Annunciate ai ragazzi la vita eterna!

di Costanza Miriano

Quello che ho ascoltato alle conferenze stampa del Sinodo mi fa pensare a quando una volta don Vincent Nagle, trovandosi davanti a una marea di ragazzi e parlando senza riuscire ad attirare la loro attenzione, si interruppe, fece silenzio, poi gridò: “Ragazzi, voi dovete morire”. Il brusio cessò e tutti si misero ad ascoltare (e poi, una volta che cominci ad ascoltare don Vincent, se lo fai entrare nel cuore, sei spacciato).

I ragazzi, che sono solo uomini e donne con qualche giorno di meno, sono alla ricerca del senso. Se la Chiesa non parla loro di morte e di vita eterna, che gliene può importare ai ragazzi dell’opinione dei preti sul mondo? Che autorità hanno i preti, se non quella dell’accesso al sacro? Ci sono sociologi migliori di loro, e psicologi, e animatori, e anche operatori sociali. Perché mai qualcuno dovrebbe ascoltarli? Da dove viene loro l’autorità?

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E se invece….

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di Maria Elena Rosati   trentamenouno

E’ vero, in questi giorni prolungati di assenza, mi sono guardata molto intorno, e mi sono riempita le orecchie di alcune parole particolarmente ricorrenti di questo periodo, legate ai fatti di cronaca delle ultime settimane: vita, morte, vittoria, risurrezione, umiltà, esperienza, viaggio, tributo, ricordo, dolore, rabbia, vergogna, noia, immortalità. E ho avuto l’ennesima conferma che in questa fase di crisi e di smarrimento generale, le nostre cronache ruotano intorno a storie di disperazione e morte.

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