L’«opzione Benedetto»

Stati Uniti: l’«opzione Benedetto». Cristiani conservatori s’interrogano sulle forme di resistenza e sull’attivismo politico in una società secolarizzata

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di Jean-François Mayer

Traendo un bilancio degli sforzi politici condotti da ambienti della “destra cristiana” americana degli anni 1990, alcuni intellettuali cristiani conservatori concludono che i tentativi di riconquista delle istituzioni per via elettorale non hanno sortito i risultati auspicati e constatano di trovarsi oggi in minoranza nella società americana, la cui cultura si allontana sempre più dai loro princìpi. L’accettazione crescente delle unioni omosessuali sembra confermare questa situazione. Tali autori propongono quindi una ridefinizione delle priorità e l’istituzione di solidi poli di controcultura cristiana per assicurare la sopravvivenza e la trasmissione dei valori che essi difendono a fronte del rullo compressore secolare. È ciò che uno di loro ha definito la Benedict Option: tale “opzione Benedetto” fa riferimento a san Benedetto da Norcia, morto a metà del secolo VI, che ha esercitato una profonda influenza sul monachesimo occidentale. Continua a leggere “L’«opzione Benedetto»”

La famiglia umana: una creazione divina.

Omelia tenuta da S.E. mons. Athanasius Schneider il 24 maggio 2015, in occasione della 33ma edizione del Pellegrinaggio di Pentecoste, che vede migliaia di giovani pellegrini legati alla forma extraordinaria del Rito romano radunarsi per tre giorni, durante i quali partono dalla cattedrale di Notre-Dame a Parigi e raggiungono a piedi la cattedrale di Chartes, percorrendo circa cento chilometri, sulle orme del pellegrinaggio compiuto a suo tempo da Charles Péguy (1873-1914). Maggiori informazioni si possono trovare sul sito degli organizzatori, l’associazione Notre-Dame de Chrétienté.

foto da Notre-Dame de Chrétienté
foto da Notre-Dame de Chrétienté

Carissimi fratelli e sorelle, celebriamo oggi la solennità della Pentecoste, facendo memoria della discesa visibile dello Spirito Santo sugli apostoli, quando lo Spirito Santo ha riempito i cuori dei fedeli della sua presenza divina e ha colmato le loro anime dei suoi sette doni e soprattutto del dono dell’amore di Dio. È da questo giorno che il fuoco dell’amore divino ha cominciato ad ardere nelle anime. Continua a leggere “La famiglia umana: una creazione divina.”

Postumano

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 Non bisogna datare le rivoluzioni dal giorno in cui esplodono. In un certo senso allora finiscono

Jacques Ploncard d’Assac (1910-2005)

di Daniela Bovolenta e Cristina Tamburini

 “Non bisogna datare le rivoluzioni dal giorno in cui esplodono. In un certo senso allora finiscono”[1]: cioè, quando un fenomeno radicalmente nuovo appare alla ribalta della storia è perché ha preparato in ambito culturale e sociale, quasi nell’ombra, le condizioni per la propria aperta diffusione.

Ogni grande cambiamento sociale ha una preparazione remota e delle cause prossime. Continua a leggere “Postumano”

Qualcosa è successo

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Bisogna partire dalla fine.

Memoria liturgica di santa Monica, la madre di sant’Agostino: 29 donne, quattro neonati e due bambini assistono alla Santa Messa in uno splendido giardino. C’è raccoglimento, ci sono bei canti, tutte sono in silenzio. L’unica voce che si sente di tanto in tanto proviene dai piccolissimi. C’è un profondo raccoglimento. Il sacerdote esordisce dicendo che proprio quel sacrificio eucaristico è il legante che ci tiene insieme. Qualcuna poi confesserà di aver provato il desiderio di fare tre tende, non far finire mai quel momento. Tutte riconosceranno di aver provato lo stesso sentimento. Quella Messa è stata il culmine e la fonte di tutto.

Il 27 agosto 2014 è davvero successo “qualcosa”.

Ma torniamo indietro di qualche tempo.

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Saga barbarica

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È la mancanza di attenzione, nella vita, l’origine di ogni disgrazia.

Giovanni Lindo Ferretti, Reduce

di Daniela Bovolenta 

Storia, geografia, liturgia.

Il nuovo libro di Giovanni Lindo Ferretti, Barbarico, edito da Mondadori nel novembre 2013, sgretola la cappa del presente, riflette con pazienza, con sguardo attento, negli anni, sul luogo e il tempo, geografia e storia, riti e preghiere.

L’indice dice già molto. Tre sezioni: ORA (Lodi, Vespri, Compieta) LEGE, ET LABORA (Viaggio in Italia, Audaci imprese, Viaggio a Roma).

Storia, geografia, liturgia.

La mia fiducia nelle capacità e possibilità dell’umanità oscilla tra l’applicazione della regola benedettina: ora, lege et labora e il buon senso tradizionale. Non credo che telefonando, fotografando, in rete collegati ed informati cresca di un’oncia la meraviglia del mondo. Continua a leggere “Saga barbarica”

Il seme del futuro

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di Daniela Bovolenta 

Per mesi, confesso, sono stata assalita da uno sconforto senza precedenti: senza precedenti, almeno, dall’epoca della mia conversione. Era frutto di un errore di prospettiva e, ora che mi sembra di averlo compreso, credo che parlarne possa essere utile anche ad altri.

