Il perdono

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di Andrea Torquato Giovanoli
Traffico intenso. E fretta.
Così ti insinui in ogni pertugio libero, smanetti il cambio come fosse un joystick, rubacchiando un sorpasso alla pista ciclabile, prendendoti una precedenza ai limiti della legalità alla rotonda e sgommando ai semafori manco fossi ai blocchi di partenza del Gran Premio di Montecarlo.
Che poi il segreto inconfessabile è che sotto-sotto un po’ ti piace anche: ché hai la scusa di sentirti anche tu uno Schumacher (dei poveri, ma pur sempre uno Schumacher). Continua a leggere “Il perdono”

Il pentimento

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di Andrea Torquato Giovanoli
Anni fa mi capitò una commessa per un anello da fare intorno ad uno smeraldo di proprietà del cliente: una pietra molto bella, seppure non grossa, ma di un verde intenso che la rendeva davvero preziosa. L’anello era il regalo di anniversario che questo cliente, (che era anche un conoscente) voleva fare alla moglie e la pietra era il souvenir di una loro vacanza insieme.
Io feci l’anello, ma in quel frangente ero tanto oberato di lavoro che mi ritrovai in prossimità della scadenza datami con ancora la pietra da incastonare. Continua a leggere “Il pentimento”

Il peccato

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di Andrea Torquato Giovanoli

Giornata faticosa di un autunno precocemente avviato a temperature invernali.
È dal mattino presto che rincorri piccole e grandi scadenze: dall’accompagnamento dei bimbi a scuola, al raggiungimento in orario del posto di lavoro, sul quale sei chiamato a mantenere costante concentrazione e perseverante produttività.
Il consumo cronometrato della breve pausa pranzo ed il secondo round lavorativo, durante il quale, nonostante la palpebra pesante e l’incalzante stanchezza, sei ancora chiamato a mantenere perseverante concentrazione e costante produttività. Continua a leggere “Il peccato”

Alla fiera dell’assurdo

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di Andrea Torquato Giovanoli

Cioé: fatemi capire una cosa.
Mi volete dire che “più eterologa per tutti” significa che, ad esempio, uno come me, che è sano, bello e intelligente (oltreché simpaticissimo, umile e modesto), potrebbe andarsene in giro a spargere il suo magnifico seme in provette di mezz’Europa e magari verrebbe, in qualche caso, persino pagato per farlo? Continua a leggere “Alla fiera dell’assurdo”

Che post del caos

Caos

 di Andrea Torquato Giovanoli

Dal nulla non si fa nulla e il caso non esiste. Queste due granitiche certezze nella mia vita.

Poi, va da sé, ho conosciuto mia moglie ed il dubbio s’è fatto spazio dentro di me.

Già, perché mia moglie è l’incontrastata Regina del Caos; “Caos a bordo” è il suo motto e se esiste una legge fondamentale nel suo casuale moto d’agire è: “Datemi una superficie d’appoggio e ve la ingombrerò con il mondo”. Continua a leggere “Che post del caos”

Oppure no?

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di Andrea Torquato Giovanoli

Oggi pomeriggio vado a Messa col duenne, il quale, naturalmente, non sta fermo un attimo, e perciò ci posizioniamo nelle panche in fondo, ben oltre la distanza di sicurezza dalle vecchiette delle prime file (le quali per un’inspiegabile legge di natura son tutte sorde, eppure sentono ogni minimo miagolio di bimbo a chilometri di distanza). Fattosta che il pargolo inizia ad arrampicarsi sull’inginocchiatoio, tentando l’equilibrismo per raggiungere l’immancabile targhetta dello sponsor della panca.

Continua a leggere “Oppure no?”

