Egli canta ogni cosa

egli canta ogni cosa

di Francesco Montini

«Amo Gesù. E voglio raccontarLo a tutti». Don Jonah Lynch, giovane prete americano e rettore del seminario della Fraternità dei Missionari di San Carlo, non usa tanti giri di parole per spiegare il motivo e il perché della sua ultima fatica letteraria, che arriva dopo il grande successo del suo “Profumo dei limoni”, dedicato al rapporto con le nuove tecnologie.

Egli canta ogni cosa (Lindau 132 pagine euro 10) è uno di quei libri, che come dice il comico Paolo Cevoli nella sua divertente quanto inusuale prefazione, «fa compagnia».

Il sottotitolo è tutto un programma: improvvisazione libera su Dio, la musica, la scienza e l’amore. Un sacerdote che parla di Dio è cosa abbastanza scontata, ma cosa c’entrano la musica, la scienza e addirittura un tema delicato quanto comune a tutti gli uomini come l’amore? Don Lynch racconta che l’impulso a scrivere è nato dalle domande che un nutrito gruppo di giovani dell’Emilia Romagna gli hanno rivolto alcune settimane dopo il terremoto che aveva colpito quella regione. «Perché Dio permette il male?». «E’ possibile vivere un amore per sempre?». Ma soprattutto quella domanda che accomuna l’uomo da sempre: «Come si fa a credere in Dio?». Per rispondere don Jonah non parte dalla astratta teoria cristiana o dal catechismo, ma racconta la sua vita. Quella di un adolescente, che dopo aver letto i Fratelli Karamazov sorvolando le Montagne rocciose, comincia ad avere i primi dubbi su Dio. «Perché permette il male?» si chiedeva.

E da quell’istante il suo rapporto con il Mistero comincia a raffreddarsi. Va in Chiesa per far contenta la mamma, ma si rifiuta di pronunciare il Credo. Cerca negli anni dell’Università delle certezze, nella fisica, nella scienza come nell’amore per una donna, quello che può durare per tutta la vita. A poco a poco però cominciano a nascere in lui dubbi e domande. La realtà come sempre incalza e inizia a fargli vacillare tutto. Ma Dio non si è dimenticato del giovane Jonah. Gli fa incontrare, per via del tutto casuale, un professore, che lo inviterà alla “Scuola di comunità”, uno dei momenti di incontro promossi dal movimento di Comunione e Liberazione. Una scintilla rinasce nel cuore di don Jonah che ricomincia a guardare Dio con occhi diversi.jonah lynch

Un rapporto che nel tempo diventerà tanto profondo dal portarlo ad abbandonare la sua terra per approdare a Roma ed entrare nel seminario fondato da Mons. Camisasca, oggi vescovo di Reggio Emilia – Guastalla. Oggi ha il delicato quanto impegnativo compito di formare i nuovi sacerdoti, educandoli soprattutto ad amare Dio, a radicarsi in Lui. «Cristo è la chiave di ogni domanda, non ci sono angoli bui che la sua luce non raggiunga» scrive nel libro, guardando alla sua vita e alle tante note che Dio ha suonato in lui. E che suonano in ognuno di noi. Perché Egli canta ogni cosa

7 pensieri su “Egli canta ogni cosa

  1. Davanti a certe tragedie l’essere positivi può aiutare, ma non serve a molto. Secondo me le risposte possibili, oltre alla preghiera, sono o il silenzio con la sua compassione (cum patire, soffro con te, ti sono vicino) o parlar di Dio che da’ senso a tutte le cose, tutto il resto sono chiacchere.

  2. Bel libro, già presente nella mia biblioteca assieme a “Profumo dei limoni” e “Nessuno genera se non è generato”.

    Buona e bella giornata a tutti!

  3. Certamente da comprare e da leggere e, penso, da far leggere ai nostri figli 😉
    Giovani sacerdoti (e suore!) ne ho conosciuti più di uno, grazie a Dio (anche se ancora sono troppo pochi, ma confidiamo) e hanno una “carica”, una freschezza, una gioia, un Amore per Cristo, che affascina e trascina (anche il “nostro” padre Maurizio Botta è uno di questi). Deriva certo dalla loro giovane età, ma anche dal fatto che al giorno d’oggi la scelta della piena Consacrazione, non può che venire da una forte vocazione, da un profondo cammino di conversione e da una concreta esperienza di rapporto con Dio, ma mi piace anche pensare che rispecchia l’umano periodo dell’innamoramento, della scoperta di un Nuovo Amore totalizzante. Quel periodo in cui non puoi parlare d’altro se non di Lei o di Lui e ogni cosa a Lei o a Lui rimanda…

    Questo “innamoramento” sono, certo sfocerà un un maturo, solido, fedele, santo “rapporto matrimoniale” (già lo è “giuridicamente” esendo uomini e donni ordinati e confermati dalla Chiesa) a beneficio di tutti noi. Così come è di fatto per tanti anziani presbiteri e suore.

  4. admin

    “Nella Chiesa ci sono cristiani tiepidi, cristiani da salotto, educati, ma che non sanno fare figli alla Chiesa con l’annuncio e il fervore apostolico. Lo zelo apostolico non deve appartenere solo ai missionari. La Chiesa ha tanto bisogno di questo e non soltanto in terre lontane, nelle chiese giovani, nei popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo, ma qui in città. Proprio qui c’è bisogno di questo annuncio di Gesù Cristo. Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia: essere cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio benedetto sia il Signore”.

    Papa Francesco, oggi

  5. Zelinda Davolio

    lui (Jonah) è una persona garbata e luminosa… ogni sua parola colpisce, consiglio fortemente!

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