ScegliAMO la Vita

di Costanza Miriano

Quando ero una semplice parrocchiana, prima che mi venisse la balzana idea di cominciare a scrivere che alla fine mi ha fatto trovare coinvolta in mille e mille relazioni e iniziative, pensavo che il mondo fosse un posto semplice dove stare, almeno da un certo punto di vista: se sei cattolico, se hai incontrato Cristo, se Cristo è la vita della tua vita (cit.), allora la pensi in un certo modo, se sei del mondo in un altro. Il compito dei cattolici è vivere all’altezza dell’incontro fatto, in modo da far capire agli altri che in questo modo si è felici. Perché se non salvi i fratelli la tua fede è morta. Insomma fare apostolato, opportune e importune. Sempre con i tuoi compagni di strada. Come ero tonta!

Quando poi ho cominciato a conoscere da dentro il nostro mondo cattolico, ho appreso con enorme stupore che come litighiamo noi, non litiga nessuno, porca miseria. Riusciamo a dividerci su tutto, ma proprio su tutto. E dopo anni di riflessione ho concluso che i motivi principali sono due. Innanzitutto siamo peccatori esattamente come gli altri. E quindi anche quando ci occupiamo delle cose di Dio davvero “nulla è nell’uomo, nulla senza colpa” (se non imploriamo lo Spirito Santo): entrano subito la vanità, l’amor proprio, il voler occupare posti, fare i leader – che ridere: chi segue quello crocifisso come può desiderare di essere un leader? – e magari si rimane attaccati alla propria idea e al proprio ruolo anche quando il servizio che abbiamo compiuto ha esaurito la sua spinta e sarebbe ora di farsi da parte. Padre Emidio diceva che ci sono persone che passano la seconda parte della loro vita a rovinare quello che hanno fatto nella prima. Aiuto. Fermatemi prima, fra poco. La seconda cosa che ho capito, a nostra discolpa, è che quando si parla di Dio, di Verità, il nostro cuore sa che la posta in gioco è tanto grande, e per questo ci accaloriamo tanto, e ognuno di noi vorrebbe che le cose fosse fatte al meglio. Insomma litighiamo in buona fede. Però Gesù ha detto che il nostro segno distintivo sarà l’unità.

Questa premessa è per arrivare a parlare della Manifestazione per la vita che sarà a Roma sabato 21 (partenza alle 14 da Piazza della Repubblica). Io purtroppo ho una grave tara: quando mi spiegano le varie posizioni e le distinzioni mi si chiude il cervello, e, se per caso le capisco, me le dimentico un secondo dopo. Quindi io non so perché non si chiami più Marcia per la vita, non so perché non aderiscano ufficialmente tutte le realtà associative, se ho capito bene, non so perché la Chiesa quest’anno abbia benedetto ufficialmente l’iniziativa, negli anni precedenti no. In ogni caso, bisogna esserci a tutti i costi. Io nell’ottobre scorso avevo preso un impegno a Rieti, e come cerco di fare sempre salvo impedimenti serissimi (mi è successo due, tre volte in centinaia di incontri) lo manterrò, per cui ci sarò dall’inizio e poi mi fionderò alla macchina per andare a Rieti, ma penso che decisamente non si possa non esserci. Non solo tutti noi cattolici, tutti, di qualunque provenienza e sensibilità. In realtà non capisco come possa essere una cosa che non interessi tutti, nel paese che si sta estinguendo, che fa meno figli al mondo, che regala le pillole abortive alle minorenni senza il consenso di un medico o di un adulto, lasciandole sole, poco più che bambine.

Io davvero non capisco come non si possa essere d’accordo con chi chiede che vengano destinate maggiori risorse al sostegno di chi fa figli, e con chi chiede che anche culturalmente – non è mai solo questione di soldi – cerca di riportare al centro la vita, in questo Occidente stanco, depresso, in via di estinzione, egoista e annoiato, alla ricerca di una motivazione (cosa motiva di più di un figlio che arriva?); con chi fa presente che l’aborto, che uccide ogni anno oltre 40 milioni di bambini nel mondo, e che in Italia con la 194 ne ha uccisi oltre 6 milioni, è il primo dramma del mondo. Un vero genocidio di cui non si parla mai. Senza contare le altre vittime, le mamme, che porteranno il peso di questo lutto per sempre, per una scelta che non sempre è libera (io direi mai totalmente). E se ogni anno si possono uccidere 40 milioni di innocenti, perché parliamo delle guerre che fanno molte meno vittime? “Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?” – diceva madre Teresa, che lo riteneva il più grande distruttore della pace. Una marcia che celebra la bellezza e dignità della vita dal concepimento alla fine naturale dovrebbe avere 60 milioni di manifestanti in Italia, indipendentemente dal credo e dall’orientamento politico.

