(freely inspired by C.S. Lewis, Le lettere di Berlicche)
Mio caro Malacoda,
come di consueto le tue “proposte operative” lasciano trapelare un dilettantismo preoccupante. Se non avessi già dato prova sicura della tua malafede ti si potrebbe credere un infiltrato del Nemico. Più volte ho avuto modo di segnalare all’Amministrazione Pandemoniale che in fasi come questa, decisive, occorrerebbe ben altro che uno sparuto drappello di tirocinanti. Ma, d’altro canto, questo passa il convento – pardon, l’Inferno!
Ciò detto, veniamo a noi.
Non mi stancherò mai di raccomandarti di non sottovalutare il Nemico, per quanto comprenda appieno il tuo disgusto per le Sue bassezze prive di ogni indegnità, a cominciare da quella insana passione per la materia: carne, pane, pietra, terra, ecc. Tutto ciò ha a che fare, rammentalo bene, con la Sua disdicevole usanza di farsi cibo per concedersi alle proprie creature. Egli, già te ne ho fatto menzione, si prefigge il folle proposito di voler accordare liberamente le volontà dei Suoi figlioli alla propria.
Fu Nostro Padre che sta laggiù a insegnarci invece che è l’uomo ad essere, prima di tutto, cibo. Il nostro ideale è bulimico, come la bestia dantesca «che mai non empie la bramosa voglia, e dopo ‘l pasto ha più fame che pria». A che aneliamo se non a schiacciare, sottomettere, assorbire la volontà umana nella nostra? Se diamo impressione di concedere libertà agli esseri umani è solo per meglio asservirli, in seguito, al nostro Ego.
Ad ogni modo l’Avversario, bisogna riconoscerlo, gioca la Sua partita con grande abilità strategica. E sia, concediamolo pure! L’astuzia non Gli fa difetto. Non bastava, no di certo!, essersi fatto carne – e non carta. Ha anche spinto i Suoi a raccogliersi non solo intorno a un messaggio, ma attorno a uomo con un volto e una storia. Tra Nostro Padre e i figli del Nemico è stata eretta – orrore degli orrori! – una Roccia di carne incrollabile.
Questa Sua mossa, indubbiamente, non giova a semplificare i nostri piani. Tuttavia, caro Malacoda, in questi millenni non siamo rimasti a guardare. Il Consiglio Superiore di Tentazione ha escogitato da tempo efficaci contromisure. Dal canto nostro possiamo sempre contare sulla liquidità. Ah! non ci è mai mancata, la liquidità. Nostro Padre ha sempre concluso ottimi affari con Mammona. Per questo ciò che scorre, come ciò che striscia, è affar nostro. La volontà liquida delle “correnti” che con prepotenza trascinano le folle annichilendo ogni segno della loro esistenza, il flusso irresistibile del tempo che divora i propri figli alla maniera di Crono, tutto questo è il nostro elemento naturale.
Ti sarai accorto, voglio sperare, del fatto che i servitori del Nemico nulla temano di più della confusione. Questo perché Egli ama comunicarsi alle anime in un’atmosfera di pudore e discrezione, nel silenzio e nella solitudine. Ciò sempre per via, avrai capito, della Sua sciocca premura per gli esseri umani, come se Egli disdegnasse di forzarli. Come temesse, piegando le loro fragili volontà, di far torto a quelle misere, insignificanti nullità.
Già Nostro Padre Laggiù tentò di confondere il Figlio del Nemico nel deserto, squadernandogli innanzi un intero campionario di illusioni. Tentativo di gran genio, purtroppo non coronato dal successo che avrebbe meritato. Ma oggi, Malacoda, possiamo contare su circostanze assai più vantaggiose.