Fuori stagione

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 di Andrea Torquato Giovanoli

L’altro giorno ero al supermercato col mio figlio minore nel carrello per fare un po’ di spesa, e secondo gli standard maschili ero al telefono con mia moglie che mi dettava in tempo reale le cose da comprare (fosse stato per me, infatti, avrei comprato solo generi di primissima necessità: patatine e nutella, oltre a qualche irrinunciabile dvd sui supereroi e ad un paio di confenzioni di LEGO, che di mattoncini non ce n’é mai abbastanza). Continua a leggere “Fuori stagione”

Il destino dell’anima

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 di Andrea Torquato Giovanoli

Solitaria nella radura si ergeva la grossa quercia: le sue radici erano saldamente aggrappate alla terra e per anni l’avevano sostenuta e difesa contro l’accanirsi del tempo e delle stagioni. Così era cresciuta forte e grande. E sola.

Continua a leggere “Il destino dell’anima”

L’obbedienza

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di Andrea Torquato Giovanoli 

Una delle circostanze più gustose della mia esperienza di genitore è sempre stato il momento in cui ho vestito ciascuno dei miei figli. Con ognuno di essi ho condiviso attimi di acuta intimità durante la vestizione in quel periodo della loro infanzia in cui già si reggono in piedi, ma ancora non sono autonomi per procedere senza aiuto nell’indossare i propri indumenti.

Attualmente ho il mezzanello in questa fase. Continua a leggere “L’obbedienza”

La foglia di Vite

La foglia di vite

di Andrea Torquato Giovanoli

Lo confesso: ho un passato da artigiano.

Poi le circostanze della vita mi hanno chiamato ad un diverso esercizio dei talenti concessimi, ma dentro rimango un artigiano, e lo sa bene mia moglie, quando sopporta che io rubi tempo alla nostra famiglia facendo castelli di Lego (d’inverno) e castelli di sabbia (d’estate). Continua a leggere “La foglia di Vite”

Una domanda puntata alla tempia

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di Andrea Torquato Giovanoli

Ecco.

Sapevo che prima o poi il momento sarebbe arrivato.

Era inevitabile d’altronde, poiché quella è una di quelle domande che prima o poi ineluttabilmente arrivano, e ti lasciano lì, nei panni di genitore, come un ostaggio con la pistola puntata alla tempia davanti a tuo figlio che ti guarda come si guarda ad un oracolo, in attesa della tua sentenza di verità assoluta a cui abbeverarsi per acquietare i moti del suo cuoricino inquieto.

Ed io, forse forse, me l’aspettavo, presentivo che presto sarebbe giunta quella questione a farsi affrontare. Continua a leggere “Una domanda puntata alla tempia”

Species Theory

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di Andrea Torquato Giovanoli

Le mie figlie avevano un coniglio. Un piccolo cucciolo maschio, dal pelo batuffoloso e di colore bianco, come la neve.
A Sant’Ambrogio, infatti, le ho portate alla fiera degli “obej-obej” ed alla bancarella del venditore di animali mi hanno stretto d’assedio in maniera tale che alla fine non ho potuto che accontentarle e, come canta quel capelluto violinista: per due soldi, il coniglietto comprai.

Continua a leggere “Species Theory”

Il fratello mai nato

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 di Andrea Torquato Giovanoli
Cara mamma.
Quante volte mi hai raccontato di mio fratello maggiore, quel primo figlio che, per cause naturali, non hai mai avuto.
Quante volte hai rievocato l’aneddoto di quel dottore che, mostrandotelo fuori dal tuo ventre, te lo ha presentato come il tuo “fagiolino”, e col sorriso triste nascondi un dolore mai lenito davvero.
Solo ora, quando tu ormai sei nell’inverno della vita, percepisco il senso di quel tuo ricordo persistente, e non sai quanto vorrei esserti stato accanto in quei momenti, io che allora ero soltanto un pensiero nella mente di Dio, per darti un po’ di consolazione e rinfrancare le tue speranze di giovane donna che eri. Continua a leggere “Il fratello mai nato”

Una pausa di riflessione

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 di Andrea Torquato Giovanoli

Due giorni alla settimana accompagno mio figlio all’Istituto Don Gnocchi della mia città, dove egli frequenta le sue consuete sedute di fisioterapia. In quei cinquanta minuti in cui lo aspetto, di solito ne approfitto per sgranare un Rosario, seduto piuttosto in disparte, oppure passeggiando per gli ampi corridoi dello stabile o, se è bel tempo, percorrendo il perimetro esterno dell’istituto.