Invece continuo a sentire cattolici che fanno distinguo. Se è per questo lo avrei anche io un distinguo, ma nonostante questo ci sarò, perché è meglio una manifestazione imperfetta che nessuna manifestazione. E’ meglio esserci e aiutare a correggere il tiro, piuttosto che stare a casa, e lasciare che il mondo guardi e dica che i difensori della vita sono quattro gatti svitati e anacronistici (anacronistici un corno, se pure l’America potrebbe aumentare le restrizioni in oltre venti stati: noi che manifestiamo siamo avanti!). La mia obiezione è che vorrei che venisse riaperta la questione della sperimentazione dei vaccini: visto che il Papa ha detto espressamente che sollevano problemi morali, e visto che siamo stati tutti invitati a passarci sopra a causa delle dimensioni e dell’urgenza del problema sanitario, sarebbe bene ricordare che questo avveniva due anni fa. Nel frattempo cosa hanno fatto le case farmaceutiche? Hanno almeno provato a cercare altri modi di sperimentare?

Questa obiezione non la rivolgo ai medici, né ai politici, né tanto meno alla gente. Ma noi, popolo pro life, vogliamo sollecitare le case farmaceutiche, con i loro profitti stratosferici, e lo facciamo non per un puntiglio ma in linea con il parere della Congregazione della Dottrina della Fede; pretendiamo che si riapra la questione, adesso che è venuta meno l’emergenza. Mi si obietta che anche per i cosmetici è ormai d’uso utilizzare cellule embrionali – non mi sparate, non so a che punto della sperimentazione e produzione, non è mia competenza – ma la differenza enorme, enormissima, è che nessuno di noi è obbligato – pena la perdita del lavoro o della libertà – a usare un cosmetico. Con il vaccino c’è l’obbligo. Può un cattolico essere obbligato sine die, anche finita l’emergenza, anche adesso che i laboratori hanno avuto tempo, a qualcosa che per il Papa solleva un problema morale? Possiamo noi che marciamo per la vita omettere di chiedere con fermezza e con energia che questa questione venga riaperta, adesso che la situazione è tranquilla, perché in autunno inverno non si ritiri fuori la questione dell’emergenza e si passi sopra a tutto in scioltezza? Poi, certo, dal momento che lo so, pretendo con la massima urgenza di essere informata anche delle creme che vanno contro la mia morale, e ovviamente mi asterrò dal comprarle (ricomincerò con gli intrugli di olio d’oliva come quando seguivo il manuale di Candy Candy alle medie, se serve).

Insomma, nonostante avrei voluto che questo tema fosse sollevato, io comunque il 21 ci sarò, perché è troppo importante esserci, perché saluterò tanti amici, perché ci saranno i The Sun, perché chi non è contro di noi è con noi, e io voglio essere con noi, non posso mancare, perché è la mia famiglia. Imperfetta e litigiosa, migliorabile, ma la mia.

Qui tutte le informazioni: https://manifestazioneperlavita.it/

Per aiutare nell’organizzazione vedi il volantino.

28 pensieri su “ScegliAMO la Vita

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  2. Giuseppe

    Bello sentire che gli organizzatori hanno invitato i The Sun e non anche loro Blanco o qualcuno della medesima compagnia di giro, com’è accaduto con i ragazzi in Piazza San Pietro alcune settimane fa. Chi è che commette questi svarioni? Ciao.

  3. Valeria

    Esiste già un vaccino tradizionale, a subunità proteica, approvato da EMA e AIFA, allestito con le stesse procedure dei vaccini che sono finora stati usati(epatite B, papilloma virus, ecc.).
    Si chiama NOVAVAX. La casa farmaceutica ha impiegato un anno per metterlo in commercio, proprio per la tecnica tradizionale con la quale viene allestito.
    La copertura è paragonabile ai vaccini a mRna.
    Valeria F.

