensato che stesse preparando uno striscione per i bambini, qualcosa per una recita o roba del genere, e la frase mi è salita alla bocca senza pensarci un secondo, poi ho dimenticato la domanda.
Chi va piano… Cinque passi al mistero.

Voi sacerdoti avete ricevuto il dono di salvare le anime
Un lettore del blog ha voluto scrivere una lettera aperta al vescovo di Pinerolo Monsignor Derio Olivero.
Eccellenza, sono un fedele, un padre di famiglia non della sua diocesi. Ho avuto occasione in questi giorni di leggere il suo comunicato in cui annuncia la chiusura ‘preventiva’ delle Messe a Pinerolo causa Covid-19; ho pensato di condividere con Lei e con altre persone interessate qualche considerazione nata nell’apprendere questa decisione, nella speranza possa essere di stimolo alla riflessione anche per altre diocesi che stessero valutando iniziative simili.
Per grazia di Dio, ad oggi il virus non ha toccato nè me nè le persone che mi sono care, mentre ho letto di quanto duramente Lei sia stato colpito.
Non so quanto questo fatto possa influire sulle riflessioni sottostanti, se crei un distacco che impedisca un giudizio completo o invece non influisca sulla mia capacità di lettura della realtà.
Cercherò comunque di partire da qualche dato oggettivo che prescinde dalle diverse esperienze personali.
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In Italia le famiglie sono lasciate troppo sole
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La paura è una bugiarda
Domani ( giovedi 5 novembre) a questo link si potrà seguire la presentazione de Il freddo dentro, la raccolta delle trascrizioni dei Cinque Passi 2018/19, che si terrà alle 17 alla Libreria San Paolo di San Giovanni in Laterano. Intervista Natale Benazzi.
Abbiamo pensato di proporvi qui un estratto del passo sul tema, purtroppo, del momento:
In mille per pregare San Giuseppe
Quello che nessuna intervista potrà mai cambiare
di Costanza Miriano
Al di là di smentite (che non arriveranno), esegesi, interpretazioni normalizzatrici, al di là dei tranquillizzatori di professione, i nononvolevadirequello che ignorano che mai nessun Papa ha avuto un team di addetti alla comunicazione così nutrito (a parte che Navarro Valls era così alto e bello e bravo che ne valeva dodici), a parte le analisi dei tagli di montaggio che manco Thelma Schoonmaker, trovo che non si debba cadere nella trappola della lobby lgbt.
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Niente di ciò che soffri andrà perduto (due piccoli estratti)
Due piccoli estratti di Niente di ciò che soffri andrà perduto
In fondo il calendario degli incontri.
di Costanza Miriano
È l’una e tre quarti di notte e sono ancora in fila per la doccia. Nel bagno di casa c’è uno che è appena tornato da un giro con gli amici, anche se due giorni fa era un bebè mentre adesso ci contendiamo gli spazi notturni (ma perché non esce a drogarsi?). Da quando sono rientrata dalla corsa, nel tardo pomeriggio, non sono mai riuscita a varcare la soglia della sala ovale – così si chiama il bagno a casa nostra, essendo l’unica stanza in cui ci si può ritirare da soli a prendere decisioni strategiche, come fanno i presidenti degli Stati Uniti –, visto che c’era sempre qualcuno che mi chiedeva uno schema di scienze, un bottone, della lattuga (questa interessa soprattutto a una specie di ciabatta pelosa e molesta che all’anagrafe risulta essere la cavia peruviana Gessetto), oppure mi toccava ascoltare uno sfogo telefonico pulendo la cucina con il cordless incastrato nella clavicola, posizione scomodissima che tengo per circa tre ore al giorno e per la quale credo che a breve avrò diritto a una pensione di invalidità. Inoltre sono a dieta da una settimana e sono ingrassata, cosa che non si è mai vista in tutta la storia mondiale delle diete, che al limite non funzionano, ma ingrassare no, non si può, non è legale. Infine ho pure fatto arrabbiare mio marito, e la cosa brutta è che aveva ragione lui, ma non ho potuto dirglielo anche se avrei tanto voluto, perché purtroppo va contro i miei più radicati principi immorali. Lo ammetto, non sono grandi sofferenze, non si possono neppure paragonare a quelle di cui racconterò in questo libro.