Ricorda: l’attacco frontale alla Roccia del Nemico di rado ripaga gli sforzi. La cortina di ferro ha fatto il suo tempo. L’esperienza ci ha insegnato che il lavorio ai fianchi è di gran lunga il più proficuo. Cercare di scalfire direttamente la dura e impenetrabile Roccia è improduttivo. Meglio allora celarne i lineamenti sollevandole attorno una cortina di fumo. Sfumare i contorni, capisci? Se non possiamo abbattere possiamo sempre corrompere. Al posto della realtà, la favola, il sogno, il miraggio! Sostituisci alla Roccia il Palcoscenico, fa’ che la Pietra diventi Idolo, lancia Pietro come Pope star!
Abbi dunque cura di suscitare attorno alla persona privata del pontefice uno stato di veglia febbrile, così da caricare i suoi gesti, in particolare i più insignificanti, di una allure arcana, inattingibile alla massa dei comuni mortali. Soprattutto, è di vitale importanza incoraggiare qualunque genere di speculazione fantasiosa e sconclusionata a riguardo di ogni sua mossa, di modo che la minima movenza della Pope star, finanche la postura o la mimica facciale, appaia ai più come novità radicale e rottura col passato, meglio se più recente.
Ogni esaltazione collettiva gioca a nostro favore. Il disappunto vi fa regolarmente seguito e nulla è più facile per noi che trasformare in violenza cieca il fondo cupo e irrazionale delle masse. Tutta la filosofia infernale in fondo altro non è che una tecnica del linciaggio. Anche tu ricorderai con diletto come una folla dapprima osannante abbia successivamente intonato il crucifige per quel maledetto Nazareno…
Potrai avvalerti all’uopo del mass-media system, questa meravigliosa invenzione (stavo per dire diavoleria) moderna. Il Nemico, devi sapere, a causa di quella Sua stucchevole infatuazione per gli organismi viventi predilige tempi lunghi e dilatati per sedimentare in profondità nell’intimo dei Suoi figli. C’è qualcosa di detestabilmente materno, un nauseabondo sentore di femmineo in questa crescita interiore e paziente, misteriosa e invisibile – comprenderai meglio, ora, perché Nostro Padre abbia tanto in odio la Donna.
Not in Our Name! Le nostre parole d’ordine sono: rottura, separazione, isolamento, disarticolazione.
Ora, perfino dagli opuscoletti della Casa di Correzione per Tentatori Incompetenti puoi apprendere che queste sono le note dominanti del mondo in cui vive il tuo paziente. Quegli adorabili saccenti di sociologi (a proposito: quanto sono utili alla Nostra Causa, tienili da conto) hanno anche coniato dei divertenti nomignoli (“società istantanea”, “società liquida”). Se fossimo mossi – ma non lo siamo, il va de soi – da intenzioni più caritatevoli non ci potremmo esimere dal far vacillare le loro pretese di autosufficienza. Sarebbe più corretto dire infatti che certe brillanti definizioni sono state “adottate” a loro insaputa, non senza cioè i discreti suggerimenti del nostro solerte Ufficio Disinformazioni.
Comunque sia, lungi da noi voler rinnegare i vantaggi cagionati da un cosiffatto stato di cose. Pensa a come una società in stato di liquidazione permanente e centrata sull’istante agevoli eccezionalmente il perseguimento dei nostri scopi! Là dove non vi sono che istanti isolati e successivi può darsi solo una linea di fratture giustapposte. Una vera bolgia, insomma. Non pare anche a te di respirare, si fa per dire, una soffocante aria di casa? Certo non un clima propizio, ne converrai, a quella lenta gestazione delle anime praticata dal Nemico.
Considera che il tuo paziente, solo che lievemente si scosti da Lui, subito si troverà immerso, con tutti i suoi sensi, in uno stato di frenetica sovraeccitazione. A tenerlo lontano dall’orazione, che lo ricondurrebbe nelle Sue braccia, provvede lo spirito d’agitazione universalmente diffuso dai media. Raramente, te lo confesso, ho percepito con tale intensità una simile spasmodica tensione verso l’effimero, l’istante e l’immediatamente visibile! C’è da restare ammirati! Per non parlare di quanto sia congeniale alle nostre operazioni questa loro onnipresente invasività sonora, così idonea a scacciare il silenzio.
