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Purtroppo la Chiesa non parla più di contraccezione e di Humanae vitae, argomenti che sono tutt’altro che dei cavilli, ma toccano l’essenza dell’uomo, cioè la sua capacità di relazionarsi nell’amore. Educare a questi argomenti è educare all’amore. Il resto, come i piani pastorali, sono cose importanti ma non sono l’essenza, ma la conseguenza.
Sono convinto che i Pastori della Chiesa ci conducono a Cristo, ma quando sono fedeli alla dottrina bimillenaria della Chiesa.
Se, ad esempio, volessero darci a intendere che le unioni omosessuali possono essere accettate dalla Chiesa e dalla società, allora, pur rimanendo i Pastori legittimi, agiscono in un campo che non è più di loro competenza, che è quella di essere CUSTODI della fede e non inventori.
Grazie a Dio il Concilio dogmatico Vaticano PRIMO ci assicura che i dogmi, pur superando la ragione, sono RAZIONALI, per cui qualunque fedele può capire quando c’è un tentativo illecito di cambiare non una teoria teologica, come quella del limbo, ma un articolo di fede rivelata.
Ad esempio, se un Pastore dicesse che la Madonna non è assunta in cielo, anche un fedele può capire, grazie alla sua ragione, che questa è una affermazione contraddice il dogma, per cui è da ritenersi invalida.
In questo senso (e solo in questo senso) anche i semplici fedeli sono custodi della fede.
Il Magistero, che pure anche ultimamente sta affermando cose bellissime, da accettare senza remore, in certi punti sembra essere fumoso e difficile da capire. Questi punti devono essere interpretati in modo che non contraddicano la dottrina precedente, che può essere approfondita, ma non cambiata. Questa continuità è la condizione indispensabile perché si possa parlare di Magistero. E questo è un Dogma.
Dico questo perché questo silenzio dei Pastori sull’Humanae vitae mi preoccupa. Il troppo tacere potrebbe far “dimenticare” yna parte fondamentale della verità evangelica e, anche, umana.