In questi frangenti d’attesa mi ritrovo immerso in una realtà parallela rispetto al mondo esterno, un sorta di città nella città, dove brulica un andirivieni di persone affette dalle più disparate menomazioni, ed incrociando di continuo gli sguardi aperti e sorridenti degli utenti e le espressioni serene ed allegre dei loro accompagnatori, constato piacevolmente stupito come proprio non mi sia possibile eludere l’interlocuzione che sempre mi coglie sul senso profondo della sofferenza dell’uomo. Continua a leggere “Una pausa di riflessione”

Grande come un bimbo

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 di Andrea Torquato Giovanoli

Che ridere.

Stamattina ho accompagnato il grande a scuola con appresso anche il piccolino, così dopo ho portato quest’ultimo con me a fare un po’ di spesa, approfittando di questa assolata giornata d’autunno per fargli fare anche un giretto. Tornati a casa, poi, eravamo lì, nell’androne ad aspettare che arrivasse l’ascensore e mi è sembrato buffo vedere quel piccolo ometto in piedi di fianco a me attendere tranquillo e sereno che le ante di metallo di quel familiare portone si aprissero. Continua a leggere “Grande come un bimbo”

La paternità negata

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 di Andrea Torquato Giovanoli

Se fossi costretto a scegliere uno tra i quarti d’ora più brutti della mia vita, pur avendo una vasta scelta di attimi funesti, non avrei nessun dubbio, poiché tra tutti ce n’è uno che di gran lunga supera tutti gli altri per essere il peggiore.

Si tratta di un episodio particolarissimo, mimetizzato in un periodo già di per sé particolarmente buio: una di quelle mezze stagioni dell’esistenza in cui le circostanze mordaci del vivere ti stringono d’assedio, mettendoti a dura prova, ma forse proprio per questo lasciando d’altro canto che la pellicola che separa l’immanente dal trascendente si assottigli e facendoti sbirciare in trasparenza quella Luce che illumina la Creazione e ti raggiunge, se vocata nella preghiera. Continua a leggere “La paternità negata”

Il Dio masticabile

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di Andrea Torquato Giovanoli 
Ho avuto modo di crescere quattro figli maschi, e per ciascuno di essi, ogni volta che li tiro fuori dalla vasca del bagnetto serale, avvolgendoli nell’asciugamano e lasciando fuori solo il visetto vispo e sorridente, puntualmente mi viene da pensare a Gesù bambino avvolto in fasce, e mentre il mio cuore di padre si squaglia, la mia carne vibra dalla voglia di spellarli di baci quei furbetti tenerelli, accompagnando il mio pensiero a quella domanda ricorrente: chissà se anche San Giuseppe ha provato la stessa cosa con il Dio-bambino in braccio. Continua a leggere “Il Dio masticabile”

Ritti e silenti

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di Andrea Torquato Giovanoli

Per il gusto di poter dire: “io c’ero”. Io c’ero con i miei bimbi a vegliare in difesa di un futuro che è più loro che mio, in verità.

Insieme a tanti altri, come piccoli mattoni di una diga nascente nel tentativo di arginare quell’ideologia mefistofelica dilagante e tanto avversaria dell’umano, che dietro la menzogna di una “demografia pianificata” è in realtà tesa più che all’affermazione di una “teoria dei generi”, all’estinzione di entrambi, quegli unici due sessi in cui Dio creò l’uomo. Continua a leggere “Ritti e silenti”