Noi detestiamo il silenzio. Il Nemico, come sai, se ne serve per tendere i Suoi agguati alle anime. Che pusillanime! Agire di soppiatto, furtivamente, come un ladro nella notte, quando potrebbe, solo che si degnasse di innalzare con potenza il proprio Verbo, sovrastare ogni suono dell’universo! Nostro Padre, al contrario, è un vero patito del Rumore. Non v’è angolo dell’Inferno che non sia soverchiato da un grido d’angoscia, ovunque vi riecheggia il frastuono assordante e spietato della Forza che schiaccia e calpesta!
Vedrai, vedrai con che maestria la cosiddetta “stampa libera”, una volta dis-orientata a dovere, saprà enfatizzare ogni scarmigliatura della chioma petrina, dibattere all’infinito sulla più minuta piega delle vesti della Pope star. Ci sono “opinionisti” di gran talento in grado di passare al setaccio di una morbosa curiosità ogni singola sfumatura dei gusti privati del Suo Vicario, autentici portenti capaci di disquisire con maniacale precisione di mozzette, pianete e apparati della curia romana senza mai nominare il Nemico!
Fomenta e spargi a piene mani la «oscura gioia della chiacchiera», così che la ciarla a ciclo continuo conduca a discettare al contempo di tutto e di nulla, con presunzione e sussiego al sommo grado. Ciò che conta è distogliere la mente del paziente da quel che è veramente essenziale per la fede del Nemico.
Non trascurare perciò di aggiornarti sulle ultime novità nel campo della comunicazione. Segui con estrema cura le sortite del tuo paziente nei luoghi prediletti del chiacchiericcio virtuale: blog, forum, social network, ecc. Impara a destreggiarti nel web 2.0, giacché pochi sono gli spazi altrettanto carichi di promesse. Ti accorgerai presto delle molteplici opportunità offerte dall’arena digitale, e quanto essa faciliti – senza far ricorso ad avventatezze, solo facendo leva sulle più futili balordaggini – il frazionamento dei figli del Nemico in innumerevoli fazioni litigiose.
La migrazione del gregge di Pietro verso il campo di Agramante, voilà notre chef d’oeuvre! Quanto è stato eccitante alimentare odi profondi fra chi dice “papa” e chi dice “vescovo di Roma”! E che dire degli oziosi cincischiamenti intorno al colore delle calzature del Vicario Nemico? Come dimenticare poi l’aspra contesa tra i partigiani di Francesco e i tifosi di Benedetto, impegnati a guerreggiare per stabilire chi tra i due detenga il primato dell’umiltà? È dal tempo dei partiti di Paolo e Apollo a Corinto che ci ingegniamo senza posa per mettere in circolo nella Sua Chiesa quella mistura di superbo autocompiacimento, nevrotico fermento e virtuosa indignazione tipica di ogni cricca minuscola e aggressiva.
Omnia cooperantur in malum. Nostro Padre che sta laggiù, tienilo bene a mente, non ha timore di predicare la volontà del Nemico, purché possa predicarla a proprio modo.
Tuo affezionatissimo zio
Berlicche
Ancora una volta d’accordo sui contenuti e vere congratulazioni per l’ingegno letterario! Hai smascherato il menzognero. Grazie Costanza.
Semplicemente strepitoso!!!!
Ammettendo qualcheduno ce la facesse a leggere tutto quanto scritto qui sopra, gli passerebbe la voglia di qualsiasi lettura per sempre…
Per lei solo haiku? Oltre 17 sillabe no lettura? Ahiahiahiahi 🙄
Per dare questo giudizio deduco che tu lo abbia letto. E quindi non leggerai più niente e neanche commenterai: evviva!
…proprio così! SMACK a tutti!!!
Sia lodato Gesù Cristo!
Grazie, mi ha fatto venire voglia di leggerlo.
