Usa, la guerra alla religione riguarda tutti noi

deal

di Raffaella Frullone

Il governatore della Georgia, Nathan Deal, è stato costretto a farci i conti. Con il mondo Lgbt, si intende. Poiché a causa della pressione mediatica, anche di colossi come Walt Disney, Marvel e Netflix, ha dovuto porre il veto alla legge sulla libertà religiosa regolarmente approvata dal Senato e dalla Camera. Un testo che avrebbe lasciato libertà di coscienza a chi, in virtù del proprio credo, non volesse celebrare o fornire servizi per le celebrazioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Continua a leggere “Usa, la guerra alla religione riguarda tutti noi”

L’obbedienza di Adelaide

Adelaide-in-estasi

di Raffaella Frullone  – La nuova Bussola Quotidiana

Appena saputo della morte di Adelaide Roncalli, mi è balzato alla mente il titolo dell’ultimo libro di Costanza Miriano, Obbedire è meglio, solo che con una piccolissima postilla: il punto interrogativo. Ma obbedire è davvero meglio? Se anche tra molti cattolici il nome di Adelaide Roncalli è sconosciuto, è perché questa donna, ha vissuto così come è morta: nell’obbedienza più totale alla Chiesa, e saldamente ancorata alla verità che quella stessa Chiesa ancora oggi non riconosce. Com’è stato possibile? Continua a leggere “L’obbedienza di Adelaide”

Mio padre si chiama donatore

di Raffaella Frullone  
 «Ho passato anni della mia infanzia a fantasticare su di lui. Costruivo castelli sulle poche cose che sapevo: capelli biondi, occhi azzurri, laureato. Giorni frenetici e notti insonni passate a immaginare il suo carattere, le sue passioni. “Forse era un musicista, come me”, mi dicevo, “forse era un’artista squattrinato, per questo l’ha fatto,  aveva bisogno di soldi”. Poi ho scoperto che il donatore numero 81 era un professionista affermato, un medico che si definisce credente. Il mio padre biologico».

Da Roma a Milano uniti!

sentinelle-in-piedi

di Raffaella Frullone      La Nuova Bussola Quotidiana

Nell’Italia in cui Guido Barilla è costretto a scusarsi per aver esternato pubblicamente come preferisce gestire gli spot pubblicitari della sua azienda, nel Paese in cui l’avvocato Giancarlo Cerrelli è stato attaccatodall’Argigay e dall’ordine degli psicologi per aver avuto l’ardire di affermare che esistono leggi e giurisprudenza “in base alle quali le aggressioni e le vere discriminazioni degli omosessuali oggi in Italia sono già punite”, nella Repubblica in cui il ministro Kyenge si dice favorevole della sostituzione degli obsoleti termini “madre” e “padre” con i più democratici “genitore 1 e 2”, qualcosa si muove. Continua a leggere “Da Roma a Milano uniti!”

Uno vero

a

di Raffaella Frullone

Il problema di Andrea Torquato Giovanoli è che è vero. Vero, in carne, ossa e sangue.

Solo quando l’ho visto per la prima volta ho capito che il titolo del suo libro non poteva essere più azzeccato. Glielo confesso qui, a bassa voce, speriamo che non senta, o al limite che non si offenda, la foto che ha sul suo profilo facebook non gli rende giustizia. Troppo in posa, troppo statico, con quell’ombra che gli incupisce lo sguardo quando invece basta incontrare i suoi occhi una volta per capire che di statico non c’è nulla, e nemmeno di cupo, si è lasciato scavare nella carne al punto che i suoi occhi parlano d’Altro anche mentre ti racconta dove vive e che lavoro fa sua moglie.

Continua a leggere “Uno vero”

Certi spot

kraft

di Raffaella Frullone

“Ci sono certi spot… e io ho.. come dire esperienze anche al di fuori dei confini nazionali, che io mi chiedo sarebbero messi in onda in altri paesi? Nel Regno Unito verrebbe mandato in onda questo spot? E’ la risposta è sicuramente no!”

Sguardo corrucciato, tono indignato, aria esasperata e consueta puzza sotto il naso (qualcuno dice rifatto) Laura Boldrini sciorina il suo disgusto nei confronti degli spot televisivi italiani, proprio non li tollera.

Continua a leggere “Certi spot”

Appunti di un voto post-atomico

porta a porta-elezioni 2013

di Raffaella Frullone

Non avevo compreso a pieno quanto stava accadendo. Non avevo percepito che l’appuntamento elettorale italiano fosse una sorta di Armageddon per l’umanità intera. I dubbi hanno cominciato ad assalirmi lunedì pomeriggio di fronte a tre eventi apparentemente scollegati tra loro. Continua a leggere “Appunti di un voto post-atomico”

Monologhi molesti

luciana-littizzetto-e-fabio-fazio-la-quarta-sera-di-sanremo-2013

di Raffaella Frullone

Giochiamo per un attimo a invertire i ruoli. Cosa sarebbe successo se il monologo di San Valentino di Luciana Littizzetto al Festival di San Remo fosse uscito dalla bocca di Fabio Fazio e la Lucianina nazionale gli avesse invece fatto simpaticamente da spalla? Continua a leggere “Monologhi molesti”

Puoi baciare la sposa (replay)

di Raffaella Frullone 

«Si fa presto a dire “spòsati”. Sposati ‘dde che? Con chi? Ma hai visto che uomini ci sono in giro? Per carità. Il mio ex mi ha lasciato, quello prima voleva una relazione aperta, quello ancora prima pensava solo a divertirsi. Non riesco a trovare l’uomo giusto». Uno dei commenti più ricorrenti che in questi mesi hanno ricevuto da me in regalo il libro di Costanza è stato questo (poi Costanza ci sentiamo in privato per quelle provvigioni sui libri comprati e regalati).

