di Costanza Miriano
Non credo nella raccolta differenziata non perché non ne apprezzi la validità. Non ci vuole una laurea in biochimica per intuire che certe cose si possono riutilizzare, che in natura nulla si distrugge eccetera, e che i rifiuti se li bruci puzzano e inquinano, se li riusi è meglio per tutti (avevo ottimo a educazione tecnica). La trovo una cosa ammirevole e infatti la faccio. La faccio fare ai miei figli, e per dare loro il buon esempio un paio di volte ho anche rischiato di essere investita per andare a recuperare una cartaccia che era sfuggita a qualcuno di loro in mezzo alla strada, per non parlare delle mie borse sempre piene dei loro rifiuti, perché trovare un cestino non strabordante nella nostra bellissima Roma è un evento epocale, che si presenta però solo quando non hai niente da buttarci dentro. (Quando i miei figli mi consegnano lattine vuote e carte unte di pizza la mia risposta standard è “ti sembro tonda con un buco sopra? Sono forse un cestino?”, ma loro da anni non fingono neanche più di ridere).