Grande Andreas!
abbiamo tutti i giorni sott’occhio la faziosità di tanti buoni cattolici che ogni giorno sbilanciano tra una sorta di “papolatria” e una denigrazione di questo o quell’atteggiamento del Papa Francesco a confronto con l’Emerito (mi ha colpito soprattutto un serie di foto che mettono a confronto l’abbigliamento di uno e dell’altro, i modi di affacciarsi dal balcone, le frasi di saluto, i baci ai malati, le carezze ai bambini, le lavande dei piedi, il definirsi papa o vescovo di Roma, come se la seconda definizione non implicasse l’altra…..). Il vero problema sembra “mi piace”, “non mi piace”, “mi è simpatico” “non mi è simpatico”. Oppure, quasi peggio “mi piacerà ancora di più quando i media radical-chic inizieranno a parlarne male per via della chiusura sui temi etici, e prima o poi succederà….”.
A parte il fatto che non ci dovrebbe importare un granchè della posizione di Corriere o Repubblica, ma da quando il nodo della fede è il mi piace / non mi piace? Il vero nucleo della fede nella Madre Chiesa è “mi fido”. Indipendentemente dal nome del Papa. E se riconosciamo l’autorità del Papa, che ci è Padre, Santo Padre, questo comporta il seguire sia la dichiarazioni infallibili sia il Magistero quotidiano che si esprime nelle omelie, nelle udienze, eccetera.
Si può lecitamente essere in armonia con uno stile, con un modo particolare di esprimersi (ogni Papa ha un suo carisma specifico), ma se stiamo qui a definire NOI cosa debba essere proprio di un Pontefice finiremmo per non ascoltarlo praticamente mai. E ho notato che queste posizioni critiche, più papiste del papa stesso, sono proprie di chi vanta un certo livello culturale, senza alcuna carità nei confronti di fratelli più semplici, se vogliamo ignoranti delle grandi questioni teologiche. Certamente c’è chi va in piazza San Pietro solo per una simpatia di pelle, assolutamente legata alla contingenza di un papa che “acchiappa” e che forse era del tutto inesistente per Benedetto XVI e che potrebbe non avere seguito per il prossimo. Ma ci sono anche molti, moltissimi, la maggioranza dei fedeli che seguono il Papa, qualunque Papa perché riconoscono semplicemente una paternità irrinunciabile, irriducibile alla simpatia. Sanno che amare la Madre è necessariamente seguire le indicazioni del Padre. Sono i semplici di cuore, come tutti dovremmo desiderare di essere, e non perché non si manifestino dubbi ma perché cercano di superare i dubbi nella fedeltà, nella sequela umile. Se poi qualcuno vuol continuare a guardarsi l’ombelico, convinto di essere cattolico duro e puro…. bè, faccia pure, ma rischia di perdersi il bello del cristianesimo, il vivere la fede nella Comunione.
Andreas magnifico! Bonariamente pungente, sagace, realistico, e divertente.
E Giuly, mi associo alle tue osservazioni. Mi fido: l’unica opzione sensata.
E gente che si fida pare che ce ne sia in giro, e qualcosa già succede. L’onda di simpatia dei fedeli per Papa Francesco non è certo solo riconducibile a un’infatuazione mediatica.