Continua a leggere “Puoi baciare la sposa (replay)”

Il sogno americano passa attraverso Dio

Come molti sapranno La Bussola Quotidiana ha annunciato ieri di essere costretta a sospendere temporaneamente le pubblicazioni  a causa di una situazione economica che nelle ultime settimane è andata peggiorando. Facciamo i migliori auguri a tutta la redazione nella speranza che  possano tornare presto a svolgere il loro prezioso lavoro.

 

di Raffaella Frullone    La Bussola Quotidiana

La generazione degli Ottanta, specialmente le ragazzine, se lo ricorda recitare nella serie di cult “Genitori in blue jeans”, nei panni di Mike Seaver, adolescente turbolento con poca voglia di studiare e molta di stare con gli amici e le ragazze. A distanza di quasi trent’anni ha conservato il fascino e il portamento da protagonista, ma gira per gli Stati Uniti a parlare di Gesù, a ragazzi coetanei di chi guardava la serie Tv che lo ha reso famoso, e oggi presenta un film che destinato a ribadire un messaggio chiave per i giovani americani. Continua a leggere “Il sogno americano passa attraverso Dio”

Gleeden, le donne la chiamano fedeltà

di Raffaella Frullone     La Bussola Quotidiana

Lo presentano come il primo sito di incontri extraconiugali ideato dalle donne. Come se il tocco femminile fosse garanzia di qualità, un bollino anzi, da porre in calce a cartelloni e manifesti come tocco di classe. Si chiama Gleeden e conta oltre un milione e duecento iscritti nel nostro paese. Infedeli, penserete voi, invece no, perché il manifesto affisso sui muri delle nostre città recita: «Essere fedeli a due uomini significa essere due volte più fedeli».

La bugia è donna, ma anche la verità

di Raffaella Frullone

“La verità mi fa male lo so, la verità mi fa male lo sai”, così attacca “Nessuno mi può giudicare (nemmeno tu)”. Basta una canzone del 1966 per spiegare che la verità sulle cose ci costringe a un giudizio, ci conduce a chiamarle con il loro nome, basta Caterina Caselli per dire quanto la verità sappia fare male, soprattutto alle donne. Continua a leggere “La bugia è donna, ma anche la verità”

Fin che la barca va

 

di Raffaella Frullone 

Siccome quando è andata in onda ero impegnata nell’ordine: a risolvere al telefono il dilemma della mia amica Vanda: «Ex. Tornarci oppure no? », a discutere in Skype con il mio migliore amico (sì, ne ho uno maschio, è straordinario ed e’ anche single… se qualcuna vuole farsi avanti, organizzo incontri) sul disegno di Dio sulle nostre vite e infine a resistere al richiamo di Morfeo, non ho visto la puntata.

Continua a leggere “Fin che la barca va”

Che fine hanno fatto le indignate?

di Raffaella Frullone     La Bussola Quotidiana

La Signora Moralità è tornata a regnare sovrana in Italia. Noi non ce ne eravamo accorti, ma deve essere certamente così. Da un po’ di tempo a questa parte la dignità delle donne ha riconquistato la cittadinanza italiana, la meritocrazia è tornata dall’esilio e le pari opportunità sono obbligatorie quanto pagare il canone Rai. Contemporaneamente il bunga bunga è stato bandito insieme alla mercificazione e alla strumentalizzazione del corpo della donna, ai quali è stato consegnato un decreto d’espulsione coatto dal nostro paese. Continua a leggere “Che fine hanno fatto le indignate?”

L’importante è vincere

di Raffaella Frullone

Non so voi, ma io in genere voglio vincere. Non importa il prezzo da pagare, il mio obiettivo è arrivare sul podio, prendere il premio e possibilmente anche gli applausi. Non importa nemmeno il tipo di competizione, la materia, lo sport, se gioco voglio vincere. Altrimenti non gioco.

Continua a leggere “L’importante è vincere”

Casa comune

 

di Raffaella Frullone

Ma è davvero così?  Può succedere davvero di tutto? Anche  l’happy ending proposto da Trentamenouno presentandoci la scena finale di “Storia di noi due” in cui Michelle Pfeiffer e Bruce Willis, nei panni di Katie e Ben, a un passo dal rivelare ai propri figli che hanno deciso di separarsi dopo 15 anni di matrimonio, decidano di fare invece un passo l’uno verso l’altra e si dichiarano amore eterno? Mah, sarebbe un sogno, dicevo sabato, sarebbe veramente un sogno… Continua a leggere “Casa comune”

Almeno vestisse Prada

di Raffaella Frullone

Almeno vestisse Prada, il diavolo, capirei come mai a volte mi ha completamente in pugno. Almeno si palesasse con un paio di Loubotin, si spiegherebbe la poca fatica che fa a farmi cascare così puntualmente e in modo così prevedibile nei tranelli che mi mette ogni giorno sulla strada.

Invece no, niente Prada, niente borse di Louis Vouitton, il nemico non ha nemmeno bisogno di arrivare alle grandi questioni di principio per farmi capitolare, gli basta un look decisamente più easy, uno stile casual e soprattutto l’accessorio chiave, il suo marchio di garanzia: conoscere perfettamente il suo pollo, ovvero la sottoscritta. Continua a leggere “Almeno vestisse Prada”

Uomini e topi

di Raffaella Frullone

Penso di non essere stata l’unica compulsiva che ieri ha ascoltato e riascoltato la conversazione di sabato mattina tra il comandante della Concordia Francesco Schettino e il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno. Se lo sono, ditemelo.
Due uomini. Uno annebbiato, incerto, tentennante, in fuga, l’altro lucido, pronto, presente.

continua a leggere