di Emanuele Fant per Credere
Non so perché mi sono venuti insieme a trovare. Quando ho dovuto preparare una lezione sui poeti contemporanei, ho scelto Clemente Rebora e Alda Merini. A prima vista, due persone lontane: uno prete, l’altra convinta che “il peccato non si può mai rifiutare”. Uno esploratore, amante delle scalate in solitaria sulle Alpi; l’altra ancorata al suo letto matrimoniale, mamma di figlie e di poesie affidate al caso, regalate alla vita e agli avventori.
Uno che praticava l’astinenza come allenamento spirituale; l’altra continuamente consumata dall’amore, ostinatamente sensuale anche da vecchia, quando si fece fotografare in posa languida, a petto nudo.
Uno cesellava meccanismi di parole inusuali; l’altra sceglieva termini quotidiani, quasi come calzettoni dai cassetti, li sistemava in una fulminante prosa che va a capo. Continua a leggere “Clemente e Alda, nel baratro del cielo”