Questa notizia immagino che non piacerà a Berlicche e a tutta l’Amministrazione Pandemoniale:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/papa-el-papa-pope-francesco-francis-francisco-23895/?fb_action_ids=10200865675585867&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%7B%2210200865675585867%22%3A364045920372154%7D&action_type_map=%7B%2210200865675585867%22%3A%22og.likes%22%7D&action_ref_map=%5B%5D
Precisamente, giuly. A parer mio le cose peggiori le stanno mostrando certi “intellettuali cattolici”. Ciò mostra che dietro ogni cattedra si cela l’insidia pericolosissima dell’orgoglio, in primo luogo per chi la occupa. Non c’è da scherzare: una fede-sapere, una fede solo intellettualistica ma priva di carità è precisamente la fede dei demoni, che non dubitano di uno solo degli articoli del Credo, ma “tremano e credono”, come dice Giacomo. Una fede “esaltata”, fatta di “prodezze intellettuali”, che “si monta la testa” nasconde il veleno più pericoloso: lo assorbono lentamente e inavvertitamente coloro che credono di servire la Chiesa servendo in realtà solo il proprio “io”. Certo “supercattolicesimo” non mi pare dissimile dallo zelo di Eva, che nel famoso episodio di Genesi, 3 risponde al serpente che la proibizione di Dio stava nel non mangiare né toccare il frutto dell’albero. Con questo Eva va perfino più in là del comandamento divino, che proibiva solamente di cibarsi dei frutti dell’albero, non di toccarli. Fabrice Hadjadj, nel libro che citato lo scorso post (“La fede dei demoni”), riporta una vecchia esegesi rabbinica di questo episodio di Genesi secondo la quale il serpente avrebbe fatto leva sullo zelo eccessivo – cioè orgoglioso – di Eva. Il demonio, che sapeva benissimo come stessero le cose, la induce a toccare. Eva tocca. Il serpente allora, due volte menzognero, le dice: “Hai visto? Hai toccato e nulla e successo. Dio ti ha mentito! Dunque anche se mangerete dei frutti dell’albero nulla accadrà! Non morirete affatto”. Ecco lì, già scritto e scolpito, ciò che accomuna un buon numero di “intellettuali cattolici”, da quelli più “profetici dello Spirito Santo” a quelli che si reputano “più papisti del Papa”, “più tradizionali della Tradizione”, tanto “progressisti” quanto “conservatori”. «Devo proprio dirvi di che cosa soffre la Chiesa? Soffre d’un rigurgito d’orgoglio tale da farne saltare i muri, unitamente ad una dispersione di sostanza spirituale come da molto tempo non avevo avuto la felice occasione di constatare. Ogni cristiano evoluto si sente oggi in grado di giudicare, di sentenziare per sé, per il prossimo, per il papa, e, se del caso, per Dio» (http://filiaecclesiae.wordpress.com/2012/12/29/il-fronte-unico-dellorgoglio/)
Geniale!
Brillante e intelligente, come il libro a cui si ispira.
Solo un’osservazione: mi sembra che ne venga fuori (forse più per genere letterario che altro) una certa “demonizzazione” degli strumenti, che invece sono sempre neutri, mentre è l’uso che l’uomo ne fa a essere per il bene (ne è prova questo blog) o per il male. Ma questo è risaputo.
Nella loro diversità, ringraziamo il Signore per papa Benedetto e per papa Francesco, entrambi doni della Provvidenza, per la Chiesa e il mondo di oggi.
Andreas: stai migliorando come il buon vino! Smack! 😀
Testo veramente “ispirato”, bello davvero e attuale, veritiero in maniera preoccupante, se non fosse per la certezza che “Non prevalebunt”
Complimenti Andreas, sono certo che Lewis ti ringrazierebbe… 🙂
Scrive C.S Lewis:provavo inoltre una specie di rancore verso mio libro che aveva colpa di non essere un libro diverso, che nesun altro avrebbe potuto scrivere.In teoria,ai consigli di Berlicche a Malacoda si sarebbero dovuti contrapporre i consigli dell’ Arcangelo all’Angelo Custode del paziente.Senza di questi,l’immagine della vita umana monca.Ma chi avrebbe potuto colmare Tale Lacuna? “Tutti dico tutti” Siamo diversi nella nostra diversità…
Interessante post, purtroppo profetico.
Ma le porte degli inferi non prevarranno, la guerra è stata già vinta con la morte e risurrezione di Gesù Cristo!
Mio papà che suo malgrado partecipò alla 2° guerra mondiale, mi spiegò che quando il nemico perde e batte in ritirata si scatena con le peggiori azioni, i crimini più efferati, incattivito dalla sconfitta.