    1. PaulBratter

      La tabella di accettabilità morale prodotta sul sito web del Charlotte Lozier Institute, un’organizzazione per la difesa della vita, per quanto riguarda il Novavax ci rivela che non sono state utilizzate cellule di feti abortiti in sede di progetto, sviluppo e produzione, ma sono state utilizzate per i test, dove si è utilizzata la linea HEK-293 proveniente dai reni di una bambina abortita. Anche dal punto di vista etico dunque rimangono delle criticità

    2. Eva

      Quindi la copertura è pressoché nulla!
      E visti tutti gli effetti collaterali gravi, sarebbe più utile curare la malattia ai primi sintomi. E soprattutto sarebbe ora di smetterla di ricattare le persone. E comunque anche Novavax contiene elementi fortemente dannosi per la salute, quindi mi sembra più uno specchietto per le allodole.
      E mentre dappertutto la situazione è tornata almeno temporaneamente alla normalità, qui sono ancora molte le chiese che chiedono di tenere la mascherina. Lasciamo perdere i luoghi di lavoro, ma chiedere di tenerla in chiesa è scandaloso.

      Io quest’anno non sarò alla Manifestazione, non perché non credo non sia importante, ma perché non posso permettermelo (non abito a Roma).

    3. Vale

      @valeria
      Già,il Novavax.
      Solo che un ordine dei medici da me interpellato ha risposto che non vale come terza,quarta e fra poco imporranno anche la quinta.
      Per loro può farlo solo chi non aveva fatto nessun vaccino.

      1. Valeria Maria Monica

        Confermo: quando all’ inizio di marzo mi sono rassegnata a fare il vaccino per poter tornare a lavorare, (ero a casa dal 15 febbraio) il medico vaccinatore mi ha sfottuto per la mia scelta del novavax, e alla fine ha ghignato “tanto la terza dose la dovrà fare con Pfizer”. Quando mi sono inviperita e ho chiesto precisazioni ha in parte ritrattato ed è stato sul vago. Il medico vaccinatore della seconda dose ha detto che “su novavax non c’erano alla data sperimentazioni approvate come booster” e per questo motivo non era certo che potesse essere scelto cone terza dose.
        (Burdèl!!! Come se per boosterare con Pfizer avessere aspettato esiti rassicuranti dalla sperimentazione!! Ma se è per questo neanche per fare la prima dose…)
        Al momento del vacccino ho chiesto di vedere il flaconcino: scadenza agosto 2022: lotto inutilizzabile per terze dosi.
        Allora, mettiamo insieme i pezzi: Novavax era disponibile a novembre 2021. Però nella maggior parte delle regioni lo hanno reso prenotabile solo a marzo 2022, un secondo prima della fine. Ormai avevano già dato un bel tirone al cappio al collo dei novax, quelli che lavoravano si erano ormai tutti arresi, ( o guariti) , e sono stati pochissimi quelli come me che dopo aver resistito fino a marzo hanno accettato il vaccino con novavax.
        Quindi gran titoli a etichettare il novavax come flop e avere argomenti per negare in futuro la possibilità di scegliere il novavax.
        Dopo aver fatto il vaccino mi sono sentita un verme, un peccatore imperdonabile. Poi ho riflettuto che se Dio perdona chi ha abortito, non può non perdonare chi ha dovuto subire un vaccino testato sui feti. Eppure non sono tanto convinta. Questi vaccini sono un abominio. Non so se vale veramente la pena restare in unità con una Chiesa che ha fatto tutto quel che poteva per disarmare i fedeli che cercavano di resistere.

  4. Maria Rita Marinetti

    Qui si parla già di vaccino contro l’infarto. La ricerca farmacologica ha pensato di sostenersi con i vaccini tra una scoperta e l’altra . Tra i Aulin e un antibiotico, un antivirale ed un farmaco per il diabete, hanno pensato che è meglio poter contare su introiti trimestrali.

  5. Lumpy

    Il problema dell’aborto oggi è che sta diventando una medaglia, un qualcosa da sbandierare. attrici, cantanti (solo ieri la fidanzata del cantante dei Maneskin), semplici ragazze che si aggregano su gruppi chiamati “ho abortito e sto benissimo”. Ci sono addirittura tik tok in cui ragazzine si pavoneggiano all’uscita dalla clinica. Questo è un problema grosso, la normalizzazione dell’aborto, lo sbandierarlo con orgoglio.