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Parola Parola Parola. L’Antico Testamento
In Olanda dal deserto sta nascendo una nuova vita
di Costanza Miriano
La cosa bella di quando finisco di scrivere un libro (e le bozze e le revisioni e tutto) è che finalmente posso leggere a mia volta, e anche se il tempo è sempre poco, è comunque un sollievo veder scendere la pila dei volumi che torreggiano accanto al letto. Rimane il momento doloroso della scelta, da cosa cominciare, e a quale delle altre ottocentosedicimila cose dire di no, per dire sì alla lettura.
Nel caso di “Dio vive in Olanda” l’elemento che ha fatto saltare la lunga fila a questo piccolo, prezioso volume è che il tema mi interessa moltissimo, in modo viscerale, quasi doloroso, direi. Lo esprime il sottotitolo: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”
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Quello che è più nostro della nostra stessa vita
di Costanza Miriano
Domenica scorsa volevo andare a due messe: una di sera a Chiesa Nuova, per incontrare gli amici, una nella mia amata parrocchia, dove sarebbe andato mio marito, di turno al lavoro la sera. Siccome era la messa “di scorta”, per stare con mio marito, sono arrivata più in ritardo del solito (sì lo so sono una brutta persona), e non mi hanno fatta entrare. Vuol dire che i pochi posti disponibili rispettando le distanze erano stati presi, e mentre deploravo la mia sciatteria, gioivo perché erano mesi che non vedevo raggiunto il terzo della capienza.
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Nessuno è immune alla sofferenza
di Costanza Miriano
Se il momento botola (quell’istante in cui vorrei sparire sotto il pavimento perchè mi fanno complimenti che trovo esagerati o fuori luogo, cioè tutti tranne quelli sulla tonicità muscolare, sempre graditi anche se falsi) caratterizza ogni incontro che faccio in pubblico, in questo momento, dopo l’uscita del mio ultimo libro – Niente di ciò che soffri andrà perduto – ogni volta che mi trovo a parlarne è tutto un interminabile momento botola.
I lavoratori dell’ultima ora. Lectio di don Antonio Grappone al monastero WiFi
Cosa è la lectio divina, cosa sono le parabole, come la Parola di Dio ci fa inciampare e ci cambia (è performativa, direbbe Ratzinger). Tanta, tantissima roba in questa lectio di monsignor Antonio Grappone che abbiamo registrato per voi all’incontro del primo lunedì del mese (questo mese eccezionalmente il secondo) del monastero WiFi nella parrocchia Parrocchia Natività di Nostro Signore Gesù Cristo in via Gallia a Roma. La lectio prende spunto dal Vangelo d Matteo (Mt 20,1-16) della prossima domenica.
Cliccando QUI è possibile ascoltare o scaricare da dropbox il file audio di don Antonio Grappone (non è necessario iscriversi basta cliccare play sul lettore integrato o scaricare il file cliccando in alto a destra)
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Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana
Esce oggi per Sonzogno Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana
di Costanza Miriano
Di solito era una di quelle domande con cui i figli mi bloccavano quando furtivamente, scansando a piedi scalzi scenari di guerra a terra (soldatini schierati a difesa del dinosauro capo, che si chiamava Sindacon) o teatri d’amore (due principesse che se le erano date di santa ragione per un bel tomo dal mantello azzurro), cercavo di raggiungere l’agognata meta serale, il divano sul quale svenire ingerendo dalle sei alle ottocento calorie di risarcimento.
“Mamma, ma se Dio è buono, perché si muore?” No, dico, avrei risposto velocemente e a caso a qualsiasi altra domanda al mondo (la Roma vince domani?, sì certo; perché la zia era così allegra?, perché era ubriaca, è ovvio; perché i dinosauri si sono estinti? perché non facevano i compiti per scuola, è chiaro). Qualsiasi quesito. Ma “perché il male”, no. “Perché la morte”, no, vi prego, non a quest’ora, se non dormo entro due secondi sbrocco. Eppure sono quelle domande che non puoi liquidare, neanche se non dormi da ventidue ore e cammini appoggiandoti ai muri.
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