Siamo in mezzo a tutto questo.
Intanto grazie di cuore a tutti! Anche ad Alvise: in effetti il testo è uscito più esteso di quanto avessi preventivato.
@ Elisa. Ovviamente il diavolo è bugiardo di default, meglio non dargli troppo credito quando esprime valutazioni e giudizi… 😉 Detto questo, sono d’accordo con te. Io distinguerei i concetti di cultura, civiltà e tecnica. In estrema sintesi: la cultura di un’epoca è il suo patrimonio morale e spirituale. La civiltà è il progresso materiale (alcune discipline parlano di “cultura materiale”), gli avanzamenti nei valori solo materiali. In questo senso non si distingue molto dalla tecnica, intesa come insieme di regole per organizzare in maniera più efficiente il progredire della potenza “produttiva” della civiltà. Tra le nozioni di cultura, civiltà e tecnica non c’è alcun contrasto di principio, ma è noto che invece questa lacerazione si è verificata storicamente. Da qui tutti i pronunciamenti del Magistero (in ultima la «Spe Salvi» di Bendetto XVI) sull’ambiguità di un progresso solo tecnico-scientifico, sulla scissione tra progresso morale e progresso tecno-scientifico, sul pericolo di un mondo dove il fine sembra stare unicamente nel perfezionamento dei mezzi, ecc. Per la civiltà massmediatica vale un discorso analogo: nessuna svalutazione del mezzo tecnico, giudizio critico invece sullo spirito con cui viene impiegato.
anche qui vale (a commento sintetico) il ben noto “perche’ affannarsi tanto, quando e’ cosi’ semplice obbedire?”, tanto piu’ espressivo e vero perche’ in pratica significa ascotare in silenzio cio’ che ci dice il Papa (vescovo di Roma), meditarlo nel cuore e viverlo nella in pratica… 😉
Solo l’anno scorso, alla veneranda eta’ di 42 anni, frugando tra i libri del mio amatissimo e straordinario nonno, ho trovato le “lettere di Berlicche” di Lewis. l’ho letto (incuriosita dall’autore di Narnja…) e ve lo consiglio…libretto incredibile…
Lewis avrebbe scritto proprio così, cioè secondo verità.
Neh che prende la mano? 😉
Andreas: grazie anche per i tuoi commenti! Smack! 😀
A quando un tuo libro su Berlicche? La pubblicità è garatita… 😉
@ Angela: e come la mettiamo col copyright? finirei in bolletta! 😀 Fortuna che c’è il blog segnalato da AlphaT! http://berlicche.wordpress.com/
Ma non ho capito: è scritto da Berlicche il blogger, e ribloggato senza credito all’autore, o ispirato al blog di cui sopra, a sua volta ispirato a C.S. Lewis, con mirabile riproduzione manieristica? Propendo per la seconda, ma credo che una citazione http://berlicche.wordpress.com/ la meritava comunque…
@ AlphaT
L’autore del post sono io, mi sono ispirato direttamente al libro di Lewis, anche se naturalmente conosco e apprezzo il blog di Berlicche, uno dei migliori prodotti del web cattolico (difatti è tra i siti consigliati nella colonna di destra).
qua’è la “discontinuità” di papa Francesco?
http://2.andreatornielli.it/?p=6127
Non so se sia segno di continuità o discontinuità, ma nell’omiletica di Papa Francesco seguita a ricorrere con notevole frequenza il riferimento a Satana:
Stamattina durante la messa a Santa Marta:
“La calunnia vuole distruggere l’opera di Dio; la calunnia nasce da una cosa molto cattiva: nasce dall’odio. E chi fa l’odio è SATANA. La calunnia distrugge l’opera di Dio nelle persone, nelle anime. La calunnia utilizza la menzogna per andare avanti. E non dubitiamo, eh?: dove c’è calunnia c’è SATANA, proprio lui.”
“