    1. Francesco Paolo Vatti

      Era un problema cui cominciai a pensare un paio di decine d’anni fa: per noi, comunque la si pensasse, il tema dell’aborto era drammatico, per i nostri figli è solo un problema morale, per il quale puoi decidere a favore o no, ma non è uno stravolgimento….

    2. Luigi

      Premesso che quella dei Maneskin è un’operazione accuratamente pianificata e condotta – come del resto i videoclip di Zelensky o la “character assassination” degli Alpini – l’aborto è un sacrificio umano, fatto pienamente compreso in determinati ambienti.
      Evidentemente la sua “banalizzazione” è funzionale a incrementarne il numero e, in secondo luogo, a scongiurare eventuali pentimenti.
      Purtroppo questo non è ancora il peggio. Esistono testimonianze di come sia anche ricercato esplicitamente, conseguendo la gravidanza apposta.

    3. È chiaro che si tratta di una battaglia e se i pro-vita parlano di conseguenze per le madri, le abortiste diranno che stanno benissimo, come dopo aver tolto un dente guasto che dava fastidio.

    4. AntoniodB

      I Manikin sono stati “creati” appositamente per filtrare un po’ più di pensiero politicamente corretto in quest’Italia così arretrata. Ecco perché prima sono diventati famosi poi, forse, qualcuno ha cominciato ad ascoltarli. L’Italia rappresenta un’anomalia in Europa e si cerca di modificarla a partire dai giovani, come si fa sempre in dittatura

  6. Grazie Costanza, in questo tuo articolo hai detto tutto quello che penso, non ho altro da aggiungere se non brava! E invitarti il prossimo autunno a Sondrio.

  7. Massimo

    Scusi Costanza ma c’è un pronunciamento ufficiale della Congregazione della dottrina della fede datato 21 dicembre 2020 che dice tutto… Perché continuare a sospettare e insinuare dubbi nel cuore dei cristiani?

    1. Roberto di Francia

      Forse perché la coscienza individuale di certuni, di fronte all’orrenda prospettiva di contribuire alla mostruosa industria dell’aborto per scopi di “ricerca” (leggere: guadagni) si ritrae inorridita per quanti pronunciamenti della CDF ci possano essere?

      Forse perché lo stesso pronunciamento della CDF diceva che NESSUNO deve essere obbligato ad inocularsi, che questa scelta deve essere totalmente libera, e i governi di tutto il mondo sono ricorsi ad odiosi ricatti per imporlo, nel silenzio tombale della stessa CDF e di una larghissima parte di quoi famosi cattolici che, secondo la CDF, dovevano fare la voce grossa per chiedere vaccini sviluppati con tecniche etiche?

    2. Valeria Maria Monica

      Perché siamo cristiani e se qualcuno ci predica un Vangelo diverso da quello che abbiamo ricevuto, per noi è anatema.

  8. Massimo

    Viviamo in un sistema ipocrita.
    La nota del Sant’Uffizio è lì da quasi due anni. Tutti fanno come se non esistesse. Dice cose molto chiare.
    Grazie per il coraggio di affrontare a viso aperto temi scomodi.

  9. Il mondo pro-life è purtroppo affetto da due gravi patologie opposte. Alcuni pensano che dire chiaramente le cose come stanno sia controproducente al punto tale che preferiscono dire poco o niente per non sembrare antifemministi o omofobi. Credo si capisca a chi mi riferisco. Altri, al contrario, pensano che utilizzare pubblicità aggressiva e pretendere che la propria minoranza possa imporsi per vie legali alla maggioranza sia il modo migliore per conquistare visibilità. Anche qui il riferimento credo sia chiaro. Fin qui comunque non sarebbe troppo male. Il problema è che queste due fazioni si accusano reciprocamente di tradimento e si combattono a vicenda. Che idiozia! Si trattano gli uni gli altri da “nemici della causa” e dimenticano che il vero nemico è l’aborto, quella mostruosità ideologica che fa sembrare normale e anzi ecologico uccidere un innocente. Ha ragione Costanza quando lascia intendere che tutte le guerre, in un anno, non fanno 40 milioni di morti. E anche in Italia il covid ha fatto – come sembra – solo 140.000 morti ossia più o meno gli stessi che fa l’aborto ogni anno, tutti gli anni, se contiamo anche gli aborti occulti.