Il motivo dello sconforto era l’azione combinata di una serie di fattori che possono andare sotto il titolo generale di “una pervasiva cultura di morte”. La parola che viene in mente è: entropia. Tutto rallenta, si esaurisce, si raffredda e, infine, muore. Continua a leggere “Il seme del futuro”

Fatica, tradizione, redenzione

linea d'ombra«La tradizione non è un patrimonio che si possa tranquillamente ereditare;
chi vuole impossessarsene deve conquistarla con grande fatica.»
(T. S. Eliot, Tradizione e talento individuale del 1917)
 
di Daniela Bovolenta
Fatica. Torno a scrivere dopo mesi, per riflettere su un elemento dell’educazione, la fatica.
Potrei parlare della fatica di educare, di seguire e far crescere, di crescere noi stessi genitori insieme ai nostri figli, la fatica di essere vigili, di alzarsi di notte, seguire di giorno, rispondere sempre, dare possibilità, creare spazi, stimoli, interessi. La fatica di conciliare vite a volte esigenti, impegni lavorativi, con i bisogni di giovani umani bisognosi di ogni cosa.

Il frullatore delle menti

 

da un commento di Daniela Bovolenta al post di ieri .

L’istruzione è, per vocazione famigliare non per mestiere, la mia trincea quotidiana.
Patisco ogni giorno la pochezza dei programmi, la confusione dei contenuti, l’accumulo di centinaia di nozioni sciocche o banali che non ne fanno una importante. Soprattutto l’umiliazione dell’intelligenza dei nostri figli, tenuta sempre al regime più basso possibile.

Continua a leggere “Il frullatore delle menti”

La triplice cinta

di Daniela Bovolenta

(Questo post è pensato per essere come il primo pannello di un dittico, la cui seconda anta – preparata da Cyrano – si aprirà domani: il tema era stato preso diverso tempo fa, ed ora ci è sembrato tempo di tornare a fare qualche considerazione ulteriore)

Per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità

 

(Fabrizio De Andrè, Smisurata preghiera)

Continua a leggere “La triplice cinta”

Retablo – Tavola seconda: Il bello

di Daniela Bovolenta     Perfectio Conversationis

Ho pensato a lungo alle critiche di alcuni utenti di questo blog, persone che stimo e che han detto più volte che c’è troppo pessimismo, troppo attacco al mondo, troppo cattolicesimo barricadiero in alcuni post. È vero. Io stessa ho questa tendenza e la prima parte del mio Retablo sembra la descrizione di un incubo alla Orwell, senza speranza né gioia. Continua a leggere “Retablo – Tavola seconda: Il bello”

Retablo – Tavola prima: Il vero

di Daniela Bovolenta     Perfectio Conversationis

Il mondo è in frantumi, lo diceva già una trentina di anni fa Solgenitsin, e non aveva ancora visto il peggio.

Il sociologo Giuseppe De Rita, nel 44° Rapporto annuale del Censis (2010), parla di “società coriandolare”, ancor più disgregata rispetto a quella “liquida”, descritta da un altro sociologo, Zygmunt Bauman.

Come siamo finiti in coriandoli? Continua a leggere “Retablo – Tavola prima: Il vero”

In interiore homine

di Daniela Bovolenta        Perfectio Conversationis

“Dalla forma data alla società, consona o no alle leggi divine, dipende e s’insinua anche il bene o il male nelle anime, vale a dire, se gli uomini chiamati tutti ad essere vivificati dalla grazia di Cristo, nelle terrene contingenze del corso della vita respirino il sano e vivido alito della verità e della virtù morale o il bacillo morboso e spesso letale dell’errore della depravazione”

(Pio XII, 1941, Radiomessaggio di Pentecoste).

Su questa frase di Pio XII mi sono arenata più volte. Se proviamo a immaginare com’era l’Italia non dico nel 1941, ma fino agli inizi degli anni 1960, quale solidità avevano le famiglie, come i costumi fossero estremamente attenti al pudore, come si vivessero le feste religiose… Possiamo, credo, ammettere che il “vivido alito della verità e della virtù morale” si è un po’ perso di vista.

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Fuoco al mondo!

di Daniela Bovolenta        Perfectio Conversationis

Fiunt non nascuntur, Christiani

(Tertulliano)

Per abitudine, evito le librerie cattoliche come la peste, sono diffidente verso l’ora di religione cattolica nelle scuole, guardinga nei confronti dei corsi di catechismo parrocchiali.

Contravvenendo alle mie idiosincrasie, qualche mattina fa sono entrata in un libreria cattolica, complici il freddo, una mezz’ora d’attesa e una collocazione dietro l’angolo rispetto al luogo del mio appuntamento. Avrei dovuto conoscermi meglio, perché è subito iniziato il travaso di bile. continua a leggere