  10. Lucia Frigerio

    Scusami Costanza, ti seguo da molto tempo e ti ammiro moltissimo. Sono d’accordo su tutto quanto scritto, specie per le motivazioni più che valide per partecipare alla manifestazione pro vita. Ma su una cosa sono rimasta sconcertata: il Papa dove è quando ha sollevato problemi morali circa il vaccino? Ho solo sentito accuse da parte sua sui cattolici che si sono opposti, defiiti dal giornale dei Vescovi come egoisti e suicidi. Francesco ha parlato di dovere morale di vaccinarsi, mi sembra proprio l’opposto di quanto tu dici. La Congregazione per la Dottrina della Fede invece sì, ha espresso da sempre i suoi dubbi sulla liceità di vaccini che utilizzino linee cellulari provenienti da aborti. Sono stata sospesa dal lavoro per due mesi e mezzo perché nn inoculata, e prima ho dovuto subire tamponi fastidiosissimi per mesi per poter lavorare. Senza aver sentito dalla Chiesa alcuna solidarietà su questa terribile ingiustizia, anzi! Non per rinfocolare polemiche sterili ma per dovere e amore di verità, vissuta a mie spese, sulla mia pelle. Spero in un tuo riscontro. Lucia

    1. Roberto di Francia

      Cara Lucia, tutta la mia stima per aver accettato questo vero e proprio martirio dei nostri tempi. Non posso non chiedermi se, al suo posto, avrei avuto la stessa forza d’animo, e la stessa Fede. Che Dio la compensi per quello che ha dovuto sopportare, nel silenzio vergognoso della gerarchia ecclesiastica attuale.

      Neanche io ricordo di aver sentito tuonare il Papa sulla famosa questione dei vaccini etici. E in ogni caso, quando si insulta come negazionisti suicidi quelli che osano esprimere dubbi di qualsiasi natura sul siero salvifico, o quando si definisce “atto d’amore” l’inoculazione (traduzione: “atto di egoismo rifiutarla”), direi che il famoso problema morale pare molto, ma molto meno problematico.

  11. Premesso che al di sopra della libertà di coscienza non sta nessuno io continuo a non comprendere i dubbi etici, pur rispettandoli. Io sono vaccinato. So che decenni fa prelevarono da qualche feto abortito (assumiamo pure delle vere IVG) alcune cellule e da allora queste sono state moltiplicate milioni di volte e usate in migliaia di ricerche e studi di tutti i tipi: farmaci, cosmetici, alimenti, materiali vari. Quelle 2-3 donne che a quel tempo abortirono e anche il loro chirurgo certamente non presero in considerazione, per decidere, l’eventuale uso scientifico ma solo la volontà del momento: abortire e far abortire. Su questo penso si possa essere certi. Gli aborti sono molte centinaia di milioni in tutto il mondo: solo 2-3 di essi sono all’origine delle cellule usate per le sperimentazioni. Non mi risulta che si prelevino milioni di linee cellulari continuamente e ad ogni nuovo aborto. Dunque in cosa consisterebbe la “cooperazione al male” di chi oggi si vaccina e perfino di chi oggi usa tali cellule per produrre farmaci? Chi si vaccina incentiva l’aborto? Ma ci rendiamo conto che noi tutti, tutti i giorni, facciamo azioni che remotamente derivano da sopraffazioni, uccisioni e torture? Chi di noi può dire che non compra niente mai di “Made in China”? Quelli che tra noi pagano le tasse dal 1978 sapranno pure che una quota serve alla sanità, IVG compresa. E pure per le pillole. Proprio non riesco a capire questo accanimento anti-terapeutico solo col vaccino covid mentre tantissime altre casistiche di “cooperazione al male” sono ignorate tranquillamente da tutti. Ci deve essere un limite alla responsabilità altrimenti è impossibile semplicemente vivere. L’ipotesi di responsabilità, in questo caso, è limitata a chi abortisce e fa abortire. Stop.

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  13. Joele

    “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.”
    A me, che non mi sento un genio, sembrano così semplici questi concetti, ma evidentemente bisogna volerli capire.
    Purtroppo non è ugualmente facile esporli e per questo ringraziamo Dio per averci dato la “nostra” Costanza!

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